1 - Un viaggio inaspettato

* entriamo in scena, allora... *

Cicatrice presagì di non avere vie d'uscita sicure davanti a sè.
Corse al limite delle sue possibilità per qualche decina di metri, per rendere credibile il suo affanno. Dopodichè, quando ormai era stremato, inciampò volutamente in una radice, e, controllando la sua caduta, urlò di finto dolore, e rimase a terra ad attendere i suoi inseguitori, ansimando.

Il ramingo vide l'uomo correre e cadere poco più avanti. Lo raggiunse facilmente, facenno cenno ai due cavalieri di restare indietro.
La boscaglia era ancora rada nel punto in cui l'uomo era caduto. Non sembrava ferito. Sembrava aver avuto solo un piccolo colpo di sfortuna nelll'incappare in una radice sporgente. Il ramingo era in una netta posizione di vantaggio, in caso di scontro, ma l'avversario non sembrava del tutto fuori combattimento.

Cicatrice, ansimando, supplicò l'inseguitore:
"Vi prego, mio signore, vi prego... Non ho fatto nulla. Vi prego!"

L'aspetto dell'uomo incuriosiva il ramingo.
Kardoss non avrebbe saputo determinare con certezza nè la razza, nè l'età del suo interlocutore, mentre l'abbigliamento, bruno e nero con un ampio mantello di feltro e le armi, un arco lungo ed una spada corta, suggerivano trattarsi di un cacciatore.
L'uomo, di pelle chiara, aveva capelli corvini screziati appena di grigio, una folta barba con strani ninnoli legati ad essa, lo stava guardando dritto negli occhi... con l'unico occhio superstite, visto che il sinistro era chiuso da un'ampia cicatrice che gli attraversava il volto.

Più in là, i compagni di viaggio si erano resi conto che l'inseguimento doveva essere finito...

Kardoss guardò l'uomo che da terra non era sicuramente in una buona posizione ma l'aspetto era quello di un cacciatore, o molto inesperto o con molto trascorso alle spalle, sarebbe stato meglio considerare la seconda ipotesi visto che la prima era innocua.

"Non abbiamo alcun intenzione di farvi male, come vi ho detto solo i servi di Sauron ed i malfattori hanno di che temere, ora se gentilmente voleste allontanare la faretra e la spada vorremmo solo porvi alcune domande per sincerarci della vostra identità e delle vostre motivazioni, cosa che avremmo fatto subito se non vi foste dato alla fuga il che, in questo momento, non depone a vostro favore, ma se non avete nulla da nascondere nel giro di pochi minuti potrete tornare alle vostre attività."

"Raekwon, per favore volete prendere voi in consegna le armi del nostro amico cosicchè si possa tornare dagli altri in sicurezza, senza essere sgarbati e senza spaventarlo ulteriormente?"

detto ciò Kardoss attese che l'uomo allontanasse le armi, quindi rinforò la spada e attese che si fosse alzato per indicargli la direzione da cui provenivano per poi seguirlo lasciando che i cavalieri raccolte le armi dell'uomo li accompagnassero.

*quest'uomo deve aver passato dei brutti momenti, spero che non faccia sciocchezze, sono stanco di veder morire la gente*

*Per gli Dei, un ramingo del nord. Ci mancherebbe solo di trovare sire Elessar al seguito di questi Rohirrim... *

Seguì le indicazioni dell'uomo senza aprir bocca. Abbandonò le armi che aveva in vista senza timore, e si alzò senza grossi problemi.

Dopodichè annuì e si preparó a seguire il Dunedain.

Raekwon, appena sceso da cavallo, si avvicinò a prendere con cura le armi del cacciatore.
Questi seguì tranquillo il ramingo, fino al resto del gruppo.

Dama Eowyn intanto aveva indicato ad uno dei cavalieri di raggiungere i due in avanscoperta, con l'ordine di aspettare e di perlustrare un po' i dintorni.
" Credo sarà opportuno fare due chiacchere con quest'uomo"

Cicatrice avvininadosi al gruppo ebbe la conferma dell'impressione di poco prima e per un momento spalancò l'unico occhio dalla sorpresa. Aveva riconosciuto qualcun altro: fino ad allora l'aveva vista solo da lontano, una volta, ma si rese conto di avere davanti a sè la signora dell'Ithilien.

