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No alla tessera del tifoso

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2012 12:54
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C'e' chi gia' sta aggirando la tessera........


La Tessera del tifoso Grifone garantisce
anche i dissidenti



È una “Dna” particolare. Ovvero la tessera del tifoso rossoblù che rispetta le disposizioni dell’Osservatorio, ma media in qualche modo rispetto alle contestazioni della tifoseria. In sostanza la società nel periodo di sottoscrizione degli abbonamenti (sino al 17 con la prelazione per i vecchi abbonati, “Tdt Dna Genoa” gratuita, dal 18 costa 12 euro, orario botteghini stadio sino 03 luglio: 8-20 domenica compresa) offre la possibilità agli abbonati “uscenti” 2009-2010 di non rinnovarlo, ottenendo una prelazione (va richiesta formalmente) per l’acquisto dei biglietti singoli partita per partita. Il resto della normativa risponde alla normativa generale diffusa dal Ministero e dal Casms-Osservatorio. Anche se venerdì pomeriggio, alla Lega calcio confermavano che non era ancora pervenuta una circolare uniformatrice sui modelli di moduli da utilizzare.

La soluzione scelta dalla società dopo il confronto con la “T.O.” (la tifoseria organizzata che raggruppa i club Acg, il mondo Ultras e i Grifoni in rete) soddisfa la tifoseria organizzata che ribadisce, peraltro, il suo no alla tessera. Soluzione possibile a Genova, caso unico in cui i settori “storici” Nord e Sud sono in quota abbonamenti esauriti. Ma alcune tifoserie hanno già fatto copia dei comunicati del Genoa per proporre soluzioni analoghe ad altre società.

«La Tifoseria Organizzata del Genoa ribadisce la propria netta e ferma opposizione alla schedatura di massa dei supporters calcistici che viene propagandata sotto forma di “tessera del tifoso” - spiega la “T.O” in una sua nota - Sperando che la nostra sia ancora una democrazia nella quale sia possibile fare cose semplici e antiche come andare allo stadio a vedere una partita di calcio senza dover sottostare a soffocanti burocrazie, inutili balzelli e ridicole sottoscrizioni di massa e ad implausibili trappole ideate “per la nostra sicurezza”, invitiamo tutti i tifosi del Genoa ad avvalersi della facoltà concessa dalla società di utilizzare l’abbonamento della stagione 2009/2010 come diritto di “prelazione” per poter acquistare il biglietto del proprio settore (Gradinata Nord compresa), fermo restando che, qualora le autorità dovessero recedere da questi assurdi intendimenti, l’abbonamento 2009/2010 varrà, negli anni seguenti, come prelazione per poter riavere il proprio abbonamento».

Dopo la prima giornata di apertura dei botteghini al Ferraris per gli abbonamenti in prelazione. la percentuale di tifosi che si sono avvalsi dell’opzione “non rinnovo-prelazione singolo biglietto” è stata stimata al 5% sui 500 abbonamenti del primo giorno. Sui vari social network come Facebook, le adesioni annunciate al no alla “Tdt” sono circa 500. La stima finale, a oggi, valuta in 1500-2000 le persone che sceglieranno questa opportunità. La scelta della dirigenza del Genoa media su alcuni rischi. Lascia spazio ai tifosi contrari evitando contestazioni e tensioni nei confronti di chi sottoscrive la “Dna-Tdt” durante la campagna abbonamenti e, in prospettiva, durante il campionato. Campionato per il quale verranno decise le altre strategie di gestione della vendita dei biglietti. Un’ipotesi è che la prelazione scada entro un giorno della settimana per passare poi alla vendita libera.


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NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO !!!!!
[Modificato da Avanti Ultras 28/07/2010 10:46]
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23/07/2010 17:08
 
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IO NON MI TESSERO

Giorni importanti per i nostri colori BIANCAZZURRI e giorni altresì delicati per il futuro ULTRAS! Ultimamente non si parla altro che del RITORNO in Lega Pro del Matera, ma tutti noi vorremo essere li a festeggiare più che mai, pensando già al prossimo Campionato e alle prossime avventure che potrebbero attenderci! Ma negli ultimi mesi sarà capitato a molti se non a tutti di sentir parlare del CASO DEVASTANTE “TESSERA DEL TIFOSO” : disegno di legge proposto dal Ministro Maroni, connesso al tesseramento dei tifosi, che in questi giorni sta diventando pura e cruda realtà. Con quanto segue cercheremo di dare un’idea più realistica di quanto proposto dal nostro Ministro. La TESSERA DEL TIFOSO, ha la stessa natura e forma di UNA CARTA RICARICABILE BANCARIA, con costi di gestione e di ricarica praticamente come una normale carta di credito; e in più rappresenta una vera e propria forma di SCHEDATURA PREVENTIVA, attraverso la quale la Questura saprà di ciascun tesserato nome, cognome, indirizzo e quant’altro concerne. Come se non bastasse, ogni tessera disporrà di un chip interno della tecnologia RFID, che grazie alla piattaforma telematica della Telecom sarà in grado di rintracciare il suo possessore ovunque egli sia. Si tratterebbe insomma di un espediente anti-terrorista. Il gruppo ULTRAS MATERA ribadisce con fermezza la sua contrarietà al decreto-legge “Tessera del Tifoso”, e sta cercando di sensibilizzare la società locale, anche forse mal o poco informata, riguardo a questo provvedimento, apparentemente a scopo preventivo, ma puramente anti-democratico. La fede di un ultras cosi come quella di un “vero” tifoso non potrà mai essere dimostrata con un tesserino, che sa molto di carta fedeltà di una qualsiasi attività commerciale. Fin dall’inizio, noi ULTRAS MATERA, abbiamo mostrato il nostro disapprovo in merito a questa nuova norma di legge, che non fa altro che aumentare la speculazione e il commercio, dove invece hanno regnato finora passione e fedeltà verso la propria squadra, i propri colori e la propria Città. La tessera del tifoso, nata come uno strumento puramente commerciale, viene presentata come un rimedio alla violenza negli stadi, nascondendo il giro di denaro che vi è sotto. La stessa proposta di legge, definisce impropriamente il mondo ultras come il vero e solo colpevole della violenza nello sport. Nel presentare questo rimedio “anti-sociale”, il governo trascura e evita di rendere noto, la sua particolarità più sgradevole, la sua retroattività: noi ULTRAS MATERA condanniamo fortemente l’art. 9 della legge 41 del 2007, che prevede il divieto assoluto di permettere la sottoscrizione della tessera a chi ha commesso in passato reati da stadio, anche se successivamente assolto e ritenuto non colpevole, vietando “definitivamente” l’ingresso allo stadio, limitando in questo modo la libertà personale e marchiando a vita qualsiasi cittadino libero. Emendamento che sarebbe adottato per la prima volta in assoluto nel nostro Sistema Italiano, dato che nemmeno nell’ambito politico e governativo è stato mai applicato, li dove invece avrebbe molto più senso farlo esigere. Tali motivi e circostanze, sono fuori da ogni ideologia ultras: ogni individuo ha diritto alla sua libertà. Da sempre ultras del Matera e per sempre lo saremo, e come ogni ultras, mai ci piegheremo a queste assurde regole. Per far fronte a questo assurdo provvedimento, noi ULTRAS MATERA, abbiamo deciso di non abbonarci ai prossimi campionati di calcio, finché tale tessera avrà modo di esistere, augurandoci che tale “risposta”, che certamente non vuole danneggiare la Società, spinga la stessa ad alzare la voce ed imporsi agli organi competenti. Stando a quanto si evince dalla “bella pensata” del nostro amato Ministro Maroni, noi ultras saremo fuori da quegli amati gradoni, a malincuore, ma continueremo a sostenere i nostri colori e la maglia, altrove o fuori le mura del perimetro di gioco, solo perché qualcuno ha deciso cosi per noi! Lotteremo in questa battaglia, cercando anche sempre più alleati possibili, per far capire a chi ha inventato questo “pezzo di carta”, che il calcio senza tifo, senza colore e calore di noi Ultras è finito. Infine, ci auguriamo che la nostra società, ora più che mai, consideri in modo attento e scrupoloso le nostre riflessioni, per tutti quei valori messi in campo in questi anni. Ci auguriamo che la stessa continui a vederci per quello che realmente siamo: Ultras, non clienti; perché in palio non ci sono soltanto abbonamenti e biglietti di trasferta, bensì dignità, coerenza, rispetto, e soprattutto libertà individuale; valori e condizioni -nonché diritti- che noi cercheremo sempre d’esprimere e mantenere anche allo stadio, nonostante tutto. Proprio ora che il Matera fa il suo ritorno nel Calcio che conta...non svuotiamo gli stadi, e non priviamo i nostri giocatori e il nostro ambiente calcistico del giusto e vero sostegno!... anzi portiamo il giusto sostegno lì dove da anni aspettavamo di esserci! Siamo convinti che le nostre riflessioni possano sensibilizzare ed essere d’esempio per molti altri, ultras e non! Accettare tale normativa, vorrebbe dire ACCETTARE e AUTOCOLPEVOLIZZARSI DI QUALCOSA CHE NON ESISTE, E IN Più PERDERE LA PROPRIA LIBERTA’, RENDENDOSI complici di un Governo che invece di andare a combattere lo schifo imperante, e che invece di dare l’ergastolo a chi rovina vite e famiglie, a chi toglie la dignità, a chi macchia l‘adolescenza altrui con stupri o quant’altro, preferisce accanirsi contro le pedine più deboli di un gioco meschino, che vede già condannati gli unici non colpevoli, gli unici non “mostri” dell’intero Sistema. E’ TROPPO FACILE fare terra bruciata là dove le “autorità” possono fare da padroni. Noi siamo TIFOSI, siamo ULTRAS, siamo INNAMORATI DELLA NOSTRA MAGLIA E DELLA NOSTRA CITTA’ ... NON siamo CRIMINALI , NON siamo TERRORISTI ... EPPURE COSI VOGLIONO FARCI APPARIRE !



