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Alitalia, chi la salverà ?

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2023 20:07
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18/09/2008 23:21

adesso salta fuori che i dipendenti preferivano la proposta passata di Air France..se non ricordo male anche l'altra volta la cgil era contraria alla proposta dei francesi?!? o sbaglio? [SM=x44473]

La cgil non ha mai colpe..
e cmq dei 140 dipendenti italiani di Lehman Brothers (100 a milano e 50 a roma) lasciati a casa nessuno dice niente?non una parola spesa dai sindacati...
a già scusa,con Lehman Brothers il sindacato non può "mangiare" mentre con L'alitalia ne ha fatte di mangiate
[SM=x44511] [SM=x44512] [SM=x44492]

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18/09/2008 23:21

Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 18/09/2008 22.43:




vedendo a storia recente e passata di alitalia, francamente le ritengo molto veritiere.
d'altra parte ci credo anche io che non fallirà. troveranno una scappatoia, e si continuerà come si è sempre fatto [SM=x44461]
tra l'altro oltre la lehman bros anche l'alitalia ha avuto una gestione assurda, sta tranquillo. sul resto ho già detto. i ricattini col discorso che lasciamo a casa 20.000 dipendenti lasciano il tempo che trovano, le opzioni c'erano, i sacrifici non si sono voluti fare, e questo è il risultato.
francamente mi sono stufata dell'assistenzialismo all'italiana [SM=x44491]




il fatto è che ormai è diventato un lusso che lo Stato non può più permettersi,
ma poi hai visto quando ha iniziato a puntare i piedi contro la Fiat?
Finalmente ha iniziato ad invertire la rotta ed ora è diventata molto competitiva come azienda. [SM=x44461]
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18/09/2008 23:24

Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Colonnello Kilgore, 18/09/2008 22.47:




Ovviamente lo so. Ho personalmente preso a insulti un po' di gente anche da me...


Che colpa ne hanno? Nessuna. Con chi se la devono prendere? Di certo non con me. Un bel linciaggio (non morale, fisico!)a quelli super pagati che li hanno inchiappettati e fatto fallire direi che è un buon inizio.




Quelli si che hanno gravvi responsabilità,
ma come al solito se ne vanno con buoneuscite milionarie
e rimarranno sempre degli intoccabili [SM=x44465]
18/09/2008 23:26

Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 9/18/2008 11:21 PM:




il fatto è che ormai è diventato un lusso che lo Stato non può più permettersi,
ma poi hai visto quando ha iniziato a puntare i piedi contro la Fiat?
Finalmente ha iniziato ad invertire la rotta ed ora è diventata molto competitiva come azienda. [SM=x44461]




piccolo ot.

fiat: salvo poi utilizzare la cassa integrazione come metodo per risparmiare nei periodi di magra... che poi non sono dei periodi di magra, ma solo periodi in cui si guadagna meno del solito.

fine ot.
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Re: Re: Re: Re:
Nikki72, 18/09/2008 23.05:




Non erano interviste prese per strada, era gente che telefonava in diretta alla radio!





Attendibilità = zero!

Come fai ad identificare le persone se son queste a chiamare per telefono? [SM=x44467]
Potrebbe al limite esser qualcuno che volesse metter in cattiva luce quei dipendenti agli occhi dell'opinione pubblica [SM=x44467]

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19/09/2008 07:44

Re: Re: Re: Re:
fantasex, 18/09/2008 19.38:




Io credo che una volta rimessa sul libero mercato, o fallita addirittura, e quindi senza più lacciuoli elettoralisti e politici, più di un acquirente internazionalew si affaccerà sulla scena



Scusa l'imprecisione, ma riesco a quotare solo la tua ultima frase.

Bene per il TFR, questa almeno è una notizia positiva e ti ringrazio della precisazione su un argomento in cui ho dichiarato le mie lacune.

Non vado a recuperare gli articoli, ma l'offerta della CAI era di molto superiore ai 300 milioni, quello è l'importo del famoso (o famigerato) prestito ponte.

Che il curatore fallimentare sia Fantozzi (peraltro mi risulta stimato bipartisan) o un altro poco importa, tanto il suo ruolo è (o dovrebbe essere...il povero Ambrosoli docet) prettamente notarile.

Che il fatto di essere "di bandiera" ti dia agevolazioni è sicuramente vero, ma non ha valore in quanto non è che lo decida chi la rileva da un eventuale fallimento. Lo stato, per assurdo, potrebbe decidere di servirsi di Meridiana.
(Nota per Etrusco : chi porterà in giro il tuo beneamato Benedetto decimosesto ?)

Le azioni in caso di CAI non sarebbero assolutamente state carta straccia; ci sarebbe stata una operazione sul capitale che avrebbe portato ad una riconversione del loro valore, forse anche pesante, ma avrebbe continuato ad essere una società quotata. Esistono decine di precedenti in questo senso, non ultima Parmalat.

