| | | OFFLINE | | Post: 2.664 | Giudice***** | |
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04/03/2021 23:24 | |
:: TERZA CLASSIFICATA ::
“1970” di SamHetfield
Grammatica e stile: 8/10
Dal punto di vista grammaticale non ho notato errori di nessun tipo, il testo è pulito, curato e scorre molto bene. Da questo punto di vista non ho nulla da segnalare o evidenziare, complimenti!
L’unica cosa che forse posso considerare un difetto grammaticale riguarda la modalità in cui hai scritto i mesi. Per tutto il tempo hai utilizzato la maiuscola nella parola “maggio”, mentre in realtà in italiano sarebbe più corretto scriverlo con la lettera minuscola. So che è una cosa a cui non si fa tanto caso e che trae in inganno molti, perché invece in inglese (e credo anche in qualche altra lingua) i nomi dei mesi e dei giorni della settimana si scrivono con la maiuscola, ma in italiano questo è un errore. Comunque niente di estremamente grave ^^
Lo stile che hai utilizzato è piuttosto semplice: il lessico scelto non è mai ricercato o troppo complesso, il che si adatta perfettamente al contesto e ai personaggi che hai deciso di raccontare, e i periodi frammentati e non troppo articolati ti hanno concesso di essere incisiva e d’impatto laddove serviva. Questa semplicità infatti non è da vedere come un difetto – io almeno non l’ho considerata tale – ma una scelta stilistica che, peraltro, è stata davvero azzeccata e ben gestita.
Ma, se nelle frasi più brevi e incisive sei andata fortissima, ho trovato che alcuni periodi più lunghi siano risultati un po’ più “macchinosi” nella loro formulazione. Non si tratta di casi talmente gravi da rallentare la lettura e non li si può c0nsiderare dei veri e propri errori; credo piuttosto che alcuni periodi siano stati strutturati in maniera un po’ “acerba”.
Uno dei fattori che ha contribuito a questa mia impressione è senza dubbio la punteggiatura e il modo in cui l’hai utilizzata. In linea di massima non è scorretta, ma si nota innanzitutto una predilezione per le virgole e i punti, a sfavore di altri segni di interpunzione come il punto e virgola o i due punti, che potrebbero invece aiutarti tantissimo quando formuli dei periodi più articolati.
Ti cito un esempio dalla tua storia:
“Allison era quella che qualcuno avrebbe definito una femminista estremista. Aveva boicottato ogni tipo di depilazione, non che a Sandy importasse poi tanto: molte delle ragazze nel loro gruppo avevano fatto la stessa scelta.” -> questa è una delle frasi che mi ha lasciato più nel dubbio perché, con la punteggiatura organizzata in questo modo, il senso non è arrivato in maniera immediata e ammetto di averci impiegato qualche secondo a capire bene. Un modo per renderla più fluida secondo me sarebbe questo:
“Allison era quella che qualcuno avrebbe definito una femminista estremista; era addirittura arrivata a boicottare ogni tipo di depilazione. Non che a Sandy importasse poi tanto: molte delle ragazze nel loro gruppo avevano fatto la stessa scelta.”
Che ne pensi? Se dovessi leggerla ad alta voce, seguendo la punteggiatura, ti risulta più naturale? ^^
Altra cosa che ho notato è un uso molto elevato delle virgole, anche laddove non sarebbe necessario. So che questa è una questione di stile e forse di gusti personali, ma nelle frasi più brevi un’eccessiva frammentazione rischia di rallentare un po’ la lettura o appesantirla.
Ti riporto innanzitutto un passaggio in cui sono certa al 100% che la virgola non dovrebbe esserci:
“Sì, e molta della gente che vedi qui oggi, faceva parte di quei diecimila” -> la seconda virgola (quella tra ‘oggi’ e ‘facevano’) è sbagliata perché separa il soggetto dal verbo. A meno che non ci sia una frase subordinata o racchiusa tra virgole, non bisogna mai separare in questo modo soggetto e verbo.
Ti riporto anche alcuni esempi di frasi molto brevi in cui ho riscontrato un’eccessiva frammentazione:
“La verità, però, era che Emily era tutto, tranne che fragile.” -> se il ‘però’ tra virgole ci può stare (io personalmente rimuoverei anche quelle virgole, ma questo è puro gusto personale e non siamo qui per parlare di ciò che piace a me XD), il segno di interpunzione prima del ‘tranne’ è superfluo e toglie fluidità a una frase molto breve, che si reggerebbe benissimo senza troppa punteggiatura.
