| | | OFFLINE | | Post: 17 | Registrato il: 27/06/2020 | Città: TORINO | Età: 35 | Sesso: Femminile | Utente Junior | |
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19/09/2020 20:48 | |
Role 11 settembre
Testo nascosto - clicca qui
[Piazza cittadina] Mai avrebbe pensato di fare quello che sta per fare. Mai. Eppure, quella sera, ha deciso di fare una cosa mai pensata. Per quel suo esperimento, ha tinto i capelli di un nero corvino, messo strati di cipria e creme apposta per scurire il proprio incarnato. Veste abiti anonimo,il tutto coperto da un mantello scuro, che la copre totalmente. Nessun monile é visibile, persino gli anelli sono stati tolti. É un azzardo il suo, ma d'altronde... Cosa porta cosa. Si muove per raggiungere la piazza, in cerca di un luogo affollato per quanto possibile vista l'ora. Sta cercando i soldati di ronda, e si muove proprio per cercarli, sapendo che le ronde li portano in punti precisi in orari precisi. Si muove silente seguendo le ombre, vaga lo sguardo in lungo e in largo. Valuta quanta gente c'é, se effettivamente passano i soldati da lì. I suoi piedi non fanno rumore sul terreno sotto di sé, sembra una qualunque in una notte troppo scura e nuvolosa. Valuta il da farsi mentre lo sguardo dorato, difficile da modificare ma nascosto dal mantello, o comunque parzialmente nascosto da esso continua il suo vagare sui volti presenti in quel luogo. Non ha fretta, é un esperimento particolare il suo, qualcosa che probabilmente potrebbe essere giudicato male... Ma a volte, si ha bisogno di un piccolo quanto necessario inventivo a vedere. Viaggia, e si ferma in un punto più scuro così da poter effettivamente guardare la piazza sferzata dal vento serale, così da capire la situazione e da lì... Muoversi in totale sicurezza. Per lei e per coloro a cui... Sottoporrà il suo esperimento.
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[Piazza cittadina] Le fa un certo effetto essere lì, nascosta nelle ombre, lei che fa del cambiare il proprio io un'arte... Adesso lo fa per poter portare avanti quello che é forse un azzardo. Ogni passo compiuto in quel luogo é doloroso, ma ha la certezza che il suo per quanto piccolo, sarà un esperimento che avrà più o meno conseguenze. Per com'é conciata, nessuno dovrebbe arrivare a lei, non per come é conosciuta. D'altronde, nessuno si farà male. O almeno, é quello che continua a ripetersi. Dal suo punto di osservazione, nascosta dalle ombre, guarda quei pochi che ancora si aggirano in città, e attende i soldati. Li nota giungere, ed ecco che infine si muove. Tiene il corpo in ombra, e sebbene abbia puntato i soldati, la sua voce sarà udita anche dai pochi avventori serali [scura la notte, la piazza si riempie, uomini incappucciati, e grida di rabbia] comincia a verseggiare [voce nel vento, come le grida, passa invisibile colei che canta] imprime forza nella voce e in quello che vuol mostrare in quella sera [vento che s'alza come la folla, ringhi di rabbia e pugni che s'alzano] mostra o vuol mostrare una ipotetica immagine di lotta, per poi continuare [uomini armati, tutti vestiti, furenti s'apprestano contro i soldati] ancora una volta,la voce va a imprimere forza e decisione, nulla di esagerato, solo un moto d'allarme per i soldati [voce nel vento, di alza cantando, oscura la notte come oscuro é il musico cantante, ombra silente passeggia inosservato... Nella folla si mischia, oscurata alla vista] verseggia e canta, oscurandosi così, sebbene di per sé, il suo é già un seguire le ombre della città, lasciando che la vice imprimi illusioni controllate alle menti in quel luogo.
