| | | | Post: 714 | Registrato il: 31/03/2006
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06/03/2009 11:03 | |
Re: Re: Re: mancano le rondini paolap40, 06/03/2009 11.02:
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Era solo una battuta!
L'ignoranza è meno dannosa del confuso sapere.
Cesare Beccaria
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| | | | Post: 2.204 | Registrato il: 27/01/2004
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06/03/2009 11:02 | |
Re: Re: mancano le rondini maurizio.SAVONA, 06/03/2009 9.10:
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| | | | Post: 705 | Registrato il: 31/03/2006
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06/03/2009 09:10 | |
icci, 05/03/2009 8.35:
s.o.s.generale; non sono ancora stati avvistati uccelli migratori in risalita;
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E' mica facile!!
L'ignoranza è meno dannosa del confuso sapere.
Cesare Beccaria
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| | | | Post: 1.922 | Registrato il: 12/03/2004
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05/03/2009 08:35 | |
s.o.s.generale; non sono ancora stati avvistati uccelli migratori in risalita; le rondini sembrano in ritardo sulla tabella di marcia a causa del freddo prolungato.Questo va ad incidere su tutto il ciclo biologico naturale, l'ecoambiente, il rinnovo di specie e varieta' sia animali sia vegetali. |
| | | | Post: 1.632 | Registrato il: 12/03/2004
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13/11/2007 12:49 | |
Oltre ad avere un costo economico modesto, il merluzzo è un pesce molto proteico; infatti baccalà e stoccafisso hanno un contenuto proteico di oltre il 30%. |
| | | | Post: 1.613 | Registrato il: 12/03/2004
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29/10/2007 13:02 | |
Nella fredda stagione è meglio portare in casa, al caldo, la cuccia del coniglio nano domestico, che patisce per natura le basse temperature e si ammala facilmente.
La cuccia, posta in un angolo fisso, sara’ costituita di paglia da cambiare spesso e sara' collocata al riparo dalle correnti d’aria.
Questo animale pare prediliga la convivialita’ e la presenza dell’uomo, piu’ ancora del gatto.
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| | | | Post: 1.594 | Registrato il: 12/03/2004
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15/06/2007 11:45 | |
Il vignaiolo in questo periodo controlla le possibili aggressioni alla sua vite da parte dei parassiti piu' comuni, tra cui la metcalfa ; altre aggressioni procurano l'oidio e la peronospora della vite. |
| | | | Post: 1.491 | Registrato il: 12/03/2004
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16/01/2007 11:47 | |
Quest'anno arriveranno in anticipo, secondo gli esperti, data la mancanza di inverno; cadra' cosi' il proverbio " a San Benedetto una rondine è sotto il tetto". |
| | | | Post: 1.460 | Registrato il: 12/03/2004
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12/12/2006 12:38 | |
In val Corsaglia sabato pomeriggio pascolavano ancora una quindicina di mucche, nonostante siamo a dicembre inoltrato.
Mi chiedevo se è solo un problema di clima, ancora mite, oltre che di attenzione verso il foraggio fresco, di gran lunga preferibile: latte e formaggi cambiano di sapore, a seconda se la mucca si nutre di erba fresca o di fieno.
Anni addietro, infatti, esisteva un tipo di formaggio, il vernengo, prodotto unicamente in inverno, quando le mucche si cibavano di foraggio secco. |
| | | | Post: 1.405 | Registrato il: 12/03/2004
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09/11/2006 14:52 | |
per Rosa e ...le lucertole Se elimini le formiche, automaticamente lucertole e gechi spariscono; Le lucertole non entrano in casa, perchè cercano sempre il caldo del terreno sotto le loro zampette; procurati allora una tenda che possa riparare terrazzi e poggioli dal sole, e bagna spesso le mattonelle con acqua molto fredda.
Il freddo allontana le lucertole.
C'è anche chi usa della creolina (in vendita si chiama "creol"), per lavare la pavimentazione di terrazzi, ingressi e poggioli: pare che allontani tutti i parassiti, insetti e rettili compresi, ma è efficace soprattutto perchè' i gatti non "segnino" quel luogo.
