Brutta prova in amichevole ad Alessandria
Toro grigio grigio
Rischia, lo salvano Fontana e un rigore di Recoba
Il test che il 31 agosto del 2006 diede inizio alla cacciata di De Biasi si rivela ancora difficile. Dellafiore provato di nuovo come terzino sinistro. Ventola esce per una botta al polpaccio
NOSTRO INVIATO MARCO BONETTO
ALESSANDRIA. Si può metterla così, con un filo di sarcasmo nell’umidità massima di un pomeriggio a dir poco uggioso: dopo una quindicina di mesi, quando mancava una manciata di minuti alla fine di questa grigia partita con i grigi dell’Alessandria ( dilettanti: serie D), Recoba ha scacciato lo spettro di De Biasi alla stessa maniera in cui il semisconosciuto Lorieri cominciò a esonerare l’allenatore veneto, il 31 agosto di un anno fa. Cioè sconfiggendolo dagli 11 metri, poco prima che il tecnico del Torino criticasse un bel pezzo di mercato del presidente Cairo. De Biasi stava già correndo verso l’esonero: ancora pochi giorni e il siluro cairota divenne ufficiale. Ieri il Toro è sì tornato a calpestare il prato del Moccagatta, ma dopo essere stato rivoltato come un calzino: nello spogliatoio, in panca e in società. E con sul petto un presente e un futuro completamente diversi, tra certezze, garanzie e benauguranti segnali. Eppure, curiosamente, anche stavolta l’amichevole con questa nobile società, cui Cairo è legato da affetto per via delle sue origini alessandrine, ha assunto un rilievo quasi... storico: giacché Novellino ha potuto esporre un rientro dopo l’altro, brindando non certo al gioco, ma ai responsi dell’infermeria sì. Riecco in campo Barone, riecco Rosina, Recoba e Lazetic, più gli ex squalificati Vailatti e Bjelanovic. L’ex stirato Sereni è stato risparmiato per prudenza in vista di Empoli, ma pure lui appare recuperato alla causa. Assenti “ reali” solo i freschi
infortunati Di Michele e Stellone, oltre al lungodegente Franceschini. Sembra un miracolo, vero? A conti fatti lo è: finora il Torino aveva sempre perso dei pezzi, partita dopo partita.
Il presidente, non pervenuto
per forza maggiore, non si è perso granché: sicuramente più... intrigante è stata l’assemblea di Lega. Nel primo tempo Novellino ha schierato quasi tutti i titolari, pensando a domenica. Per la cronaca: riprovato Dellafiore a sinistra, in luogo di Lanna, tuttavia “ benedetto” poi a parole dal tecnico. Bene Barone, assente dal 30 settembre: ha giocato con spigliatezza, non avendo mai paura neanche negli interventi più duri. Ma il migliore in campo, alla fine della fiera, è risultato Fontana: tre paratone nel primo quarto d’ora ai danni di quella vecchia conoscenza ( e lenza) che è Artico: insidioso su punizione, di testa e ancora di piede, da due passi. E a tratti ispirato da Ciccio Balestri, fratello dell’ex difensore granata. Il Toro ha fatto poco o nulla, giocando fin troppo al risparmio: Novellino ha urlato parecchio e non ha nascosto la seccatura nemmeno a posteriori. L’elongato Rosina non ha mai forzato: e si è mangiato un golletto con un pallonetto alto su Casadei, unica vera chance nei primi 45’, quando la difesa granata non ha fatto quel che si dice una grande impressione. Mentre i centrocampisti balbettavano, Malonga tentava qualche progressione e Bjelanovic non illudeva mai. Nella ripresa, con le due formazioni rivoluzionate, Recoba ha infine trasformato un penalty ( numero di Ventola, sbambetto di Dell’Erba), dopo aver mostrato sprazzi di classe, aprendo il gioco o tirando. Battagliero Vailatti, stantuffando anche da terzino. Deboluccia una conclusione di Lazetic da buona posizione. Mezzo rigore non fischiato a Falchini e brividi doppi per Gomis ( un rinvio inciuccato e una parata difficoltosa assai). Difesa a 3 dopo l’uscita di Di Loreto e quella, per prudenza, di Ventola, toccato al polpaccio. Un palo clamoroso: dell’alessandrino Buelli, con una botta dalla distanza. Poi la firma del Chino con la sua maschera protettiva sul volto, post operazione: nuova versione di Zorro.
I grigi corrono verso la C2: e anche ieri hanno corso ( e giocato) bene. Il Toro, invece, culla un sogno europeo: dovrà correre a Empoli, altrimenti sarà Novellino a correre dietro ai granata.
ALESSANDRIA-TORINO 0- 1
Primo tempo ALESSANDRIA ( 4- 3- 1- 2): Casadei; Lauro, Cammaroto, Zappella, Sofrà; Rossi, Longhi, Buglio; Larganà; Artico, Balestri.