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[Piazza cittadina] Sono solo illusioni, di per sé, nulla di pericoloso... Soprattutto perché, tutto in quel luogo viene creato da lei. La piazza é gremita dalle illusioni di uomini incappucciati e liti violente. Così come non esistono i figuri che dovrebbero vedere i soldati. Si muove nell'oscurità creata dagli edifici, così che comunque non rischi inutilmente. Mantiene la melodia controllando che tutto sia in ordine, lo sguardo dorato é attento su coloro che sentono la sua voce, niun male deve avvenire alle persone reali. Si muove e nota nuovi arrivi alla piazza, motivo per cui, sposta la sua figura ancora più in ombra, immobilizzandosi totalmente, abbassa meglio il cappuccio continuando a cantare cercando di ammaliare con la sua voce, tutti i soldati presenti [grida di liti, vociare di bestioni nella notte uomini in lotta] la sua voce intona, consapevole dell'imprimere forza a quanto dice [invisibile il musico che innalza la voce, niuno lo vede, mischiato alla folla] chiunque può sentirlo, e se qualcuno non ammaliato dovesse notarla, indicherebbe di allontanarsi mantenendo il volto celato in modo da non essere riconosciuta. Non che capelli scuri e pelle inscurita da creme apposite la rendano riconoscibile. E intanto verseggia [uomini si ergono violenti contro i soldati, grandi bestioni, cercan la rissa, con funghi di rabbia, protesi alla lotta in quella notte] canta, imprime la magia, così che TUTTI i soldati presenti vedano esattamente quello che lei vuol mostrare. Ancora un volta imprime [oscurità calante, lunghe le ombre della città oscurando la luce] verseggia ancora consapevole che in caso di necessità, la via di fuga é nel vicolo da lei scelto [oscuro é il musico, la vice che innalza, in canto di lotta, verseggia e niuno lo nota nell'oscurità che cresce potente] e imprime forza, così tanta da poter rendere le ombre più oscure che nascondono la sua figura alla vista.
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[Piazza cittadina] Da esperimento a... Qualcosa di inaspettato. Conosce bene colui che é con i soldati, e in quel momento lo sa, che quello é uno scherzo che passerà alla storia o in verità solo per quello che é. Nulla più di un momento strano in una città che ha visto di tutto e di più. La sua voce viene modellata verseggiando ancora [oscura e profonda la notte acceca] verseggia con forza quasi richiamasse le ombre su tutti i soldati. Sa che qualcuno ne riderà, ma la sua intenzione non era certo nulla più di uno scherzo per quei poveretti [occhi cecati, dal canto notturno, lunghe le ombre che ammantan la piazza] é immobile ancora, concentrandosi sui soldati, cercando di mostrare solo tenebre intorno a loro [profondo il silenzio, forte la presa della maestosa notte] continua la sua cantilena, forte e udibile, mentre un passo la porta più dentro al vicolo alle sue spalle [sparisce la piazza, solo il nero, occhi cechi dati dal canto dell'invisibile musico] ovviamente ancora una volta imprime la volontà sulle tenebre, sull'oscurità e sull'improvvisa sparizione della piazza dalla vista. Arretra ancora mantenendo quella melodia [nulla più che ombre circondan la piazza, fruscii odon i poveri militi] questo canticchia arretrando [e il musico invisibile nelle ombre scompare] e si che anche qui, modella la vice in una melodia, una litania decisa, delicata sull'imprimere la visione dei fruscii, mentre si prepara a lasciare quel luogo indisturbata.
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[Vicoli] Il gioco serale, il suo esperimento ha funzionato, o almeno é stato più che mai divertente. Ha fatto una cosa un po' strana, alle spalle dei poveri soldati della Grande Alleanza. Ma nessuno si é fatto male. Questa la cosa importante per lei. Conosce uno dei militi, da una vita non girava per Narvick e forse la stranezza del suo ritorno sta nel fatto che la Comandante voglia il trono, certamente ha cercato di acchiapparla, ma per lui non resterà nulla che la certezza di una figura ammantata che nella notte ha portato il suo canto in una piazza. Ma nulla di male in questo, in fondo, né lui, né i suoi soldati e nemmeno i cittadini si sono fatti male. Lei si é data alla fuga in quella notte, lontano da dove ha compiuto quello scherzetto, e lo sa che probabilmente per molto tempo si cercherà una figura incappucciata, dai corvini capelli e la pelle più scura del normale. Lo sa, ma lei, non usa certo così spesso simili trucchi. Sorride divertita correndo lontano, tenendosi sempre in ombra per quanto possibile, evitando eventuali soldati. Una volta arrivata abbastanza lontano, raccoglierà i capelli in una bandana, e il mantello verrà tolto e messo sotto braccio, e mentre si allontana ogni tanto uno sguardo viene lanciato alle proprie spalle.
