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[fanfiction e originali] Hold my Angst (Flash contest - Edite e inedite) - Seconda Edizione

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2021 20:52
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Post: 5.640
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23/12/2020 10:54
 
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grazie del bel contest, buon lavoro e passa buone feste *-*
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Post: 2.943
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24/12/2020 09:49
 
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Avviso per RaElle.

La tua storia presenta un problema con l'introduzione, dovresti sistemarlo entro 48h, pena la squalifica.

Grazie e buona vigilia a tutti
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Post: 2.943
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26/12/2020 11:03
 
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Re:
BessieB, 24/12/2020 09:49:

Avviso per RaElle.

La tua storia presenta un problema con l'introduzione, dovresti sistemarlo entro 48h, pena la squalifica.

Grazie e buona vigilia a tutti




Suinogiallo ha risolto il problema, la storia può concorrere 😘
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Post: 2.943
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01/01/2021 10:29
 
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Buon giorno e buon anno a tutti quanti.

Vi aggiorno velocemente sulla situazione.
Ad oggi, con venti giorni dalla scadenza del tempo concessomi per le valutazioni, mi mancano da valutare quattro storie e ovviamente di ricontrollare le valutazioni scritte in precedenza.
Penso ovviamente di riuscire a farcela senza la proroga, ma visto l'intenso periodo lavorativo cui sono sottoposta (e il fatto che mi hanno detto che rischio di rimanere senza pc per qualche giorno a causa di un guasto, lol) probabilmente mi prenderò un po' di tempo per ultimarle.
Ovviamente continuo a tenere aggiornato lo specchietto sul bando, per farvi seguire i miei progressi.

Spero stiate passando buone feste, vi mando un bacio.
Gaia
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Post: 77
01/01/2021 14:06
 
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Mi scuso infinitamente per non aver risposto, non avevo notato la notifica fino ad oggi.

Ho letto ora l'ultimo commento per la proroga.
Per quanto mi riguarda nessun problema, ognuno ha i propri tempi. Io stessa ultimamente non ho quasi messo piede nel forum.
[Modificato da RaElle 01/01/2021 14:08]
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Post: 5.640
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01/01/2021 15:08
 
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grazie cara, sarai più che in tempo! buon lavoro in tutti i sensi, allora ^^
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Post: 60
01/01/2021 15:12
 
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BessieB, 01/01/2021 10:29:

Buon giorno e buon anno a tutti quanti.

Vi aggiorno velocemente sulla situazione.
Ad oggi, con venti giorni dalla scadenza del tempo concessomi per le valutazioni, mi mancano da valutare quattro storie e ovviamente di ricontrollare le valutazioni scritte in precedenza.
Penso ovviamente di riuscire a farcela senza la proroga, ma visto l'intenso periodo lavorativo cui sono sottoposta (e il fatto che mi hanno detto che rischio di rimanere senza pc per qualche giorno a causa di un guasto, lol) probabilmente mi prenderò un po' di tempo per ultimarle.
Ovviamente continuo a tenere aggiornato lo specchietto sul bando, per farvi seguire i miei progressi.

Spero stiate passando buone feste, vi mando un bacio.
Gaia

Va benissimo, sono sicura che sarai tranquillamente in tempo o poco meno!

Buon anno a tutti quanti!
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Post: 195
01/01/2021 15:28
 
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BessieB, 01/01/2021 10:29:

Buon giorno e buon anno a tutti quanti.

Vi aggiorno velocemente sulla situazione.
Ad oggi, con venti giorni dalla scadenza del tempo concessomi per le valutazioni, mi mancano da valutare quattro storie e ovviamente di ricontrollare le valutazioni scritte in precedenza.
Penso ovviamente di riuscire a farcela senza la proroga, ma visto l'intenso periodo lavorativo cui sono sottoposta (e il fatto che mi hanno detto che rischio di rimanere senza pc per qualche giorno a causa di un guasto, lol) probabilmente mi prenderò un po' di tempo per ultimarle.
Ovviamente continuo a tenere aggiornato lo specchietto sul bando, per farvi seguire i miei progressi.

Spero stiate passando buone feste, vi mando un bacio.
Gaia



Grazie per l'aggiornamento, prenditi il tempo che serve.

Buon anno a tutti!

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Post: 2.943
Giudice*****
05/01/2021 15:51
 
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Carissimi partecipanti,

Ho ultimato le valutazioni. Il mio piano sarebbe lasciarle fermentare domani, ricorreggerle dopodomani e il 7 sera o al massimo l'8 mattina (più probabile l'8 mattina) postarle.

Spero non sia troppo tardi, grazie per avermi attesa con pazienza 😘
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Post: 1.070
Giudice****
05/01/2021 15:57
 
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Re:
BessieB, 05/01/2021 15:51:

Carissimi partecipanti,

Ho ultimato le valutazioni. Il mio piano sarebbe lasciarle fermentare domani, ricorreggerle dopodomani e il 7 sera o al massimo l'8 mattina (più probabile l'8 mattina) postarle.

Spero non sia troppo tardi, grazie per avermi attesa con pazienza 😘




Personalmente trovo che tu sia stata veramente veloce.
Prenditi pure il tempo che ti serve per revisionare le valutazioni.😘
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Post: 60
05/01/2021 16:00
 
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BessieB, 05/01/2021 15:51:

Carissimi partecipanti,

Ho ultimato le valutazioni. Il mio piano sarebbe lasciarle fermentare domani, ricorreggerle dopodomani e il 7 sera o al massimo l'8 mattina (più probabile l'8 mattina) postarle.

Spero non sia troppo tardi, grazie per avermi attesa con pazienza 😘

Mi sembra un tempo ragionevolissimo! Grazie a te!
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Post: 5.640
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05/01/2021 18:19
 
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l'8 sarò qui con un bel bicchiere di birra
qualsiasi sia l'ora, pure colazione. E' un'usanza vichinga,eh. Mica è colpa mia ùù
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Post: 514
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05/01/2021 18:21
 
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Re:
BessieB, 05/01/2021 15:51:

Carissimi partecipanti,

Ho ultimato le valutazioni. Il mio piano sarebbe lasciarle fermentare domani, ricorreggerle dopodomani e il 7 sera o al massimo l'8 mattina (più probabile l'8 mattina) postarle.

Spero non sia troppo tardi, grazie per avermi attesa con pazienza 😘




Mi pare un tempismo perfetto, va benissimo! 😙
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Post: 2.943
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07/01/2021 13:59
 
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Passo a comunicarvi che stasera, appena riuscirò a staccare dal lavoro, passerò a postare i risultati.
Colgo l'occasione per ringraziarvi in anticipo per le storie bellissime che mi sono state proposte, infatti vi spoilero che fare una classifica si è rivelata molto difficile: vi dico solo che nella parte alta, nell'arco di due punti ho dovuto stipare otto persone.
Comunque le storie avevano tutte una loro particolare bellezza, e di questo sono contenta. Poi è un contest: capitano punteggi più alti e punteggi più bassi, purtroppo sono dovuta essere puntigliosa per non incappare in troppi parimerito, spero che nessuno se la prenda. Ho cercato di mantenere un tono "neutro" senza essere l'amica di tutti (che in realtà sono caratterialmente, lol) né cattiva, spero di esserci riuscita.
Detto ciò vi saluto e ci vediamo stasera. Contatelo come discorso pre risultati, stasera partirò direttamente con le valutazioni. Ne approfitto per lasciarvi la scaletta per le valutazioni della grammatica.
Un bacio a tutti,
Gaia



Grammatica:

-0.10 errori di battitura
-0.15 errori di punteggiatura (in una frase con doppio errore rimane 0.15)
-0.25 parole scritte sbagliate
-0.5 errori di concordanza verbale
-0.75 errori di senso della frase


Stile:

-0.15 ripetizioni
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Post: 514
Giudice*****
07/01/2021 14:39
 
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Re:
BessieB, 07/01/2021 13:59:

Passo a comunicarvi che stasera, appena riuscirò a staccare dal lavoro, passerò a postare i risultati.




Perfetto, a stasera 💙
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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:29
 
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Seguono a questo post i risultati. Vi prego di perdonarmi in caso di errori di battitura, ma in 70 pagine di valutazioni è comprensibile (spero).
Ci metterò qualche minuto a postare tutto, perché a ogni post vorrei ricontrollare la somma dei punteggi, dato che non sono brava in matematica.



23° Classificato
AtobeTezuka/ImperialPair
Il dolore del Conte e la fragilità del Duca

 

 

Tot: 31.65/45

 

 

Titolo: 3/3


Il titolo fa quel che è il suo lavoro: riflette il contenuto che anticipa e lo fa egregiamente. Personalmente l’ho trovato un po’ banalotto, ma niente di particolarmente grave, diciamo pure che adempie bene al compito per cui è chiamato, quindi tutto nella norma.

 

 

Grammatica e stile: 10.65/15 (divisi in 8.15/10 e 2.5/5):


Grammaticalmente parlando, la tua storia presenta parecchie problematiche, la maggior parte della quale si ripetono all’incirca per tutto il testo. Ma cercherò di andare con ordine, perché gli appunti da fare sono veramente parecchi.

In primo luogo, quando esorti qualcuno o semplicemente usi un vocativo, per usare un latinismo, la forma corretta è: «Vai, Luca!» oppure «Ciao, Luca» ecc. Te lo dico perché il 90% delle volte ometti la virgola, come negli esempi che ti riporto qui sotto:

 

«Duca cosa fate!?» → «Duca, cosa fate!?» – 0.10 pt

«io vi amo Lord Alexander» → «io vi amo, Lord Alexander» – 0.10 pt

«Perché mi sono dovuto innamorare di voi Duca?» → «Perché mi sono dovuto innamorare di voi Duca?» – 0.10 pt

«Lord Alexander vi stavo aspettando» → «Lord Alexander, vi stavo aspettando» – 0.10 pt

«Lord Alexander non fate corrodere» → «Lord Alexander, non fate corrodere» – 0.10 pt

«Duca io vi amo» → «Duca, io vi amo» – 0.10 pt

«Addio Duca» → «Addio, Duca» – 0.10 pt

«Addio Lord Alexander» → «Addio, Lord Alexander» – 0.10 pt

 

Altri errori riguardano comunque l’uso della punteggiatura che, molto spesso, risulta essere scorretto.

Principalmente usi periodi lunghi in maniera eccessiva, che fanno perdere di vista il punto della situazione al lettore, e che avrebbero potuto essere spezzati da una punteggiatura maggiormente idonea:

 

«Doveva ammetterlo che ci era andato piuttosto vicino, ma non riusciva a capire come avesse fatto a leggergli la mente in quella maniera, forse c'entrava il fatto che fossero amici da anni, ancora prima del fidanzamento con sua sorella ed era normale che avesse imparato a conoscerlo così a fondo» → Ti faccio un esempio di come la frase avrebbe potuto essere maggiormente comprensibile: «Doveva ammetterlo: ci era andato piuttosto vicino. Ma non riusciva a capire come avesse fatto a leggergli la mente in quella maniera, forse c'entrava il fatto che fossero amici da anni, ancora prima del fidanzamento con sua sorella ed era normale che avesse imparato a conoscerlo così a fondo». – 0.10 pt

 

Ho inoltre riscontrato altri tipi di errori, tra cui due errori di battitura:

 

«origine scozzesi» → origini scozzesi. – 0.05 pt

«doveva rescindere tutti i legami» → manca la maiuscola a inizio frase. – 0.05 pt

 

Vi è poi una parola scritta con un’ortografia che è completamente erronea e che non me la sento di considerare un errore di battitura:

 

«Reciprochi» → Reciproci – 0.25 pt

 

Infine, ti segnalo un ultimo errore, che è di concordanza tra verbi:

«Non lo sapeva dire con certezza ma, da quando aveva capito il perché, non riuscisse a smettere di ammirare la bellezza dell’amico e futuro cognato, aveva iniziato ad evitarlo cosa che alla fine a nulla era servita» → Non riusciva, riuscisse è sbagliato. – 0.5 pt

 

Con la grammatica ho finito, come ti dicevo penso che la storia avrebbe bisogno di una sostanziosa revisione perché, per quanto i punti che ti ho tolto non siano tanti, le sbavature turbano tantissimo la lettura.

Parliamo invece di stile. Anche qui, mi dispiace dirtelo con troppa franchezza, vi sono problemi abbastanza rilevante. In totale, ho inviduato quattro errori fondamentali, di cui vorrei discutere:

 

  • «Quella dichiarazione d’amore fu la loro rovina, ma i due poco più che diciassettenni, erano deboli di fronte al desiderio» → Ho capito cosa intendevi dire, cioè che volevi apostrofare i due protagonisti come aventi poco più di diciassette anni. Ma la frase suona male, se proprio era una specifica da mantenere, avrei scritto “ma i due, ancora poco più che diciassettenni”.

 

  • Erano quei capelli rossicci segno dell’origine scozzesi da parte di madre → Origini scozzesi non può reggere quel da parte di madre. Potresti scrivere “dell’ascendenza scozzese, dal ramo materno” o qualcosa di simile.

 

  • Non ci sarebbe voluto un genio per capire quanto si stesse sforzando in quel momento
    le sue facoltose origini → facoltose origini non vuol dire niente, in pratica, le origini non sono facoltose. Al massimo possono essere “nobili”.

 

  • Infine, l’ultima cosa. Molto spesso sembra che tu sia indecis* sul registro stilistico da usare, volendo per forza dare il senso di “passato” usando uno stile aulico: ciò si coniuga in frasi colloquiali come “non ci voleva un genio a capirlo” (che ti assicuro sulla mia laurea in storia che nessuno avrebbe usato nell’Ottocento) seguite da un “la mia persona”. Detto in piena e assoluta sincerità, l’effetto è francamente terribile: il lettore rimane spaesato e non comprende cosa aspettarsi dalla storia. In poche parole, anche in questo ambito posso solo consigliarti di rivedere bene il testo.

 

Insomma, non voglio scoraggiarti, ma non voglio nemmeno darti un’opinione che sia poco sincera: non ho apprezzato lo stile di questa storia, principalmente perché trovo che il background su cui poggi non sia solido, ma sia anzi pieno di stereotipi ingiustamente perpetuati dalla narrativa “rosa” (nulla togliere ad essa). Ti consiglio di fare delle ricerche, prima di lanciarti in un’originale storica, perché molte volte complichiamo periodi che sono meno complicati di quel che si pensa.

