Legge Pisanu-Amato e norme anti-tifo

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WEB RE1976
00sabato 10 marzo 2007 00:34
Tra le modifiche che il Senato ha approvato all'unanimità vi è anche questa oscura disposizione:
"Art. 2-bis.
(Divieto di manifestazioni esteriori)
"1. Sono vietati, negli impianti sportivi, striscioni, cartelli, simboli, emblemi nonché rappresentazioni esteriori anche verbali, relativi ad organizzazioni di sostenitori i cui partecipi siano stati condannati per reati commessi in occasione di manifestazioni sportive. Salvo che non costituisca più grave reato la violazione del suddetto divieto è punita con l’arresto da tre mesi ad un anno.

2. Il rifiuto di cessare le manifestazioni esteriori di cui al comma 1, nonché di cui all’articolo 2 comma 1 del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, a richiesta della forza pubblica costituisce il reato di cui all’articolo 337 del codice penale.

3. All’articolo 2 comma 1 del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito con successive modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, le parole "fino a tre anni e con la multa da lire 200.000 a lire 500.000" sono sostituite dalle parole "da uno a cinque anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro."


Siamo alla follia pura, rappresentata da evidente carenze anche nella conoscenza della lingua italiana. Se una parte della norma sembra essere chiara, quantunque di difficile applicazione, del tutto incomprensibile è il divieto di rappresentazioni verbali relative ad organizzazioni di sostenitori che presentino pregiudicati per fatti di stadio

Cosa vuol dire? Cosa è una rappresentazione verbale? Un coro? Non si può più urlare Fe-Fe-Fedayn perché magari tra i Fedayn c'è qualche condannato per fatti di stadio? Sembra proprio che sia così, ma l'apice lo si raggiunge con la disposizione successiva, degna del Medioevo (se non del peggior regime totalitario e dittatoriale che possiate immaginare) da un punto di vista giuridico: se un poliziotto invita a non fare più Fe-Fe-Fedayn (ad esempio), ciò integra il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale

asromaultras.it
WEB RE1976
00domenica 11 marzo 2007 12:32
Donazione dei Boys 1977 all’associazione "Emiliana fibrosi cistica"

Nell’era di Moggiopoli, del calcio violento, degli stadi chiusi e dei mille problemi che affligono il mondo del calcio, da Parma arriva un’iniziativa singolare. Uno spot contro il calcio scassato degli ultimi tempi: domani i "Boys 1977", presso il reparto di Pediatria dell’ospedale Maggiore, doneranno alcune attrezzature ospedaliere all’associazione "Emiliana Fibrosi Cistica"; donazione resa possibile grazie a parte del ricavato della terza edizione della "riffa dei Boys", tenutasi nel dicembre del 2006. «Siamo orgogliosi della nostra iniziativa benefica - si legge in un comunicato dei tifosi -, una delle tante nel corso della nostra storia, che si concretizza in periodo in cui gli ultras sono accusati d’essere uno dei mali di questa società, apostrofati come “disadattati” e "teppisti". Ma queste azioni non sono rare, neppure nelle altre curve italiane; semplicemente: sono ignorate da taluni mass-media, perché contrastano con la figura dell’ultras che hanno voluto dipingere, insieme ai potenti del calcio e alle istituzioni».
Come nelle precedenti edizioni la riffa ha centrato due obiettivi: aiutare economicamente chi ne ha più bisogno e coprire parte delle spese «che il nostro Gruppo sostiene nelle sue attività, volte ad onorare i colori del Parma Calcio in ogni città». Peccato che anche domenica i Boys non potranno seguire il Parma in trasferta, in quanto lo stadio "Atleti Azzurri d’Italia» è agibile solo agli abbonati. L’alternativa è una grigliata in compagnia, con la tv rigorosamente spenta e la radio accesa, presso la sede dei Boys in via Calestani.

www.lungoparma.it
WEB RE1976
00lunedì 12 marzo 2007 13:10
Offside: Vietato dare della zoccola a Giulietta
Fa discutere il giro di vite sugli striscioni negli stadi.

Presto, per entrare allo stadio, sarà richiesto l'abito scuro. Gli incitamenti ai propri beniamini saranno consentiti solo se fatti con voce sommessa, possibilmente suadente come quella di una pallida e delicata signorina inglese prossima a ben maritarsi (dopo no, perché cambia tutto). Ad un occhio attento non sarà certo sfuggito che negli ultimi tempi il livello socio-culturale della nostra nazione si è piuttosto elevato. E ora anche nel calcio bisognerà darsi un contegno, per non fare brutte figure specie all'estero, perché all'estero si sa, hanno un po' la puzza sotto il naso.

Lo scorso inverno Materazzi ha cominciato a dare il buon esempio andando alla prima della Scala (mondiale), e i risultati si stanno già vedendo. C'è poi il nostro Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che, come dice il nome stesso osserva, e, dopo aver bene osservato, ha deciso di vietare gli striscioni allo stadio. C'è poco da dire, ma solo da eseguire. Facciamocene tutti una ragione, gli autori ed i lettori, perché è vero: lo striscione fa male, ma male veramente.

"Semo tutti parrucchieri" fu esposto dai romanisti in occasione di un Fiorentina-Roma che l'allora Questore Serra fece giocare di lunedì. Via, via, silenzio! Nessun tipo di critica, anche velata, alle istituzioni: criticare fa male al popolo. E come dimenticare i napoletani che, in occasione di un incontro coi veronesi ebbero la sfacciataggine di esporre uno striscione che recitava "Giulietta è 'na zoccola"? Ma che vergogna: risero solo le persone volgari. Come si sono potuti permettere questi napoletani di dileggiare addirittura Shakespeare e con termini così scurrili? Che dire poi del "Voi comaschi noi colle femmine": qui si rasenta il licenzioso più osceno.