ULTRAS MATERA

/www.solomatera.com
[Modificato da Avanti Ultras 23/07/2010 17:14]
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Clamorosa sorpresa: La tanto decantata Tessera del Tifoso è illegale!

Oggi alle 13.43
Privilegi e facilitazioni per tifosi fidelizzati sono contrari al Codice di Giustizia Sportiva e alla legge post-Raciti. Ne sapevamo già tante: la Tessera del Tifoso non è un obbligo di legge e poggia su un dispositivo che il TAR Lazio ne valuterà l‘incostituzionalità. E' un’imposizione per i club e una scrematura preventiva del pubblico, senza la certezza di estirpare i fenomeni violenti. Limita le libertà di movimento dei cittadini e mina la privacy, colpa il micro-chip con identificazione a radio frequenza. E’ un’operazione di marketing speculativo e il Presidente dell’UEFA l’ha bocciata senza riserve. E così via, sciorinando a più non posso le criticità di questa rivoluzione all’italiana. Ma l’ultima scoperta ha davvero del clamoroso: la Tessera del Tifoso è illegale! Contrasta una legge dello Stato varata dopo la morte dell’Ispettore di Polizia Filippo Raciti e va contro il Codice di Giustizia Sportiva della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

TESSERA ILLEGALE
L’art. 8 della Legge 4 Aprile 2007 N° 41, che ha convertito il Decreto dell’8 Febbraio 2007 N°8 recante “misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche”, obbliga i club di Serie A, B, Lega Pro e Dilettanti ad escludere qualsiasi tipo di facilitazione per i tifosi, pena una sanzione amministrativa del Prefetto con multa dai 50.000 ai 200.000 euro. Ecco il passaggio in questione: “E’ parimenti vietato alle società sportive corrispondere contributi, sovvenzioni, facilitazioni di qualsiasi genere ad associazioni di tifosi comunque denominate”. Un divieto che riguarda anche le cosiddette associazioni di fatto, disciplinate dal codice civile, nelle quali si fanno rientrare anche i possessori della Tessera del Tifoso che, per il peculiare elitarismo voluto dal Ministro dell’Interno Maroni, sono facilitati da offerte commerciali e proposte logistiche atipiche: esclusività per l’acquisto di abbonamenti stagionali e biglietti in trasferta per i settori ospiti. Esclusività per i biglietti in casa nelle gare giudicate a rischio dal CASMS. Accesso dedicato allo stadio con varchi prioritari (ancora da costruire). Agevolazioni per l’acquisto di merchandising e pacchetti finanziari (per i supporter della Fiorentina anche prestiti di denaro e mutui viola!) In parole povere, benefit per una cerchia di tifosi ufficiali, per i quali l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive spinge le società a favorire “la concessione di facilitazioni, privilegi e/o benefici”. Cioè quanto vietato dalla legge pubblicata in Gazzetta Ufficiale nel 2007, dopo la morte di Raciti.

CONTRO IL CODICE SPORTIVO
Stesse prescrizioni nel Titolo I delle norme di comportamento previste dal Codice di Giustizia Sportiva della FIGC, al primo comma dell’art. 12 (“Prevenzione di fatti violenti”): “Alle società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi, organizzati e non, di propri sostenitori”. Cos’altro sarebbe la Tessera del Tifoso se non uno strumento per contribuire con altre utilità alla costituzione e al mantenimento di gruppi di tifosi? Cos’altro intendono i marketing manager per “community da fidelizzare” con la fidelity card? Regolamento sportivo e legge parlano chiaro: i titolari delle nuove carte non aderiscono ad un’associazione legalmente riconosciuta con finalità di divulgazione dei valori della Carta Olimpica e non hanno nemmeno l’obiettivo di gemellaggi con altri tifosi (art. 8, L. 41/07).