Per il discorso del libero mercato, mi auguro fortemente che sia come dici tu, ma ti ricordo che la trattativa con Air France non è nata dal nulla.
Ben 2 aste per mettere in vendita la compagnia erano andate deserte (erano i tempi "insospettabili" di un altro governo), e ad Air France si era sostanzialmente andati a bussare alla porta per portarla ad una trattativa.

Comunque ribadisco che, al di là di discorsi comunque fondamentali che riguardano la dignità, la soluzione fallimento sarebbe la più deleteria per i lavoratori, nonostante sia quella che, se davvero Alitalia fosse un soggetto di mercato normale, sarebbe stata naturale da diverso tempo.


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19/09/2008 08:08

Pare che l'idea della Badco e della Newco qualcuno lo attiri, sempre che non si tratti di illazioni giornalistiche.
(tradotto : eventualmente comunque i debiti li paga la collettività italiana)

www.repubblica.it

Tre giorni fa l'ultimo contatto tra fonti della cancelleria e Gianni Letta
Il piano "A" ipotizzava l'alleanza con la Cai. Il piano "B" prevede il passaggio del controllo
Lufthansa era vicina all'accordo
ma resta in pista anche dopo il crac
di MASSIMO GIANNINI

"NOI SIAMO pronti, dipende solo dal governo". Per un'Alitalia che non vola più, c'è una Lufthansa che "rulla" i motori. La compagnia tedesca è in pista. E anche se il Piano Fenice sembra ormai carta straccia, può ancora diventare il "cavaliere bianco" che salva la compagnia italiana dal fallimento economico, e il Cavaliere di Arcore dal disastro politico.

A dispetto dell'apparente vantaggio di Air France, in questi ultimi giorni i contatti tra Roma, Amburgo e Colonia, head quarters della compagnia tedesca, si sono fatti sempre più fitti. I colloqui tra Palazzo Chigi e la Cancelleria di Angela Merkel erano già stati avviati da un paio di settimane. L'ultima conversazione tra Gianni Letta e l'ambasciatore Michael Steiner risale a tre giorni fa. Il senso delle comunicazioni arrivate dalla Germania è univoco: "A Lufthansa interessa moltissimo Alitalia".

Oggi la compagnia tedesca, con 92 mila dipendenti e una flotta di 343 aerei di cui 87 a lungo e 164 a medio raggio, è il terzo vettore europeo dopo Air France-Klm e British Airways-Iberia. Mettendo le ali sul mercato italiano, farebbe un salto in alto, completando la sua strategia di vettore "multi-hub" e "multi-brand".

Inserendo gli aeroporti di Malpensa e Fiumicino nel grande network che orbita intorno a Francoforte, e che con Milano si arricchirebbe del traffico business del Sud-Europa, e con Roma si avvarrebbe di un ponte per il traffico con l'Africa, il Medio e l'Estremo Oriente. Tutte le mosse fatta da Lufthansa sullo scacchiere europeo - da quella iniziale su Swiss Air a quelle più recenti sulla scandinava Sas e su Austrian Airlines - sono ispirate alla stessa filosofia, che con Alitalia raggiungerebbe il coronamento finale.

I progetti predisposti da Lufthansa sono due e prevedono due scenari differenti. Entrambi sono già stati sottoposti dal chairman Wolfgang Mayrhuber al board e al direttore generale, Peter Hartman. Il piano A è quello che ruota intorno all'operazione Cai.

Se ieri la trattativa con i sindacati si fosse chiusa positivamente, e la cordata Cai fosse decollata regolarmente, con ogni probabilità Roberto Colaninno, di qui a una settimana, avrebbe potuto dare il grande annuncio ufficiale: il partner internazionale scelto da Alitalia è Lufthansa.

I tedeschi, secondo questo primo progetto, sarebbero stati anche disposti ad entrare subito con una quota di minoranza, per rispettare almeno in una prima fase il caveat posto dal premier sull'italianità della compagnia di bandiera. Ma a regime, cioè alla scadenza del lock up che avrebbe vincolato i soci italiani di Cai a non vendere le rispettive quote prima di cinque anni, verosimilmente Lufthansa avrebbe rilevato la maggioranza, e preso in mano la cloche della "Nuova Alitalia".
(nota mia : non so perchè, ma mi viene in mente la massima che nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma)

Il piano B è invece quello più "radicale", e ricalca le orme di quello che i vertici della compagnia tedesca misero a punto nell'inverno dello scorso anno, quando il governo Prodi aveva annunciato la privatizzazione dell'Alitalia e indetto la relativa gara pubblica, aperta anche ai vettori stranieri.

