CRISI PETROLIFERA ED ECONOMICA 2011

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azrael66
00lunedì 12 settembre 2011 09:40
Mamma mia, l'indice Mibtel in poco più di mezz'ora ha perso quasi 500 punti:

http://www.marketwatch.com/#

Vanno malissimo anche gli indici di Francoforte (-2,87) e Parigi (-4,02), dopo che la Grecia ha annunciato che avrà ossigeno fino ad Ottobre giusto per far fronte alle spese nel settore pubblico, sanità e servizi, la Francia e la Germania hanno prestato tramite le loro banche, ingenti quantità di denaro allo stato ellenico, che sta per dichiarare fallimento e diventare quindi insolvente.
+lvdwig+
00lunedì 12 settembre 2011 11:15
in grecia si rpeparano mega manifestazioni pazzeche
+lvdwig+
00lunedì 12 settembre 2011 11:22
www.rainews24.it/it/news.php?newsid=156321 e ancora
www.rainews24.it/it/news.php?newsid=156327

occhio eprche sono le news ufficiali ,immagginate "la verita " com´e´...


imsiddi
00lunedì 12 settembre 2011 13:15
Euro in crash. Ue verso una possibile spaccatura

La zona Euro rischia grosso. Paesi come Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna e Italia iniziano a vacillare più che mai.

Manca la liquidità e i bilanci hanno degli squilibri che stanno diventando monumentali.

I piani ESFS si scontrano con la legittimità costituzionale tedesca che di diritto esclude l’importazione di debito “terzo” e in più l’uscita di scena di Juegen Stark, membro del Comitato Esecutivo e del Consiglio Direttivo della BCE per la questione di aiuti/acquisti di bond periferici a paesi come Spagna e Italia ha confermato una settimana “nera” per la divisa del vecchio continente e per l’intera UE.

Nel fine settimana si sono aggiunti ulteriori rumors di default Greco per innalzare un immenso sentiment di risk off, peraltro già presente da settimane.

L’EUR/USD ha raggiunto il livello più basso da 6 mesi, calmierato solo in parte, dopo che il ministro Greco ha negato il default del paese. Da lunedì 500 pips bruciati per la divisa Europea con test leggermente sopra i 36 points, una performance bearish che non si registrava da tempo.

Intanto è stata stabilita con urgenza una riunione sulla Grecia e sull’Euro il prossimo week-end, tuttavia il clima diventa sempre più “caldo” anche esaminando le parole del governatore europeo.

A riguardo la BCE ha mantenuto i tassi invariati, Trichet ha esclamato che un “rate cut” potrebbe diventare una possibilità se l’outlook economico si dovesse deteriorare ulteriormente, cambiando il policy-rate verso spirali dovish.

Intanto l’unica alternativa per la salvezza della zona Euro sembra il cosiddetto “Euro breaking up” ovvero la spaccatura monetaria dell’Euro tra paesi forti e deboli.


Tra i forti annoveriamo la Germania, i Paesi Bassi, la Finlandia e la Svezia[all’interno dell’UE ma senza Euro].

, Tra i deboli Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, Italia e Francia.


Si aggiungono, pertanto, la Spagna che ricordiamo ha le conseguenze di una bolla immobiliare e l’Italia che detiene il peggior debito della zona Euro.

Che dire della Francia? Il pareggio di bilancio è lontano dal 1970, sono previsti aumenti delle tasse.

L’Euro breaking up avrebbe a questo punto benefici anche per i “deboli” aumentando la loro competitività.

L’argomento rimane ampio e complesso, tuttavia in ottica di asset allocation ETF su Germania e Svezia potrebbero essere valutati positivamente da un accorto investitore come anche valuta SEK.

Intanto segnaliamo l’intervento della SNB (Swiss: SNBN.SW - notizie) sul CHF, per arginare il problema delle esportazioni e di un Cpi (Athens: CPI.AT - notizie) (inflation) con il segno negativo, si impegnerà a mantenere un floor a 1,20 sul cross EUR/CHF comprando valuta estera in “unlimited quantities”. Pertanto la storica mossa della SNB può essere tradotta in un alleggerimento della strategy ribassista sul CHF con possibili re-back valutari, in altre parole ci si potrebbe dirigere verso la parità dello Swissy e sopra area 1,20 per EUR/CHF.

it.finance.yahoo.com/notizie/Euro-crash-Ue-possibile-trend-4089601170.html?...
+lvdwig+
00lunedì 12 settembre 2011 14:11
MA LO VEDETE??,MA LO VEDETE O NO???
[SM=g1644400] aahhhmo mi incaxxo veramente,ma cosa vi dico dalla prima manovra che fecero alcuni mesi fa?e cosa vi ho ridetto appena dopo questa?ma li leggete i miei post o no?(e guardate se ci fate caso ultimamento sono piu leggibili)allora VI DICO CHE NON DOVETE FARE I CONTI CON LE NUOVE MANOVRE PERCHE NON FARANNO IN TEMPO AD ESSERE APPLICATE CHE SERVONO ALTRE FINO ALLA RIVOLUZIONE E L APOCALISSE quindi leggi speciali colpi di stato di militari messi direttamente dal nwo etc etc.ovviamente dico tutto cio piu incaxxato eche mai,perche se andate nei media italiani..tgsky24 per esempio dicono che l europa ha detto che se questa manovra non fosse ababstanza ,cosa avete intenzione di fare?dato che ci sara bisogno DI UN ALTRA MANOVRAAAA,aouuu svelgia io non faccio il mago -ma e cosi chiaro cosi chiaro che qui non sono io il mago siete voi gli asini
+lvdwig+
00lunedì 12 settembre 2011 15:01
azrael66
00lunedì 12 settembre 2011 21:32
Non faccio nessun commento dato che la notizia parla da se:

BORSE: EUROPA ANCORA IN PICCHIATA, IN FUMO 149 MLD

"MILANO - Le borse europee anche oggi in caduta libera trascinano al ribasso le piazze globali, in un mercato sempre più pronto a scommettere che la Germania stia per cedere all'ipotesi di un vero proprio default greco. Milano e Parigi, appesantite dai titoli bancari, sono le peggiori d'Europa, mentre cede terreno l'euro e volano ai massimi record i contratti derivati con cui si scommette sul rischio-insolvenza di Italia, Grecia e Portogallo. GLi spread italiani tornano a livelli di guardia, mentre la Grecia sfonda i 2.000 punti. A picco, a Parigi, Bnp Paribas, Societè Generale e Credit Agricole, in calo di non meno dell'11% con una perdita di valore del 50% nel giro di tre mesi. Le banche francesi sono in cima alla lista dei creditori della Grecia con 56,7 miliardi complessivi di esposizione al debito pubblico e privato. E trascinano al ribasso il settore finanziario europeo sui timori di un effetto domino."


