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faberhood
00lunedì 20 settembre 2010 12:17
Dall'Inghilterra alla Francia: l'impresa del nuotatore senza braccia né gambe.
Philippe Coirzon ha attraversato a nuoto i 34 km del canale della Manica grazie a un boccaglio e due protesi.
Il 42enne aveva perso tutti e quattro gli arti in un incidente domestico a 16 anni.


MILANO - Philippe Croizon c'è l'ha fatta: ha compiuto la sua missione impossibile di attraversare a nuoto i 34 km della Manica nonostante sia privo braccia e gambe. Croizon, francese 42enne che 16 anni fa perse gli arti in un incidente domestico, si è tuffato in acqua sabato mattina poco dopo le 8 a Folkestone, in Inghilterra. Alle 21,30, dopo 13 ore e mezza interminabili, è riuscito ad attraversare a nuoto il canale toccando terra alle 21.30 sulla costa francese. Croizon ha imparato a nuotare appena due anni fa. Con l'ausilio di due speciali protesi alle gambe e di un boccaglio è riuscito così a coprire la distanza che divide l'Inghilterra dalla Francia.

L'INCIDENTE DEL 1994 - Il nuotatore rimase vittima di un terribile incidente nel marzo 1994, quando subì diverse scariche elettriche a 20.000 volt mentre smontava un'antenna televisiva sul tetto di casa. Mentre era a letto dopo l'incidente e le amputazioni, 16 anni fa, promise che avrebbe fatto di tutto per tentare l'impresa. Padre di due figli, Croizon ha fatto concepire e costruire appositamente delle protesi equipaggiate di pinne che sono state fissate a quello che resta delle sue gambe. Con i monconi di braccio non può nuotare ma può aiutarsi a rimanere in equilibrio e non soffrire così il mal di mare. In media procede a meno di 3 km l'ora, contro una media di 4-5 per un nuotatore non handicappato. Ex operaio metalmeccanico, si è allenato fino a 30 ore a settimane per compiere la traversata.

Sound72
00domenica 26 settembre 2010 19:18
sto seguendo i Mondiali di pallavolo e ho anche una mezza idea di andare a vedere una partita della fase finale ..
In tema di imprese sicuramente entra quella del Canada che oggi ha sconfitto la superfavorita Serbia 3-1 a Trieste giocando praticamente in trasferta..Bella partita..e cuore canadese punto a punto..
Sound72
00lunedì 18 ottobre 2010 15:44
Un anno intero vissuto di corsa
Nuovo record: 27.011 chilometri
Ha attraversato 25 paesi europei, facendo 74 km al giorno e consumando 30 paia di scarpe



Il nuovo LIMITE stabilito dal francese Serge Girard , 56 anni



Corriere.it- PARIGI - Un anno di corsa a piedi: 27.011 chilometri, attraversando 25 Paesi dell’Unione europea, a una media di 74 chilometri al giorno. Serge Girard, 56 anni, faceva il consulente finanziario ma ha cambiato vita e ha deciso che quella nuova l'avrebbe fatta di corsa.

630 MARATONE DI FILA, 30 PAIA DI SCARPE CONSUMATE - Partito il 17 ottobre 2009 dallo stadio Charléty a Parigi e, dopo 365 giorni di corsa, in lungo e largo per il Vecchio Continente, è giunto domenica al parco di Bois de Vincennes, nella capitale francese. L’atleta transalpino ha battuto di 4.400 chilometri il precedente primato della corsa a piedi più lunga, detenuto dall’indiano Tirtha Kuma Phani, sempre sulle strade d’Europa, stabilito dal 30 giugno 2006 al 29 giugno del 2007 in cui ha percorso 22.581,09 chilometri. Neanche un giorno di riposo, per mettere in riga senza pausa l'equivalente di circa 630 maratone, consumando 30 paia di scarpe. Girard non è nuovo a simili imprese, negli anni passati ha attraversato i 5 continenti per un totale di 40.979 km. Nel 2005 è andato di corsa da Parigi a Tokyo in 260 giorni: 19.097 chilometri. Questa volta il programma era di percorrere settanta chilometri al giorno. Ma ha accelerato e ha scavalcato il record quando, passata Amsterdam, ha galoppato galoppando verso il Lussemburgo e poi la Francia.

LA GIORNATA TIPO - Anche se le sue giornate lo hanno portato a vedere posti sempre diversi hanno anche avuto una certa "monotonia": sveglia regolare alle sei, colazione energetica e poi, a seguire, una decina di ore di corsa alla media di nove/dieci chilometri all'ora. Sempre, tutti i santi giorni, senza nemmeno uno di risposo, con dietro i due automezzi di assistenza con sopra quattro persone, la sua squadra: la moglie Laure, chiropratica, un podologo e due esperti in logistica. Dopo aver consumato ottomila calorie e aver bevuto dieci litri d’acqua, arrivava lo stop della sera.

