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Ultimo Aggiornamento: 01/02/2011 00:51
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Re: Re: Re:

Scritto da: Paparatzifan 11/03/2007 21.52

Ti puoi immaginare!!!! I miei giorni di riposo di luglio diventeranno delle minivacanze con il Bellissimo a Lorenzago!!!!
[SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799]



Quanto dista da Venezia? [SM=g27833]
12/03/2007 11:39
 
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Da Queerblog.it

Benedetto XVI contro Bob Dylan

Roma. Bisogna pur ammetterlo; l’attuale pontefice (sempre sia benedetto) non perde neanche un colpo. Dopo aver abbondantemente disquisito sulle famiglie di fatto, fondato un torneo calcistico per aspiranti ecclesiastici, nel prossimo libro dirà la sua anche su un cantante: Bob Dylan.

Secondo quanto riportato dal sito musiclink.it, Joseph Ratzinger nel manoscritto dedicato a Papa Wojtyla, rende nota la sua antipatia per il celebre cantante.

Nello specifico, scrivendo del concerto organizzato nel 1997 (per un congresso eucaristico) dichiara: “C’erano ragioni per lo scetticismo, io ero scettico e in un certo senso lo sono ancora. Si poteva dubitare sulla giustizia di avere un profeta di quel genere”; della celebre “blowin in the wind” ha scritto: “La risposta soffia nel vento, ma non è un vento che disperde tutto nel nulla, bensì nel vento che è il respiro e la voce dello spirito”
12/03/2007 18:33
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: josie '86 12/03/2007 11.25


Quanto dista da Venezia? [SM=g27833]


Già quasi da un anno che sono a Mestre. Da lì, più o meno, due ore e mezza in treno fino a Calalzo, e poi 40 minuti di pullman.
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12/03/2007 18:51
 
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Re: Da Queerblog.it

Scritto da: josie '86 12/03/2007 11.39

Benedetto XVI contro Bob Dylan

Roma. Bisogna pur ammetterlo; l’attuale pontefice (sempre sia benedetto) non perde neanche un colpo. Dopo aver abbondantemente disquisito sulle famiglie di fatto, fondato un torneo calcistico per aspiranti ecclesiastici, nel prossimo libro dirà la sua anche su un cantante: Bob Dylan.

Secondo quanto riportato dal sito musiclink.it, Joseph Ratzinger nel manoscritto dedicato a Papa Wojtyla, rende nota la sua antipatia per il celebre cantante.

Nello specifico, scrivendo del concerto organizzato nel 1997 (per un congresso eucaristico) dichiara: “C’erano ragioni per lo scetticismo, io ero scettico e in un certo senso lo sono ancora. Si poteva dubitare sulla giustizia di avere un profeta di quel genere”; della celebre “blowin in the wind” ha scritto: “La risposta soffia nel vento, ma non è un vento che disperde tutto nel nulla, bensì nel vento che è il respiro e la voce dello spirito”



ma Ratzinger non è contro Bob Dylan, è contro l'esecuzione, in un contesto sacro, di canzoni che secondo lui non contengono messaggi cristiani
12/03/2007 21:08
 
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Da "Il Gazzettino" 11-03-2007
De Carli: «Verrà apprezzato anche Papa Ratzinger»

Adria
Papa Benedetto XVI tornerà in Veneto, a Lorenzago, per le sue ferie d'agosto. Lo ha fatto presente venerdì a Bellombra Giuseppe De Carli, nell'incontro, nella chiesa parrocchiale per la serie dei venerdì di quaresima, sul tema "Giovanni Paolo II e Benedetto XVI : due grandi testimoni di Cristo e della chiesa nella testimonianza del giornalista".

«Un giornalista al posto del predicatore. Non so se avete scelto bene», queste le sue prime parole. Lo ha presentato Luigi Ingegneri che ne ha tracciato brevemente la storia. Milanese, figlio di contadini, direttore della struttura Rai del Vaticano, si è laureato in filosofia alla Cattolica e in scienze politiche alla Statale di Milano. Da 18 anni in Vaticano, ha conosciuto papa Albino Luciani, è stato al seguito di Giovanni Paolo II ed ora segue papa Benedetto XVI . Un pubblico attento e numeroso, intervenuto da tutto il circondario, è stato affascinato dal giornalista che per due ore filate, ha ripercorso 84 dei 104 viaggi apostolici compiuti dal pontefice polacco e le 392 dirette.

De Carli si soffermato sulla Quaresima: «C'è necessità di rallentare il ritmo, l'uomo ha bisogno di chiudersi ogni tanto nel silenzio e di riflettere. Ma oggi c'è paura del silenzio: abbiamo bisogno di stordirci come se vivessimo in una festa continua mentre invece è necessario recuperare l'alternarsi di festa e quotidianità, segni ed simboli. Vorrei che anche la chiesa segnalasse la quaresima spogliandosi delle vesti abituali e adottando il colore della penitenza. Ed invece oggi anche la religione sembra diventata fenomeno di nicchia, per pochi adepti. In fin dei conti Giovanni Paolo II piaceva ai giovani perchè proponeva loro una scelta di vita radicale e decisa. Oggi invece assistiamo al fai da te ed al politicamente corretto. Nella famiglia come nella società non si deve spiacere agli altri».

De Carli si è soffermato molto su Karol Wojtyla: «Da atleta di Dio si è trasformato in servo sofferente di Dio. Aveva voglia di uscire dal Vaticano per conoscere ed incontrare gente e popoli».

