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6 ANNI PER UN OMICIDIO

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2009 19:40
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16/07/2009 19:35

Re:
Dani23Anni80, 16/07/2009 16.31:

Un problema importante è il fatto che tutto ciò abbia preso il carattere calcistico.
Tutto ciò è assolutamente sbagliato.
Il fatto è successo a duemila km da uno stadio, in una stazione di servizio, e per quanto ci sia stato uno scontro breve tra tifosi, il bastardo assassino non aveva assolutamente la minima idea di cose stesse succedendo.
Se fosse stata una rapina, una rissa per qualsiasi cosa, come dicevo prima per una presa in giro, per chi doveva far prima benzina, per chi aveva fatto un commento di troppo, un apprezzamento ad una ragazza, e tanti altri motivi.
Ripeto, l'omicida non sapeva nulla di tutto questo.
Quindi il fatto legato al calcio è totalmente sbagliato.
Non si tratta di tifosi contro polizia, e viceversa.
Si tratta che un pazzo ha sparato contro una macchina che ormai stava andando via, senza sapere cosa era accaduto, con le braccia tese, con un'autostrada di mezzo, rischiando di fare una strage e una tragedia ancor piu' grande di quanto ha fatto.
Ovviamente, essendo un tifoso, tutto si è spostato dal punto di vista calcistico, che è la cosa piu' sbagliata di questo mondo.
Alcuni come detto prima ne avranno approfittato per creare casini, altri hanno manifestato la propria rabbia per un omicidio assolutamente ingiustificato, che con il calcio non c'entra nulla e che non ha avuto GIUSTIZIA.
Emanuela Torracini, si sta facendo 10 anni di galera per aver ucciso, involontariamente una persona sul balcone di casa, durante la notte di capodanno, poichè gli parti un colpo di pistola correndo in motorino.
La legge non è uguale per tutti in questo paese.
La sentenza, la pena, gli avvocati che in aula esultano e difendono un assassino di fronte gli occhi di una madre e un padre distrutti che hanno perso un figlio per opera di un esaltato, e tanto altro è uno schifo.
Quelle povere persone MERITANO SILENZIO RISPETTO E SOPRATTUTTO UNA GIUSTIZIA CHE NON E' ARRIVATA E NON ARRIVERA' MAI IN QUESTO PAESE, dove l'assassino si farà (forse) qualche annetto di carcere militare e tornerà in servizio come se niente fosse.



mi dispiace sinceramente sentire cose così, però voglio dirti che se l'italia va a piuttane non cè certo colpa mia...se uno è colpevole deve pagare, ma troppe volte la gente per via delle TV e di altro ha condannato in modo inguisto persone innocenti...sono dell'idea che non conoscendo IO i fatti non posso dare un giudizio su ciò che è accaduto, come tutti gli altri...mi da fastidio, come già detto, tutto questo perbenismo che la gente sta tirando fuori, ma sono cmonuque dell'idea che se il polizziotto ha sbagliato deve pagare.
Sono anche dell'idea che quei 4 coglioni che hanno sfasciato una città andrebbero presi a manganellate fino a renderli delle amebe.

Sono sinceramente stufo di vedere che la gente pensa sempre e solo che i polizziotti, carabinieri, militari e altri delle forze dell'ordine sono solo delle merde armate con qualche potere dato loro dallo stato...sono stanco di vedere che se un ragazzo muore (di cui mi dispiace e faccio anche le condiolianze alla famiglia) si fa caso nazionale e si tira fuori il perbenismo, mentre se un ragazzo muore in afghanistan (morto pochi giorni fa in un'attentato un ragazzo di 25 anni) nessuno muove una sola parola di condoglianze verso la famiglia, ma solo insulti verso uno che stava facendo il suo lavoro (e non ditemi di invasore perchè qui difendo a spda tratta i nostri militari in afghanistan) e molti si permettono di dire 10-100-1000 raciti o nassirya...gente così li metterei ai lavori forzati e pane e acqua, come quei polizziotti che abusano del loro potere massacrando o uccidendo gente.


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16/07/2009 19:51

Re: Re:
Halo86, 16/07/2009 19.35:



mi dispiace sinceramente sentire cose così, però voglio dirti che se l'italia va a piuttane non cè certo colpa mia...se uno è colpevole deve pagare, ma troppe volte la gente per via delle TV e di altro ha condannato in modo inguisto persone innocenti...sono dell'idea che non conoscendo IO i fatti non posso dare un giudizio su ciò che è accaduto, come tutti gli altri...mi da fastidio, come già detto, tutto questo perbenismo che la gente sta tirando fuori, ma sono cmonuque dell'idea che se il polizziotto ha sbagliato deve pagare.
Sono anche dell'idea che quei 4 coglioni che hanno sfasciato una città andrebbero presi a manganellate fino a renderli delle amebe.

