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Ultimo Aggiornamento: 01/02/2011 00:51
14/03/2007 20:59
 
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Da "Ansa" 10-03-2007
PAPA IN VACANZA A LORENZAGO DI CADORE
DAL 9 AL 27 LUGLIO


CITTA' DEL VATICANO - Il Papa trascorrerà le vacanze estive di quest'anno a Lorenzago di Cadore, dal 9 al 27 luglio. Lo conferma una nota della sala stampa vaticana, rettificando parzialmente le date annunciate ieri dalla questura di Belluno. Benedetto XVI alloggerrà nella stessa casa che ha ospitato alcune volte Giovanni Paolo II.

Benedetto XVI alloggerà nella casa della diocesi di Treviso dove ha già soggiornato Giovanni Paolo II per sei volte. La casa è in corso di ristrutturazione per accogliere il Papa. Nei primi due anni di pontificato, cioé nelle estati del 2005 e del 2006, papa Ratzinger ha trascorso le vancanze montane a Les Combes di Introd, in Valle d'Aosta, dove pure ha alloggiato il predecessore per una decina di volte.

10-03-2007
Il Gazzettino La panchina in legno dove sua santità Giovanni Paolo II si sedeva sul far della sera per ammirare la cima del Tudaio è coperta dai calcinacci che piovono dal tetto. Il giardino che fu mèta di pellegrini e luogo di intense celebrazioni liturgiche è attraversato dalle ruspe. Da una parte sono gettati i caloriferi, dall'altra i sanitari della vecchia casa delle vacanze della diocesi di Treviso, a due passi dal Castello di Mirabello, in quel di Lorenzago di Cadore. I camion hanno appena portato i tronconi della gru che consentirà di issare i materiali e di effettuare i lavori di quella che ufficialmente viene definita una «ordinaria manutenzione». Lavori cosiddetti di routine in una casa davvero straordinaria, perchè dal 9 al 28 luglio prossimi diventerà la residenza estiva di Benedetto XVI, il successore di Karol Wojtyla.

La notizia era stata anticipata qualche giorno fa, ieri la conferma ufficiale del questore di Belluno, Francesco Faggiano. Ma non serviva un comunicato per capire che Lorenzago avrebbe conosciuto la visita di un altro papa. Bastava venir fin quassù, sul colle ricoperto di abeti che sovrasta il piccolo paese, osservare i lavori in corso, per capire che questa casa, dopo il papa polacco, avrà l'onore di ospitare anche il papa tedesco. Si stanno facendo le cose in grande per riadattare un edificio che cominciava a sentire il peso degli anni. Infatti, verranno spesi qualcosa come 100-150 mila euro per una super-manutenzione che prevede il rifacimento degli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento. Bagni tutti nuovi. Risistemazione interna delle stanze, la cui concezione originale risale agli anni Sessanta, quando la casa fu costruita.

Per sei volte Wojtyla è venuto a Lorenzago, nell'arco di undici anni. Ma sempre questa dimora era rimasta top-secret. Se ne poteva intuire dall'esterno la dislocazione delle stanze, ma nessuno - salvo pochi eletti o le suorine che garantivano il servizio - poteva dire di averla mai vista dall'interno. Ragioni di sicurezza, anche perchè in quegli anni erano in corso grandi mutazioni mondiali, la Chiesa si trovava al crocevia delle trasformazioni politico-religiose dell'Est e anche una breve vacanza estiva doveva essere protetta in tutti i modi. Perfino da possibili incursioni informatiche.

All'ingresso del cantiere, dove è all'opera l'impresa Carron di San Zenone degli Ezzelini, non è stato ancora affisso il cartello dei lavori in corso. Accanto al cancelletto, miracolosamente intatto, l'angolo realizzato dopo la morte di Wojtyla. «Sua Santità Giovanni Paolo II ha abitato questi luoghi...». Seguono le date delle vacanze papali: luglio 1987 e 1988, agosto-settembre 1992, luglio 1993, 1996 e 1998. «Alzo gli occhi verso i monti. Il mio aiuto viene dal Signore» recita il salmo scolpito sul muro. Nelle formelle il papa benedice, il papa cammina tra i monti, il papa prega.

Bisogna scavalcare la recinzione e un giardino disseminato di masserizie, tavole in legno, sacchetti di cemento, suppellettili, prima di arrivare ai gradini che conducono al piccolo portico che dà sulla porta d'accesso alla casa. Ampelio è il capomastro, indaffarato come non mai. Il pavimento è alla veneziana, così andava di moda quarant'anni fa. Al piano terra (in realtà rialzato di alcuni gradini) si trova proprio di fronte la cucina, dove una decina d'anni fa le suorine stavano preparando una peperonata per Sua Santità quando, il giorno prima dell'arrivo, il cronista suonò il campanello, trovandosi di fronte un muro insuperabile di deliziati sorrisi. Poi si imbocca il corridoio.

Sulla sinistra vi sono le due stanze principali del piano terra, che danno su altrettanti finestroni della facciata, rivolta verso il prato e la vallata. Il primo locale è una specie di tinello, dove sono stati adagiati i lampadari in vetro bianco e zecchino rimossi dal soffitto. Una porta scorrevole divideva un tempo dalla sala da pranzo, dove il papa pranzava con il vescovo e con i suoi collaboratori, se non aveva ospiti. Entrambi i locali (ora completamente nudi) verranno mantenuti come sono, ma saranno realizzati un paio di bagni nuovi, sul retro, dove vi sono altre tre stanze di servizio.

È una scala semplice, a condurre al primo piano. Dieci gradini, un pianerottolo, altri dieci gradini. La parte-notte sarà riadattata anche negli spazi, per consentire una più moderna fruibilità da parte dell'illustre ospite. Ma sarà conservata la cappella, dove Giovanni Paolo II andava a pregare molto presto al mattino. D'angolo ci sarà la camera da letto. Dall'altra parte lo studio. Sul retro le camere dei segretari. Anche qui i bagni saranno rifatti ex novo. Per i caloriferi, invece, basterà una tinteggiatura, ma l'impianto sarà rifatto. Infatti è stato sbancato un angolo di giardino per consentire l'interramento di una cisterna.

I lavori sono cominciati da un paio di giorni. La pioggia non ha facilitato l'avvio. Ma adesso sono in pieno svolgimento. Tutti gli infissi sono stati rimossi. Sventrato anche uno dei poggioli in legno, per consentire il passaggio dei materiali dal piano alto. Nessun intervento è invece previsto al tetto, che ha già subìto una manutenzione in passato. Parte del giardino dovrà essere rimodellata quando tutto sarà stato rimesso in ordine. Ma siccome il cantiere resterà aperto al massimo per un paio di mesi c'è tutto il tempo perchè l'erba ricresca quanto Benedetto XVI arriverà a Lorenzago. Il 9 luglio troverà ad attenderlo Mario Tremonti, lo stesso sindaco che esattamente vent'anni fa accolse papa Wojtyla. All'albergo Trieste le gigantografie mostrano quel primo incontro, con un sindaco piuttosto giovane e dalla barba nera. I gestori del locale fanno già qualche conto. «Speriamo che con Benedetto XVI tornino anche i turisti tedeschi che tanto tempo fa prendevano questa strada perchè era la più breve per arrivare alla spiaggia di Grado». Con l'avvento dell'autostrada avevano dimenticato Lorenzago. E da queste parti al massimo arrivava qualche pellegrino polacco, con pochi zloty in tasca.

Giuseppe Pietrobelli
Papa Ratzi Superstar









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