.........

"Ma è sul mercato del debito che rimbalzano con più violenza i timori di un default imminente di Atene, con la Bce costretta a frenare l'effetto-contagio attraverso nuovi acquisti di bond governativi italiani e spagnoli."


..........

""Fra i timori di un imminente taglio dei rating sovrani bancari o sovrani in un Paese dell'area euro, l'euro scende ai minimi da febbraio contro il dollaro e di dieci anni contro lo yen. Ma soprattutto lo dicono i 'credit-default swap', i contratti di protezione dal default. Stamani i 'cds' sono saliti a livelli mai visti prima per la Grecia, il Portogallo (1.213) e l'Italia (503), senza risparmiare la Francia (189). E ancora una volta sono le banche ad attrarre le scommesse più nefaste dei derivati, con i 'cds' su Societè Generale in rialzo di 53 punti base a 443 punti, quelli su Credit Agricole a 331 (+41 punti) e quelli su Bnp a 306 (+31 punti)."

orgonicos
00lunedì 12 settembre 2011 23:33
l'italia si rivolge alla Cina affinchè acquisti i titoli di stato cartastraccia...La Grecia ha risorse monetarie fino ad ottobre poi fallisce e ormai hanno deciso di abbandonarla...La merkel dice: pregate per la sorte finanziaria europea...sembra una barzelletta ma lo dice veramente...i titoli bancari sono al crollo...dicono di tenersi pronti per altre manovre che chiaramente non serviranno a nulla se non a levare la pelle ai cittadini e la classe più indifesa..
questa è la situazione... [SM=g10081] [SM=g10267]
+lvdwig+
00martedì 13 settembre 2011 08:22
ma anche qui i giochetti come in libya???? [SM=g10267]
ora hanno tirato fuori su ogni media italiano un articolo del time (come se i ns fatti ce li deve dire il time...ah ah che ridicoli
anyway-hanno tirato fuori che FORSE,SI DICE CHE...e possibile,che la cina si compri il 4% cioe nulla dei ns titoli straccia etc insomma prima cosa e chiaro anche ai piu scemi che sono caxxate,e poi la cosa bella sapete quale?che ad un certo pounto dice che le ns borse POTTEBBERO tornare oggi positive,proprio per la news della cina,. [SM=x1335076] rido per non piangere
ma adesso lo vedete tutti l intenzione che nessuno potra fermare di portarci all inferno,aou dico: I-N-F-E-R-N-O-
e mi riferisco al momento solo sulleconomia e sue conseguenze
p.s. a salonicco ieri il premier e stato accolto da 40mila eprsone che lo hanno contestato di brutto, e via poi, casini ,rivolte etc.la grecia hanno deciso ,come urlo da mesi ,di abbandonarla,e la gente e fottuta,ora lo vedrete a loro ,cosa sta epr acacdere a noi(pardon a voi [SM=x1335076] scusate il cinismo)scherzo perche siamo tutti ovviamente sulla stessa barca ,e solo questione di, chi prima, e chi dopo ,voi vedete la grecia, e poi sapete cosa vi tocchera.. e qui noi vediamo voi, e sapremo cosa ci tocchera, e cosi a seguire tutti
imsiddi
00martedì 13 settembre 2011 09:45
non capisco xke' NWO non propone AMERO o RFID per risolvere il problema.

oppure aspetta proprio un mega crollo per presentarsi.

il crollo finanziario é unicamente dovuto alla carta straccia inventata dall'economia.

nel senso che questa crisi é unicamente virtuale, il cibo c'e', l'acqua pure.

la disoccupazione cresce perché:
- sempre + macchine
- ditte non hanno + aiuti dalle banche (ma non xke' non hanno soldi, ma xke' l'economia non vuole + mettersi a rischio)

quindi l'inferno, e' solo virtuale.
anzi spero che si capisca che l'economia dovra' rispecchiare la realtà. e che i soldi NON possono creare altri soldi!
+lvdwig+
00martedì 13 settembre 2011 10:51
imsiddi scusa ,ma il cibo e l acqua ce perche si regge tutto "sullo sputo"capisci il termine?,quindi si ce il cibo ma perche tutti i titoli tossici e il sistema del genere lo tiene su,quindi il cibo ce perche si pagano gli stipendi,il momento che non si apga gli stipendi non solo il cibo non ci sara nel giro di un secondo,...quindi e virtuale ma soloe rpche ela fase iniziale come tutte le cose ha prima la vortuale e poi la reale nel frattempo che la virtuale si acartoccia su se stessa eprche e a virtuale che fa funzionare la reale nelk ns sistema
imsiddi
00martedì 13 settembre 2011 11:06
si questo e' vero, anzi oltre gli stipendi.

basta che l'economia faccia volare il petrolio, che tutto il sistema di trasporto si ferma. quindi magazzini vuoti....

