Storie: Personaggio: Ludo Bagman
Extraordinary
Da bambino si sogna adulto, sfrecciare controvento, colpire avversari con bolidi-tuono dalla forza di mille
Bombarda.
Quando succede, però, Otto ride della sua delusione (
lui, tiepido omuncolo qualunque senza velleità): «Smetti di frignare: hai tutto» ma
tutto non basta, perché le partite finiscono, le urla s’affievoliscono, le ossa s’aggiustano, ma l'agrore delle sconfitte non s'addolcisce mai.
Così: «Ci penso io» propone, le orecchie fischiano come una folla in delirio «Sono sicuro che ricambierai».
Barty non annuisce neanche.
(Mesi più tardi, al Wizengamot, lo sguardo di Crouch è di fuoco:
Non sei fedele che al successo, vero? Disgustare un Mangiamorte, si dice Ludo, è senz’altro un traguardo da uomo straordinario.)
Coppia: Ginny Weasley/Dean Thomas
Di rose rosse e petali gialli
Ginny è un bocciolo di rosa,
rossa, che spicca in una serra di fiori tutti uguali.
È sbocciata all’improvviso e porta una ventata di fresca gaiezza nel grigiore di quelle antiche mura. Lei si accorge degli sguardi compiaciuti dei ragazzi e sorride, mentre Dean le corre incontro, sulle labbra la promessa di un amore giovane e acerbo.
Dean stringe quella rosa, gialla, perché vuole trattenerla in un amore che Ginny non riconosce più.
Perché quell’amore, ormai sfiorito, ha il volto deformato dalla gelosia e dalle incomprensioni, diventando solo un pallido ricordo di giorni felici.
Gli scivola lentamente tra le dita, lasciando solo una scia di petali profumati.
Personaggio: Augustus Rookwood
Quanto costa la lealtà? Tutto.
Tradimento. Ne conosci il significato.
Lo hai vissuto quando Lord Voldemort non ti ha dato retta sulla profezia e Karkaroff ha fatto il tuo nome per salvarsi dai Dissennatori.
Quando ti liberano speri che la tua lealtà sia stata premiata, che aver rinnegato – tradito – un Ministero corrotto per il Signore Oscuro sia valso a qualcosa.
“Ho bisogno di mettere le mani su quella profezia, Bode è impazzito.”
Vacilli, incredulo, l’Oscuro Signore è giunto a liberarti solo per quella dannata profezia.
Hai sacrificato tutto per la Causa, sei rimasto solo con la tua lealtà, chini il capo: “Tocca a voi o a Potter, non c’è altra soluzione, mio Signore.”
Coppia: Mirtilla Malcontenta/Draco Malfoy
Stracciati
Sei come me.
Un sussurro che sbianca le mattonelle del bagno, incrostate di un sangue che non sa come smettere di scorrere.
Lei s’è scolorata quanto gli occhi di lui, nel veder la sua anima sciogliersi su quelle piastrelle sporche, squallide – un pessimo posto, un bagno, per essere costretti a morire.
Sei come me.
Draco non vede niente se non un velo leggero come un respiro e il fantasma di Mirtilla che si straccia in un grido muto.
Lui non sente niente, mentre Piton cerca di ricostruirlo, ricomporlo, se non quella ragazza evanescente che l’attraversa e sussurra.
Sei come me.
Coppia: Draco Malfoy/Pansy Parkinson
Quella giusta
«Lei è… uhm, quella giusta?».
Pansy si presenta al matrimonio di Draco Malfoy con un succinto abito nero e un sorrisetto malizioso. Schiamazza divertita mentre tutti piangono commossi, trangugia Whiskey Incendiario mentre le coetanee sorseggiano vino elfico. Rumorosa, irriverente, sguaiata: doti naturali in grado di far chiazzare di vergogna il volto pallido e appuntito del suo vecchio amico.
La vendetta è dolce come lo sguardo di Astoria Greengrass, proprietaria di una delicatezza che a lei non apparterrà mai.
«Non essere sciocco, Goyle. Pansy va bene per ora, ma è troppo rozza per essere la moglie di un Malfoy».
Lui l’ha lasciata e lei, capricciosa, si è resa impossibile da dimenticare.
Personaggio: Augusta Paciock
On the brink, life always pulls her back
Ci sono giorni in cui più fatica a vestirsi – le giunture dolgono e il silenzio in casa è una coltre di malinconia (capita spesso, quando suo nipote è lontano).
In quelle mattine pensa ai mughetti che appassiscono al cimitero, disseminati sulla tomba di suo marito, al vuoto che l'attende sotto l'erba umida e incolta.
E le sovvengono poi lenzuola immacolate e quell'acre odore che impregna le corsie del San Mungo.
Sono mattine in cui tutto quello che ha perso
pesa e la mancanza quasi la svuota – non del tutto,
mai del tutto.
Perché, lo sa, l'assenza più grande la scava il coraggio: radicato e inestirpabile,
sempre, resta l'orgoglio.
Personaggio: Igor Karkaroff
Traditore!
Mentre la sua gabbia veniva nuovamente abbassata e Barty Crouch sentenziava il suo ritorno ad Azkaban, Igor Karkaroff venne colto dal panico si impadronì, per quanto lo intimorisse l’idea di una rappresaglia, Azkaban lo spaventava di più.