Bene ha fatto quindi quel nostro Osservatorio di cui sopra a spazzare via un po' di quel marcio che aveva portato il calcio a livelli insopportabili. Anche l'ex arbitro Tombolini, ora elevato ad altri palcoscenici, è d'accordo. Non importa se il pubblico ben gradiva gli striscioni, quelli arguti, non certo quelli insolenti. E gradiva talmente tanto da sentirsi anche lui protagonista dell'evento, ridendo e complimentandosi con gli autori, mentre allo stesso tempo si beava del nuovo stato d'animo collettivo, con voglia di socializzare, di ritrovare una goliardia ormai quasi scomparsa.

Ma ora è stato deciso che tutto dovrà cambiare. Per portare uno striscione allo stadio s'ha da passare una trafila burocratica che demoralizzerebbe anche il più solerte "striscionista": tra l'altro ci vuole l'autorizzazione del "Gos" (Gruppo Operativo Sicurezza) che ne giudicherà la convenienza; e ci vuole anche una richiesta alla società ospitante seguendo una rigida tempistica da rispettare con il dovuto e largo anticipo. E tutto questo per cosa? Per portare allo stadio uno striscione, anzi un striscino, di grandezza massima (pare) un metro e mezzo, cosicché bisognerà aver la vista di molto buona se si vorrà pretendere di poterlo leggere anche da molto più vicino della curva opposta.

Perché gli striscioni offensivi, inneggianti alla violenza o sconfinanti dal comune buon senso erano ovviamente già vietati. Ma nessuno controllava né, il più delle volte, gli agenti provvedevano a far togliere quelli che davano di fuori. E allora, meglio vietarli tutti, gli striscioni. La colpa quindi, anche stavolta, è dei tifosi. E dice anche che, proprio per favorire i tifosi, abbiano stabilito di far giocare la Supercoppa Italiana in Giappone, ai primi d'agosto. E' stato deciso così esclusivamente per fare un piacere ai tifosi: chiedere a quelli dell'Inter e della Roma per conferma
.

Goal.com
WEB RE1976
00martedì 13 marzo 2007 10:54
Il modello inglese? Ha solo portato gli scontri fuori dagli stadi
Incidenti derby Londra, 34 arresti
Negli scontri dopo gara FA Cup 7 feriti, uno grave

- E' di 34 arresti il bilancio dell'operazione delle forze dell'ordine relativo agli incidenti dopo il derby Chelsea-Tottenham di ieri.
Gruppi delle due tifoserie, armati di coltelli, manganelli, mazze da baseball e da hockey ghiaccio si erano scontrati fuori da un pub dopo la gara, valida per i quarti di finale della FA Cup.
La polizia ritiene che questi scontri fossero stati preparati a tavolino. Il bilancio degli incidenti era stato di sette feriti, tra cui uno grave.

(ANSA)
dabustoarsizioxlempoli
00martedì 13 marzo 2007 11:55
è ovvio... sociologicamente la violenza ha bisogno di esprimersi in qualche modo.. se togli la violenza dagli stadi non risolvi il problema, lo sposti soltanto altrove. in famiglia (erba, novi ligure,...), nella piazze (quanti ragazzi si accoltellano perchè uno fa un complimento ad una ragazza già fidanzata?!?), oppure... in politica. meno violenza negli stadi potrebbe portare ad un aumento della violenza politica...

il disagio giovanile non si risolve così e questo governo dovrebbe saperlo...
zeman!
00mercoledì 14 marzo 2007 18:12
Stadi inglesi: meglio in piedi che seduti!
(AGM-DS) - Milano, 14 marzo - L’Inghilterra va in controtendenza. Mentre il calcio italiano opta per una regolamentazione ferrea degli stadi a seguito degli incidenti di Catania, in Gran Bretagna capita esattamente il contrario. Almeno nelle preferenze del pubblico. Secondo un’inchiesta rilevata dalla BBC, la grande maggioranza dei tifosi inglesi (addirittura il 92%!) vorrebbe ritornare ai vecchi stadi di una volta, quelli nei quali esistevano i posti cosiddetti ‘standing’, ovvero in piedi, rimpiazzati dalla meta' degli anni ’80, dopo le tragedie dell’Heysel e di Hillsborough, da ferree disposizioni che prevedevano la totalita' degli stadi composti solo da posti seduti con poltroncine (relativamente alle squadre partecipanti alle prime due divisioni).
Una delle componenti che ha portato a questa sorprendente (per noi italiani) presa di posizione, e' la sensazione di oppressione avvertita dai tifosi inglesi, impossibilitati nel seguire la partita in piedi o anche solo nell’alzarsi durante la gara. Un atto vissuto come un sopruso, tanto che il ‘diritto ad alzarsi in piedi’ e' la seconda esigenza nella speciale classifica delle richieste avanzate dai tifosi inglesi dopo quella del caro-biglietti.
Attualmente, l’unico stadio inglese delle prime due divisioni in cui il pubblico riesce ad alzarsi liberamente e senza restrizioni e' quello... gallese di Ninian Park, ‘casa’ del Cardiff City.
Il tutto nell’ambito di un sondaggio che prevedeva una serie di domande ai tifosi inglesi legate alle cosiddette ‘facilities’ degli stadi della ‘terra d’Albione’: ne e' risultata una richiesta generale di migliorie legate ai servizi igienici, alle bariere architettoniche e, appunto, un sorprendente desiderio di ritornare ai ‘gradoni’ in piedi.
Il dibattito insomma e' pronto per ricominciare, sebbene l’associazione delle vittime di Hillsborough si dichiari contraria a ogni tipo di riapertura della discussione, e che una serie di statistiche dimostri che gli stadi ‘all seated’ (con tutti i posti a sedere) portino a una minor serie di infortunistica all’interno degli impianti. Statistiche che pero' vengono confutate dai propugnatori del ritorno all’antico. E il dibattito continua...

[Modificato da zeman! 14/03/2007 18.13]

zeman!
00giovedì 15 marzo 2007 11:46
Se .....se il il decreto amato-pisanu fosse il primo passo per arrivare ad avere un pubblico simile negli stadi?
www.imagefactory.it/nazionaleitalianarugby/2007-03-10%20Roma%20-%20Italia-Galles/ind...
certo è molto imperfetto questo decreto....e la strada da fare è molta....ma ogni lungo viaggio inizia col primo passo....

