Cinema

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Sound72
00mercoledì 13 ottobre 2010 09:19



uno dei suoi passaggi piu' famosi..pochi però se lo ricordano anche ne IL Padrino !
lucolas999
00mercoledì 13 ottobre 2010 09:56
Re:
Sound72, 13/10/2010 9.19:




uno dei suoi passaggi piu' famosi..pochi però se lo ricordano anche ne IL Padrino !




con coppola e lupara a tracolla , avoja se non lo ricordo [SM=g27988]
chiefjoseph
00mercoledì 13 ottobre 2010 13:50
pure nei panni di sante cirinnà ne la piovra(la prima) veramente bravissimo...il migliore attore secondo me insieme a françois perier(avv.terrasini) di quella prima serie...
lucaDM82
00mercoledì 13 ottobre 2010 14:29
Divertente.Sembrava unreal tournament.



gianpaolo77
00mercoledì 13 ottobre 2010 22:51
Re:
Sound72, 13/10/2010 9.19:




uno dei suoi passaggi piu' famosi..pochi però se lo ricordano anche ne IL Padrino !



"un bel giorno me ne andai a genova, perchè optai per il mare
e lì m'imbattei in un cargo battente baniera liberiana..."

mito vero... [SM=g28002]
RIP


faberhood
00giovedì 14 ottobre 2010 13:54
Re:
chiefjoseph, 13/10/2010 13.50:

pure nei panni di sante cirinnà ne la piovra(la prima) veramente bravissimo...il migliore attore secondo me insieme a françois perier(avv.terrasini) di quella prima serie...




Io me lo ricordo nel Corsaro Nero....sapete l'età....oramai è quella che è...
Ma fece anche grandi film :
Le guerriere dal seno nudo
Violentata sulla sabbia
La virtù sdraiata
Gungala la pantera nuda
Emanuelle nera

Tutti visti ai bie tempi.
gianpaolo77
00venerdì 15 ottobre 2010 09:56
Re: Re:
faberhood, 14/10/2010 13.54:




Io me lo ricordo nel Corsaro Nero....sapete l'età....oramai è quella che è...
Ma fece anche grandi film :
Le guerriere dal seno nudo
Violentata sulla sabbia
La virtù sdraiata
Gungala la pantera nuda
Emanuelle nera

Tutti visti ai bie tempi.




tutti film impegnati...
[SM=g27987]
lucolas999
00venerdì 15 ottobre 2010 11:08
Re: Re:
faberhood, 14/10/2010 13.54:




Io me lo ricordo nel Corsaro Nero....sapete l'età....oramai è quella che è...
Ma fece anche grandi film :
Le guerriere dal seno nudo
Violentata sulla sabbia
La virtù sdraiata
Gungala la pantera nuda
Emanuelle nera

Tutti visti ai bie tempi.




tempi di gran pippe [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]
faberhood
00lunedì 18 ottobre 2010 11:00
Re: Re: Re:
lucolas999, 15/10/2010 11.08:




tempi di gran pippe [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]




Eh si il porno soft mi è sempre piaciuto...con quelle musichette da intrattenimento telefonico .....
lucaDM82
00martedì 19 ottobre 2010 23:38
HAPPY DAYS/ morto Howard Cunningham, all’angrafe Tom Bosley.

MORTO TOM BOSLEY – L’attore è morto all’età di 83 anni. Esordì nel 1959 nel musical di Broadway “Fiorello!” ma i più lo conobbero solo qualche anno più tardi nella serie Happy Days, in cui aveva ruolo da co-protagonista.

Howard Cunningham, gestore di una ferramenta, è uno dei personaggi della celebre serie tv “Happy Days”. Padre di Richie e Marion e praticamente padre adottivo di Fonzie, Howard ha un carattere amichevole e scherzoso ma autoritario.

In seguito Bosley prese parte al cast permanente de “La signora in giallo”, interpretando lo sceriffo Amos Tupper.