Io sono patita delle lucertole, che hanno rappresentato animaletti da compagnia nella mia infanzia.
Mi piaceva osservarle tra le pietraie ed i muretti a secco della casa di mia nonna e allontanavo i gatti che spesso si divertivano, ahimè, con le loro code.
Qualche rara volta ho visto anche un ramarro.
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| | | | Post: 1.256 | Registrato il: 12/03/2004
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16/06/2006 12:29 | |
Le macchie ocellari delle farfalle Satiro Se le coccinelle hanno i pois (ti ricordi, Alberto, uno dei nostri primi argomenti in questo link…?), anche molte farfalle hanno una loro specifica caratteristica: le macchiette tonde, a forma di occhi, sulla parte terminale delle ali.
La famiglia in cui questa caratteristica è maggiormente spiccata è quella dei “Satiridi”, molto diffusa in tutta Europa.
I Satiridi si riconoscono per il loro volo a zig-zag, un po’ anomalo, a dire il vero; hanno gli ocelli scuri con un pois bianco al centro, come dire iride cupo e pupilla chiara; il bruco è verde chiaro, la crisalide è un bozzolo lasso, qualche volta appesa con quell’uncino della coda.
A Sangiacomo trovi la Satiro del faggio, che vive di una sola generazione, da luglio a settembre.
Si mimetizza coi tronchi dell’albero da cui prende il nome e svolazza sui declivi piu’ radi del bosco di latifoglie.
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| | | | Post: 1.250 | Registrato il: 12/03/2004
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29/05/2006 12:16 | |
Lo si sente prima ancora di vederlo, mentre col suo robusto becco fa il lavoro di uno scalpello ai danni di una corteccia.
Le forti unghie servono per aggrapparsi al tronco e salire sempre piu’ in alto.
In primavera i maschi, per attirare le compagne, tamburellano sui tronchi col becco, dando cosi’ origine alla stagione degli amori.
Il picchio presenta alcune varieta’: puo’ essere nero, con un ciuffetto scarlatto sul capo, oppure verde, o color cenere.
Vive prevalentemente nei boschi di latifoglie e raramente predilige gli abeti; si alza sui declivi montani.
A volte capita di vederlo a terra, mentre devasta formicai.
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| | | | Post: 1.235 | Registrato il: 12/03/2004
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26/04/2006 15:54 | |
Non quella schiava contesa da Agamennone e Achille, ma una comune farfalletta indicatami dall’amica entomologa.
Agile e ben visibile dalla primavera inoltrata a tutto settembre, Briseide si propone con una livrea marroncina, schizzata di bianco, con qualche pennellata sulla punta delle ali di marrone scuro. :
Molto comune tra pascoli erbosi e pendii montani, riesce a volare sino a 1600 metri.
La puoi trovare sui primi fiori dei prati, cullata tra i petali mossi dal vento, sia in luoghi soleggiati e asciutti, sia all’ombra degli alberi abbarbicati su cigli piu’ aspri.
E’ molto comune ed il suo bruco è di un vivace colore giallo, spolverato di grigio.
Adesso è facilmente allo stadio di crisalide, ancora alimentata dalla pianta nutrice.
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| | | | Post: 1.187 | Registrato il: 12/03/2004
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07/02/2006 12:19 | |
La “personalita’ “ delle formiche” La rivista “Current biology” ha da poco pubblicato uno studio particolareggiato su alcuni tipi di formiche.
Risulta che esse, in base all’olfatto, siano in grado di distinguersi e, se appartenenti allo stesso gruppo sociale, di non aggredirsi.
Gli entomologi hanno dunque dimostrato che questi insetti cosiddetti “sociali”, dato che vivono in grosse comunita’, distinguono i singoli compagni nelle colonie, ma addirittura in alcuni casi riescono anche a riconoscersi tra loro nelle varie individualita’.
Siccome migliaia di individui vivono al buio, nei formicai all’interno di tronchi cavi, o protetti da rocce o terra, emerge che sia fondamentale la trasmissione di alcuni riconoscimenti chimico-olfattivi.
