00 24/08/2007 15:01
Michi, ciao.
Capisco la tua indignazione, ma ingenuamente mi permetto di darti un consiglio.
Sai cosa sta succedendo proprio vicinissimo a casa tua? Non intendo in senso lato, ma in vero e proprio senso letterale.

CITO:

In Umbria, gli abitanti di Gualdo Tadino scendono in piazza contro la Rocchetta, che per pochi spiccioli imbottiglia la loro acqua per venderla al supermercato.


A Gualdo Tadino, l'acqua del Rio Fergia è in pericolo e migliaia di persone sono recentemente scese in piazza per difenderla.
Nuovamente.
Gia all'inizio degli anni '90 gli abitanti della zona intorno al Rio Fergia avevano capito quanto questo fiume, che segna il confine tra i Comuni di Gualdo Tadino e di Nocera Umbra e da cui dipendono ben tre acquedotti pubblici, fosse importante.
Decisero allora, per la prima volta, di scendere in piazza per difendere la propria acqua da un eccessivo sfruttamento da parte dei Comuni.

Risale proprio al 1993 la nascita del Comitato del Rio Fergia.
Per ben due anni e mezzo i cittadini occuparono la sorgente del Fiume Fergia e alla fine il Comitato, i Comuni di Nocera Umbra e di Gualdo Tadino e la Regione Umbria firmarono un protocollo di intesa che stabiliva che il prelievo d'acqua avrebbe potuto essere effettuato per soli scopi idropotabili e non avrebbe potuto essere superiore a 28 litri al secondo: 20 litri per alimentare l'acquedotto di Nocera Umbra e 8 litri per l'acquedotto di Gualdo Tadino.
Tutto bene dunque: sembrava proprio che la battaglia per la difesa del Rio Fergia fosse stata vinta.

Un giorno di dieci anni dopo però, nel 2003, gli abitanti di Boschetto si accorsero che le acque del fiume Fergia erano diventate schiumose e stranamente torbide, e iniziarono a pensare che di mezzo ci fosse Rocchetta, in Umbria proprio dagli inizi degli anni '90.
Pochi mesi prima, infatti, la nota azienda aveva chiesto ed ottenuto dalla Regione il permesso di ricerca sulle acque locali, procedendo alla costruzione di tre pozzi: uno di essi, il cosiddetto pozzo di Corcia, era stato scavato ad una profondità di 360 metri.
Tramite gli studi dell' Arpa, l'azienda regionale per la protezione dell'ambiente, e del professore Tulipano dell'area di geologia applicata della facoltà di ingegneria dell'università La Sapienza di Roma, si scoprirono poi delle interferenze tra i pozzi e le falde del Rio Fergia.
Più di 3000 persone ripresero dunque la loro battaglia.
Anche il Comitato del Rio Fergia si rimise in moto, dopo 10 anni, affiancandosi questa volta al Comitato Umbro per la promozione della legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua.
Inutilmente.
Le istituzioni continuarono a promuovere atti diretti a concedere l'utilizzo delle acque della zona alle società di acque minerali.

Nel 2005 la Giunta Regionale Umbra si preoccupò di rilasciare una nuova concessione di acqua minerale a favore di Rocchetta, di 20 litri al secondo; nel 2006 stabilì che gli 8 litri al secondo di acqua per le utenze domestiche del comune di Gualdo dovessero essere prelevati da Idrea: i cittadini sarebbero stati riforniti d'acqua mediante la costruzione di un nuovo acquedotto.
Fino ad arrivare a settembre del 2006, quando una delibera regionale ha autorizzato Idrea, una società che fa capo alla stessa finanziaria che controlla Rocchetta e Uliveto, ad estrarre poco meno di 300 milioni di litri d'acqua l'anno dal pozzo scavato in località Corcia, nonostante gli studi dell' Arpa abbiano dimostrato le ripercussioni di tali prelievi sul Rio Fergia.

"Il Protocollo del 1993 stabiliva che le acque del Fergia potessero essere sfruttate solo per scopi idropotabili, senza emungimento artificiale e non per scopi commerciali" denuncia Sauro Vitali, presidente del Comitato del Rio Fergia. "Il timore dei cittadini è che gli ulteriori prelievi diminuiranno sostanzialmente la portata del Fergia. La Regione Umbria non deve concedere ulteriori concessioni alla Rocchetta" afferma Michel Drouin, del Comitato umbro per la promozione della legge d'iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua.