Secondo De Carli «presto si inizierà ad apprezzare e amare anche Benedetto XVI , una persona timida, riservata, di garbo, fine teologo, il Papa dell'amicizia con Dio, chiamato ad un compito inaudito. Non è vero che come prefetto gli sia sia aperta la strada al pontificato. Pensava di concludere i suoi anni tra libri. A supporto di quanto dico potrei citarvi mille particolari».

Quindi un'anticipazione: il 2 maggio uscirà un libro sui segreti di Fatima scritto a due mani da De Carli e dal segretario di stato, cardinale Bertone, con la prefazione di papa Ratzinger.
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Da "Il Gazzettino" 11-03-2007
Un video da Treviso per convincere il Papa

Il vescovo Giuseppe Andrich è un bellunese "militante", nel senso che sa rappresentare come pochi le istanze del territorio in cui opera. E ieri, nel corso della conferenza stampa - svoltasi contemporaneamente a quelle della diocesi di Treviso - convocata per illustrare tutti gli aspetti del soggiorno estivo di papa Benedetto XVI in Cadore (dal 9 al 27 luglio), in un passaggio del discorso consegnato ai mass media ha voluto non a caso enfatizzare quale straordinaria opportunità si apra per la montagna veneta: «L'ospite di assoluta eccezionalità che quest'estate brillerà tra i moltissimi frequentatori delle nostre Dolomiti, mettendole in risalto agli occhi del mondo intero, ci onora e ci privilegia». Oggi a Belluno le campane suoneranno a festa per celebrare degnamente l'arrivo del papa, che in estate tornerà a camminare nei luoghi che furono cari al suo predecessore Giovanni Paolo II. Ratzinger si fermerà per ben tre settimane, mentre Karol Wojtyla mai aveva superato i 15 giorni nel corso dei sei soggiorni in Cadore, ma si può supporre che camminerà molto meno del papa polacco, come ha sottolineato lo stesso Andrich: «Probabilmente uscirà per brevi passeggiate nei dintorni, ritirandosi poi nel silenzio della villetta di Lorenzago (dove vivrà insieme al suo segretario, al medico al cameriere e a due religiose, ndr). La ristrutturazione era un intervento previsto da tempo anche se i lavori hanno avuto un'accellerazione in considerazione dell'eccezionale ospite in arrivo».
Per allietare la permanenza cadorina del papa tedesco la diocesi di Treviso, proprietaria del castello di Mirabello, farà arrivare anche un pianoforte a Lorenzago. Poco si sa ancora del programma di Ratzinger nel corso del suo lungo soggiorno bellunese, di sicuro i fedeli potranno salire a Lorenzago per l'Angelus nelle domeniche del 15 e del 22 luglio per l'Angelus. Molto probabile una visita del pontefice a Canale d'Agordo, sui luoghi natii di Albino Luciani: «Sappiamo quanta considerazione ha papa Benedetto XVI per Giovanni Paolo I - ha sottolineato monsignor Andrich - anche se in questo momento non c'è nulla di ufficiale in proposito». Benedetto XVI , tramite il suo segretario, ha chiesto di tenere un profilo basso. «A Benedetto XVI - ha ricordato il vescovo di Treviso Bruno Mazzocato - avevamo inviato una lettera calorosa, accompagnandola con il dvd di un regista dilettante, dedicato a Lorenzago ed al castello di Mirabello. Non ci è giunta una risposta favorevole, ma in Vaticano ci hanno assicurato che il Pontefice aveva gradito il video. Non nutrivamo molte speranze che potesse accogliere l'invito, dato che da tutta Europa giungono alla Prefettura della casa apostolica importanti proposte analoghe, ma lo abbiamo rinnovato per quest'anno. Ed ecco giungere la risposta positiva». In realtà Ratzinger - allora Cardinale Prefetto della congregazione per la dottrina della fede - nell'ottobre 2004 aveva già conosciuto le montagne bellunesi nel corso di una visita alla diocesi di Belluno e Feltre, e proprio in quell'occasione aveva conosciuto monsignor Giuseppe Andrich, vescovo da pochi mesi.

Il Papa arriverà all'aeroporto di Istrana, come il suo predecessore. Riceverà un breve saluto dalle autorità e salirà subito sull'elicottero per raggiungere i monti. Percorso all'inverso alla partenza per Roma, il 27 luglio. Chi vuol vedere il Papa dovrà organizzarsi per assistere ad uno dei due Angelus. Inutile tentare di avvicinarsi al castello di Lorenzago in luglio: le strade di accesso sono private e la residenza sarà protetta dalle forze di Polizia e dalla Gendarmeria vaticana.

Il 24 e 25 aprile tutte le diocesi di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli saranno presenti a Roma con i loro vescovi, pellegrini "ad Petri sedem". «Sarà l'occasione per portare a Roma il nostro personale grazie», ha ribadito il vescovo Andrich. Nessuno si nasconde che il soggiorno a Lorenzago del papa tedesco potrebbe rappresentare la spinta decisiva per fare entrare il percorso bellunese (con i luoghi di papa Luciani, il santuario del Nevegal e appunto i "sentieri dei papi" in Cadore) nel circuito dei grandi pellegrinaggi religiosi europei.