Gli uomini del gruppo a loro volta osservarono incuriositi il nuovo arrivato. Ed in particolare, qualcuno lo aveva a sua volta riconosciuto...

Ma fu Eowyn a rompre il ghiaccio.

"Ottimo, Kardoss, grazie del tuo intervento. E grazie anche a voi" disse rivolgendosi ai suoi uomini "Bene, messere, " disse quindi al cacciatore " Spero che tu non ti sia ferito. Ora vorresti essere così cortese da dirci il tuo nome, e cosa ti porta nei boschi in questa zona così isolata?

"Il mio nome è Lonar, del villaggio di Enondar. Non ho subito nessun danno, maestà, nè sono ferito.
Sono un cacciatore. Come sempre, mi allontano dal mio villaggio anche per settimane, per tornare con qualche preda più corposa di qualche fagiano alla mia abitazione. E non vi nascondo che preferisco la compagnia degli alberi a quella degli uomini, molto spesso.

Capita che incroci la Via dell'Ithilien, mentre cerco le tracce di qualche branco di cervi. E così è capitato oggi.

Sebbene solitamente preferisca lasciar passare i viandanti senza dare loro segno della mia presenza, poichè ho visto i vostri uomini avanzare in questa direzione, ho deciso di uscire allo scoperto, e allontanarmi, confidando che guerrieri valorosi come i vostri non avrebbero dato peso a un cacciatore solitario. Evidentemente mi sbagliavo.

Anticipo la vostra domanda, mio signore," disse, questa volta rivolto al Ramingo, " non ho risposto al vostro richiamo, perchè non sempre chi garantisce la pace nelle città è il migliore incontro per un uomo che vive solo nei boschi. Né è sempre vero che i funzionari e i guardiaboschi servono più la corona del proprio stomaco. E che quindi le <<intenzioni malvagie>> di cui parlavate, forse, hanno una concezione molto variabile in queste terre."

La voce di Cicatrice si fece dura nelle ultime frasi. Gli tornavano alla mente le giornate passate in altri boschi, in compagnia di uomini che ora non cacciano più.

*Dannazione. Lui è qui. Con Dama Eowyn, e una dozzina di Cavalieri. Non sarà certo semplice come pensavo*

Mentre raccontava, l'uomo del bosco si guardò attorno, soffermandosi con gli occhi sui personaggi più rilevanti di quella strana compagnia. Si sforzò di non sembrare più interessato ad uno o ad un altro, e chiaramente tentava, seppur a fatica, di sostenere lo sguardo indagatore della Signora dell'Ithilien.

Lo sguardo della dama si fece ancora più penetrante
"Parole pesanti, le tue Lonar. Parole che speravo di non sentire più, in questi tempi assai meno cupi di quelli che abbiamo vissuto. " fece un alunga pausa "Ma se c'è qualcosa che pensi io debba sapere,parla pure liberamente..."

"Maestà, l'indole dell'uomo, in tempi difficili, non è sempre quella di un bravo servitore della corona. Come dicevo, spesso la legge diventa un semplice pretesto per le peggiori angherie.
Certo, quello che accade ora non è grave o duro quanto quello che accadeva prima della Guerra... " A queste parole il suo sguardo divenne freddo come il ghiaccio.

" ... Ma vedersi portare via il frutto del proprio sudore brucia comunque.
Non farò nomi mia signora, vi basterà consultare i vostri elenchi... Se vorrete anche solo richiedere un'ispezione, fate in modo che i guardiacaccia dei boschi da qui a Tir Ethraid rendano qualche resoconto del loro operato."

Eowyn esitò un momento, colpita o forse contrariata dalle parole del cacciatore...