Sono sinceramente stufo di vedere che la gente pensa sempre e solo che i polizziotti, carabinieri, militari e altri delle forze dell'ordine sono solo delle merde armate con qualche potere dato loro dallo stato...sono stanco di vedere che se un ragazzo muore (di cui mi dispiace e faccio anche le condiolianze alla famiglia) si fa caso nazionale e si tira fuori il perbenismo, mentre se un ragazzo muore in afghanistan (morto pochi giorni fa in un'attentato un ragazzo di 25 anni) nessuno muove una sola parola di condoglianze verso la famiglia, ma solo insulti verso uno che stava facendo il suo lavoro (e non ditemi di invasore perchè qui difendo a spda tratta i nostri militari in afghanistan) e molti si permettono di dire 10-100-1000 raciti o nassirya...gente così li metterei ai lavori forzati e pane e acqua, come quei polizziotti che abusano del loro potere massacrando o uccidendo gente.


senti francè,nessuno dice che gli sbirri so tutte merde,qui si dice che se uno ammazza deve andare in galera punto!

non è possibile che possano sempre farla franca per via della divisa che portano,dovrebbero essere di esempio per i semplici cittadini,mentre molte volta si dimostrano arroganti e maleducati!

per quanto riguarda il parà ucciso,se l'italia rispettasse le proprie leggi(l'italia ripudia la guerra),non sarebbe accaduto,e comunque se stava li era una sua scelta,muoiono più operai in cantiere,per guadagnare 1000 euro,loro stanno li per 4000





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Re: Re: Re:
=Koji Kabuto=, 16/07/2009 19.51:


per quanto riguarda il parà ucciso,se l'italia rispettasse le proprie leggi(l'italia ripudia la guerra),non sarebbe accaduto,e comunque se stava li era una sua scelta,muoiono più operai in cantiere,per guadagnare 1000 euro,loro stanno li per 4000





su questa cosa si può discutere per ore e ore...la differenza sostanziale è che un militare ha calcolato nel suo lavoro il rischio di morire...un operaio o muratore non lo ha perchè non dovrebbe morire..quindi non paragoniamo quello che fa un militare in missione a quello che fa un operaio in un cantiere...

L'italia ripudia la guerra come arma di offesa ma non di difesa, l'italia è in afghanistan per la ricostruzione del paese...che poi sia la per il petrolio è un'atra cosa, ma i militari che sono la sono rispettati perchè al posto delle pallottole portano un pò di civiltà, adedstrando polizia e militari afghani, e aiutando la popolazione a ricostruire il loro paese.


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16/07/2009 20:34

Re:
Thya, 16/07/2009 16.45:

sono stato zitto fino ad ora, perchè non conosco a fondo i fatti. però ora si sta sfociando nel ridicolo. dani, vuoi dire che se spaccarotella si fosse messo a correre come un coglione per l'area di servizio sparando, come la terraciano, e avesse comunque colpito gabriele le cose andrebbero viste in modo diverso? scusa ma tra una persona che punta e spara senza l'intenzione di uccidere, ma accettando che potrebbe succedere, e una che va in giro a capodanno in motorino sparando a casaccio non saprei proprio chi scegliere!




assolutamente il contrario.
sto dicendo che ad una persona che ha ucciso in maniera involontaria una persona le sono state date 10 anni. Giustissimo, anzi è pure poco.
Ad un "poliziotto" che ha ucciso a braccia tese con 5 testimoni, 6 anni e la pena scenderà.
Questo dicevo.



"Chiunque sia il portiere non mi impedirà di segnare. Non posso sbagliare."
Philip Callaghan prima del calcio di rigore al 91' contro Ed Warner appena entrato (Holly e Benji epis.29).
Rigore parato, contropiede e gol subìto.
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16/07/2009 20:39

Re: Re: Re:
=Koji Kabuto=, 16/07/2009 19.51:


senti francè,nessuno dice che gli sbirri so tutte merde,qui si dice che se uno ammazza deve andare in galera punto!

non è possibile che possano sempre farla franca per via della divisa che portano,dovrebbero essere di esempio per i semplici cittadini,mentre molte volta si dimostrano arroganti e maleducati!

per quanto riguarda il parà ucciso,se l'italia rispettasse le proprie leggi(l'italia ripudia la guerra),non sarebbe accaduto,e comunque se stava li era una sua scelta,muoiono più operai in cantiere,per guadagnare 1000 euro,loro stanno li per 4000





quoto



"Chiunque sia il portiere non mi impedirà di segnare. Non posso sbagliare."
Philip Callaghan prima del calcio di rigore al 91' contro Ed Warner appena entrato (Holly e Benji epis.29).
Rigore parato, contropiede e gol subìto.
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16/07/2009 20:49

Re: Re: Re: Re:
Halo86, 16/07/2009 19.59:




su questa cosa si può discutere per ore e ore...la differenza sostanziale è che un militare ha calcolato nel suo lavoro il rischio di morire...un operaio o muratore non lo ha perchè non dovrebbe morire..quindi non paragoniamo quello che fa un militare in missione a quello che fa un operaio in un cantiere...

L'italia ripudia la guerra come arma di offesa ma non di difesa, l'italia è in afghanistan per la ricostruzione del paese...che poi sia la per il petrolio è un'atra cosa, ma i militari che sono la sono rispettati perchè al posto delle pallottole portano un pò di civiltà, adedstrando polizia e militari afghani, e aiutando la popolazione a ricostruire il loro paese.




senti,non crede alle favole,quando ero militare avevo anche chiesto di andare in serbia,6 milioni facevano assai comodo,e posso garantirti che la maggior parte,per non dir tutti sono li per i soldi!!!!!(ne conosco più di qualcuno che lo ha fatto).


le missioni di pace non esistono,anche perchè quando ingaggi un conflitto a fuoco non è per pace.


tra un po verrà fuori come quando in somalia,i nostri militari attaccavano elettrodi ai genitali dei somali per farli parlare,gli rompevano le ossa ecc(e ne ho conosciuti molti che se ne vantavano).




