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Le Parole del Papa

Ultimo Aggiornamento: 19/05/2009 22:12
25/08/2005 23:06
 
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Re: Re:

Scritto da: Sihaya.b16247 25/08/2005 1.43


Queata omelia è qualcosa di straordinario, di...stratosferico! Io la leggo e la rileggo...Quando parla dell'esplosione che avviene nell'anima, come una fissione nucleare, una detonazione di amore e fede, quando parla di bacio, di contatto, allora noi capiamo e sentiamo la VERA FEDE, e ci ubriachiamo dell'amore di Dio.

[Modificato da Sihaya.b16247 25/08/2005 1.46]



E' stata sublime questa omelia e, soprattutto, questo brano è veramente esplosivo!!!
Il nostro Papa è tutto fuoco di amore per Dio e ce lo trasmette!!!
Papa Ratzi Superstar









"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
26/08/2005 19:02
 
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Già...
Ma la più bella è stata quando ha detto: Una grande gioia non si può tenere per sè....va trasmessa anche agli altri.....che meraviglia....e sopratutto con cinque parole ha sintetizzato l'evangelio.....che mente eccelsa!!!"
29/08/2005 01:27
 
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Re: Re: ABORTO

Scritto da: MaBo The Lone Wolf 22/08/2005 19.25



scusate se mi intrometto magari in modo cosi invadente e scusate anche se la fretta e la frenesia di rispondere a una cosi reminescente perla di saggezza non mi consentono di presentarmi in modo appropiato quindi lo faro in modo quanto mai celere.....
il mio nome e mabo o almeno il nick e sono un ragazzo come tanti ma con l'odiosissima voglia di andare a cercare anche nel piu infinitesimale particolare per poi farne spina nel fianco a chi ama circondarsi di dogmi irriducibili anche alla piu dura critica.....
quindi tornando all'argomento qui sopra quotato se e vero che la chiesa e quindi DIO condanna l'aborto come un omicidio in quanto allo stesso momento del concepimento dello stesso feto avviene il miracolo della vita e quindi il feto stesso e da considerarsi essere vivente .......PERCHE?....
la chiesa in quanto istituzione divina si rifiuta in tutto e per tutto di benedire o battezzare feti nati morti.... e fin qui puo anche esssere lievemente concepibile....ma PERCHE si rifiuta addirittura di concedere a questi feti nati morti l'estrema unzione????.....forse perche la chiesa in realta non considera un feto un essere vivente(e non lo ha mai considerato) ma e solo una posizione presa all'interno di un clima politico ben determinato?(poco plausibile vero?).... oppure e un errore della cosidetta burocrazia divina?(si sa questi angeli quanto sono pasticcioni!!!)....

bene e qui probabilmente mi risponderai con una pamhpet filosofico-religioso o con qualche citazione di qualche santo o di qualche lettera di apostoli a popoli sconosciuti.... e quindi curioso di sentire la risposta mi avventuro alla seconda domanda.....

la chiesa in quanto istituzione divina ormai fondata da secoli e secoli ha avuto bisogno per poter far sopravvivere il verbo di DIO nelle varie epoche della storia di adattarsi a queste epoche in tutto e per tutto....e quindi concepibile che il vaticano da qualche tempo a questa parte abbia fondato la banca vaticana con filiali in tutto il mondo e che questa banca sia la terza banca piu ricca al mondo e che se si spendessero tutti i soldi della suddetta banca per opere di beneficienza l'intero continente africano e asiatico non soffrirebbero piu la fame per un paio di decenni ma che comprensibilmente questa utopica azione non si puo fare in quanto questi soldi servono per finanziare opere ecumeniche.... ma e vero anche che tra queste opere ecumeniche c'e il finanziamento della chiesa stessa che in brasile avviene grazie allo sfruttamento di risorse agricole quali coltivazioni di banane e granturco..... dunque giungendo presto alla domanda.... nell'ultimo rapporto WTO si afferma che i pesticidi usati sul suolo brasiliano siano dannosi per uomini e donne che sono costretti a lavorare in quei campi a ritmi lunghi e faticosi e che molte donne in stato di gravidanza proprio perche esposte a questi pesticidi hanno perso il loro bimbo......tuttora in brasile si usano ancora quei pesticidi e gli orari di lavoro sono cambiati.... la chiesa che e finanziatrice grazie alle banche vaticane di questi speculatori non commette peccato causando a un sacco di future madri il dolore di perdere il proprio figlio a causa di questi pesticidi?..... e questo e solo un esempio delle molteplici contraddizioni che la dogmaticita della chiesa crea nel suo inevitabile cozzare contro una societa che e si delirante ma non al punto tale da dimenticarsi che l'organismo che vanta la piu totale coerenza con se stesso in realta la stessa coerenza la persa di vista piu e piu volte.....

ti prego di non vedere questo post come accusa a te personalmente ma come un invito a riflettere su cio che si ha davanti e su cio che con tanta veemenza si sostiene al punto tale di dichiararsi sostenitrici di un qualcosa che genera queste contraddizioni

un saluto dal lupo





>.......PERCHE?....
la chiesa in quanto istituzione divina si rifiuta in tutto e per tutto di benedire o battezzare feti nati morti.... e fin qui puo anche esssere lievemente concepibile....ma PERCHE si rifiuta addirittura di concedere a questi feti nati morti l'estrema unzione????.....forse perche la chiesa in realta non considera un feto un essere vivente(e non lo ha mai considerato) ma e solo una posizione presa all'interno di un clima politico ben determinato?(poco plausibile vero?).... oppure e un errore della cosidetta burocrazia divina?(si sa questi angeli quanto sono pasticcioni!!!)....


- Non sono una grande esperta in materia ma credo che questi due sacramenti siano per i vivi, non per i morti! Cioè non ho mai sentito che una persona, quando era deceduta, fosse stata battezzata o avesse ricevuto l'estrema unzione. Non avrebbe senso! Anche un medico (come esempio forse non è proprio adeguato ma rende l'idea) non interviene su un morto! Per cui un bambino che nasce morto, o un feto abortito che è comunque morto alla nascita, non può ricevere né l'uno né l'altro. C'è il battesimo "in articulo mortis", cioè quando un bambino alla nascita presenta gravi problemi di salute e potrebbe morire ancora prima che possa essere chiamato un prete per battezzarlo. Ogni cattolico può in questo caso battezzare il bambino, versando – se è possibile – tre volte acqua (anche non benedetta) sulla sua testa dicendo "ti battezzo nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo". Spesso erano le levatrici a battezzare i nascituri morenti.
Ho letto ultimamente da qualche parte (purtroppo non ricordo dove), che la chiesa sta valutando la possibilità che i bambini abortiti e che non hanno mai vissuto possano avere una sepoltura. Finora, quando una donna ha perso il bambino, che magari aveva già sentito vivo dentro di se, non ha il diritto al cadavere (non so però se è dappertutto così). Tuttavia, non credo che una donna che vuole abortire il suo bambino desideri poi pregare alla sua tomba!

E di bambino si tratta. E' un'inaudita arroganza dell'uomo, voler decidere se un feto è da considerare un essere umano, o chi abbia il diritto di nascere e di vivere e chi no. L'uomo da solo non è capace di dare la vita neanche a un verme ma si sente in diritto di decidere a chi dare la morte.


> bene e qui probabilmente mi risponderai con una pamhpet filosofico-religioso o con qualche citazione di qualche santo o di qualche lettera di apostoli a popoli sconosciuti.... e quindi curioso di sentire la risposta mi avventuro alla seconda domanda.....
la chiesa in quanto istituzione divina ormai fondata da secoli e secoli ....


- Non posso dare una risposta esaudiente alla tua seconda domanda piuttosto complessa, ne so troppo poco per dire quanto queste accuse siano fondate o meno. Certamente di problemi ci sono e certamente molte cose vanno male e vanno migliorate. Dubito però che si possano trovare delle soluzioni così facili tipo "vendere tutto per darlo ai poveri", bisogna vedere se una cosa del genere avrebbe senso, cioè se dopo 10-20 anni di "non fame" l'Africa tornasse a essere povero come prima, allora non avrebbe guadagnato molto.
Tuttavia è lo stesso Papa Benedetto a dirlo in prima persona: nella rete della Chiesa ci sono i pesci buoni e quelli cattivi, nella Chiesa c'è molto sporco. La Chiesa non è perfetta. Da cardinale, nel suo libro "Il sale della terra", dice (traduco dal mio libro in tedesco): (La Chiesa) ... ha la tendenza di difendere la sua posizione e i beni acquisiti. Le sua capacità di auto-moderazione e di auto-restrizione non sono sviluppate nel modo giusto. … Qui ci vuole un profondo esame di coscienza. Purtroppo nella storia si è dimostrato che pure la Chiesa, da se, non era capace di liberarsi dai beni terreni, ma questi le sono sempre dovuto essere tolti, cosa che soleva recarle beneficio.

