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carte da cul

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2024 12:03
05/09/2011 16:21
 
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Re:
lucolas999, 05/09/2011 12.54:

Giove non capisco il tuo astio per "Repubblica", hai letto quest'articolo ? lo so lo so è un pò troppo dalla parte di Totti [SM=g27991]


LA REPUBBLICA (G. ROMAGNOLI) - Come in una tragedia mitologica, in cui il dominio del re è gravato da un vaticinio: “Ai tuoi piedi avrai uomini e città / finché dal nulla un ispanico verrà”. Così Francesco Totti vive l’avverarsi di un momento inevitabile che la sua psicologia traduce però come inatteso e, soprattutto, ingiusto. Eppur succede, e succede sempre: ora legale o ora solare a un certo punto si fa buio, due o tre atti ma poi il sipario cala, a 65 anni si va in pensione e, nel calcio, a 35 si gioca titolari quasi soltanto in porta. Ci sono eccezioni (Zanetti, Di Natale…), ma le decidono le condizioni fisiche, le necessità tattiche e, per quanto inaudito possa sembrare, gli allenatori che per questo sono pagati. Vallo a spiegare a Francesco Totti. Se ne sta, ingrugnito, sull’ottavo colle di Roma. Gli unici momenti in cui prende le cose con ironia sono quelli in cui appare negli spot televisivi. Non parla se non attraverso le magliette. Un tempo sbeffeggiavano l’avversario (“Vi ho purgato ancora”), adesso esprimono stizza (“Basta!”). Non risponde al cellulare, guarda il numero sul display e fa una smorfia: ancora 0044, il prefisso inglese che segnala il portatile dell’odiato Franco Baldini. Il dirigente che, lesa maestà, osò dirgli “pigro”. E pensare che appena due anni fa un personaggio chiave dello staff di Totti, il preparatore atletico Vito Scala, disse più o meno la stessa cosa: «Senza la sua pigrizia psicologica non avrebbe limiti». E non si aprì il cielo. Ma quello era uno scudiero.

Questi altri sono i fantasmi incarnati della profezia, agenti di una congiura internazionale, venuti infatti da Inghilterra, Spagna e perfino Stati Uniti d’America per abbattere l’ultimo re di Roma. Non hanno storia e non la conoscono. Non hanno riconoscenza. E perché dovrebbero? Per gente come Tom DiBenedetto uno come Totti appartiene all’esercito dei posteri: personaggi indistinti che per lui non hanno fatto niente. Ma che pretendono molto. Otto milioni e seicentomila euro per i prossimi due anni, a esser precisi. Più il rispetto di una scrittura privata firmata dalla precedente gestione che garantiva altri (cinque?) anni ben pagati come dirigente. Questa è la prosa dei fatti, anzi la matematica. Il resto è commedia. Ipocrita come ogni recitazione. L’allenatore dice che Totti è straordinario, ma un giocatore come gli altri. Il riesumato Osvaldo si presenta con attestazioni di stima e si prepara a sfilargli la maglia. Totti ascolta, guarda e s’incupisce. Se il paragone non l’offende (ma è quasi impossibile che non accada) sta ormai alla Roma come Emilio Fede al Tg4. Era amico del padrone, avevano fatto “grandi cose” insieme. Ha strangolato i possibili successori nella culla. È rimasto oltre l’età della pensione e della buona apparenza. Il suo notiziario galleggia per inerzia. La Roma di Totti anche. Q u a l c h e volta sa ancora essere decisivo. Ma è anche vero che Spalletti fece una striscia vincente in sua assenza e Ranieri lo tolse per rimontare nel derby più importante l’anno del quasi scudetto. Totti è un campione. Non “è stato”. Lo è. Ha ancora la personalità, le giocate, il tiro. La rabbia, perfino, che lo innesca.

Che cosa gli manca, allora? La lucidità e il coraggio di capire che tutto questo non basta. È un 35enne italiano, esemplare perfetto di una generazione allevata in un contesto culturale in cui la vita, personale e professionale, viene immaginata come un percorso autogestito, in cui ogni intoppo è un’ingiustizia. E se anche fosse? Nell’americano pragmatismo di Tom DiBenedetto l’ingiustizia fa parte dell’esistenza: si commette e si subisce. Bisogna essere forti per sopraffare, ma ancor più forti per incassare. C’è un tempo per relegare Cassano e uno per essere relegati da Lamela, o chi per lui. Soprattutto, c’è sempre un tempo (non due, ho detto uno) per reagire. Ci si può sedere ed aspettare (con 8,6 milioni in tasca) che quel tempo venga. Senza illudersi che la città intera lo invochi. Mezza, al massimo. E pare in calo. Ci sono alternative? Totti non è (e non può essere per via dell’ingaggio) Nesta, che dopo la gioventù laziale del “Non devo dimostrare niente a nessuno” è andato a Milano a dimostrare tutto. Non è Beckham che sverna con Victoria al sole californiano: lui e Ilary in America si rifugerebbero in un ristorante italiano del Greenwich Village con le sporte dell’outlet. Totti è Roma e non c’è profezia avverata che possa allontanarlo. Nel corso d’inglese che segue durante le pubblicità dovrebbe farsi spiegare la parola “mobbing”. E “how to survive”. Resistendo, aspettando, magari facendosi mancare di rispetto perché l’avversario perda la reputazione, ma soprattutto cogliendo l’occasione quando verrà: entrando e segnando o facendo segnare. A esserne capaci. Perché lì sta il bivio tra l’ingiustizia e il corso del tempo.