È un piano che prevede l'acquisizione immediata di Alitalia, e che trasferisce subito la proprietà da Roma a Colonia, salvando ovviamente il "marchio", la divisa e tutto quello che in questi decenni ha rappresentato la storia della nostra compagnia di bandiera. Esattamente come è accaduto nel caso Swiss Air. Oltre a Milano, verrebbero potenziati gli scali del Nord, Torino, Venezia e Bologna, messi in raccordo con Francoforte, Monaco e Zurigo. La flotta sarebbe ridotta di una cinquantina di aerei, ma Alitalia beneficerebbe dell'integrazione nella rete Star Alliance, la più estesa del pianeta, che comprende quindici compagnie tra cui United, All Nippon, Thai e Singapore Airlines, e nella quale c'è anche Air One.

La via maestra che il governo e la cordata italiana stavano seguendo era ovviamente la prima, che almeno allo start up avrebbe salvato la "bandiera" dell'Alitalia e, quindi, la faccia di Berlusconi. I tedeschi erano disposti ad accettare il compromesso. Ma hanno posto una sola condizione, semplice e chiarissima: "Qualunque nostro coinvolgimento presuppone una discontinuità tra la vecchia e la nuova Alitalia".

In altre parole, a questo punto Lufthansa scende in campo solo se prima si passa attraverso una procedura concorsuale, e si divide il destino della compagnia cattiva (gli esuberi, i debiti e le attività improduttive) da quella buona (gli aerei, le rotte e gli slot). "Solo così - hanno spiegato i tedeschi - è possibile rinegoziare su basi nuove anche i rapporti con i sindacati, e soprattutto con i piloti, riallineando i contratti di lavoro alla produttività media dei vettori europei".

Proprio l'impossibilità di procedere a questa "cesura" normativa e contrattuale tra un prima e un dopo, del resto, fu la ragione che spinse i tedeschi a ritirarsi dalla gara dell'anno scorso, lasciando libera la pista alla sola Air France. E proprio questo spiega sia il perché, da Amburgo e da Colonia, ieri si guardava con attenzione all'esito della trattativa, sia il perché tre giorni fa il portavoce del colosso tedesco Thomas Jachnow aveva frenato le fughe in avanti del Cavaliere dicendo "Alitalia ci interessa, ma non ora viste le sue pessime condizioni finanziarie".

Adesso che l'improbabile italian job è saltato in aria, per l'irresponsabilità politica di Berlusconi e la responsabilità sindacale della Cgil, non c'è più molto da fare. O si decreta il fallimento di tutta la compagnia, o si conserva l'impianto attuale, con la bad company da liquidare progressivamente e la best company da cedere immediatamente. Magari attraverso una procedura competitiva trasparente, che recuperi almeno un barlume di concorrenza ed eviti la mannaia della Commissione Ue.

In tutto questo, che fine farà il progetto Lufthansa? Da quanto riferiscono fonti vicine alla Cancelleria, non è una domanda da rivolgere alla Germania. Semmai va girata al governo italiano. Adesso che in nome dell'italianità avete tradito il mercato e ucciso l'Alitalia, siete disposti a rinunciare all'assillo della bandiera e al vessillo dell'ideologia, vendendola ai tedeschi che sono pronti a comprarla?

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19/09/2008 08:13

Quoto due frasi della Pippy:

piperitapatty, 18/09/2008 22.43:


d'altra parte ci credo anche io che non fallirà. troveranno una scappatoia, e si continuerà come si è sempre fatto



Purtroppo Berlusconi per non fare la figura del fallito dovrà inventarsi qualcosa: e mai come in questo caso la cura è peggiore del male.


francamente mi sono stufata dell'assistenzialismo all'italiana



[SM=x44458]

Fosse per me farei fallire la società già oggi.
Poi se qualcuno è interessato venga a comprarsi pezzi della compagnia (voglio vedere però quanta gente si riprende il posto di lavoro).

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19/09/2008 08:47

Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 18/09/2008 23.16:




fino a quando non ci toccano in prima persona, ce ne importa poco...

"Sono venuti per gli ebrei, e io non ho fatto nulla, perchè non sono ebreo.
Sono venuti per i cristiani, e io non ho fatto nulla, perchè non sono cristiano.
Sono venuti per i musulmani, e io non ho fatto nulla, perchè non sono musulmano.
....
..
.
Sono venuti per me, e nessuno ha fatto nulla, perchè non c’era più nessuno."




[SM=x44462]

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19/09/2008 09:11

Re: Re: Re: Re: Re:
Capitano Marino, 19/09/2008 7.44:



Scusa l'imprecisione, ma riesco a quotare solo la tua ultima frase.

Bene per il TFR, questa almeno è una notizia positiva e ti ringrazio della precisazione su un argomento in cui ho dichiarato le mie lacune.

Non vado a recuperare gli articoli, ma l'offerta della CAI era di molto superiore ai 300 milioni, quello è l'importo del famoso (o famigerato) prestito ponte.