Bene, adesso lasciamogli un po' di tempo e vedremo cosa riesce a fare.


[Modificato da rosa22253 29/08/2005 9.30]

************************************************************************************


BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

Mt 16,18





La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
(don Tonino Bello)


ANDIAMO AVANTI!

29/08/2005 19:06
 
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L'uomo non può essere ridotto a mezzo, ma è un fine!


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30/08/2005 18:23
 
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Idea...
Sarebbe bello riunire le frasi più belle di Papa Ratzi....qui in questa cartella...che ne dite? Ci sono alcune sue parole che mi si imprimono nella mente come lettere di fuoco.....e mi aiutano a tirare avanti e mi danno una risposta alle mie domande...magari anche per altri è così...che ne pensate?
02/09/2005 21:08
 
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Re: Re: Re: ABORTO

Scritto da: rosa22253 29/08/2005 1.27


>.......PERCHE?....
la chiesa in quanto istituzione divina si rifiuta in tutto e per tutto di benedire o battezzare feti nati morti.... e fin qui puo anche esssere lievemente concepibile....ma PERCHE si rifiuta addirittura di concedere a questi feti nati morti l'estrema unzione????.....forse perche la chiesa in realta non considera un feto un essere vivente(e non lo ha mai considerato) ma e solo una posizione presa all'interno di un clima politico ben determinato?(poco plausibile vero?).... oppure e un errore della cosidetta burocrazia divina?(si sa questi angeli quanto sono pasticcioni!!!)....


- Non sono una grande esperta in materia ma credo che questi due sacramenti siano per i vivi, non per i morti! Cioè non ho mai sentito che una persona, quando era deceduta, fosse stata battezzata o avesse ricevuto l'estrema unzione. Non avrebbe senso! Anche un medico (come esempio forse non è proprio adeguato ma rende l'idea) non interviene su un morto! Per cui un bambino che nasce morto, o un feto abortito che è comunque morto alla nascita, non può ricevere né l'uno né l'altro. C'è il battesimo "in articulo mortis", cioè quando un bambino alla nascita presenta gravi problemi di salute e potrebbe morire ancora prima che possa essere chiamato un prete per battezzarlo. Ogni cattolico può in questo caso battezzare il bambino, versando – se è possibile – tre volte acqua (anche non benedetta) sulla sua testa dicendo "ti battezzo nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo". Spesso erano le levatrici a battezzare i nascituri morenti.
Ho letto ultimamente da qualche parte (purtroppo non ricordo dove), che la chiesa sta valutando la possibilità che i bambini abortiti e che non hanno mai vissuto possano avere una sepoltura. Finora, quando una donna ha perso il bambino, che magari aveva già sentito vivo dentro di se, non ha il diritto al cadavere (non so però se è dappertutto così). Tuttavia, non credo che una donna che vuole abortire il suo bambino desideri poi pregare alla sua tomba!

E di bambino si tratta. E' un'inaudita arroganza dell'uomo, voler decidere se un feto è da considerare un essere umano, o chi abbia il diritto di nascere e di vivere e chi no. L'uomo da solo non è capace di dare la vita neanche a un verme ma si sente in diritto di decidere a chi dare la morte.


> bene e qui probabilmente mi risponderai con una pamhpet filosofico-religioso o con qualche citazione di qualche santo o di qualche lettera di apostoli a popoli sconosciuti.... e quindi curioso di sentire la risposta mi avventuro alla seconda domanda.....
la chiesa in quanto istituzione divina ormai fondata da secoli e secoli ....


- Non posso dare una risposta esaudiente alla tua seconda domanda piuttosto complessa, ne so troppo poco per dire quanto queste accuse siano fondate o meno. Certamente di problemi ci sono e certamente molte cose vanno male e vanno migliorate. Dubito però che si possano trovare delle soluzioni così facili tipo "vendere tutto per darlo ai poveri", bisogna vedere se una cosa del genere avrebbe senso, cioè se dopo 10-20 anni di "non fame" l'Africa tornasse a essere povero come prima, allora non avrebbe guadagnato molto.
Tuttavia è lo stesso Papa Benedetto a dirlo in prima persona: nella rete della Chiesa ci sono i pesci buoni e quelli cattivi, nella Chiesa c'è molto sporco. La Chiesa non è perfetta. Da cardinale, nel suo libro "Il sale della terra", dice (traduco dal mio libro in tedesco): (La Chiesa) ... ha la tendenza di difendere la sua posizione e i beni acquisiti. Le sua capacità di auto-moderazione e di auto-restrizione non sono sviluppate nel modo giusto. … Qui ci vuole un profondo esame di coscienza. Purtroppo nella storia si è dimostrato che pure la Chiesa, da se, non era capace di liberarsi dai beni terreni, ma questi le sono sempre dovuto essere tolti, cosa che soleva recarle beneficio.

Bene, adesso lasciamogli un po' di tempo e vedremo cosa riesce a fare.


[Modificato da rosa22253 29/08/2005 9.30]





bene rieccomi qui con voi
per quanto riguarda la prima questione da me posta sul perche la chiesa non battezza i feti nati morti avevo il giusto soispetto che agisse come agisce un normalissimo medico....ma per quanto riguarda l'estrema unzione.... o meglio dire un funerale in piena regola?.... per quanto riguarda la prima parte della tua prima risposta non e assolutamwente vero che la benedizione sia un sacramento esclusivamente per i vivi.. inoltre la chiesa benedice i morti causati dalle bombe dagli uragani o piu semplicemente da incidenti stradali.... quindi i morti li benedice... qui il limite di paragone e lo stesso.,...preso atto che un feto e un uomo allora perche non benedire quest'ultimi??...

e la prima questione resta....non ha fatto altro che rimbalzare ma il concetto permane immutato.... anzi studiando meglio la tua risposta mi ha parecchio interessato il battesimo senza prete.... ma la chiesa non ha da sempre espresso come suo principio di essere la sola e unica custode del volere di Dio?...insomma la chiesa si riconosce come la vera e unica interprete delle leggi divine e come sola portatrice del verbo di Dio.... quindi un battessimo senza prete appare alquanto fuori dal comune....a questo punto mi chiedo... per pura curiosita... ci sono altri escamotage per praticare la fede secondo il volere della chiesa senza avere di mezzo un sacerdote?...


passando alla seconda domanda la risposta e piu che esaudiente.... dire che la chiesa si e un po affezzionata ai beni terreni ci farebbe pero entrare in una discussione argomentativamente parlando piu ampia di quella che stiamo toccando ora.... quindi lasciamo perdere le "piccole" pecche storiche della chiesa... della sua storia passata e di quella sua piu recente.... ritorniamo a parlare dell'aborto... quindi restiamo fermi alla risposta che mi hai dato....

quindi confermiamo una risposta ma lasciamo pero ancora attiva una domanda....

ciao dal lupo

[Modificato da MaBo The Lone Wolf 02/09/2005 21.18]

prima...avrai paura.
dopo...ci sara il panico.
poi...il terrore.
e infine...be...non ci sara una fine.

piu ti avvicina alla luce piu la tua ombra si allarga.
e io sono la tua ombra.

aaaaaaaauuuuuuuuuuuuuuuuuurrggghh
02/09/2005 22:21
 
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Ecco una possibile risposta..
Girovagando in internet ho trovato una risposta da parte di un sacerdote ad una domanda simile alla tua:

Di fatto se
l'acqua battesimale non tocca il corpo del bambino, per quante belle
intenzioni vi siano, non si celebra il sacramento.
Inoltre non possono essere celebrati tutti gli altri riti che si
compiono nella celebrazioni: l'unzione con l'olio dei catecumeni, con
il sacro crisma... , i quali, sebbene non siano ad validitatem, non
possono essere omessi senza un grave motivo.
La Chiesa battezza i feti fuori del grembo della madre, e pertanto
quando sono esposti ad una morte sicura.

Pur non potendo battezzare il bambino, i genitori tuttavia possono fare
molte cose per lui: pregare, offrirlo al Signore, alla Madonna... E
tutto questo senz'altro giova alla vita spirituale del figlio.


- IL PROBLEMA DEL LIMBO


Quando all’interno della Chiesa ci si è posti la domanda sulla salvezza dei bambini morti senza battesimo, i teologi hanno teorizzato la possibilità di un Limbo per loro; infatti da una parte il battesimo è un sacramento necessario per la salvezza e pertanto i bambini senza battesimo non potrebbero entrare in Paradiso. Dall’altra questi bambini non hanno commesso peccati personali, e pertanto non meritano di andare in Purgatorio e tantomeno all’inferno.
E per questo si è parlato di un luogo di felicità naturale, senza alcun male, ma non di paradiso e cioè di chiara visione di Dio e di beatitudine soprannaturale.
La Chiesa nel suo Magistero non si è mai pronunciata sull’esistenza del limbo per i bambini.