“Sorridevano, rilassati, spensierati, e si passavano una canna fra loro.” -> anche qui vedo molte virgole in un periodo brevissimo e questo ne intacca la scorrevolezza. Qui rimuoverei la prima virgola, subito dopo ‘sorridevano’.
“spiegò lui, sedendo sul letto, accanto a lei, e le offrì un bicchiere d’acqua” -> sicuramente quel ‘accanto a lei’ potrebbe andar bene anche senza essere racchiuso tra virgole, vista la brevità della frase e vista la presenza di un’altra virgola subito prima (ma quella è necessaria e corretta). Inoltre qui mi sento di darti un altro consiglio per quanto riguarda la formulazione: “e le offrì” lo si potrebbe sostituire con “e offrendole”, in modo che il verbo si coordini col gerundio “sedendosi”; questo darebbe una maggior organicità alla frase: “spiegò lui, sedendo sul letto accanto a lei e offrendole un bicchiere d’acqua”.
Mi ricollego a quest’ultimo appunto per segnalarti anche un’altra frase:
“Mary scattò in piedi e ignorò Sandy e Debra che le dicevano di tornare indietro, di non allontanarsi.” -> anche in questo caso l’inserimento di un verbo al gerundio ti avrebbe permesso una maggior fluidità e la costruzione di una frase più lunga ed elaborata: “Mary scattò in piedi, ignorando Sandy e Debra che le dicevano di tornare indietro, di non allontanarsi”.
Avresti potuto sfruttare l’occasione anche per legarci la frase successiva, evitando un punto fermo ed esprimendo più concetti in un solo periodo: “Mary scattò in piedi e, ignorando i richiami di Sandy e Debra, [si diresse…/si fece largo…/ecc…]”.
I gerundi sono un aiuto prezioso per formulare al meglio dei periodi articolati e con varie subordinate. Certo, non bisogna abusarne, ma ti consiglio di farne un uso più ampio: abbinandoli a una punteggiatura più variegata, otterrai sicuramente un risultato più armonioso e chiaro agli occhi del lettore! ^^
Tornando al discorso virgole, ho notato che tendi a inserirle tantissimo anche prima della ‘e’ congiunzione. Genericamente questo viene considerato un errore: fin da quando si va alle elementari, le maestre ci dicono che per legare due frasi si può utilizzare o la ‘e’ congiunzione o la virgola. Questo non è sempre del tutto vero; in caso eccezionali, come per esempio frasi molto lunghe, è lecito e si può tranquillamente fare. Tuttavia, se il periodo già di per sé è breve, la virgola non fa che appesantirlo, quindi sarebbe meglio evitarla il più possibile.
Ti riporto alcuni esempi:
“lascandoli ricadere su una spalla, e pietrificandosi come una statua di granito, restò a fissare le fiamme” -> la virgola dopo ‘spalla’ non ci dovrebbe essere.
“Poi Allison lasciò cadere il reggiseno nel bidone infuocato, e il silenzio calò di nuovo sul gruppo, mentre tutte erano nuovamente impegnate a guardare le fiamme che lo riducevano in brandelli.” -> la virgola dopo ‘infuocato’ non dovrebbe esserci.
L’ho notato parecchie volte, ma non ti preoccupare. Anche a me da poco è presa la mania di mettere un sacco di virgole prima della ‘e’ congiunzione, ed è solo partecipando ai contest, valutando a mia volta le storie di altri autori e confrontandomi con loro che mi sono accorta di questo piccolo “difetto”… che poi, lo si può davvero definire tale? Per la maggior parte delle persone è un errore, per altri invece è un escamotage stilistico che rende il testo più elegante, quindi non me la sento di dire che sia del tutto sbagliato! Insomma, io comunque te l’ho voluto far notare per completezza e per fornirti una valutazione il più accurata possibile, ma non prendere tutto ciò che dico per vero, in fondo il mio è solo un parere su mille e soprattutto è l’opinione di una principiante XD
Un’altra cosetta che vorrei farti notare – ma che non considero un vero e proprio errore e quindi non influisce sul punteggio – è l’utilizzo della d eufonica. Esiste una regola ben precisa per utilizzarla, anche se non tutti ne sono a conoscenza – tanto che alcune case editrici non sempre la seguono. La d eufonica si può aggiungere alla congiunzione ‘e’ solo se questa è seguita da una parola che comincia con la ‘e’, e può essere aggiunta alla preposizione ‘a’ solo se è seguita da una parola che comincia con la ‘a’. Praticamente la d va a fare da intermezzo solo se le due vocali sono uguale. Secondo questa regola, “ed ecco” è giusto, mentre “ed allora” è sbagliato; “ad alcuni” è giusto, mentre “ad una” è sbagliato.