«NON CONTA IL RECORD MA QUELLO CHE TI ACCADE» - Serge Girard non sembra però molto interessato al record, un po' come tutti i veri protagonisti della corsa lunga. Sfida intima, non cronometro: «È solo una carota, un pretesto che ti fa andare avanti, non è un obiettivo importante quando lo raggiungi. Quello che conta è quanto accade in te lungo il cammino».

Sound72
00martedì 2 novembre 2010 14:04
Baseball: ai San Francisco Giants le World Series dopo 56 anni!


La “tortura”, come la chiamavano i tifosi della Baia, è finita. I Giants conquistano le loro prime World Series da quando si sono trasferiti a San Francisco nel 1957, ponendo fine a un digiuno che per la franchigia nata a New York nel 1883 durava da ben 56 anni. Un successo netto, il 4-1 su Texas nella Classica d’Autunno, costruito sulle spalle di un pacchetto di lanciatori partenti talentuoso come pochi e sulle battute di Edgar Renteria, il miglior giocatore delle finali. Il colombiano e Tim Lincecum sono i grandi protagonisti della quinta sfida con i Rangers, vinta 3-1 con una prova quasi perfetta sul monte di lancio e un fuori campo da 3 punti dell’interbase. “I miei ragazzi hanno giocato col cuore – ha detto con le lacrime agli occhi Bruce Bochy, il manager dei Giants -. Avevamo una missione, che era vincere, e tutti volevano riuscirci per far felici i compagni”.

NELLA LEGGENDA — Edgar Renteria, che già aveva vinto il titolo nel 1997 con i Florida Marlins, si guadagna un posto tra i grandi. Reduce da una stagione piena di infortuni, in cui ha giocato appena 72 partite delle 162 di regular season, il colombiano 35enne conquista il titolo di miglior giocatore delle World Series con una media battuta di .412, 2 fuoricampo e 6 punti battuti a casa nella serie. “Per me è davvero un’emozione incredibile – ha raccontato subito dopo aver ricevuto dalle mani del commissioner Bud Selig il trofeo di miglior giocatore -. E’ stato un anno difficile, ma ho sempre creduto in questa squadra e nei nostri lanciatori”. Il fuoricampo da tre punti che ha sparato in faccia a Cliff Lee nel 7° inning gli è valso un altro record: quello di aver battuto il punto battuto a casa decisivo in due edizioni della Classica d’Autunno, impresa riuscita solo a tre leggende del diamante come Lou Gherig, Joe Di Maggio e Yogi Berra.
GARA-5 — Renteria divide il ruolo di protagonista di gara-5 con Tim Lincecum. Il 26enne destro, che già aveva vinto gara-1, si ripete nella sfida decisiva concedendo solo un punto e 3 valide in 8 inning sul monte di lancio in cui colleziona 10 strikeout, un record. “Ottenere questa vittoria è davvero fantastico – ha raccontato il due volte miglior lanciatore della National League -. Siamo venuti in Texas per giocare bene in difesa e ci siamo riusciti”. Lincecum e Lee, la star dei Rangers che prima di affrontare i Giants non aveva mai perso una gara in carriera nei playoff, dominano fino al 6° inning, non concedendo a nessuno di raggiungere la seconda base. Poi Renteria si guadagna il suo posto nella storia col fuoricampo che manda a punto anche Ross e Uribe. Texas si ritrova sotto 3-0 ma viene scossa dal fuoricampo di Cruz, che riapre i giochi. Lincecum resta sul monte di lancio anche nell’8°, ma l’attacco di Texas non produce troppi grattacapi. Tocca al barbuto closer Brian Wilson il compito di chiudere i giochi, impresa che porta a termine con due strikeout.

GLI SCONFITTI — Texas può solo fare da spettatrice alla festa degli avversari. Alle prime World Series della loro storia, lunga 50 anni, i Rangers vengono traditi dal loro attacco, che dopo i 7 punti di gara-1 (non abbastanza comunque per evitare il k.o.) ne produce solamente 5 nelle quattro sfide successive rimanendo all’asciutto in due occasioni. Josh Hamilton, Vladimir Guerrero e Nelson Cruz, i tre migliori battitori della squadra, mettono insieme complessivamente un deludente 7/54 al piatto (.129 di media battuta), producendo 2 fuoricampo e 7 punti battuti a casa. Ma anche in difesa le cose sono andate male, con 27 punti concessi ai Giants in 5 gare con una mpgl complessiva di 5,86: nelle precedenti sfide di playoff con Tampa Bay e Yankees, erano stati 32 in 11 sfide e la mpgl era di 2,75.
NUOVO CICLO? — San Francisco può così festeggiare la più inattesa delle vittorie, con una squadra senza prime donne e una postseason conquistata sul filo di lana, nell’ultimo giorno di regular season. I lanciatori sono il pezzo forte del gruppo a disposizione di Bochy: Lincecum, Cain (che ha chiuso la postseason senza aver concesso nemmeno un punto in tre gare), Sanchez e Bumgarner, i quattro partenti nelle World Series, hanno tutti meno di 27 anni e promettono un futuro roseo così come Buster Posey, il ricevitore 23enne che alla prima postseason in carriera ha battuto a .288 di media mostrando il suo potenziale da star. Con talenti così si può andare ancora lontano. Ma intanto San Francisco pensa a festeggiare degnamente la fine della “tortura”. “La città deve festeggiare come non mai” ha detto il closer Brian Wilson. E certamente lo farà.
( gazzetta.it )

