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Governicchio vergognoso, Prodi PRESIDENTE!!

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2013 23:23
09/08/2005 20:08
 
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Mai più!!!!
Non voterò mai più un mafioso!!!!!

Ex F.I.
[Non Registrato]
09/08/2005 20:17
 
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ah ah ah
Pensare che in giro ci sono ancora cog...ni che lo votano..ah ah ah

Salerno
[Non Registrato]
10/08/2005 13:20
 
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..
Enzo Biagi compie 85 anni a Pianaccio, l’Appennino dove è nato: sfoglia i giornali, quei titoli sulla scalata alla Rcs-Corriere della Sera. Gli amici che gli fanno festa lo sentono preoccupato. Delle voci che corrono? «Appunto, solo voci: congetture, non fatti. Aspetto di sapere chi sono i padroni e già questa parola nasconde il pessimismo. Mio padre faceva l’operaio e ripeteva di non avere padroni, solo un principale».
«Voglio capire se i nuovi editori - se mai arriveranno - saranno disposti a considerare le idee e la professionalità di chi scrive e di tutti coloro che lavorano al Corriere. Oppure se non ne terranno conto per fare i padroni….»
E se dovesse succedere?
«Se non sono persone perbene questo vecchio giornalista esce dalla comune. Sarebbe gravissimo se alla mia età non volessi sapere per chi davvero scrivo. Non l'ho accettato quand'ero giovane, figuriamoci adesso».
Quali le tue paure?
«Paure proprio no, anche se non capisco tante cose: movimenti, intrecci, strane promozioni. Me lo spiego con l'influenza di associazioni più o meno segrete».
Ricordo un pomeriggio dell'81, quando hai lasciato un'assemblea di redattori accasciati per la scoperta delle mani della P2 sul Corriere. “Me ne vado, qui non respiro”, parole d'addio. Sei tornato anni dopo, richiamato da Ugo Stille. Pensi che la scalata raccolga gli stessi appetiti con una maschera appena diversa?
«Come faccio a saperlo? Nessuno mi ha invitato a iscrivermi alla loggia di Gelli e se qualcuno ricomincia continuo a non capire. Oggi, come allora».
Trent'anni dopo, il Corriere resta l'oggetto del desiderio. Nomi venuti dal niente considerano la voce e il ruolo del grande giornale solo “un buon investimento”, quasi fosse una fabbrica di sapone con gli affari a gonfie vele. Cosa pensi di questi personaggi?
«Si sa così poco di loro. Sembrano comparse di uno spettacolo di varietà, forse pericoloso, soprattutto pasticciato. Di uno scalatore, se posso chiamarlo così, invidio la moglie. Mi piacerebbe sapere come ha fatto tanti soldi».
Nella storia tribolata di un Corriere conteso da tante mani, immaginavi potesse finire nella piazza telematica dominata da protagonisti che sono forse controfigure di chissà quali ombre. Insomma, un po' di preoccupazione dovresti averla…
«Solo il dispiacere che di un giornale importante e serio se ne parli quasi fosse una merce. Personalmente, nessun timore. 85 anni è un traguardo che allontana altre malinconie. Cosa posso temere ? Una lettera col buon servito ? L'ho già ricevuta più di 40 anni fa, ero direttore di Epoca: certe obiezione a Tambroni non erano piaciute al capo di un governo voltato a destra. Subito licenziato. E appena Saccà è andato a dirigere la Rai mi ha spedito una raccomandata con ricevuta di ritorno: cestinava Il Fatto malgrado i milioni di spettatori e la pubblicità che ogni sera raccoglieva. Chi è passato attraverso queste storie alla veneranda età che fra qualche ora scocca, cosa può temere ? Resta la malinconia per i giornalisti giovani. Se anziché editori arrivano i padroni per loro non sarà facile». La malinconia scolora un po' la voce. Subito si rianima. Cominciano le telefonate. Arrivano altri amici. Tanti auguri, Biagi.