GLI ESPERTI: NORME SCOORDINATE
“Nella fretta di varare la tessera del tifoso – sostiene l’Avv. Lorenzo Contucci, esperto di cause per reati da stadio - ci si è dimenticati di coordinare le norme. Forse non sarebbe stato possibile, visto che la tessera non ha fondamento normativo ma si basa su una circolare amministrativa. In realtà i Prefetti dovrebbero contravvenzionare le società che, con la tessera, costituiscono la categoria dei tifosi ufficiali senza formare prima un’associazione legalmente riconosciuta. Potrebbe configurarsi l’omissione di atti di ufficio. Agevolazioni come per l’abbonamento sono una violazione di legge”. “Già il decreto del 1995 postumo l’omicidio Spagnolo vieta legami tra società e tifosi – ribatte Giovanni Adami, legale di molti sostenitori di curva – La tessera è una facilitazione che va contro questo principio. Oltre che in sede penale e amministrativa, si può pensare ad un esposto alla Procura Federale della FIGC.”

DASPO AI CAMORRISTI
“Ultrà non sempre è sinonimo di criminale, ma a Napoli certi gruppi camorristici non sono estranei alla gestione delle attività illecite che ruotano attorno allo stadio”. Lo afferma il procuratore aggiunto Giovanni Melillo, coordinatore della sezione criminalità predatoria della Procura di Napoli, dove un pool di pubblici ministeri è specializzato in reati da stadio. Melillo propone una ricetta inusuale: estendere le limitazioni della Tessera del Tifoso ai sottoposti a misure di prevenzione antimafia. “Il Daspo dovrebbe poter essere applicato anche a quanti, pur non essendo stati protagonisti diretti di comportamenti violenti negli stadi, abbiano riportato condanne, anche non definitive, per gravi delitti: rapina, estorsione, traffico di stupefacenti e, in generale, reati di criminalità organizzata”. In pratica, significa trattare i camorristi come gli ultrà o, preferibilmente, gli ultrà come i camorristi. Una formula che non lesina polemiche. “Lo stadio non è un luogo extraterritoriale – replica l’Avv. Contucci – lo stesso principio dovrebbe valere per discoteche e osterie: contano una decina di morti l’anno. Sono dichiarazioni contraddittorie: prima si dice che gli ultrà sono vicini alla camorra, poi che la camorra non gestisce le curve di Napoli ma bagarinaggio, scommesse e gadget contraffatti. Cosa ben diversa.” “Rispetto la posizione del procuratore di Napoli – conclude l’Avv. Adami – ma il legislatore ha creato misure restrittive circoscritte alle sole manifestazioni sportive. La giurisprudenza (TAR Toscana e Liguria) dice che il DASPO non può colpire il delinquente abituale. Non vedo il motivo di estenderlo ai dediti ad attività criminale: c’è già il codice di procedura penale”. Segno dei tempi: sta partendo la Tessera del Tifoso e, seppur fuori legge, tra i magistrati partenopei c'è già chi propone di superarla. Se non ce ne fossimo accorti, gli stadi sono diventati il Nuovo Laboratorio Italia. Tra un pallone, un coro e una bandiera si sperimentano misure di controllo sociale di massa e ardite peripezie giurisprudenziali.

(Maurizio Martucci per "LIBERAL" del 22.07.2010)
[Modificato da Avanti Ultras 23/07/2010 01:32]
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TESSERA DEL TIFOSO: POLEMICA ANCHE PER LA PUBBLICITÀ

16/07/2010 Fonte: www.leggonline.it

Tessera del tifoso: sì o no? Il provvedimento del ministro dell'Interno Roberto Maroni ha spaccato in due le tifoserie. C'è chi, pur di non rinunciare al proprio abbonamento e alle trasferte, in nome dell'amore per la propria maglia, ha sottoscritto la tessera. Ma si tratta di tifosi non organizzati, per la stragrande maggioranza: le curve ed i gruppi organizzati, infatti, continuano a ribadire la loro ferma decisione nel rifiutarla. La tessera del tifoso, frutto della circolare amministrativa (quindi non una vera e propria legge sottoposta a regolare iter legislativo in Parlamento) del 14 agosto 2009, è infatti definita dai più come un provvedimento liberticida. Effettivamente, il primo punto della polemica è la schedatura preventiva, presso le questure, di coloro che sottoscriveranno la tessera; non solo: la tessera, elettronica, possiede anche il sistema RFID che permetterebbe la localizzazione a distanza del soggetto (tutto ciò, in evidente contraddizione con il diritto alla privacy tanto reclamato dal governo nell'ambito del ddl-intercettazioni). Un'altra accusa alla tessera è il fatto di essere una carta di credito che può funzionare anche per la raccolta di "punti-fedeltà" nei negozi ufficiali delle società, e a questo punto è lecito chiedersi anche: la fidelizzazione del tifoso deve passare per forza attraverso un circuito bancario? In linea teorica non sembra affatto necessario, ma per le tante accuse dei tifosi la tessera è semplicemente uno strumento per far arricchire le banche che hanno stabilito questo rapporto di partnership con le varie società calcistiche. E le malelingue ricordano che Giancarlo Abete, presidente della FIGC, è fratello di Luigi, presidente della Banca Nazionale del Lavoro. Dopo aver toccato questi primi due punti, ora è bene sottolineare quanto, almeno in linea teorica, la tessera del tifoso possa andare a vantaggio della sicurezza negli stadi. I casi di violenza all'interno degli impianti sportivi, infatti, sono solo una piccola minoranza rispetto a quelli che vengono commessi fuori dagli stadi, nelle strade adiacenti. E nei dintorni dello stadio può andare qualunque libero cittadino, tesserato e non, quindi il problema della violenza non si risolverebbe così. L'unico risultato ottenuto finora dalla tessera del tifoso è stato quello di scioglimenti di gruppi e di intere curve, con la perdita di tutto il calore e la forza che solo il dodicesimo uomo in campo può dare.
Il Viminale è sempre stato abbastanza sibillino sulle caratteristiche della tessera, esaltandone solo gli aspetti positivi. Fermo restando che per abbonarsi per la prossima stagione il rilascio della tessera (a discrezione delle questure) è vincolante, ancora non si capisce a partire da quando la "fidelity card" sarà obbligatoria anche per recarsi in trasferta. Nemmeno lo spot che va in onda in questi giorni nelle reti Rai lo ha chiarito: nella comunicazione istituzionale, infatti, in cui dei bambini giocano a calcio sul terreno dello stadio Olimpico di Roma e raccontano di voler vivere uno sport sano e leale, viene illustrato lo scopo (riportare allo stadio le famiglie), ma non i mezzi. La protesta dei tifosi, anche attraverso video sul web, è insorta anche contro lo spot. E poca, davvero poca, è l'informazione giornalistica ai cittadini su questo provvedimento: in questo desolante scenario si è messa in luce una rete privata di Taranto, Studio 100 Sat, che ha mandato in onda un interessante documentario che vale la pena vedere.
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LA CURVA NORD SULLA TESSERA DEL TIFOSO


Venerdì 02 Luglio 2010 13:23

Noi non ci stiamo ma ci saremo, come sempre. Gli ultrà nerazzurri tornano a parlar chiaro, soprattutto nei confronti del presidente del Pisa Carlo Battini, dopo le parole da lui dette alla trasmissione il Neroazzurro alla lettura del comunicato sulla tessera del tifoso della Curva Nord Maurizio Alberti: <>. Insomma, la tessera del tifoso ha già avuto un effetto con i suoi aspetti ancora non chiari: quello di creare incomprensioni nello stesso ambiente. Da qui la necessità di non esprimere giudizi a priori. E l'invito della Curva Nord a riflettere prima di esprimere opinioni su tale argomento, anche da parte del presidente Carlo Battini è quello di affrontare certi argomenti


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20/07/2010 12:50
 
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NO ALLA TESSERA !!!!!!!! RESISTIAMO!!!!!!!!!!!!!!!!!