Hanno festeggiato eccome...a vetrine spaccate e macchine in fiamme..
Sound72
00giovedì 18 novembre 2010 13:21
A nuoto nel Rio delle Amazzoni per costruire la chiesa dei sogni
Darko Novovic, serbo, ha nuotato per 46 giorni in Sud America


Adesso che la traversata è finita, a ripensare ai piranha un po’ di paura ce l’ha anche lui. I piranha, ma pure i vortici terribili che ti buttano sotto, gli squali. Mentre stava in acqua Darko Novovic non ci pensava, spiega. E dire che c’è rimasto quasi due mesi, nuotando dal mattino alla sera per sedici ore consecutive, fino ad attraversare i cinquemila quattrocento chilometri del Rio della Amazzoni. Adesso bussa alla porta del Guinnes dei primati, Darko, un nuotatore professionista serbo che aveva già dato spettacolo nel Mississipi e nel Danubio. «E' iniziato tutto per sfidare Martin Strel», dice, mentre si gode il successo sul rivale di una vita, lo sloveno leggendario che per attraversare l’America del Sud a bracciate aveva impiegato 66 giorni: venti in più di lui.

Si è allenato per due anni e mezzo, Darko. Fin dal primo tuffo ad Altalaj, in Perù, l’hanno seguito quattro barche venezuelane: riposava lì, mangiava con i marinai che l’hanno protetto dai predatori del mare. «L’incontro più emozionante è stato con un coccodrillo», dice. «Quando l’ho visto sono andato nel panico. Nuotavo sempre in fretta, come un pazzo. Poi ho preso fiato e mi sono reso conto che era morto, sbranato dai piranha».
La sfida più difficile è stata l’acqua stessa. «L’acqua del Rio delle Amazzoni è disgustosa- racconta-. Una melma tossica. Mi facevo tre docce al giorno, nonostante fossi vaccinato. Un giorno il Rio è verde, l’altro è giallo».
Se il Guinness dei primati prenderà atto dell’impresa- e Darko è convinto che sarà così- e cominceranno ad arrivare anche i soldi, Nonovic potrà iniziare a realizzare il suo sogno: costruire una chiesa a Petrovac, Montenegro. Per ora, con i primi risparmi, ha aiutato a ricostruire Kraljevo, devastato da un terremoto. L’aveva promesso prima di tuffarsi. Adesso che è tornato a galla, dice, il suo unico pensiero è quello.



se il problema nn erano squali e piranha..ma l'acqua sporca..me sa che il Rio deve essere proprio una zozzeria unica..
chiefjoseph
00giovedì 18 novembre 2010 13:32
Re:
Sound72, 18/11/2010 13.21:

A nuoto nel Rio delle Amazzoni per costruire la chiesa dei sogni
Darko Novovic, serbo, ha nuotato per 46 giorni in Sud America


Adesso che la traversata è finita, a ripensare ai piranha un po’ di paura ce l’ha anche lui. I piranha, ma pure i vortici terribili che ti buttano sotto, gli squali. Mentre stava in acqua Darko Novovic non ci pensava, spiega. E dire che c’è rimasto quasi due mesi, nuotando dal mattino alla sera per sedici ore consecutive, fino ad attraversare i cinquemila quattrocento chilometri del Rio della Amazzoni. Adesso bussa alla porta del Guinnes dei primati, Darko, un nuotatore professionista serbo che aveva già dato spettacolo nel Mississipi e nel Danubio. «E' iniziato tutto per sfidare Martin Strel», dice, mentre si gode il successo sul rivale di una vita, lo sloveno leggendario che per attraversare l’America del Sud a bracciate aveva impiegato 66 giorni: venti in più di lui.

Si è allenato per due anni e mezzo, Darko. Fin dal primo tuffo ad Altalaj, in Perù, l’hanno seguito quattro barche venezuelane: riposava lì, mangiava con i marinai che l’hanno protetto dai predatori del mare. «L’incontro più emozionante è stato con un coccodrillo», dice. «Quando l’ho visto sono andato nel panico. Nuotavo sempre in fretta, come un pazzo. Poi ho preso fiato e mi sono reso conto che era morto, sbranato dai piranha».
La sfida più difficile è stata l’acqua stessa. «L’acqua del Rio delle Amazzoni è disgustosa- racconta-. Una melma tossica. Mi facevo tre docce al giorno, nonostante fossi vaccinato. Un giorno il Rio è verde, l’altro è giallo».
Se il Guinness dei primati prenderà atto dell’impresa- e Darko è convinto che sarà così- e cominceranno ad arrivare anche i soldi, Nonovic potrà iniziare a realizzare il suo sogno: costruire una chiesa a Petrovac, Montenegro. Per ora, con i primi risparmi, ha aiutato a ricostruire Kraljevo, devastato da un terremoto. L’aveva promesso prima di tuffarsi. Adesso che è tornato a galla, dice, il suo unico pensiero è quello.



