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MILANO - Rotaie abbandonate

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2022 11:27
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25/08/2010 17:44
 
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maestro tranviere
In via Cabella c'era una volta il tram 18
Buongiorno a tutti.
Mi chiamo Stefano, sono un milanese cresciuto nel quartiere Baggio, e conosco bene la storia del tram.
In via Cabella passava il tram 18, in direzione piazzale Gambara M.1.
Esso percorreva praticamente per intero la via delle Forze Armate, con capolinea periferico in via Beato Michele da Carcano, e cittadino in piazzale Gambara M.1 (che fù dal 1966 al 1975 capolinea di questo ramo della linea rossa).
Il tram che collegava Baggio (Comune autonomo fino al 1923) alla zona della Maddalena (attuale piazza De Angeli), venne attivato nel 1913 a binario unico.
Nel corso degli anni la linea oltre alla posa del secondo binario, ha cambiato numerazione e percorsi, da 34 (Baggio via delle Forze Armate civico 377-Stazione Centrale), a successivi accorciamenti di percorso (Baggio-Largo Cairoli), fino all'inizio degli anni sessanta, ad assumere il numero 18 (Baggio via B.M da Carcano-Piazzale Gambara).
Dopo sessantacinque anni di onorato servizio, nel mese di agosto del 1978 il tram 18 venne "sospeso", per le ferie (l'ATM una volta contraeva il servizio in periferia, durante le vacanze estive).
In seguito il Comune, e l'ATM utilizzando la scusa che il tram 18 era un doppione della metropolitana (che allora si fermava in via Inganni), venne soppresso nonostante le forti proteste dei cittadini, che per anni ne chiesero la riattivazione.
In particolare la discussione era focalizzata sulla possibile estensione del percorso all'interno del quartiere Baggio, e zone limitrofe, con prolungamento della linea in Largo Cairoli.
Alla fine non accadde nulla.
Per la cronaca la metropolitana fa capolinea dal 1992 in via Bisceglie, ben lontana dal quartiere storico di Baggio, e i prolungamenti verso la periferia, ad oggi continuano ad essere semplice aria fritta.
I binari che erano lunghi quasi otto chilometri, i pali, le reti elettriche, e le banchine delle fermate, rimasero malinconicamente abbandonati per molti anni, e vennero gradualmente smantellati col tempo.
Per farla breve dopo trentadue anni dalla soppressione rimangono i binari in via B.M da Carcano (in buona parte nascosti sotto l'asfalto), e ben visibili in via Cabella, come notato dal Signor Giovanni; inoltre sono rimasti i resti dell'altro capolinea, con i binari abbandonati in piazzale Gambara, e in via Anguissola.
In via delle Forze Armate furono interamente rimossi qualche anno fà, con l'eccezione del tratto tra la rimessa dei tram, e via Antonello da Messina, utilizzati per immettere le vetture in servizio.
Per il rientro in rimessa i tram percorrono via Rembrandt, piazza Melozzo da Forlì, via Millelire, e piazza Perrucchetti.
Sulla linea 18 venivano impiegate le vetture a carrelli serie 1500, mi ricordo quando erano verdi, avevano la pertegheta, e il bigliettaio.
In tanti anni di esercizio in realtà sono state utilizzate anche vetture di seria precedenti (tipo Edison) accoppiate tra loro per aumentare la capacità di trasporto passeggeri, o più moderne della serie 5000 e successive.
I jumbo-tram della serie 4800 percorrevano la linea solo eccezionalmente, per il servizio speciale scolastico gita in tram, antenato dell'attuale scuola in tram.
Nelle giornate estive, nei pomeriggi senza traffico, era possibile percorrere l'intera linea 18 in circa quindici minuti (se non si facevano troppe fermate intermedie, e il "manetta" andava sparato).
Le sedici fermate erano le seguenti: via B.M da Carcano (capolinea); via Palmi; via delle Forze Armate; via Cancano; via Nikolaievka; via Val Devero; via Creta; via Olivieri; via Saint Bon (ospedale militare, il padiglione civile si chiamava Enea); via Labus; via delle Forze Armate rimessa tram; piazza Bettini; viale Pisa; via Sofonisba Anguissola; via Palma; piazzale Gambara M.1 (capolinea).
Mi ricordo che tra le fermate di via Saint Bon e via Labus c'era un grande prato, e passando in tram a volte si vedevano i carri armati della vicina caserma Perrucchetti, mentre si esercitavano; altre volte invece il prato era pieno di pecore, con relativi asinelli e pastori.
Tornando allo soppressione della linea, va detto che una riqualificazione della via delle Forze Armate, simile a quanto poi fatto in Corso XXII Marzo, non è mai stata seriamente affrontata dal Comune.
Alla fine degli anni settanta inoltre la parola metrotranvia, non esisteva ancora almeno in Italia, basti vedere la strage di reti su rotaia compiuta per decenni in tante città, con l'illusione che l'autobus fosse l'unica ricetta per affrontare i problemi del traffico.
Per quanto riguarda le fotografie del 34/18, navigando in rete qualcosa si riesce ancora a trovare, meglio se no rivolgersi a qualche libreria, o biblioteca anche della zona.
Saluti a Tutti.





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