TORINO ( 4- 4- 1- 1): Fontana; Comotto, Natali, Di Loreto, Dellafiore; Malonga, Grella, Corini, Barone; Rosina; Bjelanovic.
Secondo tempo ALESSANDRIA ( 4- 4- 2): Bonfiglio; Carini, Anderson, Daleno, Dell’Erba; Cretaz ( 4’ Pino), Viscomi, Demarte, Sofrà ( 44’ Pettinato); Buelli, Falchini. Allenatore: Iacolino.
TORINO ( 4- 4- 1- 1): Gomis; Vailatti, Melara, Di Loreto ( 26’ Oguro), Lanna; Lazetic, Zanetti, Bottone, Nitride; Recoba; Ventola ( 33’ Lo Bosco). Allenatore: Novellino.
ARBITRO: Corbino di Alessandria.
MARCATORE: st 28’ Recoba ( rigore).
NOTE: paganti 304 per 2.600 euro. Angoli: 9 a 4 per il Torino. In tribuna, tra gli altri, l’avvocato Trombetta, membro del CdA del Toro, l’ex granata Ferretti, responsabile del vivaio alessandrino, e alcuni parenti di Cairo ( il papà ha però seguito l’incontro dalla panchina con l’ad Antonelli).
Furioso per la brutta prova («sì, sono incavolato nero») ma felice («per i rientri»)
« Ora scaliamo le montagne»
Novellino: « Con la rosa al completo potremo disputare un campionato ottimo»
NOSTRO INVIATO MARCO BONETTO
ALESSANDRIA. Cominciamo dai retroscena. Il primo affonda nel ventre del Moccagatta, questo storico impianto della nobile Alessandria, che nella storia fu pure usato per girarci alcune scene di un film sul Grande Torino, immaginando un povero Filadelfia che non c’è più. Ebbene, raccontano che ieri notte, a molte ore di distanza dalla fine dell’amichevole, i tubi dell’acqua e i fili della luce dello stadio vibrassero ancora, carichi com’erano di tutta quell’energia nucleare
accumulata nel pomeriggio: gli alessandrini ricorderanno per anni i suoni e la sostanza della solenne cazziata novelliniana ( ai granata), che qui è già divenuta celebre quasi come l’esordio di Rivera. C’era pure chi ne parlava al ristorante, ieri sera, con toni fin preoccupati: « Poveri giocatori... » . Poveri un tubo!, avrebbe smoccolato il tecnico, se avesse udito. « Sono incavolato nero, quindi è meglio lasciar perdere ogni discussione sulla grinta o sul gioco. Scusate per la parola, ma sono davvero incazzato » , aveva già detto Novellino, poco dopo la fine dell’amichevole. Tant’è: « Umano, troppo umano » , avrebbe commentato il filosofo del Superuomo.
E l’altro retroscena? Si è materializzato alla fine della conferenza stampa ed è parso soprannaturale. Subito dopo che un cronista aveva chiesto all’allenatore e all’ad Antonelli
informazioni sul mercato del Toro, la luce della sala stampa è improvvisamente saltata. Nel senso che si è spenta misteriosamente. Li chiamano cali di tensione. La verità è che Novellino e Antonelli hanno benedetto il buio: loro sì che sono subito saltati in aria! Cioè sono saltati in piedi, hanno salutato tutti e ridacchiando di gusto - si sono dileguati nell’oscurità. Applausi: neanche quel formidabile attore e trasformista che è
Brachetti avrebbe osato tanto. In questi giorni il grande Arturo è di scena a Torino: qualche granata dev’essere andato a teatro per trovare ispirazioni. Comunque ‘ sta sala stampa del Moccagatta è veramente spettacolare: succede sempre qualcosa di speciale, quando si discute di trattative. L’anno scorso ospitò un De Biasi che faceva le smorfie a
Cairo seduto al fianco, mentre il presidente parlava di mercato...