se il problema nn erano squali e piranha..ma l'acqua sporca..me sa che il Rio deve essere proprio una zozzeria unica..




io non avrei paura degli squali e dei piranha, bensì del candiru [SM=g27997]
lucolas999
00giovedì 18 novembre 2010 15:52
Re: Re:
chiefjoseph, 18/11/2010 13.32:




io non avrei paura degli squali e dei piranha, bensì del candiru [SM=g27997]




lo chiamano così il bunga-bunga da quelle parti?
E_Dantes
00giovedì 18 novembre 2010 16:04
Re: Re: Re:
lucolas999, 18/11/2010 15.52:




lo chiamano così il bunga-bunga da quelle parti?




in Brasile mi rapinarono l'orologio.
Fui anche contento perchè me lo regalò mia madre ma non mi era mai piaciuto.
[SM=g27994] [SM=g27995]

chiefjoseph
00giovedì 18 novembre 2010 16:24
Re: Re: Re:
lucolas999, 18/11/2010 15.52:




lo chiamano così il bunga-bunga da quelle parti?




it.wikipedia.org/wiki/Vandellia_cirrhosa
lucaDM82
00giovedì 18 novembre 2010 16:27
Il candirù è un parassita che nuota all'interno delle branchie degli altri pesci, utilizza una spina per tenersi saldo e si nutre del sangue che trova nelle branchie: per questo è stato soprannominato "pesce vampiro del Brasile".

È molto temuto dai nativi poiché è attirato dal sangue e dall'urina, e se il bagnante è nudo il candirù nuoterà all'interno dei suoi orifizi (ano o vagina, e se si tratti di un esemplare molto piccolo anche il pene, talvolta fino all'uretra). A quel punto fa fuoriuscire una spina e inizia a nutrirsi di sangue e tessuto come farebbe all'interno delle branchie di altri pesci. Il candirù è quasi impossibile da rimuovere senza ricorrere a un'operazione chirurgica. Inoltre, dato che questo pesce localizza la presenza di possibili ospiti dal flusso d'acqua emesso dalle branchie, per risalire ad esse, urinare sott'acqua non fa che aumentare le possibilità di un attacco da parte del candirù.

-------------------------------------------------------------------

[SM=g27993]
lucolas999
00giovedì 18 novembre 2010 16:32
e vabbè basta farsi un nodo al pisello e mettere un tappo nel culo [SM=g27993] [SM=g27987]
giove(R)
00giovedì 18 novembre 2010 17:05
Re: Re: Re: Re:
chiefjoseph, 18/11/2010 16.24:





toh... che ti vado a beccare...
anno 2007, vacanza in Ecuador, tappa in Amaazzonia, giorno della finale di supercoppa con gol di De Rossi su rigore...
telefono all'ora prestabilita e ricevo la notizia che la Roma ha vinto. vado nel bunngalow mi infilo la maglia della Roma (che mi ero portato naturlamente, c'ho pure giocato a pallone alle galapagos con le ciurme delle varei barche... nei primi 5 minuti due gol e un assist di tacco, nel seguito 9 gol mangiati) e mi butto in un affluente del Napo (a sua volta affluente del Rio delle Amazzoni)
"evvai! forza Roma! forza Romaaaaa!"... arriva un compagno di Avventure nel mondo e allarmato mi fa "esci esciiiii!!! qui ci sono i candirùùùùùùùùù, ti si infilano nel pisello e non li levi piùùùù".
porca troia che smaltita, tanto che nel panico mi trovo controcorrente (ammazza come tirava) e ci metto 10 minuti solo per uscire, nel panico...
poi la guida, la sera, mentre io ero bello impanicato, mi dice che nell'affluente dell'affluente non ci sono candirù...

che smaltita.
(in compenso il giorno dopo in una passeggiata nella foresta con lo sciamano (il famoso Atahualpa Hitler...) mi pizzicano le formiche giganti (sparano proprio l veleno, non è un semplcie morso di questi simpaticissimi animaletti lunghi quasi mezzo dito mignolo ceh quando escono dalla tana sembrano dei cavalli)...

te has picado la honga? ride Atahualpa, e mi conduce, nel giro in cui ci mostrava le varei piante dell'amazzonia con tute le varie proprietà (ricorderete che ho fatto uso di Hayauasca), fino a una pianta medica, il "fattapposta" per medicare la puntura di una formica gigante.

oh... calcolando che in quel tour mi sonop mangiato anche le formiche limone (minuscolissime formiche - che sanno di limone - nascoste in una pianta con la quale sono in simbiosi, nels esnso che la pianta le ospita e loro secernono una sostanza che fa piazza pultio intorno alla pianta permettendole di avere il suo spazio tutto per se)....
me parevo "Bear coso" là, quello di Wild, praticamente un mio idolo.

