Quarto classificato (parimerito)
RosmaryEFP/Rosmary
La tua condanna, il suo rimorso
Tot: 48.5/50
Stile: 13.5/15
Lo stile che hai usato in questa storia è, per quanto mi riguarda, abbastanza inusuale: in tempi meno recenti, ero una grande fan dell’uso della seconda persona singolare, poi questa cosa l’ho un po’ persa per strada, ed è davvero tantissimo tempo che non leggo una storia scritta in questa maniera. Devo dire che, questo ritorno al passato, si è rivelato molto gradevole.
L’incipit con cui hai cominciato la narrazione mi è piaciuto molto, mi ha letteralmente catapultata dentro una situazione in corso, senza sapere bene (o meglio, potendolo solamente immaginare) cos’era successo in precedenza. Proprio riguardo quest’incipit ti segnalo un errore di battitura, presente nella primissima riga della storia “tutto ciò che t’era intorno”, che immagino volesse essere un “c’era/v’era”. Non è ovviamente un errore grave ma, essendo tra le prime parole che ho letto, mi ha fatto un po’ storcere il naso perché l’incipit, in sé, è veramente molto bello.
La storia ha un ritmo molto incalzante, nella prima parte, come dimostrano le frasi molto lunghe, e il ripetuto uso della correlazione (“ i mesi e le settimane e i giorni e le ore e i minuti e i secondi”, per citarti). L’effetto è molto bello, ma devo ammettere che, in certi punti, le frasi erano talmente lunghe che ho spesso rischiato di perdere il filo, perdendo di vista la principale.
Proprio per questo, penso di poter dire che, leggendo la tua storia, ho di gran lunga preferito le parti relative ai dialoghi, perché più leggere e meno complicate da seguire.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stata la scelta di ambientare la storia su livelli temporali diversi, correttamente indicati prima di ogni paragrafo: ciò ha permesso di rendere varia la lettura, che non è rimasta incatenata a una singola scena.
Nel complesso, sicuramente la storia mi è piaciuta molto, lo stile è ricco e denota sicuramente una grande cura nella ricerca lessicale. Purtroppo, però, sebbene io per prima apprezzi particolarmente stili complessi e/o articolati, si è rivelato veramente troppo pesante da seguire, effetto che magari avrebbe potuto essere ridotto troncando alcune frasi, veramente troppo lunghe. Molto azzeccati, invece, i dialoghi, mi è piaciuta molto l’idea di far parlare i personaggi con termini/locuzioni più ricercati, come d’altronde Silente ha sempre fatto nel Canon.
Originalità: 10/10
Questa storia s’inserisce in quella che, di fondo, è una mia grandissima lacuna: le storie che ho letto su Gellert e Albus si possono contare sulle dita di una mano e, dopo aver letto questa fic, devo dire che me ne pento. Ho trovato molto bella l’idea di raccontare due (tre) momenti distinti della vita dei due personaggi e di che cambiamento vi sia stato, in Albus, tra questi due episodi.
Mi è piaciuto molto anche il riferimento ad Ariana, un personaggio su cui trovo che non si scriva mai abbastanza, e di come la sua morte non abbia compromesso solo il rapporto tra i due fratelli Silente ma anche, inevitabilmente, quello di Silente e Grindelwald.
Ma, quella che secondo me è la vera chicca, e permette quindi di dire, senza pericolo di essere smentita, che questa storia è veramente originale, sono quelle ultime sei righe che costituiscono l’epilogo di questa vicenda. Sei riuscita a far sorprendere me, che generalmente difficilmente mi sorprendo, perché, diamine, chi se lo aspettava. È una conclusione che permette al lettore di formulare la propria conclusione – è stato un sogno? È successo veramente? – e, per questo, l’ho trovata semplicemente geniale.
I miei complimenti, una storia veramente in grado di stupire (positivamente) il lettore, l’ho apprezzata veramente moltissimo.
