Re: Re: Re:
RPaola, 12/04/2019 17.54:
Grazie!!
Oggi parlavamo con Emanuele che ti ricorda con affetto anche per l'amicizia che avevi con suo padre...ha detto che è un peccato che tu non sia in una chiesa..
Salutamelo caramente quando lo vedi,ed anche Elia, grazie.
Devi dire a Emanuele, che io non sono fatto per le chiese né le chiese per me. Il mio non é un isolamento dovuto a "superbia", ma risponde al piano di Dio per ME.
Nella posizione (a me rivelata anni fa), sono chiamato a servire quelli che Dio manda, servirli, senza legarmi neppure a loro. Non posso legarmi a nessuna chiesa isolata, sia pure la migliore, a nessun fratello o sorella, sia anche il più santo/a!.
Giosuè disse ad Uno : "sei tu dei nostri, o...?"
La cosa si ripete anche oggi nelle chiese.
Non sono il primo, né l'unico ad avere questa vocazione, tanto per citare qualcuno, ilPapato ebbe un Celestino V che si ritiró nella cella di un monastero.
Bisogna conoscere la nostra vocazione e seguirla, anche se questo vuol dire la disapprovazione del popolo religioso che si raduna in grandi edifici e fa programmi per fare proseliti, e disprezza,dice che "sbaglia" chi é solo. I soli soffrono il disprezzo e il giudizio dei chiesastici a causa della loro perseveranza ad adorare Dio in spirito e verità.
Digli, nel salutarmelo, che "ho ben (
e non male) interpretato le parole del Signore a me
rivolte anni fa".
Un caro saluto a lui in Cristo.