cazzo ci mancava che mi sbucasse rambo coperto di fango da dietro a un tronco e puntandomi il coltello alla gola mi dicesse:
"lasciami stare... lasciami stare o ti scateno una guerra che non ti immagini neppure..".
eccheccazzzz...
E_Dantes
00giovedì 18 novembre 2010 17:11
Re: Re: Re: Re: Re:
giove(R), 18/11/2010 17.05:




toh... che ti vado a beccare...
anno 2007, vacanza in Ecuador, tappa in Amaazzonia, giorno della finale di supercoppa con gol di De Rossi su rigore...
telefono all'ora prestabilita e ricevo la notizia che la Roma ha vinto. vado nel bunngalow mi infilo la maglia della Roma (che mi ero portato naturlamente, c'ho pure giocato a pallone alle galapagos con le ciurme delle varei barche... nei primi 5 minuti due gol e un assist di tacco, nel seguito 9 gol mangiati) e mi butto in un affluente del Napo (a sua volta affluente del Rio delle Amazzoni)
"evvai! forza Roma! forza Romaaaaa!"... arriva un compagno di Avventure nel mondo e allarmato mi fa "esci esciiiii!!! qui ci sono i candirùùùùùùùùù, ti si infilano nel pisello e non li levi piùùùù".
porca troia che smaltita, tanto che nel panico mi trovo controcorrente (ammazza come tirava) e ci metto 10 minuti solo per uscire, nel panico...
poi la guida, la sera, mentre io ero bello impanicato, mi dice che nell'affluente dell'affluente non ci sono candirù...

che smaltita.
(in compenso il giorno dopo in una passeggiata nella foresta con lo sciamano (il famoso Atahualpa Hitler...) mi pizzicano le formiche giganti (sparano proprio l veleno, non è un semplcie morso di questi simpaticissimi animaletti lunghi quasi mezzo dito mignolo ceh quando escono dalla tana sembrano dei cavalli)...

te has picado la honga? ride Atahualpa, e mi conduce, nel giro in cui ci mostrava le varei piante dell'amazzonia con tute le varie proprietà (ricorderete che ho fatto uso di Hayauasca), fino a una pianta medica, il "fattapposta" per medicare la puntura di una formica gigante.

oh... calcolando che in quel tour mi sonop mangiato anche le formiche limone (minuscolissime formiche - che sanno di limone - nascoste in una pianta con la quale sono in simbiosi, nels esnso che la pianta le ospita e loro secernono una sostanza che fa piazza pultio intorno alla pianta permettendole di avere il suo spazio tutto per se)....
me parevo "Bear coso" là, quello di Wild, praticamente un mio idolo.

cazzo ci mancava che mi sbucasse rambo coperto di fango da dietro a un tronco e puntandomi il coltello alla gola mi dicesse:
"lasciami stare... lasciami stare o ti scateno una guerra che non ti immagini neppure..".
eccheccazzzz...




pirla io che non sopporto neanche la fila al buffet della prima colazione o vado in panico se non c'è la marmellata scura.

lucolas999
00giovedì 18 novembre 2010 17:15
Re: Re: Re: Re: Re:
giove(R), 18/11/2010 17.05:




toh... che ti vado a beccare...
anno 2007, vacanza in Ecuador, tappa in Amaazzonia, giorno della finale di supercoppa con gol di De Rossi su rigore...
telefono all'ora prestabilita e ricevo la notizia che la Roma ha vinto. vado nel bunngalow mi infilo la maglia della Roma (che mi ero portato naturlamente, c'ho pure giocato a pallone alle galapagos con le ciurme delle varei barche... nei primi 5 minuti due gol e un assist di tacco, nel seguito 9 gol mangiati) e mi butto in un affluente del Napo (a sua volta affluente del Rio delle Amazzoni)
"evvai! forza Roma! forza Romaaaaa!"... arriva un compagno di Avventure nel mondo e allarmato mi fa "esci esciiiii!!! qui ci sono i candirùùùùùùùùù, ti si infilano nel pisello e non li levi piùùùù".
porca troia che smaltita, tanto che nel panico mi trovo controcorrente (ammazza come tirava) e ci metto 10 minuti solo per uscire, nel panico...
poi la guida, la sera, mentre io ero bello impanicato, mi dice che nell'affluente dell'affluente non ci sono candirù...

che smaltita.
(in compenso il giorno dopo in una passeggiata nella foresta con lo sciamano (il famoso Atahualpa Hitler...) mi pizzicano le formiche giganti (sparano proprio l veleno, non è un semplcie morso di questi simpaticissimi animaletti lunghi quasi mezzo dito mignolo ceh quando escono dalla tana sembrano dei cavalli)...

te has picado la honga? ride Atahualpa, e mi conduce, nel giro in cui ci mostrava le varei piante dell'amazzonia con tute le varie proprietà (ricorderete che ho fatto uso di Hayauasca), fino a una pianta medica, il "fattapposta" per medicare la puntura di una formica gigante.