si, ma vedi la cazzata? in realta' il petrolio non manca? l'economia virtuale e' cosi' forte, che riesce a bloccare la realtà (anche se la realtà e "sana".....)
+lvdwig+
00martedì 13 settembre 2011 11:32
ma ditemi voi che adesso tutta l italia e in mano a una voce non confermata e che mai vedrete adempirsi al 100% ,che i cinesi comrano il 4% addirittura se lo dovessero fare solo il 4%..ma vi rendete conto secondo i ns media tutto e in mano a 4 mongoli li epr acqusrtare non tutto ma un misreo 4% che maia cadra eprche sono solo voci che gli fa filtare il nwo epr cercare di continuare a non fra capire e ritardare il crollo finche sono pronti con i loro piani nele guerre flase flage etc,insomma che poensa ttuti i emdia italiano parlano solo diq eusta eventuale azione cinese..ma vi rendete conto che non quadraßma che ci entrano i cinesi con leuropa cioe se gli stati europei epr rimanere agala hanno bisogno individsualmente dlea cina allora vuol dire che e tutto gia crollato non c epiu senso di nulla ma cio lo cpaite o no?--e io mi devo stare a sentire ieri il prgramma di gardne -.l infedele sula pseudo intellighenzia che si mette li a dire e ridire e non hanno cpaito che quel mondo e finito e sotto attacco ha ragione dalema sono i "poteri forti"che cercando di portare ala luce per vie come fossero casuali tutto los chifo di come funziona e vwederli ieri li amettere come epr scontato romai dela concucucine piolitica economia coem se che volete il sistema funziona cosi quindi nessuno e coilkpevole cioe questi stannoa mettendo el cose sperando che al gente facendolo con tutto il loro giro e manomisisone dle linguaggio non capisca
+lvdwig+
00mercoledì 14 settembre 2011 08:36
ieri a ballaro qualcuno ha detto una cosa che adesso vi fara capire...e cioe dice:" questa che chiamano manovra ,e la cosa piu errata al mondo chiamarla manovra ,perche adesso ce ne saranno altre e altre a altre finche la gente scoppia,ma se si chimaa con il suo.. "vero nome"e cioe quesot e un :risanamento ...pazzesco rega avete cpaito?adesso non epiu uan manovra perche nel caso sentire manovra e ancora manovra e ancora manovra capite che succede?ma se si chiama risanamento ,mbe che volete addirittura udite udite ieri il premier nelillustrare la manovra aleuropa ha detto chiaro, e credo lo avete sentito tutti ,le seguenti parole e cioe:"faremo si che il pareggio di bilancio sia immesso dentro la ns costituzione coem voce costituzionale etc etc..allucinante rega,aggiungo in due parole cio che denunicavo anni fa e come sempre tutti a ridere, e cioe stanno cercando di fare un europa mini tipo zone verdi da dove inalzernano muri ,e chi non avra certe caratetistiche ne e fuori, ma e solo ua presa per culo eprch ehanno gia deciso ,e vedendo cio che dicono a bruxelles,si cpaisce ,e cioe per esempio che l italia deveessere pronta ad altee manovre,o che si dovra vedere se cio che hanno rpeparato sul campo poi funzioni,..insomma trapela a km la volonta di cmq inventarsi cose epr eseguire gli ordini dei poteri forti come ora vengono chiamati ufficalmente addirittura dai politici,e cioe il nwo uan volta eravamo complottisti,ora dalema dice in publbico che i poteri forti etc etc,ma come allora siamo tutto il mondo divenuto complottista?o forse come e piu logico il complottismo e semplicmente il realismo dei fatti?chiaro ormai no?anyway stavo dicendo siamo
fuori e basta ,e non in dubbio,dato che ,udite udite in dubbio oggi c ela francia addirittura e fors eanche la gb cpaite?quelli in dubbio ,mentre ,spagna italia protoglalo etc sono due gia fuori e altre due di certo ,erpche cosi gia deciso ,ma li stanno illudendo.
quindi occhio non piu manovra -nel caso fossero una al gg a momenti,ma ..risanamento cosi che si puo ogni gg aggiungere altro senza che nessuno gridi alassurdo,e siamo ala solita manominssione dle linguaggio se voi state attenti quando aprlano tra loro politici di fazioni diverse cpaite bene bene a che gioco giocano oggi e uscito romai tutto fuori ,e come diceva qualcuno che non ricordo..:"*il demonio agisce nell´ombra,quando porti alla luce cio che fa,e epr meta´ gia´sconfitto."*






imsiddi
00mercoledì 14 settembre 2011 09:46
Moody's taglia rating delle banche francesi Avvio in calo per Piazza Affari. In territorio negativo anche gli altri listini europei
Moody's ha tagliato il rating alle banche francesi Societe Generale e Credit Agricole, citando problemi di finanziamento e liquidita' per la prima (tagliata da Aa2 ad Aa3 (rpt. da Aa2 a Aa3) con outlook negativo) e la pesante esposizione verso la Grecia per la seconda (tagliata da Aa1 ad Aa2 (rpt da Aa1 a Aa2)). Moody's ha confermato il rating di Bnp Paribas ad Aa2, mantenendolo comunque sotto osservazione.

Societe Generale, il cui rating scende quindi da Aa2 ad Aa3, ''ha un livello di capitale che le potrebbe permettere di assorbire le perdite potenziali sui suoi bond greci e di rimanere ad un livello adeguato di capitalizzazione anche se il merito creditizio dei bond irlandesi e portoghesi dovesse peggiorare ulteriormente''. Nonostante cio', ''durante la revisione, le preoccupazioni di Moody's riguardo i problemi strutturali per il finanziamento e la liquidita' della banca sono aumentate'' e hanno portato al taglio della valutazione. Per quanto riguarda Credit Agricole, l'agenzia sottolinea che il downgrade (da Aa1 a Aa2) e' legato all'esposizione sul mercato greco, che la mantiene sotto osservazione per un ulteriore taglio, il quale non sara' comunque superiore ad un gradino. Stesso scenario per Bnp, il cui rating e' stato confermato per ora ad Aa2. In tutti e tre i casi, sottolinea l'agenzia, nel rating sono incorporate le attese di un sostegno governativo alle finanze delle banche.

