Legge Pisanu-Amato e norme anti-tifo

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Alex ven.
00mercoledì 17 gennaio 2007 10:55
Prima o poi doveva succedermi, e difatti è successo. Grazie a quel mezzo uomo di Pisanu (SE LEGGI DENUNCIAMI PURE, TE O CHI PER TE) oggi ho buttato via 10 euro. ieri, alle 17:30, ho preso il biglietto stadio, ok. Oggi son stato avvertito che avrei dovuto essere in un posto per un impegno improrogabile, preso da tempo ma sul quale non v'era chiarezza per quanto riguardava la data precisa, per l'appunto son stato chiamato oggi. Che CAZZO di paese è se uno non ha la libertà di decidere all'ultimo se partire o meno??? E soprattutto, quali benefici ha portato questa assurdità? Nessuno....come il SIGNOR PISANU!.....ripeto, MEZZO UOMO, visto che internet è sorvegliato e monitorato dai tuoi galoppini, DENUNCIAMI! Non me ne può fregare di meno, mancare di rispetto alle istituzioni non mi pesa, anzi......voi lo fate sempre, lo faccio anch'io.
WEB RE1976
00lunedì 12 febbraio 2007 12:20
Il nuovo decreto legge del Governo che rafforza il decreto Pisanu
DECRETO-LEGGE RECANTE : ”MISURE URGENTI PER LA PREVENZIONE E LA REPRESSIONE DI FENOMENI DI VIOLENZA CONNESSI A COMPETIZIONI AGONISTICHE” (7 febbraio 2007)
[bla bla bla]
Emana il seguente decreto-legge:
Art. 1
(Misure per la sicurezza degli impianti sportivi)

1. Fino all’esecuzione degli interventi strutturali ed organizzativi richiesti per l’attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 1-quater del decreto legge 24 febbraio 2003, n. 28, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2003, n. 88, e dei decreti ivi previsti, le competizioni riguardanti il gioco del calcio possono essere svolte esclusivamente "a porte chiuse". Le determinazioni in proposito sono assunte dal prefetto competente per territorio in conformità alle indicazioni definite dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive di cui all’articolo 1-octies del medesimo decreto legge n. 28 del 2003.

2. All’articolo 1-quater del decreto-legge 24 febbraio 2003, n. 28, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2003, n. 88, è aggiunto, in fine, il seguente comma:
"7-bis. E’ fatto divieto alle società organizzatrici di competizioni nazionali riguardanti il gioco del calcio di porre in vendita o cedere, a qualsiasi titolo, direttamente od indirettamente, alla società sportiva cui appartiene la squadra ospitata, titoli di accesso agli impianti sportivi di cui al comma 1 ove tali competizioni si disputano. E’, altresì, fatto divieto di porre in vendita o cedere, a qualsiasi titolo, alla stessa persona fisica titoli di accesso in numero superiore a dieci. In caso di violazioni delle disposizioni del presente comma si applicano le sanzioni previste dal comma 5 dell’articolo 1-quinquies.."

3. I divieti di cui al comma 2 si applicano alle competizioni sportive riguardanti il gioco del calcio programmate per i giorni successivi alla data di entrata in vigore del presente decreto. I titoli di accesso ceduti o venduti anteriormente non possono essere utilizzati.

Art. 2(Modifiche all’articolo 6 e 6-quater della legge 13 dicembre 1989, n. 401)

1. All’articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, sono apportate le seguenti modifiche:

al comma 1:

le parole: "e all’articolo 6-bis, commi 1 e 2 " sono sostituite dalle seguenti: "ed agli articoli 6-bis, commi 1 e 2, e 6-ter ";

è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Il divieto di cui al presente comma può essere, altresì, disposto nei confronti di chi, sulla base di elementi oggettivi, risulta avere tenuto una condotta finalizzata alla partecipazione attiva ad episodi di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive o tale da porre in pericolo la sicurezza pubblica in occasione o a causa delle manifestazioni stesse.

al comma 5, le parole: "non possono avere durata superiore a tre anni" sono sostituite dalle seguenti: "non possono avere durata inferiore a tre mesi e superiore a tre anni".

al comma 6, le parole: "da tre a diciotto mesi o con la multa fino a lire tre milioni" sono sostituite dalle seguenti: "da 6 mesi a tre anni e con la multa fino a 10.000 euro".

al comma 7, le parole: "da due mesi a due anni" sono sostituite dalle seguenti: "da 6 mesi a sette anni" e le parole: "il giudice può disporre" con le seguenti: "il giudice dispone altresì."

2. All’articolo 6-quater della legge 13 dicembre 1989, n. 401, dopo il comma 1, è inserito il seguente: "1-bis. Nei confronti delle società sportive che abbiano incaricato dei compiti di cui al comma 1, persone prive dei requisiti morali di cui all'articolo 11 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, è irrogata dal prefetto della provincia in cui le medesime società risiedono od in cui hanno la sede legale, la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 20.000 a 100.000 euro."
Art. 3
(Modifiche all’articolo 6-bis e 6-ter della legge 13 dicembre 1989, n. 401)

1. Il comma 1 dell’articolo 6-bis della legge 13 dicembre 1989, n. 401 è sostituito dal seguente:
"1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive ovvero in quelli interessati alla sosta, al transito, o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime o, comunque, nelle immediate adiacenze di essi, lancia o utilizza, in modo da creare un pericolo per le persone, razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l'emissione di fumo o di gas visibile ovvero bastoni, mazze, materiale imbrattante o inquinante, oggetti contundenti, o, comunque, atti ad offendere, è punito con la reclusione da uno a quattro anni. Si considerano commessi nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive ovvero in quelli interessati alla sosta, al transito, o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime o, comunque, nelle immediate adiacenze di essi, i fatti ivi verificatisi nelle ventiquattro ore precedenti o successive allo svolgimento della manifestazione sportiva. La pena è aumentata se dal fatto deriva un danno alle persone. La pena è aumentata fino alla metà se dal fatto deriva il mancato regolare inizio, la sospensione, l'interruzione o la cancellazione della manifestazione sportiva."

2. Il comma 1 dell’articolo 6-ter della legge 13 dicembre 1989, n. 401 è sostituito dal seguente:
"1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, chiunque, nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive ovvero in quelli interessati alla sosta, al transito, o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime o, comunque, nelle immediate adiacenze di essi, è trovato in possesso di razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l'emissione di fumo o di gas visibile ovvero di bastoni, mazze, materiale imbrattante o inquinante, oggetti contundenti, o, comunque, atti ad offendere, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 500 a 2000 euro. Si considerano commessi nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive ovvero in quelli interessati alla sosta, al transito, o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime o, comunque, nelle immediate adiacenze di essi, i fatti ivi verificatisi nelle ventiquattro ore precedenti o successive allo svolgimento della manifestazione sportiva.".
Art. 4
(Modifiche agli articoli 8 e 8-bis della legge 13 dicembre 1989, n. 401)

1. All’articolo 8 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, sono apportate le seguenti modifiche:

al comma 1-bis, le parole: "di cui all’articolo 6-bis comma 1, e all’articolo 6, commi 1 e 6, della presente legge" sono sostituite dalle seguenti: "di cui all’articolo 6-bis comma 1, all’articolo 6-ter e all’articolo 6, commi 1 e 6, anche nel caso di divieto non accompagnato dalla prescrizione di cui al comma 2 del medesimo articolo 6. L’arresto è, inoltre, consentito nel caso di violazione della pena accessoria di cui al comma 7 dell’articolo 6."

al comma 1-ter, le parole: "o di altri elementi oggettivi" sono soppresse; le parole: "dai quali" sono sostituite dalle seguenti: "dalla quale" e le parole "entro le trentasei ore" sono sostituite dalle parole "entro quarantotto ore".