"L'acqua non è sufficiente. Basti considerare che le ultime concessioni rilasciate faranno mancare l'acqua a circa 240 famiglie di Boschetto e Gaifana, che verranno staccate dall'acquedotto alimentato dal Rio Fergia e allacciate a spese pubbliche ad un altro bacino idrico. Il tutto sperando che la falda tenga, che non si abbassi".
"Siamo preoccupati" dice Sauro Vitali.
"Ci troviamo di fronte ad un tentativo di furto d'acqua, uno dei crimini più grandi della terra. La nostra zona vive d'acqua, la nostra economia ruota intorno all'acqua. E' troppo facile che qualche impresa privata arrivi qui e faccia quello che vuole. Tutti gli studi effettuati dimostrano l'impossibilità di approvare nuove concessioni".
Peraltro il nuovo piano industriale di Rocchetta non avrà importanti conseguenze sul piano dell'assunzione di nuovi lavoratori. "Su circa 45 milioni di investimento dell'azienda, circa 35 milioni saranno spesi per la pubblicita" denuncia Michel Drouin. "I nuovi posti di lavoro saranno pochissimi".

In Italia quello dell'acqua minerale è un vero e proprio business.
Tra il 1995 e il 2005 la produzione è aumentata del 45%.
Il consumo pro capite nel nostro paese, nel giro di venti anni, è quasi triplicato e con circa 180 litri all'anno è oggi il più alto del mondo. Sebbene i marchi di acque minerali in commercio in Italia siano oggi più di 300, l'84% del mercato - circa 3 miliardi euro - è in mano ad una dozzina di gruppi.
Rocchetta, controllata dalla Compagnia generale di distribuzione, la finanziaria proprietaria anche del marchio Uliveto e terzo gruppo del paese, nel 2005 ha imbottigliato circa 400 milioni di litri d'acqua.

L'azienda paga alla Regione Umbria 0,0005 euro per ogni litro d'acqua imbottigliato, 50 centesimi ogni mille litri.
Acqua che viene poi rivenduta nei supermercati a 55 centesimi di euro al litro.

I conti sono presto fatti.

I guadagni sono enormi, spropositati: i 400 milioni di litri d'acqua del 2005 sono stati pagati alla Regione Umbria 220 mila euro, generando circa 148 milioni di euro di fatturato.

Ora il destino del Rio Fergia è in mano ai legali: "Dopo aver presentato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, ora il Comune di Nocera Umbra ha fatto ricorso al Tar dell'Umbria.
Staremo a vedere" dice Vitali.



Articolo di Federica Seneghini pubblicato su Terra Nuova, un giornale che si trova nei negozi di alimenti biologici.


Sai che in Italia si stanno raccogliendo firme per un Progetto di Legge relativo all'Acqua potabile, affinchè torni ad essere un bene comune e non privatizzato?
Sai che in Italia che consideriamo (o che dai più viene considerato) un paese civilizzato, in quasi il 35% del territorio la quantità giornaliera pro capite di acqua non raggiunge il quantitativo quotidiano stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità?
Sai che alcune aziende di acque minerali imbottigliate deviano e bloccano in toto delle sorgenti, inaridendo dei terreni precedentemente irrorati di acqua, facendo perdere conseguentemente loro valore ed esponendo le comunità contigue a rischi di frane, smottamenti e/o incendi da inaridimento?

E tutte queste cose non succedono nascoste a migliaia di kilometri dalla nostra comoda, accogliente casa, con frigorifero e collegamento ad internet, ma proprio accanto al cancello di casetta nostra.
Però probabilmente fa meno scalpore, la Rocchetta non è una società statunitense con logo riconoscibile in tutto il globo, ma una semplice società di imbottigliamento di un bene PUBBLICO italiano, che sta lasciando completamente a secco delle comunità della nostra penisola :)

Lo sapevi?

... e dimmi... tu che acqua bevi?


Nymeria uth Tor Anlock


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"No mercy for the weak, no pity for the dying, no tears for the slain."

Nymeria uth Tor Anlock
§ Regina di Avalon §
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