Rubrica molto, molto aperiodica. A uso di tutti (e specialmente di Carletto) e aperta al contributo di tutti (specialmente il Bardo)
A un certo punto, tra gli anni '70/80, Ron Goulart fu una sorta di beniamino dei Dioscuri Negativi della sf in Italia, Fruttero&Lucentini; divenne in tal modo l'autore più pubblicato su Urania per diversi anni, e nel tempo apparve un vero profluvio di sue opere. Ron era un piccolo maestro della fantascienza satirica, e ancor più di quella umoristica; ma vuoi perchè scrivesse davvero tanto e vuoi perchè il talentaccio c'era ma non era al livello di uno Sladek o un Leiber, non è che tutti i suoi libri fossero esattamente un giardino di fantascientifiche delizie. Alcuni dei romanzi sono divertenti, altri (non pochi) sono però delle fetecchie.
Tuttavia, sulla distanza breve le staffilate di Ron non fanno in tempo a stemperarsi in una grana troppo grassa da pochade, e i suoi racconti sono spesso sferzanti e gustosi. Per cui, incontrandoli sulle bancarelle o in qualche negozio virtuale su e-bay, vale davvero la pena recuperare questi due volumi:
V.