Tiziano Graziottin

Barty Stefan
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Da "Il Gazzettino" 11-03-2007
La visita del pontefice sarà un'opportunità per il territorio

di Tiziano Graziottin

Il mondo religioso bellunese ha vissuto una settimana importante. L'anticipazione data in esclusiva dal nostro giornale martedì scorso sul soggiorno estivo a Lorenzago di papa Benedetto XVI ha generato un'emozione molto vicina all'eccitazione, forse perchè pochi credevano davvero all'approdo cadorino del pontefice. Invece papa Ratzinger verrà, camminerà sulle orme di Karol Wojtyla e visiterà i luoghi di Albino Luciani. Sarà dunque una "vacanza papale" - sempre ammesso che si possa ricorrere a questa espressione, considerano che un pontefice non è mai effettivamente "in vacanza" - piena di significati simbolici: in questo lembo di montagna bellunese si incroceranno in qualche modo i percorsi di tre papi e attraverso questo incontro "parlerà" idealmente il presente e il passato della chiesa. Vogliamo anche dire - senza permetterci di sovraccaricare il soggiorno del pontefice di significati che non ha - che l'eventuale arrivo di papa Benedetto XVI dovrà diventare un'occasione per Belluno e il Cadore, in considerazione del fatto che la provincia e i luoghi del suo soggiorno torneranno a essere sotto i riflettori del mondo, come avvenne in occasione delle "vacanze" dell'amato predecessore polacco. Sarebbe assurdo che tutto questo non avesse una ricaduta positiva sul territorio: i luoghi natali di papa Giovanni Paolo I stanno già diventando il punto di riferimento per tanti fedeli affezionati alla figura di Albino Luciani, il santuario del Nevegal è ogni anno meta per migliaia di persone e in questo contesto sicuramente può trovare spazio la visita alle montagne cadorine e ai "sentieri dei papi". Belluno ha dunque l'occasione - come del resto ha sottolineato ieri lo stesso vescovo Andrich - per ritagliarsi uno spazio sempre più significativo nel circuito dei pellegrinaggi di ambito religioso: si sta già lavorando intorno a un'idea di questo tipo e si può sperare che la visita del papa dia la spinta decisiva a un progetto che può diventare una delle chiavi per il rilancio delle terre alte bellunesi.
Papa Ratzi Superstar









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12/03/2007 21:21
 
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Da "Il Gazzettino" 11-03-2007
Il Papa nella villa in Cadore ospite della curia di Treviso

I trevigiani avranno due opportunità di salire in Cadore, a Lorenzago, e incontrare il Papa domenica 15 e domenica 22 luglio, per l'Angelus. Tra non molto, appena saranno definiti i dettagli organizzativi, le diocesi di San Liberale e San Tiziano inizieranno a predisporre dei percorsi per i pellegrini che andranno ad aggiungersi ai bellunesi, di casa, ed ai fedeli provenienti da altre province.
Per tutto il restante periodo delle ferie (dal 9 al 27 luglio) sarà difficile incontrare Benedetto XVI , ospite della casa di proprietà della curia della Marca. Sicuramente molto più difficile rispetto a Giovanni Paolo II. «Il Pontefice scomparso - ricorda il vescovo di Treviso monsignor Mazzocato - ogni giorno predisponeva un'uscita sulle Dolomiti. Me lo ricordo bene perchè per due anni, da rettore del seminario di Treviso e quindi anche del castello di Lorenzago, ho preso parte all'organizzazione delle vacanze. Con Benedetto XV ci sarà un cambiamento. Il Papa non si muoverà molto. Tenderà a restare a Lorenzago». Chi andrà in montagna nella speranza di incrociare il Papa in passeggiata avrà ben poche possibilità di soddisfazione.

Tant'è che la Diocesi di Treviso predisporrà anche il trasporto di un pianoforte nel salotto dell'appartamento pontificio. «Sappiamo che il Papa coglie momenti di distensione e di riflessione con questo strumento musicale - ha detto ancora il vescovo - e quindi ben volentieri provvederemo». Il Papa passeggerà preferibilmente attorno alla residenza. «Con la Forestale e con la Gendarmeria vaticana, saranno segnati dei percorsi per brevi gite nei vicini boschi».

Il Papa, tramite il suo segretario, ha chiesto che tutta la sua vacanza sia improntata ad una certa sobrietà. La villetta della diocesi di Treviso dove, per sei anni, è stato ospite Giovanni Paolo II, sarà ristrutturata con un ampliamento e interventi agli impianti e agli infissi. Qui il Papa abiterà e nei locali vicini ci sarà posto anche per il suo segretario, il suo cameriere e due religiose del seguito. «I lavori alla casa non rimandano ad esigenze particolari del Pontefice - mette le mani avanti monsignor Mazzocato -. Li si era già messi in conto perchè l'edificio ha cinquant'anni. Negli ultimi due lustri non la si era più presa per mano ed aveva bisogno di restauri, come qualsiasi altro edificio».

«Abbiamo poco tempo per i lavori perchè solo da una ventina di giorni è giunta la risposta al nostro invito al Vaticano. Tre anni addietro avevo rinnovato l'offerta del castello a Giovanni Paolo II, ma il Papa era ormai prossimo alla fine. Poi è stato eletto Benedetto XVI . Anche a lui abbiamo inviato una lettera calorosa, accompagnandola con il dvd di un regista dilettante, dedicato a Lorenzago ed al castello. Un dvd perchè il Papa non aveva mai visto quei luoghi. Non ci è giunta una risposta favorevole, ma in Vaticano ci hanno assicurato che il Pontefice aveva gradito il video. Non nutrivamno molte speranze che potesse accogliere l'invito, dato che da tutta Europa giungono alla Prefettura della casa apostolica importanti proposte analoghe, ma lo abbiamo rinnovato per quest'anno. Ed ecco giungere la risposta positiva».

Il Papa arriverà all'aeroporto di Istrana, come il suo predecessore. Riceverà un breve saluto dalle autorità e salirà subito sull'elicottero per raggiungere i monti. Percorso all'inverso alla partenza per Roma. Non c'è tempo per una sosta nella Marca anche se, al momento della stesura definitiva del programma della vacanza, potrebbe accadere un mezzo miracolo.