Tessera tifoso, no delle curve Nord e Sud
E in molti rinunciano all'abbonamento
Più sfumata la posizione dei club della tifoseria moderata


di Luca Monaco

ROMA (19 luglio) - Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha dichiarato più volte che «la Tessera del tifoso servirà a riportare le famiglie allo stadio». Per ora, l’unico dato certo è che 33 curve italiane la prossima stagione boicotteranno la tessera del tifoso, facendo a meno dell’abbonamento per le partite casalinghe, e rinunciando a seguire la propria squadra nel settore ospiti, in occasione delle trasferte. Perché «prima che tifosi – dicono - siamo liberi cittadini». Così, a Roma, la protesta ha contagiato tutti, dagli ultrà delle due curve ai tifosi della tribuna Monte Mario, passando per i clubs. Qualcuno alla fine si è arreso alla passione e la card l’ha fatta. Tanti altri per ora no. Ma tutti, almeno a livello ideale, contestano la circolare del ministero dell’Interno, che invita, ma non obbliga le società calcistiche a introdurre la Tessera del tifoso. Strumento al quale non possono accedere i soggetti attualmente diffidati e tutti coloro i quali hanno subito condanne in primo grado per reati da stadio.

Tutta la città contro la Tessera. Le due curve, la Nord laziale e la Sud romanista, entrambe contrarie, hanno scelto strade diverse ma convergenti. Nell’universo più moderato dei clubs, invece, le sfumature delle posizioni assunte da ciascuna sigla sono più sottili. Ma nel complesso, a compiere le scelte più nette e radicali, sono stati i tifosi della Lazio.

Roma: la mobilitazione della Sud. In casa romanista le valutazioni sono discordanti. I gruppi della Sud hanno boicottato l’”As Roma privilege card” dando vita a una raccolta degli abbonamenti della passata stagione che si è conclusa il 12 luglio scorso, a cui hanno aderito duemila persone. Una maniera per “contarsi” e per aiutarsi a vicenda, quando si tratterà, la prossima stagione, di trovare i biglietti per ogni singolo match. «Non lo neghiamo – dice una voce interna alla sud – ci aspettiamo una qualche forma tutela da parte della società». Un gesto «dovuto», come hanno fatto le dirigenze di Genoa e Sampdoria, che hanno voluto garantire agli abbonati dello scorso campionato il diritto di prelazione per i biglietti degli incontri casalinghi, assicurando lo stesso posto e lo stesso settore indicato sul vecchio abbonamento. Un discorso che alla Roma non sembra interessare: da Trigoria fanno sapere che per ora si esclude ogni possibilità di provvedimenti analoghi.

La voce dei club. Per l’Associazione italiana Roma clubs (Airc), «la Tessera del tifoso è inutile – sottolinea il presidente Francesco Lotito – Tuttavia è uno strumento indispensabile per poter continuare seguire la nostra squadra: non abbiamo avuto altra scelta che sottoscriverla, ma senza obbligare nessuno dei nostri 20 mila iscritti». Più decisa la reazione dell’Unione tifosi romanisti (Utr). «E’ uno strumento odioso e liberticida – dice il presidente Fabrizio Grassetti – Molti nostri affiliati non la sottoscriveranno. Ma abbiamo lasciato libera scelta a ciascuno. Personalmente non ho potuto farne a meno. E come se qualcuno ti rapisse una persona cara e poi ti contattasse chiedendoti il riscatto. Che fai non paghi? Io non riesco a star lontano dalla Roma». Un ragionamento che non convince la Sud, la quale avrebbe voluto man forte nella lotta alla card: «Possiamo capire che cedano i clubs lontani da Roma – rispondono dalla curva – Ma la maggioranza dei 60 mila affiliati all’Utr, non avrebbe problemi a reperire i biglietti settimanalmente». Così, mentre il rapporto tra le varie componenti della tifoseria si incrina, lo stadio si svuota. Il dato ufficiale parla di 15 mila tessere sottoscritte, a fronte dei 24 mila abbonati nella passata stagione. Al numero delle tessere, indispensabili per sottoscrivere l’abbonamento, dovrebbe grosso modo corrispondere quello dei futuri abbonati.

Lazio, addio Curva nord? Sul fronte laziale è tutto più confuso. O forse molto chiaro, dipende dai punti vista. La carta “Millenovecento” è stata presentata il 21 giugno, ancora non sono disponibili dati, ma la Curva Nord ha già fatto al propria scelta. «A fronte dell'ennesimo scempio perpetrato per far disamorare i tifosi e allontanare la gente dagli stadi – recita un comunicato - abbiamo dolorosamente raggiunto la decisione di scioglierci e lasciare quella che per tutti noi è da sempre una seconda casa: la Curva Nord dello stadio Olimpico. Sbaglia chi pensa che abbiamo accettato il fatto che il sistema calcio non ci vuole più. Siamo noi a non volerlo più! Ma non spariremo, perché la Lazio siamo noi. Continueremo dunque a sostenere la nostra Lazio allo stadio, finché sarà possibile farlo, ma senza aderire alla tessera del tifoso».

Il contro-comunicato dell’ex leader Irriducibili. Sulla questione si è espresso, con un contro-comunicato il leader dell’ex gruppo guida della Nord, gli Irriducibili: «Lotteremo per esporre i nostri simboli in ogni stadio d’Italia», aveva risposto il 13 luglio scorso Fabrizio Toffolo, salvo poi precisare che «nessuno intende aderire alla tessera del tifoso». Per capire dove, come e quando torneranno a farsi vivi gli “Ultras laziali” occorrerà dunque attendere la prima partita in vendita libera. «Ad oggi – conferma Gianluca Tirone, uno dei punti di riferimento della Nord – è giusto dire basta, per una questione di libertà personale».

Proposte dalla tribuna. Chissà, forse gli ultras si sposteranno in Tevere, accanto all’associazione Sodalizio biancoceleste (novemila iscritti) che a differenza di Airc e Utr, ha scelto di non fare la tessera, ma di acquistare settimanalmente i tagliandi. Tanto che nei giorni scorsi, l’associazione ha inoltrato una precisa richiesta alla società: «Vorremo che fosse garantito a tutti i tifosi che hanno scelto di non fare la Tessera il diritto di prelazione per i biglietti di tutte le partite casalinghe – afferma il vice presidente Paolo Bravaccini – Proprio come hanno fatto Genoa e Sampdoria».


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Re:
_Cateno_, 19/07/2010 19.14:

Tanto di cappello ai viola.........