La capacita’ di riconoscimento individuale da’ stabilita’ al gruppo sociale, ma anche al singolo ruolo occupato dall’individuo nel formicaio: se una formica riconosce l’altra come facente parte del suo gruppo sociale non solo non le sara’ ostile, ma anzi continuera’ ad esercitare il suo compito all’interno del gruppo stesso a vantaggio della specie.
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| | | | Post: 1.147 | Registrato il: 12/03/2004
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01/12/2005 12:20 | |
Piccola, piatta nel capo e senza i caratteristici ciuffi laterali degli altri della sua specie (gufo, assiolo), la civetta frequenta gli alberi del sottobosco, i tronchi cavi, i campi, gli orti, anche le zone boscose presso le case.
Opera soprattutto di notte, vagando a caccia di topi e piccoli altri animali.
I suoi occhi sono grandi e frontali e la sua vista è acuta.
Nidifica nei tronchi cavi, ma talvolta anche su fienili abbandonati.
Se intuisce un pericolo, tiene la testa in giu’, come a volerla proteggere.
Il piumaggio è graziosamente marroncino, a volte con qualche frivola piumetta chiara.
La civetta nel passato è stata vittima di superstizione, come l’upupa (!) dal negativo suono onomatopeico, e il corvo, dall’aspetto dignitoso , ma non certo sinistro(!).
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| | | | Post: 1.115 | Registrato il: 12/03/2004
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04/11/2005 11:47 | |
Chi la chiama Atalanta, chi Vulcano, ma è sempre lei, una comunissima farfalla dei prati e dei boschi, che si spinge oltre gli orti e i campi coltivati, attratta da verdure e frutti maturi.
I suoi nomi altisonanti e pomposi sono in realta’ ben diversi da quanto essa appaia: una farfalla semplice, delicata, facile da incontrare, perché sta tanto in volo, prima di fermarsi, radente, tra il fogliame.
E’ golosissima della frutta che cade matura dagli alberi e si rovescia sui prati sottostanti.
Visibile prevalentemente in settembre, questo tipo di Vanessa ha ali arrotondate nere con disegni bianchi; presenta una striscia rosa salmone in campo marrone in prossimita’ del corpo.
La sua livrea è elegante, nonostante la semplice fattura.
Dalle zampe anteriori ridotte, la Vulcano spicca per i suoi colori tra il verde del fogliame.
Tutti l’abbiamo vista muoversi nei frutteti, curiosamente attratta dai frutti piu’ maturi; vola a lungo, prima di posarsi, essendo robusta e instancabile.
In inverno sparisce e ritorna col suo volo delizioso in primavera, nei mesi di risveglio della natura e di festa dei colori.
Il bruco è nero e vive solitario come un eremita sulle foglie d’ortica, che diventano il suo giaciglio prediletto, ove si avvolge con la sua tela.
Il corpicciolo è alquanto buffo, un po’ tozzo, come quello di tutti i piccoli, ricoperto di spinette gialle e scure.
Con un po’ di attenzione è facile da osservarlo, pigro sull’ortica, in attesa di volare. :
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| | | | Post: 1.064 | Registrato il: 12/03/2004
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13/09/2005 18:29 | |
L’influenza dei polli cinesi e gli uccelli migratori Prima che i quotidiani italiani riproponessero l'argomento, gia' alcuni giornali esteri ne avevano riparlato.
L’argomento non tocca certo i polli ruspanti del comprensorio e del Piemonte in generale, ma ben diversa sorte è toccata ai loro parenti orientali.
Dopo la recente epidemia aviaria (maggio-giugno c.a.) avvenuta in Cina le misure preventive rappresentano l’unica possibilita’ affinchè la malattia non si ripresenti.
E’ stato infatti dimostrato che il virus influenzale dei polli possa spostarsi sulla rotta degli uccelli migratori; questa ipotesi è stata accreditata in seguito alla moria delle oche selvatiche nell’ovest della Cina.