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16/07/2009 20:52

Re: Re: Re: Re: Re:
=Koji Kabuto=, 16/07/2009 20.49:




senti,non crede alle favole,quando ero militare avevo anche chiesto di andare in serbia,6 milioni facevano assai comodo,e posso garantirti che la maggior parte,per non dir tutti sono li per i soldi!!!!!(ne conosco più di qualcuno che lo ha fatto).


le missioni di pace non esistono,anche perchè quando ingaggi un conflitto a fuoco non è per pace.


tra un po verrà fuori come quando in somalia,i nostri militari attaccavano elettrodi ai genitali dei somali per farli parlare,gli rompevano le ossa ecc(e ne ho conosciuti molti che se ne vantavano).



quella storia la sapevo pure io...ma la cosa è avvenuta dopo l'attentato in cui morirono 3 dei nostri (si trova un filmato su youtube diviso in 6 parti da 20 minuti) e molti sono stati condannati per quelle torture...girarono anche le foto in giro per internet....di militari in missione ne conosco anche io, il marito di mia cugina è militare di carriera e in questo momento è in libano.

Che ci sia quello che va la per soldi è vero, ma sono tutti uomini addestrati che se usano l'arma è perchè cè un motivo, mai hanno sparato contro innocenti, ma sempre e solo hanno risposto la fuoco


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16/07/2009 21:02

Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Halo86, 16/07/2009 20.52:



quella storia la sapevo pure io...ma la cosa è avvenuta dopo l'attentato in cui morirono 3 dei nostri (si trova un filmato su youtube diviso in 6 parti da 20 minuti) e molti sono stati condannati per quelle torture...girarono anche le foto in giro per internet....di militari in missione ne conosco anche io, il marito di mia cugina è militare di carriera e in questo momento è in libano.

Che ci sia quello che va la per soldi è vero, ma sono tutti uomini addestrati che se usano l'arma è perchè cè un motivo, mai hanno sparato contro innocenti, ma sempre e solo hanno risposto la fuoco




ma è un controsenso andare in pace e dover aprire il fuoco!
la verità e che vengono chiamate missioni di pace per puro comodo!




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16/07/2009 23:14

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
=Koji Kabuto=, 16/07/2009 21.02:




ma è un controsenso andare in pace e dover aprire il fuoco!
la verità e che vengono chiamate missioni di pace per puro comodo!




e no..tu apri il fuoco nel caso in cui ti sparano addosso..infatti le nostre truppe ingacciano scontri a fuoco con ribelli ceh attaccano e non che vengono attaccati...noi rispondiamo sempre al fuoco nemico, no siamo mai i primi a sparare...le missioni di pace non vuol dire che vai la e giochi a carte, a volte devi usare un pò di forza per portare la pace in un paese, non mi pare che gli americani abbiano ciesto gentilmente a hitler di piantarla di rompere i colgioni..hanno fatto una guerra per portare la pace


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16/07/2009 23:20

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Halo86, 16/07/2009 23.14:




e no..tu apri il fuoco nel caso in cui ti sparano addosso..infatti le nostre truppe ingacciano scontri a fuoco con ribelli ceh attaccano e non che vengono attaccati...noi rispondiamo sempre al fuoco nemico, no siamo mai i primi a sparare...le missioni di pace non vuol dire che vai la e giochi a carte, a volte devi usare un pò di forza per portare la pace in un paese, non mi pare che gli americani abbiano ciesto gentilmente a hitler di piantarla di rompere i colgioni..hanno fatto una guerra per portare la pace




Mmmm hai detto alcune incongruenze. Nel senso che hai ragione nel dire che una missione di pace in contesto di guerra nn può essere priva di eventuali conflitti, ma poi usi come esempio un azione di guerra fatta e finita. Tecnicamente l'esempio nn calza.
Per quello che so un azione di pace servirebbe più o meno come una specie di pariera fra le parti in causa.. o no ?
Il fatto è che suona grottesco sentire la parola pace in azioni del genere, un pò come le bombe intelligenti...
poi per carità, non metto in dubbio l'intento di pacificazione con cui si fanno.
[Modificato da Axl Rose 16/07/2009 23:22]

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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Axl Rose, 16/07/2009 23.20:




Mmmm hai detto alcune incongruenze. Nel senso che hai ragione nel dire che una missione di pace in contesto di guerra nn può essere priva di eventuali conflitti, ma poi usi come esempio un azione di guerra fatta e finita. Tecnicamente l'esempio nn calza.
Per quello che so un azione di pace servirebbe più o meno come una specie di pariera fra le parti in causa.. o no ?
Il fatto è che suona grottesco sentire la parola pace in azioni del genere, un pò come le bombe intelligenti...
poi per carità, non metto in dubbio l'intento di pacificazione con cui si fanno.




L'incongruenza ci sta tutta è vero..dore pace in un contensto dove avvengono morti ed utilizzo di armi non è una bella cosa...però sinceramente non saprei come chiamarle...poi il nome riporta il fine che ha quella missione, non i mezzi, è brutto ma è così...

L'esempio che ho fatto è un pò grosso e non calza alla grande, però il fine è lo stesso..una si chiama guerra, l'altra missione di pace...ma entrambe portano ad una cosa sola, la pace per un determinato territorio.



