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Rubare acqua x creare sete

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    00 24/08/2007 12:12
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    Rubare l'acqua per creare la sete
    Coca-cola, Pepsi e la politica della sicurezza alimentare
    di Vandana Shiva

    In una democrazia, bandire prodotti e attivita' dannose e' un'espressione della liberta' e dei diritti dei cittadini. La messa al bando protegge i cittadini dai rischi per la salute e per l'ambiente. E' per questo che il fumo e' stato vietato nei luoghi pubblici. E' per questo che le sostanze dannose per l'ozono sono state proibite dal Protocollo di Montreal. E' per questo che la Convenzione di Basilea ha bandito il commercio di rifiuti tossici e pericolosi.

    La Coca Cola e la Pepsi sono entrate senza dubbio a far parte del gruppo dei prodotti tossici e dannosi che e' necessario bandire per proteggere la salute dei cittadini e per proteggere l'ambiente. Il 22 agosto la campagna "Coca Cola e Pepsi lasciate l'India" ha intensificato l'attivita' per bandire Coca Cola e Pepsi con una giornata di azioni. Il Kerala ha bandito le coca cole. Il Karnataka, il Madhya Pradesh, il Gujarat, il Rajastan hanno vietato le bevande analcoliche dalle istituzioni educative e dalle mense del governo. E "zone libere da Coca Cola e Pepsi" si stanno diffondendo in tutto il Paese.

    Rubare l'acqua, creare sete.
    Ci sono serie ragioni ambientali e umanitarie per vietare la produzione di bevande analcoliche in India. Ogni stabilimento di Coca Cola e Pepsi
    estrae 1-2 milioni di litri d'acqua al giorno. Se ogni stabilimento estrae 1-2 milioni di litri d'acqua al giorno e ci sono 90 stabilimenti, l'estrazione giornaliera va dai 90 ai 180 milioni di litri. Questo potrebbe soddisfare il fabbisogno giornaliero di acqua potabile di milioni di persone. Ogni litro di queste bevande distrugge ed inquina 10 litri d'acqua. E si e' scoperto che le acque di scolo cosi' prodotte contengono alti livelli di cadmio e piombo (Pollution Control Board, Kerala, Hazard Centre).
    Una prolungata esposizione al cadmio puo' potenzialmente avere effetti quali disfunzioni renali, danni alle ossa, al fegato e al sangue. Il piombo colpisce il sistema nervoso centrale, i reni, il sangue e il sistema cardio-vascolare. Le donne di un piccolo villaggio del Kerala sono riuscite a far chiudere uno stabilimento della Coca Cola. "Quando bevete una coca, bevete il sangue della gente", ha detto Mylamma, la donna che ha dato inizio al movimento contro la Coca Cola a Plachimada.
    Lo stabilimento della Coca Cola di Plachimada nel marzo 2002 ricevette una commessa per la produzione di 1.224.000 bottiglie di prodotti Coca Cola al giorno e ricevette dal panchayat una licenza condizionata per installare una pompa a motore per l'acqua. Ad ogni modo, la compagnia comincio' ad estrarre illegalmente milioni di litri di acqua pulita.

    Secondo la gente del posto, la Coca Cola estraeva 1,5 milioni di litri d'acqua al giorno. Il livello dell'acqua comincio' a calare, passando da 150 a 500 piedi sotto la superficie terrestre. Membri delle tribu' e contadini si lamentarono che i depositi e le scorte d'acqua risentivano negativamente dell'installazione indiscriminata di pozzi per lo sfruttamento delle falde freatiche, con gravi conseguenze per le coltivazioni. I pozzi minacciavano anche le fonti tradizionali di acqua potabile, gli stagni, i serbatoi, i fiumi e i canali navigabili. Quando la compagnia non riusci' a soddisfare la richiesta di informazioni dettagliate da parte del panchayat, fu notificato un avviso che la invitava a provare il proprio diritto, e la licenza fu cancellata. La Coca Cola cerco' invano di corrompere il presidente del panchayat, A. Krishnan, con 300 milioni di rupie. La Coca Cola non solo rubava l'acqua della comunita' locale, ma inquinava anche quella che non prendeva. La compagnia depositava materiali di scarto all'esterno dello stabilimento, materiali che durante la stagione delle piogge si propagavano nelle risaie, nei canali e nei pozzi, causando gravi rischi per la salute. In seguito a questo scarico, 260 pozzi creati dalle autorita' pubbliche per l'approvvigionamento di acqua potabile e per l'agricoltura si sono prosciugati. La Coca Cola inoltre pompava le acque di scarico nei pozzi asciutti all'interno della proprieta' della compagnia. Nel 2003 l'ufficiale medico del distretto informo' la gente di Plachimada che la loro acqua non era adatta ad essere bevuta. Le donne, che gia' sapevano
    che la loro acqua era tossica, dovevano fare chilometri per procurarsi l'acqua. La Coca Cola aveva provocato una carenza idrica in una regione ricca d'acqua scaricando acque di scolo contenenti grandi quantita' di piombo, cromo e cadmio.