CROLLANO BANCHE FRANCESI DOPO TAGLIO MOODY'S- Crollano le banche francesi dopo che Moody's ha tagliato il rating di Societe Generale e Credit Agricole. SocGen perde il 6,4%, Credit Agricole il 5,9% e Bnp Paribas il 7,7%.

MEDIA CINA, SU BTP ANCORA NON DECISO - La China Investment Corporation (Cic) "non ha ancora deciso" se acquistare una massiccia quantità di titoli del Tesoro italiano, secondo il quotidiano Beijing Youth Daily. Citando una fonte "vicina alla Cic", il giornale scrive oggi che il presidente della Cic Lou Jiwei è ancora in Italia con "la maggior parte dei suoi consiglieri". La fonte ha aggiunto che il comitato per gli investimenti della stessa Cic, l'organo competente a gestire un'eventuale acquisto di titoli, non sta al momento esaminando alcuna ipotesi concreta di acquisti di titoli stranieri. L'economista Guo Tianyong, interpellato dal giornale, sottolinea che dato il loro prezzo basso i titoli italiani potrebbero essere un buon investimento, carico però di rischi. Guo ritiene che una scelta migliore per i cinesi potrebbe essere quella di investire in "compagnie statali europee".

CINA AUMENTERA' INVESTIMENTI IN EUROPA, PREMIER WEN - La Cina ritiene che l'economia europea possa riprendersi e "continuerà ad aumentare i suoi investimenti" nel Vecchio continente. Lo ha detto oggi il capo del governo cinese Wen Jiabao parlando al World Economic Forum, il convegno internazionale in corso a Dalian, nella Cina orientale. "Spero che i dirigenti europei - ha proseguito il premier cinese - sviluppino con coraggio le loro relazioni con la Cina da un punto di vista strategico". Wen ha fatto un esplicito riferimento alla richiesta della Cina di essere riconosciuta come Paese con una economia di mercato, un passo che ancora non é stato intrapreso dall'Unione europea. Il premier non ha fatto cenno all'eventuale acquisto di titoli di debito italiani da parte della Cina del quale si è parlato in seguito alla recente missione in Italia di esponenti della China Investment Corporation (Cic), la società incaricata di gestire gli investimenti cinesi all'estero.

www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/09/12/visualizza_new.html_724289...
sev7n
00giovedì 15 settembre 2011 01:03
Arriva il FMI, ovvero il bacio della morte.

Quando ieri ho letto un po' ovunque i piagnistei per l'avvento cinese, perché "finiremo nelle mani della Cina", perché "arriva il pericolo giallo", non sono riuscita a spaventarmi. Proprio per nulla. Avevo il sentore che il nostro debito in mano ai cinesi non fosse messo peggio che in mano ai francesi, ai tedeschi, o a chiunque altro, e che ci sono sicuramenti sorti più tristi.

E infatti. Per la prima volta nella storia, l'esercito del Principe delle Tenebre si sta per avventare su un Paese del G8, ovvero il Fondo Monetario Internazionale si candida a correre a salvamento dell'Italia.

Peggio di così è impossibile. Il prestito del FMI, chiamato da molti analisti internazionali "il Bacio della Morte", è quello che ha segnato le sorti di tantissimi Paesi in via di sviluppo. Qui un articolato paper di un'Università canadese dall'eloquente titolo "Il Bacio della Morte: gli aiuti del FMI nei mercati dei debiti sovrani". Tra l'altro, si afferma:

Il risultato di questo semplice modello suggerisce che la pratica del FMI di offrire prestiti in tempi di crisi finanziaria, può servire a rendere più probabile l'insorgere della crisi.

Anche il premio Nobel Joseph Stiglitz ha scritto ampiamente contro il FMI. Riassume Wikipedia:

I prestiti del F.M.I. in questi paesi (Russia e satelliti) sono serviti a rimborsare i creditori occidentali, anziché aiutare le loro economie. Inoltre il F.M.I. ha appoggiato nei Paesi ex-comunisti coloro che si pronunciavano per una privatizzazione rapida, che in assenza delle istituzioni necessarie ha danneggiato i cittadini e rimpinguato le tasche di politici corrotti e uomini d'affari disonesti.
Stiglitz sottolinea inoltre i legami di molti dirigenti del F.M.I. con i grandi gruppi finanziari americani e il loro atteggiamento arrogante nei confronti degli uomini politici e delle élites del Terzo Mondo, paragonandoli ai colonialisti di fine XIX secolo convinti che la loro dominazione fosse l'unica opportunità di progresso per i popoli "selvaggi".

Non siamo gli unici a temere l'arrivo di questi uccellacci. Un articoletto del Telegraph di giugno scorso, "Gli avvoltoio del FMI volano in circolo sulla carcassa del Regno Unito" così commentava:

L'FMI è contento di veder crollare le economie così, come per la Grecia, può "aiutarle" con prestiti che vengono ripagati con devastanti rate di interessi e stimoli alla privatizzazione di tutto ciò che si ha di più caro.

Qualcuno invece ha il coraggio di dire no. Si tratta dell'Islanda, che da due giorni è fuori dal Fondo Monetario Internazionale. Qui l'unica notizia in italiano, nessun altro giornale né sito ha ritenuto di riportarla.

L'arrivo del FMI in Islanda fu accolto in maniera estremamente fredda da gran parte della popolazione, convinta che il Fmi avrebbe affogato la nazione in uno stato di permanente debito, come ormai troppi paesi hanno già sperimentato in passato. La partenza dei funzionari del Fmi è stata quindi vista con soddisfazione da gran parte dei cittadini.