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16/07/2009 23:35

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Halo86, 16/07/2009 23.29:




L'incongruenza ci sta tutta è vero..dore pace in un contensto dove avvengono morti ed utilizzo di armi non è una bella cosa...però sinceramente non saprei come chiamarle...poi il nome riporta il fine che ha quella missione, non i mezzi, è brutto ma è così...

L'esempio che ho fatto è un pò grosso e non calza alla grande, però il fine è lo stesso..una si chiama guerra, l'altra missione di pace...ma entrambe portano ad una cosa sola, la pace per un determinato territorio.




Eh si, credo che purtroppo sia una di quelle cose a cui non riusciremo mai a rinunciare

[URL]http://picasaweb.google.com/cobra.reale/Disegni#
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17/07/2009 00:08

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
siamo del tutto OT ma voglio intervenire su questo argomento

Halo86, 16/07/2009 23.29:

L'incongruenza ci sta tutta è vero..dore pace in un contensto dove avvengono morti ed utilizzo di armi non è una bella cosa...però sinceramente non saprei come chiamarle...poi il nome riporta il fine che ha quella missione, non i mezzi, è brutto ma è così...

L'esempio che ho fatto è un pò grosso e non calza alla grande, però il fine è lo stesso..una si chiama guerra, l'altra missione di pace...ma entrambe portano ad una cosa sola, la pace per un determinato territorio.



Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant

non sono d'accordo halo
a parte il caso in questione, dove la pace sussisteva anche prima dell'intervento della missione "di pace" (in condizioni non democratiche, ma come decine di altre nazioni al mondo del resto), intervenire militarmente per "portare pace" è solo un modo di dire televisivo e italiano. Del resto negli Stati Uniti e nel Regno Unito non la chiamano mica missione di pace questa. Infatti la loro costituzione non vieta la guerra (lungimiranti questi anglosassoni...)

Ma la guerra c'era e c'è in altri luoghi (controlla pure QUI), in Afghanistan non c'era, la situazione non era mai stata così stabile dal 1982. Altri conflitti ben più sanguinosi o genocidi addirittura meriterebbero più attenzione, ti lascio quindi riflettere da solo sulle cause di questa generosità.

Ma anche in caso ce ne fosse davvero bisogno, non si potrebbe chiamare missione "di pace" se avviene tramite conflitto armato (Afghanistan ma anche Iraq). Il mondo ha il potere di fermare i conflitti con la semplice pressione politica, il problema è che la pace è un sentire comune solo a livello popolare, ovvio: i governi hanno un altro modo di vedere le cose. Loro mica crepano. E i soldati coinvolti sono dei poveracci che o vivono già in zona di guerra, o sono disposti a rischiare di andare a morire per denaro, sono poveracci anche loro. Sono pochi i fanatici, ma loro sono educati nella loro nazione ad essere così, il che la dice lunga sulla volontà pacifica delle democrazie.
Fra l'altro mentre scrivo mi viene in mente la questione yugoslava, la missione di pace lì non ha certo fatto una bella figura anzi... non è stata fatta interposizione. L'esercito schierato era di parte, altro che cordone di sicurezza. Srebrenica fu un genocidio autorizzato ad esempio. Ma vogliamo parlare del kosovo, regione storicamente ed etnicamente serba e diventata albanese come per magia?
La missione "di pace" servì ad indirizzare la geografia politica della regione. E lo stesso avviene in tutte le missioni simili.

Ultimo ma non per importanza: un popolo ha tutto il diritto alla propria autodeterminazione. Noi possiamo convincere la gente che vive di merda, se vogliono cambiare il loro governo possono, e possono farlo evolvere così come è avvenuto storicamente in occidente. Portare la "pace" e la "democrazia" bombardando non è civile nè democratico, anzi è stupido perfino come movente. La guerra è guerra e chiamarla pace e vedere che viene accettato è solo un segno di quanto perfino da noi le parole e il senso civile siano ormai svuotati da una semplice scatola con le immagini dentro (e magari fossero solo immagini...)

Chiamiamola guerra, come è giusto che sia, poi si può puntualizzare sulla sua importanza o necessità, ma per favore niente dolce euchessina per i bambini buoni per favore che non siamo così gonzi. O sì?




"Ti dò un consiglio per la prossima volta: fatti i cazzi tuoi"
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17/07/2009 00:28

Io dico la mia, dopo 8 pagine....la vita non è come un gioco di ruolo dove
a seconda del risultato di quel che hai fatto ti tolgono o ti mettono 3 o 5 punti.
Non importa se lui (assassino) voleva uccidere o meno. Ma dal momento in cui ha
espressamente voluto usare un arma (Pericolosa comunque) il rischio che uccideva
c'era e lui non ha pensato 2 volte a questo rischio ma ha preferito comunque
colpire sperando ovviamente che andasse tutto bene, ma quando usi un oggetto
pericoloso non sempre và bene.......e allora il solo USARLI questi oggetti
diventa una gravissima colpa!!!!!!!!! E' per questo che ODIO specialmente la
POLITICA di questo paese merdoso e speriamo presto facciamo una bella rivoluzione.
Perchè la corruzione deve capitolare, perchè tutto questo schifo deve finire......
Il discorso è generale, se facciamo ancora i buoni faremo la fine del argentina
tra 10-20 anni qui sarà pericolosissimo solo cercare di denunciare un maniaco
pedofilo.....perchè poi a finire nei guai è sempre il giusto. BASTA!!!!


