00 23/11/2007 20:12
Brutta prova in amichevole ad Alessandria
Toro grigio grigio
Rischia, lo salvano Fontana e un rigore di Recoba
Il test che il 31 agosto del 2006 diede inizio alla cacciata di De Biasi si rivela ancora difficile. Dellafiore provato di nuovo come terzino sinistro. Ventola esce per una botta al polpaccio

NOSTRO INVIATO MARCO BONETTO
ALESSANDRIA. Si può met­terla così, con un filo di sarca­smo nell’umidità massima di un pomeriggio a dir poco ug­gioso: dopo una quindicina di mesi, quando mancava una manciata di minuti alla fine di questa grigia partita con i gri­gi dell’Alessandria ( dilettanti: serie D), Recoba ha scacciato lo spettro di De Biasi alla stes­sa maniera in cui il semisco­nosciuto Lorieri cominciò a esonerare l’allenatore veneto, il 31 agosto di un anno fa. Cioè sconfiggendolo dagli 11 metri, poco prima che il tecnico del Torino criticasse un bel pezzo di mercato del presidente Cai­ro. De Biasi stava già correndo verso l’esonero: ancora pochi giorni e il siluro cairota diven­ne ufficiale. Ieri il Toro è sì tor­nato a calpestare il prato del Moccagatta, ma dopo essere stato rivoltato come un calzi­no: nello spogliatoio, in panca e in società. E con sul petto un presente e un futuro comple­tamente diversi, tra certezze, garanzie e benauguranti se­gnali. Eppure, curiosamente, anche stavolta l’amichevole con questa nobile società, cui Cairo è legato da affetto per via delle sue origini alessan­drine, ha assunto un rilievo quasi... storico: giacché Novel­lino ha potuto esporre un rien­tro dopo l’altro, brindando non certo al gioco, ma ai responsi dell’infermeria sì. Riecco in campo Barone, riecco Rosina, Recoba e Lazetic, più gli ex squalificati Vailatti e Bjelano­vic. L’ex stirato Sereni è stato risparmiato per prudenza in vista di Empoli, ma pure lui appare recuperato alla causa. Assenti “ reali” solo i freschi
infortunati Di Michele e Stel­lone, oltre al lungodegente Franceschini. Sembra un mi­racolo, vero? A conti fatti lo è: finora il Torino aveva sempre perso dei pezzi, partita dopo partita.
Il presidente, non pervenuto
per forza maggiore, non si è perso granché: sicuramente più... intrigante è stata l’as­semblea di Lega. Nel primo tempo Novellino ha schierato quasi tutti i titolari, pensando a domenica. Per la cronaca: ri­provato Dellafiore a sinistra, in luogo di Lanna, tuttavia “ benedetto” poi a parole dal tecnico. Bene Barone, assente dal 30 settembre: ha giocato con spigliatezza, non avendo mai paura neanche negli in­terventi più duri. Ma il mi­gliore in campo, alla fine della fiera, è risultato Fontana: tre paratone nel primo quarto d’o­ra ai danni di quella vecchia conoscenza ( e lenza) che è Ar­tico: insidioso su punizione, di testa e ancora di piede, da due passi. E a tratti ispirato da Ciccio Balestri, fratello dell’ex difensore granata. Il Toro ha fatto poco o nulla, giocando fin troppo al risparmio: Novellino ha urlato parecchio e non ha nascosto la seccatura nemme­no a posteriori. L’elongato Ro­sina non ha mai forzato: e si è mangiato un golletto con un pallonetto alto su Casadei, unica vera chance nei primi 45’, quando la difesa granata non ha fatto quel che si dice una grande impressione. Men­tre i centrocampisti balbetta­vano, Malonga tentava qual­che progressione e Bjelanovic non illudeva mai. Nella ripre­sa, con le due formazioni rivo­luzionate, Recoba ha infine trasformato un penalty ( nu­mero di Ventola, sbambetto di Dell’Erba), dopo aver mostrato sprazzi di classe, aprendo il gioco o tirando. Battagliero Vailatti, stantuffando anche da terzino. Deboluccia una conclusione di Lazetic da buo­na posizione. Mezzo rigore non fischiato a Falchini e brividi doppi per Gomis ( un rinvio in­ciuccato e una parata difficol­tosa assai). Difesa a 3 dopo l’u­scita di Di Loreto e quella, per prudenza, di Ventola, toccato al polpaccio. Un palo clamoro­so: dell’alessandrino Buelli, con una botta dalla distanza. Poi la firma del Chino con la sua maschera protettiva sul volto, post operazione: nuova versione di Zorro.
I grigi corrono verso la C2: e anche ieri hanno corso ( e gio­cato) bene. Il Toro, invece, cul­la un sogno europeo: dovrà correre a Empoli, altrimenti sarà Novellino a correre dietro ai granata.
ALESSANDRIA-TORINO 0- 1
Primo tempo ALESSANDRIA ( 4- 3- 1- 2): Casa­dei; Lauro, Cammaroto, Zappella, So­frà; Rossi, Longhi, Buglio; Larganà; Ar­tico, Balestri.