gino
[Non Registrato]
12/08/2005 18:42
 
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Anche Casini......
Anche Casini, avendo ben presente la prossima pesantissima batosta elettorale per il cdx, fugge dal.....CASINO DELLE LIBERTA' ah ah ah ah ah ah [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775]

Salerno
[Non Registrato]
19/08/2005 12:07
 
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che scempio questo forum!!!
" BEATI I PERSEGUITATI PER CAUSA DELLA GIUSTIZIA PERCHE' DI ESSI E' IL REGNO DEI CIELI " - - - "BEATI VOI QUANDO VI INSULTERANNO, VI PERSEGUITERANNO E MENTENDO DIRANNO OGNI SORTA DI MALE CONTRO DI VOI. RALLEGRATEVI ED ESULTATE , PERCHE' GRANDE E' LA VOSTRA RICOMPENSA NEI CIELI." QUINDI CARO BERLUSCA ALLA FACCIA DI CHI TI VUOLE MALE COSI' FACENDO TI HANNO ASSICURATO, SPERO FRA CENTO ANNI, UN POSTO IN PARADISO E POI COME SI DICE : NON TI CURAR DI LORO MA GUARDA E PASSA .... SEI GRANDE SILVIO!!!!![SM=g27777] [SM=g27777] [SM=g27777] [SM=g27777] [SM=g27777] [SM=g27777] [SM=g27777]

donato
[Non Registrato]
19/08/2005 19:41
 
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PER DONATO
Io sono cristiano,cattolico praticante e penso che se confrontiamo i dieci comandamenti che il Padre Eterno ci ha dato con il comportamento del sig.Berlusconi,non credo proprio che il "nostro" possa meritarsi il paradiso,anzi tutt'altro.
In questa vita terrena è stato molto abile a sfuggire più volte alla legge Italiana,ma quando si troverà,come tutti noi,di fronte a San Pietro,non potrà più mentire e giustizia sarà finalmente fatta.

CRISTIANO
[Non Registrato]
22/08/2005 01:34
 
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Italia culla di un diritto rimasto in fasce
Le vicende giuridiche paradossali legate al calcio fanno riflettere su quanto le norme siano poco chiare e si prestino a diverse e spesso contrapposte interpretazioni. Che succederà a settembre sul tema scottante dell'integrazione scolastica?







di Salvatore Nocera



In questi giorni stiamo assistendo a situazioni giuridiche paradossali legate al calcio. Alcune squadre di serie A che non avevano i documenti in regola, secondo le leggi per essere iscritte nel massimo campionato, una volta escluse, hanno proposto ricorsi alle commissioni sportive nazionali e, dato l’esito negativo, si sono rivolte al Tar e quindi al consiglio di Stato.

Quasi tutte hanno avuto esito negativo, tranne il Messina ed il Gela: queste due squadre hanno dimostrato che la documentazione era regolare e che c’era stato solo un ritardo nella sua presentazione. Ma la vicenda più tormentata giudiziariamente è stata quella del Genova, che dopo aver seguito lo stesso iter delle altre con pari esito negativo, ha ottenuto dal tribunale civile l’accoglimento della sua richiesta di sospensione della formulazione dei calendari di serie A e B.

In vero la situazione paradossale non sconcerta tanto per l’incalzare dei ricorsi giurisdizionali talora con esiti ribaltati; ciò è nel mondo delle possibilità della tecnica del processo, anche se fortunatamente non così frequente. Ciò che ha lasciato perplessi è il fatto che le norme non siano state scritte in modo chiaro e tale da evitare diverse e contrapposte interpretazioni.

Ciò che poi lascia stupefatti quanti abbiamo imparato sui banchi di scuola qualche rudimento di diritto è il fatto che a sostegno delle tesi portate in giudizio siano state avanzate argomentazioni politiche che col contenuto del processo nulla avevano a che fare; ma c’è di peggio, poiché a sostegno delle proprie tesi, per far pressione sui giudici si sono attivati blocchi stradali e navali che sono essi stessi doppiamente illegali sia per il fatto in sé sia per il tentativo di esercitare pressione sui giudici. E tutto ciò certo non giova alla certezza del diritto e alla fiducia dei cittadini nella giustizia.