2. L’articolo 1-bis del decreto-legge 24 febbraio 2003, n. 28, convertito dalla legge 24 aprile 2003, n. 88, è abrogato.

3. Al comma 1 dell’articolo 8-bis della legge 13 dicembre 1989, n. 401, dopo le parole: "nell’articolo 6-bis commi 1 e 2, " sono inserite le parole "nell’articolo 6-ter".

Art. 5
(Integrazione del sistema sanzionatorio
per la violazione del regolamento d’uso degli impianti)

1. All’articolo 1-septies, comma 2, del decreto-legge 24 febbraio 2003, n. 28, convertito dalla legge 24 aprile 2003, n. 88, è aggiunto il seguente periodo: "Nell’ipotesi di cui al periodo precedente, al contravventore possono essere applicati il divieto e le prescrizioni di cui all’articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore a due anni".

Art. 6
(Misure di prevenzione)
1. Alla legge 13 dicembre 1989, n. 401, dopo l’articolo 7-bis è inserito il seguente:

Art. 7-ter
(Misure di prevenzione)
1. Le misure di prevenzione di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e 31 maggio 1965, n. 575, possono essere applicate anche nei confronti delle persone indiziate di aver agevolato gruppi o persone che hanno preso parte attiva, in più occasioni, alle manifestazioni di violenza di cui all’articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401.
2. Nei confronti dei soggetti di cui al comma 1 può essere altresì applicata la misura di prevenzione patrimoniale della confisca, di cui alla legge 31 maggio 1965, n. 575, relativamente ai beni, nella disponibilità dei medesimi soggetti, che possono agevolare, in qualsiasi modo, le attività di chi prende parte attiva a fatti di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive. Il sequestro effettuato nel corso di operazioni di polizia dirette alla prevenzione delle predette manifestazioni di violenza è convalidato a norma dell’articolo 2-ter, secondo comma, ultimo periodo, della legge n. 575 del 1965.

Art. 7
(Aggravante ad effetto speciale per i delitti
di violenza e resistenza a pubblico ufficiale)

1.All’articolo 339 del codice penale le parole "della reclusione da tre a quindici anni" sono sostituite con le parole "da cinque a quindici anni".

2.All’articolo 339 del codice penale, dopo il secondo comma, è inserito il seguente: "Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano anche, salvo che il fatto costituisca più grave reato, nel caso in cui la violenza o la minaccia sia commessa mediante il lancio o l’utilizzo di corpi contundenti o altri oggetti atti ad offendere, compresi gli artifici pirotecnici, in modo da creare pericolo alle persone."

Art. 8
(Divieto di agevolazioni nei confronti di soggetti destinatari dei provvedimenti di cui all’articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401)

E’ vietato alle società sportive corrispondere in qualsiasi forma, diretta o indiretta, a soggetti destinatari di provvedimenti di cui all’articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n, 401, o di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive, sovvenzioni, contributi e facilitazioni di qualsiasi natura ivi inclusa l’erogazione a prezzo agevolato o gratuito di biglietti e abbonamenti o titoli di viaggio. E’ parimenti vietato alle società sportive corrispondere contributi, sovvenzioni, facilitazioni ad associazioni di tifosi comunque denominate, qualora dell’associazione facciano parte uno o più dei soggetti destinatari dei provvedimenti di cui all’articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, o di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, ovvero soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive.

Con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, sono definite, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le modalità di verifica, attraverso la questura, della sussistenza dei requisiti ostativi di cui al comma 1 dei nominativi comunicati dalle società sportive interessate.

Le associazioni di tifosi, comunque denominate, che ricevono dalle società sportive sovvenzioni, contributi e facilitazioni di qualsiasi natura comunicano alle società medesime l’elenco dei propri aderenti.

Fermi restando gli obblighi di tenuta della documentazione contabile di cui alla normativa vigente, le società sportive conservano per il periodo di tre anni la documentazione relativa alle sovvenzioni, ai contributi e alle facilitazioni di qualsiasi natura corrisposti alle associazioni di tifosi e gli elenchi di cui al comma 2.

Alle società sportive che non osservano i divieti e le prescrizioni di cui ai commi 1 e 2 è irrogata dal prefetto della provincia in cui la società ha sede legale, al quale l’organo che effettua l’accertamento presenta il relativo rapporto, la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 20.000 a 120.000 euro.

Salvo che il fatto costituisca reato, nei confronti delle società sportive che non ottemperano all’obbligo di cui al comma 3, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 10.000 a 50.000 euro.

Per quanto non previsto dal presente articolo si applicano le disposizioni della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni.

Art. 9
(Nuove prescrizioni per le società organizzatrici
di competizioni riguardanti il gioco del calcio)

1. E' fatto divieto alle società organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio responsabili della emissione, distribuzione, vendita e cessione dei titoli di accesso, di cui al Decreto del Ministro dell’Interno 6 giugno 2005, di emettere, vendere o distribuire titoli di accesso a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti di cui all'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401 ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive.

2. Con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, sono definite, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le modalità di verifica, attraverso la questura, della sussistenza dei requisiti ostativi di cui al comma 1 dei nominativi comunicati dalle società sportive interessate.

3. Alle società che non osservano il divieto di cui al comma 1 è irrogata dal Prefetto della provincia in cui la società ha sede legale, la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 20.000 a 100.000 euro. Per quanto non previsto dal presente articolo si applicano le disposizioni della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni.

Art. 10
(Adeguamento degli impianti)
1. All’articolo 1-quater del decreto legge 24 febbraio 2003, n. 28, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2003, n. 88, dopo il comma 5 è inserito il seguente comma:
"5 bis. All’adeguamento degli impianti di cui al comma 1 possono provvedere le società utilizzatrici degli impianti medesimi, assumendone i relativi oneri. In tal caso, qualora ai fini dell’adeguamento dell’impianto alle prescrizioni di cui ai commi 2, 3 e 4 occorrano particolari titoli abilitativi, l’amministrazione competente al rilascio del titolo provvede entro quarantotto ore dalla proposizione della relativa istanza, indice entro lo stesso termine, ove necessario, una conferenza di servizi ai sensi e per gli effetti dell’art. 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241. La conferenza si pronuncia entro le successive ventiquattro ore. In difetto di provvedimento espresso, l’istanza di rilascio del titolo abilitativo si intende ad ogni effetto accolta".

Art. 11
(Iniziative per promuovere i valori della cultura sportiva)
1. Il Ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, d’intesa con il Ministro della Pubblica Istruzione e nell’ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, predispone un programma di iniziative nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado con l’obiettivo di promuovere l’adesione e la partecipazione ai valori ed ai principi fondamentali della cultura sportiva, come sanciti dalla Carta Olimpica. Al medesimo fine il Ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, nell’ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, assicura, insieme al Comitato Olimpico Nazionale Italiano, la definizione delle opportune forme di intesa con le Regioni e gli Enti Locali e promuove la realizzazione di specifiche azioni ed iniziative, essenzialmente rivolte ai giovani, con le associazioni riconosciute e sostenute dalle Organizzazioni Sportive Nazionali ed Internazionali.

Art. 12
(Piano nazionale per l’impiantistica sportiva destinata
all’esercizio della pratica calcistica)

1. Il Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, d’intesa con i Ministri delle infrastrutture e dell’interno convoca un tavolo di concertazione per definire, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, entro centoventi giorni dalla data di convocazione, il piano nazionale straordinario per l’impiantistica destinata all’esercizio della pratica calcistica al fine di renderla maggiormente rispondente alle mutate esigenze di sicurezza fruibilità, apertura, redditività della gestione economica finanziaria, anche ricorrendo a strumenti convenzionali.

2. Al tavolo nazionale partecipano il Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, il Ministro delle infrastrutture, il Ministro dell’interno, il Ministro dell’economia e delle finanze, il C.O.N.I., i rappresentanti dell’ANCI, delle regioni e delle organizzazioni sportive.