Chi vuol vedere il Papa dovrà organizzarsi per assistere ad uno dei due Angelus. Inutile tentare di avvicinarsi al castello di Lorenzago in luglio. Le strade di accesso sono private. La residenza sarà protetta dalle forze di Polizia e dalla Gendarmeria.

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Re: Da "Il Gazzettino" 11-03-2007

Scritto da: Paparatzifan 12/03/2007 21.21
Il Papa nella villa in Cadore ospite della curia di Treviso

I trevigiani avranno due opportunità di salire in Cadore, a Lorenzago, e incontrare il Papa domenica 15 e domenica 22 luglio, per l'Angelus. Tra non molto, appena saranno definiti i dettagli organizzativi, le diocesi di San Liberale e San Tiziano inizieranno a predisporre dei percorsi per i pellegrini che andranno ad aggiungersi ai bellunesi, di casa, ed ai fedeli provenienti da altre province.
Per tutto il restante periodo delle ferie (dal 9 al 27 luglio) sarà difficile incontrare Benedetto XVI , ospite della casa di proprietà della curia della Marca. Sicuramente molto più difficile rispetto a Giovanni Paolo II. «Il Pontefice scomparso - ricorda il vescovo di Treviso monsignor Mazzocato - ogni giorno predisponeva un'uscita sulle Dolomiti. Me lo ricordo bene perchè per due anni, da rettore del seminario di Treviso e quindi anche del castello di Lorenzago, ho preso parte all'organizzazione delle vacanze. Con Benedetto XV ci sarà un cambiamento. Il Papa non si muoverà molto. Tenderà a restare a Lorenzago». Chi andrà in montagna nella speranza di incrociare il Papa in passeggiata avrà ben poche possibilità di soddisfazione.

Tant'è che la Diocesi di Treviso predisporrà anche il trasporto di un pianoforte nel salotto dell'appartamento pontificio. «Sappiamo che il Papa coglie momenti di distensione e di riflessione con questo strumento musicale - ha detto ancora il vescovo - e quindi ben volentieri provvederemo». Il Papa passeggerà preferibilmente attorno alla residenza. «Con la Forestale e con la Gendarmeria vaticana, saranno segnati dei percorsi per brevi gite nei vicini boschi».

Il Papa, tramite il suo segretario, ha chiesto che tutta la sua vacanza sia improntata ad una certa sobrietà. La villetta della diocesi di Treviso dove, per sei anni, è stato ospite Giovanni Paolo II, sarà ristrutturata con un ampliamento e interventi agli impianti e agli infissi. Qui il Papa abiterà e nei locali vicini ci sarà posto anche per il suo segretario, il suo cameriere e due religiose del seguito. «I lavori alla casa non rimandano ad esigenze particolari del Pontefice - mette le mani avanti monsignor Mazzocato -. Li si era già messi in conto perchè l'edificio ha cinquant'anni. Negli ultimi due lustri non la si era più presa per mano ed aveva bisogno di restauri, come qualsiasi altro edificio».

«Abbiamo poco tempo per i lavori perchè solo da una ventina di giorni è giunta la risposta al nostro invito al Vaticano. Tre anni addietro avevo rinnovato l'offerta del castello a Giovanni Paolo II, ma il Papa era ormai prossimo alla fine. Poi è stato eletto Benedetto XVI . Anche a lui abbiamo inviato una lettera calorosa, accompagnandola con il dvd di un regista dilettante, dedicato a Lorenzago ed al castello. Un dvd perchè il Papa non aveva mai visto quei luoghi. Non ci è giunta una risposta favorevole, ma in Vaticano ci hanno assicurato che il Pontefice aveva gradito il video. Non nutrivamno molte speranze che potesse accogliere l'invito, dato che da tutta Europa giungono alla Prefettura della casa apostolica importanti proposte analoghe, ma lo abbiamo rinnovato per quest'anno. Ed ecco giungere la risposta positiva».

Il Papa arriverà all'aeroporto di Istrana, come il suo predecessore. Riceverà un breve saluto dalle autorità e salirà subito sull'elicottero per raggiungere i monti. Percorso all'inverso alla partenza per Roma. Non c'è tempo per una sosta nella Marca anche se, al momento della stesura definitiva del programma della vacanza, potrebbe accadere un mezzo miracolo.

Chi vuol vedere il Papa dovrà organizzarsi per assistere ad uno dei due Angelus. Inutile tentare di avvicinarsi al castello di Lorenzago in luglio. Le strade di accesso sono private. La residenza sarà protetta dalle forze di Polizia e dalla Gendarmeria.

Barty Stefan




....bhè, però mai dire mai!!!Anche per le vacanze a Introd avevano pronosticato una quasi impossibilità di vedere il Papa, ma poi non sono mancati i colpi di scena e le improvvisate.... [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823]
13/03/2007 10:55
 
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Re: Re: Da Queerblog.it

Scritto da: Discipula 12/03/2007 18.51


ma Ratzinger non è contro Bob Dylan, è contro l'esecuzione, in un contesto sacro, di canzoni che secondo lui non contengono messaggi cristiani



E pensare che "Risposta nel vento" l'ho cantata una volta in Chiesa [SM=g27829] [SM=g27829] [SM=g27829] [SM=g27829] Ma all'epoca non sapevo in realtà cosa voleva dire la canzone...
13/03/2007 10:58
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Paparatzifan 12/03/2007 18.33

Già quasi da un anno che sono a Mestre. Da lì, più o meno, due ore e mezza in treno fino a Calalzo, e poi 40 minuti di pullman.