CAI a fine campagna acquisti prevedea di essere capitalizzata per 1 miliardo: di cui 300 milioni per acquisire la newco alitalia, 300 per acquisire AirOne e 400 per la liquidità da tenere a garanzia ENAC e IAAF.

casualmente anche il prestito ponte (gettato al vento) era di 300 ma sono cose diverse!

Capitano Marino, 19/09/2008 7.44:




Che il curatore fallimentare sia Fantozzi (peraltro mi risulta stimato bipartisan) o un altro poco importa, tanto il suo ruolo è (o dovrebbe essere...il povero Ambrosoli docet) prettamente notarile.




in curatore non ha mai un ruolo solo notarile, magari quello del giudice fallimentare puo' essere di quel genere, Il curatore deve prima valutare se è possibile riportare 'in bonis' la società altrimenti deve riusicre a cedere al meglio le attività per poter pagare il più possibile dei debiti.

Capitano Marino, 19/09/2008 7.44:




Che il fatto di essere "di bandiera" ti dia agevolazioni è sicuramente vero, ma non ha valore in quanto non è che lo decida chi la rileva da un eventuale fallimento. Lo stato, per assurdo, potrebbe decidere di servirsi di Meridiana.
(Nota per Etrusco : chi porterà in giro il tuo beneamato Benedetto decimosesto ?)



La compagnia di bandiera non è quella scelta dal governo per viaggiare, ma una società che avendo requisiti particolari, previsti dal codice della navigazione aerea, ha diritto a tale titolo-

Capitano Marino, 19/09/2008 7.44:



Le azioni in caso di CAI non sarebbero assolutamente state carta straccia; ci sarebbe stata una operazione sul capitale che avrebbe portato ad una riconversione del loro valore, forse anche pesante, ma avrebbe continuato ad essere una società quotata. Esistono decine di precedenti in questo senso, non ultima Parmalat.



forse non ci intendiamo: CAI avrebbe acquisito il ramo di azienda 'buono' di Alitalia e non delle sue azioni, la 'vecchia Alitalia, la famosa badco sarebbe comunque andata in fallimento, con in più una leggina adhoc che impediva l'azione di recupero e responsabilità dei soci.

Il caso Parmalat è completamente diverso: la società è stata solo commissariata, si è ricapitalizzata sul mercato ed ha recuperato ingenti fondi dalle banche con azioni giudiziarie e revocatorie.

Capitano Marino, 19/09/2008 7.44:



Per il discorso del libero mercato, mi auguro fortemente che sia come dici tu, ma ti ricordo che la trattativa con Air France non è nata dal nulla.
Ben 2 aste per mettere in vendita la compagnia erano andate deserte (erano i tempi "insospettabili" di un altro governo), e ad Air France si era sostanzialmente andati a bussare alla porta per portarla ad una trattativa.




fino all'accordo fatto saltare con AirFrance la trattativa era per l'intera Alitalia, compresi i debiti, ed AirFrance era ben seduta al tavolo sino a che il nuovo Premier in pectore non ha nmanifestato il suo non gradimento.

In caso di Fallimento, all'asta andranno solo ole attività e i debiti!
quindi cespiti ben appetibili

Capitano Marino, 19/09/2008 7.44:





Comunque ribadisco che, al di là di discorsi comunque fondamentali che riguardano la dignità, la soluzione fallimento sarebbe la più deleteria per i lavoratori, nonostante sia quella che, se davvero Alitalia fosse un soggetto di mercato normale, sarebbe stata naturale da diverso tempo.






Comunque ormai molto danno si è sommato al danno...
ora l'orizznte prevede che gli italiani si becchino i debiti, o con le tasse, o con l'insolvenza verso i creditori, e qualche straniero, visto che in italia investitori coraggiosi non ne abbiamo, si comprerà i pezzi meglio!


PS: quando si parla di amici, si fa sempre notare che Colannino è in quota Dalema, ma si dimentica che l'operazione non è pilotata dal finanziere Colannino, ma da Toto Savio che deve salvare la sua AirOne, questo si in quota Berlusconi!



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19/09/2008 09:46

Re: Re: Re: Re: Re: Re:
fantasex, 19/09/2008 9.11:




Comunque ormai molto danno si è sommato al danno...
ora l'orizznte prevede che gli italiani si becchino i debiti, o con le tasse, o con l'insolvenza verso i creditori, e qualche straniero, visto che in italia investitori coraggiosi non ne abbiamo, si comprerà i pezzi meglio!


PS: quando si parla di amici, si fa sempre notare che Colannino è in quota Dalema, ma si dimentica che l'operazione non è pilotata dal finanziere Colannino, ma da Toto Savio che deve salvare la sua AirOne, questo si in quota Berlusconi!






Solita ignoranza mia sul quote...


Forse non mi sono espresso bene.

La cifra che avrebbe sborsato la CAI avrebbe potuto essere giusta, esagerata o infima.
Ciò che voglio dire io è che da un fallimento, chiunque compri (se compra) pagherà sicuramente molto di meno.