Ogni tanto anche loro fanno qualcosa di buono :-)
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Tanto di cappello ai viola.........
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Napoli, stadi vietati agli ultrà condannati
Proposta contro infiltrazioni clan/ Vota



NAPOLI (19 luglio) - Una nuova normativa contro la violenza degli ultrà negli stadi. Un piano per disinnescare la miccia del tifo organizzato e per allontanare i rischi di nuove guerriglie urbane. Mai più, insomma, allo stadio come se si andasse al fronte, in trincea. La proposta parte da Napoli.

Da quella Procura che - per prima (e tuttora unica) - si è dotata di un pool di pubblici ministeri che lavorano proprio su una specificità: è il «pool reati da stadio». Parte da questo gruppo di magistrati l’offensiva contro ogni violenza mascherata da passione calcistica. I rischi sono dietro l’angolo e l’inizio del campionato è vicino.

I tempi stretti possono tuttavia essere ben spesi, purché - e di questo è convinto il procuratore aggiunto Giovanni Melillo, che coordina il pool - si raggiunga un risultato. Quale? Tenere fuori dagli impianti sportivi, per sempre, quanti hanno ottenuto una sentenza di condanna di primo grado per una serie di reati: dall’associazione per delinquere (semplice o mafiosa) a quelli per droga, dalle rapine alle estorsioni. «Le curve vanno ripulite da queste ingombranti presenze», esordisce il procuratore Melillo.

Allora, da dove si comincia?
«Da una premessa. Oggi intorno agli stadi c’è un rischio criminale intollerabile, ma sarebbe un grave errore guardare al fenomeno del tifo organizzato in una prospettiva schiacciata sulle logiche della repressione penale. Oggi i gruppi ultrà pretendono di fare degli stadi un’area franca, nella quale le leggi dello Stato sono poco più che carta straccia; al loro interno vige una sorta di “etica” di gruppo che è frutto di strategie decise da pochi, in funzione di interessi e obiettivi, spesso illeciti, che nulla hanno a che fare con il tifo».

Gli stadi come palestre criminali?
«Attenzione: non sempre ultrà è sinonimo di “criminale”. Tuttavia le partite di calcio sono occasione di tifo selvaggio e pretesto per la pianificazione di aggressioni violente contro le tifoserie avversarie e, soprattutto, verso le forze di polizia, individuate come “nemico”. Colpisce ed amareggia, di fronte a tale atteggiamento, la condiscendenza di molti verso i gruppi violenti e le loro gesta. Quando si arriva, come pure si è fatto, al punto di collocare sullo stesso piano gli ultrà violenti e i poliziotti che rischiano la vita per tutelare la sicurezza degli stadi, vuol dire che si è giunti vicini a un punto di non ritorno.

Eppure, di domenica in domenica, si ha la sensazione che intorno a questi fenomeni cali progressivamente un senso di indifferenza. Non crede?
«Serve una buona dose di ipocrisia ad ignorare certi autorevoli moniti istituzionali - penso alle recenti parole del Presidente Napolitano, ma anche a non pochi interventi pubblici del ministro Maroni - per fingere di non vedere gli effetti che tutto ciò contribuisce a produrre in termini di diffusione di una lugubre cultura della violenza e della sopraffazione, di progressiva desertificazione degli stadi, di intossicazione delle relazioni che ruotano attorno alle società e ai calciatori e, infine, di progressivo depauperamento delle risorse economiche dei club, soprattutto di quelli che ambiscono a misurarsi in ambito internazionale».

La vostra è la prima Procura ad essersi dotata di una sezione che si occupa dei reati in occasione di manifestazioni sportive. Qual è il bilancio delle indagini?
«Abbiamo lavorato principalmente su quei gruppi ultrà più pericolosi e violenti; i risultati non sono mancati, grazie all’impegno e alla professionalità dei sostituti che compongono il pool e alla preziosa collaborazione della Questura di Napoli».

A Napoli gli ultrà sono vicini agli ambienti della camorra?
«Purtroppo è così. La peculiarità e la complessità dello scenario napoletano subiscono chiari rischi di condizionamento dell’azione dei gruppi ultrà ad opera di esponenti della locale criminalità organizzata. Tuttavia nessuno può credere che le organizzazioni camorristiche gestiscano le curve del San Paolo di Napoli. I clan non hanno interesse alla gestione fine a se stessa della carica di violenza che si esprime allo stadio. Ciò nonostante, certi gruppi camorristici non sono estranei alla gestione delle attività illecite che ruotano attorno allo stadio: dal bagarinaggio alla vendita di gadget contraffatti, per finire al mondo delle scommesse».

E altrove che succede?
«L’influenza dei gruppi camorristici è assai più intensa nel mondo delle società di calcio che partecipano ai campionati minori, ove la ricerca di posizioni di condizionamento e controllo della società sportiva è diretta espressione di una più generale pretesa al controllo del territorio. Questo è un dato purtroppo comune anche ad altre aree del Meridione: penso ad alcune realtà della Calabria o della Sicilia, in particolare. È un dato di fatto che alcuni dei capi dei gruppi organizzati hanno poi rapporti di parentela diretta con esponenti anche apicali della camorra e con i soggetti appartenenti ai clan di riferimento del quartiere o delle zone da cui provengono i tifosi del gruppo.

Come si esce da questo circuito devastante?
«Premesso che gli ultrà non sono automaticamente criminali, mentre è vero che molti criminali sono anche tifosi ultrà, per rimuovere questo corto circuito non c’è altro da fare che allontanare i soggetti pericolosi dallo stadio, isolando i nuclei violenti dei gruppi organizzati. Solo così si creeranno le condizioni per poter davvero esigere dalle società di calcio di assumere il ruolo di garanti della sicurezza e della tranquillità degli stadi».

Non sarà facile...
«Non esistono ricette miracolose. Ma occorre iniziare a farlo, poiché la situazione è già grave e rischia di peggiorare rapidamente. Le tensioni intorno alla introduzione della tessera del tifoso sono la chiara espressione della pretesa dei nuclei violenti dei gruppi ultrà di poter continuare a “controllare” le curve e le trasferte al di là di ogni controllo.

Quali sono le vostre proposte?
«Innanzitutto occorre affinare le tecniche di indagine, valutare rigorosamente le prove acquisite e dotarsi di moduli organizzativi adeguati è ciò che compete fare all’ufficio del pubblico ministero».

E sul piano normativo?
«Si può fare molto per realizzare coerenti interventi legislativi. I soggetti pericolosi vanno tenuti lontano dagli stadi. Il controllo della sicurezza delle partite di calcio ne risulterebbe oltremodo agevolato. Come? Da un lato, penso che all’applicazione di misure di prevenzione personali antimafia dovrebbe accompagnarsi l’automatico divieto di partecipazione a manifestazioni sportive. Il Daspo dovrebbe poter essere applicato anche a quanti, pur non essendo stati protagonisti diretti di comportamenti violenti negli stadi, abbiano riportato condanne, anche non definitive, per gravi delitti: rapina, estorsione, traffico di stupefacenti e, in generale, reati di criminalità organizzata. Inoltre va garantita l’effettiva deterrenza del Daspo. Oggi accade che soggetti diffidati possano mancare, anche per interi campionati, di adempiere l’obbligo di firma loro imposto in contemporanea allo svolgimento delle partite, senza che sia possibile adottare alcun provvedimento cautelare»


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NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO
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NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO !!!!!
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Re:
_Cateno_, 15/07/2010 18.02:

NO ALLA TESSERA, NOI NON CI ABBONIAMO!