mortacci
[SM=g10650]




veramente li mortacci...... non mi viene niente di più indicativo.
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02/10/2011 21:56
 
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ROMASHOES
Pareggio esterno invece per gli Allievi Nazionali, ospiti del Palermo. I ragazzi guidati da Sergio Tovalieri, acciuffano il pareggio in rimonta grazie alle reti di Battaglia e Ferri (entrambe siglate nel secondo tempo) che replicano ai gol di Asta e Canzonieri e fissano il risultato sul 2-2.
Giacomo Capellini
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[SM=g27993] SERGIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO?
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04/10/2011 13:52
 
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crolla un palazzo?
WOW!..sfodera il tuo sorriso migliore!
e a destra hai pure la STRAgnocca imbarazzante...

[SM=g6112] anche on line..
[Modificato da Sound72 04/10/2011 13:53]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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13/10/2011 20:04
 
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corriere dello sport..

cile-perù 4-2

"Cile pronto riscatto, a segno anche Vargas"

vero..ma ha segnato il Vargas cileno...
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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16/12/2011 16:33
 
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IL TEMPO (G. GIUBILO) - Era comparso qualche raggio di sole, dopo la bella prova dei resti della Roma, capaci di frenare la marcia di una capolista ancora vergine da sconfitte. Poi il cielo romanista si è presto adeguato all'irrompere del clima invernale, magari in ritardo ma invariabilmente sgradevole. Nuvole nere sul fronte societario, ma anche sull'umore dei tifosi: quelli veri, non gli stessi che avevano spedito Vucinic a Torino per far grande la Juventus, che per mesi hanno bofonchiato su Daniele De Rossi considerato una scarpa vecchia, che non si sono fermati neanche di fronte al campione di più alto livello che la storia giallorossa abbia mai espresso. (segnare punto n. 1 La contestazione verso Francesco Totti ha purtroppo trovato una risonanza mediatica di notevoli proporzioni, come la dimensione del personaggio pretendeva. Schieramento quasi a senso unico in difesa del prestigio e dell'immagine del capitano.(segnare punto n. 2

Un dibattito ampio, del quale non si avvertiva l'esigenza, in presenza di una classifica non esaltante e di ulteriori impegni complessi , prima il San Paolo di Napoli, poi il Dall'Ara che ha fatto pace con il suo Bologna rivitalizzato da Stefano Pioli. Non prevista la presenza di cronisti, per la festa di Natale giallorossa: Sky (pesano, i soldi della televisione) si è assicurata un varco privilegiato, che l'ha portata a diretto contatto con il risentimento di Francesco, che mai avrebbe immaginato di poter diventare oggetto di contestazione per un rigore fallito. L'intervista, e le sue pesanti conseguenze, chiamano in causa la strategia della comunicazione societaria, proprio quando sembravano superati i disagi prodotti negli anni precedenti da una gestione assente, prima ancora che deficitaria. Un passo falso che poteva, e doveva, essere evitato (segnare punto n. 3 , non apprezzabili i segnali di reazione da parte di chi gestisce Trigoria. Inevitabile che il tifo, ma anche la critica, siano spiazzati: specialmente quando cambiano gli scenari del potere economico, anche se la solidità della cordata americana non è in discussione. A lungo abbiamo lamentato l'assenza totale di voci autorevoli, c'era soltanto Spalletti a svolgere un compito che non gli spettava, unico interlocutore per gli addetti all'informazione. La Roma è ancora in tempo per ricompattare le file e per rispondere a chi invoca maggiore chiarezza, sia Franco Baldini, sia Walter Sabatini sono in grado di onorare questo ruolo, attendiamo che finalmente si facciano vivi.



punto n. 1:
1a) non sono stati i tifosi a "spedire" Vucinic alla Juve. casomai Vucinic era già d'accordo con i bianconeri. il sovvertimento totale della realtà, la circonvenzione di incapaci, fatta in questo caso, da un semi-incapace, per motivi di evidente senilità, e anche quando era più giovane, di vocazione da lacchè e da slinguazzamento. Giubilo è sempre stato un servile cortigiano, a dispetto del suo attegiarsi a grnade critico.
Giubilo è il classico romano che incarna il luogo comune del romano che gli basta vedere indosso a uno la cravatta e prende a chiamarlo "dottò". Giubilo è ed è sempre stato così.