[Modificato da zeman! 15/03/2007 11.47]

dabustoarsizioxlempoli
00giovedì 15 marzo 2007 12:57
il pubblico del rugby è corretto e da ammirare... però rinunciare a vedere negli stadi coreografie, striscioni e cori organizzati e non improvvisati.. mi dispiacerebbe.
zeman!
00giovedì 15 marzo 2007 13:17
Re:

Scritto da: dabustoarsizioxlempoli 15/03/2007 12.57
però rinunciare a vedere negli stadi coreografie, striscioni e cori organizzati e non improvvisati.. mi dispiacerebbe.


credo che sia un sentimento diffuso, non sono i cori, gli striscioni, la gente allo stadio il problema.....anche se questo pensiero vogliono far passare....
TIZIAZZURRA
00venerdì 16 marzo 2007 00:07
Domenica scorsa un mio amico arrivato in maratona mi ha detto:
" hanno fatto piagere un bambino... non gli hanno fatto entrare una bandiera perchè ..fuori misura.... "
mah.... diciamo pure che ora... si sta veramente esagerando...
dabustoarsizioxlempoli
00venerdì 16 marzo 2007 13:26
Re:

Scritto da: TIZIAZZURRA 16/03/2007 0.07
Domenica scorsa un mio amico arrivato in maratona mi ha detto:
" hanno fatto piagere un bambino... non gli hanno fatto entrare una bandiera perchè ..fuori misura.... "
mah.... diciamo pure che ora... si sta veramente esagerando...



qualcuno dovrebbe vergognarsi per questo... [SM=g27812]
WEB RE1976
00sabato 17 marzo 2007 16:44
Altro gruppo storico che si scioglie ....... stanno riuscendo a distruggere il tifo organizzato
Comunicato Fedelissimi 1961

Con il presente comunichiamo l'auto-sospensione,a tempo indeterminato,del Club Fedelissimi Sampdoriani 1961 da qualsiasi attività riguardante il tifo e la sua organizzazione per le partite della nostra squadra del cuore.

Tale sofferta decisione viene presa dopo varie riunioni nelle quali ci siamo interrogati a lungo su quale senso avrebbe avuto continuare a fare il tifo senza poter appendere il nostro glorioso striscione,senza poter rullare i nostri tamburi,senza poter sventolare le nostre bandiere.

La nostra risposta è che non ci sono più i presupposti per poter continuare.

Dopo i fatti di Catania,ma di episodi gravi negli stadi ce ne sono stati molti altri in passato senza che fossero prese misure come queste,è aumentata la politica repressiva da parte del governo,una caccia alle streghe nei confronti dei gruppi organizzati culminata con il recente decreto che non ci lascia scelta;trattasi di regole assurde che non servono a limitare le violenze ma ad eliminare il colore,la passione, l'aggregazione,la gioia di assistere ad uno spettacolo sportivo.

In questi anni,durante i quali ci siamo impegnati a fondo nell'organizzare il tifo in gradinata,pensiamo di aver offerto buoni spettacoli,dalle trasferte più anguste alle splendide coreografie,facendo spesso grandi sacrifici.C'è da dire che ultimamente,probabilmente anche a causa dei recenti avvenimenti,abbiamo riscontrato un calo di partecipazione e di coinvolgimento da parte del resto del pubblico.Questa drastica decisione viene presa anche per sensibilizzare questi tifosi a cui vorremmo ricordare che in occasione del turno infrasettimanale,giocato in orario assurdo,siamo stati fuori anche per loro

Speriamo anche che la Società U.C.Sampdoria prenda finalmente una posizione chiara in questa vicenda in quanto abbiamo la sensazione di non essere stati per nulla tutelati nelle sedi competenti.

Continueremo comunque a seguire la nostra squadra senza più organizzare trasferte di massa e da oggi non dovremo rendere conto circa i nostri spostamenti.

La nostra non deve intendersi come una resa ma una libera scelta sul decidere autonomamente se e quando farci da parte,facendolo a testa alta e con la coscienza a posto.Resta inteso che faremo in modo e maniera che il Club continui a vivere e ci auguriamo la scelta sia compresa e rispettata da tutti come noi abbiamo sempre rispettato le scelte altrui.

Auspichiamo che si tratti solamente di una parentesi,di un breve periodo di riflessione per capire meglio dove sta andando il movimento del tifo organizzato e lo sport del calcio più in generale,se ancora di sport possiamo parlare,ma ribadiamo il concetto che se le condizioni che ci impone il governo rimarranno queste siamo determinati affinchè la nostra auto-sospensione prosegua.

Club Fedelissimi Sampdoriani 1961
WEB RE1976
00sabato 17 marzo 2007 17:06
Anche la tifoseria bolognese si autosospende
Comunicato Curva A. Costa Bologna

"NO, non aspettateveli, perché anche oggi non ci saranno... Niente striscioni, tamburi, bandieroni a colorare la curva...
NO, non ci saranno, perchè non vogliamo essere ipocriti e fare finta di nulla...

Certo, sarebbe molto più divertente "ricominciare", perché le vediamo anche noi le tante curve con striscioni montati e bandieroni che possono sventolare... Certo, sarebbe molto più facile credere ad una finta "normalità" e tentare di tenersi stretti e di farsi bastare quei pochi attimi e quei pochi margini di libertà che (forse) ancora abbiamo...

Certo, basterebbe davvero "poco" per ricominciare a tifare come "prima".

Basterebbe non guardare e girarsi dall'altra parte quando sequestrano le bandierine a dei bambini.
Basterebbe non mettersi tanti problemi se a Rimini non possono entrare gli striscioni con la scritta ULTRAS.
Basterebbe non portare le nostre sciarpe per evitare di farsele sequestrare.
Basterebbe accettare di essere "preventivamente diffidati" anche senza aver fatto niente.
Basterebbe fregarsene se possono entrare solo quelli con l'abbonamento e gli altri... cazzi loro.
Basterebbe non "pretendere" di avere regole certe ed uguali in tutti gli stadi.
Basterebbe non "pretendere" di andare sempre in trasferta.
Basterebbe trovare normale che durante una partita ci si possa picchiare sul campo (Valencia-Inter di Champions League) ma se vai in curva vieni arrestato se accendi una fiaccola.
Basterebbe considerare i nostri striscioni come semplici pezzi di stoffa, da mettere o togliere senza problemi.
Basterebbe rinunciare alla nostra mentalità.
Basterebbe non essere ultras...