Art. 13
Modifiche agli articoli 34 e 35 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n, 177

1. All’articolo 34, dopo il comma 6, è inserito il seguente comma:
"6 bis. I soggetti di cui al comma 3, nelle trasmissioni di commento degli avvenimenti sportivi, in particolare calcistici, sono tenuti all’osservanza di specifiche misure, individuate con codici di autoregolamentazione recepiti con decreto del Ministro delle comunicazioni di concerto con il Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, previo parere della Commissione parlamentare di cui alla legge 23 dicembre 1997, n. 451, anche al fine di contribuire alla diffusione tra i giovani dei valori di una competizione sportiva leale e rispettosa dell'avversario, per prevenire fenomeni di violenza o turbativa dell’ordine pubblico legati allo svolgimento di manifestazioni sportive".

2.All’articolo 35, dopo il comma 4 è inserito il seguente:
"4 bis In caso di inosservanza delle disposizioni dei codici adottati ai sensi del comma 6 bis dell’art. 34 si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 4 del presente articolo".

3.All’articolo 35, comma 2, le parole "per un periodo da uno a dieci giorni" sono sostituite dalle seguenti: "da tre a trenta giorni"."
WEB RE1976
00lunedì 12 febbraio 2007 16:00
12 - 02 - 2007

I BOYS sono andati a Roma. Non è stato facile, perché una campagna denigratoria infame ha criminalizzato tutti gli Ultras, perché nuove leggi speciali (realizzate a tempo di record) si sono aggiunte a quelle che già c'erano, perché il clima di "caccia alla streghe" sembra privarci di qualsiasi diritto, perché a PARMA non era possibile acquistare i biglietti della partita.
Noi che non abbiamo mai ucciso nessuno, noi che i biglietti li paghiamo, noi che al PARMA ci teniamo (e non solo con bellissime parole), a Roma ci siamo andati.
Tantissimi sono rimasti a casa (molto comodo). Qualcun altro ha deciso d'andarsi a sedere in mezzo ai giallorossi, accettando l'invito di alcuni esponenti della tifoseria romana. Noi no! Non siamo rimasti a casa, non siamo andati a gozzovigliare con una tifoseria che, abitualmente, ci tira delle coltellate.
I nostri biglietti sono stati acquistati nei giorni precedenti l'incontro e, non essendo disponibili quelli del settore ospiti (Distinti Ospiti), abbiamo optato per quelli dei Distinti Nord (sul lato opposto). La Polizia, nonostante il settore ospiti fosse completamente vuoto, ci ha condotto appena a fianco (zona di Tribuna Monte Mario).
Abbiamo fatto un minuto di silenzio, perché la vita di tutti (tifoso, dirigente calcistico o poliziotto che sia) merita rispetto, così come la morte. Eppure: qualcuno ci ha impedito di far entrare lo striscione "Tino con noi" (che sempre ci accompagna), dedicato ad un nostro amico deceduto il 2 dicembre del 2004. Discriminare tra morti è, francamente, un qualcosa che ci disgusta. Scusateci, siamo Ultras...
Abbiamo tifato per il PARMA e abbiamo urlato il nostro disprezzo alla Roma, come sempre.
Chi in poltrona, chi in mezzo ai romani. Noi? Siamo i BOYS
.

www.boysparma1977.it
WEB RE1976
00lunedì 12 febbraio 2007 16:07
Scritto da "zeman!" 12/02/2007 10,16 in altro Topic e qui spostato da WEB
Protesta civile degli ultras sampdoriani, che hanno esposto due striscioni:
Modello inglese?
No, modello ultras sampdoria!
WEB RE1976
00martedì 13 febbraio 2007 01:02
La violenza non è solo nel tifo .........
Dilettanti, gamba rotta per arbitro
E' accaduto a Siena, direttore di gara colpito da giocatore

- SIENA, 12 FEB - Dopo una gara di dilettanti della Uisp a Siena, un arbitro sarebbe stato colpito da un giocatore e ha riportato la frattura del malleolo. Il direttore di gara era intervenuto per sedare un principio di rissa fra i giocatori e in quegli attimi concitati avrebbe ricevuto il violento calcio alla gamba. Subito soccorso, l'arbitro e' stato accompagnato al pronto soccorso dove e' stato ingessato e dimesso con una prognosi di 35 giorni.

(ANSA)
WEB RE1976
00martedì 13 febbraio 2007 01:06
La violenza non è solo nel tifo .........2
Viareggio: gara sospesa, arbitro aggredito

Durante Genoa-Real Arroyo Seco un giocatore della squadra argentina ha colpito l'arbitro, che alla quinta espulsione aveva sospeso l'incontro.

- Ancora un episodio di violenza in campo. Durante Genoa-Real Arroyo Seco uno dei giocatori della squadra argentina ha aggredito l'arbitro Cornero di Milano colpendolo con un pugno. La gara è stata sospesa e i Carabinieri sono intervenuti riuscendo a riportare la calma mentre al giovane è stato ritirato il passaporto.
Secondo quanto riporta il sito ufficiale del Genoa la gara è stata sospesa sul 2-1 per i rossoblù dopo che cinque giocatori del Real Arroyo, in fasi diverse, sono stati espulsi. A causa del numero non più regolamentare di giocatori in campo, il fischietto lombardo al 23' ha decretato la fine anticipata dell'incontro, ma è stato per tutta risposta oggetto di un'aggressione, da parte di alcuni tesserati del club argentino. Al Genoa, che nella vicenda non ha avuto alcun coinvolgimento, probabilmente verrà assegnata la vittoria al tavolino. L'intera formazione del Real Arrojo è stata portata nella stazione dei carabinieri di Arenzano per le operazioni di identificazione. Un dirigente del Genoa avrebbe avuto un malore ed è stato trasportato all'ospedale San Carlo di Voltri.


Gazzetta
WEB RE1976
00martedì 13 febbraio 2007 01:09
La violenza non è solo in Italia ........
Germania: si valuta stop a partite
Sabato incidenti con 42 feriti, minacciata chiusura stadi

- Dopo gli incidenti di sabato in Germania con 42 feriti, la Federazione ha minacciato la sospensione degli incontri e la chiusura degli stadi. A margine della partita di coppa regionale tra Lokomotive Lipsia e Erzgebirge Aue II, 800 hooligan si sono scontrati con la polizia. "Se, nonostante tutti gli sforzi, alla fine non dovessimo riuscire a evitare tali eventi, allora la' non si potra' piu' giocare al calcio", ha detto il presidente della Federcalcio tedesca (Dfb) Theo Zwanziger.

(ANSA)
WEB RE1976
00martedì 13 febbraio 2007 01:20
La violenza non è solo nei tifosi ........
Da Cava dei Tirreni, grave accusa da Miceli, calciatore della Ternana, dopo la partita persa contro la Cavese: «Sono 15 giorni che si parla di violenze sui campi di calcio. Quelli che lo fanno dovrebbero venire a vedere ciò che succede in certi campi dove dirigenti o addetti della Cavese minacciano di buttarti giù i denti se non ti comporti in un certo modo».
Tolgono il fiato le immagini diffuse a «Controcampo ultimo minuto» e che arrivano da Baronissi (Salerno).
Durante una partita fra dilettanti, se le danno di santa ragione i dirigenti, oltre il recinto di gioco.

Gazzetta.it
WEB RE1976
00martedì 13 febbraio 2007 01:24
La violenza non è solo negli stadi ma anche negli studi ........
IN TV C'è una gran voglia di mostrare faccine di circostanza e toni sfumati.
All'inizio.
Poi già al 15' del primo tempo, a «Guida al campionato, direttissima» su Italia Uno, Maurizio Mosca teme che Ciccio Graziani lo consideri «rincoglionito».
Al 25' arrivano le prime polemiche quando, con voce concitata, da Genova si annuncia che «l'arbitro si sta comportando male». Nel programma di Piccinini si avverte più tardi una gran voglia di normalità, tanto che il conduttore, quando Mughini viene fischiato, dice di esserne contento.
A questo siamo ridotti.
Su Canale 5 «Buona domenica» sceglie di avviare il nuovo ciclo del calcio con un personaggio nuovo, stimolante, rivoluzionario: Luciano Moggi. E' un tentativo sciatto, fatto di domande ancora più «sdraiate» di quelle della Ventura. Ma ai soliti soliloqui dell'ex dg della Juve, disegnato come vittima del sistema, nessuno reagisce, non arrivano telefonate.
Era Moggi, del resto, a farle le telefonate.