1b) "a rendere grande la Juventus"?????? [SM=g27993] hai capito Giubilo? c'era la vecchia che non voleva morì perchè "nona veva ancora visto tutto" e c'è Giubilo che non vò morì "perchè ha ancora detto solo la metà delle stronzate che il suo potenziale di cazzaro al cubo può esprimere". e vedo che sta recuperando.
e beh... la Juve è proprio diventata grande e proprio grazie a Vucinic, mbè! senza Vucinic, che Maradona gli fa una pippa, la Juve oggis arebbe nei bassifondi.
secondo il povero Gianfranchino, che...

1c)...che si permette la patente di giudice su chi è vero tifoso e chi no. e poi si augura che la Roma, una volta otenuto l'accesso alla Coppa UEFA, perda ed esca. come si vede il la linea tra tifoso vero e tifoso falso è molto labile. e poi c'è una terza categoria, nella quale Giubilo è immerso fino agli occhi e non se ne accorge: il tifoso del cazzo. ma poi...

1d) ...ma come uno come Giubilo che prende sempre le distanze dai tifosi "perchè io sono un professionista!", si mette a fare un articolo sui tifosi? un professionsita che parla di certe facezie, e del..vulgus? che dire professionsita lo è certamente, ma della cazzata e della manipolazione. per idioti però. perchèbasta una quinta elementare e/o 3 libri letti, forse anche 3 fumetti, per sgamare un tale cocomeraro.

1e) resta infine da sottolineare l'infamità, la doppiezza, che emerge quando vengono bacchettati dal basso di un uomo sempre in ginocchio, tutti o quasi i tifosi, equiparando lo schifo di chi attacca Totti per strada, a chi non si può permettere di "bofonchiare" che De Rossi negli ultimi 3 campioanti aveva giocato molto, ma molto male, almeno a livelli della metà della metà del suo rendimento fino a 3 anni fa, e persino a chi dopo 5 anni a vedere "mezze annate" di Vucinic si può essere stancato.

si salva, nella servile mentalità di Giubilo, e lo potete ben notare, solo chi "non discute ma ama". questi e solo questi, sarebbero i tifosi delal Roma che possono fregiarsi del marchio DOC.


punto 2) si critica la "comunicazione giallorossa", si parla di "dibattito del quale non si sentiva la mancanza"... ma poi dopo aver bacchettato la counicazione e i tifosi, l'unico che passa indenne di fronte alla sua uscita stucchevole nonchè sbaglaita nei modi e nei tempi, è proprio chi ha "comunicato". cioè Totti. che ha messo in piazza na cagata di 3 tifosi 3 e ne ha fatto una bomba che è andata sui siti di mezza europa, non solo a Roma.
perciò si critica la "comunicazione giallorossa" per ...

3) ... "Un passo falso che poteva, e doveva, essere evitato" ...
e per evitare l'incidente cosa avrrebbe dovuto fare la Roma?
imporre a Totti di non parlare mai più? mettergli il bavaglio?
e cosa c'entrerebbe il fatto che questa polemica sia collegata al fatto (Giubilo questo lascia intenedere) che ai saluti di Natale fosse presente solo SKY? perchè? se fossero stati presenti tutti la domanda non sarebbe stata posta? cosa sarebbe cambiato "ai fini" di una diversa direzione delle dichiarazioni di Totti, che tanto quelle cose le avrebbe dette comunque?



come si dice...s e ne vanno sempre i migliori... e infatti tra De Cesari, Brera, Viola, e tanti altri coetanei e semi coetanei di Giubilo... l'unico rimasto è proprio il Peggiore.


[Modificato da giove(R) 16/12/2011 16:34]


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che gran coglione giubilo, quoto tutto ovviamente.
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16/12/2011 20:42
 
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quoto giove,specie l'ultima riga (si',siamo cattivi [SM=g27997] ).
Radical chic che non ho mai sopportato.
oficial para amigos de sto cazzo.
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17/12/2011 10:23
 
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tra l'altro Giubilo io me lo ricordo come uno che aveva applaudito incondizionatamente la cessione di Vucinic.
Sti discorsi li poteva fà a luglio.
Nn me pare andasse in giro x radio a dire che a torino ce l'avevano spedito i tifosi.
[Modificato da Sound72 17/12/2011 10:24]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
19/12/2011 12:19
 
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Re:
giove(R), 16/12/2011 16.33:

IL TEMPO (G. GIUBILO) - Era comparso qualche raggio di sole, dopo la bella prova dei resti della Roma, capaci di frenare la marcia di una capolista ancora vergine da sconfitte. Poi il cielo romanista si è presto adeguato all'irrompere del clima invernale, magari in ritardo ma invariabilmente sgradevole. Nuvole nere sul fronte societario, ma anche sull'umore dei tifosi: quelli veri, non gli stessi che avevano spedito Vucinic a Torino per far grande la Juventus, che per mesi hanno bofonchiato su Daniele De Rossi considerato una scarpa vecchia, che non si sono fermati neanche di fronte al campione di più alto livello che la storia giallorossa abbia mai espresso. (segnare punto n. 1 La contestazione verso Francesco Totti ha purtroppo trovato una risonanza mediatica di notevoli proporzioni, come la dimensione del personaggio pretendeva. Schieramento quasi a senso unico in difesa del prestigio e dell'immagine del capitano.(segnare punto n. 2

Un dibattito ampio, del quale non si avvertiva l'esigenza, in presenza di una classifica non esaltante e di ulteriori impegni complessi , prima il San Paolo di Napoli, poi il Dall'Ara che ha fatto pace con il suo Bologna rivitalizzato da Stefano Pioli. Non prevista la presenza di cronisti, per la festa di Natale giallorossa: Sky (pesano, i soldi della televisione) si è assicurata un varco privilegiato, che l'ha portata a diretto contatto con il risentimento di Francesco, che mai avrebbe immaginato di poter diventare oggetto di contestazione per un rigore fallito. L'intervista, e le sue pesanti conseguenze, chiamano in causa la strategia della comunicazione societaria, proprio quando sembravano superati i disagi prodotti negli anni precedenti da una gestione assente, prima ancora che deficitaria. Un passo falso che poteva, e doveva, essere evitato (segnare punto n. 3 , non apprezzabili i segnali di reazione da parte di chi gestisce Trigoria. Inevitabile che il tifo, ma anche la critica, siano spiazzati: specialmente quando cambiano gli scenari del potere economico, anche se la solidità della cordata americana non è in discussione. A lungo abbiamo lamentato l'assenza totale di voci autorevoli, c'era soltanto Spalletti a svolgere un compito che non gli spettava, unico interlocutore per gli addetti all'informazione. La Roma è ancora in tempo per ricompattare le file e per rispondere a chi invoca maggiore chiarezza, sia Franco Baldini, sia Walter Sabatini sono in grado di onorare questo ruolo, attendiamo che finalmente si facciano vivi.



punto n. 1:
1a) non sono stati i tifosi a "spedire" Vucinic alla Juve. casomai Vucinic era già d'accordo con i bianconeri. il sovvertimento totale della realtà, la circonvenzione di incapaci, fatta in questo caso, da un semi-incapace, per motivi di evidente senilità, e anche quando era più giovane, di vocazione da lacchè e da slinguazzamento. Giubilo è sempre stato un servile cortigiano, a dispetto del suo attegiarsi a grnade critico.
Giubilo è il classico romano che incarna il luogo comune del romano che gli basta vedere indosso a uno la cravatta e prende a chiamarlo "dottò". Giubilo è ed è sempre stato così.

1b) "a rendere grande la Juventus"?????? [SM=g27993] hai capito Giubilo? c'era la vecchia che non voleva morì perchè "nona veva ancora visto tutto" e c'è Giubilo che non vò morì "perchè ha ancora detto solo la metà delle stronzate che il suo potenziale di cazzaro al cubo può esprimere". e vedo che sta recuperando.
e beh... la Juve è proprio diventata grande e proprio grazie a Vucinic, mbè! senza Vucinic, che Maradona gli fa una pippa, la Juve oggis arebbe nei bassifondi.
secondo il povero Gianfranchino, che...

1c)...che si permette la patente di giudice su chi è vero tifoso e chi no. e poi si augura che la Roma, una volta otenuto l'accesso alla Coppa UEFA, perda ed esca. come si vede il la linea tra tifoso vero e tifoso falso è molto labile. e poi c'è una terza categoria, nella quale Giubilo è immerso fino agli occhi e non se ne accorge: il tifoso del cazzo. ma poi...

1d) ...ma come uno come Giubilo che prende sempre le distanze dai tifosi "perchè io sono un professionista!", si mette a fare un articolo sui tifosi? un professionsita che parla di certe facezie, e del..vulgus? che dire professionsita lo è certamente, ma della cazzata e della manipolazione. per idioti però. perchèbasta una quinta elementare e/o 3 libri letti, forse anche 3 fumetti, per sgamare un tale cocomeraro.