    Le donne di Plachimada non avevano intenzione di permettere di questa pirateria idrica. Nel 2002 cominciarono un dharna (sit-in) ai cancelli della Coca Cola. Per festeggiare il primo anniversario della loro agitazione mi unii a loro nella Giornata della Terra del 2003. Il 21 settembre 2003 una grossa manifestazione consegno' un ultimatum alla Coca Cola. E nel gennaio 2004 la Conferenza Mondiale per l'Acqua porto' attivisti globali a Plachimada per sostenere gli attivisti locali. Un movimento iniziato da donne adhivasi locali aveva messo in moto un'ondata di energia a loro sostegno a livello nazionale e globale. Oggi lo stabilimento e' chiuso e movimenti sono iniziati in altri stabilimenti. I giganti della Coca Cola stanno aggravando la crisi idrica gia' conosciuta dalle popolazioni delle aree rurali.
    Ci sono un solo criterio e una sola misura nel problema dell'uso dell'acqua: il diritto fondamentale di ogni uomo ad acqua pulita, sana e adeguata non puo' essere violato. E la Coca Cola e la Pepsi stanno violando questo diritto. E' per questo che la loro estrazione di milioni di litri d'acqua dev'essere vietata. Nel caso di Plachimada l'Alta Corte del Kerala aveva stabilito "che le falde sotterranee appartengono alla popolazione. Lo Stato e le sue istituzioni dovrebbero fungere da amministratori di questo grande bene. Lo Stato ha il dovere di proteggere le falde da un eccessivo sfruttamento e l'inattivita' dello Stato a questo proposito equivale ad una violazione del diritto della gente alla vita, garantito dall'art. 21 della Costituzione dell'India.
    Le falde freatiche, sotto la terra dell'imputato, non gli appartengono.
    Le falde appartengono al pubblico e il secondo imputato non ha nessun diritto di reclamare una forte partecipazione e il Governo non ha il potere per permettere ad un privato di estrarre una tale quantita' di acque sotterranee, che sono una proprieta' che gli e' stata affidata.
    Questo principio dell'acqua come un bene pubblico e' cio' che ha condotto al divieto di estrazione dell'acqua a Plachimada. E' il principio che il 20 gennaio 2005 ha portato le comunita' locali in 55 stabilimenti di Coca Cola e Pepsi per notificare alle aziende che stavano rubando una risorsa comune.

    Rubare la salute, creare malattia.
    La lotta contro la Coca Cola e' anche una lotta per la salute. Residui di pesticidi sono stati trovati nella Coca Cola e nella Pepsi. Comunque le bevande analcoliche sono pericolose anche senza pesticidi. Le bevande analcoliche non hanno nessun valore nutrizionale in confronto alle nostre bevande locali, quali nimbu pani, lassi, panna, sattu. Con le loro campagne pubblicitarie aggressive i giganti delle bevande analcoliche sono riusciti a far vergognare i giovani indiani della nostra cultura gastronomica locale, nonostante i suoi valori nutrizionali e la sua sicurezza.
    Hanno monopolizzato il mercato della sete, acquistando compagnie locali. Ma cio' che vendono Coca Cola e Pepsi e' una brodaglia colorata tossica, con valori anti-nutritivi. Il Ministro della Salute indiano ha chiesto alle star del cinema di non sostenere Coca Cola e Pepsi per via dei rischi rappresentati dallo zucchero contenuto nelle bevande analcoliche,
    implicate nelle epidemie di obesita' e diabete tra i bambini.
    Marion Nestle ha definito le bevande analcoliche delle "porcherie", ricche di calorie ma poco nutrienti. Il Centro per la Scienza e l'Ambiente nell'Interesse Pubblico ha definito le bevande analcoliche "caramelle liquide". Una lattina da 12 once contiene 1,5 once di zucchero.
    I giganti delle bevande analcoliche si stanno orientando sempre di piu' sullo Sciroppo di Grano ad Alta Concentrazione di Fruttosio (High Fructose Corn Syrup, HFCS). Il Ministero della Salute non ha ancora affrontato la questione dei rischi per la salute dell'HFCS e dei rischi per la salute dei cibi geneticamente modificati se il grano utilizzato fosse grano geneticamente modificato. Se il Governo vuole che i cittadini usino dolcificanti sicuri dovrebbe bandire l'HFCS ed incoraggiare i produttori di zucchero di canna in India a passare all'agricoltura organica. Il Governo Centrale sta chiaramente fallendo nel proteggere la salute dei cittadini indiani.

