Capitolo 7 - "La stagione della mietitura"

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Ashtarazor
00giovedì 3 dicembre 2009 10:49
Ronan
"..Mai far arrabbiare una donna.."

commentò Ronan, incamminandosi verso il capanno.

"..soprattutto se sei disarmato..."

aggiunse piano.

"Controllo la finestrella."
disse con un cenno del capo, sempre rivolto ad Albar.

Ossian77
00giovedì 3 dicembre 2009 12:27
Master - dimora di Lady Ingiríðr.
"Che cosa volete sapere da me!?" disse Dagoberth. Il tono era appena piu' sprezzante di quanto si aspettavano. "Sono un magistrato, ed avete massacrato la mia scorta. Ero qua per arrestarvi e mi ritrovo su un mucchio di cadaveri. Io ve lo dico col cuore in mano, lasciatemi andare e forse riesco a metterci una buona parola. Non so cosa abbiate in mente, ma non ho certo informazioni vitali per voi"
Tyrande
00giovedì 3 dicembre 2009 13:22
Arhiael
"Comincia col dirmi se c'è qualcuno nei paraggi, che deve correre veloce come il vento a riferire dell'avvenuta cattura di questo gruppo di eretici!"

Chiese Arhiael, mentre spostava lentamente la lama verso l'occhio destro di Dagoberth.

"...e ti consiglio di convincermi..."

"Avevo portato UNDICI armigeri! Per catturare un uomo ferito, possibilmente. CHi altro ci dovrebbe essere in zona? É quasi un piccolo plotone quello che avete sterminato"
rispose Dagoberth "Vedrai che presto qui sciamerá di soldati, quando non mi vedranno tornare..." concluse.

"Chissà perchè non riesco a crederti...forse hai bisogno di qualche altro secondo per decidere se vale più la verità o il tuo occhio destro..."
Ashtarazor
00giovedì 3 dicembre 2009 13:48
Ronan
Dopo una sbirciata dall'esterno, Ronan entro' nel capanno.

* tracce di stivali, ce n'erano 7.. Provviste, legna, attrezzi agricoli.. niente botole.. *

Valutò mentre perlustrava l'area.

"Qui tutto a posto.
Passiamo al vecchio maniero.."
Ossian77
00sabato 5 dicembre 2009 13:16
Master
Albar e Ronan si avviarono verso il retro della casa. Quattro mura di mattoni grigi ancora restavano in piedi, sebbene il tetto fosse crollato in piú punti, cosí come la scala di legno che portava al piano di sopra. Tra le assi sfondate del soffitto si intravedevano le aracate in pietra del primo piano. Strali di luce netta e bianca illuminavano una sala che un tempo doveva aver visto grandi feste, dandole un aria incantata. era stata ripulita delle macerie e della mobilia, e cespugli ed edera crescevano liberi sul pavimento e sulle pareti. Due cavalli erano stati legati ad una staffa di ferro. Uno, probabilmente, era il cavallo di Dagoberth. Ma l´altro? Era snello, piccolo, poco piu robusto di un pony, dal manto nero e dalla criniera acconciata di nastri bianchi. La sella era fatta di una serie di coperte colorate. Due sacche pendevano dai lati.

"Uoohhh...buono..." disse Albar per calmare l´animale. Ronan, intanto, diede un occhiata alle borse. Temendo trappole o malefici, le apri con cautela, usando la punta del coltellaccio. All´interno vi erano delle strane pietre, e delle carte arrotolate a degli stili di legno. Anche qui, quel vago aroma pungente di cinnamomo...
Ashtarazor
00domenica 6 dicembre 2009 13:05
Ronan
* I cespugli sono troppo bassi.. no, non non c' è nessuno qui.. *
Pensò ronan mentre frugava nelle borse del pony.
* una dozzina di cristalli di vari colori. una sacca con degli ossicini, e piccole ampolle di liquidi.. troppe cose..
meglio staccare le sacche.. *

E in quelle dell'altro animale non c'era niente d'interessante, concluse Ronan dopo un'occhiata veloce.

*..ora vediamo se c'è qualcuno di sopra.. e se ci sta aspettando..*

Ronan raggiunse in silenzio il lato opposto della sala rispetto alle scale, ma invece di uscire si arrampicò agevolmente lungo una parete sconnessa. Poi si aggrappò ad una trave ancora buona fino a issarsi e sbucare con la testa al livello del pavimento del piano di sopra.
L´atmosfera era pacifica e silenziosa. Una semplice soffitta abbandonata in un pomeriggio d´estate. Con un filo di luce che illuminava la polvere nell'aria sopra i contorni sfumati delle cose. 
Non c'era nessuno.

Intanto Albar stava osservando le impronte dei soldati che si erano nascosti nel salone prima dell'attacco.
Appena Ronan tornò indietro, fece segno che aveva visto qualcosa.

“Sandali. Tracce fresche. E vanno verso la foresta..”

“E' lui. Seguile e lascia dei segnali. Io avviso gli altri.”

Disse Ronan avviandosi.

*forse è per questo che prima sono state scoccate solo tre frecce.. *


Ronan raggiunse Menelruth. Lo incontrò non lontano da lì. Stava sistemando sulla greppia in una posizione più confortevole i due poveri soldati risparmiati dal massacro.
Erano ancora incoscienti, più o meno.