1e) resta infine da sottolineare l'infamità, la doppiezza, che emerge quando vengono bacchettati dal basso di un uomo sempre in ginocchio, tutti o quasi i tifosi, equiparando lo schifo di chi attacca Totti per strada, a chi non si può permettere di "bofonchiare" che De Rossi negli ultimi 3 campioanti aveva giocato molto, ma molto male, almeno a livelli della metà della metà del suo rendimento fino a 3 anni fa, e persino a chi dopo 5 anni a vedere "mezze annate" di Vucinic si può essere stancato.

si salva, nella servile mentalità di Giubilo, e lo potete ben notare, solo chi "non discute ma ama". questi e solo questi, sarebbero i tifosi delal Roma che possono fregiarsi del marchio DOC.


punto 2) si critica la "comunicazione giallorossa", si parla di "dibattito del quale non si sentiva la mancanza"... ma poi dopo aver bacchettato la counicazione e i tifosi, l'unico che passa indenne di fronte alla sua uscita stucchevole nonchè sbaglaita nei modi e nei tempi, è proprio chi ha "comunicato". cioè Totti. che ha messo in piazza na cagata di 3 tifosi 3 e ne ha fatto una bomba che è andata sui siti di mezza europa, non solo a Roma.
perciò si critica la "comunicazione giallorossa" per ...

3) ... "Un passo falso che poteva, e doveva, essere evitato" ...
e per evitare l'incidente cosa avrrebbe dovuto fare la Roma?
imporre a Totti di non parlare mai più? mettergli il bavaglio?
e cosa c'entrerebbe il fatto che questa polemica sia collegata al fatto (Giubilo questo lascia intenedere) che ai saluti di Natale fosse presente solo SKY? perchè? se fossero stati presenti tutti la domanda non sarebbe stata posta? cosa sarebbe cambiato "ai fini" di una diversa direzione delle dichiarazioni di Totti, che tanto quelle cose le avrebbe dette comunque?



come si dice...s e ne vanno sempre i migliori... e infatti tra De Cesari, Brera, Viola, e tanti altri coetanei e semi coetanei di Giubilo... l'unico rimasto è proprio il Peggiore.






Non avevo letto quest'articolo di Giubilo.
Grazie a Giove l'ho potuto leggere.
Un solo commento Giubilio è una vecchia merda di giornalista del cazzo.
Non ha mai capito un cazzo e ha sempre vissuto di rendita alle spalle degli altri.
Che merda di uomo.
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28/12/2011 14:42
 
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Chiara Zucchelli sul Romanista di oggi, parlando del rinnovo di De Rossi:

"In questo momento in Europa ha pochi eguali. Forse giusto i fenomeni del Barcellona, Iniesta e Xavi, gli sono superiori, anche perché inseriti in un meccanismo di gioco praticamente perfetto."

oh..."forse" eh?... e se pure lo fossero beh, è solo "perchè inseriti in un meccanismo perfetto"!

Inesta e Xavi insomma, stanno pari pari a "Gerarde e Lamparde messi insieme".
è partita la rimonta rifardita da ejaculatio tek-tungsteno-romanista.. [SM=g7347]


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28/02/2012 09:57
 
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CATAPANO OGGI


GASPORT (A. CATAPANO) - Da cosa ripartiamo? Dalla versione oficial o da quella para amigos? Dalle spiegazioni ufficiali che Daniele De Rossi ha dato ieri o dal contenuto dei messaggini che si è scambiato domenica pomeriggio con Christian Panucci? Dicevano più o meno così: «Questo è matto». Questo è Luis Enrique e questo lo pensano in molti. I tifosi, che ieri per la prima volta hanno preso seriamente le distanze dal tecnico. I suoi dirigenti, mai così imbarazzati nel doverne difendere le scelte da hombre vertical e oggi costretti a multare De Rossi, Osvaldo e Cassetti. E i suoi giocatori, mai così provati dalle lezioni di Zichichi. Con uno scienziato del calcio ci puoi ragionare, ma con un «matto» dove andrai a finire? Questo si stanno chiedendo alcuni autorevoli calciatori romanisti. E se Luis Enrique perde la stima del suo spogliatoio, che se ne fa delle pacche sulle spalle che ieri gli hanno dato idealmente i suoi colleghi, da Prandelli in giù?
La ricostruzione De Rossi si è presentato in ritardo 3', 5', 8' o 11'? alla riunione tecnica delle 13. Lui pensava fosse alle 13.30, cosa alquanto strana per un match fissato alle 15, e questo spiega quella frase al vetriolo di Luis Enrique: «Io per questa partita ero pronto alle sette del mattino...». Ma è il botta e risposta scattato dall'ingresso in sala di De Rossi e proseguito sino allo spogliatoio dello stadio, a minare la serenità dello spogliatoio giallorosso. Questo è lo scambio, per come lo abbiamo ricostruito. De Rossi: «Scusate il ritardo». Luis Enrique: «E mica possiamo aspettare i tuoi comodi. L'orario era appeso sulla lavagna, non ci sono scuse». DR, a quel punto spazientito: «Non rompa i co..., proprio a me poi che l'ho sempre difesa». LE: «Per me siete tutti uguali, infatti tu oggi vai in tribuna». DR: «Ma dice sul serio?». LE: «Certo, e siccome al tuo posto davanti alla difesa deve giocare Gago, Kjaer va in panchina, metto Juan». A questo punto, sbotta pure il danese. Kjaer: «Ma come? Sta dicendo che per giocare ho bisogno della badante? Per tutta la settimana mi ha detto che sarei sceso in campo dall'inizio».
Retroscena del retroscena: due o tre giorni prima della sfida, Luis Enrique aveva convocato Kjaer nel suo ufficio, e il suo discorso era suonato più o meno così: «Simon, io credo in te. Ma domenica ti devi svegliare». Logico che il difensore danese ci sia rimasto molto male. Ma Luis Enrique è stato inflessibile anche con lui: «Non ti sta bene? Allora vai in tribuna pure tu». È qui che Simone Perrotta, 34 anni, campione del Mondo, ha provato a intervenire. «Ma mister...». «E tu stai zitto», la risposta immediata e tranchant di Luis Enrique. Il resto, cioè un cazziatone mai visto a tutta la squadra, è avvenuto nell'intervallo della partita. Senza prendere le parti di nessuno, la domanda è: come si prepara un derby con questo clima?