Oggi la teoria del limbo per i bambini è superata.
I ragionamenti sono questi: il battesimo è certamente necessario per la salvezza, ma come via ordinaria.
Dio accanto alle vie ordinarie per la salvezza (i sacramenti) conosce anche altre vie, che noi non conosciamo e che chiamiamo straordinarie.
Si può legittimamente pensare che Dio dia un lume ai bambini morti senza battesimo perché possano optare per lui.
In termini più stringati il catechismo della Chiesa Cattolica scrive: “Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti, la grande misericordia di Dio che vuole salvi tutti gli uomini e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire: « Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite » (Mc 10,14), ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza Battesimo. Tanto più pressante è perciò l’invito della Chiesa a non impedire che i bambini vengano a Cristo mediante il dono del santo Battesimo” (CCC 1261).
03/11/2005 19:37
 
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Re: Anticristiani

Scritto da: Ratzigirl 28/06/2005 13.09
Anticristiani
"Nessuno si può permettere di deridere ciò che è sacro per ebrei e musulmani. Ma si annovera fra i diritti dileggiare e coprire di ridicolo ciò che è sacro per i cristiani"



Questa frase è molto vera e rispecchia l' ultima delle beatitudini... "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno
e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi
per causa mia.
Rallegratevi ed esultate,
perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi."

Diciamo che in qualche modo eravamo stati avvisati!! [SM=x40799]
01/12/2005 18:07
 
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Garantito: anche gli atei devoti vanno in paradiso


Nella catechesi di mercoledì 30 novembre dedicata al salmo 136 "Sui fiumi di Babilonia", Benedetto XVI ha messo in chiaro cosa pensa degli "atei devoti".

L'ha fatto citando un commento di sant'Agostino allo stesso salmo. Così:

"Vorremmo affidarci a sant'Agostino per un'ulteriore meditazione sul nostro salmo. In essa il grande Padre della Chiesa introduce una nota sorprendente e di grande attualità: egli sa che anche tra gli abitanti di Babilonia ci sono persone che s'impegnano per la pace e per il bene della comunità, pur non condividendo la fede biblica, non conoscendo cioè la speranza della città eterna alla quale noi aspiriamo. Essi portano in sé una scintilla di desiderio dell'ignoto, del più grande, del trascendente, di una vera redenzione. Ed egli dice che anche tra i persecutori, tra i non credenti, si trovano persone con questa scintilla, con una specie di fede, di speranza, per quanto è loro possibile nelle circostanze in cui vivono.

"Con questa fede anche in una realtà non conosciuta, essi sono realmente in cammino verso la vera Gerusalemme, verso Cristo. E con questa apertura di speranza anche per i babilonesi - come Agostino li chiama - per quelli che non conoscono Cristo, e neppure Dio, e tuttavia desiderano l'ignoto, l'eterno, egli ammonisce anche noi di non fissarci semplicemente sulle cose materiali dell'attimo presente, ma di perseverare nel cammino verso Dio. Solo con questa speranza più grande possiamo anche, nel modo giusto, trasformare questo mondo. Sant'Agostino lo dice con queste parole: 'Se siamo cittadini di Gerusalemme e dobbiamo vivere in questa terra, nella confusione del mondo presente, nella presente Babilonia, dove non dimoriamo da cittadini ma siamo tenuti prigionieri, bisogna che quanto detto dal salmo non solo lo cantiamo ma lo viviamo: cosa che si fa con una aspirazione profonda del cuore, pienamente e religiosamente desideroso della città eterna'

"Ed aggiunge riguardo alla 'città terrestre chiamata Babilonia': essa 'ha persone che, mosse da amore per lei, si industriano per garantirne la pace - pace temporale - non nutrendo in cuore altra speranza, riponendo anzi in questo tutta la loro gioia, senza ripromettersi altro. E noi li vediamo fare ogni sforzo per rendersi utili alla società terrena. Ora, se si adoperano con coscienza pura in queste mansioni, Dio non permetterà che periscano con Babilonia, avendoli predestinati ad essere cittadini di Gerusalemme: a patto però che, vivendo in Babilonia, non ne ambiscano la superbia, il fasto caduco e l'indisponente arroganza... Egli vede il loro asservimento e mostrerà loro quell'altra città, verso la quale debbono veramente sospirare e indirizzare ogni sforzo" (Esposizioni sui Salmi, 136,1-2: Nuova Biblioteca Agostiniana, XXVIII, Roma 1977, pp. 397.399).

"Preghiamo il Signore che in tutti noi si risvegli questo desiderio, questa apertura verso Dio, e che anche quelli che non conoscono Cristo possano essere toccati dal suo amore, cosicché tutti insieme siamo in pellegrinaggio verso la città definitiva e la luce di questa città possa apparire anche in questo nostro tempo e in questo nostro mondo
".


19/12/2005 16:48
 
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Preghiera del Papa
Dal sito di Famiglia Cristiana:


di D.A.


"IL TESTO CHE PAPA BENEDETTO XVI HA SCRITTO PER LE FAMIGLIE
DEI NOSTRI LETTORI

PREGHIERA DELLA FAMIGLIA

«L’autentico spirito del Natale è caratterizzato L’autentico spirito del Natale è caratterizzato dal raccoglimento, dalla sobrietà, dal raccoglimento, dalla sobrietà, da una gioia non esteriore, ma intima da una gioia non esteriore, ma intima».
Benedetto XVI



Cari lettori,
siamo immensamente grati a papa Benedetto XVI per il grande dono che ha voluto farci, il più bel dono per questo Natale 2005.

Papa Ratzinger ha scritto per le famiglie dei nostri lettori una preghiera di suo pugno: "La preghiera della famiglia, piccola Chiesa". Il testo (riprodotto sotto) è allegato a tutte le copie della straordinaria tiratura del numero natalizio di Famiglia Cristiana, in un prezioso cartoncino che può essere incorniciato e appeso in ogni casa.

E proprio perché il Papa ha, idealmente, voluto raggiungere ogni vostra famiglia, ciascuno di voi potrà personalizzare la Preghiera scrivendo il nome della propria famiglia (o anche della famiglia di parenti e amici, qualora voleste fare loro un gradito dono natalizio) nello spazio apposito vicino al titolo.

Questa preghiera di papa Benedetto XVI rende ancora più importante e preziosa la nostra iniziativa di portare in più di un milione e mezzo di famiglie italiane il Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica (allegato a questo numero di Natale), per il quale il Papa ha tanto lavorato già prima da cardinale, e che ora affida <>.

Il Compendio del Catechismo e la Preghiera ci faranno vivere un Natale speciale, ci aiuteranno a diventare più "amici della verità" e "amici di Dio", e a non scoraggiarci "in mezzo ai perturbamenti del tempo".

Grazie ancora Santità.

E a voi, cari lettori, il più cordiale augurio di Buon Natale.



D.A.


Signore Gesù Cristo, apparendo ai tuoi dopo la risurrezione hai detto loro: «Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,19 s). Poiché tu vuoi che tutti gli uomini giungano alla salvezza, vuoi anche che tutti gli uomini riconoscano la verità che sola può guidarci alla salvezza (cfr 1Tm 2,6). Tu sei la verità. Mediante te la verità è diventata per noi la via, che possiamo percorrere e che ci conduce alla vita. Senza te ci troviamo nel buio riguardo alle domande essenziali della nostra vita. Senza te siamo come pecore senza pastore (Mc 6,34). Ma tu, ascendendo al cielo, non ci hai lasciati orfani (cfr Gv 14,18). Ai tuoi discepoli non hai dato soltanto il compito di insegnare agli uomini la via giusta.

Per tutti i tempi hai loro promesso lo Spirito Santo che generazione dopo generazione, li guida alla verità tutta intera (cfr Gv 16,13). Sorretta dallo Spirito Santo, la comunità dei discepoli – la Chiesa – porta la tua parola attraverso i tempi. In essa vive la tua parola; in essa rimane sempre presente e dischiude il futuro, perché la verità è sempre giovane e non invecchia mai. Aiutaci perché, mediante la parola dell’annuncio della Chiesa, impariamo ad osservare tutto ciò che hai comandato. Aiutaci a prendere con gioia su di noi il "giogo dolce" della verità (cfr Mt 11,30) che non ci opprime, ma ci fa diventare, in te, figli del Padre e quindi ci rende liberi. Aiutaci a trovare nella parola della fede te stesso, a imparare a conoscerti e ad amarti. Aiutaci a diventare amici della verità, amici tuoi, amici di Dio. Aiuta la tua Chiesa ad eseguire docilmente, in mezzo ai perturbamenti del tempo, la tua missione senza scoraggiarsi. Aiutala ad annunciare il tuo messaggio con franchezza e senza tradirne la genuinità. Guidala mediante il tuo Spirito e introducila negli ampi spazi della verità. Signore, rendici grati per la tua parola; grati per il messaggio del Catechismo, in cui la tua parola ci viene incontro, così che anche noi impariamo a dire come il Salmista: «Quanto amo la tua legge, Signore» (Sl 119,97). Sì: «Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (Sl 119,105). Amen."

[SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799]

[SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838]
27/02/2006 22:16
 
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Le parole del Papa
Tutti i giorni ricevo un sms con un pensiero del Santo padre. Il servizio è offerto dalla Tim. Ho raccolto i messaggi e vorrei condividerli con voi.

Grazie al timore del Signore non si ha paura del male nella storia e si riprende con vigore il cammino della vita.
Dall'amore dipendono tutta la Legge e i Profeti, dice il Signore (Mt 22, 40). L'amore è il compimento della legge (Rm 13, 10).
Vogliamo cercare di essere sempre più fratelli e sorelle nella grande famiglia di Dio, in cui non esistono stranieri.
L'uomo trova spazio in Dio; attraverso Cristo, l'essere umano è stato portato fin dentro la vita stessa di Dio.
Possiamo allontanarci da Cristo interiormente, vivere voltandoGli le spalle. Ma Egli ci aspetta sempre, è sempre vicino a noi.
Ogni generazione, nell'inesauribile incontro col Signore, incontro mediato dallo Spirito Santo, impara sempre qualcosa di nuovo.
Il Papa non è un sovrano assoluto. Il ministero del Papa è garanzia dell'obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola.
Grazie all'Eucaristia i santi hanno vissuto l'amore di Cristo, portando l'amore di Dio nel mondo in modi e forme sempre nuove.
Siamo chiamati a rinnovare la nostra fede in Gesù, l'unica vera àncora di salvezza per tutti gli uomini.
Ci rivolgiamo a Maria, implorando la sua protezione, specialmente su quanti si dedicano all'opera di evangelizzazione.
Ogni volta che un'ideologia totalizzante calpesta l'uomo, l'umanità intera è seriamente minacciata.
Gesù Cristo è stato mandato dal Padre, nella potenza dello Spirito, per la salvezza dell'intera famiglia umana.
La parola che riassume tutta la rivelazione è questa: "Dio è amore" (1 Gv 4,8.16); e l'amore è sempre un mistero.
Maria ci insegni ad amare sempre più Gesù, nell'ascolto della sua Parola e nell'adorazione della sua presenza eucaristica.
La persona umana, immagine di Dio, si realizza nell'amore, che è dono sincero di sé.
Nei piani di Dio lo Spirito si serve abitualmente delle mediazioni umane per agire nella storia.
Nulla può migliorare nel mondo se il male non è superato, e il male può essere superato solo con il perdono.
Sia la Regina della pace a confortare l'edificazione di pace vera sui saldi pilastri della verità, giustizia, libertà e amore.
"Senza la Domenica non possiamo vivere": così professavano i primi cristiani, e così siamo chiamati a ripetere noi oggi.
Accogliamo in noi stessi per opera dello Spirito Santo la presenza viva di Gesù, per portarlo a tutti nell'amore servizievole.
Nel cuore del Redentore noi adoriamo l'amore di Dio, la sua volontà di salvezza universale, la sua infinita misericordia.
Per poter crescere è fondamentale anzitutto l'intima comunione con Cristo, il cui cibo era fare la volontà del Padre.
Cristo risorto ci chiama a essere suoi testimoni e ci dona la forza del suo Spirito, per esserlo davvero.
La Vergine Maria ci ottenga il dono d'una costante fedeltà al Vangelo. Ci aiuti a tendere senza stancarci alla santità.
Dobbiamo ricordare a quali forme di inaudita violenza possano giungere il disprezzo dell'uomo e la violazione dei suoi diritti
Dio si china sui bisognosi e sofferenti per consolarli. Al povero conferisce il più grande onore, di "sedere tra i principi".
Contempliamo il mistero dell'amore di Dio partecipato in modo sublime nel Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo.
La Chiesa cattolica continuerà a offrire la sua collaborazione per la salvaguardia della dignità di ogni uomo.
Cristo non toglie nulla all'uomo, ma gli dona pienezza di vita, di gioia, di speranza.
Invochiamo con fiducia Maria Santissima, perché ottenga una rinnovata effusione dello Spirito sulla Chiesa dei nostri giorni.
Rispondendo all'invito della Vergine a Fatima, affidiamo al suo Cuore Immacolato il mondo intero, perché conosca la vera pace.
Santa Maria, regina nel cuore di tutte le madri e nel nostro cuore, a te ricorriamo e a te confidiamo.
Noi lavoriamo realmente perché le strade del mondo siano aperte a Cristo. Perché il suo Vangelo possa arrivare nel mondo.
Il Vangelo penetri sempre più profondamente nel cuore e nell'esistenza dei credenti.
Abbiamo davanti a noi un dovere comune: siamo chiamati a costruire insieme un'umanità più libera, più pacifica e più solidale.
Pace e fraternità rimangono indispensabili per l'edificazione di comunità di solidarietà aperte al progresso umano integrale.
Per dare vita a una società attenta al bene comune sia necessario ricercare nel Vangelo le radici dei valori condivisi.
La Chiesa cattolica non ha altro interesse se non quello di diffondere e testimoniare le parole di amore e speranza di Gesù.
Invocando lo Spirito che rende saldi nella fede, ravviva la speranza e sostiene la carità, imparto un'affettuosa Benedizione.
Nel contemplare il volto di Cristo, in Cristo il volto del Padre, Maria Santissima ci precede, ci sostiene e ci accompagna.
Lo Spirito Santo viene in noi per introdurci nel mistero della vita e dell'amore di Dio al di là di ogni forza e attesa umana.
In Cristo sia individuata la misura del vero umanesimo per la coscienza delle persone come per gli assetti della vita sociale.
I giovani devono sentirsi amati dalla Chiesa, amati in concreto da noi Vescovi e sacerdoti.
L'essere umano non può mai essere ridotto al un mezzo, ma è sempre un fine, come ci dice la stessa ragione umana.
I giovani comprenderanno che in Cristo la verità coincide con l'amore e impareranno a loro volta ad amare il Signore.
La carità contribuisce a rendere concretamente la Chiesa quel popolo nuovo nel quale nessuno è straniero.
Un terreno decisivo, per il futuro della fede e l'orientamento complessivo della vita di una nazione, è quello della cultura.
La famiglia rappresenta la cellula fondamentale della società, offrendo sostegno e rimedio a situazioni altrimenti disperate.
La sollecitudine per il vero bene dell'uomo si esprime nell'attenzione ai poveri che abbiamo tra noi.
La Chiesa, armata e guidata dallo Spirito, è il vero soggetto della fede, nel quale partecipiamo nella comunione della fede.
Maria ci accompagna ogni giorno nella nostra preghiera. Ci aiuta a scoprire sempre il più grande sacramento dell'Eucaristia.
La nostra vita spirituale dipende dall'Eucaristia. Senza di essa la fede e la speranza si spengono, la carità di raffredda.
La famiglia è chiamata ad essere intima comunità di vita e d'amore, perché fondata sul matrimonio indissolubile.
Approfondite la conoscenza di Cristo e tendete con ogni sforzo a quella misura alta della vita cristiana che è la santità.
La Vergine Maria era una giovane ragazza, ma non aveva paura, perché Dio era con lei, dentro di lei.
All'intercessione della celeste Madre del Redentore affido il cammino che vi attende. Vi assicuro un ricordo nella preghiera.
Gli sposi cristiani non cessino di essere con la loro vita segno dell'amore fedele di Dio.
Cristo deve essere la misura di tutto, al fine di affrontare i problemi di oggi con un'autentica fedeltà al suo insegnamento.
Il mio affetto e la mia benedizione vi accompagnano oggi e per il futuro.
Nostro cuore non può essere in pace finché vediamo dei fratelli soffrire, per mancanza di cibo o di altri beni fondamentali.
La terra ha la capacità di nutrire tutti suoi abitanti, se i Paesi ricchi non serbano per loro ciò che appartiene a tutti.
Senza la luce della verità ognuno è condannato a dubitare del suo impegno per costruire con gli altri qualcosa in comune.
Tutti devono essere attenti a una fraternità umana fatta di gesti concreti, a livello degli individui come delle Istituzioni.
La volontà di "liberare" la natura da Dio conduce a costruire un presunto mondo migliore e una presunta umanità più felice.
La Chiesa continuerà in tutti i continenti ad andare in aiuto alle popolazioni, con tutti gli uomini di buona volontà.
Senza la luce della verità, prima o poi ogni persona è condannata a dubitare della bontà della sua stessa vita.
Nella vita umana la Chiesa riconosce un bene primario, presupposto di tutti gli altri beni.
Su di voi e sui vostri cari invoco le benedizioni divine di sapienza, forza e pace.
La soppressione dell'autentica capacità di amare si rivela l'arma più efficace per allontanare Dio dal cuore dell'uomo.
L'uomo è anima che si esprime nel corpo e corpo che è vivificato da uno spirito immortale.
L'Europa deve saper coniugare i legittimi interessi di ogni nazione con le esigenze del bene comune dell'intero Continente.
Sappiate di essere nelle mie preghiere. "Grazia e pace siano concesse a voi in abbondanza" (2 Pt. 1, 2)