    Lo zucchero contenuto nelle bevande analcoliche non e' zucchero naturale, saccarosio, bensi' HCFS. Gli stabilimenti per la produzione dello sciroppo di grano hanno cominciato ad essere impiantati in India, e se non vengono stabilite delle regole rigide la dieta indiana potrebbe prendere la via di quella statunitense, dove lo sciroppo di grano ad alta concentrazione di fruttosio provoca resistenza all'insulina. A differenza del saccarosio, il fruttosio non passa attraverso alcune fasi critiche intermedie di collasso, ma viene deviato verso il fegato, dove imita la capacita' dell'insulina di far rilasciare al fegato acidi grassi nel sangue. Degli studi hanno scoperto che le diete a base di fruttosio contengono il 31% in piu' di trigliceridi rispetto alle diete a base di saccarosio. Il fruttosio inoltre riduce il tasso di ossidazione degli acidi grassi. P.A. Mayes, uno scienziato dell'universita' di Londra, e' giunto alla conclusione che l'assunzione prolungata di fruttosio provoca un adattamento dell'enzima che aumenta la lipogenesi, la formazione del grasso, e la formazione di VLDL (colesterolo cattivo), che conducono a trigliceridemia (eccesso di
    trigliceridi nel sangue), ridotta tolleranza al glucosio, e iperinsulinemia (eccesso di insulina nel sangue). Gli scienziati dell'Universita' della California a Berkley hanno anche confermato che
    un consumo eccessivo di fruttosio stava deviando la dieta americana verso cambiamenti metabolici che inducono all'accumulo di grasso.
    L'India non puo' affrontare gli elevati costi sanitari di una dieta a base di fruttosio, che ha anche altri costi nutrizionali come effetti collaterali. Quando il grano viene utilizzato per produrre sciroppo ad
    alta concentrazione di fruttosio, ai poveri viene negato un elemento nutritivo basilare. Il 30% del grano viene gia' utilizzato per produrre materia grezza per la produzione industriale di cibo per il bestiame e fruttosio e non viene usato come alimento per l'uomo. Inoltre, la sostituzione di dolcificanti piu' sani derivati dallo zucchero di canna, come il gur e il khandsari, derubano i contadini di guadagni e mezzi di sostentamento. L'impatto dei prodotti della cola sulla catena alimentare e sull'economia e' pertanto molto ampio e non finisce con la bottiglia.
    Ad ogni modo, quello che c'e' nella bottiglia non va bene per una dieta sana. E' risaputo che il consumo di bevande analcoliche contribuisce a rovinare i denti, e gli adolescenti che consumano bevande analcoliche mostrano un rischio di fratture ossee 3-4 volte superiore rispetto a quelli che non ne bevono. Le bevande analcoliche stanno diventando la maggiore fonte di caffeina nelle diete dei bambini, visto che ogni lattina da 33 cl contiene circa 45 mg di caffeina. E ci sono altri ingredienti nella brodaglia tossica, un composto antigelo - etilenglicole per ridurre la temperatura di congelamento, acido fosforico per dargli un po' di mordente.

    La gente consuma 4 kg di prodotti chimici a testa all'anno, sulla base di 20,6 milioni di tonnellate di prodotti chimici sotto forma di coloranti artificiali, aromi, ecc. (Prashant Bhushan, "Soft drinks - a toxic brew"). Pertanto non e' solo dei pesticidi che dovremmo preoccuparci, ma delle miscele tossiche da cui i giganti della cola stanno rendendo dipendenti i nostri figli. L'altra violazione commessa da Coca Cola e Pepsi e' la violazione del diritto alla salute. L'acido fosforico e il diossido di carbonio rendono le bevande analcoliche fortemente acide, il che spiega come mai siano efficaci come detergenti per il bagno. Non approveremmo mai che i nostri figli bevessero detergente per il bagno, tuttavia le bevande analcoliche, che hanno le stesse proprieta' acide, vengono vendute liberamente. E' a causa di questi rischi che negli Stati Uniti le scuole hanno vietato le bevande analcoliche. E' a causa di questi rischi che 10.000 scuole e college indiani si sono dichiarati "zone libere da Coca Cola e Pepsi". E' a causa di questi rischi che il Governo del Kerala ha bandito le Cole. E' a causa di questi rischi che la mensa del Parlamento Indiano non serve Coca Cola e Pepsi. Ed e' a causa di questi rischi che i rappresentanti della Pepsi hanno ammesso che le loro bevande non sono sicure per i bambini.

    Tuttavia, il Governo dell'Unione sta esitando sotto la pressione delle aziende e degli Stati Uniti. Il Ministero della Salute dell'Unione ha messo in discussione uno studio del Centro per la Scienza e l'Ambiente sui residui di pesticidi in Coca Cola e Pepsi, citando testualmente uno studio commissionato dalla Coca Cola. Chiaramente la salute dei cittadini non puo' essere messa nelle mani di un Governo che fissa degli standard arbitrari che garantiscono a Coca Cola e Pepsi la sicurezza per fare profitti enormi, ma che non garantiscono la sicurezza per la salute dei cittadini.

