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[fanfiction e originali] Il mio Babbo Natale segreto

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2020 12:47
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Giudice*****
24/02/2020 17:04
 
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Quattordicesimo posto
MaryLondon: Ho Incontrato Te
Grammatica&stile: 17,1/20
"più demente degli umani: Il cane." Dopo i due punti, non va la maiuscola. Visto che non l'hai fatto altre volte, sembra essere un errore di distrazione. -0,2
"guardo un grosso albero posizionato affianco a me" "Affianco" è la forma verbale. La forma avverbiale, che penso fosse quella che tu intendessi, è "a fianco". -1
" Esseri egoisti e superficiali" Dimenticato uno spazio a inizio frase. -0,2. Stessa cosa in " Ignoro completamente" e " Padrone, quando" più avanti.
"entrano a far parte [...] nello stesso spazio" "Far parte" regge la preposizione "di". -0,5
Suggerimenti (non tolgono punti)
"Ma è innegabile il fatto che sono veramente inutili!" A "il fatto che" in un testo scritto segue solitamente il congiuntivo. Lo stile da te usato qua ricalca più il parlato, per questo non l'ho contato come errore, ma personalmente avrei usato il tempo verbale più comune nello scritto. Una cosa simile in "altrimenti non si spiega come mai questo mondo ne è così invaso.", sempre con la stessa variazione di tempo (indicativo-congiuntivo)
Quello che hai presentato sono tre storie diverse, con tre registri lievemente diversi. Partendo da quello che hanno in comune, vi è un lieve innalzamento del testo quando uno degli animali si mette a riflettere sulla vita di un altro, elemento che ho trovato molto azzeccato e ben inserito nel testo, dato che si pone l'accento su sensazioni importanti senza andare a sconvolgere il resto della storia, giustificata nella sua quotidianità.
Con una storia che tratta del punto di vista degli animali, mi sarei aspettata qualcosa di più fiabesco. Cosa che il gatto non è, in nessunissimo modo, e che mi ha sorpreso in positivo. Sei riuscita a esprimere tutta la sua opinione frustrata verso il mondo, con la costruzione di frasi secche e incisive, piene di momenti memorabili, che si contrappongono bene alla sensazione ottimista della storia successiva. Ho apprezzato soprattutto l'uso dei vari punti esclamativi, un metodo semplice ma efficace di evidenziare l'entusiasmo. Meno agitata, per così dire, è invece la storia dello scoiattolo: le frasi sono più lunghe, le costruzioni più verbose e più connesse l'una all'altra di fronte ad altre storie, e forse aiuta anche che il suo pezzo riflessivo sia quello più lungo fra tutti gli altri. Da l'idea di essere qualcuno estraneo alla vicenda, e quindi con uno sguardo più neutrale, e trovo che tu l'abbia resa bene.
Ho apprezzato moltissimo questa storia per atmosfera creata, ma è il lessico che le collega tutte a darmi qualche perplessità. Mi sembra che tu abbia differenziato le storie solo dal punto di costruzione tecnica e di formalità, ma che ogni protagonista, per parlare, attinga dallo stesso vocabolario, usi lo stesso registro. Ho trovato l'atmosfera delle storie molto diverse fra loro, ma il tono uguale per tutte, se mi spiego.
Il che non è un male in sé, trovo comunque che la tua storia abbia molto da dare e che sia in grado di affascinare. Tuttavia, questa mancata differenziazione, per così dire (che si può discutere dia unità ma secondo me, dato che si parla di tre esseri diversi, dovrebbero parlare in modo diverso), mi ha ogni tanto portata fuori dalla storia, specie nei momenti più "slice of life", in cui si dovrebbe percepire di più la differenza fra i vari personaggi, secondo me.
Non fraintendermi, ho apprezzato la storia, ma secondo me questo era un particolare troppo grosso per non farlo notare.
