Argomento interessante, basta solo non scottarsi le dita...
Innanzitutto mi pare che da bravo italiano qualcuno si sia dimenticato che di recente sono stati prodotti parecchi set dedicati alla storia patria, e per l'esattezza i soldati che combatterono agli ordini del signor Benito Mussolini negli anni fra il 1940 e il 1945. Mi stupisce che ce ne si sia quasi dimenticati. Forse ciò dipende dal fatto che quell'epoca non viene ricordata con particolare orgoglio, me ne rendo conto e personalmente concordo con questo implicito giudizio negativo, però anche quella è storia dell'Italia unita, anzi è probabilmente il momento culminante dell'ideologia unificatrice e centralizzatrice del Risorgimento.
Basti pensare che l'ex garibaldino Crispi, capo del Governo sul finire dell'ottocento, nonché tenace avversario del Nord, tanto da spingere alla nascita di un movimento secessionista lombardo negli anni fra il 1894 e il 1896 dal significativo nome "Stato di Milano", cadde per la propria politica colonialista dopo la tragica disfatta di Adua; e chi raccolse, guarda un po', l'eredità dei folli progetti coloniali italiani dopo pochi anni? l'Italia fascista, of course -"vendicare Adua! vendicare Adua!"-.
A questo proposito mi permetto di farvi osservare che il set sui Dervisci non è poi così fuor dalla storia patria, considerando il fatto che all'inizio di quella folle impresa coloniale, avversata da Milano e fortemente voluta da Roma, ci furono anche scontri con le tribù fondamentaliste islamiche sudanesi.
Sul tema dell'ideologia unitarista italiana fra Risorgimento e Fascismo si potrebbe in effetti scrivere un'intera enciclopedia, ma non è questa la sede, ovviamente.
Ma andiamo oltre e, per rendere onore al merito, va ricordato che una fetta assolutamente importante della produzione Atlantic è stata incentrata proprio sulle truppe italiane (allora) contemporanee. Se poi vogliamo guardare alla storia dell'entità geografica definita Italia per quello che essa realmente è, e cioè un insieme di molti popoli e di molte storie, oggi uniti, ieri per lo più no, domani chissà, allora dobbiamo anche ricordarci che tutte le schiere di romani repubblicani e, in parte, imperiali, parte delle truppe greche, celtiche, tutte quelle genericamente definite italiche, nonché una parte dei medioevali e dei rinascimentali sin qui prodotti in plastica 1:72 sono, diciamo così, soldatini "italiani".
Certo è che nel momento in cui ci si trova di fronte al quesito "produrre soldatini del Risorgimento?", forse sarebbe il caso di approfondire il quesito stesso, chiedendoci: "tutti o solo quelli che combattevano dalla solita ben nota parte?"
E quando dico tutti, ovviamente non mi riferisco ad austriaci, francesi e simili, bensì ai lombardo-veneti che combatterono per l'Austria, ai borbonici, ai romani papalini, perchè no ai briganti meridionali (del resto la HaT non sta forse facendo i "briganti" catalani antinapoleonici?).
L'esempio più bello in questo senso ci viene da quella grande terra di libertà che è l'America. La Guerra di Secessione è stato il conflitto più sanguinoso per gli States e l'unico ad essere combattuto su suolo "interno" dopo la Guerra di Indipendenza -eccettuate le atipiche guerre indiane e i vari troubles antimessicani-. Ed è stata una guerra tremenda in cui una parte della "nazione" ha schiacciato letteralmente l'altra, almeno per alcuni anni. Eppure ancora oggi vengono prodotti migliaia di soldatini e militaria confederati, la tradizione confederata è viva e gode sostanzialmente di pari dignità rispetto a quella degli unionisti, politicamente il tema del Sud contrapposto al Nord riappare come un fiume carsico in varie occasioni, anche per il fatto che i meridionali fieramente esibiscono i simboli dell'epopea confederata (si pensi alle dispute sulla bandiera di guerra della C.S.A. che ancora campeggia in molti luoghi e perfino in due bandiere di Stato, Georgia -seppur più ridotta a seguito di un referendum- e Mississippi). Insomma, la guerra è finita in un certo modo, ma non per questo è stata instaurata una dittatura fascista o nazista nè si è giunti a forme di centralismo esasperato (al contrario gli States sono rimasti uno dei paesi più federalisti al mondo, grazie anche alla radicata tradizione dell'autogoverno di derivazione britannica).
E invece qui mi par di capire che la questione dei soldatini risorgimentali venga vista in qualche caso erroneamente nella solita chiave "patriottica". Ovvero come rivendicazione unitarista. E così si perde un'altra occasione per riconoscere serenamente che la storia d'Italia non è un processo scritto da Dio, in virtù del quale tutti coloro che vivono su questa penisola devono diventare uguali o, comunque, sottostare necessariamente allo stesso governo.
E' un fatto storico, tutto qui, una fase della storia di coloro che vivono su questa penisola, una fase che potrebbe essere sostituita da altre diverse fasi nel futuro. E soprattutto non è una situazione cui si è arrivati con un processo decisionale lineare e pacifico, bensì con la forza delle armi. Ed è una situazione con moltissime e profondissime contraddizioni, altrimenti non staremmo a discuterne.
Naturalmente avere una propria opinione in merito è più che legittimo, così come auspicare che nulla cambi in questa situazione (o che invece tutto cambi). Ma questo sì, per Giove, è fare politica.
Se invece vogliamo interessarci di storia, serenamente e seriamente, allora evitiamo di vedere in una serie di set sul risorgimento una sorta di oggetto politico contundente da usare contro "quei cattivoni secessionisti". Altrimenti i secessionisti cominceranno a chiedere che vengano prodotte le camicie rosse garibaldine. Non però quelle che, ingenuamente, andarono in Sicilia senza nemmeno sapere che là governa(va) la mafia (prima di lanciare improperi, invito alla lettura dell'ultimo numero di Limes, rivista dichiaratamente antipadanista, dal titolo "Come mafia comanda", in edicola).
Bensì quelle che con Garibaldi combatterono in Sud America per la secessione del Rio Grande do Sul e di Santa Caterina dal Brasile e per la secessione dell'Uruguay dall'Argentina. E, perché no, anche quelle che a Gettysburg si spararono vicendevolmente perché non erano tutte d’accordo sullo stare da una parte sola. Come a dire, "hasta la secession, siempre!"
Saluti soldatineschi,
Alex Storti