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[Presso porte] La piazza é ormai lontana. Il passo veloce é servito a portarla lontana dal trambusto da lei creato. Tiene un'andatura normale e rilassata, mentre lascia la città indisturbata. Un gioco che può non piacere è che certo non verrà raccontato. Rimette il mantello quando le fiaccole della porta della città sono in vicinanza, si copre ancora una volta, e recupera la sacca lasciata precedente nascosta. Si, ha pensato a tutto. Mica può prendere in giro i soldati senza precauzioni. Una benda copre il resto del viso, camuffando la voce, che verrà comunque arricchita. Tutta esperienza nelle volpi, e se mai verrà fermata, dirà semplicemente che lei é "la zingara illusionista" questo, sembrando più vecchia e tenendo un'andatura molto differente da quella che ha normalmente. Una piccola bugia per non aver problemi. In fondo, é una nobile, ma sa pur bene che nessuno potrà ricondurre la corvina zingara a Eledhwen, colei che fu nobile e tornò tale, gestore del nosocomio, e membro dell'ordine del Sole Nero.
Solo quando sarà a casa, al sicuro, tirerà davvero un sospiro di sollievo, brucerà ogni priva di quel gioco e laverà i capelli fino a quando torneranno al loro colore normale. La zingara illusionista, sarà forse colei che verrà ricordata... Da lei sicuramente con un sorriso. Un po' meno per chi non ha potuto contrastare la sua voce.
Role 15 settembre
Testo nascosto - clicca qui [Ufficio Lord Leoben] Giorni prima ha scritto una lettera, giorni prima ha voluto questo incontro. Un incontro necessario per fare chiarezza su alcuni punti che ancora non ha ben chiari. Quella sera, per quell'incontro veste del lungo abito in avorio, con tanto di sandali con il tacco che ne regalano qualche indispensabile centimetro. Ha racchiuso i capelli in vari intrecci che poi ha fissato sulla nuca, in un'acconciatura elaborata ma elegante. Al collo, il pendaglio del Sole brilla, così come non passa inosservato il bracciale dell'ordine e pure i due anelli, sia quello di volontà che quello mezzelfico che funge da anello di fidanzamento. Ha raggiunto l'ufficio del Lord, con molte domande in testa, domande a cui vuol dare un senso, senza stancare troppo l'anziano uomo che ha avuto il tempo e la voglia di colloquiare con lei. Arrivata all'ufficio che un tempo fu di Iago, é immediato il magone che viene celato dietro un amabile sorriso e lo sguardo gentile che di posa sull'uomo [grazie Lord] da un lieve chino del capo per poi avvicinarsi e infine prendere posto [come state?] Da guaritrice, é indubbio che la salute dell'uomo sia di suo interesse [grazie per avermi accolta qui stasera] verbia [so che sono molti i vostri impegni... Ma siete il solo che forse può darmi delle risposte] ammette usando la solita gentilezza, prima di cambiare espressione [prima però...] Par esitare [vorrei scusarmi per quanto accaduto la sera della riunione del consiglio] sospira piano [non é stato un bello spettacolo] ammette prima di tornare sull'argomento che l'ha portata li quella sera, o meglio sui suoi preamboli... Appena iniziati [avrei evitato di disturbarvi ma, siete forse la persona più vicina a Iago quando é tornato qui] ammette a un certo punto prendendo fiato e lasciando all'uomo di poter parlare... E poter colloquiare in tranquillità.