E noi invece ne festeggiamo l'arrivo. Eppure dovremmo sapere cosa prevede in cambio un prestito del FMI: l'attuazione di determinate politiche economiche, che prevedono la distruzione del welfare, la riduzione degli stipendi, il licenziamento di vaste parti del settore pubblico, riforme delle pensioni, tasse e privatizzazioni. Soprattutto queste ultime. Il risultato è che regolarmente la situazione peggiora: con la svendita delle imprese pubbliche ai privati, si smette di incamerare introiti; con le tasse e i licenziamenti, si annienta il potere d'acquisto delle famiglie; come risultato della caduta della domanda, le imprese private falliscono e licenziano altra gente. Tale disastro constringe lo Stato a chiedere altri prestiti al FMI, in una spirale che trascina sempre più in fondo.

Non oso pensare che mostro verrà fuori dagli intrallazzi di questo governo con il FMI. Ma non riesco neppure a figurarmi un altro ipotetico governo italiano che abbia il fegato di dire di no.


crisis.blogosfere.it/#
sev7n
00giovedì 15 settembre 2011 01:29
Grecia, ecco l’effetto del default

14 settembre 2011
Ubs e Citigroup spiegano cosa succederebbe se Atene dichiarasse bancarotta

Il rischio è serio, quindi tanto vale prepararsi. Ecco perché Ettore Livini su Repubblica spiega, facendo riferimento ai rapporti Ubs e Citigroup, cosa succederebbe in caso di default della Grecia. Ed è uno scenario apocalittico, soprattutto sugli effetti che potrebbe scatenare:

Fase uno: l’annuncio. La costituzione Ue prevede un solo modo per uscire dall’euro. L’articolo 50 del trattato di Lisbona secondo cui l’addio può avvenire solo per decisione e volontà del paese coinvolto (anche se non prevede meccanismi per attuarlo davvero). Nel caso della Grecia, dunque, ad annunciare la decisione dovrebbe essere unilateralmente Atene quando non avrà più soldi per pagare i creditori. Lo studio Ubs è categorico. Il default deve essere uno «choc» senza preavviso. Il giorno X, dicono gli esperti, non è prevedibile sul calendario. Ma quasi sicuramente sarà un sabato. A mercati chiusi e dopo aver pianificato con gli organismi internazionali tutte le misure necessarie per ridurre al minimo gli effetti collaterali e il contagio. Questo spiega il nervosismo che ogni venerdì, ormai da qualche settimana, serpeggia sui mercati.

Poi ci sarà il rebus della dracma-bis:

In caso di default, restano due strade. La prima soft (si fa per dire) — caldeggiata da Citigroup — prevede una drastica ristruttrazione del debito. Atene — stimano gli americani — ne rimborserebbe solo il 15-35% con pesanti conseguenze per i creditori ma restando nella area euro. L’alternativa è il ritorno alla dracma. Tutti i depositi bancari e gli strumenti finanziari sarebbero convertiti dalla sera alla mattina, con un’implicita drastica svalutazione. Di quanto? Le mezze misure — scrive Ubs — non servono. Meglio tagliare del 50-60% il valore della nuova moneta, come nelle crisi sudamericane degli anni ‘80 e ‘90. Citigroup punta invece al 40%. I tempi tecnici per mettere in circolazione le nuove banconote e rinegoziare i contratti internazionali rischiano però di non essere brevi, con ovvie conseguenze sulla gestione della transizione. In caso di addio all’euro, la Grecia — scrive Citigroup — potrebbe rifiutarsi di pagare i suoi debiti. E le perdite per i creditori (banche ma pure Bce e Fmi) salirebbero al 90-100%.

A quel punto ci sarà l’assalto alle banche e le ipotesi di dazi:

L’ipotesi del default e poi il suo arrivo hanno, ce lo insegna la storia, un effetto certo: la corsa dei risparmiatori in banca per svuotare i conti correnti e salvare i loro euro prima che diventino (più o meno) dracma straccia: Portandoli all’estero o nascondendoli nel materasso. Ad Atene in molti hanno già mangiato la foglia e i depositi sono calati in un anno da 240 a 180 miliardi. Dopo l’addio all’euro, per evitare nuove emorragie di liquidità, è probabile che la Grecia imponga forti controlli sui capitali, bloccando i prelievi elettronici, mettendo un tetto a quelli fisici e stringendo i controlli alle frontiere, scrive Ubs. Tutte le banche nazionali dovrebbero essere ricapitalizzate nel breve periodo per far fronte ai loro obblighi in valuta. Problemi simili avrebbero le società industriali e gli istituti esteri esposti con il paese coinvolto, costretti a svalutare gli asset interessati. Se la Grecia torna alla dracma e svaluta, l’Europa non potrà non reagire. La strada più semplice è l’imposizione di dazi doganali alle merci greche di un importo simile alla svalutazione pilotata da Atene. Salterebbero tutti gli accordi di scambio con la Ue e la conseguenza, stima Ubs, sarebbe un crollo del 50% dei volumi di commercio tra il paese e il resto del continente.

Effetto-domino e costi:

Un minuto dopo l’addio della Grecia all’euro, dice Citigroup, partirebbe l’effetto domino nei paesi più fragili della moneta unica, Italia compresa. Tutti gli investitori privati cercherebbero per prudenza di ritirare i loro soldi dalle banche e uscirebbero dai loro investimenti. Gli istituzionali farebbero lo stesso per evitare perdite e non rimanere impelagati in interminabili querelle giudiziarie. Di più: nessuno di loro, con ogni probabilità, tornerebbe a sottoscrivere debito pubblico delle nazioni più deboli. Risultato (secondo Citigroup): una disastrosa crisi del sistema bancario continentale e una profonda recessione per tutta Europa. La Grecia invece avrebbe enormi difficoltà a rimettere in carreggiata i suoi conti visto che sarebbe di fatto tagliata fuori da aiuti e mercati internazionali. I greci (calcola Ubs senza indicare direttamente il paese) pagherebbero in media nel primo anno un pedaggio tra i 9.500 e gli 11.500 euro a testa al crac, compresi i soldi necessari per tenere in piedi le banche. Gli anni successivi il costo pro capite sarebbe di 3-4mila euro. Un default controllato di Grecia, Irlanda e Portogallo con taglio del 50% del valore del loro debito e riacquisto del loro debito costerebbe ai tedeschi — dice Ubs — solo mille euro.