Caspiterina, però è un bel pò di tempo! [SM=g27831] Più o meno la distanza del mio paese e Roma [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819]
13/03/2007 15:09
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: josie '86 13/03/2007 10.58



Caspiterina, però è un bel pò di tempo! [SM=g27831] Più o meno la distanza del mio paese e Roma [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819]



Già,più o meno anche da Arezzo a Roma! [SM=g27819]
"Shemà Israel,Adonai elohenu,Adonai ehad"

13/03/2007 15:17
 
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Lo scopritore della causa della sindrome di Down, la trisomia 21, salirà all'onore degli altari
L'arcivescovo di Parigi, mons. Andrè Vingt-Trois, previa conferma della Santa Sede, ha nominato il padre Jean Charles Naud, priore dell'abbazia di Saint Wandrille, postulatore della causa di beatificazione di Jerome Lejeune (1926-1994). In questo modo comincia il tanto atteso processo di beatificazione a livello diocesano. L'annuncio è stato fatto nella XIII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, il 25 febbraio scorso.

Come ricordano gli amici di Noticias Globales, il dottor Jerome Lejeune nel 1959, a soli 33 anni, ha pubblicato la scoperta della causa della sindrome di Down, la trisomia 21, per questo è considerato uno dei padri della genetica moderna. Nel 1962 fu nominato come esperto in genetica umana nella Organizzazione Mondiale della Salute (OMS). Nel 1964 fu nominato Direttore del Centro nazionale di Investigazione Scientifica di Francia e nello stesso anno viene creata per lui la cattedra di Genetica fondamentale nella Facoltà di Medicina della Sorbona. Diventa così il candidato numero uno al Premio Nobel.

Applaudito e osannato dai "grandi del mondo", smise di esserlo quando nel 1970 si oppose tenacemente al progetto di legge di aborto eugenetico in Francia: uccidere un bambino per evitare che nasca infermo è un assassinio, che apre le porte alla legalizzazione del crimine totale dell'aborto.

In quei mesi partecipa a New York, nella sede dell'ONU, ad una riunione che cercava di giustificare, già allora, l'aborto con la scusa di evitare gli aborti clandestini. In quell'occasione, riferendosi all'OMS, disse: "Qui c'è una istituzione per la salute che si è trasformata in una istituzione per la morte". Quella stessa sera scrive a sua moglie e a sua figlia dicendo: "Oggi mi sono giocato il mio Premio Nobel".

La difesa di Lejeune dell'essere umano dal suo concepimento si basò sempre su argomenti scientifico-razionali prima di qualsiasi considerazione religiosa.

Rifiutò scientificamente non solo il crimine abominevole dell'aborto, ma anche concetti ideologici come quello del pre-embrione. Per queste ragioni lo isolarono, lo accusarono di integrismo e fondamentalismo e di cercare di imporre la sua fede cattolica nell'ambito della scienza.

Fu incompreso e perseguitato in ambito ecclesiale e isolato dai suoi colleghi. Ma in nessun momento ascoltò i prudenti che gli consigliavano di "calmarsi per poter arrivare più in alto e così poter influire di più": le strutture di peccato non si possono cambiare, fanno solo complici. Oltretutto, gli dicevano anche che stava facendo cadere in miseria la sua famiglia, perchè gli furono tagliati tutti i fondi per le sue ricerche delle quali viveva. Lejeune continuò con le sue ricerche, sostenne la sua famiglia e si finanziò dando conferenze.

Giovanni Paolo II, nella lettera al cardinale Lustiger, arcivescovo di Parigi, in occasione della morte di Lejeune diceva: "Nella sua condizione di scienziato e di biologo era un appassionato della vita. Arrivò ad essere il più grande difensore della vita, specialmente della vita dei nascituri, così minacciata nella società contemporanea da pensare che sia una minaccia programmata. Lejeune assunse pienamente la particolare responsabilità dello scienziato, disposto ad essere segno di contraddizione, senza fare caso alle pressioni della società permissiva e all'ostracisimo di cui era vittima".

Nel 1992 inizia, su richiesta di Giovanni Paolo II, la gestazione della Pontificia Accademia per la Vita, creata da Sua Santità l'11 febbraio 1994. Il 26 febbraio seguente, Lejeune riceve, già nel suo letto di morte, la nomina di Presidente dell'Accademia. Consegnò la sua anima a Dio la Domenica di Pasqua del 1994 (3 aprile).

[Modificato da ==kyouki== 13/03/2007 15.25]

--Da qui parte la firma!--
Per un relativista 1+1=3 per valori molto grandi di 1
Che Dio ti raddoppi tutto quello che mi auguri ^_^
13/03/2007 22:08
 
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Re: Re: Da "Il Gazzettino" 11-03-2007

Scritto da: Ratzigirl 13/03/2007 0.35

....bhè, però mai dire mai!!!Anche per le vacanze a Introd avevano pronosticato una quasi impossibilità di vedere il Papa, ma poi non sono mancati i colpi di scena e le improvvisate.... [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823]


Beh, lo hanno detto per scoraggiarci ma noi sappiamo benissimo che lui si fa vedere e avvicinare volentieri!!! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: josie '86 13/03/2007 10.58



Caspiterina, però è un bel pò di tempo! [SM=g27831] Più o meno la distanza del mio paese e Roma [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819]


Eheheheheh... per me... è vicinissimoooooo!!!! [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799]
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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
13/03/2007 23:47
 
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Il Nobel Ciechanover nominato dal Papa membro ordinario della Pontificia accademia delle scienze