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[Studio Lord Leoben] Quel luogo riporta alla mente molti incontri. E questo le rende difficile star seduta lì come nulla fosse. É difficile mantenere l'espressione gentile e gioviale. Eppure si sforza. Non ha ancora pianto quella morte, e non lo farà quella sera. Solo per un momento il suo sguardo vaga, poi torna a guardare l'anziano nobile che le strappa un sorriso [sono felice che stiate bene, evitate di affaticarvi troppo... Anche se di questi tempi so che é difficile] ammette prima di sedersi composta, con la schiena ben appoggiata [sapendo che vi sono priorità maggiori non posso che ringraziarvi per questo tempo] non può fare a meno di ringraziare, questo fino a quando non si parla di quanto avvenuto al consiglio [vi é uno strano rapporto tra Sole Nero e Grande Alleanza] ammette [il problema é che quella sera il Sole Nero non era presente] placida ma seria [eravamo lì in veste di nobili e come nobili abbiamo parlato... Chiaro i nobili sono stati scelti per i meriti al Regno] verbia guardandolo [ognuno di noi ha lavorato per il Thalas... E io per lo meno non ho mai pensato che sarei tornata a essere nobile] ammette piano [sapete, in questo studio ho vissuto molti incontri, proprio qui mi é stato chiesto di preparare un progetto per Laguna] sospira e tace ascoltando quanto viene detto [sapete dirmi chi si é occupato di Iago?] Chiede [un nome da ricercare?] Continua ancora [raccontatemi vi prego... Tutto quello che sapete] e a quel punto, si la voce prende effettivamente connotazione d'implorazione [é molto importante... Iago non era solo il mio Re o Generale] spiega piano [era un amico, uno di quelli importanti e... Ho scoperto della sua morte su un cartello e non ho partecipato nemmeno al funerale] a quel punto si ferma visto il magone [al nord non era giunta voce della sua morte e non capisco il perché] ammette zittendosi.
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[Studio Lord Leoben] Una gran sofferenza essere lì. Non credeva... Ma ora, lì... I ricordi si affacciano prepotenti. Una morte che non accetta e che invece... Dovrà fare. Una volta chiarito per quanto possibile le dinamiche di cosa é accaduto. Ascolta in silenzio le parole del Lord e ancora una volta sorride [lo so che voi non giudicate] ammette [ma ho sentito il bisogno di fugare ogni dubbio a riguardo] verbia [se dovessi parlare come un membro del Sole, avrei portato tutti i rapporti dei problemi risolti e... Non mi interessa aver problemi o contestare gli altri] sospira tornando tranquilla [c'é nobiltà e nobiltà. A volte é solo un titolo, altre volte é molto di più... Lo so per esperienza. Ho potuto vedere nobili che di nobile avevano solo l'aspetto, e dentro erano marci, e al contrario, dei poveri che sapevano essere nobili] ancora una volta sospira e ascolta, arriccia le labbra corruccia il volto [era già malato...] Mormora [nessuno sapeva della malattia, eravamo in missione] spiega [ci stavamo occupando di una setta] si trova a far i conti con dei buchi enormi [si vociferava altro?] Su Iago [non conosco questa guaritrice, ma la cercherò] decisa [lei vi ha forse detto qualcosa su questa malattia? Se fosse stata contagiosa dovevamo essere malati pure noi] Valuta e fa notare prima di abbassare lo sguardo [é strano che il viceré sua scomparso. Possibile che nessuno lo abbia visto?] Domande su domande [al nord le notizie non sono giunte... Ho letto la notizia nel momento in cui sono giunta nei territori elfici, con il sentore che qualcosa non andasse] spiega piano [forse dovrei ringraziare la Comandante, anche se... Il fatto che nemmeno della commemorazione si sapesse nulla...] Storce il naso prima di tornare a una espressione normale [non é strano che un uomo in salute si ammali così?] Chiede [nessuno ha fatto domande oltre a me?] Continua [tanta fretta di eleggere un nuovo re e nemmeno un dubbio su una morte prematura?] E zitta non sta.