Gazzetta.it
WEB RE1976
00martedì 13 febbraio 2007 01:40
Forse è il caso che pensino a cambiare un pò le basi etiche di tutte le componenti del calcio ........... non solo i tifosi ......... che come si vede sotto sono solo una parte del marcio in questo sporco mondo del calcio ...........
WEB RE1976
00martedì 13 febbraio 2007 11:03

Coreografia per Sampdoria-Ascoli dell'11-02-2007: "I morti vanno tutti rispettati anche quelli che vi siete dimenticati".

COMUNICATO RIGUARDO IL NUOVO DECRETO LEGGE

''Circa una settimana è trascorsa dagli ormai noti fatti di Catania.

La morte dell’Ispettore Raciti ha catalizzato le attenzioni,anche morbose,di tutta l’opinione pubblica nazionale,col risultato di innalzare vertiginosamente la tensione e le aspettative nei confronti di provvedimenti che,spesso in questi casi,rischiano di ispirarsi più a reazioni emotive che a principi di legalità e di ordine pubblico.Anche il decreto approvato nelle ultime ore non è sfuggito a questa logica.

Tanti,troppi sono i contenuti che oltrepassano i confini delle libertà personali di ogni libero cittadino-tifoso.A questi contenuti non possiamo che esprimere la nostra totale contrarietà,non perchè vogliamo che nel calcio prosperi la violenza,ne’ perchè chiediamo qualsiasi forma di impunità verso chi di noi si rende protagonista di reati,tanto meno perchè auspichiamo che altre morti restino sul cemento dei nostri stadi.

Se davvero necessario era mettere nuovamente mano alle leggi in materia di calcio e ordine pubblico,sarebbe stato opportuno coinvolgere chi di questi temi mastica quotidianamente,e,a maggior ragione chi è destinato o subisce passivamente questi provvedimenti.

Noi ci abbiamo provato da anni,consapevoli di aver commesso nella nostra storia tanti errori e tantissime idiozie(peraltro pagate con gli interessi),ma le orecchie dei palazzi che contano sono rimaste sorde alle nostre istanze.

Ancora una volta c’è stato bisogno di un evento tragico per accellerare le decisioni,al punto di varare un decreto legge in poco meno di un’ora e mezza ad opera di politici totalmente estranei agli argomenti in campo.

Ancora una volta gli interessi e il business hanno prevalso sulla vera volontà di cambiamento,fermarsi più a lungo sarebbe costato troppo.

Da qui la nostra decisione:

a tempo indeterminato fermare il nostro tifo per 45’ in occasione delle partite della Sampdoria,nel resto della partita saremo quelli di sempre,quelli che rendono una semplice partita di calcio qualcosa di unico alla faccia di chi pensa allo stadio come ad un teatro.

Un pensiero in questa scelta va anche e soprattutto a tutti quei tifosi che,per colpe certo non loro,sono costretti a vedersi chiuse le porte dei loro stadi e dover rinunciare perciò a seguire la propria squadra.''


ULTRAS TITO CUCCHIARONI "PAOLO MANTOVANI"
WEB RE1976
00martedì 13 febbraio 2007 18:02
Scritto da "zeman!" 13/02/2007 17,16 in altro Topic e qui spostato da WEB
Lezione di sport
Dopo i fatti tragici di due Domeniche fa ecco arrivare una grande lezione di sport dal pubblico dell'"Arturo Valerio" in particolare dagli ultras, categoria messa sotto pesante accusa nelle ultime settimane.
Un gesto bellissimo degli ultras del Melfi che seguono il primo tempo fuori a dimostrazione che loro possono rinunciare ad andare allo stadio, ma i potenti del calcio ce la farebbero a dire stop senza pensare al business?
Nel secondo tempo si presentano in curva unitamente agli ultras del Monopoli sventolando le sciarpe, tifando insieme a dimostrazione che se lo si vuole qualcosa può cambiare. A fine partita i giocatori del Melfi si recano sotto la curva per festeggiare e regalare le maglie ma gli ultras dicono che basta così per rispetto nei confronti degli ultras ospiti.
Quello che non ti aspetti, una grande lezione di sport sperando che venga ripresa dagli organi di stampa così come avrebbero fatto notizia degli eventuali scontri.

(asmelfi)

Ovviamente è più facile criticare una legge imperfetta, con le parole, dimostrarne le pecche in pratica, vivisezionandola….ecc. che dimostrare con i fatti che non serve……,o che potrebbe non servire, gli ultras di melfi e monopoli hanno dato una grande lezione, a molti….peccato che in pochi lo hanno saputo, non fanno notizia questo tipo di azioni, quindi oblio….
ma è quasi giusto così, è specchio della società odierna,della stampa in cui viviamo......e con le cose dette e fatte da molti che si definiscono ultras....beh giusto mantenere l'alone, la nomea di pericolo pubblico numero uno....se la parte sana, la maggiorparte, secondo me, non ha il coraggio di condannare,criticare,prendere le distanze in modo fermo e deciso...da chi sbaglia ed eccede....se quella parte correta non cerca di apparire, farsi conoscere,mostrarsi, gridare la sua diversità ed estranietà dal nuovo mostro mediatico.....non può sperare che siano i giornali, poi in italia, ad far notare, a chi lo stadio non lo conosce, all'opinione pubblica, la sua esistenza.

p.s. per precisare...il discorso sul mondo ultras è generale, non direttamente rivolto al caso empoli, al web per intenderci, anche se io due righe di condanna, di presa delle distanze o simili,ecc. dai fatti di catania,roma ecc., le avrei lette volentieri....ma io non sono un ultras, ma solo un tifoso accanito.

[Modificato da WEB RE1976 13/02/2007 18.03]

CLAY60
00mercoledì 14 febbraio 2007 11:42
Calcio: Catania, squalifica del campo fino al 30 giugno
MILANO - Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha squalificato il "Massimino" di Catania fino al 30 giugno, quindi per tutto il resto della stagione, per i tragici fatti di Catania-Palermo. Per gli etnei c'e' anche l'obbligo di disputare le prossime gare a porte chiuse. (Agr)



WEB RE1976
00giovedì 15 febbraio 2007 10:33
Ma che bella lettera
IO, SBIRRO E ULTRA'
Scrive un Maresciallo dei C.C. che vesti i panni anche di tifoso