Solo gli Stolti si Avventano nell' Oscurita'
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17/07/2009 07:02

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Oxido, 17/07/2009 0.08:

siamo del tutto OT ma voglio intervenire su questo argomento



Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant

non sono d'accordo halo
a parte il caso in questione, dove la pace sussisteva anche prima dell'intervento della missione "di pace" (in condizioni non democratiche, ma come decine di altre nazioni al mondo del resto), intervenire militarmente per "portare pace" è solo un modo di dire televisivo e italiano. Del resto negli Stati Uniti e nel Regno Unito non la chiamano mica missione di pace questa. Infatti la loro costituzione non vieta la guerra (lungimiranti questi anglosassoni...)

Ma la guerra c'era e c'è in altri luoghi (controlla pure QUI), in Afghanistan non c'era, la situazione non era mai stata così stabile dal 1982. Altri conflitti ben più sanguinosi o genocidi addirittura meriterebbero più attenzione, ti lascio quindi riflettere da solo sulle cause di questa generosità.

Ma anche in caso ce ne fosse davvero bisogno, non si potrebbe chiamare missione "di pace" se avviene tramite conflitto armato (Afghanistan ma anche Iraq). Il mondo ha il potere di fermare i conflitti con la semplice pressione politica, il problema è che la pace è un sentire comune solo a livello popolare, ovvio: i governi hanno un altro modo di vedere le cose. Loro mica crepano. E i soldati coinvolti sono dei poveracci che o vivono già in zona di guerra, o sono disposti a rischiare di andare a morire per denaro, sono poveracci anche loro. Sono pochi i fanatici, ma loro sono educati nella loro nazione ad essere così, il che la dice lunga sulla volontà pacifica delle democrazie.
Fra l'altro mentre scrivo mi viene in mente la questione yugoslava, la missione di pace lì non ha certo fatto una bella figura anzi... non è stata fatta interposizione. L'esercito schierato era di parte, altro che cordone di sicurezza. Srebrenica fu un genocidio autorizzato ad esempio. Ma vogliamo parlare del kosovo, regione storicamente ed etnicamente serba e diventata albanese come per magia?
La missione "di pace" servì ad indirizzare la geografia politica della regione. E lo stesso avviene in tutte le missioni simili.

Ultimo ma non per importanza: un popolo ha tutto il diritto alla propria autodeterminazione. Noi possiamo convincere la gente che vive di merda, se vogliono cambiare il loro governo possono, e possono farlo evolvere così come è avvenuto storicamente in occidente. Portare la "pace" e la "democrazia" bombardando non è civile nè democratico, anzi è stupido perfino come movente. La guerra è guerra e chiamarla pace e vedere che viene accettato è solo un segno di quanto perfino da noi le parole e il senso civile siano ormai svuotati da una semplice scatola con le immagini dentro (e magari fossero solo immagini...)

Chiamiamola guerra, come è giusto che sia, poi si può puntualizzare sulla sua importanza o necessità, ma per favore niente dolce euchessina per i bambini buoni per favore che non siamo così gonzi. O sì?






mi preoccupa il fatto che sempre più spesso mi trovi in accordo con l'oxido pensiero [SM=x53114]




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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Oxido, 17/07/2009 0.08:

siamo del tutto OT ma voglio intervenire su questo argomento



Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant

non sono d'accordo halo
a parte il caso in questione, dove la pace sussisteva anche prima dell'intervento della missione "di pace" (in condizioni non democratiche, ma come decine di altre nazioni al mondo del resto), intervenire militarmente per "portare pace" è solo un modo di dire televisivo e italiano. Del resto negli Stati Uniti e nel Regno Unito non la chiamano mica missione di pace questa. Infatti la loro costituzione non vieta la guerra (lungimiranti questi anglosassoni...)

Ma la guerra c'era e c'è in altri luoghi (controlla pure QUI), in Afghanistan non c'era, la situazione non era mai stata così stabile dal 1982. Altri conflitti ben più sanguinosi o genocidi addirittura meriterebbero più attenzione, ti lascio quindi riflettere da solo sulle cause di questa generosità.

Ma anche in caso ce ne fosse davvero bisogno, non si potrebbe chiamare missione "di pace" se avviene tramite conflitto armato (Afghanistan ma anche Iraq). Il mondo ha il potere di fermare i conflitti con la semplice pressione politica, il problema è che la pace è un sentire comune solo a livello popolare, ovvio: i governi hanno un altro modo di vedere le cose. Loro mica crepano. E i soldati coinvolti sono dei poveracci che o vivono già in zona di guerra, o sono disposti a rischiare di andare a morire per denaro, sono poveracci anche loro. Sono pochi i fanatici, ma loro sono educati nella loro nazione ad essere così, il che la dice lunga sulla volontà pacifica delle democrazie.
Fra l'altro mentre scrivo mi viene in mente la questione yugoslava, la missione di pace lì non ha certo fatto una bella figura anzi... non è stata fatta interposizione. L'esercito schierato era di parte, altro che cordone di sicurezza. Srebrenica fu un genocidio autorizzato ad esempio. Ma vogliamo parlare del kosovo, regione storicamente ed etnicamente serba e diventata albanese come per magia?
La missione "di pace" servì ad indirizzare la geografia politica della regione. E lo stesso avviene in tutte le missioni simili.

