carte da cul

giove(R), 06/07/2011 17.23:

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tsk tsk tsk...
che acidelli che siete....

la verità è che è stato "un Salvataggio da Campioni!!"

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e comunque dice che è andata così:
bambine: "nonna nonna! ci ha salvato Bruno Conti!"
nonna: "ma figuratevi se Bruno Conti si ferma da queste parti"

... "e invece sono popio io!"

LA GAZZETTA DELLO SPORT- La storia risale al 2000: a Roma il Giubileo, a Sydney le Olimpiadi. Quella di Carlos Kameni, come tutte le favole, è racchiusa dentro le pagine di un libro, «I piedi in Italia, il cuore in Africa» , edito da Rizzoli e autobiografia di Samuel Eto’o, scritta dal giornalista Pierluigi Pardo. In Camerun i portieri non sono granché: Kameni, che ha 16 anni, viene notato da Tommy N’Kono in un provino organizzato tra i giovani che giocano in Francia. «Parte in aereo con noi — si legge —. Con un destino da riserva già scritto» . Decisivo Nello stupore generale, l’allenatore punta sul «ragazzino» , che prima di entrare in campo parla con Eto’o e gli altri come fossero gli ultimi arrivati: «Giocate senza paura, io vi coprirò le spalle» . Non scherzava: il Camerun batte il Brasile di Ronaldinho resistendo in doppia inferiorità numerica, il Cile «che costruisce dieci occasioni da gol» e in finale la Spagna di Xavi e Puyol (un caso?). Para un rigore, il Camerun vince la medaglia d’oro e Kameni, il più giovane giocatore a vincere un’Olimpiade, diventa un eroe nazionale [...] In quegli anni, di Kameni si diceva: «Ma chi è, Superman?» . A Trigoria incrociano le dita.


per la cronaca, kameni in finale non parò nessun rigore...uno degli spagnoli prese la traversa.

incredibile ma vero, la stronzata di Baldini riesce nell'impresa di rendere credibile praticamente un intero articolo di Roberto Renga.
erano anni che scriveva cose traballanti, patetiche, ridicole.

Baldini è riuscito anche in questo vernissage..

ma perchè questo pezzo di Valdiserri??io l'ho sentito ha fatto una battuta..pungente e nn a caso..ma da qua a farci un pezzo così...E'l'effetto domino di quell'intervista cmq...


Totti offeso replica a Baldini (futuro dg)
«È vero, valgo mille euro»
Il numero 10 ironizza dopo l'attacco del braccio destro
di Capello che lo aveva definito «pigro»: è come se mi avessero dato una coltellata alla schiena

Dal nostro inviato LUCA VALDISERRI




RISCONE DI BRUNICO—In quello che sta succedendo tra Londra e la Val Pusteria ci sono tutta Roma e tutta la Roma, in una spirale di passioni che nessuno, al di fuori della Città eterna e dalla sua squadra, può capire fino in fondo. C’è la tragedia: «È come se mi avessero dato una coltellata alla schiena...». È questa l’espressione che Francesco Totti ha usato con chi gli sta vicino dopo le parole di Franco Baldini, braccio destro di Fabio Capello alla nazionale inglese e prossimo direttore generale della Roma («Totti deve liberarsi dalla sua pigrizia e da chi usa il suo nome a sua insaputa, guardando solo al calcio senza occuparsi di altro»).

E c’è la commedia, che si materializza alla festa dei Roma club, quando vengono messe all’asta per beneficenza le maglie di Totti, Borriello e De Rossi. È lì che il capitano giallorosso parla e, con la solita ironia, tira fendenti. Si batte la sua maglia e Francesco scherza: «Hanno chiamato dall’Inghilterra, offrono 1.000 euro». La maglia viene poi acquistata da Luis Enrique per 1.100 euro e l’allenatore spagnolo la regala a un tifoso portatore di handicap. Si batte la maglia di De Rossi e Totti si lascia scappare: «Ha un grande valore, dato che è l’ultima con la Roma. Offro 12 euro». Il centrocampista sorride: «A lui piace sempre scherzare». Poi se la compra per 1.000 euro e la regala al pubblico.