    Il Ministero della Salute ha annunciato che entro i primi mesi del 2007 avra' degli standard di sicurezza idonei per Coca Cola e Pepsi. Tuttavia Coca Cola e Pepsi non diventeranno sicure dopo questa data. Ci sono due motivi per cui dipendere solo dalla fissazione di uno standard non e' affidabile per garantire che i cittadini ricevano prodotti sicuri e salutari. In primo luogo, le decisioni centralizzate del Governo possono essere facilmente influenzate dagli interessi aziendali, come abbiamo visto nella risposta del Governo al dibattito in Parlamento. C'e' una scienza aziendale e c'e' una scienza pubblica. In un'epoca in cui sono le aziende a dettar legge, governera' la legge societaria. In secondo luogo, per loro natura gli standard sono riduttivi. Verranno fissati gli standard per i residui di pesticidi basandosi solo sui livelli permessi per ingredienti quali acqua e zucchero, senza badare agli effetti dannosi del prodotto sulla salute della gente e sull'ambiente. Abbiamo bisogno di una sicurezza alimentare olistica, non di standard per una pseudo - sicurezza riduttivi e manipolati che proteggono le corporazioni e non la gente. Le osservazioni dello stesso Ministro della Salute
    chiariscono che "standard di sicurezza riduttivi non rendono sicure Coca Cola e Pepsi". Mentre dichiarava che i residui di pesticidi erano "entro i limiti di sicurezza" nelle bottiglie testate a Myson e Gujarat, affermava anche che le cola sono porcherie e non erano sicure per la salute. La sicurezza e' piu' di uno standard per residui di pesticidi.
    E, come abbiamo visto, differenti laboratori danno risultati differenti.

    Vietare o meno Coca Cola e Pepsi non puo' e non dovrebbe dipendere solamente da se un particolare laboratorio non trova particolari livelli di residui di particolari pesticidi oltre i limiti permessi nelle bevande analcoliche. I problemi dovuti alla creazione da parte di Coca Cola e Pepsi di una crisi idrica e di una crisi sanitaria sono separatamente ragioni sufficienti per vietarle. Prese insieme, rendono il divieto imperativo. Sono crimini contro la natura e le persone. I crimini vengono determinati dal loro impatto, non dallo "standard" degli strumenti usati per commettere un crimine. Coca Cola e Pepsi sono impegnate a devastare le risorse idriche della terra e stanno lentamente avvelenando i nostri figli. E non c'e' uno standard sicuro per la devastazione. Nessuno "standard sicuro" per un lento omicidio. E' per questo che dobbiamo bandirle dalle nostre vite con azioni da liberi e sovrani cittadini di un'India libera e sovrana.

    Un discorso di un Ministro influenzato dai giganti della Cola non li scagiona, come hanno affermato. Devono essere i liberi cittadini indiani a scagionarli. E le popolazioni indiane non hanno scagionato la Coca Cola e la Pepsi. Dobbiamo costruire sull'esempio fornito da Plachimada e dal Kerala per liberare l'India da Coca Cola e Pepsi per proteggere le nostre falde e la salute delle generazioni future. Dobbiamo resistere ad ogni tentativo di togliere a cittadini e stati i diritti costituzionali di prendere decisioni circa la sicurezza del nostro cibo, come propone il Food Safety Act 2006.



    Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, oltre il sole e l'etere, al di là dei confini delle sfere stellate,

    spirito mio tu ti muovi con destrezza e, come un bravo nuotatore che si crogiola sulle onde, spartisci gaiamente, con maschio, indicibile piacere, le profonde immensità.

    Fuggi lontano da questi miasmi pestiferi, va' a purificarti nell'aria superiore, bevi come un liquido puro e divino il fuoco chiaro che riempie gli spazi limpidi.

    Felice chi, lasciatisi alle spalle gli affanni e i dolori che pesano con il loro carico sulla nebbiosa esistenza, può con ala vigorosa slanciarsi verso i campi luminosi e sereni;

    colui i cui pensieri, come allodole, saettano liberamente verso il cielo del mattino; colui che vola sulla vita e comprende agevolmente il linguaggio dei fiori e delle cose mute.


    Angelo Nero







    Robert Doisneau,"Le baiser de l'Hôtel de Ville"









    Dispieghi con passione sdegnose verità Io abbasso gli occhi e geme la pena che nascondo alla tua vista




    ...La forza dell’indignazione aveva scosso quel flusso dei pensieri senza corpo. Il rapimento era sbilenco e di colore indefinito,e la testa tesa, il tempo perso, e un gran uncino di boato come spina dorsale. In qualche istante speciale un brivido dipinse la smorfia dello sdegno. Uno schiocco all’emozione riscaldò dal freddo.
    Le narici che ingoiano nausee ed espellono fiele, gli occhi che giurano abbandono, il cervello che bolle per il fuoco in superficie. L’indignazione ha questa faccia, indossa stivali neri come la pece per schiacciare le tentazioni. L’omelia dell’indignazione ha dunque scosso quel flusso dei pensieri senza corpo, ma un sacro paonazzo ardore scacciato coi colori lontani e ha acceso di rosso scarlatto il pulviscolo delle impressioni. Nuvole bianche sottili nervose di candore schiaffeggiano l’aria malata. Sublima il buon gusto s’accascia la comune opinione.
    L’indignazione è rara, quella vera. E io odio il carcere. ..