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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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28/02/2012 11:41
 
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se davvero fosse vero (e per me non lo è affatto...)
qualcuno riuscirebbe ancora a dare torto a LE?
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28/02/2012 12:08
 
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e pure da queste ricostruzioni fantasiose, non fantasiose, con la microspia, con James Bond, con quello che ve pare...

emerge come questo sia un matto. un sergente di ferro. uno che ha anteposto il suo orgoglio alla squadra. uno che ha destabilizzato.

e quando poi un Alessandro Paglia, che stigmatizza Catapano, ma poi ti dice:

non è un caso che la squadra sia entrata in campo freastornata, non è una caso che avesse i nervi a fior di pelle, non è sono un caso le espulsioni... ecc...

antefatti differenti, conseguenze uguali.

come si vede ecco come ragiona la gente, ecco come trova le sue scorciatoie mentali, ecco come perpetra costantemente il torto a una qualche presunta intelligenza, ammesso che la si possegga.

"matto" secondo Catapano oppure "Catapano è un cazzaro" come tutti, anche Paglia, pensiamo, si arriva sempre alla croce per Luis Enrique, si arriva sempre a porre in secondo piano l'assoluta ingiustificabiltà del comportamento della squadra di rimando.

cazzaro come Catapano o Intelligentone come Paglia, diventa addirittura che "non è un caso" se una squadra di botto, dopo una decisione qualsiasi essa sia, dell'allenatore, svacchi, sbraghi.
un "non è un caso" che suona esattamente come un "è normale, è la logica conseguenzza, bravi ragazzi, così si fa, dovete essere dei frocetti psicolabili, che appena sentono 'Bù' si destabilizzano e vanno in campo a fare pena dal primo minuto".


continuo a vedere un mostruoso sovvertimento di ciò che è accaduto e dei metri in base ai quale giudicare le cose.
[Modificato da giove(R) 28/02/2012 12:09]


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Mah,non ce lo vedo kjaer che se ne esce cosi'...o lucho che azzitta perrotta...o de rossi che gli risponde cosi'...poi tutto può essere,se fosse accaduto ciò non ce lo vengono mica a dire.

Cmq tocco ferro,la scorsa stagione catapano è stato profeta di sventura già dai tempi del ritiro.
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in questo momento a Retesport Franci, Paglia, Angeloni e Gentile stanno dando vita a una delle peggiori pagine di etica del giornalismo.

Angeloni poi è l'apoteosi. sta persino difendendo Catapano.
uno che dice che uno come Panucci gli riferisca il contenuto del messaggio.... (e Angeloni sta dicendo che magari l'ha saputo da una terza persona cui Panucci avrebbe riferito l'SMS).
quindi Panucci ha scientemente deciso di passare da testa di cazzo, da infame e da inaffidabile, in primis con De Rossi, avendone divulgato uan cosa che ci arriva pure mia cugina di tre anni, dovrebbe restare tra loro.

gli altri fanno finta di contestare ma alla fine stanno discutendo non del fatto che la cosa sia inventata, ma del fatto che non si mettono virgolette se non eri presente.

alla fine dove vanno a parare tutti e 4, dopo una discussione alla "ladri di Pisa", che luca citava ieri?

vanno a finire che "è impossibile che Catapano, un giornalista, che scrive sulla Gazzetta, mica il corriere dei Piccoli, scriva cose inventate".

e quindi con questo presupposto, nessun giornalista ha mai scritto una cosa inventata.


quindi, proseguo, tutti quanti stanno avallando quella ricostruzione.
quindi per loro è credibile che uno arriva tardi alla riunione e fattoglielo notare, RISPONDA ALL'ALLENATORE: "ma non rompere il cazzo!!!" ??????