Morto di cause naturali, Bosley ha concluso la sua carriera con “Piacere, sono un po’ incinta”, proiettato nelle sale il 14 maggio 2010.




lucolas999
00mercoledì 3 novembre 2010 09:34
lunedì pomeriggio mi chiama un amico che ha rimediato 2 biglietti per la presentazione del film



al festival del cinema .
Il film è appena discreto ma lo sostiene la (solita) mostruosa interpretazione di Toni Servillo e anche gli altri attori fanno il loro.
Però è divertente andare al festival almeno una volta , fuori e dentro si incontrano una marea di volti noti del cinema ,della tv ,radio e giornali e sono lì anche solo per la presenza , si fermano a parlare volentieri con tutti , insomma c'è una bella atmosfera.
Arricchita inoltre dalla presenza di attrici,attricette e belle fiche in generale che si acchittano per l'occasione e mostrano tutte le loro qualità [SM=g27990] .
Episodio simpatico : ci sediamo in sala in ottima posizione cioè in ultima fila , dato che i posti riservati agli attori ,regista del film ,ospiti famosi,produttori ecc. sono a metà sala ce l'avevamo tutti davanti ad una decina di metri di distanza . Il mio amico però rimane deluso perche si aspettava anche qualche personalità più importante a livello politico - istituzionale.....passa un minuto e fa l'ingresso in sala




[SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27987]

devo dire che la presenza della scorta non era per niente invasiva o fastidiosa come si crederebbe , tant'è vero che all'uscita mi è passato ad un metro di distanza e se mi fosse interessato avrei potuto fare un passo in avanti e stringergli la mano .
[SM=g28002]

chiefjoseph
00venerdì 19 novembre 2010 13:54
direi ottime le prime 2 puntate di romanzo criminale 2.

mi aspettavo un calo nella seconda serie e invece ieri sono rimasto piacevolmente sorpreso...

bufalo sublime...il pezzo dei rigatoni cacio e pepe magnati insieme davanti alla bara der libanese troppo forte [SM=g27987]
lucaDM82
00giovedì 25 novembre 2010 14:08
Non ho sky,che fregatura...però quando hanno fatto la prima serie su mediaset in seconda serata ho visto qualche puntata di romanzo criminale e mi è piaciuto molto.Gli attori sono bravi,specie quello che faceva il libanese.
BeautifulLoser
00giovedì 25 novembre 2010 14:25
Re:
lucaDM82, 25/11/2010 14.08:

Non ho sky,che fregatura...però quando hanno fatto la prima serie su mediaset in seconda serata ho visto qualche puntata di romanzo criminale e mi è piaciuto molto.Gli attori sono bravi,specie quello che faceva il libanese.




non avere sky non è un dramma.
gli episodi della seconda stagione li trovi il giorno dopo la trasmissione come video in hd da scaricare attraverso dei torrent.
eccone il primo.
http://www.btscene.com/details/2254535/Romanzo+Criminale+S02+E1+2+ITALiAN+HDTV+XviD+SiD.html
[SM=g27989]
lucaDM82
00giovedì 25 novembre 2010 16:02
Grazie della dritta. [SM=g28002]


BeautifulLoser
00giovedì 25 novembre 2010 16:25
Re:
lucaDM82, 25/11/2010 16.02:

Grazie della dritta. [SM=g28002]






aspetta! mica finisce qui! [SM=g27988]
ecco tutta la prima stagione su youtube in hd.

http://www.youtube.com/watch?v=LZPVb8r6OsU
lucaDM82
00giovedì 25 novembre 2010 16:52
Immaginavo.
Su youtube c'è tutto
E_Dantes
00sabato 27 novembre 2010 11:32
era meglio inserirla in Gossip..
comunque il Dandy è fidanzato (da poco) con la figlia di mister Ranieri.

Sound72
00sabato 27 novembre 2010 13:40
Il cielo sopra Palermo finisce
in tribunale


Wim Wenders trascina il sindaco Cammarata in aula:
«Ritirò il finanziamento
al mio film perché c'era Orlando»


PALERMO
Mentre Leoluca Orlando entrava gigionesco sul set, sottoponendosi a trucco e parrucco con la disinvoltura di un attore consumato, il sindaco Diego Cammarata si mangiava il cappello come Rockerduck, l'acerrimo nemico di Paperon de' Paperoni: «Lui, proprio lui, nelmio film? Giammai». Chi c'era, quel giorno, giura di averlo sentito sbigottito e rabbioso. Quel che è certo è che volarono via i 250 mila euro che il Comune aveva garantito a Wim Wenders in persona come contributo al film«Shooting Palermo» e chemai sono arrivati alla produzione, nonostante la lettera dell'ufficio «Grandi eventi» che nell'ottobre 2007 garantiva il finanziamento.

