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Chi l'ha visto - casi irrisolti

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2023 09:26
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29/11/2010 18:43
 
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Cassibile,preso mostro accusato di 5 omicidi
Il serial killer sarebbe un pensionato incensurato


SIRACUSA - L'uomo arrestato stamane con l'accusa di essere il presunto "mostro di Cassibile" si chiama Giuseppe Raeli ed è un pensionato incensurato di 69 anni . L'uomo ha già lasciato sotto scorta e nel massimo riserbo la caserma del comando provinciale dei carabinieri di Siracusa per essere condotto nel carcere siracusano di contrada Cavadonna dove verrà rinchiuso in isolamento. Le accuse a suo carico sono di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione di arma in relazione ai diversi episodi che gli vengono contestati.

Gli investigatori attendono adesso di valutare quel che emergerà dalle perquisizioni in corso sia nella sua abitazione che in alcuni fondi nella sua disponibilità per verificare se possono essere ricondotti o meno al pensionato anche altri episodi sui quali le indagini sono ancora aperte. Il blitz che ha portato all'arresto del presunto serial killer di Cassibile e stato condotto con il supporto di una trentina di carabinieri. In questo momento sono in corso, anche da parte dei tecnici Ris di Messina, le perquisizioni sia nell'abitazione del pensionato arrestato che in alcuni fondi nella sua disponibilità che si trovano in prossimità della sua abitazione. Tutte operazioni queste che si protrarranno ancora a lungo.

Quanto agli episodi che vengono contestati al pensionato sembra, sempre secondo le primissime indiscrezioni, che possano fare riferimento ad un arco temporale più ristretto rispetto a quello compreso tra il 1996 ed il 2009 sul quale gli investigatori hanno indagato per le diverse vicende che a vario titolo sono state ricondotte alle azioni del cosidetto "mostro di Cassibile".

ACCUSATO 5 OMICIDI E 4 TENTATIVI - Sono cinque omicidi, quattro tentati omicidi ed un episodio di minaccia a mano armata, tutti avvenuti tra il 1998 ed il 2009, gli episodi contestati a Giuseppe Raeli, 69 anni, il pensionato arrestato questa mattina dai carabineri con l'accusa di essere il presunto "mostro di Cassibile". Gli agguati sarebbero avvenuti sempre nella stessa zona, tra Cassibile, Noto, Avola e Fontane Bianche, e con la stessa arma, un fucile calibro 12 caricato a pallettoni.+ L'episodio più lontano nel tempo, e per altro già coperto dalla prescrizione, è quello di una minaccia a mano armata avvenuto a Cassibile il 28 novembre 1998. Tra gli agguati contestati al pensionato, che erano già stati attribuiti nelle diverse indagini all'azione di un unico serial killer figurano il duplice omicidio dei coniugi Sebastiano Tiné e Giuseppa Spadaro ed il ferimento nella stessa circostanza di una figlia della coppia, Katia Tiné, avvenuto in una villetta di Fontane Banche il 31 luglio 2003; l'omicidio di Giuseppe Spada (Cassibile, 18 agosto 2004) ed i tentati omicidi di Aurora Fracone (Cassibile, 12 febbraio 2004) e Giuseppe Leone (Cassibile, 15 marzo 2009, l'ultimo degli episodi contestati). Al presunto "mostro" vengono contestati anche il tentato omicidio di Antonio Bruni (Avola, 21 novembre 1998), e le uccisioni di Rosario Rizza Timponello (Noto, 28 gennaio 1999) e di Giuseppe Calvo (Avola, 9 ottobre 2002). Per diversi altri episodi, compreso alcuni omicidi già ritenuti opera del "mostro di Cassibile" come, ad esempio, quello di Maria Callari avvenuto nel dicembre del 2000 a Cassibile, non è stato sin qui formalizzato alcun provvedimento pur esistendo per gli inquirenti e gli investigatori fortissimi sospetti.