TORINO ( 4- 4- 1- 1): Fontana; Co­motto, Natali, Di Loreto, Dellafiore; Ma­longa, Grella, Corini, Barone; Rosina; Bjelanovic.
Secondo tempo ALESSANDRIA ( 4- 4- 2): Bonfiglio; Carini, Anderson, Daleno, Dell’Erba; Cretaz ( 4’ Pino), Viscomi, Demarte, Sofrà ( 44’ Pettinato); Buelli, Falchini. Allenatore: Iacolino.

TORINO ( 4- 4- 1- 1): Gomis; Vailatti, Melara, Di Loreto ( 26’ Oguro), Lanna; Lazetic, Zanetti, Bottone, Nitride; Re­coba; Ventola ( 33’ Lo Bosco). Allena­tore: Novellino.

ARBITRO: Corbino di Alessandria.
MARCATORE: st 28’ Recoba ( rigo­re).
NOTE: paganti 304 per 2.600 euro. Angoli: 9 a 4 per il Torino. In tribuna, tra gli altri, l’avvocato Trombetta, membro del CdA del Toro, l’ex granata Ferretti, responsabile del vivaio alessandrino, e alcuni parenti di Cairo ( il papà ha però seguito l’incontro dalla panchina con l’ad Antonelli).



Furioso per la brutta prova («sì, sono incavolato nero») ma felice («per i rientri»)
« Ora scaliamo le montagne»
Novellino: « Con la rosa al completo potremo disputare un campionato ottimo»

NOSTRO INVIATO MARCO BONETTO
ALESSANDRIA. Cominciamo dai retroscena. Il primo affon­da nel ventre del Moccagatta, questo storico impianto della nobile Alessandria, che nella storia fu pure usato per girar­ci alcune scene di un film sul Grande Torino, immaginando un povero Filadelfia che non c’è più. Ebbene, raccontano che ieri notte, a molte ore di di­stanza dalla fine dell’amiche­vole, i tubi dell’acqua e i fili della luce dello stadio vibras­sero ancora, carichi com’erano di tutta quell’energia nucleare
accumulata nel pomeriggio: gli alessandrini ricorderanno per anni i suoni e la sostanza del­la solenne cazziata novellinia­na ( ai granata), che qui è già divenuta celebre quasi come l’esordio di Rivera. C’era pure chi ne parlava al ristorante, ie­ri sera, con toni fin preoccupa­ti: « Poveri giocatori... » . Poveri un tubo!, avrebbe smoccolato il tecnico, se avesse udito. « So­no incavolato nero, quindi è meglio lasciar perdere ogni di­scussione sulla grinta o sul gioco. Scusate per la parola, ma sono davvero incazzato » , aveva già detto Novellino, po­co dopo la fine dell’amichevole. Tant’è: « Umano, troppo uma­no » , avrebbe commentato il fi­losofo del Superuomo.
E l’altro retroscena? Si è materializzato alla fine della conferenza stampa ed è parso soprannaturale. Subito dopo che un cronista aveva chiesto all’allenatore e all’ad Anto­nelli
informazioni sul mercato del Toro, la luce della sala stampa è improvvisamente saltata. Nel senso che si è spenta misteriosamente. Li chiamano cali di tensione. La verità è che Novellino e Anto­nelli hanno benedetto il buio: loro sì che sono subito saltati in aria! Cioè sono saltati in piedi, hanno salutato tutti e ­ridacchiando di gusto - si sono dileguati nell’oscurità. Ap­plausi: neanche quel formida­bile attore e trasformista che è
Brachetti avrebbe osato tan­to. In questi giorni il grande Arturo è di scena a Torino: qualche granata dev’essere andato a teatro per trovare ispirazioni. Comunque ‘ sta sa­la stampa del Moccagatta è ve­ramente spettacolare: succede sempre qualcosa di speciale, quando si discute di trattati­ve. L’anno scorso ospitò un De Biasi che faceva le smorfie a
Cairo seduto al fianco, men­tre il presidente parlava di mercato...
Seriamente, Novellino ha detto di essere felice, non solo incacchiato. « Sì, sono felice di avere recuperato tanti gioca­tori » : ora attende Di Michele, Stellone e Franceschini,
non potendo ancora attendere
Rubin. « I vari Recoba, Rosi­na
e gli altri stanno tutti ab­bastanza bene. Sono molto contento di Barone, in parti­colare: ha giocato bene, ha messo il piede. Mai un attimo di paura. Come i giovani Bot­tone, Nitride. E Vailatti, che mi è piaciuto anche da terzino destro. Chiaro: Recoba deve ancora trovare il ritmo partita, ma siamo sulla strada giusta. Idem Rosina: è stato fermo, non poteva esprimersi al me­glio. Era molto importante ve­derli un po’ tutti in partita, fi­nalmente. E verificare i pro­gressi fisici. Okay, non abbia­mo giocato molto bene: ma ab­biamo anche pagato l’intenso lavoro svolto in allenamento in questi ultimi giorni. Amiche­vole storica perché non mi era mai capitato di averne così tanti sani? Sì, si potrebbe dire così, per un giorno. De Biasi, un anno fa? Il passato non con­ta. Conta il futuro: non posso prevederlo, ma finalmente po­tremo scalare pian piano an­che le montagne, con pazien­za. E con l’organico una buona volta al completo » , dopo 3 me­si cuciti con i fili della sfiga
massima. « I risultati verran­no, potremo disputare un cam­pionato ottimo perché ottima è la rosa » . Su Dellafiore pro­vato da terzino sinistro: « E’ un’alternativa, non avendo per mesi e mesi Rubin. Ma Lanna
resta una certezza: e io non tolgo di squadra le certezze » . Poi Novellino ha negato « di avere mai chiesto alla società di andare al caldo all’estero, a inizio gennaio durante la so­sta » , smentendo così certe vo­ci. L’ad Antonelli, subito pron­to: « E’ vero, Novellino non ci ha chiesto nulla, anche se stia­mo verificando delle possibi­lità in giro » . Quindi il dirigen­te ha detto di aver « appena parlato con Branchini, il ma­nager di Oguro. Nessun pro­blema, il giapponese a gennaio non partirà. E per lui non ho ricevuto richieste», ha precisa­to l’ad, prima che qualcuno da lontano ( un papa di nome Ur­bano?) spegnesse miracolosa­mente la luce...
«Mai chiesto al club di andare a lavorare al caldo». Antonelli: «Oguro resta». Ma quando si parla di mercato, salta la luce al Moccagatta...