Quella lettera è diventata, assieme alle testimonianze sull'epilogo disneyano, la pietramiliare della causa civile che il regista del «Cielo sopra Berlino » ha intentato contro Cammarata e che si è appena aperta con la prima udienza.

Wim contro Diego, roba da farci un altro film. «Macché, solo problemi di bilancio, nessuna limitazione alla libertà dell'artista», ribattono i legali del sindaco. Il quale, se soccomberà, rischia di dovere sborsare la somma di tasca sua, per aver disposto il finanziamento senza una delibera di giunta né di Consiglio.

Per questo è diventato cruciale il racconto di Giovanni Callea, il creativo che portòWenders a Palermo e che si trovò a dare la ferale notizia a Cammarata prima di passare il telefono a Giampiero Ringle, il produttore esecutivo. «Ha sentito direttamente che il sindaco ritirava il finanziamento per la presenza di Orlando?», gli ha chiesto il giudice Sebastiana Ciardo, terza sezione civile del Tribunale. «Sì, l'ho sentito», ha risposto sotto giuramento e non senza imbarazzo, visto era stato proprio lui, in quel periodo consulente di Cammarata, a presentargli il regista tedesco in cerca di un finanziamento per una settimana aggiuntiva di riprese.

Wenders - produttore del filmoltre che regista - aveva ammaliato ben bene il sindaco, davanti a un aperitivo, prima di chiedergli 500mila euro. «Questo lavoro daràmolto lustro a Palermo, ho coinvolto artisti del calibro di Patti Smith, di Lou Reed, lo porteremo a Cannes», gli aveva detto. Non c'era molto tempo per decidere, le riprese a Düsseldorf erano già finite, e quelle di Palermo prossime a iniziare. A Cammarata non era sembrato vero di poter eguagliare le glorie internazionali del suo carismatico predecessore, ingombrante nonostante lo avesse appena battuto alle amministrative. «Tu sei amico di Hillary Clinton? Tiè, beccati Wim Wenders ». Così, nonostante l'ombra della crisi finanziaria che incombeva minacciosa sul municipio, la settimana dopo non aveva esitato a dire che sì, quelmatrimonio s'aveva da fare.Da lì la lettera che assicurava il finanziamento, la metà di quanto richiesto. Sufficiente comunque perWenders a portare avanti un progetto da cinque milioni, uno dei quali già finanziato dall'Azienda provinciale al turismo di Palermo attraverso fondi europei.

Ecco, allora, la visita sul set di un Cammarata sorridente a 32 denti: «Wim farà grandi cose, è solo l'inizio di un importante percorso insieme». Si può immaginare la doccia fredda del sindaco quando pochi giorni dopo squillò il suo telefono e dall'altra parte c'era Giovanni Callea. Sì, tutto procedeva, ma c'era un imprevisto: «Wimha deciso di reclutare come attore Leoluca Orlando», gli disse in un fiato. Lui, Orlando, in quel momento varcava trionfante la porta dello Spasimo, la chiesa scoperchiata della città, a fare una dissertazione sulla vita e sulla morte, il fil rouge di tutto il film. Pochi minuti recitati in perfetto tedesco. Due giorni dopo la società di produzione ricevette dal Comune un fax di poche righe: «Niente soldi, il finanziamento non è disponibile». Il film a Cannes non convinse i critici, tanto cheWenders si risolse ad accorciarlo prima di mandarlo nel 2008 nelle sale, dove avrebbe comunque avuto scarsissima fortuna. Tagliando, tra l'altro, proprio la scena di Orlando. «Ben ti sta», avrebbe detto Rockerduck.
lucaDM82
00lunedì 29 novembre 2010 22:47
Mario Monicelli si è tolto la vita
Il regista 95enne si è lanciato dal quinto piano dell'ospedale San Giovanni di Roma. Era ricoverato per un tumore alla prostata.
Mario Monicelli

ROMA – Il regista Mario Monicelli è morto stasera a Roma, lanciandosi dal balcone del quinto piano dell'ospedale San Giovanni dove era ricoverato nel reparto di urologia. Il maestro del cinema italiano, 95enne, era ricoverato per una grave malattia. La disgrazia si è verificata intorno alle 21. Anche suo padre, giornalista, autore teatrale e scrittore antifascista, morì suicida nel 1946.