Ecco perché anche per oggi (e fanno già cinque partite) continua la nostra "autosospensione": perché noi "non ci giriamo dall'altra parte", perché portiamo con orgoglio le nostre sciarpe, perché vogliamo andare in trasferta, perché siamo ultras, veri, e vogliamo continuare ad esserlo".

I gruppi della Curva A. Costa
WEB RE1976
00sabato 17 marzo 2007 17:08
Dal sito dei Boys Parma
Ultras scomodi. Arriva la censura

Dal 30 marzo, potrebbero non entrare più negli stadi i tamburi, i megafoni, le sirene, gli striscioni e le bandiere non preventivamente autorizzati... PENSATECI BENE.... Lo ha deciso l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presieduto dal vice direttore generale della Pubblica sicurezza, prefetto Antonio Manganelli. Mentre eravamo al reparto di Pediatria per la donazione fatta dal nostro Gruppo, sabato 10 marzo 2007, fra di noi incominciava a circolare questa notizia, diffusa da giornali e tv. Incominciavamo a porci delle domande, dubbi, a cercare conferme. Conferme che puntualmente arrivavano dal PARMA Calcio: proibiti tamburi, megafoni (anche l'impianto), aste delle bandiere (tutte), mentre bandiere (senza asta...) e striscioni saranno fatti entrare a discrezione della Questura. Leggere bene: a discrezione... La prima domanda che è venuta immediatamente a tutti è stata: ma che senso hanno queste ulteriori limitazioni?!? Cercando di ragionare non da Ultras, ma come "persone disinformate su fatti", potremmo capire lo stop alle aste, in quanto oggetti contundenti (più o meno come una scarpa, meno di un anfibio, molto meno di un anfibio anti-infortunistico). Ma perché proibire un impianto audio, un tamburo, o un qualsiasi striscione? Il motivo è evidente: vogliono censurare gli Ultras, quelli che da anni denunciano il calcio moderno e le sue componenti. Vogliono vietare le opinioni scomode, eliminare chi ragiona e sostituirlo con silenziosi consumatori.
La linea repressiva che stanno seguendo ha uno scopo ben preciso: costringere gli Ultras ad abbandonare gli stadi, non tanto colpendo la violenza, ma lo stile di vita del tifoso/Ultras di Curva. Se è vero che senza bandiere e megafono si può andare avanti tranquillamente, senza striscione e senza poter seguir liberamente la propria squadra no. E questa cosa sta bene a tutte le componenti che vivono il calcio per interesse economico.
Dopo i fatti di Catania cosa hanno fatto? Hanno varato ulteriori leggi speciali contro gli Ultras; hanno parlato di realizzare nuovi stadi per incrementare i guadagni delle società; hanno inventato la scusa dei tornelli per disincentivare le trasferte e aumentare i ricavi della pay-tv.
Le nuove richieste dell'Osservatorio colpiscono principalmente gli Ultras ma anche quei tifosi che amano il tifo all'italiana, quello che da 35 anni colora le nostre Curve. Perché? Perché vietare gli striscioni e i megafoni? Perché gli Ultras, al contrario dei clubs, non sono facilmente controllabili. I presidenti sono stanchi di essere contestati (... non sarà più possibile farlo tramite striscione, saranno censurati), le tv di essere boicottate, le istituzioni di essere riprese. Il tifoso che vogliono le società collabora con loro, sempre e comunque. E se si organizza: si organizza come conviene a loro, non disturba le tv e ancor meno le istituzioni. Ma gli Ultras sono Ultras. Innanzitutto: un'alternativa ribelle e oltranzista, che vive sull'appartenenza al proprio gruppo, cittadella di combattenti fedeli ai colori sociali. Caratteristiche che, generalmente, li rende indisponibili ai compromessi e al tradimento. Per questo sono persone scomode. E allora facciamoli sparire questi Ultras, piano piano, prima di tutto tappandogli la bocca. E la libertà di parola, la libertà d'espressione? Viviamo in un paese libero o in uno stato di polizia?
Inneggiare ai Diffidati potrebbe costare caro, qualche anno di diffida (3-4-5 danno gli anni come i numeri del lotto). Occhio a quello che dite, fate come i calciatori, mettetevi una mano davanti alla bocca prima di offendere. Ah già, Valencia-Inter l'ha dimostrato, i calciatori sono liberi di picchiarsi, nessuno li diffida. E poi? Forse ci vieteranno di stampare giornalini e fanzine, di vendere materiale, d'indossare sciarpe e foulard, di tenere un sito internet, e poi chissà che cosa.
Torna di moda la CENSURA!
WEB RE1976
00sabato 17 marzo 2007 17:10
Come potrebbe essere dal 30 marzo ........................... !!!
Manifestazioni sportive: nuovi criteri per fare "tifo"

Sono stati adottati i criteri per l'introduzione di striscioni , bandiere ecc, all'interno degli stadi.

Con determinazione dell'osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del 8 marzo ultimo scorso, sono stati adottati i criteri per l'introduzione di striscioni , bandiere ecc, all'interno degli stadi. La nuova disciplina puo' riassumersi nei seguenti punti.

1) e' fatto divieto di introdurre in tutti gli impianti sportivi striscioni e qualsiasi altro materiale ad esi assimilabile, compreso quello per le coreografie, se non espressa mente autorizzato.

2) sono altresi' vietati i tamburi ed altri mezzi di diffusione sonora ( es.megafoni).

3)entro limiti che saranno stabiliti dalle società sportive, sarà possibile introdurre od esporre striscioni contenenti scritte a sostegno della propria squadra per la singola gara, inoltrando istanza alla società almeno sette giorni prima della gara stessa: l'istanza dovrà contenere le generalità complete dela persona che la inoltra. dovrà altresì contenere:
a) le dimensioni ed il materiale utilizzato per la realizzazione,
b) il contenuto e la grafica riportati in apposita documentazione fotografica;
c) l'indicazione del settore in cui lo striscione o la coreografia sarà esposta.