quindi secondo loro De Rossi gli ha risposto così? ed è vera sta cosa perchè "un giornalista della gazzetta non può scrivere cose inventate", quando pure Marco, Luca, Giovanni e Matteo gli evangelisti de stronzate ne hanno scritte a piene mani?!?!?!


ma che merda di gente.

corporativi da far schifo.

cioè quyindi secondo voi è andata così: "ah bene sei in ritardo"
e quello di botta "ma nun rompe er cazzo t'ho sempre difeso!"

si si si è ita popo così... se ce lo dicono Franci, Paglia, Gentile e Angeloni... difendendo corporativamente uno che ha scritto ste cose, palesemente sperticate.

quando fanno così i giornalisti fanno più schifo dei politici che tra loro si salvano non votando le autorizzazioni a procedere, persino quando si tratta di un Cosentino.

che schifo di prsuntuosi di merda. che sedicenti appartenenti a un ordine superiore di questo cazzo.
[Modificato da giove(R) 28/02/2012 13:11]


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li ho chiamti e gliel'ho anche detto in diretta.
sostenere che "mi pare strano che un giornalista, e poi della gazzetta, scriva falsità".
così equivale a dire "i giornalisti sono sempre sinceri, nons bagliano mai, hannos empre ragione".

avete dipinto la casta.


28/02/2012 15:25
 
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Re:
giove(R), 28/02/2012 13.10:

in questo momento a Retesport Franci, Paglia, Angeloni e Gentile stanno dando vita a una delle peggiori pagine di etica del giornalismo.

Angeloni poi è l'apoteosi. sta persino difendendo Catapano.
uno che dice che uno come Panucci gli riferisca il contenuto del messaggio.... (e Angeloni sta dicendo che magari l'ha saputo da una terza persona cui Panucci avrebbe riferito l'SMS).
quindi Panucci ha scientemente deciso di passare da testa di cazzo, da infame e da inaffidabile, in primis con De Rossi, avendone divulgato uan cosa che ci arriva pure mia cugina di tre anni, dovrebbe restare tra loro.

gli altri fanno finta di contestare ma alla fine stanno discutendo non del fatto che la cosa sia inventata, ma del fatto che non si mettono virgolette se non eri presente.

alla fine dove vanno a parare tutti e 4, dopo una discussione alla "ladri di Pisa", che luca citava ieri?

vanno a finire che "è impossibile che Catapano, un giornalista, che scrive sulla Gazzetta, mica il corriere dei Piccoli, scriva cose inventate".

e quindi con questo presupposto, nessun giornalista ha mai scritto una cosa inventata.


quindi, proseguo, tutti quanti stanno avallando quella ricostruzione.
quindi per loro è credibile che uno arriva tardi alla riunione e fattoglielo notare, RISPONDA ALL'ALLENATORE: "ma non rompere il cazzo!!!" ??????

quindi secondo loro De Rossi gli ha risposto così? ed è vera sta cosa perchè "un giornalista della gazzetta non può scrivere cose inventate", quando pure Marco, Luca, Giovanni e Matteo gli evangelisti de stronzate ne hanno scritte a piene mani?!?!?!


ma che merda di gente.

corporativi da far schifo.

cioè quyindi secondo voi è andata così: "ah bene sei in ritardo"
e quello di botta "ma nun rompe er cazzo t'ho sempre difeso!"

si si si è ita popo così... se ce lo dicono Franci, Paglia, Gentile e Angeloni... difendendo corporativamente uno che ha scritto ste cose, palesemente sperticate.

quando fanno così i giornalisti fanno più schifo dei politici che tra loro si salvano non votando le autorizzazioni a procedere, persino quando si tratta di un Cosentino.

che schifo di prsuntuosi di merda. che sedicenti appartenenti a un ordine superiore di questo cazzo.




Dopo questa ricostruzione 'giornalistica' sono molto felice di stare qua a lavoro a non sentire la radio.
VERGOGNOSI!
28/02/2012 15:27
 
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Re:
Sound72, 28/02/2012 09.57:

CATAPANO OGGI


GASPORT (A. CATAPANO) - Da cosa ripartiamo? Dalla versione oficial o da quella para amigos? Dalle spiegazioni ufficiali che Daniele De Rossi ha dato ieri o dal contenuto dei messaggini che si è scambiato domenica pomeriggio con Christian Panucci? Dicevano più o meno così: «Questo è matto». Questo è Luis Enrique e questo lo pensano in molti. I tifosi, che ieri per la prima volta hanno preso seriamente le distanze dal tecnico. I suoi dirigenti, mai così imbarazzati nel doverne difendere le scelte da hombre vertical e oggi costretti a multare De Rossi, Osvaldo e Cassetti. E i suoi giocatori, mai così provati dalle lezioni di Zichichi. Con uno scienziato del calcio ci puoi ragionare, ma con un «matto» dove andrai a finire? Questo si stanno chiedendo alcuni autorevoli calciatori romanisti. E se Luis Enrique perde la stima del suo spogliatoio, che se ne fa delle pacche sulle spalle che ieri gli hanno dato idealmente i suoi colleghi, da Prandelli in giù?
La ricostruzione De Rossi si è presentato in ritardo 3', 5', 8' o 11'? alla riunione tecnica delle 13. Lui pensava fosse alle 13.30, cosa alquanto strana per un match fissato alle 15, e questo spiega quella frase al vetriolo di Luis Enrique: «Io per questa partita ero pronto alle sette del mattino...». Ma è il botta e risposta scattato dall'ingresso in sala di De Rossi e proseguito sino allo spogliatoio dello stadio, a minare la serenità dello spogliatoio giallorosso. Questo è lo scambio, per come lo abbiamo ricostruito. De Rossi: «Scusate il ritardo». Luis Enrique: «E mica possiamo aspettare i tuoi comodi. L'orario era appeso sulla lavagna, non ci sono scuse». DR, a quel punto spazientito: «Non rompa i co..., proprio a me poi che l'ho sempre difesa». LE: «Per me siete tutti uguali, infatti tu oggi vai in tribuna». DR: «Ma dice sul serio?». LE: «Certo, e siccome al tuo posto davanti alla difesa deve giocare Gago, Kjaer va in panchina, metto Juan». A questo punto, sbotta pure il danese. Kjaer: «Ma come? Sta dicendo che per giocare ho bisogno della badante? Per tutta la settimana mi ha detto che sarei sceso in campo dall'inizio».
Retroscena del retroscena: due o tre giorni prima della sfida, Luis Enrique aveva convocato Kjaer nel suo ufficio, e il suo discorso era suonato più o meno così: «Simon, io credo in te. Ma domenica ti devi svegliare». Logico che il difensore danese ci sia rimasto molto male. Ma Luis Enrique è stato inflessibile anche con lui: «Non ti sta bene? Allora vai in tribuna pure tu». È qui che Simone Perrotta, 34 anni, campione del Mondo, ha provato a intervenire. «Ma mister...». «E tu stai zitto», la risposta immediata e tranchant di Luis Enrique. Il resto, cioè un cazziatone mai visto a tutta la squadra, è avvenuto nell'intervallo della partita. Senza prendere le parti di nessuno, la domanda è: come si prepara un derby con questo clima?






Non credo ad una virgola...di quello che è scritto.
Se fosse andata così, però, sono ancora di più dalla parte dell'allenatore.......
I miliardari viziati mi stanno veramnete a schifare.
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Re:
giove(R), 28/02/2012 14.46:

li ho chiamti e gliel'ho anche detto in diretta.
sostenere che "mi pare strano che un giornalista, e poi della gazzetta, scriva falsità".
così equivale a dire "i giornalisti sono sempre sinceri, nons bagliano mai, hannos empre ragione".

avete dipinto la casta.



e che t'hanno risposto gio'?
se l'hanno fatto...

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?
GUERIN SPORTIVO (S. OLIVARI) - L’esclusione di De Rossi dalla partita con l’Atalanta offre il pretesto per una domanda del genere ‘re nudo’: in cosa consiste esattamente il progetto di Luis Enrique? Perché l’allenatore spagnolo è iscritto al club di quegli allenatori dei quali si giustifica ogni fallimento tirando in ballo, appunto, il Progetto con la p maiuscola.

Allenatori non legati a un particolare credo tattico, visto che oggi praticamente chiunque gioca a zona e che gli allenatori ‘da progetto’ possono usare il 4-3-3 di Luis Enrique, il 3-4-3, il 3-5-2 che (orrore!) fa rientrare dalla finestra la figura del libero, al limite anche il banale 4-4-2: non contano tanto i numeri sulla lavagna, ma il modo di porsi nei confronti di media e tifosi, unito a certezze che riguardano immancabilmente il futuro e ad un eloquio almeno da scuola Radio Elettra (Trapattoni non è da progetto, lui si può prendere in giro).

Il tutto condito da giacca e cravatta, un’età relativamente giovane (l’unico anziano da progetto è il fuori categoria Zeman), giornalisti che si lasciano affascinare e diffondono il Verbo. Non stiamo dicendo che Luis Enrique sia un cattivo allenatore, ma solo che fino ad ora risultati e gioco, ponderati con il valore della rosa a disposizione, non hanno dimostrato che sia buono. Di certo è furbo (nel calcio è purtroppo un pregio, come le reazioni quasi unanimi alle parole di Buffon hanno dimostrato), oltre che più gradevole da seguire di chi se la prende con la sfortuna o con l’arbitro. Una lezione che vale in tutti i campi: fai dimenticare il presente, vendi il futuro. Qualcuno che esalta i muscoli mostrati per tre minuti di ritardo, dopo avere ignorato per anni le umiliazioni subite da altri allenatori, lo troverai sempre.


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