Infine, c’è il rischio geopolitico. E’ il capitolo più delicato dell’analisi di Ubs:

Nessuna unione monetaria, sottolinea la banca elvetica, è saltata senza qualche corto circuito geo-politico, nel senso di disordini, guerre e svolte autoritarie. Vale per l’America nel 1932-33 con il giro di vite verticista di Roosvelt, per la dissoluzione dell’Unione monetaria Sovietica, sfociata in altrettanti regimi non democratici, per i problemi della Slovacchia dopo l’addio alla unione valutaria con la repubblica Ceca e — più indietro nel tempo — per il divorzio della Gran Bretagna dall’Irlanda e quello dell’unione Latino monetaria europea attorno al 1870. Il tutto senza contare i problemi di coesione sociale interna dei paesi travolti da un evento straordinario come questo. «L’addio all’euro della Grecia avrebbe conseguenze mostruose », ha detto pochi giorni fa il Nobel Robert Mundell, uno dei padri della valuta europea. Lo stesso, fatto il loro lavoro di analisi, sostengono Citigroup e Ubs. La loro conclusione è la stessa: le autorità internazionali — scrivono — devono salvare la Grecia. Ed evitare a tutti i costi che la fanta-cronaca del default ellenico si trasformi in una drammatica realtà.

www.giornalettismo.com/archives/147763/grecia-ecco-leffetto-del-de...
azrael66
00giovedì 15 settembre 2011 05:13
L'articolo Seven, è molto interessante, lo stavo cercando proprio in questi giorni dato che un conoscente, mi aveva posto la domanda circa cosa sarebbe cambiato per noi italiani, nel caso in cui la Grecia fosse fuoriuscita dalla zona euro: grazie per la segnalazione!



+lvdwig+
00giovedì 15 settembre 2011 07:19
premetto che ,come rpedico da anni rmai,noi andremo in tribolazione questo anno e il prossimo,e su questo romai non ci piove
ma c eun ma,bisogna anche analizzare i fati specifici,e mi riferisco al fatto che lanalisi di cosa acade se la grecia va in default postata da se7en qui sopra ,e un analisi di parte innanzitutto e cioe di qui gruppi che hanno dato soldi ala grecia e in caso di default non rirpenderebbero nulla,quindi mettere paura parlare di fine dle mondo addirittura s ela grecia non ridsa i soldi e una chiara manipolazione per i porpi interessi,la porva e l islanda che e diverso va bene ma non mi sembra nemeno che sianfinito il mondo ,non sono usciti dell eu eprhce non e erano parte,ma cmq npon hanno pagato piu nessuno
lo ripeto eprche non vorrei mi si fraintendesse,e cioe-che noi siamo gia ormai ad inizio tribolazione e un dato di fatto,e che a momenti crolera a spirale velocissimo tutto ne e un altro,ma ripeto ubs e citigroup ,hanno fatto un articolo e detto cose che fa il loro gioco,con cio non dico che non sara un macello ma nele mkodalita che cmq sarebero lo stesos arrivate anche senza crollo quindi ubs e citigroup e melgio che iniziano a chiudere gli uffici stampa dato che a momenti chiouderanno proprio
e lo dico ancora cio non significa che non corlliamo tutti ,ma il default greco ne e solo una picocla parte senza la quale saremmo corllati lo stesso e anche epggio,e difatti e in atto cio,ma sono cose differmnti,diciamo che articolo dicendo cavolate per farsi i porpi interessi ,ha azzeccato solo che noi cmq quando cade la grecia andremmo tutti i default ma per altri motivi e cioe tutto cambia glis cenari non srannoq eusti e una situazione cosi in bilico che cambia in peggio inaltri settori che a spingono piu giu e chiaro che noi finiamo male eprche cosi e scritto cosi da nni lo predico e ci mancerebbe che nona ccade,ma ubs e citigroup stanno facedno i loro interessi e difatti ,normalmente si tiene i toni bassi ,visto che cosi si cerca almeno di conetnere lagitazione e sue cosneguenze,quindi alzare di epr se io toni dicendo che e un amssacro etc e gia li fuori logica e quindi fa pensare a cio che dico,cmq era solo ua rpecisazione a rpescindere dalla tribolazione nella quale cmq stiamo entrando
+lvdwig+
00giovedì 15 settembre 2011 19:03
mbe?state seguendo i passi dela grecia?e parimerito le prime rivolte in italia?,ora anche la fabbrica della fiat che faceva i bus in sud italia sta chiudendo e con essa chissa quante adesso,ma la grecia e messa ormai alal frutta ,adesso hanno ritassato leletricita e altro di basilare, insomma leggetevi l articolo della greciasulla home sulla qui www.comedonchisciotte.org molto eloquente
azrael66
00giovedì 15 settembre 2011 20:07
L'auspicato crollo economico mondiale è stato momentaneamente rimandato.
Fed, Bce, Boj e Snb hanno evitato il tracollo (una Lehman Brothers 2) ad una grossa banca francese (probabilmente si tratta della Societè Generale) inondando di liquidità i mercati.
I titoli bancari sono letteralmente volati, basta osservare la Paribas che per qualche minuto ha sfiorato il 22%!
Anche in questa occasione hanno utilizzato lo stesso reiterato stratagemma: aprire il rubinetto del denaro, così da consentire alle banche di riprendere fiato.
E' probabile che molte di esse riusciranno nei prossimi giorni, ad incamerare il denaro che gli necessita per ricapitalizzarsi, problema che a breve si sarebbe presentato a buona parte di esse.