La stessa disciplina si applica per le bandiera ad eccezione di quelle riportati solo ed esclusivamente i colori della propria squadra o, nel caso di partite internazionali, degli stati rappresentati in campo.

Per le coreografie, oltra a quanto sopra indicato, nella richiesta dovranno essere specificate le modalità ed i tempi di attuazione: in ogni caso la coreografia dovra' terminare all'interno dello stadio prima dell'inizio della gara.

4)le società, valutati gli spazi a disposizione informerà la questura competente: quest'ultima sulla base della documentazione acquisira' il parere delle amministrazioni interessate ( vigili del fuoco ecc.)e non oltre i cinque giorni prima dello svolgimento dell'incontro, provvedera' a concedere il nulla osta alla società.
Il nulla osta e' concesso a condizione che:a) sia stato identificato il richiedente dell'esposizione o della realizzazione della coreografia; b) all'internod el gruppo di richiedenti non vi siano persone soggetto al divieto di accesso agli impianti sportivi;
c) non vi siano motivi di ordine e sicurezza pubblica che ne impongano il divieto, d) non vi asiano motivi sotto il profilo della salvaguardia della pubblica incolumita' e della sicurezza antincendio che ne impongano il divieto.

5) il nulla osta potra' essere concesso ance per una intera stagione: sara' revocato qualora uno o piu' appartenenti al gruppo richiedente vengano colpiti da daspo o si rendano responsabili di episodi di intemperanza o violazioni delle prescrizioni previste dal regolamento d'uso dell'impianto.
6) E' comunque vietato esporre materiale che per per dimensioni ostacoli la visivilita' agli altri tifosi tanto da costringerli ad una posizione eretta.

7)La società che ospita l'incontro , a cui compete la verifica dell'osservanza della presente normativa, comunichera' alla persona o al gruppo richiedente le proprie determinazioni. in ogni caso dovranno essere osservate le seguenti prescrizioni: a) il materiale autorizzato dovra' esere introdotto all'interno dell'impianto almeno 1 ora prima dell'apertura dei cancelli, specificando il varco di ingresso; b) non sarà consentito l'ingresso di materiale anche se autorizzato, dopo l'apertura al pubblico die cancelli; c) gli striscioni dovranno essere affissi solo ed esclusicamente negli spazi assegnati e sara' cura della società verificare il rispetto di tutte le prescrizioni; d) l'esposizione di materiale divrso da quello autorizzato comportera' l'immediata rimozione dello stesso e l'allontamento del tifoso o dei tifosi dall'impianto . nei confronti degli stessi potra' essere applicato il daspo nonche' revocata ogni altra auorizzazione in loro possesso; e) al termine del defl
usso il materiale autorizzato dovra' essere rimosso dovra' uscire dall'impianto attraverso il varco indicato nell'autorizzazione.

La normativa sopra indicata entrera' in vigore dal 30 marzo 2007
WEB RE1976
00sabato 17 marzo 2007 18:25
«Due gli obiettivi: smilitarizzare gli stadi e fare in modo che si possano di nuovo riempire». Parole di Luca Pancalli, commissario Federcalcio sino al 2 aprile.
In attesa che il decreto Amato diventi legge entro il 9 aprile con la speranza che non venga annacquato, si può davvero dire che la fase dell´emergenza è finita?
«Direi proprio di sì: gli stadi sono quasi tutti riaperti, del tutto o in parte. E quelli che hanno riaperto garantiscono ormai la sicurezza degli spettatori.
Ma i tifosi temono che negli stadi del futuro ci sarà meno calore e meno colore: troppe le limitazioni, le proibizioni, vietate le trasferte...
«Non è vero. Noi puntiamo alla legalità, al rispetto degli altri. Ma in trasferta si può ancora andare, anche se non verranno più venduti blocchi di biglietti. Così come negli stadi ci saranno ancora e sempre le sciarpe, i cappellini, le bandiere, gli striscioni...».
Ma come farete con gli striscioni?
«Di sicuro non entreranno più quelli con le scritte razziste, con l´incitamento alla violenza. Dal 30 marzo chi vorrà portare uno striscione in uno stadio potrà ancora farlo ma prima dovrà chiedere l´autorizzazione. Specificando cosa è scritto, di che materiale è composto, eccetera. Ottenuto l´ok, gli striscioni non potranno più essere messi sugli spalti, ma su spazi che verranno individuati dai club».
E le coreografie? Le bandiere?
«Consentire le coreografie, ma ci vorrà l´autorizzazione come per gli striscioni. Stesso iter. Le bandiere del proprio club si potranno ancora portare allo stadio, come no? Ma nessuna scritta e si dovranno utilizzare aste soltanto di materiale plastico. Vietati invece tamburi e megafoni».
Non si vedono più, tranne rarissimi casi, petardi, fumogeni...
«Per forza, c´è l´arresto. Ma le norme più dure non spaventano certo chi si comporta nella legalità. Da fine mese ci sarà un sito dell´Osservatorio dove i tifosi troveranno tutte le informazioni utili».
E 1500 colpiti da Daspo resteranno a casa, a vedersi le partite in tv.
WEB RE1976
00sabato 17 marzo 2007 18:31
Il decreto antiviolenza va ai supplementari
Resta il rischio decadenza, lunedì l’ultima occasione.

E’ ormai sera quando il decreto contro la violenza negli stadi va ai supplementari. La partita degli emendamenti al testo si continuerà lunedì pomeriggio, una sfida da chiudere in fretta per non correre il serio rischio di un affossamento del provvedimento Amato. Lunedì l’accordo si dovrà trovare sulla proposta di inserire pene alternative al carcere (la novità rispetto al Senato sarebbe rappresentata dall’introduzione di lavori socialmente utili), ma anche sulla possibilità di creare settori per le famiglie oltre a studiare l’ingresso gratuito per i ragazzi sotto i 14 anni. Ieri, intanto, sono stati approvati, fra gli altri, gli emendamenti che rivisitano l’accesso degli striscioni allo stadio (scompare il divieto per simboli o emblemi non di chiara matrice razzista).