Le autorevoli riviste “Science” e “Nature” hanno segnalato la possibilita’ di propagazione del virus al sud-est asiatico, a meno che non si ricorra a misure preventive.
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| | | | Post: 1.034 | Registrato il: 12/03/2004
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18/07/2005 16:08 | |
Non sono proprio... residenti sul nostro Alpet, dato che abitano lontano; in Tanzania e Laos i cacciatori locali conoscevano gia’ queste due specie di mammiferi, non note agli scienziati.
Si tratta di una specie di scimmia bruna, paragonabile ad un babbuino, che latra in modo simile al cane ; vive in Tanzania tra gli alberi nel numero di circa un migliaio di esemplari; proprio per questo la peggior minaccia per la specie è data dai taglialegna abusivi.
La seconda specie scoperta è avvenuta in Laos e riguarda un particolare roditore di circa mezzo chilo, con una folta coda.
Dagli abitanti locali viene comunemente chiamato “topo delle rocce” e venduto abitualmente ai mercati locali per essere poi arrostito.
(“Le scienze”,luglio 2005)
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| | | | Post: 1.017 | Registrato il: 12/03/2004
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05/07/2005 16:54 | |
Il maschio, noto per la testa ricoperta di piume verdi e la macchia rossa attorno all’occhio, a volte presenta un collare bianco.
Si distingue dalla femmina, bruna come lui, ma meno appariscente; il corpo della femmina è caratterizzato da macchiette scure e chiare alternate e dalla coda molto appuntita.
I fagiani vivono tra i campi, sui boschi, anche nella zone piu’ umide del fondovalle.
Sono purtroppo diminuiti nel tempo i fagiani selvatici, che si aggirano tra colline e montagne, non troppo oltre i luoghi freddi e procurandosi cibo a terra, come semi e insetti.
La caratteristica dei fagiani è di preparare il nido al suolo, diversamente dalla maggior parte degli uccelli.
Per sopravvivere alla cattura o ad altri pericoli, il fagiano si aggira tra cespugli e tronchi e solo all’ultimo scatta in volo.
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| | | | Post: 683 | Registrato il: 24/01/2004
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14/06/2005 10:40 | |
foto splendida....certo noi in città questi momenti ce li sogniamo.
Brava Giulia!
fab |
| | | | Post: 6 | Registrato il: 03/04/2005
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07/06/2005 13:10 | |
Ciao a tutti
Guardate questa mattina ai Cardini cosa ho visto…
Questo bellissimo gufo che si è fatto fotografare senza problemi!!
Non è bellissimo?!!!
Giulia |
| | | | Post: 1.003 | Registrato il: 12/03/2004
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06/06/2005 11:36 | |
Il sesto senso degli animali In seguito a studi scientifici e psicologici pubblicati sulla rivista “Science” , edita da Mc Millan, UK, da parte dello psicologo J.Brown, il cervello umano è capace di cogliere piccoli segni di avvertimento nell’ambiente circostante.
Anche gli animali, meglio di noi, rispondono a stimoli ambientali, percependo segnali inequivocabili: l’arrivo di un temporale, un tornado, un nemico.
A tale proposito l’etologo Danilo Mainardi spiega che “l’informazione acustica e spaziale negli animali puo’ essere particolarmente allargata rispetto ai sensi umani”.
Molti animali, in particolare “uccelli e mammiferi, hanno sviluppato un particolare sistema di allarme, basato sulla diffusione del segnale”, utile ai membri della stessa specie.
E’ una specie di passaparola: “basta un solo individuo”, aggiunge Mainardi, che emetta un grido di pericolo, che “immediatamente l’avvertimento si propaghi nella comunita’”.
Direi che è una sorta di sopravvivenza della specie, in nome della selezione naturale: fiutando il pericolo ci si mette in salvo.
A conferma di quanto sostengono Mainardi per gli animali e Brown per l’uomo, in occasione dello tsunami del 26 dicembre scorso, onde sonore di bassa frequenza , ma di sufficiente intensita’ si sono propagate attraverso il terreno e tramite l’aria, provocando un leggero spostamento delle ossa del cranio , percepito come suono da serpenti e salamandre.