oh... calcolando che in quel tour mi sonop mangiato anche le formiche limone (minuscolissime formiche - che sanno di limone - nascoste in una pianta con la quale sono in simbiosi, nels esnso che la pianta le ospita e loro secernono una sostanza che fa piazza pultio intorno alla pianta permettendole di avere il suo spazio tutto per se)....
me parevo "Bear coso" là, quello di Wild, praticamente un mio idolo.

cazzo ci mancava che mi sbucasse rambo coperto di fango da dietro a un tronco e puntandomi il coltello alla gola mi dicesse:
"lasciami stare... lasciami stare o ti scateno una guerra che non ti immagini neppure..".
eccheccazzzz...



e come è andata a finire?
è finita che ha rotto er termometro sto stronzo !!


PS complimenti per la citazione letterale ,d i solito mi storpiano la scena
chiefjoseph
00giovedì 18 novembre 2010 17:31
grande giò, bear grylls [SM=g27989]
le so a memoria le sue puntate...

che t'hanno curato con quella pianta(albero) la cui corteccia se la incidi è rossa e se te la strofini addosso diventa biancastra, tipo pomata?
lucaDM82
00giovedì 18 novembre 2010 17:35
Le vacanze tranquille di Giove [SM=g27987]
lucaDM82
00venerdì 19 novembre 2010 12:23
Non lo conosco sto bear grylls...mi sfugge
chiefjoseph
00venerdì 19 novembre 2010 12:26
Re:
lucaDM82, 19/11/2010 12.23:

Non lo conosco sto bear grylls...mi sfugge




giove(R)
00venerdì 19 novembre 2010 13:04
Re:
lucaDM82, 18/11/2010 17.35:

Le vacanze tranquille di Giove [SM=g27987]



la prossima vòrta t'aricconto che m'è successo in Rhodesia dentro quaa palude...
[SM=g27989]

chiefjoseph, 18/11/2010 17.31:

grande giò, bear grylls [SM=g27989]
le so a memoria le sue puntate...
che t'hanno curato con quella pianta(albero) la cui corteccia se la incidi è rossa e se te la strofini addosso diventa biancastra, tipo pomata?



cazzo se me la farei una spedizione con quell'IDOLO!
l'hanno accusato anche, e sarà sicuramente vero, di mistificare alcune cose che fa... per carità sarà pure... però li bacherozzi se li magna sur serio e dentro i cammelli morti e scuoiati ce se infila davero... vojo dì.

no la pianta era proprio una pianta non un albero, sarà per la prossima volta chief, magari quando mi farò mordere da un'iguana del bengala con il colera ... [SM=g27988]


E_Dantes, 18/11/2010 17.11:


pirla io che non sopporto neanche la fila al buffet della prima colazione o vado in panico se non c'è la marmellata scura.



no, non pirla. fighettina! [SM=g27987]
lucaDM82
00venerdì 19 novembre 2010 13:14
Ah,l'ho visto una volta(non su sky) quel tizio...si stava mangiando insetti tipo cavallette con la faccia schifata.
A me piaceva Steve Irwin.


ps.propongo...giove e dantes la prossima estate si scambiano le vacanze [SM=g27987]
E_Dantes
00venerdì 19 novembre 2010 13:39
Re:
lucaDM82, 19/11/2010 13.14:

Ah,l'ho visto una volta(non su sky) quel tizio...si stava mangiando insetti tipo cavallette con la faccia schifata.
A me piaceva Steve Irwin.


ps.propongo...giove e dantes la prossima estate si scambiano le vacanze [SM=g27987]




contro-proposta!
una settimana a modo suo e 10 giorni a modo mio per riprenderci.
io in vacanza con Giove sarei come Ivana Trump sull'isola dei famosi. [SM=g27995]

giove(R)
00venerdì 19 novembre 2010 15:13
macchè Leo, ti adatti ti adatti...
non puoi capire in Ecuador c'era un'avvocatessa milanese che andava cercando gli alberghi lusso pure in cima alle Ande! calcola che quella notte dormimmo tutti da dei campesinos che praticametne andarono a dormire in stalla per far posto a noi.
non puoi capire che fece questa.. il diavolo a quattro...
c'aveva due figlie una tutta la madre e l'altra più scaciata..rispettivamente 18 e 20 anni
noi eravamo in imbarazzo a litigare con la madre (che a unc erto punto ci aveva, ma sopratutto a me, fatto sbroccare) davanti a loro.

ma un giorno quando sbottando glielo dissi a brutto muso:
"ma che cazzo ce sei venuta a fà, ci hai sfrullinato la cappella! hai fatto sta cazzata de fa la signorotta ad Avventure nel Mondo? e mò t'adatti invece de sfonnà er cazzo!"