Il termine notarile che ho usato per il curatore fallimentare significa che le sue azioni devono essere volte soltanto a valorizzare nel miglior modo possibile i cespiti esistenti, senza alcuna strategia o piano industriale. Nonché creare le premesse perché i creditori possano essere soddisfatti per quanto di loro competenza e spettanza secondo le norme del codice civile.

Le azioni giudiziarie e revocatorie che hanno fatto recuperare qualcosa di Parmalat riguardavano il capitale di debito (leggi obbligazioni) e non certo il capitale di rischio (leggi azioni). Ed erano legate a ipotetici o reali improvvidi investimenti suggeriti ai clienti dalle banche (con o senza dolo).
Su questo ti prego di credermi, sono preparatissimo.
Quelle sulle azioni sono operazioni sul capitale che riguardano solo ed esclusivamente la società. Visto l’impatto e la numerosità degli azionisti Alitalia credo che su quello si sarebbe studiato qualcosa per non gettare al vento quel capitale riconvertendole in parte nella nuova società.

Per quanto riguarda la cordata, io penso che a Berlusca in realtà non gliene fregasse niente di come era composta. Lui era solo teso a dimostrare che esisteva e che era italiana (Lega docet su Malpensa). Se poi ci fossero, come era inevitabile, caduti dentro anche personaggi non vicini a lui (Colaninno era il presidente, mica uno di secondo piano), nel suo modo di vedere e nella sua convenienza di immagine era il male minore. Quindi benda sugli occhi per i conflittoni di interesse.

Comunque ormai noi si paga. In caso di Air France all’epoca avremmo pagato soltanto gli ammortizzatori sociali degli esuberi che erano previsti, ora qualsiasi soluzione ci farà pagare molto di più, sperando comunque che sia la migliore possibile per i dipendenti. La colpa di chi ha fatto saltare quella trattativa (che ritengo fosse comunque a prezzi di svendita) sarà rimpallata nei secoli a venire.
Il mio timore è che la CGIL però si sia giocata delle carte che non potrà usare sui tavoli di altri rinnovi contrattuali, pena passare sempre agli occhi dell’opinione pubblica come il signor NO dei tempi del Rischiatutto.




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Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 18/09/2008 23.27:




Attendibilità = zero!

Come fai ad identificare le persone se son queste a chiamare per telefono? [SM=x44467]
Potrebbe al limite esser qualcuno che volesse metter in cattiva luce quei dipendenti agli occhi dell'opinione pubblica [SM=x44467]




Tutte le trasmissioni radiofoniche vanno avanti con le telefonate da casa, altrimenti chiuderebbero. io mi fido anche perché sono trasmissioni che seguo da anni e non ho nessun motivo di credere che siano tutti attori pagati da chissà chi [SM=x44467]

chi chiama alla radio deve prima prenotarsi, parlare con un'operatrice per spiegarle su cosa vuole intervenire, deve lasciare il suo numero di telefono e poi viene richiamato in diretta dal conduttore.

ps sono attori anche i dipendenti in divisa che hanno parlato ai tg dicendo le stesse identiche cose? ci hanno messo la faccia, se sono "falsi" li scoprono... qualcuno ha detto "lo Stato ce se compra", "arriverà qualcun altro" ecc. ecc. comunque sia è l'ennesimo rifiuto a un tentativo di salvataggio (neanche Air France era il primo). io non muoverei più un dito per loro, sono un insulto per tutti i lavoratori che si fanno il mazzo e che non hanno tutte queste "attenzioni" da parte di nessuno [SM=x44463]

[Modificato da Nikki72 19/09/2008 10:15]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Nikki72, 19/09/2008 10.02:


Tutte le trasmissioni radiofoniche vanno avanti con le telefonate da casa, altrimenti chiuderebbero. io mi fido anche perché sono trasmissioni che seguo da anni e non ho nessun motivo di credere che siano tutti attori pagati da chissà chi [SM=x44467]
chi chiama alla radio deve prima prenotarsi, parlare con un'operatrice per spiegarle su cosa vuole intervenire, deve lasciare il suo numero di telefono e poi viene richiamato in diretta dal conduttore.
ps sono attori anche i dipendenti in divisa che hanno parlato ai tg dicendo le stesse identiche cose? ci hanno messo la faccia, se sono "falsi" li scoprono... qualcuno ha detto "lo Stato ce se compra", "arriverà qualcun altro" ecc. ecc. comunque sia è l'ennesimo rifiuto a un tentativo di salvataggio (neanche Air France era il primo). io non muoverei più un dito per loro, sono un insulto per tutti i lavoratori che si fanno il mazzo e che non hanno tutte queste "attenzioni" da parte di nessuno [SM=x44463]




Non dico che debbano essere attori, ma semplici mitomani che straparlano al telefono senza nemmeno metterci la faccia.