La Roma in ritiro a Brunico




Nel frattempo, a Boston, Thomas DiBenedetto, presidente in pectore, si è fatto tradurre l’intervista di Baldini, non ha gradito ma ha deciso di non fare commenti. Anche la squadra ha letto, commentato in spogliatoio e affidato a Marco Cassetti, alla sesta stagione alla Roma, ieri «estratto» per la conferenza stampa, la sua versione: «Non ho conosciuto il signor Baldini nella sua esperienza precedente a Roma, ma conosco Francesco e mi sembra abbia dimostrato sul campo chi è, superando il record di gol di Roberto Baggio. Totti e Baldini sono adulti: se avranno qualcosa da dirsi, lo faranno tra di loro».

E la maglia di De Rossi sarà davvero l’ultima? Capitan Futuro, contratto in scadenza giugno 2012, è tentato da Manchester City e Chelsea, che gli offrono 7 milioni di euro. L’amore di De Rossi per la Roma, la stima che Luis Enrique ha di lui (e di Borriello), il lavoro certosino dell’a.d. Claudio Fenucci stanno cercando il «miracolo». La Roma offre un contratto con parte fissa e a obiettivo da un minimo di 4 milioni (meno di quanto De Rossi guadagna adesso) a un massimo di 5,5. Basterà?

Sound72, 20/07/2011 14.07:

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E'l'effetto domino di quell'intervista cmq...

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poco ma sicuro... e ribadisco l'allegoria dei due piatti della bilancia dove da una parte ci sono i vantaggi e dall'altra gli svantaggi che derivano da quell'intervista.
la bilancia pende sempre dalla parte dei secondi.
da qualunque angolazione la si voglia vedere.

che coglione che è stato Baldini. Ha praticamente sdoganato ciò che a mezza bocca, mezza penna, mezza tastiera già aleggiava.
ora il problema Totti, la guerra intestina, il clima cupo di Trigoria sarà un dato di fatto sulla cui base ricamare e rendere credibili e filanti ogni tipo di congetture, conclusioni e sentenze.
con la sua intervista diventa tutto "free".

dal nostro inviato Ugo Trani
RISCONE - «Come una pugnalata alle spalle». Francesco Totti, nel ritiro di Riscone, ancora si chiede perché. Come mai Franco Baldini, futuro direttore generale del club giallorosso, lo abbia colpito senza un motivo vero. Il capitano ne parla con gli amici e i compagni, da oggi anche con il papà Enzo che ha raggiunto la Val Pusteria a tarda sera. Senza perdere il sorriso, come ha fatto in palestra con Daniele De Rossi dopo l’allenamento della mattina. Senza perdere soprattutto il consenso del suo popolo, accanto a lui ieri prima delle 10 per un caffè bevuto tra la gente, con gli occhi ancora gonfi di sonno. Un caffè insieme con Simone Perrotta e con tanti tifosi giallorossi, prima di togliersi la felpa rossa e di scendere in campo. Foto e autografi in cambio di cori e applausi. E in serata, durante la presentazione della squadra a Brunico, mentre venivano messe all’asta per beneficenza le maglie dei giocatori giallorossi, Totti non si è risparmiato una battuta acida, indirettamente rivolta a Baldini:

«Hanno chiamato dall’Inghilterra, per la mia maglietta hanno offerto mille euro». Poi scherzando: «Quella di De Rossi vale dodici euro. Prendetela, è l’ultima». La acquista De Rossi e la regala ai tifosi. E’ stato poi Luis Enrique a pagarne 1.100 per la casacca numero 10 del capitano.

Il mondo romanista ruota ancora attorno a Totti, finito nel mirino per l’ennesima telenovela della sua vita e della sua carriera. Baldini lo vuole meno santino e più calciatore. Ma proprio Sky lo dipinge Santo nello spot che presenta la nuova stagione. Meglio addirittura statua che dal vivo (avevano provato, ma il regista ha preferito la sagoma da innalzare, perché rende meglio l’idea). Sky sceglie ancora Francesco. Non perché Santo. Perché la Roma e il calcio italiano si identificano in lui. La tv satellitare solo un anno fa aveva puntato su Mirko Vucinic, per provare con un volto nuovo. Meglio il vecchio, però. Che non tramonta mai.

Baldini lo considera pigro. Totti non accetta e ricorda le fatiche per mettersi a disposizione di Lippi dopo essersi fratturato un piede e vincere nel 2006 con la Nazionale in Germania il quarto titolo della storia del nostro calcio. Di infortuni ne ha superati tanti, proprio con la stessa facilità con cui ha battuto record di ogni genere. Davanti a Baggio e adesso quinto nella classifica di tutti i tempi dei marcatori della serie A con 207 reti. Nessuno come lui in quanto a presenze con la maglia della Roma in campionato e nelle coppe, per un totale di 610. E i gol sono stati in tutto, solo in giallorosso, ben 262.