Sono nella mia stanza, ho letto il pezzo in prima pagina sulla Gazzetta dello Sport e mi ci sono rivisto, rispecchiato, da brividi...!
Anche io, come l’anonimo articolista improvvisato, sono un Maresciallo dei Carabinieri, uno sbirro, un “primo nemico”, sono uno di quelli che il movimento A.C.A.B. vorrebbe eliminare. Ma sono anche un tifoso, un tifoso di curva, un inguaribile malato di calcio e della mia squadra che ritengo uno dei legami indissolubili che mi tiene stretto alla mia terra .
Ho 35 anni, frequento la curva dall’86, quando nella mia testa non c’era manco il pensiero di fare quello che poi effettivamente ho finito per fare di professione. Eppure, posso essere sincero, forse per timore, forse per l’educazione al rispetto per le Istituzioni, impartitami dai miei genitori non ho mai, dico mai, partecipato a qualche azione nei confronti delle Forze dell’Ordine, neanche da sedicenne incosciente.
Non sono un Santo, lo ammetto, trasferte “forti” a 20 anni ne ho fatte e sicuramente non c’erano fiori nelle nostre auto o nei nostri pullman per i tifosi avversari, ma la cosa si viveva in maniera diversa: il “nemico” era il rivale, il “cugino” nei derby, ma il Carabiniere, il Poliziotto non erano visti come adesso come l’unico bersaglio, manco per i più irriducibili .
A differenza del mio collega oggi chi lavora con me sa che la domenica è sacra, che la mia squadra è passione da seguire per gridare e incitare sui gradoni di uno stadio e, quindi, ci sono telefonate, proprio da parte dei miei compagni di lavoro, scherzose e di sfottò quando è andata male o telefonate preoccupate se la situazione sugli spalti non è delle migliori.
Molti dei miei amici di curva, di rimando, sanno del mio lavoro, conoscono chi sono, ma lì dentro, sugli spalti, nel settore vige un rispetto reciproco, un codice non scritto che porta a tenere comportamenti “consoni” alla mia presenza e porta me ad essere obiettivo. Devo esserlo, lo devo prima di tutto a me stesso quando le “esagerazioni”, a volte, provengono dai miei colleghi.
Anche a me è capitato per anni di lavorare in stadi più o meno importanti e quasi sempre nel settore ospiti, e anche a me, deve essere una deformazione della razza sbirro-tifoso, non mi è quasi mai capitato di dover usare la forza... un sorriso, una pacca sulle spalle, un pò di tolleranza hanno sempre fatto si che la partita finisse con un "arrivederci marescià" e non con incidenti di nessuna natura.
Pago il biglietto, mi vergognerei di sfruttare il mio status quando amici operai monoreddito e con famiglia devono pagarlo. Mi faccio perquisire, non ho nulla da nascondere ed è un rito, quasi scaramantico, che mi porta un sorriso e in quel momento mi sento ancora più tifoso se ce ne fosse bisogno.
A differenza del collega però io non voglio dare soluzioni ai problemi, voglio solo proporre qualcosa a entrambe le parti e me lo posso permettere, facendone parte.
Ai miei colleghi voglio azzardare il consiglio di guardare ai tifosi con occhi meno rigidi, fare meno di tutta l’erba un solo fascio: dietro la sciarpa, dietro lo striscione non ci sono solo le persone pronte a mascherarsi per creare scontri, tumulti o incidenti. Ci sono ragazzi pronti alla solidarietà, alla beneficenza, pronti a pagare il biglietto a quello tra di loro più bisognoso, pronti a redarguire che ruba in autogrill e a sgolarsi di non buttare oggetti in campo, senza vedere un decimo di partita. Vorrei consigliare di non calzare fazzoletti sul volto, battendo sugli scudi il manganello al primo tifoso ospite sceso dal primo pullmino , non serve a nulla, non serve al bene comune, serve solo ad esacerbare gli animi e quindi poi, via di lacrimogeni e cariche… ma qui prodest?
E ai tifosi, agli ultras, ai miei compagni di trasferte, di gioie e di dolori dietro la mia squadra, vorrei ricordare che dietro ad ogni primo nemico, dentro ogni “sbirro”, dietro ad ogni scudo, sopra ogni camionetta ci sono ragazzi in divisa che ascoltano la stessa musica, che frequentano le stesse birrerie, che si “masterizzano” lo stesso cd, che magari in quel momento passano lo stesso periodo nero con una ragazza e che soprattutto, nel caso mio, hanno un cuore che batte forte per i colori di una maglia, proprio come capita a loro .
Non roviniamo tutto, non cancelliamo le passioni
.



www.blunote.it
CLAY60
00giovedì 15 febbraio 2007 11:48
Si, bellissima!
WEB RE1976
00giovedì 15 febbraio 2007 16:54
Denunciato il tifoso dell'Atalanta che aveva lanciato fumogeno nella Curva Nord vuota durante gara con Lazio.

- E' stato denunciato il tifoso atalantino che da fuori ha lanciato un fumogeno sugli spalti, durante la gara a porte chiuse Atalanta-Lazio. Si tratta di un fornaio di 28 anni residente a Treviolo (Bergamo), gia' noto alle forze dell'ordine. Il giovane e' stato denunciato a piede libero con l'accusa di lancio di materiale pericoloso e possesso di artifici pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive. Al 28enne e' stato inoltre vietato di accedere in tutti gli impianti per tre anni.

(ANSA)
MikFib
00venerdì 16 febbraio 2007 10:26
Dal 24 febbraio tornano partite in notturna Calcio: l'Osservatorio della manifestazioni sportive ha deciso di ripristinare l'inizio delle gare per anticipi e posticipi alle 20.30

ROMA - Tornano le partite di calcio di serie A in notturna. Chievo-Torino (serie A) del 24 febbraio si giocherà alle 18, lo stesso giorno alle 20,30 si disputerà Atalanta-Palermo (serie A). Domenica 25 febbraio alle 20,30 si giocherà Milan-Sampdoria (serie A). Lo ha reso noto con un comunciato stampa l'Osservatorio nazionale della manifestazioni sportive al termine della riunione, presieduta dal vice capo della polizia, Antonio Manganelli, con il presidente della lega calcio Antonio Matarrese. Quest'ultimo ha fatto sapere di considerare quest'incontro un successo importante: «Un fatto molto positivo: l'Osservatorio si è dimostrato attento alle nostre esigenze e questo è importante. Torniamo agli anticipi e posticipi in notturna anche perché non dobbiamo dimenticare che ci sono dei contratti televisivi da rispettare».
STADI A NORMA - Salgono intantop a cinque gli stadi che si sono messi a norma pienamente o parzialmente dall'entrata in vigore del decreto e quindi nell'ultima settimana, con particolare soddisfazione del prefetto Manganelli che non ha mancato di sottolineare quanto «il decreto legge sia servito a sollecitare i lavori». Lo stadio di Parma, completamente a norma secondo l'Osservatorio, si aggiunge così, in serie A, a quelli di Palermo, Cagliari, Siena, Torino, Genova, Roma, mentre Reggio Calabria si aggiunge a Milano ed apre i cancelli per i soli abbonati. Buone notizie da parte dell'Osservatorio anche per Ascoli ed Empoli che sarebbero «in dirittura di arrivo», mentre ci sono spiragli per Fiorentina e Udinese. Buone notizie da parte del presidente della Lega anche per i tifosi del Napoli: «Ho parlato stamani con Pierpaolo Marino - ha rivelato il numero 1 della Lega - ed entro i primi di marzo arriveranno i tornelli, forse entro la metà del mese riusciranno ad aprire. Per quello che riguarda la Fiorentina, dovrebbero aprire a fine mese, mentre per l'Udinese bisognerà aspettare almeno i primi di marzo».
15 febbraio 2007 da Repubblica.it

Ta-daaaaaa.
Inevitabile fine ridicola di un provvedimento-tempone-buffonata ridicolo...
La notte dello scorso fine settimana evidentemente era mooooolto più pericolosa di quelle che ci attendono dal 24 febbraio in poi...

[Modificato da WEB RE1976 16/02/2007 11.06]

CLAY60
00venerdì 16 febbraio 2007 11:24
Potenza del denaro! Che SKYFO.
lupo0571
00venerdì 16 febbraio 2007 22:11
Boicottiamo la TV
Boicottiamo tutti la TV
e tutti fuori dal castellani
Noi Empolesi siamo civili e pacifici non dovevano toglierci la partita
WEB RE1976
00lunedì 19 febbraio 2007 16:09
Tornano le notturne, ma al primo incidente sarà di nuovo stop. Vicina riapertura per Firenze ed Empoli

Via libera al ritorno delle notturne, ma al primo problema dal Viminale arrivera' un nuovo no. E' il direttore dell'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive, Felice Ferlizzi, a far sapere che il ministero vigilera' in modo particolare sui match serali. ''Le notturne torneranno timidamente - ha detto Ferlizzi intervenendo alla trasmissione del Gr Parlamento, 'La politica nel pallone' - nel caso dovessero verificarsi incidenti verra' immediatamente ripristinata la formula esclusiva delle partite di giorno''. Per quanto riguarda l'adeguamento degli stadi, Ferlizzi ha assicurato che gli impianti di Firenze ed Empoli potranno riaprire gia' dal prossimo turno di campionato: ''Siamo in dirittura d'arrivo, entro il 25 febbraio gli stadi di Firenze ed Empoli potranno riaprire le porte ai propri tifosi''
.