Menelruth alzò lo sguardo verso di lui.
"Zone controllate e perimetro sicuro, ci sono tracce di un tizo in sandali.. Vanno verso la foresta e Albar le sta già seguendo. Ci lascerà dei segnali.
Dentro alla sala c'era solo il cavallo di Dagoberth e uno più piccolo, un pony nero e robusto, con coperte in vece di sella e nastri bianchi sulla criniera.
Ho trovato questa sacca. Era legata all'animale. Un contenuto decisamente interessante. E profumato.. Avvisiamo gli Elfi?”


disse porgendolo a Menelruth.

“A proposito, hai idea di perchè quell'arciere fosse ancora in piedi all'inizio del combattimento?”

domandò toccandogli la schiena corazzata con due colpetti allusivi.

“mm.. forse l'hanno già incontrato..”

“E' quello che pensavo. Oppure c'era anche qualcun altro.
Che facciamo?”



Ossian77
00domenica 6 dicembre 2009 13:26
Master
"Semplice, continuiamo in casa. Dagoberth, alzati finché hai ancora i tendini delle gambe interi, e seguici dentro. Ti avverto, sto pregando i Valar perché mi diano una scusa per piantarti un ascia nella schiena". Il magistrato si rimise in piedi. Menelruth non sbirció nelle sacche dategli da Ronan, e fece un rapido cenno a Eorein, indicando i cavalli. L´eothraim li prese entrambi per le briglie, e li condusse nel maniero diroccato, sistemandoli sotto delle coperte.

Si ritrovarono dentro casa con Dagoberh legato ad una sedia, e lady Ingrid che puliva i tagli e le abrasioni di Dhargo e Dalkest con un balsamo di erbe medicamentose. Del the fu servito a tutti da Mead.

Menelruth prese da parte Arhiael.

"Se hai ancora delle forze in corpo, vorrei che andassi rapidamente dietro ad Albar. Le tracce non dovrebbero essere difficili. E´probabile che lo trovi assieme ad Anarya e Celenandor, e che sia giá tutto risolto, ma non si sa mai. Te la senti?"

"Ma questo qui ancora non mi ha detto quello che volevo sapere."

Rispose con disappunto Arhiael.

"Sappiamo già la risposta", disse Menelruth, godendosi lo spettacolo di Dagoberth che impallidiva. "Albar è già sulle sue tracce."

"Allora vado"
, disse la cacciatrice infilandosi il coltello di Dagoberth nella cintura. "Ci vediamo tra poco usignolo...e con la testa di "chi altro dovrebbe essere in zona?" te lo prometto."

Fece un ultimo cenno d'assenso verso Menelruth e scattò dietro al nordico. Senza stare a pensarci troppo, Eorein segui' la cacciatrice.

"Vengo con te" le disse fuori dalla casa. Arhiael, concentrata sulle tracce, si limito' ad un cenno di assenso. I due si inoltrarono nel folto della foresta.
Ashtarazor
00domenica 6 dicembre 2009 14:08
Ronan
Intanto Ronan si allontanò per sedersi a tavola, ora linda e pulita, e sorseggiò il te, rilassandosi un po', senza badare a nient'altro.
La prima volta dopo molte ore di tensione.. non fece molti sforzi per ignorare del tutto la presenza di Dagoberth.

“Mie signore,” disse sorridendo alle dame, prendendo la tazza dopo un live inchino. “sono davvero felice di rivedervi sane e salve.
Temevamo di non fare in tempo.
Diteci. Cos'è successo prima del nostro arrivo?”

Ossian77
00domenica 6 dicembre 2009 14:30
Master - dimora di Lady Ingiríðr.
Seduti intorno al tavolo, osservarono tutti un rilassato silenzio. Una lunga notte di sangue era alle loro spalle. Lady Ingrid, infine, disse.

"Una banda di uomini, guidati da questo losco figuro, é giunta alla nostra megione ieri sera, dopo il vespro. Sono andata ad accoglierli, poiché si sono presentati come messi del conte, e appena ho aperto la porta sono entrati in casa e ci hanno catturate. Boudicca, anima coraggiosa, ha tentato di difenderci. Lui stesso" disse indicando Dagoberth "l´ha uccisa col suo pugnale" La dama restó in silenzio ancora un pó, poi riprese "Ci hanno legate e portate nella cantina della casa. Dopo un pó, hanno fatto arrivare uno uomo, dalla pelle del colore della cenere, con strani occhi ambrati. Vestive una tunica, ed aveva il cranio rasato e tatuato. Puzzava terribilmente di strane erbe e negli occhi gli brillava una luce sovrannaturale. Ció che é acaduto dopo é davvero...impossibile. Tremo al solo pensiero, eppure...lo abbiamo visto succedere"