 

 

Originalità: 4.5/5

 

Di storie del filone romantico-storico ne ho lette parecchie, anche tra uomini, quindi non posso dirti di essere estranea al genere, perché prima dell’università ho davvero fatto overdose di storie così. Tuttavia la tua OS presenta alcuni guizzi di originalità che non ho potuto non premiare: per quanto io ne abbia lette, le storie omosessuali nell’Ottocento sono comunque meno inflazionate di quelle etero, quindi sono contenta di averne letta un’altra. Poi mi è piaciuta molto l’idea di far fidanzare il Duca con la sorella di Alexander, un guizzo davvero interessante.

Insomma, nel complesso da questo punto di vista hai fatto un bel lavoro, quindi molto bene, brava.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 6.5/10

Da questo punto di vista ho relativamente poco da dire: i personaggi ci sono, hanno una delineazione abbastanza precisa, ma risultano entrambi un po’ piatti e stereotipati. È come se fossero descritti ma senza scavare a fondo, dalla storia i loro sentimenti più profondi emergono poco, il lettore non riesce a toccarli con mano.

Non ti nascondo di essere un poco indecisa, su questo parametro, perché davvero sono personaggi così stereotipati che è difficile parlare di una vera e propria caratterizzazione. Posso dirti che quello che ho colto è uno stereotipo valido, ma se dobbiamo parlare di caratterizzazione faccio molta più fatica.

Ti spiego cosa sto dicendo con un esempio semplicissimo: a me non viene in mente un tratto distintivo che mi faccia dire di Alexander che si tratta di lui e non del Duca. Cioè si fa proprio fatica a identificare i personaggi, sono tutti molto bidimensionali.

 

 

Gradimento personale: 5/10

 

Sarò sincera: a me questa storia non mi è piaciuta, per una serie di motivi che adesso ti elencherò, e me ne dispiace infinitamente. Io odio dare valutazioni negative, e ho cercato di mantenermi alta con i punteggi, ma non ho davvero capito questa storia, secondo me, l’ho proprio fraintesa. Non dubito che tu sappia scrivere, perché i presupposti ci sono, ma non credo che questo possa essere il tuo lavoro migliore (d’altronde è una storia del 2016, sicuramente in quattro anni saranno cambiate molte cose nel tuo stile di scrittura).

Ma cercherò di andare con ordine. Gli scogli principali tra me e questa storia sono stati tre, per lo più. Di due, lo stile e la caratterizzazione dei personaggi, ti ho già parlato quindi preferirei concentrarmi sul terzo. Io capisco perfettamente quanto sia difficile scrivere delle storiche, ma credo che qui manchino proprio i presupposti per parlare di “originale storica” (personalmente la definirei romantica, ambientata in un contesto storico, ma non storica).

Il contesto è marginale, non viene esplorato, è solamente qualcosa in cui i personaggi si muovono, ma non vi è un’ambientazione da descrivere.

[Peraltro, e questo te lo dico bonariamente e non perché è oggetto di valutazione: nessuna famiglia inglese che fosse realmente inglese avrebbe chiamato sua figlia con un nome francese nel 1807].

Il problema che ho quindi riscontrato, è che questa storia mi ha fatto molte promesse e non le ha mantenute: i personaggi sono solamente abbozzati, vi sono chiare problematiche grammaticali e stilistiche e, infine, l’ambientazione viene “detta” e mai mostrata. 

Principalmente, quindi, penso ci sia stata un’incomprensione di fondo tra me e questa storia, per cui non posso dirti che mi sia piaciuta. Se però ne riscriverai una versione corretta, mandamela pure, sarei curiosa di vedere se saresti in grado di farmi cambiare idea.

Spero che la mia opinione, ti assicuro assolutamente onesta e in buona fede, non ti sia sembrata troppo schietta.

 

 

Utilizzo del Genere Angst: 2/2

 

Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.


[Modificato da BessieB 07/01/2021 16:30]
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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:32
 
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22° Classificato
TheGhostOfYou0.00/TheGhostOfYou0
Il tempo sbagliato
 
 
Tot: 33/45
 

 

Titolo: 3/3

 

Il titolo mi piace molto. Riprende molto bene il concetto espresso dall’incipit, prima, e da tutta la storia poi, cosa che ogni titolo degno di rispetto dovrebbe fare.

Ha poi una sua poeticità che ho gradito molto, quindi, niente da dire in merito, davvero una scelta azzeccata.

 

 

Grammatica e stile: 7/15 (divisi in 4.15/10 e 2.85/5):

 

Partiamo con ordine, e ti chiedo di perdonarmi per la schiettezza, ma con la grammatica ci sono stati parecchi problemi di varie tipologie. Mi scuso in anticipo se sarò troppo logorroica, ma ci tengo a spiegarti bene ogni decimo di punto sottratto.

Parto dagli errori di distrazione: mi hai combinato un casino con gli spazi, a volte ti sono sfuggiti doppi spazi, altre volte non li hai proprio messi. Questo ha influito parecchio sul punteggio.

 

Casi di spazi in più:

 

«  C’è questo tempo» → qui hai messo un doppio spazio che non ci andava. – 0.10 pt

Questo errore si ripete in più punti, come: «George lo sa, Fred lo ha sempre aspettato» e « George scuote la testa e cerca di riprendersi» – 0.10 pt x2

E anche: « Si aggrappa alle loro tombe» e «  Ginny abbraccia» – 0.10 pt x2

Infine: « Non ha mai creduto», « Ognuno di loro», « Magari mi», « Deve raggiungerlo», « Esce fuori», « “Non lo» – 0.10 pt x 6

 

Casi di spazi mancanti:

 

 «–per» → qui invece lo spazio manca e ci andava, così come in «.La verità» – 0.10 pt x2

 

«-e» → il trattino breve unisce, questo è un inciso e vuole il trattino lungo, che invece separa. – 0.10 pt

 

«…bello…» → gli spazi sono sbagliati: «… bello… ». – 0.10 pt

 

 

Questi sono errori di battitura, quindi posso solamente consigliarti di fare più attenzione, prima di postare una storia, ai doppi spazi e a quelli mancanti.

Passiamo ora agli errori relativi alla punteggiatura, che sono principalmente due (di cui uno ripetuto grossomodo per tutto il testo):

 

  • «E quello squarcio nel petto che non vuole smettere di sanguinare non è altro che» → qui la punteggiatura è errata, la relativa va separata dalla principale, anche perché altrimenti stilisticamente rimane tutto molto monocorde. «E quello squarcio al petto, che non vuole smettere di sanguinare, non è altro che». – 0.15 pt

 

  • I vocativi. Se stai invocando una persona, la forma corretta è: “Via, Luca!” e non “Via Luca” che ha tutt’altro significato. Ti scrivo qua sotto i casi che ho corretto:

 

«Piano Freddie» → è un vocativo, ci va la virgola. «Piano, Freddie». – 0.15 pt

«Sorpresa fratellino» → con il vocativo ci vuole la virgola, come sopra. «Sorpresa, fratellino». – 0.15 pt

«Non deludermi Georgie» → sempre il vocativo. – 0.15 pt

«Ti sei innamorato Georgie» → vocativo. – 0.15 pt

«È ora di lasciarlo andare Georgie» → vocativo. – 0.15 pt

«Ci sono volte in cui sono felice che sia morto lui Angie» → vocativo. – 0.15 pt

«Lo so amore» → vocativo. – 0.15 pt

«Ci renderai orgogliosi piccoletto» → vocativo. – 0. 15 pt

 

Vi è poi una parola scritta in maniera erronea, che è la seguente:

 

«infondo» → intendevi “in fondo”, che comunque sarebbe colloquiale, ma così è voce del verbo infondere. – 0.25 pt

 

Un problema con le concordanze verbali:

 

«sarebbe il regalo (…) che possa» → errore di concordanza verbale, ci vuole il condizionale e non il congiuntivo. «Sarebbe il regalo (…) che potrebbe» – 0.5 pt

 

E, infine, ho riscontrato tre errori relativi al senso della frase:

 

  • «lui è ancora qui» → questo è, secondo me, un errore di senso della frase. Non stai scrivendo in prima persona, quindi non puoi fare questo cambio di focus da lontano a vicino (tipico della prima persona), avrebbe avuto più senso scrivere «lui è ancora lì». – 0.75 pt

 

  • Questo errore lo ripeti in un altro punto: «Fred è qui», – 0.75 pt

 

  • «George lo sa ha solo bisogno di illudersi un po'» → qui l’errore è di senso, perché stai cercando di dare il senso di una proposizione avversativa senza usare le congiunzioni corrette. Le due frasi vanno separate: puoi usare la virgola, semplicemente, e l’avversativa (“ma”): «George lo sa, ma ha solo bisogno». Altrimenti non si mantiene il senso che vorresti dare alla frase. – 0. 75 pt

 

Insomma, come vedi i problemi ci sono e si vedono, la maggior parte di essi potrebbero essere eliminati con un’attenta rilettura del testo, per altri spero di averti fatto un po’ di chiarezza.

Passiamo invece allo stile. In generale, ho trovato la storia molto ingenua, come fosse uno dei primi tentativi di scrittura (forse lo è?) e devo dire che si vede proprio la mancanza di esercizio, forse devi ancora trovare un tuo stile peculiare.

Quel he ho notato è, in generale, un utilizzo della punteggiatura che è scorretto nei casi segnalati e che, soprattutto, scandisce male i tempi narrativi. Questo si unisce a un linguaggio che, in casi come «solo per infastidirlo» e «anche da vecchi» risulta essere eccessivamente colloquiale e stona persino con il tuo stile che, seppur semplice, ha una propria ricercatezza.

Vorrei segnalarti due ultime cose, infine. La prima è una frase che non ho materialmente compreso:

 

«non potrà mai più essere nulla di diverso da questo» → da questo cosa? Non è chiaro il secondo termine del paragone.

 

E la seconda è un caso di ripetizione, a mio parere, assolutamente eccessivo:

 

«Per stare attenti che lui non stia davvero così male da vedere il suo gemello morto?

Sta evidentemente così male da farlo, però non si sente davvero male» → ti ho evidenziato le parole per mostrarti come davvero quel “male” ripetuto tre volte sia un po’ too much. – 0.15

 

Insomma, nel complesso lo stile è meno drammatico della grammatica, vi vedo un bel margine di miglioramento, ma cerca di rileggere più attentamente il testo!

 

 

Originalità: 5/5

 

Una storia così non credo di averla mai letta: mi è capitato di leggere trasversalmente dei Weasley e del loro affrontare la scomparsa di Fred, ma di leggere una storia così centrata su George credo che non mi sia mai capitato (e un po’ ne sentivo il bisogno).

È interessante il focus sulla presenza un po’ spettrale di Fred, che è malattia e cura, in un’ambivalenza che ho trovato molto molto interessante.

Da questo punto di vista, secondo me hai fatto un lavoro davvero eccellente, quindi ti porgo i miei complimenti!

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

 

Nel complesso, i personaggi sono caratterizzati bene, non ho niente da ridire in merito: l’IC viene rispettato, specialmente nel caso di Molly che è il personaggio che mi ha colpito maggiormente, la sua sofferenza è stata particolarmente vivida.

George mi è piaciuto, l’ho trovato verosimile ma sinceramente non mi ha fatto urlare al miracolo, in certi punti – come la battuta sul sesso con Angelina, che penso sia stato per me il punto più basso di una fanfiction tutto sommato bella – non mi è piaciuto particolarmente. L’ho trovato un po’ bidimensionale, trovo che avresti potuto esplorarlo meglio, dare più spiegazioni sui come e sui perché, non so, è tutto molto frettoloso.

Ciò non toglie che complessivamente il lavoro da te svolto è sicuramente ottimo, e devi andarne fiero.

 

 

Gradimento personale: 7/10

 

La storia mi è piaciuta, ma sono stata decisamente troppo infastidita dagli errori grammaticali: ti consiglio di cercare una beta, qualcuno che ti aiuti a ricercare con semplicità gli errori presenti nel testo, in modo da imparare meglio come evitarli.

Nel complesso, è una storia che ha elementi piacevoli, ma se devo essere sincera sicuramente non sarà la mia storia preferita di sempre: ha un grande potenziale, ma allo stato attuale rimane comunque una storia con una trama valida, ma con molti errori grammaticali, uno stile ancora immaturo e alcuni momenti un po’ forzati. Comunque non la trovo nemmeno particolarmente brutta, anzi, hai dato voce a una parte della saga che mi ha sempre attratta e a un personaggio che nelle fanfiction parla sempre troppo poco.

Spero che questa valutazione ti dia uno spunto per migliorarti, perché sono sicura che scriverai molte cose interessanti.

 

 

Utilizzo del Genere Angst: 2/2

 

Il genere è presente e correttamente utilizzato all’interno del testo.

 


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:33
 
Quota


21° Classificato
RaElle
24 ore
 
Tot: 33.25/45

 

Titolo: 1.5/3

 

Il titolo non mi è piaciuto, principalmente per una motivazione: secondo me è molto lontano dal contenuto che dovrebbe rappresentare. Cioè, secondo me la prima parte della storia, che racconta un po’ come si è arrivati alla seconda parte, è molto lontana dal farsi cogliere da quel “24 ore”. È un percorso lungo, quello di Wakatoshi, che non viene pienamente rispecchiato dal titolo. La seconda parte è forse più calzante ma, anche qui, sinceramente non sono stata pienamente catturata dal titolo, non mi ha proprio convinta.

 

 

Grammatica e Stile: 10.75/15 (divisi in 9.25/10 e 1.5/5):

 

Prima di entrare nel vivo della valutazione, ci tengo a darti un consiglio: cerca di curare di più l’impaginazione, perché il testo è davvero troppo piccolo e mi sono trovata a doverlo ingrandire manualmente perché faticavo veramente un sacco a leggerlo. Ovviamente ciò non fa parte della valutazione, prendilo come un consiglio da amica.

Inizio con la grammatica: da questo punto di vista non ho trovato particolari errori, se non una discordanza tra tempi verbali che passo immediatamente a segnalarti:

 

«Ai tempi si trovava ancora in Giappone, ma non ricorda l'occasione» → la storia è scritta interamente al passato, quindi qui non ci va assolutamente il presente. – 0.5 pt

 

Un altro errore che ho riscontrato, è l’uso dello «sta volta»: partiamo dal presupposto che io lo abolirei a priori, ma comunque sarebbe più corretto scriverlo attaccato (quindi «Stavolta»), ma sinceramente ti consiglio di modificarlo in “questa/quella volta”. – 0.25 pt

 

Per il resto, non ho riscontrato ulteriori errori grammaticali, e di ciò sono molto ma molto contenta. Hai un modo di scrivere sostanzialmente corretto, quello che sinceramente mi ha lasciata più interdetta riguarda lo stile.

Stilisticamente scrivi in maniera molto semplice, ma quello su cui secondo me dovresti lavorare sono alcune espressioni che ho trovato – se mi passi il termine – un po’ troppo ingenue. Ti spiego immediatamente, andando con ordine.