Per il resto io non mi scandalizzo più di tanto per quelle loro idee:
in mezzo a 20mila dipendenti troverai sempre qualcuno a sparare quelle idiozie, vuoi per ignoranza, vuoi perchè non ha quella lucida visione generale che solo in altri reparti o livelli possono avere.


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Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 18/09/2008 23.16:




fino a quando non ci toccano in prima persona, ce ne importa poco...

"Sono venuti per gli ebrei, e io non ho fatto nulla, perchè non sono ebreo.
Sono venuti per i cristiani, e io non ho fatto nulla, perchè non sono cristiano.
Sono venuti per i musulmani, e io non ho fatto nulla, perchè non sono musulmano.
....
..
.
Sono venuti per me, e nessuno ha fatto nulla, perchè non c’era più nessuno."




sulla base di questo ragionamento, molto bello da un punto di vista etico, uno stato crollerebbe. perchè tutti sarebbero intoccabili. che è più o meno quello che sta succedendo in italia nel settore pubblico, ed infatti lo stato non gode di buona salute.

riguardo le telefonate e gli slogan sinceramente non capisco come si possa pensare che solo una "sparuta" rappresentanza preferisca il fallimento alla cai. ritenendole pertanto tarocche o non veritiere. secondo voi dopo 15 anni che lo stato mette le pezze al culo (colpevolmente) i dipendenti che si aspettano?
mi pare veramente andare con le fette di prosciutto sugli occhi se si continua a pensare all'immacolatezza di certe categorie di lavoratori/sindacali.
l'accordo con airfrance non l'ho certo rifiutato io [SM=x44463]
ebbasta.
un'azienda ridicola, caotica, non affidabile non ha diritto di stare sul mercato.
tante compagnie anche all'estero sono fallite, non si capisce perchè dobbiamo attaccarci alle carogne e pensare che siano pezzi di filetto (scusate è per rendere l'idea)

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Re: Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 19/09/2008 12.20:



sulla base di questo ragionamento, molto bello da un punto di vista etico, uno stato crollerebbe. perchè tutti sarebbero intoccabili. che è più o meno quello che sta succedendo in italia nel settore pubblico, ed infatti lo stato non gode di buona salute.

riguardo le telefonate e gli slogan sinceramente non capisco come si possa pensare che solo una "sparuta" rappresentanza preferisca il fallimento alla cai. ritenendole pertanto tarocche o non veritiere. secondo voi dopo 15 anni che lo stato mette le pezze al culo (colpevolmente) i dipendenti che si aspettano?
mi pare veramente andare con le fette di prosciutto sugli occhi se si continua a pensare all'immacolatezza di certe categorie di lavoratori/sindacali.
l'accordo con airfrance non l'ho certo rifiutato io [SM=x44463]
ebbasta.
un'azienda ridicola, caotica, non affidabile non ha diritto di stare sul mercato.

tante compagnie anche all'estero sono fallite, non si capisce perchè dobbiamo attaccarci alle carogne e pensare che siano pezzi di filetto (scusate è per rendere l'idea)





La cosa più opportuna comunque è che lo Stato la smetta di buttare soldi in questa voragine che ogni giorno, non solo non riesce a guadagnare nemmeno 1 centesimo,
ma addirittura brucia circa 2 Milioni di € [SM=x44472]

Per quanto riguarda le responsabilità dei sindacati, come ho già detto,
il libro L'altra Casta è abbastanza illuminante.

Ora il Governo è in una fase molto delicata:
ha cacciato AirFrance promettendo una Cordata Italiana che poi abbiamo visto ieri su quali interessi poggiava le fondamenta.
Ed ora?

Per la cronaca:


raccontano di un berlusconi scuro in volto e di una telefonata accesa con il NUMERO UNO DI cai
L'ira del Cavaliere
e la telefonata a Colaninno

I contatti tra Bersani e il sottosegretario Letta



ROMA — Raccontano di un Berlusconi scuro in volto e di una telefonata piuttosto accesa tra il premier e il presidente di Cai.
Perché non è così che doveva concludersi ieri la partita Alitalia, non erano questi i patti.
Perché a suo dire l'intesa con la cordata di imprenditori era stata costruita puntando a superare anche l'eventuale ostilità di un pezzo del sindacato
, non assegnando alla Cgil e ai piloti il potere di veto sulla riuscita dell'operazione.
Il Cavaliere l'aveva ripetuto a più riprese che si sarebbe andati avanti «con chi c'era».
Ed è più o meno quel che il leader della Cisl Bonanni ha giurato ai suoi di aver sentito dire mercoledì all'ad di Cai, Sabelli, mentre Epifani continuava a prender tempo.
«Andare comunque avanti» era la parola d'ordine, condivisa anche da uno dei maggiori artefici finanziari della cordata.
Ecco quale sarebbe stato il motivo del diverbio tra Berlusconi e Colaninno, che invece puntava su un consenso più largo, dunque sull'appoggio della Cgil, per poter tenere a bada alcuni soci insofferenti e avviare una sfida industriale difficilissima.
L'esito della riunione di Cai, il suo passo indietro, ha colto perciò di sorpresa il Cavaliere e il suo governo
, se è vero che ancora l'altra sera, in un vertice informale a Palazzo Chigi, tutti i ministri della trattativa — tranne Sacconi — manifestavano davanti al premier ottimismo sull'esito della vertenza.