oh.. siamo diventati amici.
mi diceva che "tutto sommato" ero "divertéénte"
[SM=g27988]
lucolas999
00venerdì 19 novembre 2010 15:58
Re:
giove(R), 19/11/2010 15.13:

macchè Leo, ti adatti ti adatti...
non puoi capire in Ecuador c'era un'avvocatessa milanese che andava cercando gli alberghi lusso pure in cima alle Ande! calcola che quella notte dormimmo tutti da dei campesinos che praticametne andarono a dormire in stalla per far posto a noi.
non puoi capire che fece questa.. il diavolo a quattro...
c'aveva due figlie una tutta la madre e l'altra più scaciata..rispettivamente 18 e 20 anni
noi eravamo in imbarazzo a litigare con la madre (che a unc erto punto ci aveva, ma sopratutto a me, fatto sbroccare) davanti a loro.

ma un giorno quando sbottando glielo dissi a brutto muso:
"ma che cazzo ce sei venuta a fà, ci hai sfrullinato la cappella! hai fatto sta cazzata de fa la signorotta ad Avventure nel Mondo? e mò t'adatti invece de sfonnà er cazzo!"

oh.. siamo diventati amici.
mi diceva che "tutto sommato" ero "divertéénte"
[SM=g27988]



te lo domando io prima che lo faccia Leo , te l'ha data ?
giove(R)
00venerdì 19 novembre 2010 16:27
Re: Re:
lucolas999, 19/11/2010 15.58:



te lo domando io prima che lo faccia Leo , te l'ha data ?




ma no lù, io sono un timido con le donne.
a parte che era bruttarella forte. ma poi diciamo che già parto timido di mio, figurati poi se mi devo mettere a fare figure di merda a compromettere (perchè poi mi faccio le paranoie) certe situazioni particolari...
nello specifico, al lavoro per esempio: dovessi passa per anni e anni poi come quello provolone che ha preso la buca, e ricamini e merletti vari dei colleghi.
lo stesso in occasioni così come Avventure. lì stai per 15/20 giorni a strettissimo contatto, praticametne vivi insieme. andarmi a capare certe situazioni scomode... ci vedopiù lati negativi che possibili positivi.

certo.. diverso il discorso se mi saltano letteralmente addosso.

comunque in generale il tutto è perchè con le donne non ci so molto fare...

[SM=g27995]
E_Dantes
00venerdì 19 novembre 2010 17:16
Re: Re: Re:
giove(R), 19/11/2010 16.27:




ma no lù, io sono un timido con le donne.
a parte che era bruttarella forte. ma poi diciamo che già parto timido di mio, figurati poi se mi devo mettere a fare figure di merda a compromettere (perchè poi mi faccio le paranoie) certe situazioni particolari...
nello specifico, al lavoro per esempio: dovessi passa per anni e anni poi come quello provolone che ha preso la buca, e ricamini e merletti vari dei colleghi.
lo stesso in occasioni così come Avventure. lì stai per 15/20 giorni a strettissimo contatto, praticametne vivi insieme. andarmi a capare certe situazioni scomode... ci vedopiù lati negativi che possibili positivi.

certo.. diverso il discorso se mi saltano letteralmente addosso.

comunque in generale il tutto è perchè con le donne non ci so molto fare...

[SM=g27995]



io mi sarei fatto almeno le due figlie.
poi i risvolti negativi li lasci ai campesinos.. ma questi gran cazzi!


lucaDM82
00sabato 20 novembre 2010 16:26
giove e l'avvocatessa [SM=g27987]

giove(R)
00lunedì 22 novembre 2010 14:33
"bottana indusssciale!"
Sound72
00lunedì 27 dicembre 2010 11:09
Ha 26 anni il cane più anziano del mondo
Vive in Giappone. Il titolo apparteneva a Piccolo, morto pochi giorni fa nel bellunese



TOKYO - Con 25 anni e 9 mesi alle spalle, l'equivalente di oltre 125 primavere per un essere umano, e' il giapponese Pusuke il cane in vita piu' vecchio al mondo, il cui record di longevita' e' stato formalmente riconosciuto dal Guinness dei Primati. Pusuke, allevato da una casalinga di 41 anni residente nella prefettura di Ibaraki, un centinaio di chilometri a nord-est di Tokyo, e' nato nel marzo del 1985 dall'incrocio tra un cane della razza giapponese Shiba e un altro esemplare meticcio. Secondo quanto riporta oggi la stampa nipponica, il record di longevita' era stato sottoposto al Guinness lo scorso luglio, e il riconoscimento e' giunto lunedi' mediante una comunicazione ufficiale dall'organizzazione con base a Londra. Il primato precedente, stando al sito web del Guinness, era detenuto dal cane italiano Piccolo, classe 1987, di Farra d'Alpago in provincia di Belluno.
BELLUNO - Piccolo, le cui condizioni di salute si erano rapidamente aggravate, e' sepolto nel terreno del giardino dell'abitazione dove ha sempre vissuto. ''Credo che sara' felice - ha detto il proprietario, Matteo Mognol, al 'Gazzettino' - di vedere davanti a se' il luogo dove ha vissuto cosi' a lungo. Era diventato un'istituzione: tutti lo conoscevano qui a Farra''. Secondo Mognol, forse ad accelerare la sua morte ''ha influito il gran freddo dei giorni scorsi''.

