EMPOLI Cresciuto nella Juve, aspetta la sfida di domenica al Toro con ansia ed emozione
Marchisio è pronto al derby
EMPOLI - Seppure Empoli e Torino siano divise da alcune centinaia di chilometri a qualche azzurro - ovviamente di scuola juventina - il match di domenica offre l'intrigante sapore del derby. E chi meglio di Claudio Marchisio può rappresentare la pattuglia 'anti Toro' che quest'anno si veste di azzurro? Lui di scontri stracittadini ne ha giocati a decine, per cui nel ricordarli c'è solo l'imbarazzo della scelta. Semmai non deve stupire la ritrosia con la quale racconta l'ultimo.
« Era l'ultimo anno di Primavera
- ricorda - e stavamo perdendo 1-0. Per loro avava segnato Bottone, che ora è nel giro della prima squadra, e su di noi ormai incombeva il disastro della sconfitta quando, proprio al novantesimo, calciai una punizione e per fortuna Zammuto, che ora gioca nel Piacenza, segnò il gol del pareggio » .
Ci pensa sopra un attimo il ventunenne costretto a rinunciare all'Under 21 per una borsite al tallone sinistro e rimasto a casa a curarsi ed allenarsi proprio per essere a disposizione di Gigi Cagni - semmai avesse intenzione di schierarlo - e poi si mette lui a far domande. «Quello pareggiato è stato l'ultimo derby - attacca - ma perché non mi chiedete del primo? » Presto fatto, parliamone.
«Avevo solo 7 anni ed essendo di fede bianconera fin dalla nascita entrai in campo deciso a spaccare il mondo. Vincemmo 4- 1, con tre gol miei e uno frutto di un mio cross. Per il Toro andò a segno Vailatti, che gioca ancora lì e che domenica saluterò con gioia, perché è un mio grande amico. Tra l'altro non posso dimenticare che in tribuna a vedere il match c'era Claudio Nené, gran campione della Juve e del Cagliari, che alla fine venne negli spogliatoi e mi fece un mare di complimenti. Che giornata! »
A proposito di Torino e degli amici, ma loro da che parte stanno? « Alcuni sono tifosi bianconeri e altri granata e domenica tutti mi attendono al varco, come d'altra parte accadrà anche ai vari Giovinco, Volpato e Piccolo, anche se quest'ultimo non potrà essere della partita per un problema muscolare. Per cui è facile intuire come in tutti noi arda il sacro fuoco della rivalità cittadina. Anche se in verità quel che interessa più a me e a tutti i miei compagni vecchi e nuovi è agguantare un successo che varrebbe oro». In che senso? «Fino ad ora avevamo il calendario difficile - spiega
e qualche passo falso ci poteva anche essere perdonato. Da ora in avanti invece dobbiamo fare sul serio e metter fieno in cascina, perché i punti che dobbiamo fare da qui a Natale ce li ritroveremo poi a maggio, quando tutto sarà più difficile. Per cui dobbiamo rimbocarci le maniche e darci dentro » . Ma il tallone? « Sta bene - conclude - anzi, ogni giorno che passa mi sento meglio, per cui sono pronto. E se il mister mi farà giocare darò l'anima, e non certo per la storia del mio derby personale, ma solo per contribuire a tirar fuori l'Empoli da una classifica che non merita. Se poi il successo arrivasse per un mio gol, sarebbe proprio il massimo».
Antonio Bassi/atc
PARLA MARIANINI La sosta è servita per imparare la lezione
«L’Empoli ha ripassato»
EMPOLI - Pensare positivo e lavorare sodo, magari fin quasi a notte, com'è accaduto ieri pomeriggio dopo un'ora buona di palestra, un bel po' di corse e una vivace partitella conclusasi solo quando il colpire il pallone pareva una sorta di scommessa. E ciononostante volti sereni in giro dopo tanto 'massacro', perché il gruppo è animato solo dalla voglia di tornar presto in campo per affrontare una bella serie di spareggi salvezza. E quando la mente è sgombra da strani pensieri anche i ricordi più amari finiscono nel dimenticatoio. Vedi il caso di Francesco Marianini, uno al quale solo a sentir parlare del Torino dovrebbe salire un po' di sangue alla testa. Tutta colpa di quel suo gol, solare e regolarissimo, negatogli sotto la Mole da un arbitro malconsigliato dal suo assistente con la bandierina in mano. Ritiene di avere ancora un conto aperto con la squadra granata per quel gol clamorosamente negato? « Ma ci mancherebbe altro - ribatte il centrocampista azzurro - quella ormai è acqua passata. Appartiene a un campionato che è finito, per cui non c'è proprio nessuno spirito di rivalsa contro una squadra che poi in fondo mica ha colpe per quel 'regalo' che si ritrovò a raccogliere proprio nel giorno della gran festa dei suoi cento anni di vita. No, no, quell'eposodio l'ho già dimenticato, anche perché ora io e i miei compagni dobbiamo pensare a questa stagione, cercando di renderla più bella e interessante con un bel successo domenica prossima. Nessun rancore particolare dunque, anche se tuttavia rimane il fatto che, sfortunatamente per loro, i granata arrivino a Empoli nella domenica sbagliata».