AGGUATI MESSI A SEGNO CON LA STESSA TECNICA
La svolta nell'indagine della Procura della Repubblica di Siracusa che ha portato all'arresto del presunto "mostro di Cassibile" arriva nei primi mesi dello scorso anno, quando il 15 marzo scatta l'agguato a Giuseppe Leone, un imprenditore agricolo ferito in modo non grave in un agguato tesogli mentre stava uscendo, di sera, dal suo podere nelle campagne di Cassibile. Le modalità operative fanno ritenere agli investigatori che possa trattarsi del "mostro" che tuttavia non era più entrato in azione da cinque anni (l'omicidio Spada). Da quell'agguato viene avviato un certosino lavoro investigativo che ripercorre a ritroso, caso dopo caso, i fatti di sangue attribuiti al "mostro" e rimasti sino a quel momento rimasti insoluti. Vengono fissati alcuni punti fermi che mettono in collegamento gran parte degli episodi analizzati. Il primo é, appunto, l'identico modus operandi. Il killer prima di sparare e uccidere tendeva alle sue vittime delle trappole che le costringeva a venire allo scoperto per diventare dei comodi bersagli: tronchi o grossi massi lungo la strada per fermare le auto, cancelli chiusi con del filo di nylon in modo tale da obbligare la vittima designata ad uscire dall'abitacolo ed esporsi ai colpi, incendi appiccati ai mezzi o colpi di fucile contro finestre e facciate per far venir fuori i proprietari da casa. Inoltre gli agguati venivano tesi rimanendo al riparo dietro muretti o fitte sterpaglie in zone che comunque consentivano al presunto assassino sempre delle comode vie di fuga, attraverso quelle campagne che l'uomo conosceva assai bene per via del suo lavoro di "palista": puliva infatti i terreni con la pala meccanica e poi rivendeva la legna da ardere.

DIETRO CATENA DELITTI UN MOVENTE ECONOMICO - Nella ricostruzione dei diversi episodi attribuiti a Giuseppe Raeli, 69 anni, il pensionato accusato di essere il cosidetto "mostro di Cassibile", gli investigatori hanno enucleato un unico movente: quello economico. In tutte le occasioni, secondo carabinieri e Procura, l'uomo avrebbe sparato per motivi di interesse, a volte anche per crediti di poche centinaia di euro che le sue vittime non avrebbero saldato per delle fornitura di legna (attività svolta dall'arrestato ndr) o per delle contestazioni sull'effettivo quantitativo di materiale consegnato. Gli interessi economici sono stati dunque individuati dagli inquirenti come "il nodo centrale di tutti i casi". In relazione agli episodi contestati, ma anche in rapporto ad altri non compresi nel provvedimento restrittivo eseguito stamane, c'era alla base un rapporto lavorativo - diretto o indiretto - tra il presunto autore degli agguati e le vittime. La ricostruzione investigativa aveva mostrato una possibile crepa con l'uccisione di Giuseppe Spada, un ambulante indicato dagli investigatori come personaggio in vista nella criminalità di Cassibile. Ma Spada, ha spiegato il procuratore capo Ugo Rossi, è stato ucciso in quanto aveva avviato una propria "indagine" su una serie di intimidazioni compiute nei confronti di Aurora Franzone, amica d'infanzia dell'ambulante che si era rivolta a lui per venire a capo di alcuni inquietanti episodi dei quali era stata fatta oggetto: colpi di arma da fuoco contro la sua abitazione e l'incendio di una sua auto. Due episodi che, hanno spiegato gli investigatori, sarebbero state altrettante "trappole" tese alla donna che con Raeli aveva avuto vivaci diverbi in relazione a della fornitura di legna. La donna sarebbe però scampata ai due agguati perché avrebbe evitato di uscire di casa, esponendosi ai colpi di fucile dell'uomo (ansa.it )


Il Killer " palista " [SM=g27993]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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