Il premio Nobel per la chimica, Aaron J. Ciechanover, è da oggi membro ordinario della Pontificia accademia delle scienze. Lo ha nominato Benedetto XVI. Ciechanover, Nobel nel 2004, è professore di Biochimica nella Facoltà di Medicina del Technion Israel Institute of Tecnology di Haifa, in Israele. Tra i numerosi premi che Ciechanover ha ricevuto sono da segnalare l'Albert Lasker Award per la Ricerca medica di Base nel 2000, l'Israel Prize in Biologia nel 2003 e il Nobel che ha vinto insieme al dottor Avram Hershko e a Irwin Rose.
14/03/2007 20:59
 
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Da "Ansa" 10-03-2007
PAPA IN VACANZA A LORENZAGO DI CADORE
DAL 9 AL 27 LUGLIO


CITTA' DEL VATICANO - Il Papa trascorrerà le vacanze estive di quest'anno a Lorenzago di Cadore, dal 9 al 27 luglio. Lo conferma una nota della sala stampa vaticana, rettificando parzialmente le date annunciate ieri dalla questura di Belluno. Benedetto XVI alloggerrà nella stessa casa che ha ospitato alcune volte Giovanni Paolo II.

Benedetto XVI alloggerà nella casa della diocesi di Treviso dove ha già soggiornato Giovanni Paolo II per sei volte. La casa è in corso di ristrutturazione per accogliere il Papa. Nei primi due anni di pontificato, cioé nelle estati del 2005 e del 2006, papa Ratzinger ha trascorso le vancanze montane a Les Combes di Introd, in Valle d'Aosta, dove pure ha alloggiato il predecessore per una decina di volte.

10-03-2007
Il Gazzettino La panchina in legno dove sua santità Giovanni Paolo II si sedeva sul far della sera per ammirare la cima del Tudaio è coperta dai calcinacci che piovono dal tetto. Il giardino che fu mèta di pellegrini e luogo di intense celebrazioni liturgiche è attraversato dalle ruspe. Da una parte sono gettati i caloriferi, dall'altra i sanitari della vecchia casa delle vacanze della diocesi di Treviso, a due passi dal Castello di Mirabello, in quel di Lorenzago di Cadore. I camion hanno appena portato i tronconi della gru che consentirà di issare i materiali e di effettuare i lavori di quella che ufficialmente viene definita una «ordinaria manutenzione». Lavori cosiddetti di routine in una casa davvero straordinaria, perchè dal 9 al 28 luglio prossimi diventerà la residenza estiva di Benedetto XVI, il successore di Karol Wojtyla.

La notizia era stata anticipata qualche giorno fa, ieri la conferma ufficiale del questore di Belluno, Francesco Faggiano. Ma non serviva un comunicato per capire che Lorenzago avrebbe conosciuto la visita di un altro papa. Bastava venir fin quassù, sul colle ricoperto di abeti che sovrasta il piccolo paese, osservare i lavori in corso, per capire che questa casa, dopo il papa polacco, avrà l'onore di ospitare anche il papa tedesco. Si stanno facendo le cose in grande per riadattare un edificio che cominciava a sentire il peso degli anni. Infatti, verranno spesi qualcosa come 100-150 mila euro per una super-manutenzione che prevede il rifacimento degli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento. Bagni tutti nuovi. Risistemazione interna delle stanze, la cui concezione originale risale agli anni Sessanta, quando la casa fu costruita.

Per sei volte Wojtyla è venuto a Lorenzago, nell'arco di undici anni. Ma sempre questa dimora era rimasta top-secret. Se ne poteva intuire dall'esterno la dislocazione delle stanze, ma nessuno - salvo pochi eletti o le suorine che garantivano il servizio - poteva dire di averla mai vista dall'interno. Ragioni di sicurezza, anche perchè in quegli anni erano in corso grandi mutazioni mondiali, la Chiesa si trovava al crocevia delle trasformazioni politico-religiose dell'Est e anche una breve vacanza estiva doveva essere protetta in tutti i modi. Perfino da possibili incursioni informatiche.

All'ingresso del cantiere, dove è all'opera l'impresa Carron di San Zenone degli Ezzelini, non è stato ancora affisso il cartello dei lavori in corso. Accanto al cancelletto, miracolosamente intatto, l'angolo realizzato dopo la morte di Wojtyla. «Sua Santità Giovanni Paolo II ha abitato questi luoghi...». Seguono le date delle vacanze papali: luglio 1987 e 1988, agosto-settembre 1992, luglio 1993, 1996 e 1998. «Alzo gli occhi verso i monti. Il mio aiuto viene dal Signore» recita il salmo scolpito sul muro. Nelle formelle il papa benedice, il papa cammina tra i monti, il papa prega.

Bisogna scavalcare la recinzione e un giardino disseminato di masserizie, tavole in legno, sacchetti di cemento, suppellettili, prima di arrivare ai gradini che conducono al piccolo portico che dà sulla porta d'accesso alla casa. Ampelio è il capomastro, indaffarato come non mai. Il pavimento è alla veneziana, così andava di moda quarant'anni fa. Al piano terra (in realtà rialzato di alcuni gradini) si trova proprio di fronte la cucina, dove una decina d'anni fa le suorine stavano preparando una peperonata per Sua Santità quando, il giorno prima dell'arrivo, il cronista suonò il campanello, trovandosi di fronte un muro insuperabile di deliziati sorrisi. Poi si imbocca il corridoio.

Sulla sinistra vi sono le due stanze principali del piano terra, che danno su altrettanti finestroni della facciata, rivolta verso il prato e la vallata. Il primo locale è una specie di tinello, dove sono stati adagiati i lampadari in vetro bianco e zecchino rimossi dal soffitto. Una porta scorrevole divideva un tempo dalla sala da pranzo, dove il papa pranzava con il vescovo e con i suoi collaboratori, se non aveva ospiti. Entrambi i locali (ora completamente nudi) verranno mantenuti come sono, ma saranno realizzati un paio di bagni nuovi, sul retro, dove vi sono altre tre stanze di servizio.