...
ShearerWHC
00lunedì 29 novembre 2010 23:48
Un Grandissimo

R.I.P.
chiefjoseph
00lunedì 29 novembre 2010 23:49
rip

è morto pure leslie nilsen
lucaDM82
00martedì 30 novembre 2010 20:28
Morto suicida a Roma il regista Mario Monicelli
Quell'ultima zingarata
che ci fa sentire un po' più soli

di Domenico Naso

Chi se ne frega della retorica. Non ci chiedete di misurare le parole a pochi minuti dalla notizia del suicidio di Mario Monicelli, gettatosi a 95 anni dalla finestra di una stanza di ospedale. Non ci chiedete di fingere distacco. Nessun amante del cinema italiano può restare indifferente. Non perché è morto un signore di 95 anni, sia chiaro. A quell'età il fatto strano è vivere ancora. Ma uccidersi a 95 anni, forse per paura di una fine lenta e dolorosa, forse per qualche altra insondabile ragione, è qualcosa che ci turba profondamente e insieme, come in un miscuglio malsano di sensazioni, ci emoziona e ce lo fa amare ancora di più, quell'omino toscano perennemente incazzato e scontroso, che ha regalato all'Italia e al mondo decine di capolavori cinematografici.

Mario Monicelli era uomo d'impeto e di genio smisurato. È stato il regista de La Grande Guerra e L'armata Brancaleone, I soliti ignoti e La ragazza con la pistola, Amici miei e Un borghese piccolo piccolo, I nuovi mostri e Il marchese del Grillo, Speriamo che sia femmina e Cari fottutissimi amici. E prima ancora il sodalizio con Steno, le decine di commedie con Totò, Aldo Fabrizi, Anna Magnani.
Monicelli era l'ultimo dei grandi registi italiani. E ha vissuto così a lungo che ci aveva fatto credere di essere immortale. Fino all'ultimo ha strigliato un paese addormentato e ripiegato su se stesso. Lo ha fatto a Raiperunanotte, usando toni forti, forse troppo, e mostrando un disprezzo nei confronti dell'Italia che in fondo era amore incondizionato, era voglia rabbiosa di uno scatto d'orgoglio. Era il solito Monicelli, quello caustico e un po' stronzo, che non mandava a dire le cose ma te le sparava in faccia, senza filtri, con quell'espressione severa da vecchio saggio che ti faceva diventare piccolo piccolo.

E lo stesso burbero padre nobile della settima arte italiana era persino riuscito a diventare padre a 74 anni, con una scelta che all'epoca aveva indignato tanti, troppi parolai: “Tra pochi anni non ci sarà più e lascerà una bimba orfana. Che egoista!”. E invece no, se l'è goduta quella figlia, anche se non viveva con lei, così come non voleva vivere con mogli, amanti, figli, parenti vari, amici. Viveva da solo, diceva, «per rimanere vivo il più a lungo possibile. La donna è infermiera nell'animo, e, se ha vicino un vecchio, è sempre pronta ad interpretare ogni suo desiderio, a correre a portargli quello di cui ha bisogno. Così piano piano questo vecchio non fa più niente, rimane in poltrona, non si muove più e diventa un vecchio rincoglionito. Se invece il vecchio è costretto a farsi le cose da solo, rifarsi il letto, uscire, accendere dei fornelli, qualche volta bruciarsi, va avanti dieci anni di più».

Quei dieci anni devono essere passati, almeno secondo lui, visto che quel volo dal balcone dell'Ospedale San Giovanni di Roma ha messo fine a una delle vite italiane più esaltanti. Potremmo aprire l'argomento spinosissimo della paura di morire soffrendo e della possibilità negata di non farlo, o potremmo fare il parallelismo tra il suicidio di Mario Monicelli e quello del padre Tomaso, giornalista e scrittore antifascista, nel 1946. Potremmo, ma non lo faremo. Perché il volo mortale di quel vecchietto gracile e minuto è in realtà un commiato pieno di ribelle libertà, è l'uscita di scena degna di un uomo che dell'opinione della maggioranza se ne è fregato per quasi un secolo, che ha sbeffeggiato la morale comune con decine di film geniali, divertenti, dolci, amari.