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[Studio Lord Leoben] Frullano le domande, e infatti, tutto quello che é superfluo in quel momento, viene messo da parte per focalizzare al meglio le proprie energie, e di fatto, molto viene accantonato [quattro uomini per conto del Sole Nero] mormora [é molto strano ma indagherò anche su questo] sospira [se avessimo saputo di Iago... In primis ci sarei stata io a seguire la malattia] c'é un certo fastidio mescolato a sofferenza [non so chi fossero quegli uomini ma a questo punto non lascio nulla di intentato] verbia riflettendo [ho intenzione di infornare tutti coloro che hanno mostrato interesse verso Iago e la sua morte, così non avrete da ripetervi] assicura ancora gentile, questo prima di ridere amaramente [Lord, mi lusingate dandomi della giovane] il sorriso resta ma lo sguardo muta, più freddo [ho visto molte morti, più o meno sospette. Futuri sovrani scomparire, altri morire nel sonno, altri ancora in circostanze misteriose... E altre molto più dubbie] verbia [il mio interesse é volto semplicemente a far chiarezza su una morte che par strana, visto che nemmeno un resuscita cadaveri era riuscito a fare fuori il Re] pacata nel parlare, vagando un momento su quanto fatto dalla comandante [il popolo amava i suoi regnanti, quel gesto é importante] ammette [forse dubbio il fatto che é stato ordinato da qualcuno che gestisce un esercito che non fa capo a un re] lascia in sospeso [il regno non é lasciato solo, un esercito per quanto discutibile esiste] fa notare piatta sebbene torni il sorriso [ma comprendo la necessità di una nuova elezione, per questo darò il mio voto a tempo debito] sospira [sapete dirmi altro sulla guaritrice, sugli uomini o sul viceré?] Raccoglie informazioni [o se ci sono in giro voci strane?] Sospira piano [ogni informazione che potete ricordare mi farà capire dove cercare con priorità] spiega zittendosi.
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[Studio Lord Leoben] Ci sarebbero tante cose da chiedere ancora, tante domande che... però lo sa, il Lord non ha come risposte. E il fatto che lei riesca a mantenere una linea di pensiero, é solo per volontà. Ascolta in silenzio ogni parola, ogni informazione che le viene donata generosamente. É troppo poco, ma ha da dove partire [voi state facendo del vostro meglio] assicura [non credo che si possa pretendere di più da voi] gentile verso di lui [state sopperendo ai bisogni del regno in attesa di un nuovo re o di una regina, e vi ringrazio per le attenzioni che vi prestate] verbia annuendo brevemente [sono elfa, e si ciò che ho veduto non dovrebbe stupirmi... Semplicemente questa morte é più difficile da accettare perché colui che é mancato era un amico che ho visto in salute] sospira [farò chiarezza e poi... Lo lascerò andare] il magone é grande in quel momento, ma si tiene ferma [come detto, é apprezzabile... Ma da nobile elfa che ha prestato fedeltà al re e al regno, resto dubbiosa su chi non lo fa] continua ancora [ma come chiunque apprezzo il gesto] anche se ha il sapore amaro, di qualcosa fatto per uno scopo. Annuisce ancora in successione [mi recherò al nosocomio, parlerò con la guaritrice... grazie per essere stato lungimirante] visto l'età giovane per lei che lo guarda. Alle parole di congedo, anche lei si alza [vi ringrazio del vostro tempo Lord] si ripete [siete stato molto utile stasera e... Perdonatemi se vi ho preso tutta la serata] detto questo, si congeda per poter uscire e fare i conti con quanto appreso.