ANSA
zeman!
00lunedì 19 febbraio 2007 19:20
e fuori da empoli?........
SALERNITANA- TERAMO A PORTE APERTE
Accolto dal Tar il ricorso presentato dal club granata
(ANSA) - SALERNO, 17 FEB -
Porte aperte domani per lo stadio Arechi di Salerno: il Tar ha accolto l'istanza presenta dalla Salernitana Calcio 1919 Spa. I granata affronteranno il Teramo. Il ricorso della Salernitana contro la decisione dell'Osservatorio che aveva deciso la chiusura dello stadio Arechi per la gara di domani valida per la serie C1, girone B, e' stato presentato dai legali della societa' granata, Rino Sica e Gaetano Paolino

SALERNITANA- TERAMO A PORTE CHIUSE
Salta sopralluogo perche' in vigilanza manca numero legale

(ANSA) - NAPOLI, 17 FEB - L'incontro di calcio Salernitana - Teramo, in programma domani per il campionato di serie C1 girone B, si giochera' a porte chiuse. La commissione di vigilanza che avrebbe dovuto dare il via libera dopo che il Tar con un'ordinanza aveva accolto il ricorso della Salernitana per aprire i cancelli dello stadio Arechi, non si e' riunita per mancanza del numero legale. Decisiva ai fini della validita' della seduta e' risultata l'assenza dell'esperto elettrotecnico.


200 tifosi seguono la gara all’esterno. Poi l’abbraccio negato con la squadra

"Capo, quando apre la biglietteria". Sono le 11 quando due ragazzi in motorino scorrazzano sull’asfalto in cerca della preziosa informazione. La domanda cade nel vuoto: il loro interlocutore, un signore sulla sessantina, non ha la forza di rispondere. Solo di indicare. Li manda davanti alla porta carraia per l’ingresso delle squadre. Sulla facciata, qualche minuto prima, dirigenti della Salernitana hanno appeso un cartello che stronca le gambe anche agli inguaribili ottimisti:"La Salernitana comunica ai tifosi che la gara in programma oggi alle 14.30 sará disputata a porte chiuse". I tifosi, però, decidono di esserci comunque. In cinquecento seguono l’andirivieni dei membri della Commissione Provinciale, che non si riunirá mai.
Restano in 50, quando dopo mezzogiorno arrivano allo stadio sei camionette della celere. I poliziotti vengono fischiati. Dentro lo stadio è un deserto, fuori c’è più vivacitá. Arriva anche un tifoso che porta uno stendardo di protesta e dice: «Sono venuto a piedi dal centro storico». A piedi per far vedere a tutta la cittá che cosa ha scritto: "Osservatorio e Melandri vi dovete vergognare. Sono un ultrá deluso . Non sanno più come punirci, ma il colmo è che lo stadio Arechi è sicuro". Comincia la partita, i tifosi restano in ascolto, legati mani e piedi alle radioline che gracchiano aggiornamenti, cenni di cronaca. Si tifa, si palpita. La stessa cosa avviene alle spalle della Nord: ci sono 20 tifosi del Teramo infreddoliti. Guardati a vista dalla Digos, stendono uno striscione e precisano: "Ultras, no delinquenti". Quando segna Ferraro, si capisce che la notizia è arrivata agli stereo delle auto parcheggiate e divenute fortuito riparo contro la pioggia battente. Festeggiano a colpi di clacson e trombette. S’aspettano l’abbraccio con calciatori e tecnico a fine gara: gliel’avevano promesso. Ferraro è il primo che vorrebbe uscire ma trova la porta sbarrata per motivi di ordine pubblico. I più temerari aspettano qualche minuto in più davanti lo stadio per applaudire i beniamini. Non ci riusciranno. Alla Salernitana viene detto che l’appuntamento deve essere rimandato. Tutti a casa, quindi. Felici e contenti. Anzi depressi, delusi, sconfitti nel morale.

di Pasquale Tallarinoda da "la città"
zeman!
00lunedì 19 febbraio 2007 19:23
ancora lontano da empoli....
Niente stadio per gli ultras in sciopero

TIFOSI OUT. Non c’erano e la loros assenza, almeno in termini di tifo, si è inevitabilmente sentita anche se gli altri settori dello stadio non hanno fatto mancare un adeguato supporto alla squadra rossoblù. Ma loro, gli ultras della curva nord, hanno disertato e hanno seguito via radio la partita nei locali di una discoteca. E hanno anche motivato il forfait con un volantino nel quale è detto che «si è arrivati a questa decisione in seguito ai noti fatti accaduti a Catania e alla conseguente gogna mediatica a cui è stato sottoposto in maniera indiscriminata l’intero Movimento Ultras». Una decisione questa di disertare lo stadio che i due gruppi organizzati, Nuova Guardia 89 e UTS 98, hanno preso di comune accordo.

TRE TIFOSI TRE. Tanti erano quelli arrivati da Biella al seguito della squadra. Tre coraggiosi che sono entrati allo stadio a partita iniziata, hanno piazzato il loro bravo striscione e hanno assistito alla gara chiaccherando soprattutto con tre agenti messi li a controllarli o forse a tener loro compagnia.

da la nuova sardegna

zeman!
00lunedì 19 febbraio 2007 19:26
I tifosi siciliani uniti contro la violenza, festa in pizzeria all´insegna della pace

Nella normalità delle cose una cena tra tifosi siciliani non dovrebbe fare notizia. In realtà, di questi tempi, il fatto che ieri sera in una pizzeria palermitana tifosi rosanero, rossazzurri e giallorossi si siano dati appuntamento per ritrovarsi tutti intorno allo stesso tavolo rappresenta un primo passo verso la distensione dei toni tra le tifoserie isolane tanto auspicata dopo i tragici fatti del 2 febbraio scorso.
L´appuntamento, organizzato dalle ragazze del club "Rosanerogirls" ha messo insieme i tifosi, quelli veri come dicono loro, delle tre principali realtà calcistiche isolane. Nessun proposito di gemellaggio, attenzione, ma un momento per riflettere sull´accaduto e lanciare un messaggio importante a chi vuole rovinare il mondo del calcio. «La Sicilia quella vera siamo noi – dice Melissa, una delle curatrici del sito rosanerogirls.it – noi che abbiamo voglia di tifare per le nostre squadre e non contro gli avversari. Abbiamo organizzato questa iniziativa perché vogliamo reagire e dimostrare che sappiamo divertirci tifando per le nostre squadre senza venire alle mani. Per carità qualche sfottò ci sarà sempre, ma nulla che travalichi la sana sportività».
Dopo un minuto di silenzio per ricordare l´ispettore Filippo Raciti, tanti cori da parte dei ragazzi e della ragazze tutti con rispettive scarpette d´ordinanza. Rossazzurro, rosanero e giallorosso si sono fusi insieme sotto la bandiera con la Trinacria. Purtroppo qualcuno, fuori dal locale, non ha gradito e si è fatto notare per qualche coro becero. Ma non è riuscito ugualmente a rovinare l´atmosfera di festa.
Tra i tifosi rossazzurri c´era anche chi era sugli spalti del "Massimino" quel venerdì sera. «Ho un passato da ultrà – rivela Maurizio – ma oggi non mi rivedo più in quello che succede in curva. Spero che iniziative come questa si ripetano anche in futuro. Un giorno, chissà, forse potremo andare allo stadio e sederci tutti accanto senza avere paura di parlare un dialetto diverso da chi ci sta accanto». E già a fine marzo i tifosi del Catania hanno prenotato una sala per ricambiare l´invito dei "colleghi" palermitani. Tutti uniti sotto la stessa bandiera, proprio come dice la scritta sulla torta a forma di Sicilia e la scritta "Tre colori un unico amore" che ha sancito la riuscita della serata.
I tifosi etnei hanno portato anche uno striscione con la scritta "Catania dice no alla violenza", esattamente lo stesso che è stato esposto ai funerali di Raciti. Un modo emozionante per ribadire che bisogna tornare a riempire gli stadi senza violenza, ma che al tempo stesso non bisogna dimenticare. Mai.