E allora cerchiamo di capirla, se non giustificarla, questa inaspettata “zingarata”. E quando seguiremo la bara del Maestro, magari ci scapperà da ridere, come nel funerale del Perozzi (il personaggio di Amici miei interpretato da Philippe Noiret). Lacrime di gioia, risate di dolore, chi lo sa. Poco importa. Perché Monicelli se ne è andato e se ne frega. Se ne è andato. E lo ha deciso lui.

29 novembre 2010

lucolas999
00mercoledì 1 dicembre 2010 09:04
complimenti a tutte le televisioni che l'hanno ignorato, una volta modificavano i palinsesti per i tributi , ieri hanno preferito trasmettere filomena marturano, i cesaroni e le cronache di narnia [SM=g28001]
faberhood
00giovedì 2 dicembre 2010 09:59
Re:
lucaDM82, 30/11/2010 20.28:

Morto suicida a Roma il regista Mario Monicelli
Quell'ultima zingarata
che ci fa sentire un po' più soli

di Domenico Naso

Chi se ne frega della retorica. Non ci chiedete di misurare le parole a pochi minuti dalla notizia del suicidio di Mario Monicelli, gettatosi a 95 anni dalla finestra di una stanza di ospedale. Non ci chiedete di fingere distacco. Nessun amante del cinema italiano può restare indifferente. Non perché è morto un signore di 95 anni, sia chiaro. A quell'età il fatto strano è vivere ancora. Ma uccidersi a 95 anni, forse per paura di una fine lenta e dolorosa, forse per qualche altra insondabile ragione, è qualcosa che ci turba profondamente e insieme, come in un miscuglio malsano di sensazioni, ci emoziona e ce lo fa amare ancora di più, quell'omino toscano perennemente incazzato e scontroso, che ha regalato all'Italia e al mondo decine di capolavori cinematografici.

Mario Monicelli era uomo d'impeto e di genio smisurato. È stato il regista de La Grande Guerra e L'armata Brancaleone, I soliti ignoti e La ragazza con la pistola, Amici miei e Un borghese piccolo piccolo, I nuovi mostri e Il marchese del Grillo, Speriamo che sia femmina e Cari fottutissimi amici. E prima ancora il sodalizio con Steno, le decine di commedie con Totò, Aldo Fabrizi, Anna Magnani.
Monicelli era l'ultimo dei grandi registi italiani. E ha vissuto così a lungo che ci aveva fatto credere di essere immortale. Fino all'ultimo ha strigliato un paese addormentato e ripiegato su se stesso. Lo ha fatto a Raiperunanotte, usando toni forti, forse troppo, e mostrando un disprezzo nei confronti dell'Italia che in fondo era amore incondizionato, era voglia rabbiosa di uno scatto d'orgoglio. Era il solito Monicelli, quello caustico e un po' stronzo, che non mandava a dire le cose ma te le sparava in faccia, senza filtri, con quell'espressione severa da vecchio saggio che ti faceva diventare piccolo piccolo.

E lo stesso burbero padre nobile della settima arte italiana era persino riuscito a diventare padre a 74 anni, con una scelta che all'epoca aveva indignato tanti, troppi parolai: “Tra pochi anni non ci sarà più e lascerà una bimba orfana. Che egoista!”. E invece no, se l'è goduta quella figlia, anche se non viveva con lei, così come non voleva vivere con mogli, amanti, figli, parenti vari, amici. Viveva da solo, diceva, «per rimanere vivo il più a lungo possibile. La donna è infermiera nell'animo, e, se ha vicino un vecchio, è sempre pronta ad interpretare ogni suo desiderio, a correre a portargli quello di cui ha bisogno. Così piano piano questo vecchio non fa più niente, rimane in poltrona, non si muove più e diventa un vecchio rincoglionito. Se invece il vecchio è costretto a farsi le cose da solo, rifarsi il letto, uscire, accendere dei fornelli, qualche volta bruciarsi, va avanti dieci anni di più».