Ho trovato nel tuo testo alcuni casi in cui la d eufonica era presente anche quando la vocale seguente era diversa da quella precedente. Ripeto: non è un errore, soprattutto in passato si utilizzava tantissimo in tutti i casi per dare quel tocco di “poesia” in più, ma ormai l’utilizzo anche quando è superflua sta andando in disuso. Anche se è una cosa che normalmente non valuto, magari ti poteva essere utile sapere questa regola – sperando di essere riuscita a spiegarmi, visto che certe volte mi intrippo e non riesco a essere chiara XD
Ti segnalo infine alcuni piccoli refusi/imperfezioni che ho trovato durante il testo, ma roba di poco conto:
“Allison era vicina a lei, a meno di un metro, seduta sull’erba fresca, vicino al fuoco.” -> qui c’è la ripetizione di ‘vicino’ a distanza molto ravvicinata.
“strisciando sul pavimento per avvicinarsi a lei” -> okay, questo è più che altro un dubbio lessicale. Visto che si sta parlando di un luogo all’aperto, nella fattispecie di un prato, la parola “pavimento” mi suona strana. Io la utilizzerei più che altro se si stesse parlando di un luogo al chiuso; in questo caso forse sarebbe più adatto dire “a terra” oppure “al suolo”, o ancora meglio “sull’erba”. Ma forse è una mia pignoleria XD
«“BRUTTO PERVERTITO!” una voce familiare li fece sobbalzare» -> okay, pignoleria numero due: trovo che in un testo narrativo l’utilizzo del maiuscolo per indicare una battuta “gridata” non sia molto elegante; esistono tantissimi modi in lingua italiana per esprimere un tono di voce alto. In questo caso un modo alternativo per formulare la frase potrebbe essere questo:
«“Brutto pervertito!” tuonò una voce familiare a entrambi, facendoli sobbalzare.”
“e sollevando il manganello cominciò a picchiarlo forte, più forte del dovuto, sulla schiena, sulla testa. Cominciò a sanguinare” -> oltre alla ripetizione di ‘cominciò’, ti segnalo che quel “cominciò a sanguinare” dopo il punto fermo è priva di un soggetto esplicito e, se andando per logica si può facilmente intuire che si parla del ragazzo aggredito, per una maggior immediatezza durante la lettura sarebbe stato meglio specificarlo.
So che adesso mi starai odiando, perché soltanto questo parametro supera le 1500 parole e perché sono andata a cercare ogni singolo pelo in ogni singolo uovo di ogni singola gallina di questa storia (oddio, cosa sto scrivendo? AHAHAH alla faccia della giudice seria XD). Metto subito le mani avanti: tutte queste non sono critiche né rimproveri, non sono certo nella posizione per “insegnare” o ancora peggio “criticare”. È la prima volta che partecipi a un mio contest (ti prego dimmi che mi ricordo bene XD) e ci tengo a specificarlo: prendi ogni mio appunto per quello che è, ovvero un consiglio, un parere, un suggerimento. Certo, cerco di trasmettere ciò che so, ma senza voler assolutamente offendere il tuo stile (che va benissimo) e/o te in quanto autrice ^^
Infatti, come avrai notato, il punteggio è molto alto perché tutto ciò che ti ho fatto notare sono delle piccolezze, minuscole sciocchezzuole che sono semplicemente andate a sommarsi, ma che non hanno assolutamente influenzato il mio gradimento nei confronti di questa storia.
Anzi!
Innanzitutto adoro lo stile formato da frasi brevi e immediate, incisive, e questo mi ha permesso di immergermi nella vicenda fin dalla prima riga. Hai saputo amalgamare in maniera magistrale introspezione, azioni, dialoghi e descrizioni, in un equilibrio squisito e assolutamente trascinante: sono arrivata in fondo prima ancora di potermene rendere conto, mi sono immersa nelle vicende e non sono riuscita a staccare gli occhi dallo schermo fino all’ultima riga. Inoltre, grazie alla perfetta gestione dei personaggi e dei dialoghi, sei riuscita a creare delle scene estremamente vivide e tridimensionali, talmente potenti che ho avuto l’impressione di essere là, insieme ai personaggi.