L'amore umano autentico è donazione di sè, non può esistere se vuole sottrarsi alla croce.
L'intera comunità cristiana riscopra nell'amore del Signore la chiave che apre la porta dei cuori.
In questo anno dell'Eucaristia, vi invito a rinnovare il vostro attaccamento a Cristo, che non cessa di donarsi a noi.
La proposta cristiana interpella a fondo la libertà, chiamandola alla fede e alla conversione.
Fondarsi su una fede illuminata è indispensabile per un progresso autentico nella ricerca dell'unità dei discepoli di Cristo.
Nell'uomo e nella donna la paternità e la maternità, come il corpo e l'amore, non si lasciano circoscrivere nel biologico.
Vi accompagnino, nella quotidiana attività, l'assistenza divina e la materna protezione di Maria, Madre della Chiesa.
La sessualità appartiene al nostro essere persona. Solo se integrata nella persona riesce a dare un senso a se stessa.
Cristo è il Salvatore di tutto l'uomo, del suo spirito e del suo corpo, del suo destino eterno e della sua vita terrestre.
L'amore è ciò che fa dell'uomo l'immagine di Dio: gli diventa simile a Dio nella misura in cui diventa qualcuno che ama.
La Chiesa chiede che la vita umana sia rispettata tanto nel suo inizio quanto nel suo termine.
Lo svilimento dell'amore umano si rivela, nel nostro tempo, l'arma più adatta e più efficace per scacciare Dio dall'uomo.
L'impegno della Chiesa per la pace è innanzitutto di natura spirituale. Consiste nell'indicare presente Gesù, il Risorto.
Dobbiamo rendere grazie a Dio per le opere di pace che le Associazioni di volontariato sviluppano in ogni parte del mondo.
Continuate ad offrire la vostra collaborazione per la salvaguardia della dignità dell'uomo, per la difesa della vita umana.
Nel cuore di ciascuno cresca sempre di più la volontà di dar vita a un mondo di vera e stabile pace.
Sia la Regina della pace a confortare quanti si dedicano alla pace sui pilastri di verità, giustizia, libertà e amore.
Non ringrazieremo mai abbastanza Dio nostro Padre, per il tesoro di speranza e gloria che Egli nel suo Figlio ci ha regalato.
L'arte parla della bellezza infinita di Dio, riflessa nell'Icona per eccellenza: Cristo Signore, Immagine di Dio invisibile.
L'unicità che noi cerchiamo non è né assorbimento né fusione, ma rispetto della multiforme pienezza della Chiesa.
La responsabilità del bene comune esige che tutti cooperino nel gettare solide fondamenta morali e spirituali per il futuro.
In una società assetata di autentici valori umani, la comunità dei credenti deve essere portatrice della luce del Vangelo.
Lo Spirito ci esorta a far giungere a ogni uomo e ogni donna l'Amore che Dio Padre ha mostrato in Gesù Cristo.
Ciascun fedele deve sentirsi chiamato ad andare alla ricerca di coloro che si sono allontanati dalla comunità.
Occorre portare a tutti la luce del messaggio di Cristo sul significato della vita, della famiglia e della società.
Cercate di alimentarvi spiritualmente con la preghiera e un'intensa vita sacramentale. Approfondite la conoscenza di Cristo.
Procedete con tutte le vostre forze verso la santità, l'"alto grado di vita cristiana", come diceva l'amato GPII.
Fate della preghiera il quotidiano elemento della vostra vita con soste di meditazione e di ascolto della parola di Dio.
E' importante che l'esistenza del cristiano sia centrata sull'Eucaristia.
Dobbiamo essere coraggiosi, anche se la Parola di Dio, il Regno di Dio, sembra senza importanza storico-politica.
Senza il Dio il mondo non può vivere, il Dio della Rivelazione - e non qualunque Dio.
Se non c'è la misura del Dio vero, l'uomo di autodistrugge. Lo vediamo con i nostri occhi.
Solo l'amore ci fa vivere e l'amore è sempre anche sofferenza.
Anche se non abbiamo la forza di credere, dobbiamo vivere sull'ipotesi "quasi Deus daretur", altrimenti il mondo non funziona.
Si è creata la Domenica, perché il Signore è risorto ed è entrato nella comunità degli apostoli per essere con loro.
Ho bisogno di essere insieme con la Chiesa, di essere insieme con la Chiesa viva e col Signore!
E' importante scoprire la bellezza della fede, avere un Dio amico che ci sa dire realmente le cose essenziali della vita.
La fede è di un'attualità permanente e di una grande ragionevolezza.
In realtà il cristianesimo è molto semplice e di conseguenza molto ricco.
L'amore è anche sempre rinuncia a se stesso. Chi perde se stesso si trova; chi guadagna e conserva se stesso si perde.
La vera gioia è destinata dal piacere, la gioia cresce, matura, sempre nella sofferenza in comunione con la Croce di Cristo.
Esponete le vostre gioie e le vostre pene a Cristo, lasciando che Egli tocchi con la sua grazia il vostro cuore.
Fate l'esperienza liberatrice della Chiesa come luogo della misericordia e della tenerezza di Dio verso gli uomini.
Vento e fuoco dello Spirito Santo devono senza sosta aprire le frontiere che noi uomini continuiamo ad innalzare fra noi.
La felicità che cercate, che avete diritto di gustare, ha un nome, un volto: Gesù di Nazareth, nascosto nell'Eucaristia.
La Domenica, Giorno del Signore, è l'occasione propizia per attingere forza da Lui, che è il Signore della vita.
Vi invito senza riserve a servire Cristo, costi quel che costi.
Dio è amore e perciò la discesa, l'abbassamento, che l'amore ci chiede, è allo stesso tempo la vera ascesa.
Facciamo salire dal nostro cuore un inno di lode e di azione di grazie al Padre per i tanti benefici che ci ha concesso.
La vita di Dio abita in noi. Abita in noi il soffio del suo amore, della sua verità e della sua bontà.
Cristo è morto e risorto, affinché Dio sia in mezzo a noi e ci don la verità, l'amore e la gioia a cui noi tutti aneliamo.
Nulla può migliorare nel mondo, se il male non è superato. E il male può essere superato solo con il perdono.
Cristo nulla toglie di quanto avete in voi di bello e di grande, ma porta tutto a perfezione per la felicità degli uomini.
Vi raccomando l'amore alla Madre del Signore. Lasciatevi rinnovare dal suo amore materno. Imparate da lei ad amare Cristo.
Lasciatevi infiammare dal fuoco dello spirito, affinché una nuova Pentecoste possa realizzarsi tra noi e rinnovare la Chiesa.
Preghiamo Lei, nostra santa Madre, perché ci aiuti ad aprire, sempre più, tutto il nostro essere alla presenza di Cristo.
L'incontro con Cristo vi permette di gustare la gioia della sua presenza viva e vivificante per testimoniarla.
Nella Chiesa e mediante la Chiesa raggiungerete Cristo che vi aspetta.
In Cristo, che come unico pane nutre tutti noi nell'Eucaristia, noi dobbiamo divenire un solo corpo e un solo spirito.
Il Signore non ci lascia soli. Egli è con noi; anzi, Egli desidera condividere la nostra sorte fino ad immedesimarsi con noi.
Nell'Eucaristia Cristo è realmente presente fra noi. La sua è una presenza dinamica, che ci afferra per assimilarci a sé.
Non possiamo comunicare con il Signore, se non comunichiamo tra noi. Dobbiamo muoverci per andare gli uni incontro agli altri.
Bisogna imparare la grande lezione del perdono: aprire il cuore alla magnanimità dell'ascolto dell'altro.
Dobbiamo riscoprire con fierezza il privilegio di poter partecipare all'Eucaristia, che è il sacramento del mondo ritrovato.
Dio ha vinto. L'amore ha vinto. Ha vinto la vita. Si è mostrato che l'amore è più forte della morte.
Se Dio è grande anche noi siamo grandi. La nostra vita non viene oppressa, ma elevata e allargata allo splendore di Dio.
Non dobbiamo allontanarci da Dio, ma rendere presente Dio; far sì che Egli sia grande nella nostra vita.
Se Dio entra nel nostro tempo, tutto il tempo diventa più grande, più ampio, più ricco.
Solo se Dio è grande, anche l'uomo è grande. Con Maria dobbiamo cominciare a capire che è così.
Chi pensa con Dio pensa bene, chi parla con Dio parla bene.
Maria parla con noi, parla a noi, ci invita a conoscere, ad amare, a vivere, a pensare con la parola di Dio.
Dove scompare Dio, l'uomo non diventa più grande; perde anzi la dignità divina, perde lo splendore di Dio sul suo volto.
Davanti a Dio tutti gli uomini hanno la stesa dignità, a qualunque popolo, cultura o religione appartengono.
Il terrorismo, di qualunque matrice, è una scelta perversa e crudele, e scalza le fondamenta stesse di ogni civile convivenza.
I Dieci Comandamenti non sono un peso, ma l'indicazione del cammino verso una vita riuscita.
La Chiesa vuole continuare a costruire ponti di amicizia con tutte le religioni, al fine di cercare il bene di ogni persona.
Il Dio della pace sollevi i nostri cuori, alimenti la nostra speranza e guidi i nostri passi sulle strade del mondo.
Ciascuno a suo modo si mette in cammino, sperimenta anche il buio e sotto la guida di Dio può giungere alla meta.
L'amore non ha "perché", è dono gratuito, a cui si risponde con il dono di sé.