Ultimo ma non per importanza: un popolo ha tutto il diritto alla propria autodeterminazione. Noi possiamo convincere la gente che vive di merda, se vogliono cambiare il loro governo possono, e possono farlo evolvere così come è avvenuto storicamente in occidente. Portare la "pace" e la "democrazia" bombardando non è civile nè democratico, anzi è stupido perfino come movente. La guerra è guerra e chiamarla pace e vedere che viene accettato è solo un segno di quanto perfino da noi le parole e il senso civile siano ormai svuotati da una semplice scatola con le immagini dentro (e magari fossero solo immagini...)

Chiamiamola guerra, come è giusto che sia, poi si può puntualizzare sulla sua importanza o necessità, ma per favore niente dolce euchessina per i bambini buoni per favore che non siamo così gonzi. O sì?






d'accordo su tutto, ma la storia ci insegna che non è così: tu oggi saresti un austriaco se non era per quei froci dei francesi [SM=x53177]


L’universo è la mia casa…
la voce sommessa di questo mare infinito mi nvoca e mi invita a vivere senza catene…
la mia bandiera è un simbolo di libertà



Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti....

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17/07/2009 16:23

Re:
per rientrare in topic metto qua un intervista fatta a spaccarotella che spiega un pò cosa è successo quel giorno, come si è sentito e cosa è accaduto poi...i commenti tra parentesi sono stati aggiunti da un utente di Facebook, io riporto tutto com'è:

Intervista:

Così ho ucciso Gabbo
di Giorgio Florian
Gabriele Sandri? Non penso mai a lui. Il perdono? Non lo chiederò, fu un incidente.
Le minacce degli ultras? Non le leggo più, ma temo per la mia famiglia. Così l'agente Spaccarotella si racconta
"A volte sogno quell'autogrill. Sono come sospeso su una nuvoletta e tutto intorno è sfuocato, ma lui non lo sogno mai..." Luigi Spaccarotella parla in casa sua, nella periferia di Arezzo, mentre guarda il figlio di tre anni che gioca con le macchinine in una bacinella piena d'acqua. L'11 novembre 2007 dalla sua pistola partì il proiettile calibro 9 parabellum che uccise Gabriele 'Gabbo' Sandri. L'autogrill è quello di Badia al Pino, sulla A1. Erano uno su un lato, in direzione nord, e l'altro su quello in direzione sud. In mezzo le due carreggiate, dove tutto scorre velocissimo e dove una pallottola, altrettanto veloce, ha troncato un destino e ne ha cambiato un altro. Ed è in questa stazione di servizio che abbiamo cominciato l'intervista con Luigi Spaccarotella, assistente della polizia di Stato, "calabrese nato in Lombardia", che attende la sentenza rimanendo ancorato al 'suo' lato dell'autogrill e scacciando il fantasma di Sandri. Il verdetto è previsto per l'11 luglio, un giorno prima del suo trentatreesimo compleanno. Ma adesso si mostra abbronzato, in forma, sereno. La sua ansia viene tradita soltanto da uno sfogo cutaneo sul braccio.
Che cosa si aspetta dal processo?
"Mi auguro che vada nel senso in cui io e i miei avvocati abbiamo lavorato e che venga fatta chiarezza su quello che è accaduto. Un verdetto giusto".

Che per lei sarebbe?
"Omicidio colposo. Perché non c'era da parte mia la volontà di uccidere nessuno e nemmeno di sparare un secondo colpo, dopo quello di avvertimento. Io nemmeno mi immaginavo che si trattasse di un'aggressione di tifosi, altrimenti mi sarei comportato diversamente. Pensavo che fosse in corso una rapina. Per questo ho sparato il colpo in aria e infatti i due gruppi si sono divisi. Poi li ho inseguiti correndo sull'altro lato dell'autogrill. Ho visto che erano saliti in macchina e mi sono fermato. Poi ho fatto un gesto come per indicarli. Mi sono reso conto di aver sparato quando ho sentito il colpo".

La pistola era con il colpo in canna e il cane alzato. Una maggiore prudenza avrebbe evitato la morte di Gabriele Sandri.
"Col senno di poi tutto si può dire, ma in quell'attimo la voglia di capire chi erano quelle persone e di prendere la targa dell'auto in fuga... Non mi sono reso conto di avere la pistola in mano mentre correvo. Ho fatto un gesto come per indicare, come per dire 'sti' stronzi...' (quindi secondo me si era accorto che era una cosa tra tifosi... per una rapina non si pensa "sti stronzi") e ho sentito il botto".

Che cos'ha pensato allora?
"È stato un attimo, ho detto 'porca puttana!'. Poi ho visto che l'auto partiva sgommando, non ho sentito rumore di vetri infranti o grida e ho pensato che mi era andata bene (si rende quindi conto di aver fatto una follia a sparargli contro). E sono tornato dal collega che stava identificando altre persone. Pochi minuti dopo abbiamo sentito per radio che un'altra pattuglia, più avanti, chiedeva un'ambulanza per il passeggero di un'auto. È stato lì che ho capito cos'era successo".

E quando si è reso conto di avere ucciso una persona, come ha reagito?
"Ho pensato alla mia famiglia e a cosa sarebbe successo ai bambini e a mia moglie" (giustamente, visto che si era reso conto di aver compiuto un gesto da folle.... se avesse pensato a una disgrazia colposa, avrebbe pensato al ragazzo ucciso, perché sarebbe stato punito in modo irrisorio. Ha pensato alla famiglia, invece, perché ha pensato che avendo sparato volontariamente la condanna sarebba stata di certo più severa).