fonte: tuttosport




BUSCE’ IN FORSE
Antonini il Maresca di Empoli «Le corna di Siena? Mi scuso»

MARIO MOSCADELLI
EMPOLI. Il suo soprannome potrebbe essere il “Matador”. Per­ché se c’è un azzurro che sa come si uccide un toro quello è Luca
Antonini. Il giocatore cresciuto a San Giuliano Milanese ha scosso 3 volte in carriera la porta del Torino e le sue reti sono sta­te sempre decisive. Ha affondato le banderillas con le maglie di Pescara, Arezzo e Siena, colpendo sempre al momento giusto. Anche in seria A. E proprio il gol realizzato lo scorso anno con la maglia bianconera nella massima divisione fece arrabbiare i tifo­si granata.
«Esultai (come Maresca in un derby, ndr) facendo il segno delle corna - spiega l’esterno - ma solo per indicare che il Toro mi porta davvero fortuna. Non c’era niente di offensivo in quel ge­sto. E comunque chiedo scusa a tutti i tifosi granata. Ripeto, vo­levo solo evidenziare il mio terzo gol al Toro. Tutto qui». Proverà ad allungare questa particolare striscia positiva anche domeni­ca al Castellani, in una corrida che l’Empoli non può assoluta­mente perdere. «Abbiamo un solo risultato - dice Antonini - ed è la vittoria». Più chiaro di così. Ma quella con i granata sarà sol­tanto la prima di una serie di partita da non fallire. Dunque, An­tonini sa usare decisamente la muleta, la stoffa rossa ripiegata su un bastone che aiuta il torero ad uccidere l’animale. «Speria­mo che l’arrivo del Torino - spiega l’ala - riaccenda il mio feeling con il gol. Finora, in campionato, ho fallito diverse occasioni». Un portafortuna per ritrovare la strada vincente verso la porta. «Al Toro ricordo soprattutto le reti con la maglia dell’Arezzo e del Sie­na. Quest’ultima importante per la salvezza in A. E allora, do­menica ce la metterò tutta per centrare il poker, scelte del mister permettendo». Ma una cosa è certa: l’Empoli ha assolutamente bisogno di punti. «Non ho nessun problema - prosegue Antonini - a sostenere che contro i granata dobbiamo vincere e basta». Per gli azzurri, come detto, si aprirà un periodo cruciale della sta­gione: dopo il Torino, affronterà nell’ordine Parma, Cagliari e Ge­noa. L’anno poi si chiuderà con le sfide con Udinese, Reggina e Livorno. «Dopo avere affrontato le grandi del torneo, ora abbia­mo l’occasione per dimostrare che non meritiamo l’ultimo posto in classifica». E a proposito di reti, Antonini presto sarà premia­to dall’Unione clubs azzurri per il sigillo firmato allo Zurigo in Coppa Uefa. Lo stesso riconoscimento sarà consegnato a Picco­lo.
Nell’occasione premi a Giovinco per la prima rete in A e a
Saudati per la vittoria nel concorso “Campione in trasferta”.
Ieri intanto la truppa di Cagni ha giocato un test contro il Montelupo, formazione fiorentina di Promozione: 8-0 per l’Em­poli. Cagni sembra intenzionato a rilanciare Pratali dal primo minuto in una difesa a quattro. In avanti scalpita Pozzi, rien­trato gasatissimo dall’Under 21. Di sicuro non giocheranno Pic­colo,
Balli e Adani infortunati. Non al meglio Buscé.


fonte: tuttosport