 

«Altro modo di distrazione» → è una scelta estremamente farraginosa, che peraltro è in contrasto con lo stile semplice con cui scrivi, «un altro modo per distrarsi» avrebbe reso il testo molto più scorrevole.

 

« D'istinto, Ushijima guardò verso la porta, attese qualche secondo ma quella rimase chiusa» → molte volte scrivi un elenco di azioni di seguito, perdendo di vista l’introspezione: quel che ne risulta è un momento di “elenco della spesa” poco utile ai fini della narrazione, ma che anzi la priva del momento introspettivo, che per me è fondamentale.

 

«23 anni» → è molto brutto da vedere, sarebbe sempre preferibile scrivere i numeri per esteso, quindi “ventitré” e questo discorso vale anche per il titolo.

 

«Tizi» → è molto colloquiale e fin troppo semplicistico, ancora una volta rovina quello che è il tono della storia, secondo me avresti potuto mantenere il significato usando banalmente la parola “persone”.

 

Ti segnalo infine due appunti che vorrei farti sempre in materia stilistica: in primo luogo, abbondi eccessivamente di puntini di sospensione, anche dove non è detto che servano, donando alla narrazione un andamento un po’ singhiozzante.

Un discorso analogo potrei fartelo per l’utilizzo dell’aggettivo “sua”, che utilizzi anche quando non è necessario, ti faccio un esempio:

 

«Troppo fumo che annebbiava la sua mente» → la frase è inutilmente farraginosa, sarebbe andato benissimo scrivere “che gli annebbiava la mente”.

Insomma, ti do un consiglio: non cercare di complicare inutilmente le frasi, molto spesso more is less, per non incappare in una storia scritta con frasi che cozzano con lo stile dell’autore.

 

 

Originalità: 5/5

 

Credo di non aver mai letto niente di simile, forse per mie mancanze o forse no, quindi da questo punto di vista non ho davvero niente da obiettare. La storia è sicuramente originale, sia nelle premesse (chi avrebbe mai immaginato di vedere il Cannone sfiorire in quella maniera) sia nella conclusione, che mi ha lasciata con moltissimi dubbi addosso.

Hai messo un personaggio canonico in una situazione difficile e questo ha avuto molte ripercussioni sulla valutazione, nel bene e nel male, ma da questo punto di vista trovo che tu abbia perfettamente colto nel segno.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

 

La caratterizzazione, nel complesso, direi che va più che bene: sebbene ogni tanto la struttura della storia porti a un deficit di introspezione, Wakatoshi rimane comunque un personaggio ben “esplorato”. È infatti presente un background molto complesso, articolato, che permette di conoscerlo prima della vicenda e che spiega la sua angoscia nel corso della suddetta vicenda. Da questo punto di vista, devo dire che ho apprezzato molto il tuo lavoro, da cui comunque traspare una cura che è notevolissimo.

Il nostro protagonista mi è sembrato anche abbastanza IC, per quanto si possa parlare di IC in una situazione del genere, e trovo che sia stata una scelta azzeccata (immagino che usando Hinata, per dirne uno, o Sugawara, avresti avuto molti più problemi a mantenere una caratterizzazione coerente) e che tu sia riuscito a mantenerlo coerente per tutta la durata della storia.

Ti ha molto aiutato il fatto di descrivere un personaggio che è in una fase di vita diversa da quella che noi conosciamo nell’anime/manga e che, a mio parere, hai descritto in una maniera coerente sia con il Canon sia con le premesse della tua storia. Da questo punto di vista, quindi, ti faccio dei grossi complimenti e mi rammarico per i problemini di introspezione dovuti principalmente alle scelte stilistiche, altrimenti sarebbe stata una storia perfetta.

 

 

Gradimento personale: 5/10

 

Secondo me, io questa storia non l’ho capita, nonostante le tue note: l’ho riletta più volte e mi ha lasciata con una marea di confusione addosso, come se mancassero dei pezzi e tu l’avessi scritta di getto, senza preoccuparti della coerenza narrativa di essa.

Non è una brutta storia, non posso dire che lo sia, assolutamente: ha un suo fascino, è maleficamente vivida, ma è come se vi fosse un abisso tra le due, come se fossero due storie scollegate. Capisco l’intento di mantenere il mistero attorno alla vicenda, che è chiara al lettore solamente nelle battute finali, ma penso anche che avresti potuto essere meno parca di spiegazioni e far capire meglio al lettore (e a me) cosa stesse succedendo.

Come ti avevo anticipato, questo è un po’ il lato oscuro della tua originalità, il fatto che nell’insieme la storia risulti molto poco chiara. Non ci sono motivazioni, come ha fatto il protagonista a ritrovarsi in quella situazioni, non vi sono interazioni: è un flusso introspettivo che, però, risulta essere un po’ carente.

È una cosa che posso concederti nella prima parte, che aveva come scopo d’essere più misteriosa, ma nella seconda qualche spiegazione in più secondo me avrebbe “fatto comodo” al lettore, quindi vedilo come un consiglio per la prossima volta: la base è buona, ma si può decisamente fare molto molto meglio.

 

 

Utilizzo del genere Angst: 2/2

 

Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:35
 
Quota


20° Classificato
Anatra.Valeria/_Niente_Paura_
Con gli occhi di un bambino
 
Tot: 33.75/45

 

 

Titolo: 3/3

 

Il titolo non è affatto brutto, l’ho trovato coerente con il testo della storia, che viene rappresentata molto bene. Nel complesso, la scelta si rivela azzeccata e devo dire che non mi è affatto dispiaciuta.

 

Grammatica e stile: 10.75/15 (divisi in 8.05/10 e 2.70/5):

 

Parto da una considerazione che non è oggetto di valutazione: l’impaginazione è curata ma, ti prego, pensa alla gente cieca come me e usa un carattere più grande, perché ho dovuto salvare il pdf della storia e ingrandirlo manualmente.

Detto ciò, torno nei ranghi e procedo con la grammatica, che ammetto di aver trovato un po’ troppo zoppicante. Principalmente, ho riscontrato problematiche di due tipologie: di senso e di punteggiatura.

Per quanto riguarda la punteggiatura, essa è a volte utilizzata (o, come vedrai, non è utilizzata affatto) in maniera erronea. Ti riporto gli errori che ho riscontrato, leggendo il testo:

 

«Abel come dei faretti» → manca il punto fermo a fine frase. – 0.15 pt

«bende che fasciavano i palmi delle mani come» → come sopra, hai dimenticato il punto. – 0.15 pt

 

«Era un bambino lo hai messo in pericolo nascondendoli!» → qui hai due proposizioni, a te decidere se usare una congiunzione o una virgola.

«bambino, lo hai ecc.» oppure «bambino e lo hai messo ecc.» – 0.15 pt

 

In generale, l’impressione che ho avuto del testo è che la punteggiatura sia messa senza criterio, non in maniera erronea, ma che non tiene proprio conto della sonorità della frase, che suona sempre forzata e troppo contorta rispetto a come dovrebbe essere. Ti faccio un esempio:

 

«Sorrise Baldwin, osservò per bene il figlio sgusciare via ed alzare il mento appuntito, passò una mano sul capo biondo del figlio e poi osservò Doris, rivolgendole qualche frase che Abel non capì o forse ignorò». → la frase è eccessivamente lunga e contorta, fa l’effetto di un elenco della spesa, dove le azioni si susseguono senza essere mostrate al narratore.

 

Ma passiamo prima agli errori di senso, che sono secondo me quelli più gravi: intendo parlare di quelle frasi dove il senso della frase viene compromesso da parole usate in maniera erronea. Nel tuo caso, ho riscontrato due errori di questo tipo:

 

  • « urlò il padre aspramente al bambino, il quale deglutì e provò a sporgersi da dietro la figura della madre marmorea» → è chiaro che la madre abbia una figura marmorea ma, dato l’ordine delle parole, io lettore non so cosa pensare. Non è la madre a essere marmorea, è la sua figura. – 0.75 pt

 

  • « Non era più lo stesso Vati che aveva due anni fa» → qui secondo me è proprio sbagliato il verbo, avresti dovuto usare l’essere al posto dell’avere. – 0. 75 pt

 

Nel complesso, posso dirti che la grammatica sarebbe da rivedere, sicuramente non avrei riscontrato errori di questo tipo dopo una lettura più accurata del testo.

Per quanto riguarda lo stile, ho molte cose da dire, ma preferisco concentrarmi su quelli che secondo me sono i due problemi principali.

 

  • L’incipit, a mio parere, non funziona. La frase è eccessivamente contorta, senza contare che in certi punti è pure al limite della correttezza grammaticale.

 

  • Le ripetizioni: ne fai molte, ma non per enfatizzare un concetto, è proprio un ripetere di termini non necessario.

 

Ti riporto degli esempi:

 

  1. «gli occhi grandi e cerulei che miravano gli occhi grigiastri del padre» → perché non scrivere “che miravano quelli grigiastri del padre”?
  2. «Era sempre lui, ma ebbe la netta sensazione che qualcosa s'era rotto dentro di lui» → doppio “lui”, avresti potuto scrivere che qualcosa “gli si era rotto dentro”.

– 0.15 x2

 

In generale, il tuo modo di scrivere è ancora molto immaturo, sicuramente con la pratica migliorerai, ma al momento purtroppo ci sono ancora parecchie ingenuità stilistiche e si vede molto. Il consiglio che posso darti è di esercitarti tanto e leggere più che puoi, e vedrai che con il tempo i risultati arriveranno.

 

 

Originalità: 4/5

 

Di storie sulla IIWW se ne sentono moltissime, io in particolare credo di aver fatto overdose durante il primo anno di università, quindi la tua OS ha quella originalità non originalità che permea tutte le storie di questo tipo. Cioè, in parole poche: le tematiche son sempre quelle, c’è poco da fare, sta all’autore cercare di rendere comunque originale e interessante la vicenda.

Nel tuo caso, secondo me, ci sei riuscita quasi totalmente. Sebbene il punto di vista di un bambino non sia inusuale (immagino tu abbia letto e/o visto Il bambino con il pigiama a righe), mi è piaciuto come tu abbia descritto una famiglia tedesca “anticonvenzionale”, cioè i tedeschi buoni (padre escluso) che non si vedono quasi mai.

Nel complesso quindi, trovo che tu abbia fatto un bel lavoro, complimenti.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 8/10

 

Qui, nel complesso, hai fatto un lavoro discreto. I personaggi sono molti e non era semplice gestirli tutti quanti insieme e trovo che tu non te la sia cavata nemmeno troppo male. Principalmente, il problema principale che trovo in questa tua caratterizzazione è che tutti i personaggi, dal bambino ai genitori, siano molto stereotipati.

Abel, di tutti questi personaggi, è sicuramente il migliore e quello che è responsabile del voto alto in questo parametro: l’hai caratterizzato in maniera credibile per un bambino, fa cose sensate con la sua età e per questo mi è piaciuto molto. Non capisce, ma quale bambino potrebbe comprendere una tale situazione?

Mi è molto piaciuto come tu abbia sviluppato la storia dal suo sguardo, procedendo quindi per “allargamento”, spiegando via via perché la visione di Abel fosse limitata ed erronea, che appunto è stata la mia parte preferita di questa storia.

Il problema principale, però rimane il fatto che tutti gli altri personaggi siano caratterizzati per stereotipi: il padre gerarca nazista, la madre sottomessa, le sorelle che sono solamente nomi. Non so, questo punto mi ha colpita di meno, ma nel complesso trovo che tu abbia fatto un lavoro buono.

 

Gradimento personale: 6/10

 

Questa storia non mi ha convinta pienamente: non è una brutta storia e vi riconosco sicuramente un buon margine di miglioramento, ma nel complesso non credo che si classifichi tra le storie che ho “scoperto” in questo contest. Il problema principale è che in queste storie ci vedo tante potenzialità e poca sostanza, ma non posso giudicare cosa potrebbe essere con una revisione attenta, ma devo appunto dare un giudizio su come è adesso.

E, al momento, non posso dire che mi sia piaciuta da matti: è carina, ma sinceramente penso che avresti potuto fare qualcosa di meglio, le potenzialità vi sono tutte. Spero di poterti leggere di nuovo in futuro, perché sono sicura che avrai una crescita stupenda.

 

 

Utilizzo del genere Angst: 2/2

 

Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:36
 
Quota

19° Classificato
CatherineC94
Squallore esistenziale

Tot: 34.6/45

 

Titolo: 2/3

 

Il titolo mi è piaciuto e non mi è piaciuto. È adatto al contenuto che riporta, ma lo trovo forse un po’ troppo aulico per il personaggio che rappresenta, per la tematica di cui tratti: squallore esistenziale mi rimanda molto allo spleen, al mal di vivere. Ma quello dei Silente non è mal di vivere, non è un dolore esistenziale, ma dovuto a fatti. Non c’è nulla di squallido, in quel dolore, è qualcosa di estremamente sensato.

È un bel titolo, ma devo ammettere che non mi hai convinta pienamente con questa proposta.

 

 

Grammatica e stile: 11,6/15 (divisi in 9.1/10 e 2.5/5):

 

Primissima cosa, prima di entrare nel vivo, siccome l’ho detto già alcune volte lo dico anche a te: cerca di mettere più cura nell’impaginazione, il carattere è veramente minuscolo e l’ho dovuto ingrandire manualmente. Penso che un’impaginazione curata sia già metà della storia, per cui spero accoglierai il mio suggerimento.

Passiamo ora alla valutazione, vorrei cominciare dalla grammatica: non è male, ma vi sono comunque alcuni imperfezioni che ora ti elencherò.

Partiamo dal semplice errore di battitura:

 

«Si, lui ha sempre» → Il sì vuole la ì accentata. – 0.10 pt

«galeone» → in quanto parola presa in prestito dalla Rowling, vorrebbe la maiuscola: Galeone. – 0.10 pt

«Alberforth» → Aberforth – 0.10 pt

 

Una cosa che ho notato è che prediligi i periodi molto lunghi, ma questo a volte si traduce in un uso scorretto della punteggiatura, che non funziona sia a livello stilistico (ma di questo te ne parlerò in seguito) sia a livello grammaticale. In particolare, noto che sei molto restia ad usare le virgole anche dove sarebbe opportuno, come nei casi di un vocativo:

 

«La mamma dov’è andata Alb?» → «La mamma dov’è andata, Alb?» – 0.15 pt.

 

Altre volte, ciò si traduce in una frase eccessivamente lunga dove si perde molto il senso di quello che volevi dire (o che penso tu volessi dire), e anche qui ti riporto i casi che ho riscontrato:

 

«Per niente, preferisce che sia così in un certo senso anche se ad un certo punto ha messo in conto la possibilità che Milly, la sua tenera capretta, la potesse divorare famelica» → la frase è davvero troppo lunga, si vede proprio che c’è della punteggiatura mancante.