Il segreto della santità è l'amicizia con Cristo e l'adesione fedele alla sua volontà.
Dobbiamo affermare, senza cedimenti alle pressioni negative, i valori del rispetto reciproco, della solidarietà me della pace.
Offrite a Cristo ciò che avete di più prezioso: la vostra libertà, la preghiera ardente, il vostro affetto più profondo.
La dignità della persona e la difesa che ne scaturiscono, deve costituire lo scopo di ogni progetto sociale.
Se rimarrete vicino a Cristo, con Cristo e in Cristo, porterete molto frutto, come Egli ha promesso.
Il Cuore Immacolato di Maria veglia con amore materno su ognuno di voi. A Maria ricorrete sovente e con fiducia.
A tutti voi assicuro il mio affetto e la mia preghiera quotidiana, mentre di cuore vi benedico.
La Chiesa cattolica si impegna con la tolleranza, il rispetto, l'amicizia e la pace tra i popoli, le culture e le religioni.
"Il Signore darà la forza al suo popolo, benedirà il suo popolo con la pace" (Salmo 29,11)
Solo sul riconoscimento della centralità della persona si può trovare una comune base di intesa.
Ricordatevi sempre le parole di Gesù: "Rimanete nel mio amore" (Gv 15, 9)
Con l'aiuto di Dio possiamo costruire un mondo più giusto in cui tutti gli uomini abbiano uguale diritto di cittadinanza.
Vogliamo ricercare le vie della riconciliazione e imparare a vivere rispettando ciascuno l'identità dell'altro.
La difesa della libertà religiosa è l'imperativo costante e il rispetto delle minoranza è segno indiscutibile di vera civiltà.
Non possiamo cedere alla paura né al pessimismo. Dobbiamo piuttosto coltivare l'ottimismo e la speranza.
Vi auguro con tutto il cuore che il Dio misericordioso e consapevole vi protegga, vi benedica e vi illumini sempre.
Contemplando i santi impariamo che cosa vuol dire vivere secondo la misura del bambino di Betlemme, di Gesù e di Dio stesso.
Il modo di agire di Dio è diverso da come noi lo immaginiamo e da come vorremmo imporlo anche a Lui.
I beati e i santi sono stati persone che hanno voluto donarsi, perché sono state raggiunte dalla luce di Cristo.
Dio contrappone al potere rumoroso e prepotente di questo mondo il potere inerme dell'amore.
I beati e i santi ci indicano la strada per diventare felici, ci mostrano come si riesce ad essere persone veramente umane.
Solo da Dio viene la vera rivoluzione , il cambiamento decisivo del mondo.
La Chiesa vive della Parola di Dio e la Parola di Dio risuona nella chiesa, nel suo insegnamento, e in tutta la sua vita.
L'assidua lettura della Sacra Scrittura accompagnata dalla preghiera realizza quell'intimo colloquio in cui Dio parla.
Dobbiamo trovare nuovi modi per riportare il Vangelo nel mondo attuale, annunciare di nuovo Cristo e stabilire a fede.
La Chiesa deve sempre rinnovarsi e la Parola di Dio, che non invecchia né mai si esaurisce, è mezzo privilegiato a tale scopo.
Laddove l'onore a Dio non viene tributato come prima cosa, anche le realtà dell'uomo non possono progredire.
Dobbiamo rendere visibile il volto di Dio vivo, cosicchè poi ci accada spontaneamente come ai Magi di prostrarci e adorarlo.
Cristo è presente come allora in Betlemme. Ci invita a quel pellegrinaggio interiore che si chiama adorazione.
La fede non spegne la ricerca, la grande sete dell'uomo, ma invece proietta il grande pellegrinaggio verso l'infinito.
Più entriamo nello splendore dell'amore divino, più bella sarà la gioia di cercare e insieme di trovare.
Vogliamo essere una Chiesa aperta al futuro, ricca di promesse per le nuove generazioni.
In realtà l'uomo diventa libero quando si lega, quando trova delle radici, perché allora può crescere e maturare.
Dobbiamo educare alla pazienza, al discernimento, al realismo, ma senza falsi compromessi, per non annacquare il Vangelo.
Dobbiamo di nuovo imparare la disponibilità di servizio e trasmetterla.
Il mio auspicio è che il vangelo sia accolto nella sua integrità e testimoniato con passione da tutti i discepoli di Cristo.
Credere consiste nell'affidarsi a Dio che ci conosce e ci ama personalmente, e accogliere la Verità che ha rivelato in Cristo.
La mera conoscenza dei contenuti della fede non supplisce mai all'esperienza dell'incontro personale con il Signore.
La società attuale interroga e osserva la Chiesa, esigendo coerenza e coraggio nella fede.
Mi preme assicurarvi che vi sono vicino con la preghiera, affidando a Dio ogni vostra intenzione e progetto.
Il dialogo della Chiesa con la cultura del nostro tempo è vitale per la Chiesa stessa e per il mondo.
La Chiesa non vive di se stessa ma del Vangelo e dal Vangelo sempre e nuovamente trae orientamento per il suo cammino.
E' la parola di Dio che, per il tramite dello Spirito Santo, ci guida sempre di nuovo nella verità tutta intera.
La Chiesa ha sempre tributato alle Divine Scritture una venerazione simile a quella riservata per il Corpo stesso del Signore.
Dio è la misura di ciò che è giusto e allo stesso tempo è l'amore eterno. E che cosa mai potrebbe salvarci se non l'amore?
I giovani costituiscono per la Chiesa, per i Pastori, per i genitori e per gli educatori, un appello vivente per la fede.
La Chiesa non deve insegnare un propria sapienza, ma la sapienza di Dio, che spesso appare stoltezza agli occhi degli uomini.
Mai si deve dimenticare che la Parola di Dio è lampada per i nostri passi e luce sul nostro cammino.
Nonostante le nostre debolezze e i nostri peccati, Cristo ci ama e il suo amore dà senso alla vita nostra e del mondo.
La Chiesa è la grande famiglia di Dio, uno spazio di amore e unità attraverso tutti i continenti, le culture e le nazioni.
Che la Parola corra fino agli estremi confini della terra, affinchè il mondo ascoltando creda, credendo speri, sperando ami.
La risposta a Dio esige quel cammino interiore che porta il credente ad incontrarsi con il Signore.
Progrediscano sempre la fede, la speranza, la carità e la coraggiosa testimonianza di tutti i cristiani.
Siamo nella pace interiore, perché essere nel pensiero di Cristo unisce il nostro essere.
Dio non abbandona mail il suo popolo, anzi lo invita alla conversione affinché divenga realtà il suo Regno.
É molto utile confessarsi regolarmente per coltivare la pulizia, la bellezza dell'anima e maturare man mano nella vita.
Il Dio dell'amore e della pace si è aperto a noi, è venuto incontro a noi con il suo amore, con la sua pace.
Sia Dio stesso il vostro sostegno in ogni momento e non stancatevi di rendergli una coerente testimonianza di fedeltà.
Gesù ci dà la luce, ci offre la guida per la nostra vita, una guida della quale abbiamo bisogno.
Dall'intima comunione con il Signore nasce spontaneamente la partecipazione al suo amore per gli uomini.
Non vediamo la nostra intelligenza e l'abbiamo. Non vediamo la nostra anima e tuttavia esiste e ne vediamo gli effetti.
Solo se siamo fondati su una profonda pace interiore possiamo essere persone della pace anche nel mondo, per gli altri.
Prendendo esempio dal rispetto che Gesù ha mostrato verso di esse, le donne vengano trattate con pari dignità.
Dio ci precede. Ha già fatto tutto. Ci ha dato pace e perdono e amore. E' con noi.
I giovani potranno dare senso alla vita e costruire qualcosa di grande, solo se porranno Gesù al centro della loro esistenza.
In ogni persona sofferente, ancor più se piccola e indifesa, è Gesù che ci accoglie e attende il nostro amore.
Il Signore bussa alla porta, ci è vicino e così è la vera gioia, che è più forte di tutte le tristezze della nostra vita.
Il Signore risorto non lo vediamo con i nostri occhi, ma vediamo che dove è Gesù gli uomini cambiano, diventano migliori.
La correzione fraterna è un atto d'amore, per essere di completamento l'uno all'altro, per aiutarsi a vederci meglio.
Dovremmo imparare a pensare con Cristo, pensare il pensiero di Cristo, e così avere i sentimenti di Cristo.
Ricordate che lo spirito vi infonde forze necessarie. Abbiate fiducia in Lui, "Che è Signore e dà la vita".
L'amore per l'Eucaristia e per il Crocefisso vi siano di stimolo per vivere sempre più uniti a Cristo.
La Chiesa collabora per sradicare qualsiasi forma di emarginazione, esortando i cristiani a praticare la giustizia e l'amore.
Preghiamo il Signore che ci insegni a collaborare con la sua precedente grazia e di essere così realmente sempre con noi.
L'uomo diviene libero quando si impegna incondizionatamente con la verità e il bene.
La presenza amorosa di Dio nel mondo è la realtà più intima e decisiva in ogni momento della vita umana e della storia.
Se Gesù è assente dalla mia vita, mi manca una guida e una amicizia, mi manca anche una gioia che è importante per la vita.
Signore facci sensibili alla tua presenza, aiutaci a non essere sordi a Te, aiutaci ad avere un cuore libero, aperto a Te.
28/02/2006 08:49
 