da la repubblica, palermo

[Modificato da zeman! 19/02/2007 19.29]

zeman!
00lunedì 19 febbraio 2007 19:32
Il tifoso a processo rischia da uno a 4 anni
"La sedia lanciata poteva ferire qualcuno"


Gustapane "Segnale forte contro abitudini scorrette"
Di Nicola: "Messa a rischio la salute delle persone" Lo stadio non è più territorio franco. La legge si applica anche lì, come nel resto del paese. Anzi, se possibile, con ancor più rigore, «perché altrimenti, lasciando correre, si crea una prassi negativa della quale poi chiunque si sentirà in diritto di approfittare». Dice così il capo della Procura Enrico Di Nicola. Che ieri, insieme al sostituto Antonello Gustapane, non ha chiesto soltanto la convalida del fermo per il tifoso del Bologna che sabato pomeriggio ha strappato un seggiolino dalla tribuna laterale del Dall´Ara e l´ha lanciato in campo come un freesbe. Ma ha chiesto pure che l´uomo resti dietro le sbarre. Di nuovo, la ragione la spiega Di Nicola: «Se c´è qualcuno che mette in pericolo l´incolumità delle persone, va fatto capire alla gente che la cultura della legalità è una cosa seria e riguarda tutti. Senza per questo voler criminalizzare il tifo e i tifosi che vanno allo stadio pacificamente».
Stamattina C.P., 50 anni, tifoso attempato e artigiano di Casalecchio, che lavora nel campo degli infissi e mai prima d´ora si era fatto notare per intemperanze da ultrà, sarà processato per direttissima per danneggiamento aggravato e violazione del decreto Amato. Rischia da uno a quattro anni di carcere. «Abbiamo voluto mandare un segnale forte – dice il pm Gustapane – per prevenire la reiterazione di comportamenti inaccettabili, sia da parte del tifoso fermato che da parte della tifoseria. Fortunatamente l´altro giorno non è successo nulla di grave, ma non era così scontato».
La plastica del seggiolino rotto e sradicato dai gradini della tribuna si era trasformata in un´arma tagliente e pericolosa, quando ha sorvolato le teste dei tifosi e degli operatori per poi finire sulla pista di atletica. Non ha colpito nessuno, ma se l´avesse fatto, spiegano, avrebbe potuto ferire gravemente. «Quell´uomo – sostiene Gustapane - sapeva che la partecipazione alla partita era riservata a chi ha l´abbonamento con uno straordinario spiegamento di forze di Polizia, proprio per evitare atti di violenza e di teppismo dopo la tristissima vicenda di Catania. Invece, anziché vedersi come un privilegiato, ha offeso la sua squadra e anche gli altri tifosi col suo gesto».
E´ stata l´espulsione di Zauli al 14´ del primo tempo di Bologna-Piacenza, per un fallo su Padalino, a far perdere la testa all´artigiano di Casalecchio. Con l´aiuto di un altro tifoso rossoblù (46 anni, denunciato anche lui per danneggiamento) ha sfogato la sua rabbia sul seggiolino, appena ha visto il cartellino rosso nella mano dell´arbitro. La plastica rotta e tagliente, lanciata verso il campo, fortunatamente è atterrata sulla pista di atletica senza colpire nessuno. Ma l´articolo 2 del decreto del ministro degli Interni Amato, che prevede l´arresto immediato per chi allo stadio lanci oggetti contundenti, è scattato immediatamente. Col dovuto rigore. Prevedibile, dopo la morte dell´ispettore di Polizia Filippo Raciti a Catania. C. P. invece non l´aveva previsto, ed è stato il primo, sull´intero territorio nazionale, a cadere sotto i colpi delle inasprite norme antiviolenza.

di Paola Cascella da la repubblica, bologna

zeman!
00lunedì 19 febbraio 2007 20:25
Il primo arrestato del decreto Amato già rimesso in libertà
Arresto convalidato, e immediata remissione in liberta' ''in mancanza di richiesta di applicazione di misure cautelari da parte del pm d'udienza''. E' la decisione del tribunale di Bologna sul caso di C.P., l'artigiano bolognese 50enne arrestato (prima applicazione del decreto 'Amato' contro la violenza negli stadi) sabato scorso per aver lanciato un pezzo di seggiolino nel campo dello stadio Dall'Ara per contestare una decisione arbitrale durante Bologna-Piacenza. Dopo la convalida l'avv.Giorgio Tedesco, che difende l'artigiano, ha chiesto i termini a difesa ed e' stata fissata una nuova udienza per dopodomani (alle 10.30 nella aule per la direttissima). Il legale ha gia' detto che chiedera' l'applicazione di un rito alternativo. Il giudice Carlo Arnaldo Rubichi pero' non ha risparmiato, nella sua sentenza, 'critiche' al comportamento processuale dell'accusa. ''Ho dovuto decidere sulla basa della richiesta del pm titolare dell'indagine di una misura di coercizione o in subordine degli arresti domiciliari - ha spiegato -. Richiesta non confermata dal pm d'udienza''. Nonostante, ha aggiunto, nell'udienza di convalida abbia evidenziato come ''il gene della violenza da stadio attinga anche le persone ben inserite nella societa' (l'arrestato e' incensurato, ed e' titolare di una piccola impresa, ndr), cosiddette 'rispettabili', estranee alle frange estremiste del tifo''. Per Rubichi ''nulla sono valsi il buon livello culturale dell'arrestato, la conoscenza dei fatti di Catania e del successivo inasprimento delle sanzioni per questi episodi, ne' il senso di appartenenza all'elite degli abbonati latori del 'buon esempio'''. Il pm d'udienza, un vice procuratore onorario, non aveva chiesto l'applicazione delle misure cautelari ritenendo che ''l'esperienza giudiziaria possa servire da deterrente''. L'arrestato, a margine dell'udienza ha detto: ''Allo stadio non ci vado piu', e l'abbonamento lo regalo in beneficenza''.
di Ilario Imparato da tuttomercatoweb

[Modificato da zeman! 19/02/2007 20.26]

dabustoarsizioxlempoli
00lunedì 19 febbraio 2007 22:00
Re:

Scritto da: WEB RE1976 19/02/2007 16.09
Tornano le notturne, ma al primo incidente sarà di nuovo stop. Vicina riapertura per Firenze ed Empoli

Via libera al ritorno delle notturne, ma al primo problema dal Viminale arrivera' un nuovo no. E' il direttore dell'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive, Felice Ferlizzi, a far sapere che il ministero vigilera' in modo particolare sui match serali. ''Le notturne torneranno timidamente - ha detto Ferlizzi intervenendo alla trasmissione del Gr Parlamento, 'La politica nel pallone' - nel caso dovessero verificarsi incidenti verra' immediatamente ripristinata la formula esclusiva delle partite di giorno''. Per quanto riguarda l'adeguamento degli stadi, Ferlizzi ha assicurato che gli impianti di Firenze ed Empoli potranno riaprire gia' dal prossimo turno di campionato: ''Siamo in dirittura d'arrivo, entro il 25 febbraio gli stadi di Firenze ed Empoli potranno riaprire le porte ai propri tifosi''
.