( ansa.it )

Ma se Piccolo era dell'87 ed è morto a 23 anni..Pusuke era cmq piu' grande [SM=g27987]
poi..povero cane dopo 23 anni a Belluno nn penso che un pò di freddo lo possa aver buttato giu'..
Io ho una gatta di 16 anni, ma la strada è lunda x il guinness.

Sound72
00venerdì 14 gennaio 2011 14:37
"Io, prigioniero 14 ore nell'ovovia"

Bolzano, sospeso tutta la notte al gelo a 200 metri di altezza: ho camminato, pregato e fumato
BOLZANO
Mi muovevo, saltavo, cercavo di non stare mai fermo». Dalle sei del pomeriggio alle otto di mattina del giorno seguente, Ezio Ongaro, cameriere veneziano di 57 anni, ha continuato a camminare chiuso nella cabina 23 dell’ovovia Monte Seuc, che collega Ortisei all’Alpe di Siusi, località turistica dell’Alto Adige. Avanti e indietro in quei pochi metri quadrati per combattere il freddo a quota 1900 metri.

Una prova fisica e mentale che questo uomo mite e riservato ha dovuto affrontare per una serie di coincidenze sfortunate. Ongaro è salito da solo sulla cabinovia qualche minuto prima delle sei. Stava tornando allo Sporthotel Sonne di Siusi, dove lavora, quando l’impianto ha iniziato a rallentare fino a fermarsi. Definitivamente. I responsabili della stazione a valle non lo hanno visto entrare, e alla fine del turno hanno spento le macchine.

«Forse è salito mentre i dipendenti facevano le pulizie - dice Werner Kostner, presidente della società funiviaria Monte Seuc -. Mi sembra davvero strano che nessuno lo abbia notato, anche perché il personale chiude ogni singola cabina. Secondo me la legge di Murphy (se qualcosa può andare male, lo farà ndr) ha colpito con tutte le sue variabili, creando questa situazione spiacevole». «Ho timbrato lo skipass alle 17,57 - racconta il protagonista della disavventura -. Nessuno ha fatto i controlli necessari prima della chiusura, un errore grave».

Lassù, sospeso nel vuoto a 200 metri da terra, Ongaro è riuscito a mantenere il sangue freddo. Non si è scoraggiato neppure quando ha messo fuori uso il cellulare. «Voleva telefonarmi, ma non si ricordava più il codice Pin che tiene qui a casa - racconta da Bibione la moglie Luciana -. Ha fatto tre tentativi sbagliati e alla fine non è riuscito più ad accendere il telefonino».

Questo secondo colpo di sfortuna non gli ha permesso di lanciare l’allarme. Allora ha tentato di chiedere aiuto attraverso l’altoparlante installato nella cabina. Niente da fare, dato che l’apparecchio permette solo di ricevere le chiamate. «Non potevo fare nient’altro che camminare per sconfiggere il freddo - racconta -. Ogni tanto mi accendevo una sigaretta. Poi ho pregato, perché sono un uomo molto religioso. Alla mia età ho affrontato diverse sventure, quindi sono riuscito a mantenere la calma. Nel ‘76 sono anche andato in Friuli per dare una mano dopo il terremoto. Lì è stata davvero dura». Ginnastica, sigarette e preghiere.

La notte al freddo l’ha superata così. La disavventura si è conclusa alle otto di martedì mattina, quando il personale dell’ovovia ha azionato nuovamente l’impianto. A salvarlo dall'ipotermia è stata anche una coincidenza fortunata. L’unica. Al contrario della scorsa settimana, infatti, in questi primi giorni dell’anno in montagna le temperature minime sono di poco inferiori allo zero. La notte tra lunedì e martedì il termometro segnava meno cinque. Infreddolito ma in buona salute, Ongaro è andato direttamente al lavoro. «All’inizio non ho detto niente a nessuno» dice.

«Ezio è una persona molto tranquilla, non voleva neppure fare la denuncia - aggiunge la moglie - . Lo ha convinto il suo capo». E così, dopo aver parlato con il direttore dello Sporthotel Sonne, mercoledì Ongaro si è presentato alla caserma dei carabinieri di Castelrotto e ha denunciato per interruzione di pubblico servizio i due impiantisti di turno. «Ho fatto la cosa giusta. Sono un uomo forte, ma se al mio posto ci fosse stato un passeggero che soffre di claustrofobia o malato questa storia sarebbe finita molto peggio».


cazzo però..nn ti puoi dimenticare il codice PIN sull'ovovia!
lucaDM82
00lunedì 17 gennaio 2011 23:17
Re:
Sound72, 14/01/2011 14.37:

"Io, prigioniero 14 ore nell'ovovia"
cazzo però..nn ti puoi dimenticare il codice PIN sull'ovovia!



Poveraccio. [SM=g27993]

Più che altro perchè usare il pin...

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