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    MAI SPEIS
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    00 24/08/2007 15:01
    Michi, ciao.
    Capisco la tua indignazione, ma ingenuamente mi permetto di darti un consiglio.
    Sai cosa sta succedendo proprio vicinissimo a casa tua? Non intendo in senso lato, ma in vero e proprio senso letterale.

    CITO:

    In Umbria, gli abitanti di Gualdo Tadino scendono in piazza contro la Rocchetta, che per pochi spiccioli imbottiglia la loro acqua per venderla al supermercato.


    A Gualdo Tadino, l'acqua del Rio Fergia è in pericolo e migliaia di persone sono recentemente scese in piazza per difenderla.
    Nuovamente.
    Gia all'inizio degli anni '90 gli abitanti della zona intorno al Rio Fergia avevano capito quanto questo fiume, che segna il confine tra i Comuni di Gualdo Tadino e di Nocera Umbra e da cui dipendono ben tre acquedotti pubblici, fosse importante.
    Decisero allora, per la prima volta, di scendere in piazza per difendere la propria acqua da un eccessivo sfruttamento da parte dei Comuni.

    Risale proprio al 1993 la nascita del Comitato del Rio Fergia.
    Per ben due anni e mezzo i cittadini occuparono la sorgente del Fiume Fergia e alla fine il Comitato, i Comuni di Nocera Umbra e di Gualdo Tadino e la Regione Umbria firmarono un protocollo di intesa che stabiliva che il prelievo d'acqua avrebbe potuto essere effettuato per soli scopi idropotabili e non avrebbe potuto essere superiore a 28 litri al secondo: 20 litri per alimentare l'acquedotto di Nocera Umbra e 8 litri per l'acquedotto di Gualdo Tadino.
    Tutto bene dunque: sembrava proprio che la battaglia per la difesa del Rio Fergia fosse stata vinta.

    Un giorno di dieci anni dopo però, nel 2003, gli abitanti di Boschetto si accorsero che le acque del fiume Fergia erano diventate schiumose e stranamente torbide, e iniziarono a pensare che di mezzo ci fosse Rocchetta, in Umbria proprio dagli inizi degli anni '90.
    Pochi mesi prima, infatti, la nota azienda aveva chiesto ed ottenuto dalla Regione il permesso di ricerca sulle acque locali, procedendo alla costruzione di tre pozzi: uno di essi, il cosiddetto pozzo di Corcia, era stato scavato ad una profondità di 360 metri.
    Tramite gli studi dell' Arpa, l'azienda regionale per la protezione dell'ambiente, e del professore Tulipano dell'area di geologia applicata della facoltà di ingegneria dell'università La Sapienza di Roma, si scoprirono poi delle interferenze tra i pozzi e le falde del Rio Fergia.
    Più di 3000 persone ripresero dunque la loro battaglia.
    Anche il Comitato del Rio Fergia si rimise in moto, dopo 10 anni, affiancandosi questa volta al Comitato Umbro per la promozione della legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua.
    Inutilmente.
    Le istituzioni continuarono a promuovere atti diretti a concedere l'utilizzo delle acque della zona alle società di acque minerali.

    Nel 2005 la Giunta Regionale Umbra si preoccupò di rilasciare una nuova concessione di acqua minerale a favore di Rocchetta, di 20 litri al secondo; nel 2006 stabilì che gli 8 litri al secondo di acqua per le utenze domestiche del comune di Gualdo dovessero essere prelevati da Idrea: i cittadini sarebbero stati riforniti d'acqua mediante la costruzione di un nuovo acquedotto.
    Fino ad arrivare a settembre del 2006, quando una delibera regionale ha autorizzato Idrea, una società che fa capo alla stessa finanziaria che controlla Rocchetta e Uliveto, ad estrarre poco meno di 300 milioni di litri d'acqua l'anno dal pozzo scavato in località Corcia, nonostante gli studi dell' Arpa abbiano dimostrato le ripercussioni di tali prelievi sul Rio Fergia.

    "Il Protocollo del 1993 stabiliva che le acque del Fergia potessero essere sfruttate solo per scopi idropotabili, senza emungimento artificiale e non per scopi commerciali" denuncia Sauro Vitali, presidente del Comitato del Rio Fergia. "Il timore dei cittadini è che gli ulteriori prelievi diminuiranno sostanzialmente la portata del Fergia. La Regione Umbria non deve concedere ulteriori concessioni alla Rocchetta" afferma Michel Drouin, del Comitato umbro per la promozione della legge d'iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua.