La stampa

Il decreto sulla violenza negli stadi si blocca alla Camera.
I Verdi e Comunisti sono preoccupati che il decreto limiti libertà e diritti civili
La Camera dei deputati contro il decreto anti-violenza nel mondo del calcio che scade il 9 aprile. In Commissione Giustizia è la stessa maggioranza di sinistra a manifestare i dubbi maggiori sul testo.
Secondo Daniele Farina, deputato di Rifondazione Comunista e storico leader del centro sociale Leoncavallo di Milano ci sono dubbi sulle limitazioni delle libertà personali.
I dubbi di Rifondazione Comunista sono condivisi anche dai Verdi.

Goal.com

zeman!
00martedì 20 marzo 2007 21:39
Biglietti gratis per gli under 14 negli stadi; pene più severe per chi è responsabile di lesioni gravissime nei confronti di pubblici ufficiali; ridimensionata la messa al bando di striscioni e cartelli. Le commissioni Giustizia e Cultura della Camera modificano il testo del decreto contro la violenza negli stadi uscito dal Senato. E si accelerano i tempi del dibattito in Aula. Visto che il decreto scade il 2 aprile e deve ritornare a Palazzo Madama.
PIÙ MINORI NEGLI STADI - La proposta è del presidente della commissione Cultura della Camera Pietro Folena e viene accolta con entusiasmo da entrambi i poli. In sostanza, si prevede che le società sportive rilascino biglietti gratuiti nominativi ai minori di 14 anni accompagnati da un genitore o da un parente fino al quarto grado. Nella misura di un giovane per ogni adulto. E per almeno la metà delle manifestazioni sportive previste in un anno. L'adulto, si legge nella norma, dovrà assicurare la vigilanza sul minore per tutta la durata della manifestazione.
LA GUERRA DEGLI STRISCIONI - Il Senato aveva aggiunto una norma al decreto (l'articolo 2 bis) per vietare negli impianti sportivi striscioni, cartelli, simboli, emblemi, nonchè cori "relativi ad organizzazioni di sostenitori i cui partecipi siano stati condannati per reati commessi in occasione di manifestazioni sportive". Per i trasgressori, ai quali veniva intimato di ripiegare gli striscioni o di interrompere i cori, era stata prevista a Palazzo Madama la stessa pena stabilita per la resistenza a pubblico ufficiale: la reclusione da sei mesi a cinque anni. Ma le commissioni della Camera modificano il testo: sono vietati negli impianti sportivi striscioni e cartelli "che comunque incitino alla violenza o che contengano insulti e minacce". Punto. La violazione del divieto, si aggiunge, è punita con l'arresto da tre mesi ad un anno.
L'EFFETTO CATANIA - I fatti di Catania, l'aggressione all'ispettore capo Filippo Raciti da parte di un tifoso diciassettenne conclusa con la morte del poliziotto, restano il punto di riferimento del provvedimento. Le commissioni Giustizia e Cultura inaspriscono le pene rispetto al testo del Senato che prevedeva la condanna prevista per le aggravanti (da tre a sette anni) aumentata della metà. Chi commette lesioni gravissime contro pubblici ufficiali è punito con il carcere da otto a 16 anni.
L'ARRESTO IN FLAGRANZA DIFFERITO - La norma emergenziale che prevede l'arresto in flagranza anche non nel momento della commissione del fatto viene prorogata fino al 30 giugno 2010. Anzichè al 30 giugno 2007 come prevedeva il Senato.
NO ALLE PORTE CHIUSE - Si boccia l'espressione "a porte chiuse" perchè "non giuridicamente rilevante". E così se gli stadi non sono a norma, le partite saranno giocate "in assenza di pubblico".

dalla gazzetta
Giacomov
00martedì 20 marzo 2007 23:03
COMUNICATO UFFICIALE
COMUNICATO UFFICIALE BLU BOYS

Il gruppo nato il 20 Gennaio 1999 ha deciso definitivamente di chiudere i battenti.

Eravamo un piccolo gruppo, che era nato proprio grazie ad un gruppo di amici. Non eravamo nitente di che, ma la domenica davamo il meglio per riuscure a fare un buon tifo insieme agli altri gruppi......Queste leggi ci hanno fatto raccapricciare e siamo arrivati al culmine della idiozia.

Ringraziamo tutti quelli che ci hanno accompagnato nella nostra avventura, un ringraziamento a tutti quelli che ci hanno sostenuto e un ringraziamento anche a chi ci considerava dei nulli o che ci ignorava.

IL GRUPPO E' FINITO, MA LA NOSTRA PASSIONE PER L'EMPOLI CONTINUERA' IN ETERNO, PERCHE' L' EMPOLI E' QUELLA COSA CHE MAI SI SPEZZA E MAI SI UMILIA.

FORZA EMPOLI.


Il comunicato ufficiale lo potete trovare all'indirizzo vecchi dei blu Boys.

http://bluboys99.tifonet.it/
lena1404
00venerdì 23 marzo 2007 10:45
Violenza stadi: no Totti e Fiorello
Capitano Roma a ragazzi, portate entusiasmo negli stadi


(ANSA)-ROMA, 22 MAR-Totti e Fiorello sono stati i protagonisti di una kermesse della Polizia di Stato a Roma per sensibilizzare i giovani sulla violenza negli stadi. Il capitano della Roma e lo showman erano al Gran Teatro, affollato di 3000 ragazzi. Sul palco Totti e il portiere della Lazio Peruzzi hanno alzato la coppa del Mondo vinta dall'Italia. "Questo entusiasmo - ha detto Totti - dovete portarlo anche allo stadio". Fiorello ha osservato che "i calciatori dovrebbero dare l'esempio come meno simulazioni in campo".