Non ha pensato al ragazzo che era morto per il proiettile che aveva sparato?
"No, non subito: mi pareva tutto così assurdo".

Come ha spiegato a sua moglie quello che era successo?
"Per telefono. Mia moglie aveva già sentito al telegiornale della morte di Sandri, le ho detto che ero coinvolto io e che era successo un incidente".

Dopo quanto tempo ha informato i suoi superiori? Che cosa le hanno detto?
"Siamo tornati subito in caserma e ho informato il mio dirigente, che a sua volta l'ha detto al comandante della Stradale del compartimento. Ero frastornato, mi sentivo smarrito. Pensavo solo alla mia famiglia. Il mio capo ha cercato di tranquillizzarmi".

Il ritardo del questore di Arezzo e del ministero dell'Interno nel comunicare la dinamica della morte di Gabriele Sandri hanno contribuito a compattare le frange più violente delle tifoserie e a scatenare una reazione degli ultras come da decenni non si registrava...
"Io questo non lo so, i miei capi erano stati informati immediatamente. Comunque la morte di Sandri è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso colmo di un sentimento di odio verso la Polizia che si stava già incanalando verso la violenza. C'è stato persino chi ha sostenuto che avessi pareggiato i conti dopo la morte del sovrintendente Raciti a Catania".

Quante volte è tornato in quell'autogrill?
"Oltre che con il pm e i periti, ci sono già tornato due o tre volte, da solo, per cercare di capire e per riflettere. Per me quello era il mio luogo di lavoro, conoscevo i baristi, i benzinai, alcuni camionisti. Ci stavo bene con loro, si era creata una specie di comunità, come tra colleghi di ufficio, anche se facevamo lavori diversi".

In 12 anni di servizio si era mai trovato di fronte gli ultras o aveva mai estratto la pistola?
"Appena arruolato ho lavorato per due anni al Reparto mobile di Reggio Calabria e ogni domenica eravamo in giro per gli stadi d'Italia, quindi i tifosi li conoscevo bene (ma non pensava fossero rapinatori?). Io stesso sono un tifoso dell'Inter e ogni tanto andavo alla partita. La pistola invece l'avevo estratta una volta sola, quando ero in servizio alle volanti di Palermo e mi trovai in un appartamento dove un anziano sparava al vicino, ma non fu necessario usarla (questa volta invece lo è stato... ha quindi ritenuto necessaria usarla, è questo il punto)".

Quante volte andava al poligono per l'aggiornamento professionale?
"Io, come tutti i miei colleghi, al poligono ci sono stato poche volte".

Però l'ultima esercitazione di tiro l'aveva fatta circa un mese prima dell'omicidio Sandri.
"È vero, ma al poligono si spara in assoluto silenzio, con le cuffie, a una distanza di 15 metri su un bersaglio immobile; una situazione completamente diversa da quella in cui mi sono trovato a Badia al Pino" (ma se il colpo, dice, è partito per sbaglio!).

Che voto le davano gli istruttori di tiro?
"Sufficiente".

Nel 2004 il capo della Polizia le ha conferito una lode 'per aver salvato un giovane tossicodipendente in overdose, dando prova di determinazione e prontezza operativa'. Cinque anni dopo il Viminale l'ha sollevata dal servizio. Quando è stato sospeso, ha dovuto consegnare pistola, manette e tesserino...
"Della pistola non mi importa niente, a fine turno la lasciavo nell'armadietto della caserma e la riprendevo il giorno dopo. Restituire il tesserino, invece, è stato come perdere un pezzo della mia identità. Volevo fare il poliziotto fin da bambino. Ho sempre creduto nella Polizia, ma questa cosa della sospensione non l'ho proprio capita. Mi hanno detto che era un atto dovuto, per il mio rinvio a giudizio. Ma se davvero ero da sospendere, perché dopo la morte di Sandri mi hanno trasferito prima alla Polizia ferroviaria e poi al Reparto Mobile? (su questo ha perfettamente ragione: doveva essere sospeso, ed anche arrestato, subito, come un qulsiasi altro cittadino in una situazione del genere)".

Chi le ha comunicato che era stato sospeso?
"L'ho sentito al telegiornale, insieme a milioni di italiani" (sempre elegante il Ministero dell'Interno...).

Non l'ha contattata nessuno dal Ministero?
"No, mai. Dopo la notizia appresa dalla televisione, la sospensione è stata notificata al mio avvocato".

Si è sentito abbandonato dal ministero dell'Interno?
"Preferisco non rispondere".

Non ha ricevuto solidarietà o qualche aiuto dalla polizia di Stato?
"Per me la Polizia sono gli agenti in strada. Da loro ho avuto tanta solidarietà; dagli altri nulla, nemmeno dai sindacati. Perché Spaccarotella è un poliziotto scomodo. Alcuni politici hanno voluto commentare, ognuno a modo suo, per attaccare le forze dell'ordine. Solo un onorevole della Lega ha detto qualcosa di buono nei miei confronti".