"Continuate, Milady. É importante sapere"
disse Menelruth

"Tre figure erano con lui, avvolte in mantelli. Fece uscire tutti i soldati, per restare solo con noi, e quando le scoprí, esse si rivelarono come...un abomio che non so spiegare. Erano le tre copie esatte di me, Boudicca e Mead, ma il loro sguardo era vuoto ed assente...come se non avessero una coscienza. Ho pensato ad un trucco, all´inizio. Una somiglianza di base, accentuata ad arte, ed a delle droghe, somministrate a tre povere sfortunate, ma scoprimmo presto di esserci sbagliate. Quell´uomo, tiró fuori degli strani ninnoli da una sacca,e delle pergamente scritte in modo bizzarro, come dall´alto in basso invece che da sinistra a destra. Provai una strana sensazione mentre quell´uomo recitava quelle sillabe incomprensibili, come se qualcosa mi stesse scivolando attraverso il petto. Come se una serpe mi si fosse adagiata sopra. Fu allora che osservammo il prodigio. La pelle delle tre creature prese colore, e da pallida e molle che era, divenne vera, solida, perfettamente uguale alla nostra. I capelli, gli occhi, la bocca, la corporatura, tutto cambió impercettibilmente, finché la trasformazione non fu completa. Alla fine, davanti a noi vi erano tre sosia, sebbene non perfetti. Alcuni piccoli dettagli erano fuori posto, e la voce, anche se quasi uguale, avrebbe potuto ingannare chiunque ma non una di noi tre. Il sosia di Boudicca, per qualche motivo, sembrava...sbagliato, non saprei come altro descriverlo. Dopo che l´uomo dalla pelle di cenere ebbe finito, ci diede da respirare qualcosa, che ci fece perdere i sensi rapidamente. Ci siamo risvegliate poco fa, quando il trambusto é iniziato. Poi quell´uomo del nord ha aperto la botola della cucina, e ci ha condotte di fuori". Il silenzio scese di nuovo sulla sala, interrotto solo dal rumore di un ceppo che si sbriciolava nel camino per l' intenso calore.

"Milady, siete al sicuro adesso. Le mie scuse per avervi messa in questa incresciosa situazione. Ci mancava solo che foste vittima di un sortilegio, perdendo anche una fidata servitrice..."disse Menelruth. "Da adesso in poi, ci occuperemo noi della vostra sicurezza"
Ossian77
00lunedì 7 dicembre 2009 10:36
Master - Foresta dietro il Palazzo Maugram
Arhiael si accorse di essere andata troppo veloce. Tracce facili da seguir, quelle di un bestione come Albar, specie se cercava di farsi seguire. Con tutta quella pioggia, le impronte del nordico nel fango fresco erano quasi un insulto alle sue abilita' di cacciatrice.

Troppo facili le tracce, e troppa la stanchezza. Arhiael riprese lucidita' solo quando il rumore dell' acqua corrente di un fiume giunse alle sue orecchie.

Forse tre quarti di miglio dalla casa, forse meno, un mormorio in una strana lingua poco oltre la na curva nel sentiero fangoso, e quel bizzarro odore di cinnamomo persistente nell' aria.

Eorein, che la seguiva a qualche metro di distanza per non disturbarla nella ricerca, la raggiunse in pochi istanti. Entrambi avevano il fiato grosso, e la fronte imperlata di sudore, sebbene la corsa non fosse durata che qualche minuto.
Ashtarazor
00lunedì 7 dicembre 2009 16:08
Ronan - dimora di lady Ingrid
"Il che ci riporta al nostro buon Dagoberth.."
disse Ronan, voltandosi verso di lui.

"Non sei in una bella posizione davanti a un inviato del Re.
Hai nulla da dire a tua discolpa?"
Ossian77
00lunedì 7 dicembre 2009 18:02
Master - dimora di Lady Ingiríðr.
"Io stavo solo eseguendo degli ordini! Sono un magistrato di questa zona, e se il Conte o la Contessa mi dicono di arrestare qualcuno io vado e lo arresto, fosse anche il Re!"
Ashtarazor
00lunedì 7 dicembre 2009 23:20
Ronan
"Certo. gli ordini sono ordini. E gli ordini dicevano di imprigionare queste donne e sottoporle a magia per poi avere materia d'accusa contro sire Menelruth.
Un procedimento non molto regolare, senza dubbio. Ma certo non avevi molta scelta..
Sta di fatto che ora i conti sono l'ultimo dei tuoi problemi. Probabilmente non li rivedrai più in libertà. Perchè tu e, se ciò che dici è vero, anche loro, sarete condotti a Fornost per un processo, nella migliore delle ipotesi. Oppure morirete qui.
Siamo l'avanguardia di un esercito numeroso e ci sono di mezzo anche gli elfi del reame di Cirdan. Le frecce erano le loro, se per caso non te ne sei accorto, sono tutti qui intorno, nella foresta.
I Conti non hanno scampo, se sono davvero loro ad averti mandato.
Ora, se tieni alla vita, ti consiglio di alleggerire la tua posizione raccontandoci per bene la tua versione dei fatti.

Dunque, hai detto che non è stata una tua inizitiva personale, e questo depone a tuo favore, e che hai agito secondo ordini diretti.."

"Proprio così."

"Bene. Allora non potevi rifiutarti. Ora dicci cosa ti è stato ordinato esattamente, da chi e in quali circostanze"


Ossian77
00mercoledì 9 dicembre 2009 09:58
Master - dimora di Lady Ingiríðr.
"Prima che ti disturbi a rispondere, sappi una cosa. L ' ordine poco fa era di mandarvi tutti al creatore, come e' mio pieno diritto. Avete attaccato un nobile, inviato dal re per giunta. Avete perso ogni diritto umano nel momento in cui avete levato le vostre armi su di me. Il fatto che tu sia ancora vivo e' solo un inaspettato bonus. Il mio collega qua pensa che tu possa dirci qualcosa che io non possa estorcere al castello a suon di ceffoni. E' meglio che mi dimostri che ha ragione"
disse servendosi del the.