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Grazie
Krazie Sonia come al solito sei grande !!!!! Come hai fatto con Tim? Mannaccia io ho 3 vabe' comunque dimmelo Tanti bacioni
28/02/2006 13:32
 
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Re: Le parole del Papa

Scritto da: Sihaya.b16247 27/02/2006 22.16
Tutti i giorni ricevo un sms con un pensiero del Santo padre. Il servizio è offerto dalla Tim. Ho raccolto i messaggi e vorrei condividerli con voi.




grazie [SM=g27822]
è bello che ci siano anche questi angolini di riflessione
e per chi come me è a volte un pò...ehm... distratta [SM=g27819]
ancora di più! [SM=g27821]

[SM=x40800]

emma
28/02/2006 14:54
 
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Re: Grazie

Certo è un vero romanzo [SM=g27824] ... ma quando si tratta di parole di Papa Ratzi il tempo si trova sempre, grazie Sihaya!

[SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]
02/03/2006 15:51
 
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Re: Grazie

Scritto da: $anna67$ 28/02/2006 8.49
Krazie Sonia come al solito sei grande !!!!! Come hai fatto con Tim? Mannaccia io ho 3 vabe' comunque dimmelo Tanti bacioni



Il servizio è offerto dalla Tim: bisogna andare sul sito e iscriversi! Ma con altri gestori non funziona...
02/03/2006 15:55
 
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Pensieri
02/03/2006
Fra i cristiani, la fraternità autentica è radicata nel Sacramento del Battesimo che rende membri del Corpo di Cristo.

01/03/2006
Le difficoltà di qualunque genere possono essere superate perchè in Cristo dio ha riconciliato il mondo con se stesso.

28/02/2006
Ragno di Dio vuol dire che non solo Dio esiste e vive, ma anche che è presente e opera nel mondo.

04/03/2006 05:23
 
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"Dio non fa differenza tra embrione e uomo"
Di Paolo Luigi Rodari (del 28/02/2006 @ 09:14:09, in Il Tempo, linkato 16 volte)
Ancora una volta, con parole chiare ed esplicite, Benedetto XVI è tornato a difendere la vita dal suo concepimento, ricordando ai cattolici come la difesa dell’embrione umano sia un loro preciso dovere: «L’amore di Dio non fa differenza fra il neoconcepito ancora nel grembo di sua madre, e il bambino, o il giovane, o l’uomo maturo o l’anziano. Non fa differenza perché in ognuno di essi vede l’impronta della propria immagine e somiglianza. Non fa differenza perché in tutti ravvisa riflesso il volto del suo Figlio Unigenito, in cui ci ha scelti prima della creazione del mondo, predestinandoci a essere suoi figli adottivi secondo il beneplacito della sua volontà».
Queste le parole usate ieri mattina da Ratzinger ricevendo in udienza nella Sala Clementina del palazzo apostolico i partecipanti all’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita dal titolo “L’embrione umano nella fase del reimpianto”. Un’Assemblea che si chiude oggi e che vede la partecipazione di scienziati e uomini di chiesa, convocati per riflettere sulle perplessità etiche suscitate dall’utilizzo delle cellule staminali di origine embrionale nella ricerca scientifica. Un’Assemblea presentata settimana scorsa da monsignor Elio Sgreccia, presidente dell’Accademia per la Vita, il quale aveva sottolineato come l’embrione sia «un figlio, un bambino o una bambina, che ha una relazione speciale con i propri genitori e, per chi crede, ha anche una relazione speciale con Dio».
È la seconda volta, in questo mese, che il Papa affronta di petto i temi della difesa della vita. Soltanto tre settimane fa, durante l’Angelus in piazza San Pietro nella domenica dedicata in Italia alla Giornata della vita (era il 5 febbraio), Benedetto XVI davanti a numerosi esponenti dei movimenti cattolici “pro life” guidati dal presidente della Cei, il cardinale Camillo Ruini, aveva detto la sua ricordando come «la vita umana, in quanto tale merita ed esige di essere sempre difesa e promossa».
L’amore «sconfinato e quasi incomprensibile di Dio per l’uomo», ha detto ieri Ratzinger in uno dei passaggi più significativi del suo intervento, «rivela fino a che punto la persona umana sia degna di essere amata in se stessa, indipendentemente da qualsiasi altra considerazione, intelligenza, bellezza, salute, giovinezza, integrità». «In definitiva - ha aggiunto il Pontefice riprendendo un passo contenuto nella “Evangelium vitae” di Giovanni Paolo II -, la vita umana è sempre un bene, poiché essa è nel mondo manifestazione di Dio, segno della sua presenza, orma della sua gloria».
Per il magistero della Chiesa, infatti, ogni vita umana, in qualunque fase della sua esistenza, dal neoconcepito all’anziano, è sacra; e tale giudizio morale vale anche per l’embrione prima che sia impiantato nel seno materno. «All’uomo - ha detto il Papa - è donata un’altissima dignità, che ha le sue radici nell’intimo legame che lo unisce al suo Creatore: nell’uomo, in ogni uomo, in qualunque stadio o condizione della sua vita, risplende un riflesso della stessa realtà di Dio». «Per questo - ha spiegato Ratzinger - il magistero della Chiesa ha costantemente proclamato il carattere sacro e inviolabile di ogni vita umana». Tale giudizio morale, «vale già agli inizi della vita di un embrione, prima ancora che si sia impiantato nel seno materno, che lo custodirà e nutrirà per nove mesi fino al momento della nascita: la vita umana è sacra e inviolabile in ogni momento della sua esistenza, anche in quello iniziale che precede la nascita».
Un amore così sconfinato per l’uomo, e per questo quasi incomprensibile, è per Ratzinger il segno più evidente e tangibile di quanto la persona umana sia degna di essere amata in se stessa, per il solo fatto che esiste. Il Papa, anche in mancanza di espliciti insegnamenti sui primissimi giorni di vita del nascituro, vede nelle Sacre Scritture preziose indicazioni che motivano sentimenti d’ammirazione e di riguardo nei confronti dell’uomo appena concepito. «I libri sacri, infatti, intendono mostrare l’amore di Dio verso ciascun essere umano ancor prima del suo prendere forma nel seno della madre».
In un discorso lungo ed articolato, Benedetto XVI si è rivolto anche all’intelligenza umana, spiegando come nonostante siano enormemente migliorate le conoscenze dell’uomo e nonostante si siano identificati meglio i limiti della sua ignoranza, «per l’intelligenza umana sembra sia diventato troppo arduo rendersi conto che, guardando il creato, ci si incontra con l’impronta del Creatore».
«In realtà - ha concluso il Pontefice -, chi ama la verità, come voi cari studiosi ,dovrebbe percepire che la ricerca su temi così profondi ci pone nella condizione di vedere e anche quasi di toccare la mano di Dio». E ancora: «Là dove non basta più o non è possibile la sola percezione sensoriale né la verifica scientifica, inizia l’avventura della trascendenza, l’impegno del “procedere oltre”».
08/03/2006 06:35
 