Quindi, al di là di tutte quelle cosine che ti ho fatto notare (che alla fine possono essere corrette in qualsiasi momento), ciò che conta davvero è il fatto che la tua storia mi abbia coinvolto ed emozionato nel profondo, anche e soprattutto grazie al tuo stile. E questo “mordente”, questa potenza e intensità narrativa, è qualcosa che non si può insegnare né imparare: o ce l’hai o non ce l’hai… e tu, cara Sammy, ne hai da vendere!
Trama e personaggi: 9/10
Hai deciso di rischiare e di presentarmi una storia con una trama piuttosto complessa, nonostante il limite di parole e nonostante il divieto di scrivere minilong. Infatti, anche se hai cercato di condensare tutto in una sola pagina, è come se la tua storia fosse divisa in “capitoli”, ognuno dei quali corrisponde a un giorno. Questo ti ha consentito di gestire molto bene una trama in cui si poteva facilmente inciampare.
Hai inserito di tutto e non ho sentito quasi nessuna mancanza: c’è stata l’atmosfera tipica delle proteste di quei tempi (che hai saputo sapientemente integrare nelle varie scene), c’è stato lo sviluppo dei sentimenti e dei pensieri dei personaggi, ci sono stati i momenti di dramma e azione ma anche i momenti fluff e colmi di dolcezza, si sono venute a scoprire un sacco di dinamiche riguardanti i personaggi (come per esempio la faccenda della sorella di Sandy) e c’è stato lo spazio per un sacco di interessanti interazioni. Anche in quei casi in cui i personaggi hanno agito secondo motivazioni non esplicitate, tutto si è andato a comporre in un puzzle chiaro e formato da tanti tasselli.
Ti faccio un esempio pratico. A primo impatto potrebbe far strano che Mary decida di restare alla fattoria Miller dopo essersi risvegliata lì, dal momento che non conosce nessuno e potrebbe essere intimorita da queste persone. Eppure lei ci rimane comunque, anche se nessuno la trattiene, perché è una ragazza fuggita di casa che probabilmente non ha tante altre possibilità – certamente si fida di Jeff e degli altri ragazzi, le ispirano fiducia, e in loro trova quella famiglia che non ha più da tempo. Ma questo non basta: non si tratta solo di fiducia. Mary ha l’aria di essere abituata a cavarsela da sola, a rischiare, nonostante la sua ingenuità; e quando si ritrova da sola in un posto nuovo, anche grazie alla sua ingenuità, ripone fiducia in chi sembra disposto ad aiutarla.
Tutto questo non è chiaramente scritto nella storia, ma emerge comunque e conferisce alla trama una credibilità e un’organicità importantissime.
Un dettaglio assolutamente apprezzabile è il fatto che tu abbia inserito quella piccola scena iniziale del 4 maggio, quella sorta di “prologo”, all’inizio della shot: questo ha contribuito a tenere alta l’attenzione del lettore, perché non si vede l’ora di scoprire chi sono questi personaggi senza nome, come sono arrivati a quel punto e come andrà a finire. Infatti per tutto il corso della lettura ho cercato tutti gli indizi che mi portassero a capire.
Sei stata furba e io non posso che apprezzare tantissimo questa scelta.
Mi è piaciuto molto anche il modo “rilassato” ma mai noioso che hai utilizzato per dipingere ogni scena: ti sei presa il tuo tempo per creare il contesto, per dare uno scenario nitido, ma allo stesso tempo la storia non presenta punti di stallo o meno interessanti. Hai mantenuto un ritmo costante ed equilibrato, gestendo ogni scena al meglio.
Ho deciso di non assegnarti il punteggio pieno principalmente per due motivi:
- Purtroppo, probabilmente per via del limite di parole, il rapporto tra Mary e Jeff ha avuto poco modo di svilupparsi e spiegarsi. Mi sarebbe piaciuto leggere qualche scena in più a riguardo, qualche pensiero più approfondito da parte di Mary, perché hp avuto l’impressione che questo dettaglio sia stato trattato in maniera un po’ “frettolosa” rispetto al resto della trama. O magari quest’impressione deriva dal fatto che la trama era così ricca che questo aspetto è scivolato in secondo piano; in ogni caso mi sarebbe piaciuto conoscere in maniera più approfondita il modo in cui Mary ha donato la sua fiducia a Jeff, il modo in cui si è affezionata e come si è articolato il loro legame.