Totti è la Roma. Anche all’estero, come lo fu Bruno Conti, riportato al settore giovanile perché la nuova proprietà lo vuole al massimo lì. Destino che unisce due campioni del mondo e della storia giallorossa, poco amati (sopportati?) da chi è appena entrato. Baldini gli ha fatto sapere che «nemmeno Raul ha un suo ufficio al Real», anche se il paragone non regge perché l’attaccante spagnolo è solo uno dei grandi della storia della società madridista, tra l’altro emigrato in Germania allo Schalke, e non il più grande di sempre. Ma il futuro dg non è ancora riuscito a togliere al capitano la stanza al primo piano di Trigoria, davanti a quella dell’ufficio stampa, dove Francesco conserva i suoi trofei e il suo merchandising che tira più di quello di tutto il club, da anni alimentato dall’immagine del campione.

Lo ha, però, privato dell’amico-fisioterapista Vincenzo Buzzi che il capitano ha difeso a nome dei compagni. E, nell’unica telefonata tra i due dall’inizio della nuova éra, gli ha detto di non occuparsi di mercato. Totti gli aveva fatto il nome di Buffon, tra quelli interessati a vestire la maglia giallorossa, Baldini gi ha risposto di «pensare a giocare e basta, per gli acquisti ci siamo noi». In passato, anche quello con il nuovo direttore generale che all’epoca era solo direttore sportivo, Francesco fu usato anche per certi contatti. Per far da calamita.

Il prossimo dg non gli consiglia solo di «liberarsi della sua pigrizia». Ma anche «di chi usa il suo nome, anche a sua insaputa». E il riferimento al clan, confermato da chi lo ha intervistato, irrita Totti.
L’uscita può essere stata mirata. Baldini, chiamato dal consorzio americano per scegliere gli uomini giusti, interviene a nome della proprietà. Anche se, nonostante le smentite postdatate, DiBenedetto non ha gradito quella parentesi del nuovo dg su Francesco che per il bostoniano è il «miglior calciatore italiano». Baldini forse avrà pensato di spostare l’attenzione: parliamo del campione che c’è perché altri per ora non ne abbiamo e chissà se arriveranno. Accendiamo il dibattito su Totti visto che altri Totti all’orizzonte non si vedono.

La squadra è con lui. Sentite Cassetti: «Il signor Franco Baldini non l’ho conosciuto: quando lui era alla Roma non c’ero io. Quindi mi è difficile giudicare. So però chi è Totti che ha sempre dimostrato il suo valore sul campo, superando anche Baggio. Non mi sembra il caso di attaccarlo. Sono adulti e vaccinati, se ci sarà bisogno si confronteranno». Non sappiamo quando e si spera stavolta a quattr’occhi. C’è tempo sino al 2019. Il contratto del capitano con la Roma scade nel 2014. Ma esiste pure una scrittura privata per altri cinque da dirigente.

Sondaggio: nella polemica di Baldini contro Totti a chi date ragione?

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capirai i vermi adorano sguazzare nella merda...

leggeri ancora si scandalizza per renga...

in che senso si è scandalizzato?

Ha criticato Renga per l'articolo,ci è rimasto male perchè non si aspettava da Renga certe cose.Ma come,si meraviglia per renga?Io non parlo quasi mai di renga perchè si commenta da solo,è uno dei peggio.

articolo di renga

Preoccupazione e sorpresa. Due sentimenti distanti dall’entusiamo e dalla voglia messa in campo in questi giorni di ritiro dalla nuova Roma di Luis Enrique. A quanto pare però, l’atteso closing della trattativa con Di Benedetto tarda ad arrivare a causa di mancanza di liquidi e di una situazione debitoria saltata fuori solo da pochi giorni. A fare chiarezza ci ha pensato il giornalista Roberto Renga, intervenuto ai microfoni di Radio Ies: “So che Unicredit non ha notizie degli americani. Il closing verrà di nuovo rinviato, a Brunico sono tutti preoccupati. La Roma non ha preso Stekelenburg perchè non ci sono i soldi per pagarlo, e ci sono problemi anche per Bojan. E’ stato preso Heinze perchè era a parametro zero,e verrà pagato mese per mese. Problemi anche per Lamela, mancano le fidejussioni bancarie. Se non ci sono i soldi, chi mette in porta la Roma? Non c’è una lira, e gli americani non sono dietro l’angolo come pare. Il problema è che Baldini è a Londra, Sabatini non ha firmato, solo Fenucci lo ha fatto. Mi dicono che i problemi tra Unicredit e gli americani ci sono e sono gravi. Sono molto preoccupato. In questo momento la Roma è profondamente preoccupata per il suo futuro. Se gli americani non arrivano, può rimanere Unicredit a capo della Roma? Che figura ci fa la banca a livello internazionale? A Brunico stanno aspettando i dirigenti, ma non è detto che domani arriveranno. Nessuno ha avvisato Totti che domani Sabatini gli parlerà. Spero che dopo queste mie parole ci siano reazioni da parte di Unicredit o degli americani. Diteci cosa sta succedendo. I tifosi hanno il diritto di sapere e chi è al vertice ha il dovere di informare”.


prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

dalla Gazzetta articolo di Pugliese.
parlando di Bojan e della formula del suo arrivo scrive:

Vantaggi? Per la Roma, appunto, il mancato esborso, per il Barcellona il poter mettere subito a bilancio una passività virtuale.

passività scrive.. quindi si riferisce ai 13 che darà "al termine della stagione 2012-2013" (e quindi nè il prossimo, nè il prossimo ancora, ma "fra tre" bilanci.

quindi perchè "subito" metto a bilancio un'operazione che faccio fra 3 annate?

sicuro Pugliese?

conferenza stampa di Heinze.
Domande di D'ubaldo...

"di che parte dell'argentina sei?" e, siccome i momenti di ispirazione vanno sfruttati: "hai mai giocato con Burdisso?"

ma cazzo documentati cazzo....

giove(R), 23/07/2011 11.59:

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"hai mai giocato con Burdisso?"

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guarda che D'Ubaldo sta dando il top del top del top di sè...madonna c'hannoc erte prime firme lì...
leggi che dice oggi, occhio che questa (e la sua totale surrealtà)

Gli schemi più inte­ressanti provati in allena­mento riguardano l’attacco. Luis Enrique giocherà con il 4-3-3, che può essere anche 4-3-1-2 o 4-3-2-1. Dipende dalla posizione di Totti. Il tri­dente si muoverà secondo un triangolo isoscele. In questi giorni lo spagnolo sta provan­do Borriello a destra, Totti al centro e Vucinic a sinistra. Il capitano parte da una posi­zione di trequartista e si butta dentro. Quan­do lo fa, Borriello e Vucinic, che partono lar­ghi, arretrano alle sue spalle. In pratica, si capovolge il vertice del triangolo.

ma perchè triangolo isoscele, perchè?
avrà aiutato il figlio piccolo a fare i compiti?
reminescenze da ..:Sussidiario..?

perchè isoscele...?

LEGGO – Il dopo Vucinic è già qui. Nel weekend l’attaccante libererà l’armadietto di Trigoria e scapperà da un ambiente da lui definito «invivibile». [...] Marotta, dopo aver ottenuto il sì di Vucinic (triennale da 3,5 milioni a stagione), ha cenato mercoledì notte con l’ad giallorosso Fenucci e avrebbe trovato un accordo sulla base di 18 milioni (16 subito più 3 di bonus legati a presenze e gol). Una doppia mossa, quella di Marotta, che di fatto ha scavalcato Sabatini. Il diesse giallorosso non ha gradito l’atteggiamento della dirigenza juventina (lo stesso che mandò su tutte le furie il presidente dell’Atletico Cerezo riguardo l’affare-Aguero) e lo farà presente nell’incontro previsto domani a Milano.
Da Spagna e Inghilterra però sono in arrivo le controfferte. Il Tottenham ha messo sul piatto 15 milioni più il cartellino di Kranjkar, trequartista croato a lungo seguito da Sabatini. [...] Al suo posto a Roma arriverà uno tra Nilmar (Villareal) e Douglas Costa (Shakthar). Il primo costa tanto (18 milioni), ma è uno dei nomi segnalati proprio da Luis Enrique, il secondo è comunitario, ha sette anni di meno e costa la metà. In seconda battuta c’è il genoano Palacio per il quale però bisogna superare la concorrenza dell’Inter.
All’inizio della prossima settimana a Roma dovrebbe arrivare il difensore richiesto da Luis Enrique. [...] Ufficiale Julio Sergio in prestito a Lecce.