Avresti potuto scrivere: «Per niente, preferisce che sia così, in un certo senso. Anche se a un certo punto, ha messo in conto (…)». – 0.15pt

 

«Mangia, almeno tu fammi morire prima non come hanno fatto gli altri» → «Mangia, almeno tu! Fammi morire prima, non come hanno fatto gli altri!». È chiaro che la prima parte della frase sia un’invocazione, e quindi ho aggiunto un punto esclamativo, mentre la seconda parte dovrebbe essere formata da una principale + la sua negazione, che va coordinata alla principale tramite una virgola. – 0.15pt

 

«Ma a cosa può servire il cuore in un mondo così oscuro e folle, che decide di privarti ogni momento di qualsiasi cosa che può renderti felice non lo sa nemmeno lui» → Questo è l’esempio dove, secondo me, la punteggiatura funziona di meno. «Ma a cosa può servire il cuore in un mondo così oscuro e folle, che decide (…) felice, non lo sa nemmeno lui». – 0. 15pt

 

 

Insomma, devo dire che non hai fatto male, per carità, ma ho avuto l’impressione che tu abbia scritto e postato in maniera un po’ frettolosa, senza ricontrollare bene cosa avevi scritto.

Parliamo invece dello stile: ti dico fin da subito che ho letto altre tue opere e sono dell’opinione che tu possa scrivere molto meglio di così. Questa storia è, se mi permetti il termine, un po’ confusionaria. È un po’ il caso di una storia che non sa bene dove vuole colpire il lettore: a volte mantiene uno stile semplice o evocativo, che secondo me è quello che ti caratterizza, mentre altre volte scivola verso una dimensione un po’ più aulica. Ma che, purtroppo, il più delle volte risulta una forzatura vera e propria.

Si vede che fai uno sforzo nel cavarti via certe espressioni, e nella narrazione stridono molto e producono un effetto non gradevole, che guasta la lettura e mi ha fatto davvero storcere il naso. Mi permetto di dirtelo perché ho letto altre due storie: non cercare di distorcere troppo il tuo stile, è quello che ti caratterizza, ma non “forzarti” ad inserire espressioni che non ti sono proprie, perché il lettore se ne accorge.

Vi sono molti esempi nella storia, ma ti riporto quello che mi ha fatto un po’ più sorridere nella sua ingenuità:

 

«ha preso la forma del suo didietro» → che è un’espressione un po’ colloquiale, io stessa la uso molto, ma che stona molto, per quanto tu abbia cercato di renderla un po’ più aulica usando il termine didietro.

 

Un’altra cosa che ho notato, è che come ti dicevo prima tendi a scrivere periodi molto lunghi e senza pause, il che si traduce in un vera e propria caccia al senso della frase. Ho dovuto rileggere più volte alcune parti del testo perché, te lo assicuro, in quel mare di termini mai intervallati da punteggiatura mi perdevo. Anche qui, nel complesso: non male, ma nemmeno bene o benissimo, si vede che avevi fretta di postare, perché probabilmente tu stessa rileggendo la storia ti saresti resa conto che alcune frasi semplicemente andavano rimodulate con la giusta punteggiatura.

 

 

Originalità: 3.5/5

 

Di storie sui Silente ne ho lette parecchie, in ogni salsa immaginabile, con coppie e senza coppie, con Albus, con suo fratello, con sua sorella, con la madre. Però la capretta la trovo per la prima volta e questo ti ha sicuramente aiutato a racimolare qualche – diversi – punti. Devo però essere seria, per quanto conquistata da Milly, e più severa di quel che vorrei essere con tutti: la tematica che tratti è stata sviscerata in molte maniere. Basti pensare che solo all’interno dello stesso contest ho una storia su Albus e la morte di Ariana, per farti capire.

È stato interessante il punto di vista di Aberforth, ma devo dire che anche qui non hai apportato grossissime novità, si conforma tutto molto al Canon, non vi sono quegli scossoni che mi fanno dire “wow finalmente qualcosa di inaspettato”. A parte Milly che, ribadisco, ho adorato.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

 

Qui (stranamente) non ho molto da dire: probabilmente la caratterizzazione è il punto forte di questa storia, perché Aberforth c’è e si vede. C’è il suo risentimento verso Albus, unito anche a quell’amore imprescindibile per lui, la paura di aver ucciso con le sue mani la piccola Ariana, la mancanza… insomma, hai ricreato perfettamente il calderone di emozioni che deve avere agitato il petto del Silente mediano.

È ironico, burbero nei suoi dialoghi con il fratello maggiore, ma al contempo molto tormentato e tutto questo mi è piaciuto molto. Si vede che hai ragionato molto su come esprimere al meglio il tormento di questo personaggio e, devo dire, secondo me ci sei riuscita molto bene.

Anche Albus, nella sua breve comparsata, mi è sembrato verosimile, quindi direi che da questo punto di vista hai fatto davvero un ottimo lavoro. Brava!

 

 

Gradimento personale: 5.5/10

 

Questa storia mi è piaciuta e non mi è piaciuta: il cinque e mezzo è un voto che odio dare, perché vuol dire minestra annacquata, lo uso quando proprio non so che pensare di una storia – e, per questo, ti prego di non considerarlo come un voto negativo. Il grande problema di questa storia è, secondo me, che mi ha coinvolta a tratti: molte volte mi sono dovuta fermare a rileggere periodi di cui mi sfuggiva il senso (prevalentemente a causa della punteggiatura) e ciò ha contribuito a rendermi più “distaccata” nei confronti della vicenda.

Ma, più di tutto, secondo me io questa storia non l’ho capita come avrei dovuto: mi aspettavo un avvenimento, qualcosa, per poi capire alla fine che era un flusso di coscienza e Milly non aveva una vera importanza nella trama. Non lo so, sono davvero tanto interdetta, perché non posso dirti (la mia coscienza non lo permette) che è una brutta storia, ma di quelle che hai scritto tu non posso nemmeno dirti che mi piace o che regge bene il confronto.

Sicuramente, se dovessi revisionarla, tornerei a rileggerla per vedere se cambio opinione, ma alla terza rilettura, sono sempre più convinta di non riuscire a dirti che mi è piaciuta più di cinque e mezzo. Aspetto di vedere in seguito a una revisione, ma per il momento purtroppo questa storia non è fra le mie preferite tra quelle tue che ho letto.

 

 

Utilizzo del genere Angst: 2/2

 

Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:38
 
Quota

18° Classificato
ethors/thors
Un amore mai morto
 
 
Tot: 35.75/45

 

 

Titolo: 2.5/3

 

Il titolo è sensato, rispetto al contenuto che rappresenta, ma non ti posso dire (a mente fredda e con la massima onestà intellettuale possibile) che mi sia piaciuto. L’ho trovato parecchio banale, molto già sentito, ma comunque premio sempre il fatto che un titolo rispecchi il tema principale della storia e il tuo lo fa, quindi bene.

 

 

Grammatica e stile: 12.25/15 (divisi in 9.90/10 e 2.35/5)

 

La tua grammatica è essenzialmente corretta, in tutto il testo non ho riscontrato problematiche di tipo sintattico e/o grammaticale, se non la singola presenza di un errore di battitura che, purtroppo, devo ovviamente conteggiare per la decisione del punteggio:

 

«nasua» → nausea, – 0.10 pt

 

Ma è ovviamente una sbavatura minima, io stessa ho fatto fatica e me ne sono accorta solamente alla seconda rilettura (anche perché il testo è lungo, quindi è facile perdersi un solo errore).

Parliamo invece dello stile. Hai uno stile molto pulito, semplice, e di facile comprensione: non ho riscontrato la presenza di ripetizioni, tranne in un caso, che adesso ti illustro subito:

 

«(…)soldati e battaglie…» Si portò la mano destra al volto, e prese a piangere anche lui. «Invece ho lasciato che tu mi accompagnassi anche nell’ultima battaglia… → qui ripeti il termine “battaglia” due volte in un medesimo discorso, che suona abbastanza ridondante e produce uno spiacevole effetto di “ripetizione”. – 0.15 pt

 

 Per il resto, posso dire che nel complesso scrivi in maniera piacevole ma che, purtroppo, non riesco ad apprezzare in toto. Secondo me la tua scrittura è molto asettica, oserei dire distaccata: descrivi, ma non mostri mai ciò che succede. L’effetto non è spiacevole, ma molto neutro, tende a non lasciare emozioni nel lettore (ovvero io): il che è paradossale, dato che la storia presenta tematiche molto delicate, ma che non mi hanno lasciato alcuna impressione addosso.

Da un certo punto di vista, mi verrebbe da domandare se è da poco che ti sei approcciato al mondo della scrittura, perché penso sia una questione di ingenuità stilistica e non di volontà, ma spero che saprai dirmi di più in merito. Di base, comunque, posso dirti che ho trovato la storia molto distaccata rispetto ai temi che narra, usi uno stile che sembra quasi quello di un articolo di cronaca, è veramente tanto distaccato – per tutta la storia, mi sono domandata: sì, ma cosa sente Violet? Anche lì, a volte dici cosa prova la protagonista, ma non lo mostri mai.

Non sono quindi pienamente soddisfatta, ma comunque ti riconosco il fatto che il tuo stile sia pulito e grammaticalmente corretto.

 

 

Originalità: 5/5

 

Di base, questo credo sia il punto forte di questa storia. Probabilmente lo dico perché non conosco l’anime/manga di riferimento (anche se ammetto che, trovando le tue note insoddisfacenti per il mio grado di curiosità, sono andata a sbirciare su Wikipedia), ma mi hai proiettata in un mondo che non conoscevo e che ho trovato davvero molto interessante.

Principalmente, le storie di Guerra su Efp non sono così tante come si potrebbe pensare, quindi sono contenta di aver trovato nella tua fanfiction tale tematica, anche se penso che sia molto affine al background su cui si fonda l’anime/manga, ma correggimi pure se mi sbaglio.

Interessante il fatto che la storia sia molto dinamica, ovvero preveda un continuo cambio di ambientazione (anche nell’alternanza tra presente-passato), che ha reso il tutto molto originale. Insomma, da questo punto di vista ti porgo più che volentieri i miei complimenti, trovo che tu abbia fatto un lavoro estremamente valido.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 7/10

 

I personaggi non sono caratterizzati male, ma li ho trovati tendenzialmente molto piatti. Mi spiego meglio: non sono mai esplorati a fondo, a trecentosessanta gradi, ma (secondo me) ti sei poggiato molto sulla consapevolezza che il lettore li conosca in quanto abbia visto l’anime o comunque letto il manga.

Io, che sono stata catapultata qui con pochissime conoscenze, devo dire che mi sono sentita molto spaesata. In primo luogo, prima di addentrarmi nei miei deliri, ti do un consiglio amichevole per le prossime volte: se presenti una storia a un giudice che ignora il fandom, spendi sempre qualche riga delle note per spiegargli chi sono i personaggi e se hanno tratti particolari, perché sennò risulta veramente difficile orientarsi nella storia che giustamente si basa sul presupposto che i caratteri dei personaggi siano noti al lettore.

Detto questo, come accennavo in precedenza, mi sono sentita un po’ spaesata: ho capito, anche grazie a delle ricerche su Wikipedia, chi è Violet e il contesto in cui si muove. Ma, quello che davvero non è risultato chiaro dalla lettura, è cosa prova Violet.

Ciò è, secondo me, particolarmente chiaro in un punto preciso del testo, che è lo stupro di Elis: non spendi parole per entrare dentro la testa di Violet, anche magari per far sapere al lettore che non sa come reagire perché non prova assolutamente niente (che mi pare di capire sia una cosa ricorrente nel manga/anime?). Mi sembra un personaggio poco esplorato, è delineato ma non è mai realmente approfondito.

Un discorso simile te lo potrei fare sulla sua reazione a posteriori riguardo al secondo stupro: da una persona che, per la prima volta, si rende conto della cosa orribile che ha subito mi aspettavo una reazione più profonda. Ma comunque mi rendo conto che entrare nella testa di un personaggio simile sia tutt’altro che semplice. Infatti hai fatto un lavoro migliore su Gilbert, sebbene anche lui mi sia sembrato molto tratteggiato e poco disegnato, che è di gran lunga più intenso di lei.

In breve: non sono rimasta pienamente soddisfatta, immagino che prima o poi mi piacerebbe leggere qualcos’altro di lui per farmi un’idea più chiara.

 

 

Gradimento personale: 7/10

 

Mi trovo un po’ in difficoltà, a dover deliberare se questa storia mi sia piaciuta o meno: da un lato, non posso onestamente dire di averla trovata una brutta storia. D’altronde è scritta in italiano corretto, e già qui penso sia il 50% del mio gradimento personale, e presenta dei temi interessanti e originali. Dall’altro famoso lato, io credo seriamente che una storia debba essere scritta per emozionare il lettore e, io, non ne sono uscita particolarmente emozionata come mi sarei aspettata viste le premesse (bellissime) di questa storia.

Penso sia principalmente colpa dell’introspezione, che ho trovato carente, e che mi ha impedito di calarmi pienamente nella testa dei personaggi. Ho letto la storia come se la stessi guardando dall’alto, ma molto da lontano, non sono mai riuscita ad avvicinarmi e a toccare con mano quello che stava succedendo.

Tuttavia, non posso nemmeno dire che la vicenda non mi abbia interessata – mi hai mezza convinta ad abbandonare i miei anime in corso e cominciare a guardare questo – ma, se mi dovessi domandare se mi hai coinvolta, la risposta sarebbe purtroppo no.

Penso che la base sia molto buona, e che forse leggendo altro o dandoti del tempo per migliorare alcuni aspetti, potrei facilmente apprezzare le tue storie, ma questa mi ha lasciato addosso un’impressione abbastanza neutra.

 

 

Utilizzo del Genere Angst: 2/2

 

Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:40
 
Quota

17° Classificato
matiscrivo/VigilanzaCostante
Leoni famelici
 
 
Tot: 36.55/45

 

Titolo: 3/3

 

È uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo. Personalmente non mi è piaciuto particolarmente, ma è un parere molto soggettivo, oggettivamente parlando questo titolo compie il proprio “sporco lavoro”: anticipa molto bene ciò che rappresenta e ha un collegamento chiaro e inequivocabile con il testo. Molto bene!

 

Grammatica e stile: 12.55/15 (divisi in 9.55/10 e 3/5):

 

La Grammatica grosso modo è corretta, l’unica problematica che ho riscontrato è relativa alla punteggiatura che, in alcuni casi, risulta essere posizionata in maniera incorretta oppure omessa quando non dovrebbe esserlo.