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"Superare le tentazioni per vivere liberi"
Di Paolo Luigi Rodari (del 06/03/2006 @ 11:22:51, in Il Tempo, linkato 23 volte)
La Quaresima iniziata col mercoledì delle Ceneri - lo ha detto ieri il Papa prima della recita dell’Angelus in piazza San Pietro - è «un tempo favorevole per un’attenta revisione di vita nel raccoglimento, nella preghiera e nella penitenza». E per fare un suo personale periodo di raccoglimento, Papa Benedetto XVI ha iniziato ieri sera nel palazzo apostolico dove abita, assieme a tutta la Curia Romana, degli esercizi spirituali che si protrarranno fino al prossimo sabato, 11 marzo. Da ieri sera, dunque, a sabato 11, sono sospese per il Papa tutte le udienze e le attività pubbliche. «Queste meditazioni aiuteranno me e i miei collaboratori - ha affermato ieri mattina Papa Ratzinger - ad entrare con maggior consapevolezza in questo caratteristico clima quaresimale».
L’annuncio dell’inizio degli esercizi lo ha dato ieri mattina lo stesso Pontefice, sorridente e di ottimo umore. Egli, prima di congedarsi da un’affollata e ventosa piazza San Pietro ha voluto anche commentare l’uscita nel cielo di un pallido sole: «Ci saluta anche il sole» ha detto Benedetto XVI dopo che per tutta la mattinata su Roma aveva piovuto.
Il predicatore degli esercizi del Papa e della Curia romana sarà il cardinale Marco Cé, patriarca emerito di Venezia. Egli sarà chiamato a tenere delle lezioni sul tema: “Camminando con Gesù verso la Pasqua guidati dall’Evangelista Marco”. Marco Cè è stato per anni patriarca di Venezia prima dell’arrivo nella diocesi lagunare dell’attuale cardinale e patriarca di Venezia, Angelo Scola. Benedetto XVI ha chiesto a tutti i fedeli di accompagnarlo con le preghiere ed ha assicurato a tutti «un ricordo al Signore perché la Quaresima sia per tutti i cristiani un’occasione di conversione e di più coraggiosa spinta verso la santità».
Riprendendo il vangelo del giorno, che parla dei quaranta giorni di Gesù nel deserto, «dove superò le tentazioni di Satana», il Papa ha esortato i cristiani a seguire «il loro Maestro e Signore per affrontare insieme con Lui il combattimento contro lo spirito del male». Il «deserto - ha detto - è una metafora assai eloquente della condizione umana». Il Papa ha anche ricordato l’esperienza del popolo d’Israele che dopo la liberazione dall’Egitto ha attraversato per 40 anni il deserto. «Durante quel lungo viaggio - ha spiegato - gli ebrei sperimentarono tutta la forza e l’insistenza del tentatore, che li spingeva a perdere la fiducia nel Signore e a tornare indietro; ma, al tempo stesso, grazie alla mediazione di Mosè, impararono ad ascoltare la voce di Dio, che li chiamava a diventare il suo popolo santo».
«Per realizzare appieno la vita nella libertà - ha aggiunto - occorre superare la prova che la stessa libertà comporta, cioè la tentazione. Solo liberata dalla schiavitù della menzogna e del peccato, la persona umana, grazie all’obbedienza della fede che la apre alla verità, trova il senso pieno della sua esistenza e raggiunge la pace, l’amore e la gioia».
Benedetto XVI ha più volte, durante questo ormai primo anno di pontificato, parlato della necessità che i fedeli sappiano trovare dei momenti privilegiati da dedicare, in ritiro, esclusivamente al Signore. Egli, inoltre, è consapevole che il suo iniziare un periodo di ritiro deve essere una notizia pubblica dalla quale tutti i fedeli possono trarre esempio. Il Pontefice sa che ogni suo gesto può insegnare e per questo, nel tempo che la Chiesa dedica all’attesa della risurrezione di Cristo che avverrà nel giorno di Pasqua, egli vuole insegnare come debba essere vissuta la Quaresima, tempo di attesa da vivere, se possibile, dedicando dei momenti esclusivamente alla preghiera, oltre che alla penitenza e al digiuno.
Ieri mattina, al momento dei saluti, Benedetto XVI ha invitato i giovani a partecipare a un incontro di preghiera nel pomeriggio di sabato 11 marzo, finito il ritiro quaresimale: «Sabato prossimo 11 marzo, alle ore 17, nell’Aula Paolo VI - ha detto Ratzinger - si terrà una veglia mariana organizzata dai giovani universitari di Roma. Ad essa parteciperanno, grazie ai collegamenti radio-televisivi, anche numerosi studenti di altri Paesi europei e dell’Africa. Sarà una propizia occasione per pregare la Vergine Santa perché il Vangelo apra nuove vie alla cooperazione tra i popoli dell’Europa e dell’Africa. Cari giovani, vi attendo numerosi!».
Il Papa si è rivolto poi ai pellegrini polacchi dando loro appuntamento a maggio quando visiterà la loro terra e «i luoghi del grande e amato Papa Giovanni Paolo II».
E infine ecco i saluti ai componenti del tradizionale Corteo Storico Terra Sancti Benedicti della Diocesi di Montecassino, che si preparano a celebrare il Transito di san Benedetto, il prossimo 21 marzo, «nostra comune festa» - ha detto il Papa improvvisando e riferendosi al nome del Santo Patrono d’Europa.
10/03/2006 18:18
 
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Pensierini papali
10/03/2006
L'universale linguaggio dell'amore rende gli uomini capaci di costruire un mondo di giustizia e solidarietà, speranza e pace.

09/03/2006
Cantare è in un qualche modo anticipare l'eternità, quando potremo "continuamente cantare le lodi di Dio".

08/03/2006
E' necessaria la confessione chiara, coraggiosa ed entusiasta della fede in Cristo che vive anche qui e oggi nella sua Chiesa.

07/03/2006
Siamo consapevoli che la pace di Cristo è una pace dinamica che vuole trasformare il mondo.

06/03/2006
Rendiamo grazie a Dio, che non cessa di suscitare nella Chiesa sempre nuovi fulgidi esempi di santità.

05/03/2006
Invito i credenti e tutte le persone di buona volontà a ricercare insieme l'universale linguaggio dell'amore.

04/03/06
Una musica di alto livello ci purifichi e ci sollevi, in definitiva ci faccia sentire la grandezza e la bellezza di Dio.

[Modificato da Sihaya.b16247 10/03/2006 22.03]

13/04/2006 23:59
 
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Le parole del Papa
L'amore che conosce il cammino, insegna a capire che con la grazia di Dio anche ciò che sembra impossibile diviene possibile.

La Parola e la testimonianza della vita di Gesù Cristo vanno di pari passo: la Parola richiede e plasma la testimonianza.

Esprimo la speranza che questo secolo veda il nostro mondo piantare i semi di un futuro di riconciliazione, giustizia e pace.

La famiglia rimane la fondamentale culla della formazione della persona umana.

Una democrazia senza valori si trasforma in tirannia del relativismo, in una perdita della propria identità.

Lo sviluppo del volontariato, ispirato dallo spirito del Vangelo, offre una grande occasione educativa.

Tutti gli uomini di buona volontà si diano la mano per far cessare la violenza, che ipoteca la crescita dei popoli.

L'insegnamento della religione deve conservare l'autentica dimensione evangelica di trasmissione e di testimonianza di fede.

I cristiani laici sono chiamati a promuovere in un raggio ancora maggiore i valori evangelici a mezzo stampa.

La Chiesa, non avendo privilegi da difendere o vantaggi da chiedere, vuole lavorare per il bene comune della famiglia umana.

Senza l'impegno di tutti a far regnare la pace, non sarà possibile pricedere lungo la via di una società pacificata.

L'educazione alla fede deve consistere prima di tutto nello sviluppare ciò che nell'uomo è buono.

La Chiesa cattolica offre il suo contributo per far cessare in ognuno il senso della fratellanza e della solidarietà.
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