Nel mio piccolo mondo della disabilità, penso a quello che potrebbe succedere a settembre, quando le famiglie degli alunni con disabilità si ritroveranno di fronte alle solite disfunzioni a causa della mancata attenzione degli organi ministeriali alle numerose e reiterate denunce, richieste e proposte in tema di integrazione scolastica avanzate dalle associazioni. Certo l’eccessivo numero di alunni per classe o lo scarso numero di ore di sostegno concesso o la mancata collaborazione dei docenti curricolari o l’insufficiente presenza di assistenti per l’autonomia e la comunicazione forniti dagli Enti locali o dei bidelli per l’assistenza igienica non hanno la stessa rilevanza di un campionato di calcio. Ma la corruzione mentale che ormai si sta verificando potrebbe indurre qualche associazione o gruppo di familiari a tentare gesti dimostrativi per ottenere in modo traumatico ciò che loro spetta per legge. Infatti in questi casi le leggi esistono e sono sufficientemente chiare. Il guaio è che non sempre vengono rispettate e gli organi che dovrebbero farle rispettare non controllano sufficientemente. Ma ormai non solo molte leggi importanti non sono di facile interpretazione; ma anche quelle chiare non vengono rispettate per mancato controllo. E così è potuto avvenire ancora che dei bagnanti siano stati travolti da motoscafi, pur essendo chiare le norme sui divieti di transito e di velocità di tali mezzi in zone di normale balneazione. Certo questi drammatici eventi sono enormemente più gravi delle omissioni di controllo sulle norme per la qualità dell’integrazione scolastica; ma ormai la corruzione mentale ha paurosamente abbassato la guardia dei legislatori e di quanti dovrebbero fare rispettare le norme. Speriamo (e lo credo fortemente) che una buona parte dell’opinione pubblica ancora non si sia assuefatta all’andazzo prevalente. Come diceva qualcuno: l’Italia sarà pure la culla del diritto; ma, per molti aspetti, questo vi è rimasto in fasce.



(17 agosto 2005)



disabile
[Non Registrato]
22/08/2005 16:57
 
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Senza parole
Quando arriva il mese di agosto spesso i giornalisti vanno in crisi. I rappresentanti delle Istituzioni sono in ferie e diventa difficile riempire le pagine dedicate alla politica. Problemi di tutte le redazioni, anche di quella del "Die Tageszeitung". Ma in soccorso del periodico tedesco è arrivato il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi. Il giornalista Michael Braun ha infatti pensato di dedicare un articolo al Cavaliere, o meglio ad una sorta di raccolta delle sue gaffe più divertenti.

In ossequio a coloro che si ostinano ad affermare che "da quando Silvio Berlusconi è al Governo il prestigio dell'Italia all'estero è migliorato" il giornale ha mandato in stampa un articolo dal titolo "Silvio, il playboy dal fascino sconvolgente".
Braun ha spiegato ai suoi lettori che "nessun altro politico più di Silvio Berlusconi è in grado tenere alto il morale di un corrispondente straniero in Italia".
"Certo, alle sue conferenze stampa non risponde alle domande che gli sono poste - ha aggiunto con pungente ironia - ma in compenso le sue dichiarazioni lasciano il segno".

L'inviato ha quindi raccontato alcune delle più belle esternazioni del nostro premier. Ad eccezione di quella che ha visto involontario protagonista l'europarlamentare Martin Schulz - che fu definito "kapò nazista" dal presidente del Consiglio, sono tutte gaffe a sfondo sessuale. I cittadini tedeschi sono così ora informati del fatto che "le ultime vittime di Berlusconi sono i finlandesi".
"In occasione dell'inaugurazione dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare a Parma - si legge nel pezzo - il capo del Governo italiano ha giurato di aver esercitato il suo fascino da playboy sulla presidente finlandese per convincerla a rinunciare alla candidatura di Helsinki in favore della città emiliana".