"E' tutto tuo. Torno tra cinque minuti. Se per allora non ha ancora cantato, hai la mia autorizzazione per abbatterlo come un cane rabbioso. Solo, non qui. E' pur sempre la casa di una Signora dell' Est, che cento diavoli". Detto questo, usci' in cortile chiudendosi la porta alle spalle.
Ashtarazor
00mercoledì 9 dicembre 2009 11:28
Ronan
Ronan sorrise.

"Sentito? L'avete fatto proprio arrabbiare..
Ma sono sicuro che non ci sarà bisogno di arrivare fino a quel punto..
Stai già riordinando le idee, non è vero?"


Disse con tono tranquillo.

* e dopo ci parlerai anche del resto.. *

"Vuoi un po' di the'?"

Ashtarazor
00mercoledì 9 dicembre 2009 18:29
Ronan
"Ripensandoci, non ho molta voglia di starti ad ascoltare.
Dhargo, è tutto tuo.
Addio. e ringrazia che nessuno ti ha cucito la bocca, o peggio, come fate voialtri nei vostri processini."


disse, mentre Dhargo lo trascinava via.

Ossian77
00mercoledì 9 dicembre 2009 22:27
Master
"Aspettate! No, che bisogno c´é di comportarsi cosí! Stavo per iniziare! E poi, non c´é davvero, molto da dire. Il Conte, Lord Milear, mi ha istruito. Gli ordini erano chiari. Vai alla villa di Lady Ingrid, un nostro uomo condurrá lá un traditore. Arrestatelo ad ogni costo o uccidetelo. Vacci di nascosto, perché non vogliamo destare allarmi. Ecco perché ci siamo tolti le uniformi. Lo giuro, é tutto quello che so. Il Mago...beh, il mago ci ha seguiti dal castello in poi, con quelle tre ...cose che gli andavano dietro. Il Conte ci ha detto di non parlargli e di non disturbarlo mai. E che ci avrebbe aiutati ad incastrare il traditore, dovevamo solo scortarlo dentro casa e catturare le tre donne. Lo giuro, non so altro!!!"
Ashtarazor
00giovedì 10 dicembre 2009 02:45
Ronan
"Hmmmh...Va bene. Senti, ma la caccia agli eretici di solito funziona così? Voglio dire, il conte o la contessa vi dicono chi sono i traditori, o dove si trovano, e voi andate a prenderli?"

"Non c'e' una prassi. A volte ci arrivano delle soffiate, ed il Maresciallo del castello organizza una squadra per andare a catturarli, altre volte sono gli esploratori del conte che ne trovano le tracce. Andiamo la coi cavalieri, o con dei soldati se accade in una citta', e rastrelliamo"

"E dopo qual'è la prassi? li interroga il conte? o la contessa? li fa torturare? li processate? dove, nelle segrete? e poi?"

"Sono eretici, la tortura li purifica comunque. In ogni caso, se sono stati catturati in una incursione, sono colpevoli. Devono solo confessare. Comunque non e' mai la Contessa ad assistere. Sempre il Conte. Uno scriba prende nota delle confessioni, e poi se ne occupa Skold. A volte c'e' qualche processo, se vengono mosse accuse pubbliche. In quel caso presiede anche la contessa all' udienza, e non c'e' tortura a meno che l'accusato non sia condannato"

"Va bene. E' quello che si meritano, immagino...E ora le cose come procedono? Siete sempre molto sotto pressione? Questi eretici danno del filo da torcere anche a sud di Fornost, ultimamente. Però ho saputo da poco che forse siamo a un punto di svolta. Non per niente ci troviamo da queste parti. Forse anche voi di Lond Arador siete riusciti ad ottenere informazioni utili dagli ultimi interrogatori o da altre fonti?"

"La caccia e' andata in aumento nelle ultime settimane. Non abbiamo avuto un solo minuto di pausa, e spesso i processi li abbiamo dovuti organizzare nei villaggi o nei castelli della zona, non c' era proprio il tempo di tornare alla Rocca di Arador. Il Conte ha scoperto molto, negli ultimi interrogatri, e presto verra' lanciata l' offensiva finale. Se non sta gia' accadendo, beninteso. Prima di Agosto, l'eresia sara' solo un brutto ricordo. Poi penseremo a dare una mano a Fornost, se ce lo chiederanno gentilmente."

"Noi stiamo cercando il loro covo principale, per così dire, dovrebbe trovarsi proprio da queste parti...- per inciso, è per questo che ci troviamo dentro i confini della contea...Perciò credo che, già che ci siamo, se potessimo aiutare il conte a risolvere una volta per tutte il conflitto con gli eretici, sarebbe senz'altro un modo di venirsi incontro e appianare certi equivoci o divergenze che sono di certo state originate da un astuto malinteso. Probabilemente i nostri messaggeri sono stati intercettati e manipolati dagli eretici per metterci l'uno contro l'altro o ochissà cos'altro..Sì, dev'essere sicuramente andata così. Quindi, se sai qualcosa al riguardo, di questo covo.. o di qualunque cosa di risolutivo ci possa essere, anche solo per sentito dire, credo che forse potremmo evitare un inutile bagno di sangue con le milizie del conte. Potresti salvare la vita a centinaia dei tuoi compagni. E anche dei nostri, naturalmente. e.. be.. inutile dire che una cosa del genere sarebbe un bel modo per farsi perdonare da Sire Menelruth.. e tenersi la testa sul collo.."