- Nella scena in cui i due sono sdraiati sul letto, dici che Jeff ha preso un cartone di LSD per rilassarsi. Ora, non che io sia esattamente un’esperta – non ho mai fatto uso di droghe del genere XD – ma sono abbastanza sicura che dopo aver assunto LSD ci si estrania totalmente dalla realtà, si comincia ad avere allucinazioni più o meno forti e comunque di sicuro non si rimane lucidi. Nella scena da te descritta invece il ragazzo mi sembrava piuttosto padrone di sé, e questo dettaglio ha intaccato la veridicità di questa scena. Mi dispiace tantissimo dover sottrarre dei punti per questo motivo, che è veramente una piccolezza, ma sono abbastanza fissata con la credibilità e la corrispondenza alla realtà, quindi non ho potuto fare a meno di notare questa incongruenza.
Per quanto riguarda i personaggi, non posso che farti i complimenti: li hai resi in maniera stupenda, vivida e completa! Sei riuscita a far emergere il carattere di ognuno – personaggi secondari inclusi – sia attraverso il loro modo di agire, parlare e interagire, sia attraverso le descrizioni fisiche e il modo in cui ognuno di loro appariva. Non ti sei soffermata per paragrafi interi per dedicarti alle descrizioni di questo o quel personaggio, non hai bloccato l’andamento della trama per indagare nell’introspezione della protagonista, ma hai integrato tutti questi dettagli all’interno delle scene e delle azioni; a mio parere questo è il modo più efficace per far emergere le varie personalità.
Lo dico sempre, in tutte le valutazione: un personaggio (così come una persona reale) non è solo ciò che pensa, ma è anche e soprattutto ciò che è, ciò che fa, ciò che dice, il modo in cui reagisce, si comporta e appare. Il fatto che tu abbia posto l’accento su questi dettagli e ti sia impegnata nel descrivere le interazioni ha dato una spinta enorme alla caratterizzazione e alla sua tridimensionalità.
Mary è una ragazza dolce, timida, probabilmente spaesata per la situazione nuova in cui si trova: ha degli ideali, ha un modo di pensare diverso dalla società, ma fa fatica a esternarlo perché probabilmente è sempre stata repressa dalla famiglia, che le ha messo addosso molte insicurezze. Tuttavia, dopo i primi momenti di imbarazzo (la scena in cui Jeff le ficca in mano il preservativo e lei vorrebbe sotterrarsi è oro AHAHA), la vediamo sciogliersi ed esternare la sua dolcezza, la sua emotività e la sua spassionata fiducia nel prossimo. Questi tratti rimangono coerenti per tutto l’arco della storia – perché sì, una cosa che si nota subito dei tuoi personaggi è la loro coerenza.
L’unico aspetto in cui mi sarebbe piaciuto vederla più ‘presente’, come ti dicevo sopra, è il legame con Jeff e il modo in cui lei l’ha vissuto passo dopo passo, ma a parte questo nulla da dire!
Jeff… me ne sono innamorata. Si può dire in una valutazione? XD
L’hai dipinto in maniera nitida e vivida: è il classico leader senza peli sulla lingua, dotato di un carisma e di un modo di fare rassicurante in grado di trascinare un gruppo di persone e motivarle, ma allo stesso tempo è dotato di un grande cuore e di tantissimo amore da dispensare a chi ne ha bisogno. Certo, è in un certo senso il “capo”, ma allo stesso tempo non si nota questa differenza tra lui e gli altri ragazzi: lui è uno di loro, si sente uno di loro ed è un leader assolutamente democratico. L’hai descritto in tutte le versioni e sfaccettature: ce ne hai fatto un quadro fisico, ce l’hai mostrato durante le proteste ma anche nei momenti più intimi e dedicati alla dolcezza, ci hai mostrato il suo modo di approcciarsi a chi non conosce, la sua pacatezza anche quando gli viene puntato il dito contro… un personaggio a tutto tondo, uno dei più forti della storia a mio parere.