Nell'articolo viene anche citato il fattaccio che ha imbarazzato non poco Anders Fogh Rasmussen. Durante una conferenza stampa il Cavaliere promise che avrebbe presentato sua moglie al premier danese, definendolo più bello di Massino Cacciari. In quei giorni si vociferava che la consorte di Berlusconi avesse una relazione con il filosofo, il leader della Casa delle Libertà voleva quindi fare intendere che preferiva che la moglie lo tradisse con Rasmussen piuttosto che con Cacciari.
Braun non ha dimenticato poi di ricordare quanto avvenne in Russia quando - mentre visitava una fabbrica in compagnia del presidente Vladimir Putin - il numero uno di Forza Italia decise di baciare la più bella operaia (che peraltro si rifiutò lasciandolo a bocca asciutta).
"Molti si chiedono perché faccia queste cose - ha concluso - la verità è che lui è semplicemente così".

mario
[Non Registrato]
23/08/2005 01:19
 
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VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
È nostra salda opinione che l’incrocio con gli Africani sia un attentato contro la civiltà europea perché la espone a decadenza (...) Dal meticciato rifuggiamo consci dei pericoli che trascina con sé, ma al tempo stesso cerchiamo senza illusioni l’elevazione degli indigeni nell’interesse loro e nostro, e per averli utili dipendenti nello sfruttamento delle aziende coloniali».

«In Europa la popolazione diminuisce, si apre la porta all'immigrazione incontrollata, e si diventa "meticci" (...). Non c'è altra strada: o ci impegnamo ad integrare gli altri facendoli diventare cittadini della nostra civiltà - con la nostra educazione, la nostra lingua, la conoscenza della nostra storia, la condivisione dei nostri princìpi e valori - oppure la partita dell'integrazione è perduta».

La prima frase l’ha scritta nel 1938 Lidio Cipriani, antropologo e teorico delle politiche razzista del regime fascista, sul numero sei di una rivista che non a caso si chiamava La difesa della razza. La seconda l’ha pronunciata il presidente del Senato italiano Marcello Pera il 21 agosto del 2005 in apertura del meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.

Dalla paura del meticciato a sostenere la purezza etnica il passo può essere breve, dicono allarmate le opposizioni commentando le dichiarazioni di Pera (tra l'altro ribadite e sottoscritte sempre da Rimini anche dal vicepresidente del Consiglio, Giulio Tremonti). E il raffronto tra l’articolo scritto 60 anni fa (proprio l’anno delle leggi razziali di Mussolini) dal teorico italiano della superiorità della razza bianca e le parole del nostro presidente del Senato, l’allarme appare più che giustificato. Difesa della civiltà europea e paura delle contaminazioni (ossia: meticciato e multiculturalismo) rappresentano infatti il filo conduttore sia del pezzo di Cipriani che del discorso di Pera.

Per rendersene conto basta esercitarsi in una sorta di gioco al confronto leggendo prima «L’incrocio con gli africani è un attentato alla civiltà europea» scritto nel 38 in appoggio della politica razzista del Regime(in rete si può scaricare dal sito del Museo virtuale delle intolleranze e degli stermini ) e subito dopo «Democrazia è libertà? In difesa dell'Occidente» scritto dal nostro attuale presidente del Senato (sul sito del Senato )

Il meticciato è una «grave piaga i cui effetti si proiettano, ingigantendo nel tempo, e della quale i responsabili mai saranno puniti abbastanza» scrive Cipriani commentando la legge contro le unioni miste emanata dal Gran Consiglio del Fascismo . «È il caso di aggiungere un altro e così serio malanno ai tanti di cui già soffre l’Europa»? si chiede il teologo della superiorità della razza bianca 60 anni prima prima di Pera. Ovviamente no, incalza Cipriani che (anticipando in questo caso la Bossi Fini) propone di «trattenere nel loro paese gli Africani» e, soprattutto, «ricondurre in Africa quanti, puri o bastardi di qualunque grado, uscirono dalle sue genti». Obietttivo? Ma ovviamente «la conservazione e l’ascesa della civiltà europea». D’altronde il meticciato, si affermerà a più riprese sulla sua rivista è «un delitto contro Dio, contro la vita e l’umanità» poiché a differenza dell’omicidio, che «distrugge soltanto l'individuo», il meticciato «distrugge o contamina tutta la discendenza».