Ti riporto i seguenti casi:

 

«rosso – oro» → qui è erroneo l’utilizzo del trattino lungo, che in punteggiatura generalmente separa, mentre in questo caso serve un segno di unione, ovvero il trattino breve: rosso-oro. – 0.10 pt

 

«Era un tacito accordo, ogni notte si ritrovavano lì» → qui “ogni notte” ecc. è una specifica del tacito accordo, quindi non ci va la virgola ma i due punti. – 0.10 pt

 

«Granger ci ho pensato» → è un vocativo, ci va la virgola. “Granger, ci ho pensato” – 0.10 pt

 

«(… suo fratello.)» → il punto fermo andrebbe messo fuori dalla parentesi. – 0.10 pt

 

Infine è presente un errore di battitura:

 

«furioso omicida che tenda di ucciderti» → che tenta. – 0.05 pt

 

Gli errori come potrai notare non sono tantissimi, ma nel contesto di una storia di meno di cinquecento parole contribuiscono a trasmettere un senso di trascuratezza generale, che si sarebbe sicuramente potuto risolvere con una rilettura più attenta del testo.

Stilisticamente, il discorso da fare è di diverso tipo: da un lato, apprezzo la semplicità della storia, che comunque scorre molto bene, dall’altro penso che la tua prosa pecchi molto di ingenuità. Hai uno stile semplice, ma in più punti viene sporcato da dei tentativi un po’ maldestri di renderlo aulico, che suonano come eccessivi e fuori contesto e spezzano l’equilibrio della narrazione. Ti porto alcuni esempi:

 

«botta e risposta continuo di vittorie e sconfitte» → è una frase che significa molto poco. Intendevi dire che a volte vinceva uno e a volte l’altra, immagino, ma detto così lo complichi più di quanto non lo sia già. Ti suggerisco di provare a riformulare la frase, in maniera più semplice.

 

«religioso e sacro silenzio» → pleonastico. È una ripetizione di due termini che sono sinonimi, quando era sufficiente indicarne uno soltanto.

 

Insomma, nel complesso non è una storia difficile da leggere, ma secondo me le manca ancora quel quid che sicuramente avrai quando raggiungerai la piena maturità stilistica: continua a scrivere e i risultati arriveranno, la partenza è comunque buona.

 

 

Originalità: 4/5

 

Come penso saprai, la Fred/Hermione è una mia Otp, ciò vuol dire che ho letteralmente letto vagonate di storie su di loro, quindi ormai conosco a menadito ogni possibile cliché e/o sviluppo legato alla ship. Da un lato, in questa storia ho trovato diverse dinamiche che già conosco (le chiacchierate da soli in Sala Comune, ad esempio, ma anche Hermione mancata Corvonero), ma vi ho anche trovato qualche elemento più “nuovo”, come l’associazione di Fred con i Serpeverde.

Nel complesso, trovo che tu abbia comunque fatto un ottimo lavoro, quindi ti premio con un bel quattro, anche se detta così suona malissimo.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 8/10

 

Qui vengono i nodi al pettine: il rischio di presentare una coppia che conosco bene è esattamente questo, che io trovi più facilmente le “pecche” in qualche parametro. E questo è stato un po’ il caso della caratterizzazione.

Faccio prima però una premessa: capisco che in una flashfic tu non possa spiegarmi vita, morte e miracoli di una coppia, quindi ovviamente il mio giudizio tiene conto di tutto ciò, non preoccuparti.

Non sono rimasta molto convinta dalla tua versione di Fred ed Hermione. Le loro interazioni mi sono sembrate quasi forzate, mi avresti convinta di più se mi avessi fornito una spiegazione del perché si sono avvicinati, senza lasciare intendere che sia stato per caso.

Lei come Corvonero ci sta, non dico di no, e mi è anche piaciuto il paragone con i leoni, anche se è molto cliché come paragone. Lui come Serpeverde, mi convince molto di meno: i Serpeverde sono ambiziosi, questo sì, ma sono anche molto altro. Tra cui, per dirne una, sono astuti, magari perfino calcolatori e, in questo senso, trovo Fred troppo buono (non nel senso assoluto del termine, non reputo cattivi i Serpeverde) per poter reggere il paragone.

Non so, mi metti un po’ in difficoltà, perché comunque la storia non mi è dispiaciuta, ma comunque secondo me andrebbe rivista la caratterizzazione dei personaggi, che rimangono marginali rispetto ai tuoi “esercizi di stile”: dai più spazio ai leoni che al come e perché le interazioni avvengono.

 

 

Gradimento personale: 7/10

 

Questa storia non mi è dispiaciuta, ma sono abbastanza sicura di aver letto tue storie molto migliori di questa che, nel complesso, mi convince a metà. Sicuramente, la cosa che mi ha convinta di meno, è il fatto che in questa storia si privilegi la forma rispetto al contenuto: puoi scrivere nel migliore stile del mondo, secondo me, ma se non hai niente da dire rimane tutto uno sfoggio di capacità con zero significato. Secondo me, a livello di trama, potevi fare uno sforzo in più nel creare un contesto credibile nel quale fare agire i personaggi, insomma, sono rimasta un po’ insoddisfatta da questa lettura.

Ha indubbiamente dei pregi: una sua originalità, ovviamente la coppia rientra nei miei gusti, ed è una storia che si fa leggere. Ma è anche una storia che mi fa pensare che puoi fare di meglio, e siccome sono maestrina è mio dovere incoraggiarti e dirti di provare a scavare di più nella psiche dei personaggi, cercando di renderli a tutto tondo e non solamente dipingerne le facciate. Comunque, spero che prenderai i miei come consigli e non come delle critiche spietate, cerco di aiutarti a migliorare e spero di esserci riuscita.

Ah, menzione d’onore per la conclusione, che secondo me rappresenta il punto più alto raggiunto dalla storia.

 

Utilizzo del Genere Angst: 2/2

 

Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.


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Giudice*****
07/01/2021 16:41
 
Quota

16° Classificato
NevilleLuna
Il prezzo del valore
 
Tot: 37.35/45

 

 

Titolo: 3/3

 

Il titolo è molto valido. Inizialmente non riuscivo a trovare la connessione con il testo ma, a partire dal paragrafo centrale, è tutto divenuto chiarissimo e l’ho trovato molto azzeccato per il contenuto che rappresenta. Mi è piaciuto molto, in poche parole, ha una sua poeticità ed è molto coerente con il testo: brava!

 

 

Grammatica e stile: 12.85/15 (divisi in 9.15/10 e 3.70/5)

 

La storia è, grossomodo, grammaticalmente corretta. In tutta la storia ho riscontrato solamente un errore di battitura e uno relativo al senso della frase, che provvedo immediatamente a elencarti qui sotto:

 

«il tono di cugino Sirius» → qui c’è un errore di battitura, immagino intendessi di “tuo” cugino Sirius. Fai attenzione, questo errore stravolge sia il senso sia la musicalità della frase: per correttezza verso gli altri partecipanti, lo devo contare come un errore relativo al senso della proposizione. – 0.75 pt

 

sanguemarcio → andrebbe scritto con l’iniziale maiuscola, in quanto termine preso in prestito dalla Rowling. – 0.10 pt

 

Non sono presenti ulteriori sbavature, quindi mi ritengo molto soddisfatta: la storia è breve, quindi vi fossero state problematiche più gravi sarebbero immediatamente saltate all’occhio.

Parliamo, invece, dello stile.

Il tuo stile è molto semplice, incisivo, si fonda sulla scorrevolezza e, devo dire, che l’ho apprezzato parecchio. Ho apprezzato meno alcune ripetizioni che io, personalmente, avrei tolto: se fondi la storia sulla semplicità e l’immediatezza del contenuto, ripetere dei concetti va proprio contro questa scelta stilistica, in quanto rende più farraginosa la lettura.

Ti elenco qui sotto i punti della storia incriminati:

 

Nel primo paragrafo, ripeti nell’arco di due righe il concetto di purezza di sangue, che dona un’eccessiva ridondanza al testo (sangue – sangue – sanguemarcio). Personalmente avrei evitato la ripetizione, donando una maggiore scorrevolezza al testo. – 0.15 pt

 

Un discorso analogo vale per la parola vulcano, che viene ripetuta due volte. Immagino fosse per enfatizzare il contesto, ma secondo me è una ripetizione superflua: il testo è scritto in uno stile semplice, troppe ripetizioni fanno a pugni con questa semplicità. – 0.15 pt

 

In ogni modo, il mio voto in questo parametro è sicuramente positivo: trovo che tu abbia fatto un buon lavoro, la storia si fa leggere molto bene e l’ho trovata sicuramente una lettura piacevole.

 

 

Originalità: 2.5/5

 

Ho letto parecchie storie su come Andromeda vive la guerra, il suo divenire vedova e soprattutto il divenire orfano di Teddy. In tutta onestà, devo dire che qui non ho trovato moltissime novità rispetto alle mie letture precedenti, è una storia che si conforma molto al canone senza modificarlo sostanzialmente.

Sicuramente è un elemento di originalità il dialogo iniziale, che reputo il 90% di questo punteggio, con Sirius: esso è sia pienamente IC (ma di questo parlerò in seguito) sia un ottimo espediente per introdurre la tematica principale della storia. In più è la prima volta che leggo di un simile salto temporale per introdurre la tematica della guerra e della morte di Ted, Remus e Ninfadora, quindi da questo punto di vista molto bene.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

 

Questo è, a mio parere, il punto forte della storia: Andromeda è caratterizzata veramente molto bene, i suoi pensieri dominano la storia ed è pienamente protagonista di essa.

Vi sono – a mio parere – molte difficoltà nello scrivere una storia che ha un solo personaggio principale, perché se l’introspezione di questo personaggio (perdona la ripetizione) è carente, allora, lo è anche l’intera vicenda. Per questo, prima di leggere questa storia, ammetto di esser partita con i piedi di piombo: non mi aspettavo un lavoro fatto così bene, per cui, sono rimasta piacevolmente sorpresa.

Il lavoro di introspezione che hai fatto è veramente molto valido: Andromeda è un personaggio che, grazie anche al flashback con Sirius, si sviluppa sia in maniera coerente con l’IC canonico, sia prende una sua via più “a tutto tondo”. Mi spiego meglio: la tua Andromeda parte dalle poche linee conosciute dal Canon e prende una sua direzione, senza però risultare incoerente rispetto a ciò che sappiamo della sua storia. Questa cosa l’ho apprezzata veramente tanto, quindi davvero complimenti, trovo che tu abbia fatto un lavoro davvero eccezionale.

Piccola menzione d’onore per la comparsa del Sirius undicenne: l’ho trovata veramente fantastica e anch’essa pienamente IC. Penso che sia la scena che ho preferito in tutta la storia, l’ho trovata di una semplicità e di una vividezza veramente vincenti.

 

 

Gradimento personale: 7/10

 

Se devo essere sincera, questa storia mi è piaciuta, ma non mi ha fatto vedere i brividi come (potenzialmente) avrebbe potuto fare. Purtroppo qui ha inciso molto il fatto che io adoro Andromeda Black-Tonks, e ho davvero letto una quantità indecente di storie su di lei, quindi è stato tutto un ricapitolare cose che leggo davvero da anni, senza grosse sorprese. Inoltre, ammetto che l’impressione che mi ha lasciato questa storia è molto neutra.

Da un lato, non posso dire che sia una storia brutta o scritta male: lo stile l’ho gradito molto, nella sua semplicità, e la vicenda è sicuramente valida (anche qui menzione d’onore per la scena iniziale, che forse aveva alzato eccessivamente le mie aspettative). Dall’altro lato, in tutta onestà, non posso nemmeno dire che questa storia mi abbia fatto emozionare e/o commuovere: mi ha lasciata, come dicevo poc’anzi, soddisfatta (perché, lo ripeto, non è stata una brutta lettura) ma tutto sommato abbastanza indifferente. Non è una storia che mi ha conquistata, non mi sono sentita catapultata dentro la lettura e, lo ammetto candidamente, alla terza rilettura non ero propriamente entusiasta di rileggere tutto ancora una volta.

Nonostante ciò, non riesco a darti un voto basso, dato che non trovo nella storia errori di sorta (se non quelli precedentemente elencati) e comunque la reputo una lettura valida, che può piacere oppure no. Spero che il mio parere non ti dispiaccia troppo, ti reputo sicuramente un’autrice valida, ma temo che questa storia non entrerà tra quelle che mi sono rimaste nel cuore.

 

 

Utilizzo del Genere Angst: 2/2

Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.


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Giudice*****
07/01/2021 16:42
 
Quota

15° Classificato
Freya_Melyor
Gods and Monsters
 
Tot : 37.5/45

 

 

Titolo: 3/3

 

Il titolo è molto azzeccato. Riprende una parte fondamentale della storia, che è la canzone, e al contempo anticipa con coerenza il contenuto che rappresenta. Inoltre è un tema che è fondamentale e più volte ripreso nella narrazione, quindi molto bene.

 

 

Grammatica e stile : 12.5/15 (diviso in 10/10 e 2.5/5)

 

La Grammatica è corretta: non ho riscontrato la presenza di errori e/o refusi in tutto il testo, nonostante io lo abbia letto più volte. Quindi, da questo punto di vista, direi che non ci sono problemi.

Più complesso è, invece, il discorso che voglio fare sullo stile: in poche parole, prima di spiegarti cosa intendo, posso dirti che l’ho trovato ridondante in maniera eccessiva. Sono dell’opinione che la semplicità paghi sempre, soprattutto se di partenza non si ha uno stile che è naturalmente corposo, e in questo caso trovo che tu abbia peccato molto di ingenuità.

Mi spiego. Trovo la struttura sintattica della storia forzata, innaturale, come se tu ti fossi impegnata a scrivere in questo modo, distruggendo la naturalezza dell’atto. In particolare, ho riscontrato due elementi che non mi hanno fatta impazzire.

In primo luogo, l’aggettivazione, che usi quasi sempre a tripletta. Capisco l’intenzione di voler creare una sorta di climax all’interno della narrazione, ma l’iper-utilizzo di questo espediente stilistico diviene eccessivo nel corso della narrazione, nonché tendenzialmente ripetitivo e tende ad appiattire lo stile del testo, che non è dinamico, ma rende la lettura un po’ tutta uguale. In poche parole, ottieni l’effetto opposto di quel che miravi a ottenere: la storia suona un po’ cantilenante, ha tutta la medesima cadenza, e sul finire diviene “pesante” da leggere, proprio perché ha tutta la medesima cadenza.