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e dopo la geometria ecco la matematica creativa di LEGGO
da oggi 16+3 fa 18

piccola rassegna di "tramati da insolazione" (e speriamo che sia solo insolazione, perchè temo che sia più un'incapacità cronica...)

IL ROMANISTA (D. CASSINI) - (...) in attesa di conoscere l’esito della trattativa fra Partizan e Blackburn Rovers per Radosav Petrovic, classe ’89, centrocampista della squadra di Belgrado e della nazionale serba. I contatti con il Partizan ci sono, la valutazione del suo cartellino si aggira intorno ai tre milioni di euro, il problema non è nemmeno più il passaporto, visto che la partenza di Vucinic ha liberato un posto da extracomunitario. (...)
stamo ancora così???

......

(...) l'Argentina, che da parte sua ha vinto il girone F grazie al successo per 3-0 contro la Corea del Nord. Ancora assente il romanista Lamela, per problemi ad una caviglia (...)

(ansa)

ma come "ancora", le prime due le ha giocate...

......

CORSPORT (R. MAIDA) - Bojan Krkic Perez (...) In attesa del decollo giocherella con il telefonino, quello su cui ha installato lo sfondo della Curva Sud (.....)

ma glielo hanno chiesto proprio alla conferenza stampa di presentazione e ha deto "no non ho la curva sud sullo sfondo, ho i video del derby"

GASPORT (F. ODDI) - «Porque no joca Totti?» Se lo saranno chiesto in tanti, ieri sera,
Eric Lamela se lo è chiesto ad alta voce, gli ha provato a rispondere — alzando le spalle — il signor Mancini, del Mancini Park Hotel, l'albergo dove l'argentino è stato portato direttamente dall'aeroporto, visto che tanto a Trigoria c'erano giusto i custodi. «Y Pizarro?» «Infortunio» «Y Rosi?», e qui la risposta non è arrivata proprio, soppiantata da una domanda pensata ma non detta: perché un 19enne che giocava nel River Plate conosce Aleandro Rosi, e chiede di lui?

Ospite d'onore A Fiumicino — volo AR1140 da Buenos Aires, arrivo previsto per le 17, effettivo un'ora dopo — era stato fatto uscire da una via secondaria, per proteggere non la privacy ma l'esclusiva: le telecamere c'erano, ma erano quelle degli Aeroporti di Roma. In albergo tavolo accanto al televisore, partita acquistata apposta per lui, e a giudicare dal tempo che c'è voluto non deve capitare molto spesso. Scarpe bianche, maglietta e blackberry pure con foto a San Pietro come sfondo, calzoncini dell'Argentina col 10 stampato, che facevano pensare alla vecchia gag di Crozza-Sacchi che si lamentava dei giocatori che mettevano la maglia col nome anche per ballare. A tavola con lui l'agente, sul divanetto anche il padrone dell'albergo, per rispondere alle sue domande «Okaka dove jocava?» «Y Caprari?». Da un mese qui alloggia anche Heinze, Lamela non lo incontrerà: alle 9.30 lo porteranno al Gemelli, poi dormirà a Trigoria. Per controllare da vicino quella caviglia che fa ancora «un pochito mal».

sulla Gazzetta eh? nel 2011...ma scrivi in italiano cazzone!

Giove non capisco il tuo astio per "Repubblica", hai letto quest'articolo ? lo so lo so è un pò troppo dalla parte di Totti


LA REPUBBLICA (G. ROMAGNOLI) - Come in una tragedia mitologica, in cui il dominio del re è gravato da un vaticinio: “Ai tuoi piedi avrai uomini e città / finché dal nulla un ispanico verrà”. Così Francesco Totti vive l’avverarsi di un momento inevitabile che la sua psicologia traduce però come inatteso e, soprattutto, ingiusto. Eppur succede, e succede sempre: ora legale o ora solare a un certo punto si fa buio, due o tre atti ma poi il sipario cala, a 65 anni si va in pensione e, nel calcio, a 35 si gioca titolari quasi soltanto in porta. Ci sono eccezioni (Zanetti, Di Natale…), ma le decidono le condizioni fisiche, le necessità tattiche e, per quanto inaudito possa sembrare, gli allenatori che per questo sono pagati. Vallo a spiegare a Francesco Totti. Se ne sta, ingrugnito, sull’ottavo colle di Roma. Gli unici momenti in cui prende le cose con ironia sono quelli in cui appare negli spot televisivi. Non parla se non attraverso le magliette. Un tempo sbeffeggiavano l’avversario (“Vi ho purgato ancora”), adesso esprimono stizza (“Basta!”). Non risponde al cellulare, guarda il numero sul display e fa una smorfia: ancora 0044, il prefisso inglese che segnala il portatile dell’odiato Franco Baldini. Il dirigente che, lesa maestà, osò dirgli “pigro”. E pensare che appena due anni fa un personaggio chiave dello staff di Totti, il preparatore atletico Vito Scala, disse più o meno la stessa cosa: «Senza la sua pigrizia psicologica non avrebbe limiti». E non si aprì il cielo. Ma quello era uno scudiero.