È una scala semplice, a condurre al primo piano. Dieci gradini, un pianerottolo, altri dieci gradini. La parte-notte sarà riadattata anche negli spazi, per consentire una più moderna fruibilità da parte dell'illustre ospite. Ma sarà conservata la cappella, dove Giovanni Paolo II andava a pregare molto presto al mattino. D'angolo ci sarà la camera da letto. Dall'altra parte lo studio. Sul retro le camere dei segretari. Anche qui i bagni saranno rifatti ex novo. Per i caloriferi, invece, basterà una tinteggiatura, ma l'impianto sarà rifatto. Infatti è stato sbancato un angolo di giardino per consentire l'interramento di una cisterna.

I lavori sono cominciati da un paio di giorni. La pioggia non ha facilitato l'avvio. Ma adesso sono in pieno svolgimento. Tutti gli infissi sono stati rimossi. Sventrato anche uno dei poggioli in legno, per consentire il passaggio dei materiali dal piano alto. Nessun intervento è invece previsto al tetto, che ha già subìto una manutenzione in passato. Parte del giardino dovrà essere rimodellata quando tutto sarà stato rimesso in ordine. Ma siccome il cantiere resterà aperto al massimo per un paio di mesi c'è tutto il tempo perchè l'erba ricresca quanto Benedetto XVI arriverà a Lorenzago. Il 9 luglio troverà ad attenderlo Mario Tremonti, lo stesso sindaco che esattamente vent'anni fa accolse papa Wojtyla. All'albergo Trieste le gigantografie mostrano quel primo incontro, con un sindaco piuttosto giovane e dalla barba nera. I gestori del locale fanno già qualche conto. «Speriamo che con Benedetto XVI tornino anche i turisti tedeschi che tanto tempo fa prendevano questa strada perchè era la più breve per arrivare alla spiaggia di Grado». Con l'avvento dell'autostrada avevano dimenticato Lorenzago. E da queste parti al massimo arrivava qualche pellegrino polacco, con pochi zloty in tasca.

Giuseppe Pietrobelli
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14/03/2007 21:02
 
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Da "Il Gazzettino" 14-03-2007
Tra i precedenti bellunesi del papa una visita in città quand’era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Al seminario dormì nella stanza che ospitava abitualmente Albino Luciani

Quel giorno di Ratzinger in piazza dei Martiri

Nell’ottobre 2004 alla festa dello sport esclamò: «Dov’è lo stand degli sciatori? Qui in montagna si trascorrono le vacanze più belle»

Joseph Ratzinger in Birreria Pedavena e in seminario Gregoriano di Belluno da giovane sacerdote. Da cardinale - prefetto della Congregazione per la dottrina della fede - nel 2004 al Centro culturale e spirituale "Papa Luciani" di Santa Giustina bellunese dove cenò frugalmente con il vescovo Giuseppe Andrich, in Basilica cattedrale per la messa, al Santuario di "Santa Maria immacolata" del Nevegal e in breve passeggiata nelle vie della nostra città capoluogo.L'annuncio del soggiorno estivo fra le nostre montagne di Benedetto XVI - ospite d'eccezione a Lorenzago di Cadore dal 9 al 27 luglio - apre inevitabilmente la scatola degli amarcord.Il pontefice bavarese - nato nel 1927 a Marktl am Inn ma con nonna materna altoatesina di Rio Pusteria - fu a Belluno nell'autunno di tre anni fa. Alla sera a Col Cumano presentò - affiancato dal giornalista Antonio Socci e dall'organizzatore dell'incontro Michelangelo De Donà - il suo libro "Fede, verità e tolleranza". Il mattino dopo presiedette in Duomo la concelebrazione in latino a cui seguì un giro fra i parterre allestiti quella domenica 17 ottobre per la manifestazione "Sport in piazza". Andò fino a Porta Dante, affacciandosi su piazza dei Martiri: «Ma lo stand degli sciatori dov'è? Qui siamo in montagna, dove si trascorrono le ferie più belle». Quasi un presagio in quella battuta.
Nessuno stand sullo sci lì accanto, solo piccole barche a vela dal lago di Santa Croce: "Avete laghi qui intorno?". L'allora cardinale Ratzinger sorprese chi lo seguiva, era lui a chiedere. Come se volesse capire questa nostra terra. Ripensando, magari, alla sua dove -come ricordò nell'occasione il segretario Georg Gaenswein - di laghi ce ne sono molti, come il Trannstein Chiemsee.Il cardinale Joseph guardò i bambini impegnati nel calcio: «E'importante lo sport come esercizio del corpo e dell'anima, come disciplina per rispettare l'altro», fu la sua riflessione. Dopo la passeggiata il cardinale tornò in curia per l'intervista ufficiale alla presenza di soli due giornalisti ed alcuni prelati. Solo quindici minuti ( intorno alla Turchia in Europa, adgli oratori scomparsi, alla difficoltà del lessico della liturgia) e l'ultima domanda la fece lui, chiedendo notizie del Gazzettino («E' il giornale di Venezia e del Veneto, vero? Porti i miei saluti ad Arecangelo Paglialunga»).Ben prima del 2004, comunque, papa Benedetto XVI aveva visitato un po' di provincia di Belluno. Ci venne da giovane sacerdote, come racconta mons. Giorgio Lise, direttore del Centro "Papa Luciani": «Joseph Ratzinger venne nel Bellunese insieme ad altri tre confratelli per recarsi a Pedavena dove il direttore della famosa birreria era un amico della sua famiglia. Si Spostò poi a Belluno, trovando alloggio in seminario Gregoriano - sono sempre frammenti di memorie passate da Ratzinger a Lise durante un viaggio in auto - lì gli venne assegnata una stanza che, come venne a sapere successivamente, era quella abituale di monsignor Albino Luciani, che all'epoca in Seminario era insegnante».