In secondo luogo, le ripetizioni che usi sono veramente eccessive. Mi è piaciuto la ripetizione dei pronomi personali (tu… tu, lei…lei), ma l’avrei apprezzata di più se avessi presentato un testo più “scarno”. Invece, le ripetizioni riguardano anche altre parole, come l’esempio che ti riporterò qui sotto, e la lettura ne risulta monotona e appesantita:

 

«paragonabile all’amore... perché di amore si trattava, di amor proprio che spacciavi per amore nei suoi confronti».

 

Questo è, secondo me, l’esempio più evidente di quel che dico: la ripetizione della parola “amore”, che vorrebbe contribuire a creare un’atmosfera di concitazione, al contrario mi ha creato sempre quel sopracitato “effetto cantilena” di cui parlavo sopra.

Sinceramente non sono rimasta particolarmente impressionata da questa storia, a livello stilistico, l’ho trovata eccessivamente pesante, complessa da leggere, farraginosa. Ne rivedrei la struttura, semplificando la retorica, che crea spesso quell’effetto da esercizio di stile e non da storia scorrevole.

 

 

Originalità: 3.5/5

 

Di storie ambientante in manicomi, o che comunque abbiano come protagonisti la perdita (momentanea o definitiva) della ragione, ne ho lette moltissime. Questa, sinceramente, non mi sembra abbia apportato niente di nuovo a questa categoria di storie.

Ci sono degli elementi che hanno contribuito al punteggio, tutto sommato alto, come il discorso sulla morte di Dio che, per quanto non originalissimo, ho trovato particolarmente azzeccato rispetto al contesto. Ma, nel complesso, da questo punto di vista la storia non mi fa gridare al miracolo.

È carina l’idea di utilizzare una canzone per scandire il tempo narrativo, ma il tema non mi fa pensare a chissà che novità, o comunque a un miglioramento di un tema che è stato sviscerato da moltissimi autori.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

 

Il guaio delle storie così introspettive è che viene veramente difficile giudicare, con un ragionevole grado di oggettività, la caratterizzazione del/dei personaggio/i. Ammetto quindi, di essermi trovata veramente in difficoltà: la storia, scritta in terza persona ma con una forte vicinanza al protagonista, è molto introspettiva e tende a sviscerare i pensieri del suo ignoto protagonista (perdonami la ripetizione).

Sebbene vi siano due personaggi, solo del primo conosciamo i pensieri e, parzialmente, qualche brandello di azione. Vi è un solo dialogo, che definirei più correttamente monologo, che contribuisce a far conoscere meglio il soggetto della storia. Tuttavia, la sensazione rimasta sulla pelle dopo aver terminato la storia è di aver letto tutto e niente.

Mi spiego meglio: è un effetto strano. Quando ho concluso la storia, ho avuto come il pensiero di aver conosciuto bene il protagonista, di averne colto gli aspetti principali del carattere, il funzionamento dei suoi pensieri.

Eppure, non se ne conosce il nome, il retroscena, non si sa assolutamente niente di lui se non dei brandelli di pensieri e ricordi.

Questo, lo ammetto con molta contentezza, è quel che più mi è piaciuto della storia: questa dicotomia tra sapere e non sapere, che spiazza il lettore e lo lascia immerso in una marea di dubbi, è sicuramente il punto forte di questa originale, quel che mi fa dire “sono contenta di averla letta”.

Da questo punto di vista trovo davvero che tu abbia fatto un lavoro eccellente, quindi complimenti!

 

 

Gradimento personale: 6.5/10

 

Questa storia mi ha lasciata molto interdetta: da un lato avrei voluto darti un voto più alto, dovuto al fatto che ne ho apprezzato la caratterizzazione come molte poche altre storie, ma dall’altro vi sono le problematiche che ho riscontrato nei parametri precedenti. Se la caratterizzazione mi ha lasciata soddisfatta, è pur vero che la storia risulta stilisticamente ripetitiva e che, in certi punti, ho davvero fatto fatica a proseguire con la lettura.

Non fraintendermi: nel complesso l’ho trovata una storia valida, ma presa a piccole dosi. Ho dovuto fare delle piccole pause ogni due paragrafi, perché inevitabilmente la mia attenzione scendeva, e non riuscivo a concentrarmi sull’analisi di quanto da te scritto. Ciò è, secondo me, un po’ contrario all’intento con cui penso tu abbia scritto la storia, ovvero tenere sul filo il lettore, farlo immedesimare nei ragionamenti confusi (forse un flusso di coscienza) del protagonista.

Insomma, nel complesso ti dico bene e vi vedo un margine di miglioramento che è veramente molto ampio, ma non posso dire di essere pienamente soddisfatta. Spero che continuerei a cercare di migliorarti, perché di potenziale ne vedo molto.

 

 

Utilizzo del Genere Angst: 2/2

 

Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:43
 
Quota

14° Classificato
Soul_Shine/Soul Dolmayan
Every lie is trying to break me
 
 
Tot: 40/45

 

 

Titolo: 2/3

 

Il titolo non mi è piaciuto molto, devo ammetterlo. Secondo me, nel momento in cui si sceglie un titolo in lingua, lo si fa perché esprime un concetto in maniera migliore che in italiano, ma qui secondo me è proprio il concetto alla base che poteva essere espresso male. La frase che hai scelto proprio non riesco a farmela piacere, anche se l’avessi messa come “Tutte queste bugie provano a spezzarmi”, non l’avrei trovato un concetto “vincente”.

Non so, avrei scelto qualcosa di meno contorto e più immediato. Comunque rappresenta pienamente il contenuto che anticipa, quindi da questo punto di vista ho voluto premiarti, anche se il titolo non mi ha convinta.

 

 

Grammatica e stile: 14/15 (divisi in 9.25/10 e 4.75/5)

 

La storia è molto curata e si vede fin da subito. Se posso, prima di cominciare con la valutazione vera e propria, ti faccio un piccolo appunto riguardante l’impaginazione: il font è veramente troppo grande, risulta veramente enorme letto da pc, tant’è che ho dovuto ridurlo con le impostazioni del sito.

Comunque, tornando a noi: la storia è veramente tanto curata grammaticalmente, ho trovato solamente un errore di senso, che passo a segnalarti.

 

«Per chiunque sarebbe stato paradossale sentirlo portar fuori certe cose macabre e disgustose mentre giocherellava in maniera smaliziata col bordo della mia maglietta» → non ho ben compreso la scelta di usare “portar fuori” al posto di dire, dà un’accezione alla frase che non ha molto senso, non la trovo una scelta adeguata. – 0.75 pt

 

Per quanto riguarda lo stile, l’ho apprezzato molto. L’ho trovato semplice e d’effetto, sicuramente adeguato al contesto di cui si parla, specie nei dialoghi. Insomma, è una storia che si legge bene e con semplicità: ti confesso che alla prima lettura ero così assorbita dalla trama, che mi sono letteralmente dimenticata di scrivere le cose che mi piacevano/non mi piacevano.

Una sola frase non mi ha convinta pienamente, per un eccesso di virgole in posizioni non per forza necessarie, che ti segnalo qui sotto:

 

«Il ragazzo al mio fianco, che fino a poco prima mi dava le spalle, si mise supino, poi afferrò la mia mano e la portò tra i suoi capelli, dove era stata per interminabili minuti, fino a quel momento» → Qui la frase presenta un eccesso di virgole. Sebbene non siano messe in posizioni scorrette, conferiscono un andamento eccessivamente concitato al testo, dove non è richiesto dal contenuto.

 

Per il resto, ti confermo la mia opinione assolutamente positiva, molto brava.

 

 

Originalità: 5/5

 

Penso che, al secondo contest con me, tu abbia capito che le band musicali non sono (né saranno mai) il mio pane quotidiano. Quindi, di base, ancor prima di leggere la storia sapevo che saresti stata molto avvantaggiata (scelta furba, la tua).

Poi però sono stata cattivella, e sono andata a pescare le valutazioni dell’edizione precedente, per vedere le trame delle storie sui Faith No More, e ho un po’ cercato di capire se avevo qualche sorta di dejà-vù. Ammetto di non averne avuti, ma potevo dirtelo anche prima di questo discorso, dato che ho una memoria ottima.

Tutto questo per dire: ho trovato la storia molto originale, principalmente perché il tema del “triangolo” è trattato in maniera delicata e in un contesto nuovo, di cui non avevo mai letto prima. Quindi molto bene, brava!

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

 

La tua storia va benone, da questo punto di vista. Ho trovato i tre personaggi principali ben caratterizzati, ma andiamo con ordine.

Roddy è ovviamente la “voce narrante”, è molto ben delineato e mi è piaciuto veramente un sacco. Si percepiscono chiaramente le sue sensazioni, il suo conflitto interiore. Insomma: davvero un bel lavoro. Non era semplice giostrarsi un personaggio così “buono” in una situazione così complessa, ma trovo che tu l’abbia fatto egregiamente.

Mike mi è piaciuto parecchio, forse il mio personaggio preferito in tutta la storia: burbero, con qualche complesso strano, ambiguo. È secondo me il personaggio vincente di questa storia, quello più a tutto tondo (o a 360° che dir si voglia), con più sfaccettature. Soprattutto, ne ho apprezzato l’evoluzione all’interno della storia, che è stata progressiva ma non netta, cosa che appunto mi è piaciuta veramente molto.

Infine, Jim, è il personaggio che ho apprezzato di meno. L’ho trovato più abbozzato degli altri, non sempre mi è risultato chiaro ciò che gli passasse per la testa, è stato più faticoso da comprendere. In particolare, non ho apprezzato troppo la questione del bigliettino, che ha contribuito ad accrescere in me la confusione – non sono chiari gli intenti di quel bigliettino, è una scena che proprio non ho compreso.

Comunque, complessivamente, il lavoro che hai fatto è stato valido, quindi complimenti.

 

 

Gradimento personale: 9/10

 

La storia mi è piaciuta. Principalmente, il grande punto a favore di questa lettura è stato che “non si è fatta pregare”, cioè è molto scorrevole e si legge con grande diletto e semplicità.

Tuttavia, quello che mi è mancato di più è l’atmosfera angosciante tipica del genere, ho trovato il tutto molto vago – troppo vago – per un contest tema angst.

Forse avrei gradito un approfondimento riguardante le sensazioni dei protagonisti, un andare a scavare nelle loro emozioni, così è rimasto tutto molto in superficie.

Mi è molto piaciuta, anche se ormai l’avrai già capito, la caratterizzazione dei personaggi, che ho voluto premiare nel parametro apposito. Bella anche la vicenda in sé, la trama è lineare ma mai scontata, quindi molto bene.

Un lavoro di pregio, che si legge molto volentieri, nonostante tutto. Ti porgo i miei complimenti, è stata una storia molto piacevole da leggere.

 

 

Utilizzo del genere Angst: ½

 

Penso che il genere sia presente, ma non l’ho trovato preponderante nel testo.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:45
 
Quota

13° Classificato
Kim_/Kim Winternight
Waiting awake
 
 
Tot: 40.25/45

 

 

 

Titolo: 3/3

 

Il titolo è molto bello e, a mio parere, estremamente azzeccato rispetto a quello che è il tema principale della OS. In più, secondo me (sebbene io preferisca di norma i titoli in italiano), la scelta di usare l’inglese si rivela assolutamente vincente: è molto conciso, di semplice comprensione e soprattutto ha una sua scarna poeticità che mi è piaciuta molto.

 

 

Grammatica e stile: 12.25/15 (divisi in  9.25/10 e 3/5):

 

La grammatica è corretta, vi è solo un’imprecisione in tutto il testo, a livello di senso della frase, che provvedo immediatamente a segnalarti:

 

«né il giorno successivo e quelli seguenti» → “Né…e” è un costrutto fondamentalmente usato nel parlato, la forma grammaticalmente corretta sarebbe quella della doppia negazione, ovvero “né…né”. Anche perché, se ci riflettiamo, non ha nemmeno molto senso come frase, con la e al posto del né. – 0. 75 pt.

 

Per il resto, il testo è assolutamente perfetto e non vi sono refusi né incertezze di tipo grammaticale, si intravede la grande cura che vi sta dietro.

Sono rimasta un po’ meno soddisfatta dallo stile, vi ho quasi trovato una discrepanza con altre storie tue che ho letto, non so, devo dire che mi hai convinta leggermente meno del solito.

In primo luogo, secondo me vi è un po’ una preponderanza, a tratti eccessivi, di frasi molto brevi. È una scelta che a tratti funziona, perché conferisce una certa concitazione al testo, che nei momenti dell’abbandono risulta essere un’espediente molto buono. Ma, per tutta la storia, secondo me il risultato è un po’ eccessivo e in più punti sfiori un effetto singhiozzante, che risulta essere disturbante nell’insieme della semplicità che è caratterizzante del tuo stile.

Questo che ti sto dicendo, secondo me risulta particolarmente chiaro da comprendere con una frase in particolare, che ti riporto:

 

«Ethan smise di andare a scuola e smise di dormire. Era convinto che suo padre sarebbe tornato da lui solo se non avesse mai chiuso occhio, specialmente di notte» → La seconda proposizione è una specifica della prima, perché separarle con il punto fermo?

 

Ribadisco, secondo me la tua è una scelta stilistica che funziona e non funziona, forse non ci avrei scritto una storia intera così, ma alcune parti (come gli appunti del padre di Ethan) sì.

Spero di essere stata chiara, ovviamente scrivimi pure se ti servono ulteriori specifiche, comunque sottolineo che il mio giudizio nel complesso è e rimane assolutamente positivo.

 

 

Originalità: 5/5

 

La tua storia si inserisce in un contesto molto complesso, che è quello dell’utilizzo delle droghe, in una maniera così delicata e al contempo interessante che già potrei chiudere tutto qui e dire va bene, andiamo alla Caratterizzazione.

Il punto forte, in questo contesto, della tua storia è che sicuramente vi è una rivisitazione in una chiave molto personale di un concetto usato e abusato come è quello della tossicodipendenza, considerazione che mi permetto di fare anche alla luce delle altre storie che ho letto su questo tuo universo narrativo. Ecco, secondo me la grande cosa che giova all’originalità di questa storia è che non è una storia, è appunto un universo fatto di personaggi insoliti, nuovi, che interagiscono in maniere molto interessanti tra di loro.

Molto bene!

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

 

Anche qui, c’è molto poco da dire. Io ormai mi sto quasi abituando a muovermi in questa trama così complessa che hai creato, ed è una sensazione davvero bellissima, perché è come un puzzle cui aggiungo pezzi a ogni tua storia nuova che leggo. Ed è così anche per la caratterizzazione, a ogni storia che leggo si aggiungono specifiche su personaggi che – volente o nolente – mi stai facendo conoscere e amare.

Ma andiamo con ordine. Principalmente la storia parla di Ethan e suo padre, quindi vorrei concentrarmi su loro due, dato che i personaggi secondari non sono riusciti a influenzare la mia valutazione in maniera incisiva.