ANSA



col messina si potrebbe giocare a porte aperte o "solo abbonati"?
CLAY60
00martedì 20 febbraio 2007 09:14
Empoli-Messina e' mercoledi 28. Tutte in notturna?
zeman!
00martedì 20 febbraio 2007 09:32
Re:

Scritto da: CLAY60 20/02/2007 9.14
Empoli-Messina e' mercoledi 28. Tutte in notturna?



beh si, perchè se le fanno giocare alle 15....per me rischiano una sommossa dei tifosi....
già ci sono gli ordinazioni....
mocassini di pelle di materrese 500€
cintura di ....

aggiungo:
Pagnozzi: "Stadi a norma o club non ammessi ai campionati"


(AGM-DS) - Milano, 20 febbraio - Il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi: 'Club fuori dal campionato se gli stadi non saranno a norma'. Durante l'audizione informale presso le commissioni della Giustizia e degli Affari Costituzionali si e' discusso del decreto legge anti-violenza. E Pagnozzi e' parso orientato verso la linea del pugno duro: 'A partire dal prossimo campionato potrebbero essere escluse le squadre non in regola con gli stadi. L'unica condizione per permettere la loro iscrizione potrebbe essere quella di giocare in un altro impianto regolare'.

Una volta terminata l'audizione, il segretario generale del Coni ha poi chiarito la propria tesi alla stampa: 'Abbiamo sottolineato alla Commissione tutte le misure che abbiamo preso in ambito sportivo e ribadito l'adesione al decreto del Governo, dando la nostra disponibilita' non solo a collaborare ma anche a organizzare un corso di formazione per i responsabili della sicurezza negli stadi italiani'.

[Modificato da zeman! 20/02/2007 12.00]

zeman!
00martedì 20 febbraio 2007 15:03
le Iene sputtanano il mito di S.Siro....
San Siro.. il nuovo miracolo italiano, tornelli in una notte, la notte dei tanti tornelli, tornellnight, il tornello veste Prada, ne hanno inventate di tutte, tra passacarte, servi volontari e qualche cialtrone in buonafede... Il tutto per celebrare la "competenza" delle società milanesi capaci di mettere a norma lo stadio meneghino in una notte, in pochi hanno raccontato di come i tornelli abbiano fatto le bizze obbligando i gestori dello stadio a far passare la gente dalle porte per evitare resse e ritardi. Fin lì sarebbe stata la solita gestione all'italiana: molta retorica, tante pacche sulle spalle, buonsenso pratico e volemose bbene. A dare la mazzata in testa agli araldi del tornello, ai sacerdoti della sicurezza che tutto sacrificano al "dio ruotante", ci ha dovuto pensare una trasmissione tv. Le Iene, in onda ieri sera. Un infiltrato della nota trasmissione, camuffato e con la telecamera nascosta, ha dimostrato come anche con il tornello non si possa avere la certezza del biglietto nominativo e quindi dell'identificazione del possessore. Dopo Milan-Cagliari arriva la segnalazione nella redazione dell Iene, Matteo Viviani decide quindi di partire con la piccola inchiesta e si presenta fuorti S.Siro per Inter-Cagliari di sabato scorso. L'inviato acquista il tagliando da un bagarino (della serie entravano solo gli abbonati) e poi, senza particolari problemi, passa dal doppio filtro di S.Siro come.... "Pasquale" (con un cognome bippato nel servizio), quello il nome stampigliato sul biglietto. In pochi minuti il nostro "Pasquale" è dentro lo stadio. Completamente anonimo. Poco dopo Viviani intervista Pierfrancesco Barletta, responsabile della sicurezza dello stadio di Milano. Il dirigente risponde serafico e, apparentemente, per nulla imbarazzato: "molte aziende sponsor delle società acquistano biglietti e li cedono a qualcuno che a sua volta può rivenderli.... può succedere... anche la mancata identificazione ai filtri è una cosa può succedere...". Già l'ipotesi che il tornello serva davvero per consentire la nominatività del biglietto è peregrina, qualcuno infatti ci spiegherà prima o poi come tutelare il posto assegnato, specie nelle curve. Se poi ci sono i bagarini, i biglietti a nome e cognome fantasia, i filtraggi che si passano senza documenti.... I buoni conoscitori di cose patrie non saranno stupiti. Va così. Ma l'interrogativo è un altro.... Con tre giornali sportivi, decine e decine di quotidiani, settimanali e varia realtà mediatica.... è la trasmissione comico-satirica Le Iene a sputtanare l'ennesima malgestione. Il dramma è che non accade solo per il calcio...

da fiorentina.it
zeman!
00martedì 20 febbraio 2007 16:29
«AL PRIMO INCIDENTE, BASTA NOTTURNE» Verso la riapertura degli stadi a Firenze, Bergamo e Livorno . L’Osservatorio tratta il calcio con una carezza (si va verso la riapertura degli stadi di mezza Toscana: Empoli , Firenze e Livorno, e di Bergamo) e pugno di ferro. «Le notturne - dice il coordinatore Ferlizzi a Gr Parlamento - torneranno timidamente, ma nel caso dovessero verificarsi incidenti, si tornerà subito a giocare solo di giorno». Ferlizzi rende felice la Toscana, dicevamo: «Un weekend tranquillo, noi vogliamo riaprire, ma solo in stadi tranquilli. Siamo in dirittura d’arrivo, entro il 25 potranno riaprire agli abbonati Firenze (oggi si montano 12 tornelli, entro il fine settimane ne arrivano altri 12, ndr) ed Empoli . A Napoli siamo un po’ indietro con i lavori ma il presidente mi ha assicurato che entro metà marzo anche il San Paolo sarà a norma». Sarà per questo che i bookmaker di Unibet quotano solo a 1,10 la riapertura entro il 27 marzo. In effetti, oltre ai tornelli, qualcosa si muove a Napoli. Come a Bergamo dove sabato per l’anticipo col Palermo, Ruggeri è certo di aprire agli abbonati. A Livorno, Spinelli continua a polemizzare col questore, a montare tornelli e a sperare. «Pensavamo di aprire il Picchi per Livorno-Messina, ma ci sono problemi legati all’area - dice Ferlizzi -: speriamo di risolvere pure quelli». Intanto il presidente amaranto - che chiede sgravi fiscali per ristrutturare gli stadi - è certo di riaprire per la prossima gara: « Con l’Ascoli apriamo agli abbonati. Entro 15 giorni puntiamo alla ripartura completa». Cautela e una velata polemica dall’ad dell’Empoli , Ghelfi: «Mancano ancora le barriere di prefiltraggio, quelle che deve mettere il comune. Restiamo cauti, vista l’intransigenza per Empoli -Roma». Anche a Udine è corsa contro il tempo per aprire almeno ai 13mila abbonati. La novità, però, Ferlizzi la riserva al tema striscioni: il bando non è entrato nel decreto Amato (oggi al Senato sfilano Osservatorio, Coni, Figc: le commissioni giustizia e affari costituzionali lavorano, il Governo vuole proteggere il decreto), ma sarà richiesto il divieto di introduzione di striscioni. «Pericolosi non solo per il contenuto, ma anche per i materiali altamente infiammabili di cui sono fatti», dicono all’Osservatorio. Ma la battaglia vera sarà quella in Parlamento: l’imboscata al decreto è pronta. Preoccupato per i casi italiani, francesi, olandesi e tedeschi il neopresidente Uefa, Platini lancia un appello ai club rimasti in lizza in Champions. «Le gare di andata del 1° turno a eliminazione diretta - scrive le Roi - si giocheranno sotto l’ombra degli incidenti che hanno funestato il calcio europeo durante quest’inverno. Le vostre gare per difendere la reputazione del nostro sport. Siate d’esempio, è urgente ».
ALVARO MORETTI da tuttosport

[Modificato da zeman! 20/02/2007 16.29]

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