Gradimento personale: 10/10
Come avrai intuito, la tua storia mi è piaciuta molto ed è stata una piacevole novità, nel panorama Dracocentrico delle fanfiction che sono solita a leggere. Per una volta, sono rimasta pienamente soddisfatta dalla lettura, nel senso che non ho mai pensato, nemmeno per un secondo, “mh avrei voluto saperne di più” perché è tutto perfettamente sviluppato in ogni sua parte.
Mi è piaciuto molto anche la scelta della narrazione in seconda persona, che ha contribuito a creare un ambiente più intimo, quasi confidenziale, come se la narrazione fosse quasi una confessione di Albus.
Mi sento in dovere, sebbene non sia oggetto di valutazione, di menzionare anche il fatto che io abbia trovato il titolo estremamente azzeccato. Prima ancora di iniziare la lettura, devo ammettere di essermi costruita grandi aspettative (che non hai deluso) grazie al titolo, che mi ha invogliata a leggere immediatamente la storia. D’altronde, è un titolo che rispecchia il contenuto che rappresenta in ogni sua parte.
Albus è effettivamente condannato, la morte della sorella ha gettato un’ombra incancellabile su di lui, dovrà combattere con essa per tutta la vita. Ha rovinato il rapporto con il fratello e anche quello con Gellert: come tu stessa mostri, è impossibile recuperare dopo un avvenimento del genere.
Ma la parte che devo dire mi ha fatto riflettere di più è il rimorso di Gellert: è stato interessante accostare a lui un aggettivo inusuale, per un personaggio che la Rowling ha presentato come inequivocabilmente “cattivo”. Ma, d’altronde, immagino che i rimorsi siano un po’ di tutti e, vedere Grindelwald così irresistibilmente umano mi è piaciuto molto.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Ho molto apprezzato la caratterizzazione di entrambi i personaggi: quando si usa la seconda persona singolare, al pari della prima, uno dei rischi in cui è più semplice incorre è quello di focalizzarsi troppo su un personaggio, lasciando gli altri a fare da tappezzeria. In questo caso, ho notato con piacere che non si è verificato niente di tutto questo. Entrambi i personaggi sono caratterizzati egregiamente: sebbene vi sia una predominanza dei pensieri di Albus, anche Gellert emerge con chiarezza e non è difficile individuarne le caratteristiche principali, né spiegarsi i suoi comportamenti. Tutto torna, quindi, per farla breve. Ma, siccome io non sono una persona famosa per la brevitas, vorrei spendere qualche parola su entrambi i personaggi.
Per prima cosa, vorrei commentare Silente, perché è anche il personaggio che ho “sentito” meglio, all’interno della storia e quello che è più semplicemente raffrontabile al Canon. Devo dire che la tua caratterizzazione mi ha conquistata, è spaventosamente simile a quella fornita dalla Rowling, alcune frasi sembravano quasi citazioni del libro. E, ammetto, quando ha citato il famoso bene superiore mi sono venuti i brividi.
Il tuo Silente è stato a tratti distaccato, in altri più emotivo ma, ed è probabilmente la cosa più importante, è stato fondamentalmente sé stesso, il sé dei libri, senza essere snaturato o forzato a dire cose in contrasto con quell’io descritto dalla Rowling. Ho molto apprezzato questa tua fedeltà all’IC, lo ammetto.
Per Grindelwald, il discorso potrebbe essere più complicato, in quanto si sanno così poche cose, di lui e del suo carattere che, per quanto mi riguarda, è impossibile puntare il dito per dire è/non è Canon. Posso quindi dire che, personalmente, a me il tuo Gellert è piaciuto. Ho molto apprezzato il suo non volersi fermare, nemmeno dopo la morte di una bambina innocente, per non perdere di vista il bene superiore. Se davvero possiamo parlare di Canon, penso che questo lo sia sicuramente.
Hai sicuramente creato dei personaggi bellissimi, a tutto tondo, che sono stati in grado di emergere fin dalla primissima riga. Complimenti.
Utilizzo del genere Angst: 5/5
La storia è inequivocabilmente Angst in ogni sua parola: fin da subito hai creato un’atmosfera pesante e opprimente, che fa da contorno perfetto ai dialoghi accorati tra i personaggi.