    "L'acqua non è sufficiente. Basti considerare che le ultime concessioni rilasciate faranno mancare l'acqua a circa 240 famiglie di Boschetto e Gaifana, che verranno staccate dall'acquedotto alimentato dal Rio Fergia e allacciate a spese pubbliche ad un altro bacino idrico. Il tutto sperando che la falda tenga, che non si abbassi".
    "Siamo preoccupati" dice Sauro Vitali.
    "Ci troviamo di fronte ad un tentativo di furto d'acqua, uno dei crimini più grandi della terra. La nostra zona vive d'acqua, la nostra economia ruota intorno all'acqua. E' troppo facile che qualche impresa privata arrivi qui e faccia quello che vuole. Tutti gli studi effettuati dimostrano l'impossibilità di approvare nuove concessioni".
    Peraltro il nuovo piano industriale di Rocchetta non avrà importanti conseguenze sul piano dell'assunzione di nuovi lavoratori. "Su circa 45 milioni di investimento dell'azienda, circa 35 milioni saranno spesi per la pubblicita" denuncia Michel Drouin. "I nuovi posti di lavoro saranno pochissimi".

    In Italia quello dell'acqua minerale è un vero e proprio business.
    Tra il 1995 e il 2005 la produzione è aumentata del 45%.
    Il consumo pro capite nel nostro paese, nel giro di venti anni, è quasi triplicato e con circa 180 litri all'anno è oggi il più alto del mondo. Sebbene i marchi di acque minerali in commercio in Italia siano oggi più di 300, l'84% del mercato - circa 3 miliardi euro - è in mano ad una dozzina di gruppi.
    Rocchetta, controllata dalla Compagnia generale di distribuzione, la finanziaria proprietaria anche del marchio Uliveto e terzo gruppo del paese, nel 2005 ha imbottigliato circa 400 milioni di litri d'acqua.

    L'azienda paga alla Regione Umbria 0,0005 euro per ogni litro d'acqua imbottigliato, 50 centesimi ogni mille litri.
    Acqua che viene poi rivenduta nei supermercati a 55 centesimi di euro al litro.

    I conti sono presto fatti.

    I guadagni sono enormi, spropositati: i 400 milioni di litri d'acqua del 2005 sono stati pagati alla Regione Umbria 220 mila euro, generando circa 148 milioni di euro di fatturato.

    Ora il destino del Rio Fergia è in mano ai legali: "Dopo aver presentato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, ora il Comune di Nocera Umbra ha fatto ricorso al Tar dell'Umbria.
    Staremo a vedere" dice Vitali.



    Articolo di Federica Seneghini pubblicato su Terra Nuova, un giornale che si trova nei negozi di alimenti biologici.


    Sai che in Italia si stanno raccogliendo firme per un Progetto di Legge relativo all'Acqua potabile, affinchè torni ad essere un bene comune e non privatizzato?
    Sai che in Italia che consideriamo (o che dai più viene considerato) un paese civilizzato, in quasi il 35% del territorio la quantità giornaliera pro capite di acqua non raggiunge il quantitativo quotidiano stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità?
    Sai che alcune aziende di acque minerali imbottigliate deviano e bloccano in toto delle sorgenti, inaridendo dei terreni precedentemente irrorati di acqua, facendo perdere conseguentemente loro valore ed esponendo le comunità contigue a rischi di frane, smottamenti e/o incendi da inaridimento?

    E tutte queste cose non succedono nascoste a migliaia di kilometri dalla nostra comoda, accogliente casa, con frigorifero e collegamento ad internet, ma proprio accanto al cancello di casetta nostra.
    Però probabilmente fa meno scalpore, la Rocchetta non è una società statunitense con logo riconoscibile in tutto il globo, ma una semplice società di imbottigliamento di un bene PUBBLICO italiano, che sta lasciando completamente a secco delle comunità della nostra penisola :)

    Lo sapevi?

    ... e dimmi... tu che acqua bevi?


    Nymeria uth Tor Anlock


    Blyss Dawnbringer


    "No mercy for the weak, no pity for the dying, no tears for the slain."

    Nymeria uth Tor Anlock
    § Regina di Avalon §
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    00 24/08/2007 20:14
    mah io mò non voglio fà la grezza e cafona ma mia madre va a riempì le bottiglie alla fontanella giù all'annunziata e poi ce le fa riportare a noi fino al secondo piano!




    Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, oltre il sole e l'etere, al di là dei confini delle sfere stellate,

    spirito mio tu ti muovi con destrezza e, come un bravo nuotatore che si crogiola sulle onde, spartisci gaiamente, con maschio, indicibile piacere, le profonde immensità.

    Fuggi lontano da questi miasmi pestiferi, va' a purificarti nell'aria superiore, bevi come un liquido puro e divino il fuoco chiaro che riempie gli spazi limpidi.

    Felice chi, lasciatisi alle spalle gli affanni e i dolori che pesano con il loro carico sulla nebbiosa esistenza, può con ala vigorosa slanciarsi verso i campi luminosi e sereni;

    colui i cui pensieri, come allodole, saettano liberamente verso il cielo del mattino; colui che vola sulla vita e comprende agevolmente il linguaggio dei fiori e delle cose mute.