-Ne ho un altro!- strillò -Quest’uomo ha preso parte alla tortura di Frank e Alice Longbottom e ha passato diverse informazioni a Voi-Sapete-Chi!-
Karkaroff poteva vedere i presenti tenevano il fiato sospeso
-Barty Crouch… Junior- mormorò Karkaroff.
Aveva appena tradito un altro dei suoi compagni, ma non gli importava: doveva salvarsi la vita.
Personaggio: Barty Crouch senior
Aut Caesar, aut nihil
“Tutto questo per diventare cosa, Barty?”
Ministro, e forse anche di più.
È diventato Barty quando ha iniziato a chiamarlo così
lei, lei che era amore e sostegno e protezione e fiducia – a senso unico.
Perché Bartemius voleva essere di più, più di marito, più di
Barty.
Barty Crouch Senior
È diventato Senior quando è comparso lui, lui che era un se stesso in miniatura e gli assomigliava per il naso e la voce e le mani – tranne che nelle ambizioni.
Perché Bartemius doveva essere di più, più di padre, più di un Senior.
“Cosa sei adesso, padre?”
Nulla, e forse anche di meno. Personaggio: Lucius Malfoy
Una buona scusa
I corridoi del Ministero sono un luogo perfetto per tessere trame, per trovare nuove alleanze, per riscrivere e cancellare una causa sbagliata. Il braccio di Lucius non brucia più e l’inchiostro del marchio è nascosto, come si nasconde la cenere sotto il tappeto. Tra i corridoi del Ministero, Lucius rinnega il suo Signore non una, ma tutte le volte che gli sono necessarie. C’è una legge non scritta, che si tramanda di padre in figlio, per cui ogni cosa è concessa purché un Malfoy passi indenne attraverso i cambiamenti della società. Dopotutto, salvi il nome e il prestigio gli sono sempre sembrati una buona scusa per tradire.
Coppia: Bellatrix Lestrange/Voldemort
Purgatorio
L’urlo la teneva viva. L’urlo era come un richiamo — della carne, dello spirito, del potere. L’ebbrezza era ciò che le mancava. E il Suo Signore era pura ebbrezza. Quando la chiamava a sé, quando la voleva, quando le scavava dentro in tutti i modi in cui era capace. E a Bellatrix mancava tutto questo, tra quelle mura alte e fredde, dentro quei cenci ridicoli e sporchi. E
attendeva — attendeva che la loro separazione cessasse, attendeva il suo richiamo, attendeva l’ebbrezza. Lui sarebbe venuto, lo sapeva.
«Lui verrà, lo so», urlava nella notte.
«Lo so, lo so, lo so.»
I giorni scorrevano, la separazione aumentava, l’ebbrezza rimaneva insaziata.
Personaggio: Alastor Moody
Perdere un pezzo
“Non vedo il problema, Albus.”
Suona sicuro, lo è.
Silente scuote la testa. “Ricorrere ai loro metodi non farà che renderci più simili a loro.”
Grugnisce, scettico, senza rispondere. Non c’è tempo per filosofeggiare, in guerra.
Non vedo il problema, Albus. L’ha detto sicuro, ora non lo è.
Davanti a lui, ghignante, un Mangiamorte.
Credeva che non gli sarebbe importato uccidere, non davanti a un assassino. Si sbagliava. Esitare un secondo di troppo gli costa la gamba.
Non deve più succedere.
Forse ha ragione Albus, forse sta rinunciando alla sua umanità.
“Così sia” borbotta, tra sé. “È necessario.”
Avada Kedavra.
Coppia: Fred Weasley/Angelina Johnson
Alla fine della partita
Fragore di pietra antica, grida, mura lacrimose; Angelina nel suo abbraccio, nel suo bacio.
«Devo raggiungere i miei fratelli.» Fred divide le loro labbra, piano, come se non avessero l’urgenza di una battaglia tutt’intorno. Stacca la mano, in cui non ha mai smesso di tenere la bacchetta, dal tessuto spiegazzato su un fianco. Delinea il viso in punta di dita e si separa da una carezza di una dolcezza insospettabile.
«Ci vediamo alla fine della
partita.» Ammicca, si volta e si allontana, tra loro la polvere di un incantesimo.
Lei corre in direzione opposta. Nel pugno stringe pronta magia, nella mente coraggiosa determinazione e nel cuore l’ombra della sua risata.
Personaggio: Arabella Figg
Nonostante tutto
Via via via – lontano. Macini passi e mastichi bile mentre t’allontani da quel Ministero che alterna derisione e pietà.
Maganò. Una parola che pronunci con orgoglio –
senza vergogna –, gelosa del tuo castello di carte, che tuttavia trema sotto ai colpi di estranei pronti a giudicare una natura a metà.
«Puoi esserci utile, Arabella.»
«Una come me… Come?»
A volte credi che essere
utile non sia abbastanza per essere
uguale, che rischiare per una società mortificante e iniqua sia soprattutto folle.
Momenti in cui chiederti se quella sia la tua gente, la tua guerra, la tua vita è inevitabile – potresti rinunciare, scappare, vivere.
Potresti – eppure resti.
[Modificato da Rosmary 22/05/2021 13:21]