In pratica sono riusciti con una sola mossa, ad ottenere due risultati.

http://www.ilgrandebluff.info/

E' tutto rimandato a data da definire.
+lvdwig+
00giovedì 15 settembre 2011 20:26
ma sono piu problematiche allunisono e risolverne o melgio tamponarne una non risolve la cosa esmepio ,puoi inondare quato ti pare ma in grecia inizia la fine di tutti ,o eprche non gli da il rpstito o eprche glie lo da e stavolta sara letteralmente spogliando tutto e tutti e sara rivoluzione ma non ideologica,ma proprio per mancanza di denaro,denaro vero nonq eullo che stampano cosi giusto epr ´salvare le banche ,quidi licenziamenti e crollo immediato,ma voi lo spaete che nessuno ha lavorato fin ra pensando ala crisi ,per la gente al crisi non c emai stata non esiste ,ora e solo pra e iniziata nel senso che da adesso il giro si rompe cioe la gente non spende piu non lavora piu etc etci vuole pochcisismisismo per cadere in una spirale paurosa ,e la grecia nell uno o nelatlro modo a gg cade ,sia cosi che pomi con o senza il rpestito cio-
e ovvviamente gg dopo gg vedremo anche noia desso proprio sul campo la miseria che non si muovera piu uan foglia neeno piu risptoranti nulla sara vramente gg dopo gg qualcosa di pauroso-quindi non e che riempi di liquidita e rimandi al crisi o melgio pardon ,il corllo,-
+lvdwig+
00giovedì 15 settembre 2011 22:57
ottimo articolo,leggetelo molto attentamente,specie la parte finale,per non dire come chiude porprio larticolo ...























WILLIAM BLUM
The Anti-Empire Report









PRIME PROTESTE ANTI-EURO DAVANTI ALLA BCE
Postato il Giovedì, 15 settembre @ 15:36:57 CDT di supervice

The Prudent Investor

Dopo aver assistito ai bisticci di politici e banchieri sul salvataggio dell’Euro da addossare sulle spalle dei contribuenti europei per circa due anni, un gruppo di tedeschi ha inscenato la prima protesta davanti al quartier generale della Banca Centrale Europea questo giovedì.

Circa cento manifestanti, riuniti dal minoritario Partei der Vernunft (Partito della Ragione), hanno esposto striscioni che chiedevano due cose: "Raus aus dem Euro" (Fuori dall’Euro) e "Stoppt die Schuldenunion" (Fermate l’unione del debito), secondo un articolo del quotidiano tedesco FAZ.

È un momento storico dato che rappresenta la prima resistenza democratica organizzata contro la moneta comune che ha portato alla formazione del DUE, i Debiti Uniti d’Europa.

I recenti sondaggi mostrano che il 77% dei tedeschi è contrario alla creazione del European Financial Stability Fund (EFSF) e del suo non democratico successore, l’ESM (Euro Stability Mechanism). Il parlamento tedesco voterà il 26 settembre sull’ESM e, a causa delle pesanti perdite avute del piccolo partner di coalizione nelle ultime elezioni regionali, il cancelliere Angela Merkel è certamente meno sicura di ottenere un voto positivo su uno strumento che metterebbe la Germania in cima alla lista di quelli che dovranno pagare per la vasta dissolutezza dei membri più deboli dell'Euro. La strategia di pagare i debiti dei propri vicini non ha mai funzionato nella storia.

Ora ci sono due possibilità
La sempre maggiore biforcazione tra le opinioni dei politici dell’Eurozona e quelle della gente comune non può più essere sorvolata. Gli europei sono pesantemente tassati, soffrono per un’economia in cui tutti i fondi appena digitalizzati arrivano all’industria finanziaria e mai non all’economia reale, e non ne possono più di un apparato sempre meno democratico in cui le poche voci sane presenti all’interno del Parlamento Europeo, come quella di Nigel Farage, vengono ignorate dalle decisioni autocratiche della non eletta Commissione Europea e del Consiglio dell’UE.

Mentre i politici erano occupati a incontrarsi durante gli ultimi due anni in una serie di riunioni settimanali di emergenza all’interno di alloggi a cinque stelle – incitando in modo ironico all’austerità -, i debiti hanno intrapreso un’unica strada: quella verso l’alto

La Germania esce, o la Grecia se ne va prima
Siamo sicuramente vicini a un grosso evento che segnerà la disintegrazione non solo dell’Euro, ma anche della stessa UE.

Una corrente di voci la cui affidabilità è difficile da confermare hanno riferito a questo blogger che Austria, Finlandia, Germania e i Paesi Bassi hanno già stampato le proprie divise e potrebbero uscire dall’Eurozona entro la fine di settembre, lasciando alle spalle il casino creato dai membri dissoluti dell’Eurozona.

Un’uscita dei (non così) forti quattro paesi sarà complicata da dodici anni di integrazione monetaria e sarebbe un grosso segnale che l’unità europea per i debiti non ha più un futuro.

Questa possibilità sarebbe una forte battuta di arresto specialmente per la Francia, che l’egocentrico leader Sarkozy vorrebbe evitare a tutti i costi per non dover discendere dal suo status di pari livello della Germania.

Per questa ragione possiamo escludere di trovare una soluzione armoniosa al problema insormontabile del debito di tutte le nazioni, non solo dell’Eurozona, ma dell’UE nella sua interezza.

Flirtare con i soldi di Cina o Russia - che a sorpresa hanno oggi annunciato di voler acquistare le malefiche obbligazioni dell’Eurozona che il ESM deciderà di emettere – non sarà comunque possibile. La Cina, che deve affrontare problemi interni quasi impossibile da quantificare, e la Russia non sono nella condizione di sperperare i propri soldi nell’UE in bancarotta senza rischiare una forte opposizione interna. Entrambe le nazioni sono già schiacciate dalla (fatiscente) infrastruttura del vecchio mondo e hanno parecchie cose da fare nei propri rispettivi territori.

Per questo esiste l’altra opzione di un’uscita non volontaria della Grecia, che ci si può aspettare in qualsiasi momento visti gli stress del sistema e la sua incapacità ad accedere al mercato dei capitali a causa dei tassi di interesse proibitivi.

Visto che si tratta di una situazione inedita nella storia moderna, niente può essere escluso da questo momento in avanti.