Alcuni pescatori poi delle isole Andamane, percependo il pericolo dell’onda d’urto, si sono salvati raggiungendo le alture, esattamente come la fauna selvatica.
Del resto gli indiani d’America e i popoli andini, prima che i conquistadores facessero scempio della loro civilta’, appoggiavano l’orecchio al terreno per captare le vibrazioni prodotte da mandrie di bisonti in movimento, da gruppi di castori, da animali selvatici di altro genere.
E’ come se vi fosse in un’area del cervello umano e animale la possibilita’ di rielaborare , mediante una specie di risonanza magnetica funzionale, informazioni complesse , tali da funzionare da allarme preventivo a salvaguardia della specie.
Lontano dall’inquinamento acustico del progresso e dalla civilta’ delle macchine altre popolazioni primitive hanno mantenuto una cultura di osservazione e interpretazione dei segnali della natura.
(rielaborazione libera da “La Stampa”, mercoledì, 18-5-05)
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| | | | Post: 989 | Registrato il: 12/03/2004
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23/05/2005 14:03 | |
Rondini. . . con le loro curiosita’ (tratto da “Airone” di maggio 2005) Sono inquilini dei nostri tetti come balestrucci e rondoni; piu’ simili alla rondine il balestruccio, piu’ grosso il rondone.
Preparano nidi sferici, attaccati sotto i tetti, sotto i balconi e vei pressi di stalle e fienili.
Le rondini arrivano da noi in primavera dall’Africa.
A Genova la prime, ad esempio, quest’anno sono state avvistate tra il 13 e il 19 aprile.
Risalendo la penisola, arrivano anche nel comprensorio.
In Italia vivono circa un milione di coppie di rondini nidificanti, e prediligono ambienti rurali, cascine, parchi e periferie cittadine.
In alcune citta’ sono state contate il numero delle coppie che si sono riprodotte: Biella 70, Pavia 200, La Spezia 68, Firenze 557, Pisa 238.
Le rondini volano sino a 70-80 Km l’ora.
Depongono da 3 a 6 uova.
Vivono mediamente 2-3 anni; ma c’è stato un record di longevita’ di ben 15 anni!
Sono insettivore, predando in una stagione migliaia di piccoli insetti volanti: in un anno si calcola che in Italia siano state predate da 12 a 31 mila tonnellate di mosche e zanzare.
I loro predatori sono lo sparviero, la faina, il gatto domestico.
Le rondini sono anche minacciate dall’uomo, attraverso l’uso di pesticidi e insetticidi; anche il loro ambiente andrebbe salvaguardato dall’inquinamento atmosferico nei centri urbani.
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| | | | Post: 959 | Registrato il: 12/03/2004
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06/05/2005 12:34 | |
Nota per il suo continuo canto chiassoso, l’allodola ha il becco abbastanza sottile, la coda macchiata di bianco, il corpo marroncino ed una crestina sul capo.
Abita nel fondovalle, lungo gli stagni sabbiosi, e presso i campi.
Con un po’ di fortuna si riesce a vedere anche tra la campagna abitata, oltre i fienili, ai margini erbosi delle strade.
Vola in cerchio, compiendo numerosi volteggi.
Molto spesso si confonde l’ allodola con la cappellaccia, una sua parente, molto diffusa, che ha pero’ il becco lievemente ricurvo e la coda un po’ piu’ corta.
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| | | | Post: 869 | Registrato il: 12/03/2004
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06/04/2005 08:37 | |
Diffusissimo nel comprensorio, molto spesso lo si confonde col Pettirosso, proprio a causa di piume arancioni sul petto del maschio, che ha macchie bianche sulla coda.
Il Pigliamosche è bruno-grigio, e sta spesso sui rami in agguato per poi dirigersi, all’improvviso, su una mosca o un insetto volante, il suo cibo principale.
Il Pigliamosche vive nei boschi, tra le radure, anche nei frutteti.
Nidifica sui tronchi, nelle cavita’ degli alberi, tra i rampicanti, ma anche nelle fessure dei muri.
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