Ci vorrebbero più iniziative così [SM=g27811] , molte ma moltissime di più e non mi dicano che i calciatori o le società non avrebbero il tempo di farle! Con la volontà si ottiene tutto (ma anche il quasi tutto, in questi casi, andrebbe più che bene).... [SM=g27828]
jurij
00venerdì 23 marzo 2007 12:32
Ho letto la disciplina del ministero dell'interno che regola l'esposizioni di striscioni e bandiere e mi è venuto innanzitutto un grande magone allo stomaco e mi è sorto un piccolo dubbio in questo passaggio:


E’ comunque vietato esporre materiale che per dimensioni ostacoli la visibilità agli altri tifosi tanto da costringerli ad assumere la posizione eretta.



Web i ns. striscioni sono a rischio? [SM=g27825]
WEB RE1976
00venerdì 23 marzo 2007 12:53
Re:

Scritto da: jurij 23/03/2007 12.32
E’ comunque vietato esporre materiale che per dimensioni ostacoli la visibilità agli altri tifosi tanto da costringerli ad assumere la posizione eretta.

Web i ns. striscioni sono a rischio? [SM=g27825]

Tutti i nostri striscioni (e bandiere e stendardi) sono a rischio, per le dimensioni, per quello che c'è scritto, per i simboli, perchè attaccati davanti e tutti devono stare a sedere al proprio posto, perchè prendono fuoco ............... ma soprattutto perchè non li vogliono più [SM=g27826]

Staremo a vedere cosa succede contro l'Ascoli ........... cosa ci permettono e cosa no ......... noi la richiesta la facciamo per tutto il materiale.
WEB RE1976
00venerdì 23 marzo 2007 12:57
Forse tutto questo dal 1 aprile sarà solo un bel ricordo ...................
WEB RE1976
00domenica 25 marzo 2007 04:20
WEB RE1976
00domenica 25 marzo 2007 04:24
Copio e incollo dal sito Boysparma1977.it
Intervista a Striscia lo striscione

Cristiano Militello conduce lo speciale "Striscia lo striscione", all'interno del programma televisivo "Striscia la notizia". Il giornale "Stadio" lo ha intervistato in merito alle decisioni dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che, tra le altre cose, puntano ad impedire l'ingresso degli striscioni negli stadi.

Tratto da "Stadio" del 10-03-2007

Cristiano Militello, hanno di fatto abolito gli striscioni. Cosa farà adesso?
«Non ho ancora fatto domanda alle Ferrovie».

Come andrà avanti?
«Continueremo con le simulazioni, ci faremo venire qualche altra idea. Certo, dovremo cambiare il nome della rubrica. Striscia lo striscione non regge più».

Aboliti gli striscioni divertenti, ma in giro ce ne erano anche di cattivi.
«A Striscia non c'è mai stato spazio per striscioni trucidi o tanto meno razzisti. Abbiamo dato spazio solo alla goliardia e alla creatività dei tifosi. Più che filtri e decreti basterebbe usare un po' di buon senso».

Non le piace questa limitazione?
«Mi sembra un papocchio. c'erano già delle regole precise. Bastava fermare all'ingresso i tifosi che portavano striscioni razzisti o violenti e l'affare era risolto».

Una difesa interessata?
«No. Dico solo che pretendere una procedura così complicata per ottenere il permesso di entrare allo stadio con il proprio striscione, scoraggia chi avrebbe voglia di mettere per iscritto la propria fantasia. Ufficio complicazioni affari semplici».

E' un danno per il calcio?
«Se ne va un po' di poesia, la gioia di ridere. Non bisogna avere paura di sentirsi antichi o retorici. Quelle battute ci ricordavano il calcio di una volta. E ridere non è certo un peccato».

Un attentato alla creatività?
«Forse vogliono relegare il tifoso in poltrona. Lo stadio blindato proprio non mi piace»
WEB RE1976
00lunedì 26 marzo 2007 00:17
Tifosi Bologna citano Costituzione

Singolare protesta contro divieti di introdurre striscioni

- I tifosi del Bologna durante l'incontro tra i rossoblu' e il Frosinone hanno inscenato una protesta pacifica citando la Costituzione. I supporter hanno esposto uno striscione con l'articolo 21 per protestare contro il divieto di introdurre striscioni dentro lo stadio. La curva 'Andrea Costa' si e' appellata alla liberta' di espressione esponendo la scritta: 'Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, con lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione '.

(ANSA)

[Modificato da WEB RE1976 26/03/2007 0.18]

dabustoarsizioxlempoli
00lunedì 26 marzo 2007 00:19
Re:

Scritto da: WEB RE1976 26/03/2007 0.17
Tifosi Bologna citano Costituzione

Singolare protesta contro divieti di introdurre striscioni

- I tifosi del Bologna durante l'incontro tra i rossoblu' e il Frosinone hanno inscenato una protesta pacifica citando la Costituzione. I supporter hanno esposto uno striscione con l'articolo 21 per protestare contro il divieto di introdurre striscioni dentro lo stadio. La curva 'Andrea Costa' si e' appellata alla liberta' di espressione esponendo la scritta: 'Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, con lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'.

(ANSA)