Nota di merito anche per i personaggi secondari: le ragazze del movimento femminista mi sono piaciute tantissimo, le ho subito identificate tutte grazie alla scena iniziale, ma quella che sicuramente rimane maggiormente nel cuore è Ally. Non la si confonde con nessun altro, è un personaggio particolare e quasi mi dispiace non aver potuto leggere altro su di lei, perché il suo temperamento è davvero affascinante.
Altro personaggio che incuriosisce (o almeno, a me ha colpito subito) è Roger. E no, non mi ha colpito solo perché si chiama Roger e guarda caso ha i capelli e gli occhi chiari e mi ha ricordato un altro Roger :P
Non so, sei stata talmente abile a dipingerlo nella scena in cui è apparso che mi ci sono subito affezionata e speravo apparisse ancora. Il suo atteggiamento gentile è qualcosa che colpisce a primo impatto ed entra subito nel cuore.
Un po’ come Emily, altro personaggio che ho follemente adorato.
Insomma, nonostante la gran quantità di personaggi sei riuscita a far emergere tutti, a differenziarli e a caratterizzarli. Non è una cosa da tutti, te lo assicuro, ma tu hai sempre trovato le giuste parole e le giuste formule per parlare di ognuno di loro in modo da imprimerlo nel cuore e nella memoria del lettore. Ti faccio davvero tantissimi complimenti!
Utilizzo del pacchetto/attinenza al fandom: 3,5/5
Dal momento che mi hai consegnato un’originale, la valutazione di questo parametro sarà totalmente incentrata sull’utilizzo delle citazioni.
Innanzitutto ti ringrazio per aver scelto quelle frasi, perché le adoro e sono felicissima che qualcuno le abbia usate *-*
Ma tornando serie…
La citazione meglio utilizzata a mio parere è stata quella da “Lover, Please Stay”, più nello specifico mi è piaciuto tantissimo il suo inserimento nella prima scena. Ancora non sapevo chi fossero i personaggi, ma ho trovato che quello scenario fosse straziante; non potevano esistere parole più azzeccate per quel momento, ancora di più se si immagina questa ragazza che le canta al ragazzo che si trova a terra, e che sta letteralmente scivolando via dalle sue mani. Poi, una volta giunti al termine della storia, tutto si tinge di un significato ancora maggiore: Mary canta la canzone che lo stesso Jeff ha composto, lo implora di restare con lei, gli promette di dargli tutto ciò che vuole e ammette di sentirlo scivolare via da lei – dal mondo, dalla vita. Assolutamente stupendo.
L’altra citazione, quella tratta da “Before We Drift Away”, l’ho trovata leggermente meno a fuoco. Mi è piaciuto il fatto che tu l’abbia utilizzata come tatuaggio e mi è piaciuta la storia che c’è dietro; tuttavia il senso della frase sembra quasi andare in contrasto con la storia stessa. Il mondo è ancora una volta in guerra, sì, ma i tuoi protagonisti non se ne fregano, tutt’altro: lottano per la pace, non chiudono un occhio su ciò che accade sul mondo. Se la si isola dal contesto generale e si considerano le scene di dolcezza tra Mary e Jeff, che accadono a discapito dei disordini intorno a loro, assume un maggior significato, ma risulta comunque marginale rispetto alla trama generale.
In generale sono felice di aver ritrovato le citazioni nel testo, di averle trovate integrate e presenti nella trama, ma allo stesso tempo credo che il loro utilizzo sia rimasto un po’ troppo marginale rispetto alla trama generale. Mi sarebbe piaciuto ritrovare anche il loro significato tra le righe, invece quest’aspetto si è un po’ perso, forse anche per via della complessità della trama.
Per questo motivo ho deciso di non assegnarti il punteggio pieno in questo parametro. Non perché non mi sia piaciuto il modo in cui hai inserito e utilizzato le citazioni, ma semplicemente perché le ho trovate un elemento secondario per lo sviluppo della storia.
Gradimento personale: 5/5
Adoro adoro ADORISSIMO!!!!