Il Gruppo Curva Robur non sottoscriverà la tessera del tifoso e di conseguenza, essendo obbligatoria per avere l'abbonamento non sottoscriverà lo stesso, fino a quando rimarranno in vigore queste modalità lesive della nostra libertà e dei principi fondamentali di tutela della propria privacy. Faremo il biglietto ogni partita casalinga e ci recheremo in trasferta ogni volta che sarà possibile farlo acquistando il proprio biglietto, secondo le vigenti norme e secondo quello che verrà deciso dagli organismi preposti alle decisioni di trasferta in trasferta. Cogliamo l'occasione per invitare tutti i tifosi che verranno nel nostro settore, la Curva Robur, a non sottoscrivere la tessera, seguendo le nostre informazioni sul sito(WWW.CURVAROBUR.IT), dove si spiega per filo e per segno cosa è in realtà la tessera, quali le gravi restrizioni alla libertà personale, quali le modalità di fidelizzazione commerciale e il vero motivo della stessa.

Chi, non facendo parte del nostro Gruppo, aderirà alla tessera, sarà ovviamente libero di sottoscriverla, augurandoci che abbia ben compreso cosa stia facendo, aderendo ad un sistema di schedatura che non ha paragoni nel resto d'europa, inghilterra compresa.

NO ALLA TESSERA! NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI

Avanti Curva Robur



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TESSERA DEL TIFOSO = NIENTE ABBONAMENTI!!!

NON ALLA TESSERA DEL TIFOSO
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NO ALLA TESSERA, NOI NON CI ABBONIAMO!

Il Gruppo Curva Robur non sottoscriverà la tessera del tifoso e di conseguenza, essendo obbligatoria per avere l'abbonamento non sottoscriverà lo stesso, fino a quando rimarranno in vigore queste modalità lesive della nostra libertà e dei principi fondamentali di tutela della propria privacy. Faremo il biglietto ogni partita casalinga e ci recheremo in trasferta ogni volta che sarà possibile farlo acquistando il proprio biglietto, secondo le vigenti norme e secondo quello che verrà deciso dagli organismi preposti alle decisioni di trasferta in trasferta. Cogliamo l'occasione per invitare tutti i tifosi che verranno nel nostro settore, la Curva Robur, a non sottoscrivere la tessera, seguendo le nostre informazioni sul sito(WWW.CURVAROBUR.IT), dove si spiega per filo e per segno cosa è in realtà la tessera, quali le gravi restrizioni alla libertà personale, quali le modalità di fidelizzazione commerciale e il vero motivo della stessa.

Chi, non facendo parte del nostro Gruppo, aderirà alla tessera, sarà ovviamente libero di sottoscriverla, augurandoci che abbia ben compreso cosa stia facendo, aderendo ad un sistema di schedatura che non ha paragoni nel resto d'europa, inghilterra compresa.

NO ALLA TESSERA! NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI

Avanti Curva Robur



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[Modificato da Avanti Ultras 16/07/2010 01:33]
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Re:
_Cateno_, 14/07/2010 17.32:

Comunicato Curva Sud Reggio Calabria
13/07/2010 - di aaaaaaa ;
COMUNICATO UFFICIALE CURVA SUD REGGIO CALABRIA:

TESSERA DEL TIFOSO



Alla luce di quanto è venuto fuori, dall’incapacità di chi non ha mai messo piede in uno stadio, vedendo, noi, il nostro mondo come una barca alla deriva, dovuta ad un uragano mediatico che ci pone oggi come i principali colpevoli, gli esseri da biasimare, condannabili e da condannare, anche noi, i GRUPPI ORGANIZZATI DELLA CURVA SUD, abbiamo deciso di prendere una posizione. Troviamo INACCETTABILE, l’”invito” da parte di chi spera di piegarci al proprio volere. Per anni siamo stati noi (e i ragazzi del resto delle curve d’Italia) messi alla berlina, siamo stati per tutti i DISADATTATI, gli UBRIACONI, i DROGATI, le COMPAGNIE SBAGLIATE ed i RAGAZZI DIFFICILI. Bene, dopo aver ricevuto così tanti epiteti nobiliari, dalle più disparate razze di giornalisti, sociologi, psicologi, magistrati, tutori dell’ordine, essendo noi dei DISOBBEDIENTI comprovati, non vediamo cosa debba spingere qualcuno a meravigliarsi della nostra presa di posizione netta e categorica. Noi non siamo BASTIAN CONTRARI per vocazione, noi siamo contro qualsivoglia ingiustizia, contro gli abusi, e contro i provvedimenti drastici dovuti al sensazionalismo più sfrenato. Perché certe cose non solo umiliano noi, ma tutte le persone nate libere, e che vengono discriminate. Perché la tessera del tifoso, non solo toglie noi dagli stadi, ma mortifica l’essere umano. Non è possibile chiedere permesso per entrare in casa propria. Che il vaso stesse per traboccare era lampante da parecchio tempo, lo stavamo aspettando a malincuore. E allora, temendo l’arrivo di una morte in quanto naturale conseguenza della scelta del Governo italiano, sapendo che non si tratta di eliminare le mele marce, ma di tagliare un albero intero, noi vogliamo ribadire che le nostre radici sono ben salde, e che adesso arrivi pure l’inverno, ma, come diceva Tolkien “LE RADICI PROFONDE NON GELANO!” Noi saremo al nostro posto, non a quello abituale, ma a quello che ci compete, perché lo vuole la coerenza, lo vuole il nostro “essere Ultras”. Noi non possiamo subire passivamente questa dittatura-pallonara, quest’ennesima STORIA ITALIANA. Chi svende la propria libertà è complice di un Governo assassino che, invece di andare a combattere fin dentro le Chiese, lo schifo imperante, invece di buttare le chiavi per chi si macchia di stupri e pedofilia, invece di dare l’ergastolo a chi rovina vite e famiglie, gioca con noi, al gatto col topo.
Forte coi deboli, è il nostro Governo, ma debole coi forti, coi cani, con chi lo ha sempre messo in scacco matto.
Siamo con le lacrime agli occhi, per non potere continuare la stessa strada intrapresa anni fa. Adesso le strade nostra e della curva sud, si dividono. Noi ci saremo sempre, ma A MODO NOSTRO. Noi saremo sempre presenti FUORI, perché noi I FACINOROSI, perché noi LE PECORE NERE non siamo graditi. E allora, sperando che il nostro gesto faccia da eco ad altre curve popolate da Ultras e da uomini liberi (ancor prima che tifosi), noi ci asterremo dal tifo casalingo, presenziando in trasferta nelle forme e nelle possibilità che riusciremo ad avere. Disconosciamo chi deciderà di sottoscrivere la tessera, e non possiamo prenderci la briga di garantire che in trasferta molti “esiliati del nord” accolgano la nostra protesta, ma chi seguirà la Reggina con la tessera, lo farà A TITOLO PERSONALE! Ci dissociamo da chi, munito di tessera del tifoso, andrà nei vari stadi a foraggiare ulteriormente questo calcio arrivato ben oltre il tramonto. Adesso cala la sera, adesso il freddo diverrà pungente. Adesso sapremo chi siamo, e chi sono le curve che ci hanno applaudito in questi anni, che ci hanno offeso, o che ci hanno affrontato in varie situazioni. Colmi di rabbia, per una scelta LA NOSTRA, obbligata, ci congediamo.
NESSUN COMPROMESSO, NESSUNA RESA, LA NOSTRA LIBERTA’ VA DIFESA