"Senza offesa ma non e' quello che ho sentito io. Un cavaliere di Gondor, approfittando della sua influenza a corte e in lega con degli elfi rinnegati, si sta dirigendo a Lond Arador. E' di certo un prete dell' oscurita', ed un amico dell' eretico Maugram, ed un uomo che ha gia' attentato ai beni della contessa quando questa si trovava a sud. Va fermato ad ogni costo. Questi sono i miei ordini. Non andrete lontano, a Lond Arador, ed anche se non stai mentendo, non siete i benvenuti e di certo il conte, se anche riusciste ad incontrarlo, non vi inviterebbe ad una caccia all' eretico"




"Già.. come credo non sarebbe felice di sapere che sua moglie era in combutta con uno dei capitani di Angmar, e che si serve di questa esasperante caccia agli eretici per coprire le sue stregonerie con quei maghi blasfemi della nave nera..
Ognuno ha la sua versione dei fatti, naturalmente.
Ma ti posso assicurare che gli elfi a cui alludi li conosco di persona e non sono affatto rinnegati, bensì le persone più cortesi e desiderabili che ci siano sulla faccia della terra.
E sono pure dei prìncipi.
E hanno a buon diritto anche giurisdizione su questo territorio, visto che tutto questo fiordo e' sul territorio di Cirdan. E' terra degli Elfi, gentilmente lasciata agli Arnoriani perche' vi abitassero.

D'altra parte chi ha fatto uso di ignobili magie, oggi, siete stati voi.. non noi. Lo hai visto tu stesso, no?
Non ti è mai venuto il sospetto che ci fosse qualcosa di strano..
in questa ossessione del conte per gli eretici.. in questi metodi brutali e sbrigativi “a tutti i costi” senza nemmeno dare all'accusato la possibilità di difendersi.. l'importante è incastrarli giusto?
se sono da catturare allora sono colpevoli..
e se invece non lo fossero? se i conti si sbagliano? o se si sbagliano apposta? e se fossero loro i pazzi da fermare?
E se molti dei presunti eretici sono stati falsamente accusati?
abilmente incastrati con prove artefatte, giusto per poterli arrestare, come doveva accadere oggi con noi?
Perchè noi ovviamente NON siamo in combutta con gli eretici. Altrimenti ti avremmo già appeso per i testicoli da qualche parte.
Questo te lo sei mai chiesto?
e poi, vedere delle persone magari più che rispettabili fino al giorno prima, condannate di punto in bianco a essere trattati da eretici..
senza uno straccio di prova, visto che quelle pare che ce le aggiungiate voi, a quanto vedo, giusto per avere la scusa di prenderli... tanto sono colpevoli, giusto?
Tu o almeno qualcuno dei tuoi compagni più coinvolti, se siete persone sane di mente, vi sarà pure venuto qualche dubbio.. "

Ossian77
00giovedì 10 dicembre 2009 13:39
Master - Foresta
Arhiael ed Eorein si scambiarono uno sguardo di intesa e, armi in pugno, si separarono. Eorein si era sistemato sulla schiena la spada di Ingrid, ed in mano teneva Gurcrist pronta all' uso.

Arhiael stringeva nella sinistra l' arco, con una freccia incoccata bloccata nel pugno, e teneva la destra libera per estrarre la spada.

Il cavaliere si avvio', lentamente, lungo il sentiero, dando ad Arhiael il tempo di fare il giro largo. Non sapeva quali minacce lo attendessero, ma il senso del dovere lo spingeva a non curarsene troppo, se questo serviva a proteggere la sua amica.

Fu il primo a vedere una scena a dire poco raccapricciante. Un uomo, anziano d' aspetto, vestito con abiti di lino, una tunica o poco piu', era in ginocchio in mezzo ad un ruscello, le mani giunte in preghiera, gli occhi chiusi, mormorava rapido sillabe misteriose, una litania continua e ripetitiva.

La pelle dell' uomo era grinzosa al di la' di ogni dire, e quasi trasparente. In rotoli leggeri si afflosciava lungo la schiena nuda, mentre qualcosa si agitava sotto la pelle cinerea, come si le ossa si stessero mescolando. I radi capelli grigi si staccavano a ciocche, venendo portati via dal fiume...Nel momento in cui Eorein si riprese dallo spavento, l' essere non aveva gia' piu' alcunche' di umano. Il muso era lungo e scaglioso, e sebbene gli occhi ancora dovessero cambiare, gia' una lingua biforcuta saggiava l' aria alla ricerca di possibili minacce. Con uno scatto, la testa dell' essere si volto' verso Eorein, bloccandolo li dove stava con la crudele malia che promanava dagli occhi, sempre piu' larghi, esposti, gialli e luminosi...
Tyrande
00giovedì 10 dicembre 2009 14:04
Arhiael
Rimase pietrificata, senza fiato, ogni volta che il dolore si attenuava, qualche cosa o qualcuno erano pronti a riaprire quella tremenda ferita.
Il sangue le si era gelato nelle vene, e il cuore martellava impazzito nel petto.
Sentì le gambe cedere e le braccia tremare, era in un istante tornata la fragile Arhiael del giorno prima.