«In Europa la popolazione diminuisce, si apre la porta all'immigrazione incontrollata, e si diventa "meticci"» ammicca invece Pera ai ciellini il 21 agosto del 2005 domandandosi incredulo come sia possibile che in Europa si sia diffusa «l'idea relativistica che tutte le culture hanno la stessa dignità etica, nessuna è migliore di un'altra, tutte sono buone e giuste». «È nostra salda opinione che l’incrocio con gli Africani sia un attentato contro la civiltà europea perché la espone a decadenza – spiega meglio Cipriani – dato che essa (ndr: la civiltà, appunto) è possibile solo nell’ambito delle razze europee.»

«Una democrazia relativista è vuota, ci fa perdere identità collettiva e ci priva di qualunque senso obiettivo del bene», chiarisce invece il presidente del Senato che poi aggiunge: «Non c'è altra strada: o ci impegnamo ad integrare gli altri facendoli diventare cittadini della nostra civiltà - con la nostra educazione, la nostra lingua, la conoscenza della nostra storia, la condivisione dei nostri princìpi e valori - oppure la partita dell'integrazione è perduta». Anche perchè, insiste Cipriani, «non altra razza ha dimostrato finora di riuscire a contribuire» alla crescita della civiltà «Nè vi è mai riuscito nessuno fra i milioni di bastardi bianco-neri comparsi in Africa, in America e purtroppo anche sul suolo dell’Europa».

La soluzione? «Sull’insieme di questi vari problemi l’Italia pronunziò da tempo la sua parola definitiva – scrive Cipriani nel ’38 – il razzismo fascista è ora venuto a rafforzare i medisimi concetti e a dimostrare quale valore sia da darsi al materiale umano per l’incremento o meno della nostra civiltà». «La mia risposta, anche questa detta tante volte, è: ci difendiamo – dice oggi Pera, anche lui senza lasciare più dubbi - Ci difendiamo con la diplomazia, la politica, la cultura, i commerci, i negoziati, gli accordi. Ci difendiamo offrendo rispetto e chiedendo rispetto. E alla fine ci difendiamo con la forza delle armi».


Salerno
[Non Registrato]
23/08/2005 19:17
 
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SI DIMETTA
Non accennano placarsi le polemiche scatenatesi a causa delle incredibili parole pronunciate domenica dal presidente del Senato Marcello Pera in occasione del suo intervento al Meeting di "Comunione e Liberazione" che si sta svolgendo in questi giorni a Rimini. La seconda carica dello Stato ha parlato della "crisi che sta affrontando l'Occidente" prendendo di mira, tra le altre cose, "la dottrina che tutte le culture sono uguali e l'immigrazione incontrollata che dà luogo a una popolazione di meticci".

Dichiarazioni che hanno provocato un'ondata di sdegno, e non solo tra gli esponenti del centrosinistra. Se il Repubblicano Francesco Nucara si è lasciato scappare un "siamo tutti meticci", il dielle Franco Monaco ha giudicato "sacrosanta" l'indignazione che si è levata nei confronti del presidente del Senato.
"Le argomentazioni di Pera - gli ha fatto eco il socialista Bobo Craxi - sono poco consone ad un alta carica Istituzionale".

Sul piede di guerra anche il Verde Paolo Cento, secondo il quale quelle della seconda carica dello Stato sono affermazioni "irresponsabili che espongono l'Italia e le sue istituzioni a possibili attacchi dell'integralismo estremista e fondamentalista".
"Quelle di Pera - ha aggiunto - sono parole incendiarie che vogliono alimentare una guerra in nome di una presunta identità superiore dell'occidente".

Giuseppe
[Non Registrato]
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