Seguono a questo post i risultati. Vi prego di perdonarmi in caso di errori di battitura, ma in 70 pagine di valutazioni è comprensibile (spero).
Ci metterò qualche minuto a postare tutto, perché a ogni post vorrei ricontrollare la somma dei punteggi, dato che non sono brava in matematica.
23° Classificato
AtobeTezuka/ImperialPair
Il dolore del Conte e la fragilità del Duca
Tot: 31.65/45
Titolo: 3/3
Il titolo fa quel che è il suo lavoro: riflette il contenuto che anticipa e lo fa egregiamente. Personalmente l’ho trovato un po’ banalotto, ma niente di particolarmente grave, diciamo pure che adempie bene al compito per cui è chiamato, quindi tutto nella norma.
Grammatica e stile: 10.65/15 (divisi in 8.15/10 e 2.5/5):
Grammaticalmente parlando, la tua storia presenta parecchie problematiche, la maggior parte della quale si ripetono all’incirca per tutto il testo. Ma cercherò di andare con ordine, perché gli appunti da fare sono veramente parecchi.
In primo luogo, quando esorti qualcuno o semplicemente usi un vocativo, per usare un latinismo, la forma corretta è: «Vai, Luca!» oppure «Ciao, Luca» ecc. Te lo dico perché il 90% delle volte ometti la virgola, come negli esempi che ti riporto qui sotto:
«Duca cosa fate!?» → «Duca, cosa fate!?» – 0.10 pt
«io vi amo Lord Alexander» → «io vi amo, Lord Alexander» – 0.10 pt
«Perché mi sono dovuto innamorare di voi Duca?» → «Perché mi sono dovuto innamorare di voi Duca?» – 0.10 pt
«Lord Alexander vi stavo aspettando» → «Lord Alexander, vi stavo aspettando» – 0.10 pt
«Lord Alexander non fate corrodere» → «Lord Alexander, non fate corrodere» – 0.10 pt
«Duca io vi amo» → «Duca, io vi amo» – 0.10 pt
«Addio Duca» → «Addio, Duca» – 0.10 pt
«Addio Lord Alexander» → «Addio, Lord Alexander» – 0.10 pt
Altri errori riguardano comunque l’uso della punteggiatura che, molto spesso, risulta essere scorretto.
Principalmente usi periodi lunghi in maniera eccessiva, che fanno perdere di vista il punto della situazione al lettore, e che avrebbero potuto essere spezzati da una punteggiatura maggiormente idonea:
«Doveva ammetterlo che ci era andato piuttosto vicino, ma non riusciva a capire come avesse fatto a leggergli la mente in quella maniera, forse c'entrava il fatto che fossero amici da anni, ancora prima del fidanzamento con sua sorella ed era normale che avesse imparato a conoscerlo così a fondo» → Ti faccio un esempio di come la frase avrebbe potuto essere maggiormente comprensibile: «Doveva ammetterlo: ci era andato piuttosto vicino. Ma non riusciva a capire come avesse fatto a leggergli la mente in quella maniera, forse c'entrava il fatto che fossero amici da anni, ancora prima del fidanzamento con sua sorella ed era normale che avesse imparato a conoscerlo così a fondo». – 0.10 pt
Ho inoltre riscontrato altri tipi di errori, tra cui due errori di battitura:
«origine scozzesi» → origini scozzesi. – 0.05 pt
«doveva rescindere tutti i legami» → manca la maiuscola a inizio frase. – 0.05 pt
Vi è poi una parola scritta con un’ortografia che è completamente erronea e che non me la sento di considerare un errore di battitura:
«Reciprochi» → Reciproci – 0.25 pt
Infine, ti segnalo un ultimo errore, che è di concordanza tra verbi:
«Non lo sapeva dire con certezza ma, da quando aveva capito il perché, non riuscisse a smettere di ammirare la bellezza dell’amico e futuro cognato, aveva iniziato ad evitarlo cosa che alla fine a nulla era servita» → Non riusciva, riuscisse è sbagliato. – 0.5 pt
Con la grammatica ho finito, come ti dicevo penso che la storia avrebbe bisogno di una sostanziosa revisione perché, per quanto i punti che ti ho tolto non siano tanti, le sbavature turbano tantissimo la lettura.
Parliamo invece di stile. Anche qui, mi dispiace dirtelo con troppa franchezza, vi sono problemi abbastanza rilevante. In totale, ho inviduato quattro errori fondamentali, di cui vorrei discutere:
- «Quella dichiarazione d’amore fu la loro rovina, ma i due poco più che diciassettenni, erano deboli di fronte al desiderio» → Ho capito cosa intendevi dire, cioè che volevi apostrofare i due protagonisti come aventi poco più di diciassette anni. Ma la frase suona male, se proprio era una specifica da mantenere, avrei scritto “ma i due, ancora poco più che diciassettenni”.
- Erano quei capelli rossicci segno dell’origine scozzesi da parte di madre → Origini scozzesi non può reggere quel da parte di madre. Potresti scrivere “dell’ascendenza scozzese, dal ramo materno” o qualcosa di simile.