*E' tutta qui la tua forza guardiano?*

Odiava quella voce nella sua testa, che ogni volta aveva il tono di quella di suo padre, ma almeno aveva sempre avuto il potere di farla irritare,e l'irritazione era decisamente meglio del panico assoluto nel quale certe volte cadeva.
Strinse l'arco, guardandolo come se si fosse scordata di averlo...con calma prese la mira e scoccò in direzione di quell'abominio.
Ossian77
00giovedì 10 dicembre 2009 14:46
Master - Foresta
Eorein vide un asta dalle piume bianche spuntare dalla scapola della creatura. Mentre ancora vibrava, contorcendosi per gli spasmi di dolore, l' essere completo' la sua trasformazione. Le gambe scarne si fusero in una coda, le braccia si atrofizzarono, lasciando solo una pelle vuota. Un rettile, piu' di quattro metro di lunghezza, si ergeva sulla base della coda. Corazzato di lucide scaglie nere e grigie, aveva delle dure creste ossee intorno agli occhi e sul capo. Dalla base del collo, la freccia di Arhiael spuntava spezzata, un rivolo di sangue nero fuorisciva dalla ferita.

Eorein, ancora paralizzato da quello sguardo terribile, si scosse solo quando la massa del rettile lo colpi. Tento di arrotolarglisi intorno ma senza successo. La besta era...ovunque! Troppo veloce e troppo sfuggente per riuscire a riordinare le idee. D' un tratto si raccolse sulle sue spire, creando una molla di muscoli possenti, e si proietto' a fauci spalancate verso il cavaliere.

La lama di Gurcrist graffio' la pelle del mostro, senza pero' affondare in profondita'. Piu' furioso di prima, il serpente si attorciglio' intorno alle gambe ed alla vita di Eorein. Col braccio ancora libero, il cavaliere affondava cercando la testa immonda della creatura, mancando il bersaglio. Per evitare Gurcrist, tuttavia, la testa stava ben lontana dal corpo di Eorein. Sebbene saettasse su e giu in continuazione, un bersaglio piccolo e veloce, Arhiael poté almeno tentare un tiro. La freccia attraversó l´aria, conficcandosi nella mascella della creatura. Non la uccise, ma il dolore fu tale che la stretta su Eorein si allentó. Il cavaliere ebbe modo di liberare un braccio, se non anche le gambe, e di calare Gurcrist a due mani sul collo della bestia. Una , due, tre volte, poi cavaliere e serpe furono a terra, in un groviglio di spire e colpi di frusta, nell´agonia della creatura. Arhiael arrivó rapida e col coltello sottratto a Dagoberth infilzó la coda in una pausa tra le frustate. La bestia scatto' verso Arhiael, ma non riusci' a raggiungerla. Eorein afferro' con una mano libera una delle aste di freccia che le sprgevano dal collo, e diede ad Arhiael il tempo di affondare il coltello piu e piu volte. Infine, nel fango e nel sangue, la cacciatrice ed il cavaliere si ritrovarono vivi sebbene un po malridotti a contemplare il corpo della bestia che lentamente tornava ad essere quello di un uomo vecchio e magro, dai lineamenti esotici e la pelle del color della cenere...
Valandur
00venerdì 18 dicembre 2009 18:44
Eorein
Il cavaliere era veramente sfinito e per un attimo i suoi occhi fissarono Arhiael senza vederla, velati dalla stanchezza.
Ma dopo qualche istante, ancora una volta, si rialzò faticosamente ed osservò la creatura che giaceva ai suoi piedi.
Un'altra sfortunata creatura che si era illusa di avere finalmente il controllo di un grande ed arcano potere ed invece se ne era ritrovata schiava, suo malgrado, finendo per diventare un'altra vittima di Gurcrist e della sua inestinguibile sete di sangue.

*Finirà mai tutto questo?*

Sembravano trascorsi decenni da quando cavalcava libero per le praterie, e persino dall'ultima volta che aveva riposato serenamente.
Scosse la testa, si volse verso Arhiael e le pose una mano su una spalla:

"Grazie."

Si avviò di nuovo verso gli altri, non gli interessava nemmeno sapere chi fosse il suo aggressore...
Tyrande
00sabato 19 dicembre 2009 10:08
Arhiael
"Aspetta!"

La cacciatrice si guardava attorno con aria preoccupata.

"Menelruth ha detto che Albar gli statva dietro...dov'è?"
Ossian77
00sabato 19 dicembre 2009 23:55
Master
Esplorando la zona, trovarono sia Albar che Anarya, in due punti diversi sebbene non troppo distanti, vivi ma privi di sensi. Non vi erano segni di colluttazione intorno al Nordico, ne intorno all'elfa. I due giacevano a terra con le armi ancora in pugno. L'aria era pervasa dal pungente odore di spezie che circondava la creatura abbattuta da Gurcrist.

I due ripresero conoscenza dopo che venne loro versata dell' acqua fredda sul volto, ma restarono intontiti e confusi, e quasi incapaci di camminare per diversi minuti. Vicino ad Albar, trovarono il corpo di un altro uomo dalla pelle di cenere, stavolta vestito, col costato aperto da quella che probabilmente doveva essere stata l' ascia di Albar.
Ossian77
00lunedì 21 dicembre 2009 11:20
Master - Dimora di Lady Ingrid
Arhiael aiutó Anarya, ed Eorein sostenne Albar sulla via del ritorno verso la casa di Lady Ingrid. Il cortile era immerso in una calma innaturale, sebbene le tracce della battaglia fossero ancora evidenti. I corpi erano stati rimossi ma la bianca ghiaia era ancora macchiata di sangua. L´onnipresente pioggia, in quel momento tenue e leggera come doveva essere d´estate, stava giá lavando via tutto.