La fine dell’Euro è anche la fine dell’Unione Europea
Francia e Germania dovranno quindi affrontare il compito non solo di digerire di miliardi (o triliardi?) di debito dei paesi PIIGS che dovranno essere in larga parte depennati, ma anche la sfida di tenere insieme l’Unione Europea il cui unico denominatore comune sono i debiti a tutti i livelli, pubblico e privato.

Ho evitato intenzionalmente ogni dato in questo post visto che siamo nel terzo anno di “cattive sorprese” causati dagli imbrogli dei membri dell’Eurozona. Il volume di tutto questo casino verrà scoperto solo nei procedimenti di bancarotta nazionali e nelle liquidazioni delle banche.

Avendo trovato molti “studi” di analisti bancari che improvvisamente fanno menzione della prossima fine dell’Euro nella sua forma attuale, io non mi divincolo dalla precedente previsione, Euro Until the Endsieg. La fine dell’Euro era stata correttamente prevista undici mesi fa in questo blog: 20.10.2010 – Il giorno in cui l’Euro ha iniziato a morire.

Il franco svizzero non è più un porto sicuro
I lettori faranno meglio nel medio e lungo termine ad abbandonare l’illusione che il franco svizzero sia un porto sicuro. L’economia svizzera dipende in modo pesante dal settore finanziario che contribuisce almeno al 12% del PIL. Un mondo di almeno 100 milioni di investitori non può trovare un porto sicuro in una moneta di un paese di sette milioni di persone. Come recita il vecchio adagio, "si possono mettere al sicuro 100 milioni ma non un trilione", il franco svizzero non può sostenere gli errori del resto del mondo.

Tutte le dissoluzioni dei sistemi monetari hanno provocato privazioni economiche, guerre e rivoluzioni. Questa volta non sarà diverso



azrael66
00venerdì 16 settembre 2011 05:59
Sono d'accordo con te Ludwig, con questa manovra non si risolvono i problemi strutturali, si prolunga l'agonia e basta.
Per quanto alcuni cittadini tedeschi abbiano inscenato delle proteste, sono, al momento, un fuoco di paglia tale da non impensierire i mercati.
Figurati, ieri sono arrivati dei dati macro pessimi, ma i traders se ne sono infiaschiati.
Rimane sempre la spada di Damocle rappresentata dal default greco, ma se le banche che ne verranno coinvolte riusciranno ad incamerare ancora denaro, è probabile supereranno l'eventuale fuoriuscita dall'euro di questo stato.

Come ho già scritto decine di volte, questo tira e molla, questo stillicidio mi logora i nervi. [SM=g1644400]
+lvdwig+
00venerdì 16 settembre 2011 08:12
il tgi sta facendo lo speciale da londra in cui si dice che 900mila eprsone del pubblico impiego verrano licenziati,ma la cosa pazzeesca e che per il 30 novembre si e organizzata la PIU GRANDE manifetazione dal dopoguerra fatta dai sindacati e non solo ,tra cui piu di due milioni di eprsone incorcieranno le braccia insomma pauroso quello annunciato ..anche se credo che epr il 30 novembre l umnita e lo scenario sara irriconsocibile ad oggi,cioe rispetto ad oggi eprche e una spirale esponeziale ,anche eprche il 21 o 28 ottobre veramente da li scattera qualcosa di basilare,che ovviamente non ein una notte ma gg dopo gg e smerpe piu veloce e lo vedete in voi,chi riesce a monitorarsi bene e in rposettiva...ma al apssato anche se sembra un controsenso,vede bene bene senza epro poterlo renderlo chiaro anche qui sembra ua cotraddizione ,il proprio cambiamento fatto fin ora..e come se tu sei fermo e il punto di riferimento si muove o tu ti muovi verai movimento,ma se sono entrambi amuoversi in modo omogeneo,ecco che muovendoti ti sembrera di essere fermo
+lvdwig+
00venerdì 16 settembre 2011 11:05
-Ocean-
00venerdì 16 settembre 2011 13:34
io credo... ma è una deduzione tutta mia e probabilmente priva di fondamento, che l'azione di ieri delle banche centrali sia stata fatta per puntellarle e renderle più forte in vista del default greco... in caso di default la grecia diventerebbe insolvente e tutte le banche con crediti verso il paese li perderebbero causando dei danni inimmaginabili.. ora già le banche stanno perdendo delle capitalizzazioni allucinanti se dovesse succedere in questo momento sarebbero troppo esposte.. mentre se le puntellano un po' e fanno salire un po' di fiducia prima del default forse riescono a salvare la baracca
imsiddi
00venerdì 16 settembre 2011 15:29
grande deduzione Ocean!

credo che la tua ipotesi é molto molto reale.

anche xke' appunto le banche "garanti" sono slegate dall'Europa (a parte la BCE), infatti sono FED, Banca nazionale Svizzera, e Giapponese.

banche che per'altro non dovrebbero (svizzera a parte) un grosso coinvolgimento per un default Greco.

la Grecia, (come letto nel documento postato nei giorni scorsi), potrebbe (molto probabilmente di sabato) dare il default in qualsiasi momento.
imsiddi
00venerdì 16 settembre 2011 15:30
Re:
+lvdwig+, 16/09/2011 08.12:

anche eprche il 21 o 28 ottobre veramente da li scattera qualcosa di basilare



ma come mai 21 o 28 ottobre? mi sono perso qlcosa? :)

imsiddi
00venerdì 16 settembre 2011 15:50
Cmq, c'e' anche un'altra ipotesi che forse non viene presa in considerazione:


la Germania e i paesi forti (Austria, Finlandia e Paesi bassi), potrebbero uscire prima che la Grecia crolli, e creare l'"Euro di alta qualità".

Francia, Portogallo, Spagna, Italia e Grecia invece, andrebbero avanti con l'"Euro di seconda qualità".

i due Euro, sarabbero identificati come due monete con valore diverso. ma forse riusciranno a fare "politicamente" vedere come un'unità della moneta Euro.

mah...
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