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Alitalia, chi la salverà ?

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2023 20:07
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20/03/2008 12:13

Il piano B: cordata di imprenditori coraggiosi


IL DUPLEX BERLUSCONI-PASSERA STACCA LA SPINETTA A PRODI:
“È UN ESPERTO DI SVENDITE (VEDI SME)”
– “HA MESSO PRATO, UN SUO INTIMO”

- “NELLA CORDATA CON AIR ONE E INTESA, ANCHE I MIEI FIGLI”…



Silvio Berlusconi
© Foto U.Pizzi


1 – “UNA CORDATA DI IMPRENDITORI, TRA I QUALI VI POTREBBERO ESSERE ANCHE I MIEI FIGLI”
Da Corriere.it


Dopo l'annuncio pubblico «della mia contrarietà», Air France rinuncerà alla partita su Alitalia lasciando spazio all'ingresso di Air One, «la cui regia nell'operazione considero indispensabile. Tale operazione sarà sostenuta dall'aiuto di una cordata di banche, tra le quali potrebbe esservi Banca Intesa, il cui cda dovrebbe decidere domani, e di altri imprenditori, tra i quali vi potrebbero essere anche i miei figli». Lo ha detto il leader del Pdl Silvio Berlusconi conversando con i giornalisti nella notte, a margine della festa di compleanno dell'ex ministro leghista Roberto Maroni e ribadendo il proprio no al piano presentato dal gruppo franco-olandese.



LA «TRATTATIVA OPACA» - «Ho parlato di trattativa opaca - ha detto ancora Berlusconi al termine della cena offerta da Maroni -, perchè non si capisce come mai non hanno fatto vedere i conti agli altri possibili acquirenti, mentre con Air France hanno mostrato tutte le carte». Circa la possibilità dell'intervento di una cordata italiana, il Cavaliere conferma: «Ho fatto alcune telefonate e ci sono delle persone disponibili; domani ne farò delle altre e cercherò anche la Marcegaglia».

«I MIEI FIGLI NON DIREBBERO DI NO»
- «Anche io - aggiunge - sarei disponibile ad un sacrificio, ma mi accuserebbero subito di avere un interesse. Potrei partecipare alla pari degli altri, ed anche i miei figli credo che non direbbero di no». «La regia dell'operazione - precisa - resterebbe ad Air One, che potrebbe sfruttare le sinergie con Alitalia. Dietro di lei altri imprenditori e naturalmente delle banche, tra le quali Banca Intesa, che domani, mi dicono, terrà un cda in cui dovrebbe dare via libera all'operazione». Il Cavaliere cita anche l'imprenditore Ligresti («se confermerà le dichiarazioni fatte») e anche «il mondo arabo, che potrebbe acquistare delle quote di minoranza».


La Berlusca family su 'Dipiù'


«UTILI IN UN ANNO E MEZZO» - «Se gli istituti di credito - aggiunge - sono della partita, si parte subito e l'azienda potrebbe tornare a fare utili già dopo un anno, un anno e mezzo». Dopo il suo veto, Parigi rinuncerà? «Sì, credo di sì. Air France - risponde - rinuncerà, perchè, se sa che il futuro presidente del consiglio è contrario, farà un passo indietro. Anche perchè - aggiunge - lì in Francia non è come da noi, che il governo non conta nulla, l'esecutivo è una cosa seria». Con Sarkozy, dice, «non ho avuto nessun contatto.

ATTACCO A PRODI - L'ex premier ha quindi attaccato il governo: «Prodi è un esperto di svendite, come sapete bene dalla Sme, ed ha messo ad Air One dei paletti inaccettabili, mentre non ne ha messo nessuno ad Air France». Inoltre, prosegue, «ha messo Prato, che è un suo intimo, a gestire la vicenda ed ha condotto una trattativa in modo improvvido». «Se c'è uno - sottolinea - che dovrebbe essere favorevole alla chiusura della trattativa con Air France, quello sono proprio io, perchè una volta al governo non avrei questa patata bollente. Anche per questo sono stato zitto, ma quando ce vò, ce vò. Anche perchè le condizioni poste da Air France sono da colonialismo».



2 – SPINETTA: “NESSUNA OPERAZIONE DI QUESTO TIPO SI PUÒ FARE CONTRO IL NUOVO GOVERNO”
Alessandro Barbera per La Stampa


Per Alitalia il peggio si avvicina.
«I margini di manovra sono inesistenti o limitatissimi»:
il numero uno di Air France-Klm Jean-Cyril Spinetta difende la bontà del suo piano per l’acquisto di Alitalia ma incassa il no pubblico del Pdl, i dubbi riservati del Governo e scatena un botta e risposta fra Prodi e Berlusconi.

