1 - Un viaggio inaspettato

* perfetto.. nessun movimento.. nessun luccichio.. nessuna reazione..
e più avanti la strada si allarga.
è ora di fare ritorno.. *

"Signori, Dama Eowyn ... rimango convinto di quanto ho affermato poco fa: è inutile, controproducente e ingiusto tentare di far passare inosservato un nobiluomo del lignaggio di Messer Angoldaer. Quindi non lo faremo.
Allo stesso tempo sono certo che non sia il caso di perder più tempo del necessario con i mercanti, quindi pregherei Kardoss di limitarsi ad acquistare quello di cui ha bisogno, quando verrà il momento, senza indugiare.
Le due dame utilizzeranno il cappuccio del loro mantello semplicemente a scopo precauzionale … e anche per far contento un testardo esasperante come me.
Sam …" si corresse "... Fu’had Hissam, spunterà fuori quando lo riterrà opportuno: quell’haradrim sa il fatto suo e non dobbiamo temere per lui.
Proseguiamo ed aspettiamo che Arhelm o Frèalor vengano a darci la notizia che attendiamo.”
Lanciò una rapida occhiata alla sua Signora e suo malgrado si ritrovò a pensare che quell’aria leggermente contrariata che aveva assunto la rendeva ancora più bella.

Non dovettero attendere molto.
Poco dopo Giunse Frèalor con la notizia che i carri stavano accostando.

LE due dame provvidere ada alzare i lcappuccio, e a mettersi deliberatamente in messo a un gruppo di cavalieri.

Pochi minuti dopo, il gruppo potè notare i due carri sulla destra della strada, in un piccolo spiazzo accanto al rudere di una vecchia costruzione.

Dèor non disse nulla, si limitò a scambiare un eloquente sguardo con Raekwon e a tenere gli occhi ben aperti: i suoi uomini sapevano cosa fare e tutte le istruzioni del caso erano state date.
Per la prima volta, da quando erano partiti, il rohirric si tenne pronto all'eventualità, se pur remota, di dover ricorrere all'utilizzo delle sue armi ...

Angoldaer seguì Kardoss dal mercante. Si presentò col suo nome, esibendo il suo sigillo personale, e si informò sul prezzo. Dopo un breve negoziato, riuscì a strappare un prezzo leggermente inferiore a quello deciso dal mercante, e gli compilò una nota di credito per l' amontare pattuito, firmato in calce, specificandovi la quantità e qualità del vino.

Disse al mercante "La nota è pagabile alla Thalion Goed, a vista del portatore. Chiedete pure di Gelmir, il mio direttore esecutivo, al portale della Terza Cinta. In sua assenza, di suo nipote Herumir. A questa breve distanza da Minas Tirith, le mie note di credito sono ben riconosciute e bene accette. Spero non vi dispiaccia se ci teniamo il contante per quando saremo più lontani"

Il mercante sembrava soddisfatto dell'accordo, osservando con curiosità le note di credito
"Non mi capita di usarle spesso nei miei commerci, specialmente nell'Harad del sud non sono molto gradite. Vorrà dire che sarà una buona scusa per veder edi passare da Osgiliath al mio ritorno. Vi interessano anche spezie del sud?"

Kardoss intanto aveva approfittato per dare un'occhiata poco più avanti, notando il picccolo Xin indaffarato a quello che sembrava un intevento di manutenzione sotto il carro più grande. Solo in quel momento notò in effetti un qualche tipo di complicato meccanismo sotto il pianale.

Nel frattempo la compagnia era passata, senza che i mercanti prestasero particolari attenzioni alla sua composizione. Era dunque tempo per i due dunedain di ricongingersia ai compagni.