- Non ci sarebbe voluto un genio per capire quanto si stesse sforzando in quel momento
le sue facoltose origini → facoltose origini non vuol dire niente, in pratica, le origini non sono facoltose. Al massimo possono essere “nobili”.
- Infine, l’ultima cosa. Molto spesso sembra che tu sia indecis* sul registro stilistico da usare, volendo per forza dare il senso di “passato” usando uno stile aulico: ciò si coniuga in frasi colloquiali come “non ci voleva un genio a capirlo” (che ti assicuro sulla mia laurea in storia che nessuno avrebbe usato nell’Ottocento) seguite da un “la mia persona”. Detto in piena e assoluta sincerità, l’effetto è francamente terribile: il lettore rimane spaesato e non comprende cosa aspettarsi dalla storia. In poche parole, anche in questo ambito posso solo consigliarti di rivedere bene il testo.
Insomma, non voglio scoraggiarti, ma non voglio nemmeno darti un’opinione che sia poco sincera: non ho apprezzato lo stile di questa storia, principalmente perché trovo che il background su cui poggi non sia solido, ma sia anzi pieno di stereotipi ingiustamente perpetuati dalla narrativa “rosa” (nulla togliere ad essa). Ti consiglio di fare delle ricerche, prima di lanciarti in un’originale storica, perché molte volte complichiamo periodi che sono meno complicati di quel che si pensa.
Originalità: 4.5/5
Di storie del filone romantico-storico ne ho lette parecchie, anche tra uomini, quindi non posso dirti di essere estranea al genere, perché prima dell’università ho davvero fatto overdose di storie così. Tuttavia la tua OS presenta alcuni guizzi di originalità che non ho potuto non premiare: per quanto io ne abbia lette, le storie omosessuali nell’Ottocento sono comunque meno inflazionate di quelle etero, quindi sono contenta di averne letta un’altra. Poi mi è piaciuta molto l’idea di far fidanzare il Duca con la sorella di Alexander, un guizzo davvero interessante.
Insomma, nel complesso da questo punto di vista hai fatto un bel lavoro, quindi molto bene, brava.
Caratterizzazione dei personaggi: 6.5/10
Da questo punto di vista ho relativamente poco da dire: i personaggi ci sono, hanno una delineazione abbastanza precisa, ma risultano entrambi un po’ piatti e stereotipati. È come se fossero descritti ma senza scavare a fondo, dalla storia i loro sentimenti più profondi emergono poco, il lettore non riesce a toccarli con mano.
Non ti nascondo di essere un poco indecisa, su questo parametro, perché davvero sono personaggi così stereotipati che è difficile parlare di una vera e propria caratterizzazione. Posso dirti che quello che ho colto è uno stereotipo valido, ma se dobbiamo parlare di caratterizzazione faccio molta più fatica.
Ti spiego cosa sto dicendo con un esempio semplicissimo: a me non viene in mente un tratto distintivo che mi faccia dire di Alexander che si tratta di lui e non del Duca. Cioè si fa proprio fatica a identificare i personaggi, sono tutti molto bidimensionali.
Gradimento personale: 5/10
Sarò sincera: a me questa storia non mi è piaciuta, per una serie di motivi che adesso ti elencherò, e me ne dispiace infinitamente. Io odio dare valutazioni negative, e ho cercato di mantenermi alta con i punteggi, ma non ho davvero capito questa storia, secondo me, l’ho proprio fraintesa. Non dubito che tu sappia scrivere, perché i presupposti ci sono, ma non credo che questo possa essere il tuo lavoro migliore (d’altronde è una storia del 2016, sicuramente in quattro anni saranno cambiate molte cose nel tuo stile di scrittura).
Ma cercherò di andare con ordine. Gli scogli principali tra me e questa storia sono stati tre, per lo più. Di due, lo stile e la caratterizzazione dei personaggi, ti ho già parlato quindi preferirei concentrarmi sul terzo. Io capisco perfettamente quanto sia difficile scrivere delle storiche, ma credo che qui manchino proprio i presupposti per parlare di “originale storica” (personalmente la definirei romantica, ambientata in un contesto storico, ma non storica).
Il contesto è marginale, non viene esplorato, è solamente qualcosa in cui i personaggi si muovono, ma non vi è un’ambientazione da descrivere.
[Peraltro, e questo te lo dico bonariamente e non perché è oggetto di valutazione: nessuna famiglia inglese che fosse realmente inglese avrebbe chiamato sua figlia con un nome francese nel 1807].
Il problema che ho quindi riscontrato, è che questa storia mi ha fatto molte promesse e non le ha mantenute: i personaggi sono solamente abbozzati, vi sono chiare problematiche grammaticali e stilistiche e, infine, l’ambientazione viene “detta” e mai mostrata.
Principalmente, quindi, penso ci sia stata un’incomprensione di fondo tra me e questa storia, per cui non posso dirti che mi sia piaciuta. Se però ne riscriverai una versione corretta, mandamela pure, sarei curiosa di vedere se saresti in grado di farmi cambiare idea.
Spero che la mia opinione, ti assicuro assolutamente onesta e in buona fede, non ti sia sembrata troppo schietta.
Utilizzo del Genere Angst: 2/2
Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.
[Modificato da BessieB 07/01/2021 16:30]