Quei dieci anni devono essere passati, almeno secondo lui, visto che quel volo dal balcone dell'Ospedale San Giovanni di Roma ha messo fine a una delle vite italiane più esaltanti. Potremmo aprire l'argomento spinosissimo della paura di morire soffrendo e della possibilità negata di non farlo, o potremmo fare il parallelismo tra il suicidio di Mario Monicelli e quello del padre Tomaso, giornalista e scrittore antifascista, nel 1946. Potremmo, ma non lo faremo. Perché il volo mortale di quel vecchietto gracile e minuto è in realtà un commiato pieno di ribelle libertà, è l'uscita di scena degna di un uomo che dell'opinione della maggioranza se ne è fregato per quasi un secolo, che ha sbeffeggiato la morale comune con decine di film geniali, divertenti, dolci, amari.

E allora cerchiamo di capirla, se non giustificarla, questa inaspettata “zingarata”. E quando seguiremo la bara del Maestro, magari ci scapperà da ridere, come nel funerale del Perozzi (il personaggio di Amici miei interpretato da Philippe Noiret). Lacrime di gioia, risate di dolore, chi lo sa. Poco importa. Perché Monicelli se ne è andato e se ne frega. Se ne è andato. E lo ha deciso lui.

29 novembre 2010





Con tutto il rispetto per Fellini e Antonioni....per me è stato lui il più grande regista italiano...allo stesso livello di Visconti e De Sica.
I Film di Monicelli venivano compresi anche dal grande pubblico e non solo dai critici e dall'elitè intelletuale...e hanno descritto l'italiano medio e il nostro costume.
Si ricorda spesso Amici Miei, Il Mearchese del Grillo, I Soliti ignoti, e Brancaleone, Un borghese piccolo piccolo, o la grande Guerra.... ma tra gli ultimi Parenti serpenti è proprio un capolavoro.

R.I.P.
E_Dantes
00giovedì 2 dicembre 2010 22:07
vino, divano e i soliti ignoti su la 7.

questo è il mio omaggio di questa sera a Monicelli.

lucaDM82
00giovedì 2 dicembre 2010 23:42
Sound72
00venerdì 3 dicembre 2010 23:40
Novecento
un film che ho riscoperto proprio in questi giorni..inizio di grande cinema a prescindere da come si possa interpretare quel dato mom storico..purtroppo nn ho trovato la scena successiva con Burt Lancaster il vecchio padrone che vuole festeggiare coi contadini la nascita del nipote..grande interpretazione la sua [SM=g28002] Film soprattutto nella prima parte mi ha sempre coinvolto in modo particolare..




ps: ben inteso nn vuole essere una risposta x bilanciare il post su Signorelli sul quale poi vorrei chiedere un paio di cose x pura cultura e curiosità personale a Luca!
BeautifulLoser
00sabato 4 dicembre 2010 00:10
Re:
Sound72, 03/12/2010 23.40:

Novecento
un film che ho riscoperto proprio in questi giorni..inizio di grande cinema a prescindere da come si possa interpretare quel dato mom storico..purtroppo nn ho trovato la scena successiva con Burt Lancaster il vecchio padrone che vuole festeggiare coi contadini la nascita del nipote..grande interpretazione la sua [SM=g28002] Film soprattutto nella prima parte mi ha sempre coinvolto in modo particolare..





se ti piace lancaster, allora riscopri pure "il gattopardo", un capolavoro assoluto anche quello.
(anche se il miglior lancaster è quello degli anni 50: vera cruz, the rainmaker, from here to eternity, sweet smell of success... un forza della natura!)
Sound72
00sabato 4 dicembre 2010 11:40
Re: Re:
BeautifulLoser, 04/12/2010 0.10:




se ti piace lancaster, allora riscopri pure "il gattopardo", un capolavoro assoluto anche quello.
(anche se il miglior lancaster è quello degli anni 50: vera cruz, the rainmaker, from here to eternity, sweet smell of success... un forza della natura!)




anche sfida all'OK Corral [SM=g27989] ..vero cmq..davvero grande ne il Gattopardo
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