Quando entrarono in casa, la trovarono incredibilmente calda ed accogliente. Vi trovarono Menelruth, Ronan, Dalkest, Dhargo e l´elfo Celenandor, da poco rientrato. Dagoberth era ancora legato come un salame in un angolo, e cosí i due soldati che erano stati risparmiati. Gli ultimi due erano anche imbavagliati, e si guardavano attorno perplessi e spaventati.

Ingrid e Mead diedero delle bevande calde ad Anary ed Albar, per aiutarli a riprendersi. L´elfo li controlló rapidamente, e sembró soddisfatto dell´esame.
Tyrande
00lunedì 21 dicembre 2009 21:22
Arhiael
Consegnò tutto quello che aveva trovato sui due maghi e fece un breve resoconto a Menelruth dell'accaduto, la sua espressione non mutò nemmeno quando Arhiael gli raccontò della trasformazione di quell'essere. La cacciatrice si ritrovò ad invidiare profondamente la ferrea capacità dell'uomo di mantenere sempre e comunque la calma.Si chiese se fosse una dote innata,oppure una naturale conseguenza quando si affronta l'oscurità per tanto tempo.

"Ottimo lavoro, ed ottimo resoconto. Celenandor? Che ne pensi?"

"Non ho un idea precisa. Queste conoscenze sono troppo oscure e dannate perché io ne abbia anche solo sentito parlare. Mi sembra sicuro azzardere l´ipotesi, fin da ora, che questi inviati del sud rispondo ad un potere ben piú alto...sebbene...cosí lontano dal reame degli stregoni...non capisco. Forse nel Culto della Lunga Notte potremmo trovare delle spiegazioni..."

"Interessante"
fece Menelruth. "Arhiael, vai pure a riposarti adesso. Sei stremata. Lasciaci soli a riflettere su quanto ci hai detto"

Si congedò rapidamente e andò a porgere i suoi saluti alla padrona di casa.

"Mi fa piacere vedervi in salute milady"

Disse, facendo un piccolo cenno di saluto con la testa a lady Ingrid.
La donna si alzò e le accarezzò leggermente una guancia.

"Grazie mia cara...si sto bene...un po' scossa ma sto bene..."
"Del resto non capita tutti i giorni di essere presa in ostaggio da certe canaglie, ne' tantomeno di trovarsi faccia a faccia con un essere che ti assomiglia in tutto e per tutto."
"...ti assomiglia in tutto e per tutto?..."


Arhiael udì la propria voce salire di tono, diventando simile al suono delle unghie che graffiano uno specchio.

"oh...si mia cara...non credo di aver mai visto una cosa del genere...mai in vita mia, e prego gli Dei di non vederla mai più...ma...ma voi state male mia cara? Siete pallida come uno straccio..."
"No..no milady sto bene, ho solo bisogno di un po' d'aria..."


Arhiael girò sui tacchi e tentando di mantenere la calma uscì rapidamente dalla casa, sentiva lo stomaco annodato ed era sicura che avrebbe finito per vomitare.
Ossian77
00lunedì 21 dicembre 2009 22:53
Master - Foresta
"Brutti pensieri?"

Sotto quella pioggia leggerissima, Dhargo si era fermato a pochi passi da Arhiael. La cacciatrice non rispose subito. Un fiume di parole le stava affiorando alla bocca. Parole di odio, paura, sgomento. A stento lo trattenne e lo dominó.

"Dicono che la cura sia la bellezza" proseguí Dhargo. Con un piede stava rimettendo a posto un pó della ghiaia macchiata di sangue "Gli elfi, intendo. Sostengono che la bellezza sia la cura per tutti i mali dello spirito. Forse é perché le ombre su di loro non hanno potere, aggiungerei...eppure. Non so...non devi aver visto..."

"Cosa?"

"No, nulla"

"Spiegati, per favore. Ne ho abbastanza di misteri ed allusioni"

"No, dicevo, hai gli occhi di qualcuno che non ha visto nulla, ma proprio nulla di bello, in settimane. É come se ti avessero giá uccisa. Seii furiosa quando combatti, l'ho visto. Ma hai gli occhi...spenti"
Tyrande
00martedì 22 dicembre 2009 00:37
Arhiael
*Tutte le copie erano state distrutte dal fuoco...non ce ne erano altre...o forse si?...ma erano lontane da Setra?...No...questo non è possibile...non avrebbe mai lasciato i suoi cuccioli da soli...quindi le possono fare anche senza lei...hanno continuato a farle anche dopo la sua morte...riescono a farle anche senza possedere l'originale...e se...avessero trovato Dres?...se copiassero anche lui?*

Si passò le mani sul viso e con le dita premette forte sulle tempie, sentiva il sangue pulsare rapido nella sua testa, pensò che le sarebbe esplosa.
Quale era il limite di dolore, paura e frustrazione che un essere umano poteva reggere prima di impazzire?
Tentò di riprendere il controllo per rispondere a Dhargo, ma le sue parole uscirono troppo veloci, troppo taglienti...

"La rabbia,è l'unica cosa che mi tiene in piedi da giorni, l'unica che mi ha permesso di non impazzire, perchè dire che non ho visto nulla di bello ultimamente è un eufemismo."

Il cacciatore la fissò senza parlare.

"Sai a cosa ti porta questa gente Dhargo? Ti porta a pregare gli dei di non dover più rivedere le persone che hai amato."
"...e scusami tanto se i miei occhi sono spenti, e se non colgo la bellezza delle cose come i tuoi amici elfi...ma proprio non ci riesco."