CURVA SUD REGGIO CALABRIA






COMPLIMENTI.IMMAGINO SOLAMENTE QUANTO SIA STATA DURA', RINUNCIARE A CIO' PER CUI SI VIVE , E' COME MORIRE.COMUNQUE VADA SOSTEGNO HAI LORO PENSIERI, NEL DIRE CHE COMUNQUE VADA SARANNO SEMPRE PRESENTI IN TRASFERTA ,MA NON IN CASA;SECONDO ME DOVREBBERO ANCHE ANDARE IN CASA , VISTO CHE ALMENO LI NON E' OBBLIGATORIA.OVVIO CHE ANDANDO IN TRASFERTA SENZA TESSERA E' COME DIRE ANDIAMO A PRENDERE UNA DIFFIDA, MA D'ALTRONDE STA' ANCHE NELLA NOSTRA MENTALITA', O PERLOMENO NELLA MIA CREDO.PERO' CREDO CHE CI POTREBBE ESSERE IL MODO DI SUPERARE QUESTO LIMITE, NEL SENSO CHE LO SCONTRO DENTRO LO STADIO SI POSSA EVITARE SE SI VUOLE, CI SONO ANCHE ALTRI MODI.

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Comunicato Curva Sud Reggio Calabria
13/07/2010 - di aaaaaaa ;
COMUNICATO UFFICIALE CURVA SUD REGGIO CALABRIA:

TESSERA DEL TIFOSO



Alla luce di quanto è venuto fuori, dall’incapacità di chi non ha mai messo piede in uno stadio, vedendo, noi, il nostro mondo come una barca alla deriva, dovuta ad un uragano mediatico che ci pone oggi come i principali colpevoli, gli esseri da biasimare, condannabili e da condannare, anche noi, i GRUPPI ORGANIZZATI DELLA CURVA SUD, abbiamo deciso di prendere una posizione. Troviamo INACCETTABILE, l’”invito” da parte di chi spera di piegarci al proprio volere. Per anni siamo stati noi (e i ragazzi del resto delle curve d’Italia) messi alla berlina, siamo stati per tutti i DISADATTATI, gli UBRIACONI, i DROGATI, le COMPAGNIE SBAGLIATE ed i RAGAZZI DIFFICILI. Bene, dopo aver ricevuto così tanti epiteti nobiliari, dalle più disparate razze di giornalisti, sociologi, psicologi, magistrati, tutori dell’ordine, essendo noi dei DISOBBEDIENTI comprovati, non vediamo cosa debba spingere qualcuno a meravigliarsi della nostra presa di posizione netta e categorica. Noi non siamo BASTIAN CONTRARI per vocazione, noi siamo contro qualsivoglia ingiustizia, contro gli abusi, e contro i provvedimenti drastici dovuti al sensazionalismo più sfrenato. Perché certe cose non solo umiliano noi, ma tutte le persone nate libere, e che vengono discriminate. Perché la tessera del tifoso, non solo toglie noi dagli stadi, ma mortifica l’essere umano. Non è possibile chiedere permesso per entrare in casa propria. Che il vaso stesse per traboccare era lampante da parecchio tempo, lo stavamo aspettando a malincuore. E allora, temendo l’arrivo di una morte in quanto naturale conseguenza della scelta del Governo italiano, sapendo che non si tratta di eliminare le mele marce, ma di tagliare un albero intero, noi vogliamo ribadire che le nostre radici sono ben salde, e che adesso arrivi pure l’inverno, ma, come diceva Tolkien “LE RADICI PROFONDE NON GELANO!” Noi saremo al nostro posto, non a quello abituale, ma a quello che ci compete, perché lo vuole la coerenza, lo vuole il nostro “essere Ultras”. Noi non possiamo subire passivamente questa dittatura-pallonara, quest’ennesima STORIA ITALIANA. Chi svende la propria libertà è complice di un Governo assassino che, invece di andare a combattere fin dentro le Chiese, lo schifo imperante, invece di buttare le chiavi per chi si macchia di stupri e pedofilia, invece di dare l’ergastolo a chi rovina vite e famiglie, gioca con noi, al gatto col topo.
Forte coi deboli, è il nostro Governo, ma debole coi forti, coi cani, con chi lo ha sempre messo in scacco matto.
Siamo con le lacrime agli occhi, per non potere continuare la stessa strada intrapresa anni fa. Adesso le strade nostra e della curva sud, si dividono. Noi ci saremo sempre, ma A MODO NOSTRO. Noi saremo sempre presenti FUORI, perché noi I FACINOROSI, perché noi LE PECORE NERE non siamo graditi. E allora, sperando che il nostro gesto faccia da eco ad altre curve popolate da Ultras e da uomini liberi (ancor prima che tifosi), noi ci asterremo dal tifo casalingo, presenziando in trasferta nelle forme e nelle possibilità che riusciremo ad avere. Disconosciamo chi deciderà di sottoscrivere la tessera, e non possiamo prenderci la briga di garantire che in trasferta molti “esiliati del nord” accolgano la nostra protesta, ma chi seguirà la Reggina con la tessera, lo farà A TITOLO PERSONALE! Ci dissociamo da chi, munito di tessera del tifoso, andrà nei vari stadi a foraggiare ulteriormente questo calcio arrivato ben oltre il tramonto. Adesso cala la sera, adesso il freddo diverrà pungente. Adesso sapremo chi siamo, e chi sono le curve che ci hanno applaudito in questi anni, che ci hanno offeso, o che ci hanno affrontato in varie situazioni. Colmi di rabbia, per una scelta LA NOSTRA, obbligata, ci congediamo.
NESSUN COMPROMESSO, NESSUNA RESA, LA NOSTRA LIBERTA’ VA DIFESA


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Re:
ultrasliberi1, 13/07/2010 11.34:

TIFOSO TESSERATO,SERVO DELLO STATO




LAME BUSINES INFAMITA' QUESTA NON E' LA NOSTRA MENTALITA'-EMPOLI 1976
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13/07/2010 11:34
 
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TIFOSO TESSERATO,SERVO DELLO STATO
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12/07/2010 14:13
 
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Fiorentina, abbonamenti verso il flop?