Daniela De Donà

Grande, don Giorgio!!!!!

Guardate Ratzi con gli occhiali da sole di don Giorgio. Cliccate qui
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[Modificato da Paparatzifan 14/03/2007 21.03]

[Modificato da Paparatzifan 14/03/2007 21.10]

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14/03/2007 21:25
 
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Da "Il Gazzettino" 13-03-2007
Ecco una bicicletta per il Papa

Bruno Carraro e Sergio Sanvido la consegneranno a Benedetto XVI

Per Bruno Carraro, il vulcanico presidente del Gruppo Sportivo San Marco Stigliano e componente l'Associazione Azzurri d'Italia e Fondazione Madonna del Ghisallo, la promozione del ciclismo deve essere costante e a 360 gradi. Il dirigente veneziano nelle ultime settimane è riuscito a mobilitare tantissime persone per giunge preparatissimo all'evento che lui stesso ha definito "il più grande della mia vita" e cioè quello che lo vedrà impegnato nella consegna a Papa Benedetto XVI di una bicicletta appositamente costruita per il Santo Padre. L'evento, secondo quanto ha rilevato Carraro, che è grande amico dei corridori (soprattutto di Francesco Moser n.d.r.), è stato programmato per mercoledì 2 maggio in occasione dell'udienza generale che il Papa terrà in Vaticano. La bici, che è in lega ed è stata realizzata in ogni particolare dal celeberrimo costruttore bellunese Sergio Sanvido, attualmente è custodita nel Museo Storico Nazionale dedicato a "Toni Bevilacqua" di Cesio Maggiore. La bici è stata preparata appositamente per il Papa ed è del "Modello 35". A consegnargliela saranno lo stesso Carraro e Sanvido (quest'ultimo è anche direttore del Museo bellunese che porta il nome del campione veneziano, Toni Bevilacqua, e che sarà inaugurato nei prossimi giorni). I due sono anche componenti dell'Associazione Glorie del Ciclismo Triveneto. La consegna della bicicletta a Papa Benedetto XVI , secondo quanto ha precisato Carraro, avverrà per l'udienza dedicata alla Fondazione Madonna del Ghisallo (patrona dei ciclisti) guidata da Don Luigi Farina, rettore del tempio che ha sede a Magreglio (Como) e da Renato Conti, presidente del gruppo.

Francesco Coppola
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17/03/2007 20:59
 
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Da "Il Gazzettino" 17-03-2007
CANALE - Sono sempre più insistenti le voci che vorrebbero il Santo Padre in paese durante il suo soggiorno cadorino

Il Papa arriverà, ma in forma privata.
Anche se la visita è più di una speranza, manca il tempo per organizzare un incontro ufficiale


Canale
La visita di Papa Benedetto XVI a Canale d'Agordo è più di una semplice probabilitàma, se dovesse avvenire, sarà in forma privata. Sono queste le ultime indiscrezioni che trapelano dal paese natale di Papa Luciani, che avverte un certo moto di trepidazione la prospettiva di accogliere tra le sue braccia il Santo Padre nel periodo di riposo che trascorrerà tra i monti di Lorenzago. Nessuno in questo momento vuol rilasciare dichiarazioni ufficiali. Il vice sindaco Rinaldo De Rocco, incaricato dell'amministrazione, di seguire le varie iniziative legate a Papa Luciani, affronta con prudenza l'argomento: «Siamo veramente felici e condividiamo la gioia della gente di Lorenzago che si prepara ad ospitare Papa Benedetto XVI . E pur nel rispetto del soggiorno che Papa Benedetto XVI farà a luglio in Cadore, noi confidiamo che ci sia lo spazio anche per una visita in forma privata a Canale, per visitare il paese di Albino Luciani». Una dichiarazione piuttosto ponderata quella del vice sindaco. Ma proprio il fatto che siano parole pesate, schiude energicamente le porte all'ipotesi che se davvero Papa Ratzinger farà una capatina a Canale, questa potrebbe essere in forma privata, ovvero senza alcun programma ufficiale se non una visita al fratello di Papa Luciani, Edoardo e un'altra alla chiesa del paese, di pochi minuti e per pochi intimi. Del resto i margini di tempo per avviare un'organizzazione in grado di far fronte alla visita ufficiale di un pontefice a Canale, sono molto ristretti se non del tutto insufficienti. E anche questo fa intuire che la visita privata sia al momento la sola e unica alternativa percorribile. La situazione è molto cambiata rispetto al 26 agosto 1979, quando a Canale arrivò Papa Wojtyla e sicuramente, anche le misure di sicurezza richieste, erano ben diverse. Qualcosa si potrebbe azzardare per il prossimo anno, 2008, in cui ricorre il 30. anniversario dell'elezione a Papa di Albino Luciani. Un anniversario che potrebbe coincidere con una visita ufficiale di Papa Ratzinger a Canale. E in tal caso senza l'affanno di dover organizzare e allestire l'arrivo di un pontefice potendo contare solo su una manciata di settimane.

Dario Fontanive


Papa, mi auguro che tu possa fare la visita al paese del mio carissimo Papa Albino! [SM=g27821] [SM=g27822]

[Modificato da Paparatzifan 17/03/2007 21.02]

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