Nelle stesse ore al quartier generale del Pd, anche i dirigenti democratici erano convinti che il negoziato si sarebbe chiuso in modo positivo,
e già si preparavano alle contromisure mediatiche seguendo uno schema prestabilito:
la soluzione scelta dall'esecutivo è pessima, ma non saremo noi i disfattisti.

Con il comunicato di Cai il Cavaliere ha visto d'un colpo la propria immagine sbriciolarsi,
ha visto il fallimento del progetto
a cui aveva lavorato, l'«italianità» di Az, e ha visto aprirsi «un baratro» nel quale rischia di cadere.
Perché se così finisse la partita, non dovrebbe solo fronteggiare l'ipotesi di fallimento di Alitalia ma anche il blocco dei trasporti aerei, il rischio di collasso del sistema, l'avvio del conflitto sociale.


Per quanto possa apparire paradossale, dal momento in cui ieri Colaninno ha detto «no», governo e opposizione separatamente hanno iniziato a muoversi in sintonia, cercando in extremis di rimettere assieme i cocci.
Lo s'intuiva dal ragionamento del democratico Tonini, che portava ad esempio il caso dei rifiuti a Napoli: «Lì Berlusconi ha risolto il problema perché ha stipulato una tregua con Bassolino».

Il Pd, al pari del Cavaliere, confida che non tutto sia compromesso, perché — come dice Follini — «le conseguenze per il Paese e per il premier sarebbero molto dure. Lo sarebbero un po' meno per noi, però lo sarebbero comunque ». Dalle cinque del pomeriggio è partita la rincorsa a Colaninno. Da una parte Letta, messo sotto pressione da Berlusconi che ha il dente avvelenato per com'è stata gestita la trattativa. Dall'altra parte Epifani, che per ore ha chiesto a Cai di riaprire il tavolo. Secondo fonti del governo, pare che il capo della cordata sia stato irremovibile, e che abbia chiesto al segretario della Cgil di firmare senza porre altre condizioni, perché la posizione del suo sindacato e quella dei piloti sarebbe per Cai «incompatibile con qualsiasi soluzione aziendale». Nel Pd c'è chi — come Bersani — immagina soluzioni alternative, e chiede tempo. Chissà se ha sentito Letta, com'è accaduto in questi giorni. Di certo, il suo, è un modo per nascondere la terribile verità che avanza per Az. «E vedere festeggiare i lavoratori per il "no" di Cai mi ha addolorato », sussurra Tonini. Perché è chiaro l'epilogo, a meno di una clamorosa sorpresa. Vorrebbe dire che Epifani ha cambiato rotta dopo aver giocato al rilancio come in una mano di poker. Tra i democratici non è solo Follini a parlare di «irresponsabilità » del sindacato. Persino dirigenti ex diessini lo criticano sottovoce: «Ormai fatica a controllare la Cgil e ci ha provato». Non aveva fatto i conti con Colaninno. Come Berlusconi.

Francesco Verderami
19 settembre 2008
Corriere

[Modificato da Etrusco 19/09/2008 12:48]

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PippyZzetta
19/09/2008 12:46

sinceramente mi pare che anche silvio viva nel mondo di fruttolo e che anzi, se invece si rende conto della situazione, è ancora più truffaldina la sua posizione.
ieri sera a portaapporta è venuto fuori che l'anpac, sindacato di cui fan parte circa l'80% dei piloti, era stato convocato il giorno prima. in pratica escluso a priori perchè già si sarebbe saputa l'ostilità.
andare avanti con chi c'è?
bravo furbo, firma gli accordi con le minoranze che poi gli aerei te li pilota colaninno o il tronchetti prov.
altro che scuro in volto, legnate! [SM=x44463] [SM=x44463] [SM=x44463]

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Re:
piperitapatty, 19/09/2008 12.46:

sinceramente mi pare che anche silvio viva nel mondo di fruttolo e che anzi, se invece si rende conto della situazione, è ancora più truffaldina la sua posizione....
altro che scuro in volto, legnate! [SM=x44463] [SM=x44463] [SM=x44463]