    Angelo Nero







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    Dispieghi con passione sdegnose verità Io abbasso gli occhi e geme la pena che nascondo alla tua vista




    ...La forza dell’indignazione aveva scosso quel flusso dei pensieri senza corpo. Il rapimento era sbilenco e di colore indefinito,e la testa tesa, il tempo perso, e un gran uncino di boato come spina dorsale. In qualche istante speciale un brivido dipinse la smorfia dello sdegno. Uno schiocco all’emozione riscaldò dal freddo.
    Le narici che ingoiano nausee ed espellono fiele, gli occhi che giurano abbandono, il cervello che bolle per il fuoco in superficie. L’indignazione ha questa faccia, indossa stivali neri come la pece per schiacciare le tentazioni. L’omelia dell’indignazione ha dunque scosso quel flusso dei pensieri senza corpo, ma un sacro paonazzo ardore scacciato coi colori lontani e ha acceso di rosso scarlatto il pulviscolo delle impressioni. Nuvole bianche sottili nervose di candore schiaffeggiano l’aria malata. Sublima il buon gusto s’accascia la comune opinione.
    L’indignazione è rara, quella vera. E io odio il carcere. ..







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    MAI SPEIS
  • Fabrox
    00 25/08/2007 02:13
    Re:
    V-day... per dire un secco "V..." l'8 settembre a tutto cio' che non va' nella politica, nella gestione delle risorse del nostro paese.

    Si parlava precedentemente di acqua e di nefandezze nei suoi riguardi, purtroppo, ne aggiungo altre, con tanto di video per chi voglia approfondire...

    Scandali di cui si parla spesso, ma qui si e' superato ogni limite... Opere infrastrutturali che prosciugano i corsi d'acqua, che talvolta ricompaiono artificialmente tirando su acqua con delle pompe e tubi idraulici per far credere che un torrente esista ancora...

    Leggete e guardatevi i video, fanno riflettere...


    http://archinauti.blogspot.com/2007/08/v-day-lo-scandalo-tav.html


    Per chi vuole approfondire argomenti riguardanti ecologia ed energie alternative lascio il link del mio news group, su cui ho raccolto un po' di cose interessanti trovate in rete:
    http://groups.google.it/group/Energie-alternative?hl=it

    Ciao a tutti,
    Fabrizio
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    nymi
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    00 25/08/2007 13:40
    @ Twinkle
    tua mamma è una Gran Donna. con tanto di maiuscole.

    @ Fabrox
    grazie Fab [SM=g27838] leggerò.


    Nymeria uth Tor Anlock


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    00 26/08/2007 14:56
    beh allora, se vogliamo dirla tutta.... leggetevi anche qui, moooooolto attentamente:

    http://xoomer.alice.it/tatanone/sono_sicuri_i_prodotti.htm



    {{ Alexandra Eleanor Wright di Crysanies }}
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    00 26/08/2007 15:05


    bella ragà così vi voglio! SOV-VER-SI-VI!!!!!!!!!!!!!!!!!!! [SM=g27830]



    Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, oltre il sole e l'etere, al di là dei confini delle sfere stellate,

    spirito mio tu ti muovi con destrezza e, come un bravo nuotatore che si crogiola sulle onde, spartisci gaiamente, con maschio, indicibile piacere, le profonde immensità.

    Fuggi lontano da questi miasmi pestiferi, va' a purificarti nell'aria superiore, bevi come un liquido puro e divino il fuoco chiaro che riempie gli spazi limpidi.

    Felice chi, lasciatisi alle spalle gli affanni e i dolori che pesano con il loro carico sulla nebbiosa esistenza, può con ala vigorosa slanciarsi verso i campi luminosi e sereni;

    colui i cui pensieri, come allodole, saettano liberamente verso il cielo del mattino; colui che vola sulla vita e comprende agevolmente il linguaggio dei fiori e delle cose mute.


    Angelo Nero







    Robert Doisneau,"Le baiser de l'Hôtel de Ville"









    Dispieghi con passione sdegnose verità Io abbasso gli occhi e geme la pena che nascondo alla tua vista




    ...La forza dell’indignazione aveva scosso quel flusso dei pensieri senza corpo. Il rapimento era sbilenco e di colore indefinito,e la testa tesa, il tempo perso, e un gran uncino di boato come spina dorsale. In qualche istante speciale un brivido dipinse la smorfia dello sdegno. Uno schiocco all’emozione riscaldò dal freddo.
    Le narici che ingoiano nausee ed espellono fiele, gli occhi che giurano abbandono, il cervello che bolle per il fuoco in superficie. L’indignazione ha questa faccia, indossa stivali neri come la pece per schiacciare le tentazioni. L’omelia dell’indignazione ha dunque scosso quel flusso dei pensieri senza corpo, ma un sacro paonazzo ardore scacciato coi colori lontani e ha acceso di rosso scarlatto il pulviscolo delle impressioni. Nuvole bianche sottili nervose di candore schiaffeggiano l’aria malata. Sublima il buon gusto s’accascia la comune opinione.
    L’indignazione è rara, quella vera. E io odio il carcere. ..