Trama e personaggi: 7,5/8 
La storia non ha una trama nel senso vero e proprio del termine, ma presenta più un momento, un episodio visto da tre punti di vista differenti e molto particolari, cosa che ho apprezzato grandemente. Hai sottolineato molto bene le differenze che intercorrono tra i tre personaggi protagonisti della raccolta, così come il loro modo di vedere la vita, così diverso da creare chiavi di lettura profondamente opposte per una stessa vicenda. Nella storia, ci presenti tre animali che si trovano nel medesimo luogo, nello stesso momento: ognuno di loro sta vivendo la propria vita, sta trascorrendo la propria giornata consapevolmente cosciente della presenza degli altri, che ignora ma giudica. Il fulcro di tutta la vicenda sono l’abbandono e il modo in cui esso viene vissuto dai protagonisti della storia; hai deciso di trattare un tema molto profondo e delicato, e lo hai fatto in maniera matura e assolutamente originale: l’idea di parlare del tema attraverso gli occhi di tre animali è stata davvero geniale e permette al lettore di riflettere sugli avvenimenti con più obiettività e distacco che se si fosse parlato dell’abbandono dal punto di vista di un essere umano. Nei tre animali che presenti si possono riconoscere quelle che sono le reazioni più comuni a un evento negativo da parte degli uomini: cinismo, incrollabile ottimismo e speranza, disillusa obiettività. Il fatto che tu abbia incarnato questi comportamenti negli animali che ne sono il simbolo ha reso la tua storia simile alle favole di Fedro, dove gli animali erano utilizzati per impersonare vizi e virtù degli uomini e per trasmettere un messaggio, una morale. 
Per quanto riguarda i personaggi, con il gatto hai fatto davvero un ottimo lavoro: in poche parole, hai racchiuso quella che è l’essenza di questo animale, il suo modo di vivere e di vedere la vita. È risaputo che i gatti siano degli animali diffidenti, schivi, indipendenti e poco amichevoli: difficilmente si affezionano e il loro rapporto con gli uomini si ferma al mero opportunismo; hai, quindi, sottolineato molto bene questi aspetti, facendo emergere il profondo cinismo del gatto in ogni riga della storia a lui dedicata. Ottimo anche il suo punto di vista riguardo il cane, che lui reputa uno sciocco, uno schiavo e un idiota, che non comprende - o non vuole comprendere - che il suo padrone l’abbia abbandonato e si ostina ad attenderlo, fiducioso. Il disprezzo del gatto si estende anche agli uomini, che egli non reputa migliori dei cani e che, dice, sono tanto bravi a infrangere le promesse. In tanto cinismo e disprezzo, tuttavia, emergono forse anche un po’ d’invidia e rimpianto: magari, anche il gatto ha amato un umano, a suo tempo, e anche lui è stato abbandonato come il cane, rimanendo irrimediabilmente deluso e ferito, trasformandosi in una creatura fredda e distaccata, che non riesce più a fidarsi. In un certo senso, forse, invidia la capacità del cane di continuare a essere fedele, di continuare a mantenere integra la sua capacità di amare ancora e ancora nonostante il dolore e le delusioni. 
Per quanto riguarda il cane, anche qui hai davvero fatto un ottimo lavoro e la storia a lui dedicata mi ha stretto il cuore: ho anche io un cane e non mi sognerei mai e poi mai di abbandonarlo da nessuna parte e davvero non riesco a capacitarmi di come qualcuno possa essere capace di fare una cosa del genere. Oltre al forte messaggio che fai passare, su quanto crudele possa essere l’essere umano verso una creatura indifesa indifesa che non ha per lui altro che amore, anche qui hai colto molto bene quelli che sono i tratti salienti del cane e hai descritto alla perfezione quello preponderante: la fedeltà. Il cane vede i suoi simili giocare con i loro padroni e l’istinto gli direbbe di correre a unirsi ai giochi, ma lui non vuole muoversi, perché sta attendendo che il suo padrone torni a prenderlo e non vuole non essere trovato. Avverte anche la presenza del gatto e, di nuovo, decide di mettere a tacere l’istinto che lo spinge a volergli abbaiare contro perché, di nuovo, attendere il suo padrone è la cosa più importante. Anche il cane giudica il gatto e il suo atteggiamento cinico, che non riesce in alcun modo a condividere: per il cane, l’amore è una componente fondamentale della vita, qualcosa che la completa e che ne arricchisce il significato, qualcosa di cui il gatto decide di privarsi, rimanendo freddo e arido, ferendo e godendo nel farlo. Hai saputo rendere bene la differenza tra queste due creature e il modo opposto in cui affrontano un abbandono, in cui lo vivono e lo metabolizzano. 