Kardoss

Notando il meccanismo sotto il pianale Kardoss pensò che prima di andare fosse il caso di farlo vedere al cugino, a lui sarebbe bastate un'occhiata per farsi almeno un'idea del funzionamento, così con noncuranza pose una mano sulla spalla di Angoldaer e avvicinandolo a sè disse:

"Angoldaer permettemi di presentarti anche messer Xian, anch'egli viene dal lontano oriente ed un saluto di ospitalità mi sembra doveroso prima di andare"

E poi in un sussurro, dopo aver dato le spalle a Lagrein aggiunse:

"Guarda sotto il pianale"

Angoldaer, congedatosi da Lagrein, passò a salutare Xin, il quale, udendo il proprionome sbucò davantial carro (ostruendo quindi in parte la visuale
" Piacele di conoscelvi" salutò i novestro ncon un forte accento dell'est.

Nel breve dialogo Angoldaer potè solo notare sommariamente alcune molle e dei piccoli fori.

L'ipotesi che si fece fu di uno strumento per "sparare" qualcosa.

Non passarono che pochi minuti, quando il gruppo si vide avanzare di fronte un cavalierer solitario, presto riconosciuto come Fu'had...

Dopo la ricongiunzioen e i rispettivi aggiornamenti il gruppo proseguì in direzione sud.
A breve giunsero davanti allaprima stazione di posta, poco più di una casupola con un custode. La oltrepassarono e decisero, a parte qualche breve pausa, di proseguire fin quasi al tramonto, per guadagnare un po' di tempo.
La terza stazione di posta era un po' più grande delle altre, e due soldati di gondor la presidiavano...

"Buonasera signori."

disse Fu'had fermando il cavallo. Era andato avanti insieme all'avanguardia, giusto per verificare che fossero effettivamente due soldati e per avvisare dell'arrivo della compagnia.

"Sto facendo da guida a dei nobili signori della capitale.
Tra poco arriverà la scorta e potrete parlare direttamente col capitano. Immagino che, essendo tardi, vorranno sostare qui in zona, se non ci sono controindicazioni.
Ma ditemi, ci sono notizie dal sud? Stiamo andando a Tir Ethraid, ma non mi dispiacerebbe aggiornarmi sulla situazione anche più avanti, è da molto che non passo per quelle contrade..
Com'è il cammino verso sud? Ancora -come lo ricordo- pieno di briganti e sudroni allo sbando?"

I due soldati squadrarono l'haradrim da capo a piedi.



"Per quanto sappiamo non è il massimo della sicurezza, appena si oltrepassa Tir Ethraid. Diciamo che non è una cattiva idea viaggiare leggeri, e armati. Quanto ai nobili della capitale, questa stazione è qui apposta. Qui possono bivaccare comodamente una dozzina di persone. E fino al doppio, se ci si sa adattare...Spero però che se siete in molti abbiate provviste con voi: non abbiamo molto. A proposito, ti dispiacerebeb darci il tuo nome?"

"Ah non preoccupatevi per questo, abbiamo le nostre.. e anche un po' di vino in più, se non sbaglio..
comunque il mio nome è Fuhàd Hissàam, soldati di Gondor, lieto di conoscervi.."

Dopo qualche altro scambio di nomi e notizie,-anche i soldati in fondo erano curiosi di sapere qualche nuova dal nord- spuntò in lontananza il resto della scorta e dopo un gesto d'intesa con Walda e Folca, che avevano appena perlustrato la zona, l'haradrim segnalò che era tutto in ordine.

I due guardiani al riconoscere chi fosse l'ospite in arrivo diedero la massima disponibilità par l'accoglienza.
In effetti la stazione di posta non era il massimo in tal senso. C'erano due stanze con pagliericci, che potevano ospitare l'una fino a 6-8, l'altra una decina di persone, una piccola sala refettorio con un focolare, e una scala a pioli che dava su una piccola torretta di osservazione.

Una salita rapida alla torretta rivelò, per quanto visibile, una strada sgombra. Il carro dei mercanti doveva essere ancora parecchio indietro, o più probabilmente si era fermato alla stazione di posta precedente.

Le prove fatte dai dunedain su una piccola quantità di vino rivelavano... che si trattava con ogni probabilità di vino, senza aggiunte particolari.