È la terza valutazione che scrivo e per la terza volta in questo contest mi sto chiedendo perché accidenti io abbia attribuito solo cinque punti al parametro del gradimento personale! Avresti meritato mooooolto di più, perché la storia non è semplicemente piaciuta, no: l’ho AMATA ALLA FOLLIA *-*
Il finale. Cioè, il finale. Mamma mia, quanto mi ha emozionato e straziato e strappato il cuore in mille pezzi… e io sono assuefatta da questa sensazione, non mi stancherò mai di leggere storie drammatiche, soffrire ed essere felice di aver sofferto (ma ti sembro una persona normale?). E la bellezza di quella scena finale non sta solo nell’avvenimento in sé, ma anche e soprattutto nel modo in cui l’hai raccontato: quell’ultimo bacio, così dolce e struggente, le lacrime di Mary, le ultime parole di Jeff… tra l’altro sei riuscita a farmelo amare così tanto, a farmici affezionare in maniera così profonda, che vederlo morire davanti ai miei occhi è davvero troppo. Questa scena finale – e di conseguenza quella iniziale – è quella che mi ha emozionato, colpito e straziato di più.
Un modo per colpirmi dritta al cuore, inoltre, è mischiare dramma e fluff. Mamma mia, MAMMA MIA, ammettilo che l’hai fatto apposta XD
Altro punto a tuo favore: il rapporto dolce ma indefinito tra Jeff e Mary. Lo so che forse sono strana, ma questi legami che non sono esattamente amicizie ma nemmeno esattamente amori mi fanno uscire di testa. La scena del letto, in cui si sono baciati con calma e timidezza, quasi senza malizia, e Jeff si è dolcemente preso cura di lei abbracciandola e cullandola mi ha fatto sciogliere, letteralmente. Una delle mie scene preferite *-* (ma poi come faccio a scegliere la scena preferita, se ho preferito TUTTA LA STORIA nella sua interezza???)
I personaggi sono stati fortissimi, e quando trovo dei personaggi che mi entrano nel cuore è fatta, potrei apprezzare davvero qualsiasi storia con qualsiasi trama, di qualsiasi genere. Non solo mi hai fatto innamorare perdutamente di Jeff (e me l’hai anche uccisoooo, adesso so cosa provano i miei lettori quando faccio morire i miei personaggi AHAHAHAHAH) ma mi hai incuriosito anche rispetto a tutti gli altri e ti giuro, quando sono arrivata in fondo mi sono rattristata perché volevo leggere ancora di loro, non mi sentivo affatto pronta a lasciarmeli alle spalle. Sono troppo belli, tutti quanti, e sono diventati un po’ anche la mia famiglia oltre quella di Mary :3
Non è che per caso, magari… hai in mente qualche altro progettino per loro? Qualche missing moment, qualche shottina o, meglio ancora, una long di diecimila capitoli che io divorerei da cima a fondo???? No??? *___________*
A parte gli scherzi, spero davvero che li riprenderai in mano, e sappi che nel caso io seguirò tutto con estremo piacere e interesse!
E, wow, ho adorato l’ambientazione e l’atmosfera che sei riuscita a incastonare in questa storia. Il periodo delle rivolte giovanili e pacifiste, i raduni di ragazzi, le occupazioni, i falò… tutto ciò è estremamente affascinante, e grazie alla tua storia è come se l’avessi potuto vivere un po’ anch’io, anche se all’epoca non ero nemmeno nata. Tra tutte la mia scena preferita è stata senz’altro quella in cui le femministe hanno bruciato i reggiseni in segno di ribellione contro il patriarcato; è un’immagine simbolica fortissima e d’impatto, carica di significato, e mi ci sono rispecchiata talmente tanto che – lo ammetto – avrei voluto esserci anche io. ho percepito forte e chiaro l’importanza di quell’attimo, ho sentito anch’io quella voglia di riscatto che ardeva nei cuori delle ragazze più del falò davanti a cui erano radunate.
Purtroppo le proteste pacifiste implicavano anche interventi anti-sommossa, che spesso sfociavano in atti violenti: una delle scene più toccanti è quella in cui il poliziotto prende a manganellate il giovane ragazzo fin quasi a dissanguarlo. Mi sono perfettamente immaginata la scena, come se la stessi vedendo, ed è stato devastante.
Non sono nemmeno in grado di descrivere a parole tutto ciò che questa storia mi ha lasciato, quanto mi ha segnato e fatto riflettere. Mi piange il cuore averti dovuto penalizzare negli altri parametri perché, a prescindere da tutto, questo per me è un capolavoro, scritto con uno stile super coinvolgente, e io non posso che ringraziarti di cuore per avermelo fatto leggere! *-*
Punti bonus: 0/2
Avendo scritto una storia originale, non hai diritto ai due punti bonus.
TOTALE COMPLESSIVO: 25,5/32
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