Il padre di Ethan è molto interessante, hai descritto molto bene il suo tormento e le sue fobie, come tu stessa le chiami. Mi sono piaciuti molto i suoi appunti, che ho trovato molto credibili, specialmente nel fatto che essi siano scritti in uno stile che si discosta leggermente da quello del resto della storia, quindi dal suo punto di vista ti direi molto ma molto bene, è sicuramente la cosa che più mi ha convinto della storia.

Anche Ethan mi è piaciuto parecchio, ma immagino fosse intuibile dal votone che ti ho messo, ma comunque spiego il perché anche se mi sembra una cosa superflua. In primo luogo, mi piace come tu sia riuscita a renderlo coerente con il sé stesso del futuro anche nel contesto di una kidfic, non è mai facile caratterizzarli in maniera credibile e invece tu ci sei riuscita molto bene. In secondo luogo, mi è piaciuto il senso dei ragionamenti che gli hai fatto fare, sempre in una chiave molto adatta a un bambino.

Insomma, molto bene.

 

 

Gradimento personale: 8/10

 

La storia mi è piaciuta, ma principalmente due “scogli” mi hanno impedito di apprezzarla al 100%. Il primo, come penso avrai capito dalla valutazione, è lo stile che in più punti mi ha costretta a fare una pausa della lettura, per riprendere fiato e cercare di apprezzare al meglio le tue parole, nonostante il “singhiozzo”.

Il secondo, è principalmente l’ultima scena, che ho trovato essere una conclusione un po’ “frettolosa” alla storia: non sono fan degli spiegoni, ma secondo me qui qualche riga in più andava spesa, è come se Ethan si avvicinasse alla droga casualmente, senza alcuna premeditazione, e anche qualora non ve ne fosse non ho riscontrato esserci un vero e proprio focus sull’impatto momentaneo dell’erba nella sua vita. Insomma, avrei voluto leggere di più e sono rimasta un poco insoddisfatta da queste battute finali.

Ciò non toglie che ho apprezzato molto la storia, quindi complimenti ancora.

 

 

Utilizzo del Genere Angst: 2/2

 

Il Genere è presente e correttamente utilizzato all’interno del testo.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:46
 
Quota

12° Classificato
fantaysytrash
Haptic Memory
 
 
Tot: 40.35/45
 

 

Titolo: 2.5/3

 

Titolo molto interessante. Riprende un concetto molto bello, molto poetico se vogliamo, ma che trovo non sia adeguatamente valorizzato dal testo – emerge solamente in un punto, la conclusione, non l’ho trovato di “vitale” importanza nel testo, non so, probabilmente ero partita con aspettative molto alte e pensavo in qualcosa di molto più complesso. Ciò non toglie che il titolo è veramente molto bello e l’ho apprezzato.

 

 

Grammatica: 14.85/15 (divisi in 10/10 e 4.85/5)

 

La storia è grammaticalmente corretta, non ho appunti da farti da questo punto di vista: l’ho trovata molto curata, si vede che è stata attentamente riletta e corretta, e di questo sono molto contenta. Fa sempre piacere vedere autori che s’impegnano così tanto in quello che scrivono, quindi da questo punto di vista ti faccio i miei complimenti.

Parliamo del tuo stile. Mi è piaciuto molto, l’ho trovato semplice ma d’effetto, alterna la giusta dose di riflessione e introspezione con immagini più semplici, quasi lineari. Se devo essere sincera ho un po’ storto il naso nel leggere “quattro persone in croce”, un’espressione molto colloquiale che mi fa a pugni con tutto il resto della storia, soprattutto nel momento in cui leggo frasi che contengono “ira funesta”.

Mi è piaciuta molto la divisione della storia in due paragrafi, che ho trovato molto simile a un climax discendente, con la tensione che sale e poi si lascia andare nella conclusione, che forse è la mia parte preferita di tutta la storia. Non è oggetto di valutazione, ma forse avrei preferito che il secondo paragrafo fosse il primo e il primo fosse un flashback, ma ovviamente è una questione di gradimento personale che sto anticipando, quindi in questo parametro non sono stati sottratti punti per questa cosa.

In breve: la tua storia è stilisticamente molto valida, si vede che scrivi con naturalezza e con cura, quindi hai fatto un ottimo lavoro.

 

 

Originalità: 3/5

 

Qui, come si suol dire, casca l’asino.

Faccio una premessa: non sono la più grande fan della coppia – diciamo che non lo sono proprio, a essere sinceri – ma sono sempre curiosa di comprendere se qualche autore riesca a rendermela piacere. Quindi, in parole povere, di Albus/Gellert ne ho lette parecchie. Di storie su Ariana, che invece è un personaggio che mi intriga sempre tanto, quindi ne ho lette ancora di più.

Seconda premessa: solo in questo contest, ho avuto un’altra storia con tema uno dei fratelli Silente che ripensa alla sorella.

Conclusione? Scrivere una valutazione che non le metta a confronto è difficile, molto, perché tematicamente sono molto simili.

In questo parametro, purtroppo, la classica somiglianza tra questa storia e le altre tremila che ho letto, si sente tanto. Non ho trovato grossi elementi di novità, che mi abbiano fatto pensare “oh cavolo, un’Albus/Gellert inedita”. Al contempo, il punteggio sale per la questione della memoria aptica, che mi è piaciuto tanto, quindi bene.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

 

Sotto questo punto di vista, questa storia mi è piaciuta tantissimo: reputo Silente uno dei personaggi più complessi di cui scrivere, specie nella sua turbolenta gioventù, e trovo che tu lo abbia reso veramente molto bene e in maniera pienamente coerente con il mondo Canonico. Penso che Silente sia un personaggio molto nelle tue corde – cosa per me incomprensibile, d’altronde non è mica Draco – e che tu lo abbia compreso a un livello di profondità veramente impressionante.

Forse sono influenzata dalla mia opinione sul personaggio, ma la tua ricostruzione del giovane Albus mi è sembrata incredibilmente verosimile in ogni sua parte. In primo luogo, l’ho trovato un personaggio contraddittorio – e mi dirai: non è un male? No, non lo è, perché Silente è scosso da profonde contraddizioni interne per tutta la durata della propria esistenza, quindi è un bene assoluto. È combattuto tra il profondo bisogno di grandezza, come secondo me espliciti molto bene nelle prime frasi, e l’amore per la famiglia che c’è anche se non si vede. Aggiungiamoci anche l’amore per Gellert, sebbene sia una questione per me marginale almeno in questo parametro.

In questo contesto, peraltro, trovo che sia stata vincente la digressione che hai fatto su Ariana, giudicata da Albus come un peso, come qualcosa di inutile cui bisogna occuparsi controvoglia – che è ciò che nel Canon lo spinge a buttarsi (metaforicamente) tra le braccia di Gellert. Insomma, un ottimo lavoro, spero che tu sia molto fiera di te.

 

 

Gradimento personale: 8/10

 

La storia mi è piaciuta, ma non mi ha fatto gridare al miracolo. È sicuramente una storia valida, ma non mi fa venire i brividi, non mi ha scossa come una storia del genere avrebbe dovuto fare: sicuramente mi sono lanciata la zappa sui piedi, creandomi aspettative irrealistiche a partire dal titolo, tuttavia mi aspettavo qualcosa di più emozionante. Non so, la sensazione finale è stata abbastanza neutra, nonostante tu abbia toccato temi molto importanti per due personaggi (Albus e Ariana) che mi piacciono parecchio.

Insomma, forse la cosa che ha contribuito di più in questo parametro è il fatto che il contenuto della storia non mi abbia sorpresa più di tanto ma, appunto, mi trovo molto in difficoltà: non so bene cosa dire di questa storia. Non posso dire che sia una brutta storia né che non mi sia piaciuta, forse sarebbe corretto dire che non mi è dispiaciuta. Ha dei punti molto positivi: caratterizzazione ottima, come dicevo poc’anzi, e stile sicuramente valida. Ma penso anche che una storia angst debba fare emozionare e, sinceramente, non mi sento particolarmente scossa a fine lettura.

Insomma: bene, ma sicuramente ci sono tue storie che ho preferito.

Aggiungo una noticina di merito per la conclusione, che è stata la mia parte preferita del testo e che, tramite al suo collegamento con il titolo, ho apprezzato molto.

 

 

Utilizzo del genere Angst: 2/2

 

Lo stile è presente e correttamente utilizzato nel testo.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:47
 
Quota

11° Classificato
Veronique97/Roxanne Potter
Lovers always come, lovers always go
 
 
Tot: 40.65/45

 

 

Titolo: 1.5/3

 

Qui te lo confesso: il titolo non mi ha fatta impazzire. Sebbene, contrariamente al mio gusto personale, io debba ammettere che suoni molto bene (è una ripetizione che secondo me funziona), secondo me non rispecchia completamente quello che è il senso della storia. Da un lato evidenzia la transitorietà dei sentimenti – d’altronde Minerva va e viene, e siamo d’accordo tutti. Ma, forse, io avrei preferito qualcosa di meno complicato e più immediato, che enfatizzasse più il lato del “always go”, cioè e della perdita, cogliendo quindi anche la sensazione di vuoto che assale Minerva.

 

 

Grammatica e stile: 12.15/15 (divisi in 7.65/10 e 4.5/5)

 

Prima ancora di giudicare la grammatica della storia, ti segnalo un problema che non influisce sulla valutazione: la storia è scritta con un carattere che è davvero troppo piccolo, ho dovuto ingrandirlo manualmente tramite le impostazioni del sito. So che è ininfluente, ma volevo segnalartelo.

La storia è curata, ma presenta problematiche nell’impostazione dei dialoghi e un singolo errore di battitura. Per semplicità, partirei con quello:

 

« La sala è appena illuminata da una debole luce che filtra dai vetri macchiati e opachi dalle finestre» → qui suppongo intendessi “delle finestre”. – 0.10 pt

 

Per quanto riguarda i dialoghi: non si usa il trattino corto (-) per i dialoghi, ma quello lungo (–). Ho deciso di considerarlo come un errore di punteggiatura, ripetuto per tutto il testo (41 volte). Il totale degli errori mi dovrebbe farti togliere sei punti, ma non lo considero un errore così grave (benché ripetuto) da giustificare un punteggio simile (la storia è e rimane grammaticalmente corretta), quindi ho deciso arbitrariamente di toglierti due punti “simbolici” al posto dei sei che avrei dovuto per il conteggio matematico. – 0.2 pt

 

Aggiungo una cosa, a valutazione completata: rileggendo la storia una quarta volta, mi sono accorta della presenza di una parola scritta in maniera erronea, che purtroppo concorre nel punteggio.

 

«alleggia» → aleggia. – 0.25 pt

 

Mi ricollego qui con quanto avevo scritto in precedenza: la storia non presenta altre problematiche grammaticali, è scritta in uno stile fluido ed elegante che nel complesso mi è piaciuto parecchio. Molto belli i dialoghi, che ho trovato essere la parte più interessante del racconto, mentre ho apprezzato un po’ meno le ripetizioni “a tripletta”.

Infatti tendi molto a ripetere frasi/parole di significato semantico simile, per tre volte: ad esempio, ho incontrato uno “stomaco (...) viscere (…) intestino”. Ciò conferisce un alone singhiozzante al testo che, personalmente, non mi fa impazzire.

Nonostante ciò, la storia è sicuramente scorrevole e si fa leggere con semplicità e piacevolezza: brava!

 

 

Originalità: 5/5

 

Brava, brava, brava!

Non era facile sorprendermi con una storia su Aberforth (soprattutto considerando che è la seconda su di lui che leggo all’interno del medesimo contest, ma non nella mia vita in generale), ma devo dire che ci sei riuscita e che meraviglia! Non mi aspettavo minimamente una storia che riguardasse lui e Minerva e sono rimasta piacevolmente colpita.

Il pairing è molto interessante, io non l’avevo mai contemplato ed è stata una scoperta molto interessante, spero scriverai nuovamente su di loro in futuro.

Ma, soprattutto, a me ha colpito l’ambientazione: non sono tante le storie così avvinte al Canon, e il fatto che tu invece abbia poggiato ogni presupposto di questa storia sugli avvenimenti canonici mi ha letteralmente fatta gridare al miracolo.

Complimenti.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

 

La caratterizzazione è magistrale. Partiamo dal presupposto che trovo molto ma molto difficile caratterizzare Abeforth, ma trovo che tu ci sia riuscita divinamente e con una semplicità da fare spavento.

In pochi semplicissimi tratti non solo sei riuscita ad adeguarti perfettamente al suo IC, in una maniera che penso sia davvero difficilmente replicabile, e ho apprezzato moltissimo questa cosa. Ne hai mantenuto i tratti caratteristici, così che sembrava veramente di averlo davanti, a offrirmi un whiskey incendiario (a proposito: il whiskey si serve in bicchierini, dato che è un superalcolico, e non in boccali. Se uno breve un boccale di whiskey è probabile che quella sarà la sua ultima azione su questa terra) e a intascarsi i miei soldi. Magistrale!

Anche Minerva l’ho trovata bellissima. Ti sei avventurata in un campo pericoloso, con lei – dato che quando ero giovane ho letto una vagonata di storie sulla sua fanciullezza – ma trovo che tu te ne sia districata molto bene. Non era semplice farla entrare alla Testa di Porco, come dici tu avrebbe facilmente arricciato il naso, ma ci sei riuscita benissimo ed è sembrato tutto molto naturale. Hai reso tangibile il suo dolore per la morte del marito, mi sembrava quasi di poterla toccare e penso che lei sia stato il mio personaggio preferito di tutta la storia. Complimenti.

 

 

Gradimento personale: 10/10

 

Bellissima. È stata una storia che mi ha conquistata fin dalle prime righe, nonostante le problematiche relative ai trattini per i dialoghi, e mi è piaciuta infinitamente. Non pensavo mi sarei appassionata così tanto a una storia su Abeforth (che leggo solo per Ariana, che adoro, ma lui mi sta abbastanza indifferente), ma sei riuscita a farmelo apprezzare.

Insomma, non che ci sia molto da dire, ma ho davvero adorato questa storia. Con pochi, semplici tratti sei riuscita a farmi entrare nella testa (difficile, difficilissima) di personaggi che, nel Canon, sono molto marginali – ma che, tramite Pottermore, si sa comunque abbastanza di loro – e quindi non era semplice far quadrare tutto. Ci sei riuscita? Secondo il mio modestissimo parere, sì.

Hai fatto un lavoro a dir poco eccellente, curatissimo, e si vede, perché mi hai catturata fin dalla prima lettura e non mi hai lasciata andare nemmeno nelle successive tre.

Complimenti, è una storia che sicuramente ricorderò con molto piacere.