Ovvero? «E' semplice intuire il senso delle mie parole - commenta il 'maratoneta' azzurro - perché in questa sosta abbiamo sgobbato come non mai proprio per arrivare a domenica nelle migliori condizioni psicofisiche, prima dedicandoci a un bel ripasso atletico e ora puntando sul discorso tecnico- tattico. Per cui è sicuro che domenica in campo scenderà l'Empoli dei giorni migliori ovvero la squadra che ha saputo rimontare sul Palermo fino a batterlo sonoramente o che ha compiuto la grande impresa di andare a sconfiggere il Milan addirittura nel suo stadio o ancora agguantare un incredibile quanto straordinario pareggio con la Roma sul filo della sirena » . Vien da pensare dunque a un Torino vittima predestinata? «Un momento, io non sto solo parlando del match di domenica prossima - conclude Francesco Marianini da Pisa - ma intendo guardare anche più lontano, nel senso che nel prossimo mese ci attendono altri incontri con squadre alla nostra portata. Fino a ora abbiamo fatto i fenomeni con le grandi e ceduto le armi alle provinciali, mentre fin da subito dobbiamo invertire la rotta visto che ci troviamo ad affrontare alcune delle nostre dirette concorrenti nella corsa alla salvezza. E' arrivato il momento dunque di strappare punti importanti pesanti non soltanto al Toro, ma pure al Parma, al Cagliari e al Genoa, con tre gare su quattro da giocare di fronte ai nostri splendidi tifosi. Anche a loro infatti, oltre che a noi stessi, vogliamo regalare belle soddisfazioni, così da abbandonare in fretta quell'ultimo posto in classifica che, essendo immeritato, in effetti rischia di togliere a tutti un briciolo di giusta serenità » .
Antonio Bassi/atc
EMPOLI, ECCOLO Pronto a tornare, in forma, e cattivo al punto giusto
Pratali: Darò il 110%
EMPOLI - Sano, pronto e cattivo. Sembrerebbe il titolo di un classico western all'italiana, mentre invece altro non è che l'identikit di Francesco Pratali, smanioso di tornare a fare il suo mestiere di difensore centrale in un Empoli che si avvia a vivere una delle settimane più importanti della sua stagione.
«In effetti stiamo guardando al match col Torino come se si trattasse di un vero e proprio spareggio salvezza - commenta l'azzurro - per cui nulla di strano che io per primo non veda l'ora di scendere in campo a giocarmi una fetta del nostro futuro » .
In verità dopo la lunga sosta, problema ormai dimenticato, c'era già stato un 'assaggio' col campionato. «E' vero confessa - ma forse in quell'occasione la smania di tornare a giocare ha avuto la meglio sulla prudenza. Ma domenica prossima andrà tutto bene, questo è sicuro. Sono ormai diversi giorni che nel lavoro sono accompagnato da sensazioni estremamente positive, confortate oltretutto dal ripasso atletico svolto nella settimana passata, un'occasione importante soprattutto per uno come me che aveva bisogno di recuperare ancora qualcosa. Ora mi sento davvero al massimo e quindi potrò dedicarmi fin da oggi pomeriggio al discorso tecnico e tattico annunciato dal mister ».
Ma torniamo un attimo al titolo del film. Sano dunque? « Di sicuro - ribatte il difensore - perché quel piccolo problema che mi aveva assillato quando ancora mi allenavo da solo oggi è solo un ricordo, per cui posso tranquillamente dire di essere fisicamente al cento per cento. Anzi, per dirla tutta fino in fondo, in una sorta di calendario tutto mio proprio la sfida col Toro doveva essere l'occasione giusta per il rientro ». E pure pronto? « Per fortuna non ho dovuto faticare più di tanto per rientrare al meglio in un gruppo che in gran parte conoscevo. Con i nuovi poi ho familiarizzato alla svelta, sono tutti bravi e quindi in grado di dare una mano per raggiungere tutti insieme il traguardo di un altro anno ancora in serie A » . E infine anche cattivo?
«La grinta e l'aggressività sono le armi che hanno sempre caratterizzato i momenti migliori dell'Empoli - spiega il 'Pampa' - per cui da quelle dobbiamo ripartire per dare una svolta al nostro campionato. Non dico che fino ad oggi siano state dimenticate, anzi. Però se poi le cose non sono andate come dovevano vuol dire forse che in qualcosa abbiamo sbagliato. A partire da me naturalmente, perché è innegabile che se per tre mesi sono stato a guardare invece di essere in campo a lottare le mie responsabilità non sono state certo inferiori a quelle di tutti gli altri ».
Con Pratali l'Empoli sarà sicuramente più forte. «Fermi tutti - ribatte deciso - io sono a disposizione e pronto a dare il centodieci per cento di tutto me stesso, ma nel calcio non è mai un singolo giocatore a decidere. Soprattutto se si tratta di un difensore, perché se magari parlassimo di un Ibrahimovic forse tutto sarebbe diverso. Per cui è giusto concludere che solo tutti insieme, squadra, dirigenti e pubblico, potremo uscire a testa alta da questo periodo non proprio felicissimo » . Cosa c’è di meglio di uno spareggio per tornare a sorridere? «In verità penso che sarebbe più giusto guardare anche un po' più lontano - conclude il difensore - nel senso che ci apprestiamo ad affrontare diversi scontri diretti, tre dei quali in casa. Dobbiamo sfruttarli al meglio senza sbagliarne uno, anche se in verità tre punti domenica ci farebbero fare non solo un bel balzo in classifica, ma anche un gran volo nel morale. Ecco perché è quello il vero spareggio salvezza».
Antonio Bassi/atc
fonte: corriere dello sport