Alitalia, chi la salverà ?

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AIR-BERLUSCONI
- ADESSO VA FATTA LA SCELTA TRA FRANCESI E TEDESCHI.
I QUALI POTRANNO CONQUISTARE L'ALITALIA A UN PREZZO MOLTO INFERIORE A QUELLO CHE AVREBBE PAGATO AIR FRANCE IN APRILE…



Gianni Dragoni per “Il Sole 24 Ore”


Jean Cyril Spinetta


Ben venga lo straniero, ma solo con una quota di minoranza, per ora.

Air France-Klm è disponibile ad acquisire immediatamente una partecipazione di minoranza qualora vada a buon fine il progetto della Cai, la cordata italiana guidata da Roberto Colaninno che sta tentando, d'intesa con il Governo che l'ha messa in pista, di riprendere il dialogo con la Cgil e i piloti.

Temendo di finire sommersi dalle indiscrezioni che da giorni accreditano fruttuosi contatti tra il Governo, la Cai e Lufthansa, ieri i francesi sono usciti allo scoperto.
Poco prima delle 19 Francesco Mengozzi, l'ex amministratore delegato dell'Alitalia che da oltre un anno alla Lehman Brothers segue il dossier della privatizzazione per conto di JeanCyril Spinetta, è stato ricevuto dal sottosegretario a Palazzo Chigi Gianni Letta.

Mengozzi ha confermato l'interesse di Air France-Klm ad acquisire una quota minoritaria della «nuova Alitalia» come delineata nel progetto Fenice, cioè la somma tra la polpa buona di Alitalia senza debiti e l'Ap Holding, la società di Carlo Toto che raggruppa Air One e le altre attività nel trasporto aereo. Letta ha apprezzato.

L'interesse dei transalpini,manifestato in una lettera di Spinetta a fine agosto, era già stato comunicato sia all'advisor del Governo, Intesa Sanpaolo, che è azionista di Cai, sia alla compagnia presieduta da Colaninno.

Analogo interesse, secondo indiscrezioni, è stato espresso da Lufthansa, alla quale sembrano indirizzate le simpatie di Colaninno da quando l'ex scalatore della Telecom si è impegnato nel progetto. Colaninno però ha incontrato anche Spinetta, insieme a Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, accompagnati a Parigi da Mengozzi.


La condizione posta da Air France per aderire è che ci sia l'intesa con tutti i sindacati sul piano di ristrutturazione e il nuovo contratto.
Analoga la posizione di Lufthansa. Ma i vettori stranieri non intendono sedersi al tavolo sindacale. Questo è un lavoro che tocca a Cai e Governo, che anche ieri hanno lavorato per favorire un'intesa, da molti considerata probabile per oggi, ma ancora da raggiungere.
La scelta del partner estero e i dettagli dell'ingresso nella Cai restano da definire. In primo piano c'è l'aspetto politico. Secondo il premier Silvio Berlusconi «sono esattamente uguali le ipotesi Lufthansa, Air France e British Airways come ipotesi di collaborazione e di alleanza ed eventualmente, eventualmente, partecipazioni di assoluta minoranza».
A Berlusconi preme poter sostenere che è passato il suo progetto di «cordata italiana», lanciato in campagna elettorale quando fu respinta l'offerta di Air France. [SM=x44522]


Silvio Berlusconi


Ma è anche vero che, se la prescelta tra Air France o Lufthansa dovesse aderire al progetto di accordo prospettato,
l'operazione decollerebbe grazie alla maggiore affidabilità di un gruppo esperto del mestiere.
E il socio estero verosimilmente sarebbe destinato ad acquisire la maggioranza della «nuova Alitalia» entro pochi anni,
forse prima dei cinque indicati nel progetto Fenice per l'uscita dei soci «italiani».




Secondo fonti vicine a Cai, il vettore estero potrebbe acquisire il 10-15% della società, con un versamento di circa 100-150 milioni di euro su un capitale ipotizzato intorno a un miliardo.
Di conseguenza si comprimerebbe la quota degli altri soci, oppure alcuni dei fondatori potrebbero uscire.
Finora è stato indicato che il maggior impegno finanziario sarebbe di quattro soci:
Immsi (Colaninno),
Intesa,
Atlantia (Benetton)
e Msc (Aponte) con 150 milioni ciascuno, forse 200.
È possibile che, se l'operazione si farà, il partner estero abbia una quota identica ai soci di primo livello.

Adesso va fatta la scelta tra francesi e tedeschi.
I quali potranno conquistare l'Alitalia a un prezzo molto inferiore a quello che avrebbe pagato Air France in aprile.



Gianni Dragoni per “Il Sole 24 Ore” 25 Settembre 2008

[Modificato da Etrusco 25/09/2008 16:47]
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