concordo... qualcosa si deve poter fare per contestare questo nuovo regolamento e per cambiarlo..
WEB RE1976
00martedì 27 marzo 2007 09:47
Comunicato gruppi Ultras Pisa
Il fatto che le nuove misure in tema di sicurezza proposte dal Governo e avvallate ipocritamente dal mondo del calcio sfiorino il grottesco non è per noi neppure argomento di discussione. Crediamo che qualunque persona dotata di logica e buon senso inorridisca di fronte a una tale ondata repressiva e lesiva dei più elementari diritti del cittadino: il fatto che questi diritti, per ora, siano salvaguardati in altri ambiti che non siano quello calcistico, non vuole dire niente, perché il calcio è sempre stato teatro di esperimenti per ogni tipo di provvedimento illiberale esteso poi alla “normale” società civile. Se il testo del decreto fosse stato promulgato da qualche staterello dell’America Latina comparirebbe tra le “curiosità” nei quotidiani e farebbe sorridere i lettori: purtroppo sta per diventare legge in Italia e non fa ridere per niente, dato che perlomeno a Pisa calpesta e spegne tanti anni di entusiasmo, passione sportiva, impegno anche nel volontariato e in altre iniziative che evidentemente “contano” solo se realizzate da determinati personaggi e associazioni che con una mano danno e l’altra prendono.
In merito agli striscioni i gruppi della Curva Nord Maurizio Alberti non intendono chiedere alcuna autorizzazione, di fatto già negata per il principio che non possono riportare nomi di gruppo o quanto non direttamente legato alla squadra; e poi non potrebbero essere comunque esposti se “riconducibili” a elementi già diffidati, formula ipocrita perché non esistendo liste di iscritti chiunque può essere “riconducibile” a qualsiasi cosa, di fatto si è cercata una formula inseribile in un decreto legge ma la volontà è quella di fare tabula rasa.
E tabula rasa sarà: niente più striscioni ironici, di protesta, di incitamento, ma neppure più striscioni per ricordare un anniversario, una nascita, un amico scomparso, frasi che venivano applaudite da tutto lo stadio, e allora per questi quale era il problema?
E poi tamburi, bandierine, tutto quanto faceva coreografia e tifo, tutto quanto può essere “infiammabile” (cosa non lo è? Anche i giocatori sono infiammabili se prendono fuoco): a chi conviene uno stadio silente e a sedere, grigio e punteggiato di qualche bandiera anonima la cui foto sta in bella mostra su un tavolino della Questura con il timbro “autorizzata”?
E poi diffide preventive, Daspo, dieci anni di galera per resistenza a pubblico ufficiale, e non una sola parola sui reali problemi del mondo ultras, sulle lame, sul razzismo: di tutta l’erba un fascio è un eufemismo, qui c’è una volontà di estirpare tutto, ma crediamo che i conti siano stati fatti senza l’oste.
Qui non siamo in Inghilterra, signori. Non c’è la stessa cultura sportiva. Quando una squadra va male il pubblico “normale” non va ugualmente allo stadio applaudendo per una sconfitta o una retrocessione.
C’è solo la curva che sta vicino alla squadra, la segue e fa il tifo fino all’ultima giornata, gli altri settori sono deserti, anche per i prezzi: se togli la curva, se togli il tifo, togli il pubblico al settanta per cento delle squadre e alla fine danneggi il calcio, lo snaturi. E in questo mondo non c’è spazio neppure per “Mau Ovunque”: stavolta a dirlo siamo noi e non i promotori della repressione, che concederebbero, ancora una volta in modo ipocrita, una deroga. “Mau Ovunque” ha senso solo in mezzo agli ultras, perché Maurizio era un ultras e il suo mondo erano gli striscioni, il suo tamburo, le bandierine, tutte quelle libertà che vengono tolte: non crediamo avrebbe piacere ad entrare da solo, in un mondo che non è più il suo.
Per questo la deroga sarà rispedita al mittente, è bene che chi sta distruggendo e reprimendo il nostro mondo si prenda per intero le proprie responsabilità senza nascondersi dietro provvedimenti “caritatevoli” che non accettiamo.
Ci prendiamo piuttosto una pausa di riflessione: nei prossimi giorni faremo conoscere le nostre decisioni in merito al da farsi e alle varie ipotesi sul nostro futuro che in questo momento sono allo studio.
I gruppi della Curva Nord “Maurizio Alberti” di Pisa
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AndreaChat
00martedì 27 marzo 2007 11:29
Posso solo dire che sono sempre più triste e malinconico per quello che sta succedendo al "nostro mondo"...
Vedo gruppi che si sciolgono ovunque, anche Storici, con la S maiuscola, vedo calpestati sempre di più diritti "banali" con delle norme che mi sanno non solo di illiberali, ma di anticostituzionali (pur non essendo un "tecnico" della nostra magnifica Costituzione), vedo regole stupide, ma davvero stupide che finiranno per cancellare il "nostro mondo" ...
E vedo, per dirla tutta, che in questo forum, apparte qualcuno, ci se ne frega altamente di tutto questo.
Ma tutto questo, il decreto Pisanu e Amato poi, Signori miei, non è un contorno della partita giocata, del calciomercato e di tutto quello che succede in campo. E', a parer mio, parte integrante del calcio, senza la quale il calcio muore...
E questo è quello che succederà... Da sport popolare a sport da salotto, intrattenimento, nè più nè meno del cinema...
Mio nonno giocava nell'Empoli, era stato capitano e pluripresente fra gli anni trenta e quaranta (se non ricordo male circa 90-95 presenze)... La mia nonna, fin da quando ero piccino, mi faceva vedere le foto (anche appese per casa) di nonno Adamello che giocava... A Empoli lo stadio era sempre pieno; da quelle foto in bianco e nero si respira ancora oggi una magia gigantesca, una voglia enorme di stare insieme e tifare per quella squadra... Bene, questa magia, che è durata fra alti e bassi fino ai giorni nostri, non potrà mai più ricrearsi...
Questa è la mazzata finale ragazzi...
Dopo anni in cui la magia hanno provato a cancellarla con l'introduzione della Champion's League, con le televisioni, con anticipi e posticipi a orari improponibili, con i numeri di maglia personalizzati, con maglie sempre diverse, con dei prezzi che non stavano nè in cielo nè in terra e criminalizzando indiscriminatamente il "nostro mondo"... ecco che arriva la mazzata finale...
Questa ci sdraia per terra, ragazzi, Da questa botta un ci si rizza più...
Se non altro potrò raccontare ai miei figli che esisteva un tempo in cui allo stadio si respirava un'aria di magia, si creavano gruppi, si conoscevano persone meravigliose e amicizie che sarebbero durate per tutta la vita...
CLAY60
00martedì 27 marzo 2007 13:38
Grazie Andrea! Ma non possiamo, non dobbiamo arrenderci. "Ha da passà a nuttata..." diceva Eduardo. Lasciamo che passi questa assurda pazzia, senza scontrarcisi a muso duro, metabolizzandola, assumendola su noi stessi. E continuiamo a sostenere gioiosamente i nostri colori, per quello che possiamo: Il calcio non puo' fare a meno degli ultras!
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