Le polemiche che in casa viola hanno fatto seguito al doloroso distacco con Cesare Prandelli. Il sostanziale distacco dalle faccende gigliate dei fratelli Andrea e Diego Della Valle, che sembrano aver delegato tutto quanto concerne il settore comunicazione a Pantaleo Corvino. I cattivi risultati ottenuti nella stagione scorsa. La crisi economica che morde. La Tessera del tifoso.

Sono alcuni dei fattori che potrebbero aver determinato l’inatteso flop registrato finora nella vendita degli abbonamenti. I dati comunicati finora dal botteghino parlano chiaro, considerato che è stata di poco superata quota 2 mila. Numeri che fanno paura e non permettono voli pindarici, anche se qualcuno sostiene che sono allineati a quelli dello scorso anno di questi tempi.

Il diritto di prelazione terminerà il 23 luglio, ma la vendita libera si prolungherà fino al 23 agosto. Ci sono speranze che i numeri possano riprendere a correre?

Il presidente del Centro Coordinamento, Filippo Pucci spiega: “Siamo in un momento di fiacca. Per il momento le curve sono semivuote. La maggior parte delle vendite è stata in Tribuna Centrale e in Maratona”.

E’ pensabile arrivare ai 25 mila abbonati prospettati dall’ad della Fiorentina, Sandro Mencucci? Il presidente dell’Atf, Valter Tanturli, non si fa soverchie illusioni: “Scordatevelo. L’anno scorso, senza la tessera del tifoso, gli abbonati furono 20mila349. È impensabile superare quella quota. I tempi di Socrates, quando facemmo 17mila abbonati in Fiesole, sono finiti. La mia previsione, anzi, è che quest’anno in curva resteranno invenduti almeno 3mila posti”.

Si parla di un nutrito gruppo di ultras (certamente superiori a mille) che non hanno nessuna intenzione di sottoscrivere l’abbonamento insieme alla Tessera del tifoso imposta dal ministro dell’Interno Maroni. Per assistere alla partite della Viola, acquisteranno i biglietti volta per volta.

L’ipotesi più verisimile è che stavolta si resterà abbondantemente sotto le 20mila tessere vendute. Una cifra molto negativa. In serie A, nell’era Della Valle, un livello così basso non è mai stato toccato.

Un ulteriore motivo di cruccio per l’ex patron Diego e l’ex presidente Andrea.


Lu. Cian. – www.calciopress.net
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.........CHI SI TESSERA E' COMPLICE!!!!!
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10/07/2010 14:13
 
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Italia - Tessera tifoso: sciolta curva Nord



La casa dei supporters della Lazio è vuota, o meglio, non sarà più la sede del tifo biancoazzurro. In una nota congiunta, i gruppi ultras contro la legge Maroni


ROMA - I tifosi della Lazio hanno deciso: la Curva Nord non sarà più il centro del nostro tifo. "A fronte dell'ennesimo scempio perpetrato per far disinnamorare i tifosi e allontanare la gente dagli stadi, abbiamo dolorosamente raggiunto la decisione di scioglierci e lasciare quella che per tutti noi è da sempre la nostra seconda casa: la Curva Nord dello stadio Olimpico". In un comunicato stampa, i gruppi di tifosi biancoazzurri hanno deciso di esprimere il fermo desiderio di protesta contro la Tessera del tifoso: "Non accetteremo mai che 'qualcuno' decida se possiamo o meno entrare allo stadio a sostenere la nostra Lazio. Non accetteremo mai che si impedisca a priori ai nostri amici di non potersi abbonare. Non accetteremo mai, in generale, che 'qualcuno' decida per noi. Ci piace pensare che la stragrande maggioranza della gente la pensi come noi, in quanto consapevole del valore altissimo della propria Libertà personale di Ultras, di Tifoso, ma anche e non ultimo, di Cittadino; non accetteremo mai una schedatura preventiva!!!".

Di fronte la Legge Maroni, e alla Tessera del tifoso - obbligatoria per fare l'abbonamento e seguire la squadra in trasferta nel settore ospiti - sono in imbarazzo molti presidenti e tutti i sostenitori, non c'è curva italiana che non aderisca. Iniziano dunque le reazioni. Negli ambienti del Cesena calcio sono tre settimane che se ne parla. Il presidente della provincia Bulbi e Campedelli del Cesena, nell'incontro pubblico sul tema del 28 giugno, hanno ammesso di avere le mani legate, chiamando ad uno sforzo gli appassionati: "Per il Cavalluccio fate due tessere". Gli ultras non la vedono come prova di sforzo ma come diritto. Situazione in stallo.
A Genova, sulla sponda rossoblu, la società ha ipotizzato un sistema che attraverso una prevendita atipica consentirebbe di aggirare i vincoli della Tessera. Nella stessa Genova i tifosi hanno cominciato a togliere i conti correnti dalle banche rivendite degli abbonamenti.

A Roma si è deciso di sciogliere la curva, di dare il liberi tutti: ognuno vada a tifare la Lazio dove e come vuole. "Si sbaglia chi pensa che abbiamo accettato il fatto che il sistema calcio non ci vuole più. Siamo noi a non volerlo più!
Via gli ultras dalle curve! Via anche i cori e le coreografie. Lasciamo che gli stadi siano quello che "loro" vogliono, delle "meravigliose" CATTEDRALI NEL DESERTO! Hanno tentato di convincerci che a causa della violenza causata, guarda caso, sempre dagli Ultras, che gli stadi sono vuoti. Peccato non ricordino che negli anni 70-80-90 era molto peggio... eppure gli stadi erano tutti pieni. No signori, gli stadi oggi sono vuoti perché ci sono le Tv a pagamento, sono vuoti perché i biglietti costano troppo per una famiglia media e per un ragazzo che studia, sono vuoti perché gli stadi sono inadeguati ed è impossibile parcheggiare un'auto, sono vuoti perché per andare la domenica alla partita siamo tutti costretti alla schedatura, sono vuoti perché oggi chi fa le leggi sul calcio e sui tifosi dentro a uno stadio non ci è mai entrato, una bandiera non l'ha mai sventolata, un fumogeno non l'ha mai acceso, un treno per andare in trasferta con gli amici non l'ha mai preso, una sciarpa al collo non l'ha mai messa. Non spariremo, perchè la Lazio siamo Noi!".



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09/07/2010 00:11
 
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FATELA A LORO LA TESSERA!!!!!!!!!!!!! ORA DIFFIDATELI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Rissa alla Camera tra il Pdl e Barbato
Pugno al dipietrista: in ospedale
Insulti e spintoni. Il dipietrista: «Colpito alle spalle». La Saltamartini (Pdl): «Mi ha dato della camorrista»


tensioni nel corso della discussione sul ddl Meloni sulle comunità giovanili

Rissa alla Camera tra il Pdl e Barbato
Pugno al dipietrista: in ospedale

Insulti e spintoni. Il dipietrista: «Colpito alle spalle». La Saltamartini (Pdl): «Mi ha dato della camorrista»



www.corriere.it/politica/10_luglio_07/camera-insulti-spintoni_1006156c-89b2-11df-9331-00144f02aa...


www.youtube.com/watch?v=gchp7yYnx2s

[Modificato da Avanti Ultras 09/07/2010 00:12]
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