[SM=x44458]
19/09/2008 12:59

Re:
piperitapatty, 19/09/2008 12.46:

sinceramente mi pare che anche silvio viva nel mondo di fruttolo e che anzi, se invece si rende conto della situazione, è ancora più truffaldina la sua posizione.
ieri sera a portaapporta è venuto fuori che l'anpac, sindacato di cui fan parte circa l'80% dei piloti, era stato convocato il giorno prima. in pratica escluso a priori perchè già si sarebbe saputa l'ostilità.
andare avanti con chi c'è?
bravo furbo, firma gli accordi con le minoranze che poi gli aerei te li pilota colaninno o il tronchetti prov.
altro che scuro in volto, legnate! [SM=x44463] [SM=x44463] [SM=x44463]




Ma perché, per esempio, non assumere nuovi piloti, anche stranieri? di professionalità in giro ce ne sono molte, e magari non tutti pretendono stipendi a due cifre [SM=x44464]
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Re: Re:
Nikki72, 19/09/2008 12.59:




Ma perché, per esempio, non assumere nuovi piloti, anche stranieri? di professionalità in giro ce ne sono molte, e magari non tutti pretendono stipendi a due cifre [SM=x44464]


son sempre state complicate le contrattazioni con la categoria dei pioloti....



Comunque vediamo come andrà a finire
e se verranno rivoluzionati gli equilibri interni a quel che rimane di Alitalia...

Intanto oggi si parla di questa crisi anche su molti giornali esteri:

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19/09/2008 15:19

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Capitano Marino, 19/09/2008 9.46:



Solita ignoranza mia sul quote...


Forse non mi sono espresso bene.

La cifra che avrebbe sborsato la CAI avrebbe potuto essere giusta, esagerata o infima.
Ciò che voglio dire io è che da un fallimento, chiunque compri (se compra) pagherà sicuramente molto di meno.

Il termine notarile che ho usato per il curatore fallimentare significa che le sue azioni devono essere volte soltanto a valorizzare nel miglior modo possibile i cespiti esistenti, senza alcuna strategia o piano industriale. Nonché creare le premesse perché i creditori possano essere soddisfatti per quanto di loro competenza e spettanza secondo le norme del codice civile.

Le azioni giudiziarie e revocatorie che hanno fatto recuperare qualcosa di Parmalat riguardavano il capitale di debito (leggi obbligazioni) e non certo il capitale di rischio (leggi azioni). Ed erano legate a ipotetici o reali improvvidi investimenti suggeriti ai clienti dalle banche (con o senza dolo).
Su questo ti prego di credermi, sono preparatissimo.
Quelle sulle azioni sono operazioni sul capitale che riguardano solo ed esclusivamente la società. Visto l’impatto e la numerosità degli azionisti Alitalia credo che su quello si sarebbe studiato qualcosa per non gettare al vento quel capitale riconvertendole in parte nella nuova società.

Per quanto riguarda la cordata, io penso che a Berlusca in realtà non gliene fregasse niente di come era composta. Lui era solo teso a dimostrare che esisteva e che era italiana (Lega docet su Malpensa). Se poi ci fossero, come era inevitabile, caduti dentro anche personaggi non vicini a lui (Colaninno era il presidente, mica uno di secondo piano), nel suo modo di vedere e nella sua convenienza di immagine era il male minore. Quindi benda sugli occhi per i conflittoni di interesse.

Comunque ormai noi si paga. In caso di Air France all’epoca avremmo pagato soltanto gli ammortizzatori sociali degli esuberi che erano previsti, ora qualsiasi soluzione ci farà pagare molto di più, sperando comunque che sia la migliore possibile per i dipendenti. La colpa di chi ha fatto saltare quella trattativa (che ritengo fosse comunque a prezzi di svendita) sarà rimpallata nei secoli a venire.
Il mio timore è che la CGIL però si sia giocata delle carte che non potrà usare sui tavoli di altri rinnovi contrattuali, pena passare sempre agli occhi dell’opinione pubblica come il signor NO dei tempi del Rischiatutto.








sull'acquisizine dal fallimento non lo so quanto meno possa costare, visto che verranno ceduti solo cespiti senza il carico del personale o magari interi pezzetti di azienda e di solito... lo spezzatino paga di più..
comunque sicuramente arriveranno offerte 'global' da competetitor stranieri...

su Parmalat, concordo con te, non intendevo dire che i crediti recuperati, o meglio i debiti cassati, sono andati al capitale di rischio, ma la migliorata situazione finanziaria ha evitato il fallimento e quindi la perdita totale del capitael.
Per Alitalia invece, le modifiche alla Marzano, escludono la possibilità per gli azionisti, che restano TUTTI nella badCo di fare qualsiasi azione verso la newCo od altri.




PS: sul quote... è solo un problema di ffz, che consente, con un trucco di aggiungere più quote in un post..
ma quando il post viene quotato... perde tutti pezzi!!!
[SM=x44452]
[Modificato da fantasex 19/09/2008 15:20]

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Ogni tesi basata su ipotesi false è anch'essa falsa!
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La coerenza dell'incoerenza è il motore della saggezza!
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