"Non riesco a rimanere calma come il tuo Menelruth, o riflessiva come Celenandor, non ce la faccio perchè gli eretici di cui parlava quel topo di fogna io li conoscevo,perchè la terra contaminata da questo veleno era la mia casa e perchè tra le mille vite spezzate o sconvolte da quei maledetti c'è anche la mia."

Sentiva le guance avvampare e il respiro farsi rapido.

"Capisco."

Commentò Dhargo girandosi ed avviandosi verso la porta di casa.

"Non volevo aggiungere rabbia ad altra rabbia...scusami."

Aggiunse guardandola da sopra la spalla.

"Aspetta!"

La voce di Arhiael gelò sul posto il cacciatore.

"Io...io non volevo aggredirti...mi dispiace...è che tutto è così...difficile...complicato...ed estremamente doloroso."
Ossian77
00martedì 22 dicembre 2009 10:51
Master - Dimora di Lady Ingrid
"Non occorre che ti scusi. Porti una spada. Sei un guerriero per me, non una signorina in pericolo. Siamo passati tutti attraverso il fuoco e le fiamme, chi prima, chi dopo, chi dalle fiamme non ne é mai veramente uscito, come Menelruth. Il fatto di aver visto molti amici cadere, svanire, corrompersi, non rende il tuo dolore meno importante...e comunque...beh nemmeno io sono felice di essere qui. La mia vita era molto dura, ma sempplice e felice. Vivevo in un luogo splendido, al confine tra la marca del Nord e Gondor, tra i Monti Bianchi e il grande fiume Anduin. Ogni volta che uscivo, sapevo che forse un orco avrebbe preso la mia vita con una freccia avvelenata, o che forse sarei morto in qualche altra stupida maniera. Mangiavo poco, e spesso pativo il freddo, ma andava tutto bene, il mio onore era immacolato e chi attraversava quelle terre sapeva di doversela vedere con l´uomo dalla faccia pittata, come mi chiamavano. Ora...é tutto diverso. Vivo queste avventure pericolose, vado e vengo come voglio, offro il mio consiglio ai potenti della terra, creature antiche e misteriose come il Noldo, e i mali che combatto potrebbero sconvolgere la vita di migliaia e migliaia di persone, se lasciati a loro stessi. Ma é anche tutto cosí oscuro, tetro, stregato. Nulla é piú pulito e chiaro, e se i miei sensi sono ora piú acuti che mai, il mio cuore é intorbidito... É un cammino di sangue ed oscuritá quello che percorre Menelruth. Ti auguro di percorrerlo assieme a lui il meno possibile"
Tyrande
00martedì 22 dicembre 2009 13:39
Arhiael
"Purtroppo è già tardi, per tutti noi, per me, per i miei amici, per gli abitanti di Lond Aradon. Quando l'oscurità sfiora il tuo cuore, lo avvelena per sempre, puoi sopravvivere, puoi andare avanti, magari in qualche bella giornata di sole, puoi anche far finta che sia tutto finito, ma ci sarà sempre un sussurro tra le fronde degli alberi che ti farà gelare il sangue o un incubo che ti lascerà tremante nel cuore della notte."

Rimasero in silenzio per un po', mentre fissavano la pioggia cadere e cancellare i segni di tutto quello che era accaduto.

"Va bene, basta autocommiserarsi, non serve a nulla, giusto?"

Dhargo fece di si con la testa.

"Spero solo non abbiano fatto ciò che temo, altrimenti il tuo amico Menelruth, dovrà scavare sotto le macerie del castello se vuole interrogare qualcuno dei suoi occupanti."

Rientrarono dopo poco e Arhiael si mise vicino al camino, a fissare le fiamme, nella sua testa si susseguivano mille ipotesi, mille sospetti, mille paure, affrontarli era l'unico modo per metterli a tacere per sempre.
Sapeva cosa andava fatto, l'unico ostacolo era Menelruth, avrebbe capito? Gli avrebbe dovuto dire tutto?
Decise di parlargli, e di cercare di tenergli nascosto il più possibile...almeno per ora.
L'interrogatorio di Dagoberth continuava, ma lei non poteva aspettare, non ci riusciva, doveva farlo il più presto possibile.
Si avvicinò al cavaliere e gli sussurrò piano in un orecchio:

"Milord, potrei parlarvi in privato?"

Menelruth la fissò, evidentemente infastidito per quella interruzione, ma Arhiael non si mosse da li.

"E' proprio necessario parlare ora?"
"Si milord."


Lui alzò un sopracciglio con aria dubbiosa.

"Deve essere una cosa importante, per chiedermi di interrompere questa allegra chiacchierata."

Disse lanciando uno sguardo di scherno a Dagoberth.

"Si milord è importante."

Si limitò a rispondere Arhiael, ostentando una calma che decisamente non le apparteneva.
Menelruth ci pensò un po' prima di rispondere.

"...e sia...ma facciamo in fretta...signori, se volete scusarci un attimo..."

Si accomodarono in un'altra stanza, per parlare in tranquillità.

"Spero proprio che sia una cosa che non può aspettare neanche un attimo...lady Arhiael."

La cacciatrice pensò che non fosse un caso l'uso di quel "lady", non era una forma di rispetto, era un precisare le gerarchie...si era decisamente irritato.

"Milord, vorrei venire con voi al castello."

Non aggiunse altro, attese solo la reazione di Menelruth.
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