Il terzo protagonista della vicenda è uno scoiattolo, il cui pragmatismo emerge prepotentemente già dalle prime righe. La semplicità e il distacco con cui vive la sua esistenza, lo rendono più obiettivo nel giudicare ciò che lo circonda. Lui è abituato a prendere ciò che capita da chiunque e non si sofferma a fare distinzioni o a disprezzare l’uno piuttosto che l’altro: l’incontro con un umano gli ha fatto dono di una ghianda, un pettirosso gli ha lasciato il suo nido per la notte e va benissimo così. lo scoiattolo non giudica, ma si limita a osservare e a guardare oltre le apparenze. È questo il motivo per cui trova un punto in comune tra il gatto e il cane e riesce a vedere ciò che i due ignorano, poiché i loro pregiudizi impediscono di andare oltre. Entrambe le creature sono, come già detto, accomunate da un’esperienza di abbandono, che hanno vissuto e stanno vivendo in maniera completamente opposta: il gatto un tempo è stato il cane, pieno d’amore e di fiducia, ma è poi diventato vuoto e cinico, e di lui invece forse invidia la capacità di mantenere integri dei sentimenti positivi; il cane, invece, teme di diventare come il gatto, di trasformarsi in un essere pieno di disprezzo e di odio, che non è più capace di amare e di farsi amare. Lo scoiattolo, invece, che non ha mai avuto legami e quindi è sempre stato libero da qualsiasi vincolo e delusione, vede il terreno di condivisione che il cane e il gatto hanno, quell’abbandono che li unisce anche se in maniera inconsapevole. I due sono più vicini di quanto pensano e condividono più di quanto vogliono accettare. Si trovano nello stesso luogo, nella stessa situazione e cercano un modo per andare avanti e, anche se lo fanno in maniera opposta, tanto basta per renderli profondamente simili. Lo scoiattolo appare più come un giudice imparziale, un osservatore silenzioso, e anche qui sei stata molto brava a caratterizzarlo, anche se in maniera un po’ meno incisiva degli altri due. 
In generale, hai costruito una storia davvero originale e interessante, arricchendola con personaggi ben caratterizzati e strutturati. Hai toccato un tema doloroso e delicato in maniera matura e per nulla scontata.
Gradimento personale: 10/12 
Sono consapevole delle differenze che intercorrono tra me e te per quanto riguarda i generi a noi più congeniali e che preferiamo, quindi immagino la difficoltà che tu possa aver incontrato nel venire incontro ai miei gusti. Sono comunque contenta perché, nonostante questa sia una storia decisamente fuori dalle mie consuete corde, mi hai proposto un genere che apprezzo davvero moltissimo, ovvero quello introspettivo. Questo mi ha subito resa entusiasta della tua storia, ancor prima di leggerla, nonostante rating e sottogeneri siano molto lontani da quelli su cui scrivo di solito, così come l’assenza degli avvertimenti da cui non mi separo mai (contenuti forti, tematiche delicate, violenza): è stata quindi, come già detto, una graditissima sorpresa (perché ti apprezzo molto come giudice e come autrice) sapere che fossi tu il mio Babbo Natale. Come avrai dedotto dal commento alla voce “trama e personaggi”, la tua storia mi è piaciuta: adoro gli animali e le storie che ricordano le favole di Fedro, in cui queste creature vengono utilizzate per trasmettere insegnamenti e per sottolineare una morale. Ho amato l’atmosfera malinconica che permea la storia, così come le riflessioni dei tre protagonisti, che hanno permesso di dare una lettura completa e disincantata di una stessa situazione. il tema dell’abbandono è, di per sé, usato e abusato, ma tu l’hai proposto in maniera originale e fresca, rendendo la tua raccolta davvero molto interessante e ricca di spunti di riflessione ben costruiti e profondi. Ho letto la tua storia tra una portata e l’altra dell’infinito pranzone di Natale e me lo ha davvero allietato. Si tratta di un racconto semplice, eppure non per questo scontato o superficiale, anzi. Sono stata davvero felice del tuo regalo, che ho molto apprezzato: ti ringrazio per avermi fatto leggere questa storia, che mi è piaciuta nonostante fosse lontana dai miei generi preferiti. È stato davvero un racconto bellissimo e un regalo gradito. 
Totale: 34,6/40

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