Al Tg5 il premier in pectore definisce la proposta «irricevibile». Al Tg1 corregge il tiro: «Irricevibili» sono soprattutto i tagli imposti a Malpensa. Il premier, intercettato per strada durante una passeggiata con la moglie, risponde a Berlusconi: «È inutile dire che la trattativa con Air France non va bene. Se non è d’accordo, porti un’altra soluzione».



Berlusconi risponde a stretto giro di agenzie. «Una soluzione? Air One è una soluzione possibile». Poche ore prima, ai suoi collaboratori, Spinetta aveva sibilato: «In questa vicenda ci sono troppe variabili che sfuggono alla realtà economica». I franco-olandesi prendono tempo ma restano in pista.

I leader di Cgil e Cisl, Guglielmo Epifani e Raffaele Bonanni, sono «preoccupatissimi» ed hanno scritto a Prodi per chiedere un incontro «urgentissimo». Oggi le nove sigle Alitalia avrebbero in calendario un incontro con il presidente Maurizio Prato. Ma il numero uno della Filt-Cgil Fabrizio Solari - ago della bilancia nella trattativa - ha fatto sapere che non ci andrà: segno che non dovrebbe essere un vertice decisivo.



Spinetta di Air France



Subito dopo l’incontro Prato ha convocato un consiglio di amministrazione nel quale ribadirà l’allarme liquidità della compagnia: in cassa ci sono più o meno 200 milioni. Lo stesso allarme lanciato durante un teso consiglio dei ministri da Tommaso Padoa-Schioppa: «Alitalia rischia il commissariamento». Il ministro dell’Economia ha fatto sapere che se la trattativa con Air France-Klm dovesse fallire giustificare a Bruxelles l’ipotizzato prestito-ponte da 300 milioni potrebbe essere giudicato dall’Unione europea come aiuto di Stato.

Ieri Padoa-Schioppa e il sottosegretario Enrico Letta hanno incontrato a Palazzo Chigi Spinetta. Il messaggio del Governo è stato più o meno questo: se Air France-Klm vuole ancora comprare Alitalia, deve ritoccare l’offerta alla voce esuberi e dare una risposta alle lamentele di Malpensa. Di fatto il pressing verbale di governo e opposizione potrebbe indurre Spinetta a tornare sui suoi passi.

In mattinata, dopo il fallito incontro di martedì con i sindacati, Spinetta aveva avuto la tentazione di lasciare immediatamente la capitale. Poi, convinto da Prato, è stato a Fintecna per discutere delle possibili modifiche al piano. Nel pomeriggio incontra i giornalisti per dire le sue ragioni. Parla un po’ al presente e un po’ al passato, come se ormai nemmeno lui sia sicuro di cosa accadrà nelle prossime ore. «Credo in questa operazione. Scommetto sulle possibilità di successo, su un futuro di risanamento e sviluppo» per una «compagnia sfinita».

Spinetta vuole sgombrare il campo dalle polemiche sul numero degli esuberi: «Ho letto seimila, settemila, ottomila. In tutto sono 2.100». Raggiungere un’intesa con la maggioranza dei sindacati «è fondamentale» perché «senza il sostegno dei dipendenti per Air France-Klm sarebbe difficile impegnarsi in un’operazione difficile come questa». Ma per come è strutturata l’offerta «i margini di manovra sono inesistenti o limitatissimi».

Il modello è quello con cui Air France ha «integrato, non comprato» Klm nel 2003: «Sviluppo insieme, ma continuando a esistere ognuno con il suo marchio e la sua autonomia gestionale». Un modello a suo dire vincente: «Se le grandi compagnie europee non si integrano «sono destinate a scomparire». Spinetta nega di aver peggiorato l’offerta. «Dopo l’esame dei conti, e per l’impatto dell’impennata del prezzo del petrolio», il prezzo offerto per lo scambio di azioni è sì sceso da 35 a 10 centesimi, ma «l’aumento di capitale per dare ad Alitalia le risorse di cui ha bisogno per ripartire» sale da 750 milioni a un miliardo; inoltre Air France-Klm si accolla «un miliardo di debiti». Totale: «Oltre 2 miliardi per una compagnia che è in perdita costante da 10 anni».

Su Malpensa è tanto diplomatico quanto sarcastico:
«Normalmente gli aeroporti sono al servizio delle compagnia aeree, e non il contrario.
E’ un fatto che metà delle perdite di Alitalia sono generate a Malpensa».

Una cronista gli chiede se oltre ad essersi tutelato dalla causa di Sea per i tagli a Malpensa cercherà di farlo anche dal prossimo Governo. «Beh, certo un nuovo Governo arriverà. Nessuna operazione di questo tipo si può fare contro». A quell’ora, Berlusconi non aveva ancora parlato.


Dagospia 20 Marzo 2008
dagospia.excite.it/articolo_index_38978.html

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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