Lefrun, con l'aiuto di un paio di soldati, si mise a prepare una cena frugale, mentre la lepre, con l'ausilio di alcune delle erbe aromatiche acquistate da Kardoss, propagava un invitante profumo...

"Siete fortunati, da queste parti, ad avere così tanta abbondanza.."

Fece l'haradrim, mentre aiutava a girare la lepre sullo spiedo.
Quando pensava ai luoghi da cui proveniva si avvertiva maggiormente il suo forte accento del sud..

"Nel deserto, trovare della selvaggina così deliziosa è un vero miracolo.."

Dèor e Raekwon ritornarono dal loro giro di perlustrazione, sereni ma non per questo rilassati.
“Fai consumare a tutti gli uomini un pasto veloce dopodiché dividili in due gruppi, uno dei quali resterà di guardia mentre l’altro andrà a riposare” disse il Capitano al suo subalterno “voglio quattro soldati di ronda intorno al perimetro della stazione ed uno in cima alla torretta. Ci sarà solo un cambio della guardia.” si fermò e guardando il suo compagno negli occhi chiese “E’ tutto chiaro?” l’altro annuì “Bene, facciamo in modo che non accada nulla … e se qualcosa deve accadere che non ci prenda impreparati.” Raekwon annuì per la seconda volta. Dopo qualche secondo di silenzio Dèor concluse “Tu starai con gli uomini del primo turno, io farò il secondo” diede una pacca sulla spalla del suo vice e andò a prendersi cura di Falstaff, il suo imponente cavallo grigio.

"Profumo delizioso, la vostra selvaggina. Zaaky kathir (*), mastro Fuhad. ah! Non indagate oltre, sono le uniche due parole che so nella vostra lingua. E "grazie", s'intende"

Angoldaer si sedette su una sedia presso il focolare, trasse quaderno e una penna simile a uno stiletto di bronzo da una sacca, e chiese

"Secondo voi quante miglia di strada effettiva abbiamo percorso da Osgiliath alla prima stazione, e quante fino a questa?"



--------------------------
(*) Deliziosa!

"Me lo sono chiesto anche io.."
rispose l'haradrim, continuando a tenere d'occhio lo spiedo.
"le stazioni di posta sono ben pensate perchè costruite a una distanza tra di esse che richiede più o meno la stessa fatica di viaggio tra l'una e l'altra, tuttavia ho notato che il percorso effettivo è diverso.
Se infatti la prima distanza è più tortuosa, le altre sono più dirette, così si può dire che i tempi di percorrenza sono all'incirca gli stessi, tra una tappa e l'altra, mentre le distanze effettive invece sono differenti.."

Fuhad diede una stima personale delle distanze e dei tempi, in base alla propria esperienza del viaggio, poi, incuriosito dalle annotazioni del nobile, domandò.

"Anche voi vi interessate di mappe e cartografia, Angoldaer? Stavo giusto chiedendomi se su sia più pratico per un viaggiatore annotare le distanze autentiche o piuttosto i tempi di percorrenza effettivi, supponendo come andatura di riferimento un viaggiatore leggero e a cavallo che stia viaggiando a buon passo, ma senza urgenza.."

"Molto interessante.. devo dire che resto affascinato dall'idea di basare un calcolo delle distanze sul lavoro che ci si impiega a percorrerle..
ma non posso che essere d'accordo sui vantaggi così ben espressi delle misure assolute.. soprattutto se teniamo conto delle altezze..
Si, certamente... credo proprio che dovremmo adottare tutti questo metodo così chiaro e oggettivo..
e ci vorrebbero anche delle unità di misurazione comuni.. penso.
Un piede o un miglio in Gondor non sono gli stessi che nel Khand o nell'Harad del sud, purtroppo.. per non parlare dei pesi.. o delle monete.."

"Ma per nostra fortuna..
lepri e conigli sono quasi sempre gli stessi.."

aggiunse subito con fare soddisfatto.

"Signori... credo proprio che sia pronto.."