Seriamente, Novellino ha detto di essere felice, non solo incacchiato. « Sì, sono felice di avere recuperato tanti giocatori » : ora attende Di Michele, Stellone e Franceschini,
non potendo ancora attendere
Rubin. « I vari Recoba, Rosina
e gli altri stanno tutti abbastanza bene. Sono molto contento di Barone, in particolare: ha giocato bene, ha messo il piede. Mai un attimo di paura. Come i giovani Bottone, Nitride. E Vailatti, che mi è piaciuto anche da terzino destro. Chiaro: Recoba deve ancora trovare il ritmo partita, ma siamo sulla strada giusta. Idem Rosina: è stato fermo, non poteva esprimersi al meglio. Era molto importante vederli un po’ tutti in partita, finalmente. E verificare i progressi fisici. Okay, non abbiamo giocato molto bene: ma abbiamo anche pagato l’intenso lavoro svolto in allenamento in questi ultimi giorni. Amichevole storica perché non mi era mai capitato di averne così tanti sani? Sì, si potrebbe dire così, per un giorno. De Biasi, un anno fa? Il passato non conta. Conta il futuro: non posso prevederlo, ma finalmente potremo scalare pian piano anche le montagne, con pazienza. E con l’organico una buona volta al completo » , dopo 3 mesi cuciti con i fili della sfiga
massima. « I risultati verranno, potremo disputare un campionato ottimo perché ottima è la rosa » . Su Dellafiore provato da terzino sinistro: « E’ un’alternativa, non avendo per mesi e mesi Rubin. Ma Lanna
resta una certezza: e io non tolgo di squadra le certezze » . Poi Novellino ha negato « di avere mai chiesto alla società di andare al caldo all’estero, a inizio gennaio durante la sosta » , smentendo così certe voci. L’ad Antonelli, subito pronto: « E’ vero, Novellino non ci ha chiesto nulla, anche se stiamo verificando delle possibilità in giro » . Quindi il dirigente ha detto di aver « appena parlato con Branchini, il manager di Oguro. Nessun problema, il giapponese a gennaio non partirà. E per lui non ho ricevuto richieste», ha precisato l’ad, prima che qualcuno da lontano ( un papa di nome Urbano?) spegnesse miracolosamente la luce...
«Mai chiesto al club di andare a lavorare al caldo». Antonelli: «Oguro resta». Ma quando si parla di mercato, salta la luce al Moccagatta...
fonte: tuttosport
BUSCE’ IN FORSE
Antonini il Maresca di Empoli «Le corna di Siena? Mi scuso»
MARIO MOSCADELLI
EMPOLI. Il suo soprannome potrebbe essere il “Matador”. Perché se c’è un azzurro che sa come si uccide un toro quello è Luca
Antonini. Il giocatore cresciuto a San Giuliano Milanese ha scosso 3 volte in carriera la porta del Torino e le sue reti sono state sempre decisive. Ha affondato le banderillas con le maglie di Pescara, Arezzo e Siena, colpendo sempre al momento giusto. Anche in seria A. E proprio il gol realizzato lo scorso anno con la maglia bianconera nella massima divisione fece arrabbiare i tifosi granata.
«Esultai (come Maresca in un derby, ndr) facendo il segno delle corna - spiega l’esterno - ma solo per indicare che il Toro mi porta davvero fortuna. Non c’era niente di offensivo in quel gesto. E comunque chiedo scusa a tutti i tifosi granata. Ripeto, volevo solo evidenziare il mio terzo gol al Toro. Tutto qui». Proverà ad allungare questa particolare striscia positiva anche domenica al Castellani, in una corrida che l’Empoli non può assolutamente perdere. «Abbiamo un solo risultato - dice Antonini - ed è la vittoria». Più chiaro di così. Ma quella con i granata sarà soltanto la prima di una serie di partita da non fallire. Dunque, Antonini sa usare decisamente la muleta, la stoffa rossa ripiegata su un bastone che aiuta il torero ad uccidere l’animale. «Speriamo che l’arrivo del Torino - spiega l’ala - riaccenda il mio feeling con il gol. Finora, in campionato, ho fallito diverse occasioni». Un portafortuna per ritrovare la strada vincente verso la porta. «Al Toro ricordo soprattutto le reti con la maglia dell’Arezzo e del Siena. Quest’ultima importante per la salvezza in A. E allora, domenica ce la metterò tutta per centrare il poker, scelte del mister permettendo». Ma una cosa è certa: l’Empoli ha assolutamente bisogno di punti. «Non ho nessun problema - prosegue Antonini - a sostenere che contro i granata dobbiamo vincere e basta». Per gli azzurri, come detto, si aprirà un periodo cruciale della stagione: dopo il Torino, affronterà nell’ordine Parma, Cagliari e Genoa. L’anno poi si chiuderà con le sfide con Udinese, Reggina e Livorno. «Dopo avere affrontato le grandi del torneo, ora abbiamo l’occasione per dimostrare che non meritiamo l’ultimo posto in classifica». E a proposito di reti, Antonini presto sarà premiato dall’Unione clubs azzurri per il sigillo firmato allo Zurigo in Coppa Uefa. Lo stesso riconoscimento sarà consegnato a Piccolo.
Nell’occasione premi a Giovinco per la prima rete in A e a
Saudati per la vittoria nel concorso “Campione in trasferta”.
Ieri intanto la truppa di Cagni ha giocato un test contro il Montelupo, formazione fiorentina di Promozione: 8-0 per l’Empoli. Cagni sembra intenzionato a rilanciare Pratali dal primo minuto in una difesa a quattro. In avanti scalpita Pozzi, rientrato gasatissimo dall’Under 21. Di sicuro non giocheranno Piccolo,
Balli e Adani infortunati. Non al meglio Buscé.
fonte: tuttosport