VVRL, 30/08/2020 17:33:
La differenza è che l'essere consapevole del proprio peccato non significa sempre pentirsi del peccato stesso.
Faccio un esempio per farvi capire quando subentra la scomunica e quando no.
caspita, sei un nostro anziano?
VVRL, 30/08/2020 17:33:
Supponiamo che un vostro fratello accetti una trasfusione di sangue. Se fa questo convinto che non è peccato e comincia a cercare di convincere gli altri fratelli, allora è giusto che subentri la scomunica.
Se invece è consapevole che è un peccato e per questo capisce che non può più far parte dei TdG perchè non è in grado di pentirsi e lo rifarebbe, allora decide di non frequentare più, in questo caso non deve scattare la scomunica. E' una pecorella smarrita che deve essere recuperata e non certo isolata.
infatti in questo caso non viene disassociato (non lo sarebbe - in se stesso - neppure se accettasse una trasfusione), si dissocia da solo.
Certo che è una pecora smarrita, il punto è che si è dissociato da solo
VVRL, 30/08/2020 17:33:
La scomunica biblica scatta quando il lupo si veste da pecora ed entra nell'ovile per magiare le altre pecore.
Quando invece una pecora smarrisce la via ed esce dall'ovile, non ricorre la casistica della scomunica biblica.
I passi che avete sempre citato mi pare che esprimano questa lettura.
non proprio.
1 Corinti 5:11-13 fa un elenco di fratelli che devono essere disassociati (se non sono pentiti, ovviamente).
Chi commette uno dei peccati elencati da Paolo esce dall' ovile.
Ma il punto è che la disciplina:
a) è per la sua salvezza, 1 Corinti 5:5
b) per proteggere la Congregazione, 1 Corinti 5:6
c) soprattutto, perchè Geova lo ama e per questo lo disciplina (Ebrei 12:5-6)
[Modificato da Aquila-58 30/08/2020 18:01]