    http://trovamiunmodosemplice.giovani.it ---> my little blog

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    00 26/08/2007 19:27
    Re:
    LadyTWINKLE, 26/08/2007 15.05:



    bella ragà così vi voglio! SOV-VER-SI-VI!!!!!!!!!!!!!!!!!!! [SM=g27830]





    Twi, non ci vuole molto, anzi x dirla tutta molte persone hanno il paraocchi a non vedere certe cose :P basta che leggete i blog di Beppe Grillo i suoi video ( [SM=g27836] )e quant'altro:

    http://it.youtube.com/watch?v=Z4SPJLCDVuo

    e poi capiamoci, con persone simili al governo, vi sembra tanto incredibile che accadano certe cose? http://it.youtube.com/watch?v=PsS74Qdxjas

    E questo il primo posto da disinfestare! [SM=g27824]




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    THEKORGER
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    00 04/09/2007 09:14
    Beppe Grillo?

    Certo uno che non cura gli "interessi" ma altri interessi.
    Gli ho sentito dire delle scemenze su temi scientifici che nemmeno un bambino di quinta direbbe.

    Uno che prima dice che bisogna tifare Ghana ai mondiali (perchè i calciatori ghanesi sono poveri....e invece giocano in europa!) poi invece dice di tifare italia per gli insulti di una rivista tedesca.

    Grillo parla di telecomunicazioni (di cui non sa nulla visto che è rimasto ancora a skype che non assegna un numero skypein in italia!), parla di energia solare senza sapere che il rendimento medio-massimo di una cella solare è del 23%.

    Parla di energia eolica non sapendo che tale strumento si può usare non dove il vento segue un andamento turbolento ma laminare...

    Chi grida più forte non è assolutamente quello che dice cose giuste.

    L'orologio fermo, segna l'ora esatta due volte al giorno......

    Sir Boristir Elvellon
    THE KORGER

    Membro del Clan Nordico



  • Fabrox
    00 04/09/2007 11:16
    Re:
    THEKORGER, 04/09/2007 09.14:

    Beppe Grillo?

    Certo uno che non cura gli "interessi" ma altri interessi.
    Gli ho sentito dire delle scemenze su temi scientifici che nemmeno un bambino di quinta direbbe.



    Io l'ho visto e sentito parlare con i nostri ministri e sa pienamente il fatto suo... anche portare gravi accuse al parlamento europeo e gli altri zitti ad ascoltare.
    Non è uno scienziato, non lo è neanche chi ci governa, molto spesso. Meglio, poichè gli scienziati non sono nemmeno ascoltati, purtroppo. Il suo merito come dici dopo è di farsi sentire e di portare a galla il marcio che non sta solo sotto ma ormai ovunque.






    parla di energia solare senza sapere che il rendimento medio-massimo di una cella solare è del 23%.




    Parla anche del solare termodinamico, tutt'altra musica... lasciando parlare chi ne sà parecchio, Carlo Rubbia.

    Il fotovoltaico è certamente meno efficiente, ma esistono anche gli inseguitori (tipo girasole), ed a concentrazione, per cui la partita è ancora aperta. Certo che un uso di massa abbasserebbe i costi, che se vai a guardare bene non dipendono solo dal silicio, ma da tanti magna magna della solita catena produttore - ... - consumatore. Per grandi quantità i pannelli si vendono 3 euro al watt, per impianti classici 7 euro al watt. Return of investiment più che raddoppiato...




    Parla di energia eolica non sapendo che tale strumento si può usare non dove il vento segue un andamento turbolento ma laminare...



    Forse intendi dire che si usa meglio dove il vento ha velocità costante e compresa in un range adeguato, altrimenti preferiscono fermare la turbina.
    Scusa, ma come fà a lavorare a regime laminare ?

    Cmq si parla anche di kytegen e se la ricerca funziona, avremo anche l'eolico d'alta quota.. li, altro che regime laminare... :-)



    Chi grida più forte non è assolutamente quello che dice cose giuste.



    A me piace come personaggio, c'e' chi dice sia demagogico, io lo definirei uno che combatte contro la serie di vergogne che stanno provocando la metastasi del nostro paese. Il fatto che lo faccia con la comicità è un altro punto a favore, anzichè usare i fucili... Si tiene dalla parte della ragione ed usa un'arma efficace e spero risolutiva.
    Ma poi, viene rabbia a guardare mari, vallate, montagne per non parlare delle città invase dall'inquinamento ambientale. Non si può tollerare e stare zitti.

    (ecco, ho sentito appena adesso, al telefono, una ex-elfa che è molto d'accordo con il mitico Beppe Grillo)

    Bene, un salutone a tutti,
    Fab