Questo non è, per dirla tutta, un capolavoro. Anche senza arrivare alla recensione che ne fece Vittorio Curtoni su Aliens, presentandolo come fosse il più laido abominio di fantascienza mai scritto, si tratta di un romanzo abbastanza pedestre. Seppur l'idea è stuzzicante (
http://www.mondourania.com/urania/u781-800/urania787.htm), la vicenda che ne trae Wolf è condotta in modo un po' troppo sconclusionato, ed è popolata di personaggi abbastanza improbabili. Ma a parte una pura questione d'affetto (è stato il mio primo Urania mai letto e la prima opera di fantascienza letta a parte i classici di Verne), mi piace ricordarlo e segnalarlo per l'effetto che mi fece. È stato con questo romanzo che allora mi apparve nuovissimo, inusitato, perfino sbalorditivo, che incontrai - e compresi - le potenzialità della fantascienza.
Piccola curiosità: Wolf è l'autore di
Who censored Roger Rabbit, il libro da cui è stato tratto il decisamente più celebre film
Who framed Roger Rabbit
V.