A differenza dei primi due album religiosi di Elvis, "
His Hand In Mine" e "
How Great Thou Art", il suo terzo e ultimo, "
He Touched Me", era un mix di
Gospel tradizionale e musica cristiana più contemporanea.
Con questo LP Elvis vinse il suo secondo "
Grammy Award" nella categoria "
Best Inspirational Performance" (il primo di questi riconoscimenti gli era stato attribuito con l'album "
How Great Thou Art"). Rimase per 10 settimane nella classifica di
Billboard ove raggiunse il 79º posto: una vera ingiustizia.
Registrato a Nashville nei mesi di maggio e giugno del 1971, il doppio CD della "
FTD", pubblicato nell'ottobre 2011, apre le porte dello "
Studio B" della
RCA per farci vivere in prima persona queste sessioni. Si tratta di una "visita" affascinante.
Ascoltando Elvis e i suoi musicisti al lavoro, si ha la sensazione che fosse il materiale cristiano moderno a richiedere la loro attenzione (con l'eccezione della rockeggiante "
I've Got Confidence", che Elvis ha eseguito in due
takes). Forse non è una grande sorpresa, dato che Elvis probabilmente conosceva già le canzoni
gospel tradizionali selezionate per l'album, come "
Bosom Of Abraham" e "
I, John".
Un esempio di canzone che ha superato i limiti dello strettamente sacro è "
Seeing Is Believing", scritta da Red West. Elvis esegue 14
takes e dieci di esse (quattro delle quali complete) sono incluse in questo doppio CD. In questo modo si ha davvero un'idea di come Elvis lavorava con una canzone, dalla discussione sull'introduzione ("
No amico, il batterista aveva ragione... sì, mi piace quella cosa della base") a come le coriste dovevano cantare con lui. ("
Penso che se lo fai dritto... vedere, vedere, vedere è credere... sì, giusto!") e alla decisione di un nuovo finale ("
Sfumiamo questa cosa, non facciamo quel finale con lo stop"). Delle
outtakes complete (due delle quali pubblicate in precedenza), la mia preferita rimane la numero 7, più
funky del
master, pubblicata dalla
FTD su "
I Sing All Kinds" nel 2007.
'Reach Out To Jesus' è un'altra chicca. Qui possiamo ascoltare non meno di sette inizi abbandonati della canzone. Non che a Elvis dispiaccia, è in vena di ridere, e ogni tanto lancia un "
Oh happy day" dopo un'introduzione fallita, suscitando le risate sue e dei musicisti. Quando finalmente superano l'introduzione al pianoforte, ciò che segue è una bellissima esecuzione
gospel (
take 9, quella prima del
master).
Una terza possibilità di studiare il mestiere di Elvis è offerta dalle sette
takes di "
A Thing Called Love" di Jerry Reed e dalle prove, in cui il produttore Felton Jarvis decide di lasciare al cantante del basso Armond Morales degli
Imperials, il proprio microfono. Il motivo è che canta all'unisono con Elvis per tutta la canzone. Elvis è di buon umore anche in questo caso, e prima della quarta
take si lancia in una strofa di "
Listen To The Bells". È interessante anche ascoltare Felton Jarvis che incolpa Joe Moscheo degli
Imperials ("
Un cattivo accordo al piano") dopo che una
take è andata in pezzi. Joe risponde: "
Non ho fatto io quell'errore" (e , forse, aveva ragione).
Molte delle
takes incluse nei due CD sono state pubblicate in precedenza, ma non con le stesse battute in studio. La seconda di "
He Touched Me" lo dimostra, perché per la prima volta sentiamo gli
Imperials ed Elvis che elaborano insieme l'introduzione. Anche l'esclamazione di Elvis
"god damn" dopo il finale, perché la sua voce ha ceduto, è una nuova esperienza di ascolto. Un altro esempio è il battibecco prima della seconda
take di "
Amazing Grace" (dopo la prima abbandonata), in cui Elvis dice:
"Ho sbagliato le parole, stavo cantando "Love Me Tender", e uno dei musicisti risponde: "
Stavi cantando alla grande, qualunque cosa fosse". Personalmente preferisco la
take 2 blueseggiante rispetto al
master più "conservatore": un vero capolavoro !
Un terzo brano che offre alcune interessanti battute in studio mai sentite prima è
"Bosom Of Abraham".
"Siete la sezione ritmica", dice uno degli
Imperials dopo che la seconda
take vacilla e si ferma improvvisamente. "
Dovete fare le cose per bene. Noi siamo i cantanti".
Quando fu pubblicato originariamente su "
Easter Special" (2001), la prima
take di "
He Is My Everything" aveva Elvis che cantava un po' di "
Mean Woman Blues" prima di provare l'inizio della canzone. Qui quella parte non c'è più.
Questo doppio CD segue la formula della serie di album classici, con le
outtakes distribuite in modo uniforme tra loro, cioè non tutte le
outtakes di una canzone collocate una dopo l'altra.
Sono incluse anche l'esecuzione informale di "
The Lord's Prayer" e la
jam incompleta di "
Johnny B. Goode", dopo la quale Elvis si diverte con un paio di battute di "
The First Noel". Sarebbe stato bello avere questa
jam nella sua continuità, cioè insieme alla canzone religiosa che segue. Forse la
jam è stata trovata come frammento su un nastro nel modo in cui è stata presentata e questo non era possibile. Né il CD, né la copertina o il libretto offrono alcun indizio.
A proposito della copertina e del libretto, qui devo fare la mia unica lamentela. La
tracklist indica che "
He Touched Me" (take 3) e "
He Is My Everything" (
take 4) sono incomplete, ma non lo fa con "
I, John" (
take 1) e "
A Thing Called Love" (
take 7).
Si tratta comunque di dettagli minori.
Se siete interessati alle canzoni religiose di Elvis e a come ha registrato l'album che gli è valso il secondo
Grammy, "
He Touched Me" nella serie degli album classici, fa per voi.
Un'ultima nota. Nel suo libro "
Careless Love", Peter Guralnick scrive che
"l'attenzione di Elvis continuava a vagare" durante le sessioni di registrazione delle canzoni di "He Touched Me". Potrebbe avere ragione ma non ne ho trovato traccia ascoltando le
outtakes forniti dalla
FTD per questo suo album.
[Modificato da marco31768 09/02/2024 18:21]