Kardoss osservò intensamente l'uomo vestito di nero *perchè non fare nomi se tanto si ritiene che quelle persone siano arroganti e prevaricatori?*

"Cacciatore, le vostre sono accuse di un certo rilievo, non possono essere buttate lì pretendendo che siano ritenute vere senza alcuna prova o alcun nome che possa essere verificato; potreste anche star interpretando una parte, sviando la nostra attenzione con un ruolo facile da impersonare in queste terre: il cacciatore che subisce torti dai guardiacaccia. Da quanto siete assente dal vostro villaggio? Come mai non avete ancora cacciato nulla?"

Così facendo si spostò volutamente dal fianco del cacciatore ad una posizione più frontale, senza impedire la vista dello stesso al Capitano Dèor o a Lady Eowin ma dando cmq le spalle ad essa per fronteggiare l'uomo il cui atteggiamento non lo convinceva del tutto e continuò a scutarlo in cerca di qualcosa che ne rivelasse la natura.

"Scusate se intervengo..." disse Angoldaer sporgendosi un po' usando le staffe del cavallo "...ma in un certo senso posso capire il riserbo del nostro viandante. Se pure conosce la situazione locale meglio di noi, come ci da a intendere, non vuol per questo dire che voglia aprire un istruttoria qui su due piedi. Dato che siamo in soprannumero di dodici a uno, e tutti tranne me veterani di qualche guerra, non c' 'e bisogno di incutere uleriore timor degli Dei in quest' uomo. Puo' avere avuto sfortuna, nella sua caccia, e qualunque cosa ci dicesse sul suo villaggio, se non ci passiamo a verificare avra' ben poco valore come prova, nel bene o nel male. Se davvero ha avuto a che dire con dei guardacaccia, potrebbe ben spiegare perche' si sia tanto allontanato da quella che, presumo, sia la loro giurisdizione abituale. Una pancia vuota spinge a certi estremi, lo sapete tutti meglio di me. D' altro canto, denunciare figure di autorita' non e' cosa che ci si possa aspettare da chi non sia un cavaliere. Questo Lonar vive qui, e non ci conosce. le conseguenze di fare nomi e cognomi potrebbe ben sembrargli poco piacevoli, senza per questo mettere in dubbio la tempra morale e l' etica della signora dell' ithilien"

"Un giusto ragionamento il vostro, messer" disse Dèor rivolgendosi ad Angoldaer "tuttavia appare incompleto, almeno per quanto riguarda le conclusioni. Inoltre, non avete pensato che forse il qui presente Lonar abbia meno remore a parlare di quanto voi pensiate?" concluse rivolgendo uno sguardo interrogativo allo sconosciuto.

*Grazie a tutti gli Dei, ho qualcuno dalla mia. Ironia della sorte.*

"Se è il nome che volete, mia signora, potrei anche offrirvelo.
Ma se la denuncia viene dal basso, è semplice schiacciarla. Cos'è la parola di un cacciatore, o di qualche altro contadino, contro quella del guardiaboschi e di chi registra le loro azioni? Temo più una ripercussione che un nuovo sopruso: estorto un cervo se ne caccia un'altro, tagliata una mano, o peggio, l'arco non si tende più... E sarei sempre e comunque alla loro mercè.

Caccio sempre più lontano da loro, proprio per questo.

In ogni caso, mia signora, sappiate che non ho in mano preda non per colpa mia, ma perchè qualcun altro l'ha fatta scappare, stamane.
Inseguivo da qualche giorno un branco di cervi, che in questa stagione si stanno addentrando sempre più nella foresta, quando un gruppo di giovani sporchi e laceri, sembravano banditi, si è messo a fare un tale fracasso che gli animali sono fuggiti verso nord ... stavo cercando di recuperare la pista, quando vi ho intravisto.

Sembrava farneticassero di agguati ed imboscate, e forse questo potrà interessarvi, mia signora. Ma erano gonfi di vino, e molto male assortiti, quindi non dovrebbero preoccuparvi."

"Di preciso, dove e quando si è verificato l'episodio di cui parlate?"

"Dove?"

"Verso quale direzione si stavano muovendo? Quanti erano e come si spostavano?"