Sul Web si parla molto di lei. Su Facebook ci sono dieci gruppi intitolati a Spaccarotella: gli iscritti la vorrebbero morto...
"Non ci faccio più caso, ne hanno dette tante e non vale la pena rispondere. Prima leggevo i loro commenti ma ho smesso. Però temo per la mia vita e soprattutto per quella di mia moglie e dei bambini. In aula sono stato minacciato da alcuni tifosi laziali. Per questo resisto alla voglia di rispondere mettendoci la faccia, per i miei familiari: quelle sono persone capaci di tutto" (verrebbe da dire che lui già lo è stato, capace di tutto... il problema, già l'ho scritto in passato, è che dopo l'omicidio Raciti l'ultras è diventato il mostro da uccidere. Spaccarotella è, egli stesso, una vittima del lavaggio del cervello mediatico).

I Sandri hanno sottolineato più volte il fatto che non ha mai chiesto perdono.
"Il perdono lo chiede chi ha compiuto volontariamente un'azione. Io non volevo sparare. Però ho cercato di mettermi in contatto con loro. In occasione del funerale di Gabriele (nominato per la prima volta per nome, ndr) sono andato dal vescovo di Arezzo chiedendogli di trasmettere al parroco dei Sandri, e quindi alla famiglia, il mio cordoglio e le mie condoglianze. Ma il mio messaggio non è mai stato recapitato. Speravo che un giorno avrebbero capito che era una cosa non voluta, che ero dispiaciuto quasi quanto loro. Io e Sandri siamo due poveracci coinvolti in una cosa più grande di noi. Lui è morto e ha avuto la peggio e io sono qui ad assumermi le mie responsabilità".

In aula lei si è rifiutato di sostenere l'interrogatorio dell'accusa.
"Avevo paura di perdere il controllo, di sbagliare e magari di dire qualcosa che mi avrebbe danneggiato" (viste le risposte date in questa intervista, mi sento di dire che è stata una decisione più che saggia dei suoi legali: avesse detto in aula quello che ha detto qui prendeva automaticamente 14 anni).

Ha mai pensato al futuro di Gabriele Sandri? Se fosse ancora vivo, con una una moglie e dei figli?
"No, mai".

Cosa si prova a sapere di aver provocato la morte di un ragazzo di 26 anni?
"È una cosa tremenda, tutto mi sembra ancora assurdo: io, lui, lo sparo e tutto quello che ne è seguito".

Come è cambiata la sua vita?
"Non lavoro, porto i bambini a scuola, faccio la spesa, riordino casa. I soldi però non bastano più. Ora il mio stipendio è dimezzato e non arrivo a mille euro. Ho dovuto vendere la casa perché non riuscivo a pagare il mutuo. Ne cercheremo un'altra, magari in affitto".

Se verrà condannato per omicidio colposo potrà riprendere servizio in Polizia. Quali sono le sue intenzioni?
"Io voglio tornare a fare il poliziotto, quella è la mia vita. E lo voglio fare ad Arezzo, non voglio trasferirmi. Anzi, mi piacerebbe tornare proprio alla Stradale: mi manca molto quel tratto di autostrada" (beh, speriamo di no, visto che quando corre gli partono i colpi a casaccio, per andare a vedere Milan/Roma toccherebbe passare da Pescara...).

Se tornerà in servizio e si trovasse in una situazione in cui, per difendere dei cittadini o dei colleghi, è necessario usare l'arma, avrebbe ancora la serenità necessaria?
"Questo non lo so, dovrei trovarmici. Prima disprezzavo alcuni colleghi che davanti al pericolo si girano dall'altra parte o che arrivano apposta in ritardo su un intervento rischioso. Forse hanno ragione loro: chi te lo fa fare?".



Sinceramente da questa intervista io vedo un'uomo che ha commesso un errore di superficialità, ha estratto una pistola quando non doveva, ha sbagliato nel capire la situazione e per uno stupidissimo errore un ragazzo è morto.
Ciò non giustifica minimamente quello che è successo e ha fatto, però io non mi sento di reputarlo quel mostro assassino che tutti descrivono che sia.

Io non mi sento di dare giudizi di colpevolezza o assoluzione su spaccarotella, per il fatto che non so nulla di quello che è accaduto quel giorno, se mi basassi solo su quello che dicono i giornali bisognerebbe dargli la sedia elettrica, i quali lo descrivono come un Killer a sangue freddo senza pietà.


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17/07/2009 23:40

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
ufo robot grendizer, 17/07/2009 10.04:



d'accordo su tutto, ma la storia ci insegna che non è così: tu oggi saresti un austriaco se non era per quei froci dei francesi [SM=x53177]





o meglio, se cavour non fosse stato così generoso con le figlie degli altri da dare in sposa ai francesi (penso che tu sia al corrente...)
tu invece saresti stato un pontificio baciapile e voialtri siete un cazzo o sbaglio?

"Ti dò un consiglio per la prossima volta: fatti i cazzi tuoi"
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17/07/2009 23:49

Ho come l'impressione che se andate avanti così risalirete a prima dell'uomo e ancora non trovereste il bandolo della matassa.

[URL]http://picasaweb.google.com/cobra.reale/Disegni#
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Post: 28.821
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osservatore
17/07/2009 23:54

in effetti potremmo tagliare la testa al toro e chiederci se sia nato prima l'uovo o la gallina, e che coscienza avessero di sè e se questo abbia in qualche modo influito sull'evoluzione dei diritti delle specie. potremmo alla fine di tutto ciò comprendere meglio la psicologia kabbiana

"Ti dò un consiglio per la prossima volta: fatti i cazzi tuoi"
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