 

 

Utilizzo del Genere Angst: 2/2

 

Il genere è presente e correttamente utilizzato all’interno del testo.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:49
 
Quota

10° Classificato
Setsy/meiousetsuna
Here I stand
 
 
Tot: 40.85/45

 

 

Titolo: 3/3

 

Il titolo mi è piaciuto parecchio. Trovo che rappresenti pienamente sia la protagonista della storia, sia il contenuto in sé, in maniera assolutamente perfetta. È infine perfettamente abbinato alla scena finale, quindi niente da rimarcare, punteggio pieno.

 

 

Grammatica e stile: 13/15 (Divisi in 10/10 e 3.85/5):

 

La grammatica è corretta, non ho riscontrato refusi o errori grammaticali di sorta, nemmeno dopo più riletture del testo, quindi complimenti. La storia appare come molto curata, come mi aveva lasciato intuire il font leggibile e la bella immagine iniziale, quindi sono molto ma molto contenta di ciò.

Lo stile, in alcuni punti, mi ha soddisfatta di meno: la storia è scritta in maniera semplice ma, secondo me, in alcuni punti è una semplicità un po’ eccessiva, che rende il tutto molto ingenuo, se mi passi il termine. La storia è molto uniforme, non ha secondo me una frase e/o una scena in particolare (quest’ultimo caso è comprensibile, visto che la storia è molto breve) che rimane impressa al lettore, se non forse la conclusione, che ho trovato molto bella.

In generale, il grande problema di questa storia è che è scritta in italiano: usi frasi molto concise che, in italiano, in più punti conferiscono un ritmo singhiozzante al testo, a causa delle frasi molto brevi. In inglese, questa storia avrebbe davvero spaccato, fossi in te valuterei bene l’idea di farne una traduzione, perché sarebbe veramente intelligente da leggere – anche perché molte frasi acquisirebbero un significato in più, come la conclusione che andrebbe a coincidere pienamente con il titolo, dando quello sprint in più al testo.

In generale, mi è abbastanza semplice darti dei consigli sullo stile, che ti consiglio di prendere non come dogmi ma come delle osservazioni spassionate e a tempo perso, perché davvero basterebbe molto poco per rendere bellissima (anche in italiano), la tua storia.

Ti riporto alcuni esempi di frasi che, secondo me, sarebbe semplice migliorare:

 

 

«Siamo un piccolo casato ma di grandi guerrieri» → trovo questa contrapposizione molto bella, e andrebbe valorizzata. Siccome giochi sull’opposizione tra piccolo e grande, io avvicinerei nella frase i due termini, per rendere più marcato il contrasto, quindi così: «Siamo un casato piccolo, ma di grandi guerrieri».

Inoltre, sempre in questa frase, aumenterei ancora di più la contrapposizione separando le due frasi con una virgola (e poi i due punti e da lì riprenderei la frase come l’hai scritta tu).

 

«la nostra forza è l’onore, il nostro primato la nobiltà, la nostra parola è sacra» → anche questa frase è interessante, perché gioca sulla ripetizione de “la nostra/il nostro”. La cosa che mi stona è “il nostro primato la nobiltà”, perché inverti l’ordine logico della frase. Mi spiego meglio: mantieni uno schema la nostra-copula-complemento nel primo e nell’ultimo periodo, mentre inverti l’ordine nel periodo centrale, omettendo il verbo (il nostro-verbo omesso-soggetto).

Io qui farei in due modi: o scrivendo “La nobiltà è il nostro primato” oppure invertirei anche gli altri due, scrivendo: «L’onore è la nostra forza, la nobiltà il nostro primato, sacra la nostra parola», accettando il rischio di sembrare ridondante (ma in una storia medievaleggiante, ti si perdonerebbe molto bene).

 

«ma ha ricusato la chiamata.

Dopo il massacro delle Nozze Rosse, Lord Mandely si è sottratto alla chiamata» → qui c’è una ripetizione di troppo, quella doppia “chiamata” rompe l’equilibrio della narrazione. – 0.15 pt

 

Spero di essermi spiegata a sufficienza, se ovviamente qualcosa non fosse chiaro, sentiti pure libera di domandarmi ulteriori chiarimenti.

Comunque nel complesso la storia mi è piaciuta, quindi prendi queste osservazioni come suggerimenti per migliorare un lavoro che è già buono di suo, niente critiche in merito.

 

 

Originalità: 5/5

 

I rischi nel presentare una storia che è un po’ un Missing Moment della serie erano tanti, ma trovo che tu li abbia affrontati in maniera magnifica. Non so bene se io abbia trovato la tua storia molto originale per una mia mancanza, o una mancanza del Fandom, ma non ho mai letto storie su Lyanna Mormont.

[Non per giustificarmi, ma ho controllato e la tua storia è l’unica sul personaggio, quindi è una mancanza del Fandom e non mia].

È stato molto interessante osservare un punto di vista di un personaggio interessante, ma mai trattato su EFP, quindi ti ringrazio per aver presentato questa storia che – come avrai capito – ho sicuramente apprezzato per originalità.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

 

L’IC, in questa storia, è assolutamente ineccepibile. Te lo dico come bonus, perché mi sono ripromessa di non parlare di IC ma di caratterizzazione, ma come premessa penso sia indispensabile (e magari ti farà anche piacere saperlo): Lyanna Mormont vive in questa storia e lo fa con tutti gli attributi che la caratterizzano nella serie tv, e questa cosa l’ho apprezzata veramente tantissimo.

Ma parliamo di caratterizzazione.

Trovo che da questo punto di vista tu abbia fatto un lavoro veramente stupendo, il personaggio emerge chiaramente e in maniera estremamente vivida, e devo dire che in questo secondo me non c’è nemmeno molto da dire.

Lyanna è una voce nella tua storia, scritta in prima persona, che entra nel lettore in maniera forte e chiara, costringendolo a seguire il flusso dei suoi pensieri. Emergono facilmente le sue caratteristiche – essere una Lady non Lady – e la sua storia, non c’è mai qualcosa che faccia pensare “ma perché sta facendo questo?”. È tutto pienamente spiegato e comprensibile, e trovo che questo sia il grande punto di forza di questa storia.

Bravissima!

 

 

Gradimento personale: 8/10

 

La storia mi è piaciuta molto, nel complesso, l’ho trovata sicuramente un lavoro ben pensato e ben eseguito, quindi non ho potuto non gradire. Il mio voto, in questo senso, è un po’ il classico odiosissimo “voto d’incoraggiamento”, che vorrebbe dirti: hai fatto bene, ti premio, ma rimango dell’opinione che tu possa fare ancora meglio – e io sono veramente ansiosa di vedere altri tuoi lavori, anche perché questa storia è del 2019 e sai quanto può cambiare una persona, in un anno.

Principalmente, per fare un recap della valutazione, lo scoglio più grande nel mio gradimento personale è stato un po’ lo stile, che giudico come promettente ma migliorabile. Al contrario, un grande punto a favore è sicuramente la caratterizzazione così ben strutturata e interiormente complessa, e per cui ti faccio nuovamente i miei complimenti.

 

 

Utilizzo del Genere Angst: 1/2

 

Il Genere è presente, questo sì, ma non lo trovo preponderante come il bando del contest richiedeva, trovo la storia più introspettiva che propriamente Angst.


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Post: 2.943
Giudice*****
07/01/2021 16:50
 
Quota

9° Classificato
NaoYoshikawa/Nao Yoshikawa
Parole perdute e bugiarde
 
Tot: 41.15/45
 

 

Titolo: 3/3

 

Il titolo mi è piaciuto moltissimo. Mi è piaciuta molto il duplice accostamento tra parole e bugiarde, e perdute con bugiarde, un connubio che ho trovato davvero vincente. Mi piace perché trovo rispecchi davvero il contenuto che anticipa – d’altronde James mente a sé stesso – e ha una sua poeticità che, nei titoli, non guasta mai.

 

 

Grammatica e stile: 14.65/15 (divisi in 9.65/10 e 5/5):

 

La grammatica di questa storia è pressocché corretta, non vi sono sbavature e la storia scorre molto facilmente. Vi è un solo errore di battitura:

 

«poteva solo attender.» → “attendere” – 0.05 pt

 

Tuttavia, se posso permettermi, a volte ho riscontrato un uso incorretto della punteggiatura (specialmente per quanto riguarda le virgole), di cui ti riporto qui di seguito alcuni esempi:

 

«Un figlio poteva cambiare la vita, così era stato con l’arrivo di Harry, che adesso aveva un anno e che cresceva a vista d’occhio» → in questo caso quel “così era stato” dovrebbe essere una specifica della proposizione “un figlio poteva cambiare ecc.”: al posto di mettere quella virgola, che stona con la seconda (quella prima del che), avrei usato i due punti. «Un figlio (…): così era stato con l’arrivo ecc.». – 0.10 pt

 

In generale, spesso ho notato che tendi a mettere troppe virgole, soprattutto nei casi in cui non vi è un effettivo bisogno. E una cosa che personalmente non mi dia chissà quanto fastidio, è un errore che commetto spesso anche io, ma vi sono alcuni casi in cui davvero la frase viene resa con troppe pause e si traduce in un effetto “singhiozzante”.

 

«So che è stupido promettere una cosa del genere, ma io, noi, dobbiamo farcela» →  «So che è stupido promettere una cosa del genere ma io, noi, dobbiamo farcela». Prima del ma la virgola è superflua, secondo me. – 0.10 pt

 

Una cosa simile avviene anche qui, ed è l’ultimo esempio che ti riporto, scusami se insisto così tanto su questo punto:

 

«E ti prometto che avrai la famiglia che meriti, che sarai felice, in un modo o nell’altro» → Secondo me la prima e la seconda proposizione dovrebbero essere unite da una congiunzione e non disgiunte dalla virgola, che crea una pausa inutile nella frase, spezzandone quello che vorrebbe essere il senso con cui credo tu l’abbia scritta. «E ti prometto che avrai la famiglia che meriti e che sarai felice, in un modo o nell’altro». – 0.10 pt

 

Con la grammatica chiudo qui, perché davvero non ho trovato errori “gravi” nel testo, che nell’insieme risulta essere immensamente curato, cosa che ho apprezzato un sacco. Parliamo invece di stile.

Ammetto, se mi permetti di fare il confronto, di avere riscontrato un vero e proprio salto di qualità tra questa storia e quella che mi avevi presentato per lo scorso contest, hai avuto una sorta di evoluzione a livello stilistico che ho apprezzato veramente molto. Hai mantenuto uno stile semplice e scorrevole, sebbene talvolta sporcato dall’uso incorretto delle virgole, che però ha mantenuto alta la mia attenzione per tutto il periodo della lettura.

Insomma, nel complesso hai fatto davvero un ottimo lavoro e posso dirti con infinito piacere che trovo che tu sia migliorata veramente moltissimo: complimenti!

 

 

Originalità: 4/5

 

Gli ultimi momenti di James e Lily li abbiamo visti in tutte le salse ma, e qui colpisci il mio punto debole – le storie epistolari – questa è una salsa di cui mangio sempre troppo poco. Metafore culinarie a parte, sebbene la tematica sia abusata e stra-abusata, trovo che tu l’abbia fatta leggermente riavere con un pizzico di originalità nuova.

Sei stata brava a non rendere mai troppo banale il tema della lettera, che a me piace davvero quasi sempre, soprattutto nel caso di un’epistola che dal padre è diretta al figlio. Insomma, benissimo, sono davvero contenta di aver letto questa rivisitazione della morte di James e Lily, trovo che tu abbia fatto davvero un ottimo lavoro.

 

 

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

 

Inutile dire che parlerò di James, dato che è l’unico personaggio di cui questa storia tratta, quindi questa premessa è superflua.

Anche qui – e bastonami se ricordo male – trovo che tu abbia fatto un decisivo salto di qualità rispetto alla storia della prima edizione, James è un personaggio a tutto tondo. Ha un background che descrivi, e già qui mi fai contenta, ha uno scopo che si porta per tutta la durata della storia e, come ogni personaggio a 360° che si rispetti, ha anche le sue personalissime contraddizioni. La cosa che più mi ha conquistata (e ce ne vuole, dato che detesto James Potter come pochi altri personaggi) è proprio questo: il fatto che tu abbia specificato che lui, come tantissime altre persone, mente a sé stesso. Mi è piaciuta molto, questa contraddittorietà, che a parer mio lo rende un personaggio estremamente verosimile.

Anche le interazioni con Harry mi sono sembrate tutto sommato credibili, quindi direi che anche da questo punto di vista il tuo lavoro è stato sicuramente ottimo.

Infine, un’ultima cosa che mi ha molto colpita è stata il fatto che lo stile della lettera non sia così differente dal testo da sembrare innaturale, senza contare che è lo stile che una persona normale (cioè che non scrive per hobby/mestiere) potrebbe avere, so che è una cosa marginale ma mi ha fatto davvero un’ottima impressione.

Per cui complimenti, sono davvero soddisfatta del tuo lavoro in questo parametro.

 

 

Gradimento personale: 8.5/10

 

La storia, complessivamente, mi è piaciuta molto e mi ha fatto venire voglia di indagare un po’ sul tuo profilo: mi fa ammettere di averti un po’ sottovalutata, forse perché ho letto tue storie meno recenti, e me ne pento parecchio. Se mai avrò nuovamente del tempo libero, sicuramente passerò a sbirciare nel tuo profilo.

Ma comunque, come dicevo, la storia mi è piaciuta e mi ha fatto apprezzare un personaggio che solitamente odio e detesto con tutta me stessa. Tuttavia, e ormai si sa che tendo a essere puntigliosa fino al divenire antipatica a tutti, ho trovato la conclusione eccessivamente frettolosa. Vi è proprio uno stacco letto tra il resto della storia ed essa, non so, mi ha dato la sensazione che tu avessi in un certo senso fretta di chiudere la vicenda (forse per un limite di parole, dato che partecipa a un altro contest?).

È un po’ un peccato, perché secondo me avresti potuto tirare dal cappello una conclusione più “azzeccata” o comunque amalgamarla meglio al resto del testo. Fermo restando che ho amato la frase conclusiva, che secondo me è quella che da un senso al titolo e all’intera vicenda, e che se dovessi cambiare quella ti verrei a cercare.

Insomma, nel complesso la storia si è rivelata piacevole, scorrevole e mi ha regalato un bel momento in una pausa pranzo di una giornata drammatica, e di questo ti ringrazio. Spero di rivederti presto a un mio contest e complimenti per il bel lavoro.

 

 

Utilizzo del genere Angst: 1/2

 

Il genere è presente ma, secondo me, è subordinato in maniera eccessiva (per un contest a tema Angst, ovviamente) al genere “Malinconico”, che trovo sia quello preponderante.


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