Questi altri sono i fantasmi incarnati della profezia, agenti di una congiura internazionale, venuti infatti da Inghilterra, Spagna e perfino Stati Uniti d’America per abbattere l’ultimo re di Roma. Non hanno storia e non la conoscono. Non hanno riconoscenza. E perché dovrebbero? Per gente come Tom DiBenedetto uno come Totti appartiene all’esercito dei posteri: personaggi indistinti che per lui non hanno fatto niente. Ma che pretendono molto. Otto milioni e seicentomila euro per i prossimi due anni, a esser precisi. Più il rispetto di una scrittura privata firmata dalla precedente gestione che garantiva altri (cinque?) anni ben pagati come dirigente. Questa è la prosa dei fatti, anzi la matematica. Il resto è commedia. Ipocrita come ogni recitazione. L’allenatore dice che Totti è straordinario, ma un giocatore come gli altri. Il riesumato Osvaldo si presenta con attestazioni di stima e si prepara a sfilargli la maglia. Totti ascolta, guarda e s’incupisce. Se il paragone non l’offende (ma è quasi impossibile che non accada) sta ormai alla Roma come Emilio Fede al Tg4. Era amico del padrone, avevano fatto “grandi cose” insieme. Ha strangolato i possibili successori nella culla. È rimasto oltre l’età della pensione e della buona apparenza. Il suo notiziario galleggia per inerzia. La Roma di Totti anche. Q u a l c h e volta sa ancora essere decisivo. Ma è anche vero che Spalletti fece una striscia vincente in sua assenza e Ranieri lo tolse per rimontare nel derby più importante l’anno del quasi scudetto. Totti è un campione. Non “è stato”. Lo è. Ha ancora la personalità, le giocate, il tiro. La rabbia, perfino, che lo innesca.

Che cosa gli manca, allora? La lucidità e il coraggio di capire che tutto questo non basta. È un 35enne italiano, esemplare perfetto di una generazione allevata in un contesto culturale in cui la vita, personale e professionale, viene immaginata come un percorso autogestito, in cui ogni intoppo è un’ingiustizia. E se anche fosse? Nell’americano pragmatismo di Tom DiBenedetto l’ingiustizia fa parte dell’esistenza: si commette e si subisce. Bisogna essere forti per sopraffare, ma ancor più forti per incassare. C’è un tempo per relegare Cassano e uno per essere relegati da Lamela, o chi per lui. Soprattutto, c’è sempre un tempo (non due, ho detto uno) per reagire. Ci si può sedere ed aspettare (con 8,6 milioni in tasca) che quel tempo venga. Senza illudersi che la città intera lo invochi. Mezza, al massimo. E pare in calo. Ci sono alternative? Totti non è (e non può essere per via dell’ingaggio) Nesta, che dopo la gioventù laziale del “Non devo dimostrare niente a nessuno” è andato a Milano a dimostrare tutto. Non è Beckham che sverna con Victoria al sole californiano: lui e Ilary in America si rifugerebbero in un ristorante italiano del Greenwich Village con le sporte dell’outlet. Totti è Roma e non c’è profezia avverata che possa allontanarlo. Nel corso d’inglese che segue durante le pubblicità dovrebbe farsi spiegare la parola “mobbing”. E “how to survive”. Resistendo, aspettando, magari facendosi mancare di rispetto perché l’avversario perda la reputazione, ma soprattutto cogliendo l’occasione quando verrà: entrando e segnando o facendo segnare. A esserne capaci. Perché lì sta il bivio tra l’ingiustizia e il corso del tempo.

mortacci

credo che a repubblica abbiano una sezione a parte dove lavorano pure la notte x creare e tenersi buone al primo articolo utile battutine gratuite come quella sul ristorante italiano.

Te lo sporchi il culo con articoli del genere.