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[Esterno studio] Uscita da quel luogo, di trova scortata verso l'esterno. Lento e metadibondo é il passo che muove. I suoi tacchi risuonano sul pavimento, mentre le guardie non hanno certo fretta di farla uscire. La seguono, semplicemente come dovrebbe essere da prassi. Non che lei ci faccia troppo caldo, abituata al castello, é quasi certa che i due soldati la conoscono visto che ha pure vissuto li. Ma al momento, la bicentenaria cerca di mettere assieme i pezzi della conversazione avuta quella sera. Sospira a ogni incongruenza, a ogni buco che trova nella storia... E sa già che dovrà scrivere nuove lettere, avvisare chi di dovere di quanto scoperto questa sera. Non si dà pace. Anche se nella sua vita ha veduto molte volte la morte, troppe volte... Questa é tra le più difficili. Sospira ancora e ancora, mentre il passo la porta sempre più lontano dallo studio che racchiude fin troppi ricordi. Non comprende troppe cose e questo é fonte di grande frustrazione. Sarà con un saluto piuttosto vago quello con cui si congederà dalle guardie. Lo sguardo perso di chi ha la testa ben lontano da dove sta il corpo. Un corpo che da solo di muoverà laddove é stato sepolto il suo amico, il suo Re, il suo generale. Colui a cui deve molto più di quello che ha parole si può dire. Là, si fermerà, senza un vero pensiero, senza lacrime. E la si fermerà prima di tornare indietro, a casa dal suo uomo, in cerca di un riposo necessario... Per poter andare avanti.
Role 17 settembre
Testo nascosto - clicca qui [Nosocomio] Dopo aver avvisato delle recenti informazioni ottenute, ha avvisato sua Lusha che Sephiro. Entrambi necessitavano di sapere quel poche che lei ha potuto ottenere. Poco, ma abbastanza per muoversi verso la struttura nosocomiale da lei seguita. Struttura che nei mesi passati si é gestita benissimo in sua assenza. Certo il quantitativo di fogli da leggere e firmare ha preso proporzioni epiche, ma poco importa. Per quella nuova serata di indagini, veste informale con una semplice camicia bianca, dei comodi pantaloni aderenti, i sandali dal tacco alto ai piedi. Al collo brilla io medaglione del Sole Nero, al polso il bracciale é nascosto dalla manica, gli anelli invece sono ben visibili come anche la spilla caduceo che la identifica come guaritrice. Il lungo crine ramato e striato di bianco é chiuso in una semplice treccia laterale, comoda ed ordinata. É pensierosa quella sera, silenziosa sebbene in compagnia del cacciatore che é notevolmente più alto di lei, cosa che la fa sembrare ancora più piccola di quanto non sia. Troppe domande aleggiano, troppe domande nella testa. É appena entrata nella struttura, che ha il tempo di salutare le ragazze che lavorano e collaborano lì, quando il suo sguardo intercetta una figura che chiaramente non é di li [dev'essere lei] commenta piano verso il cacciatore, prendendo a muoversi verso l'elfa dei ghiacci provando a intercettarla [buonasera] saluta nella speranza di essere vista e udita [perdonatemi, ma... Voi siete Gabrielle Soberis?] Domanda gentile e sorridente, scrutando però la figura sebbene tenga un'espressione gioviale [avrei delle domande vada porvi] di certo non si spreca in chiacchiere.
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[Nosocomio] Domande, domande e ancora domande. Per una sera almeno su trova in un ambiente che porta meno ricordi. Meno momenti tristi a cui cercare di non soccombere. Ha trovato l'elfa che cercava, e ora ha solo da decidere come cominciare a chiedere. Lusha al suo posto riesce a farla sorridere con quel solo commento, forse é più fiducioso di lei. Osserva l'esile figura, cercando di decidere esattamente che cosa dire, cosa fare, mettendo davanti quello che é il suo addestramento più che la persona in sé. Ascolta l'elfa e continua a sorridere [avete ragione] commenta piano [sono Eledhwen Lossehelin, primaria di questo nosocomio] si presenta con un lieve inchino a seguito, lasciando al cacciatore il tempo di presentarsi da sé, proseguendo poi tranquilla [mi auguro che vi stiate trovando bene qui] dialoga gentilmente [se c'è qualcosa che non va non avete che da dirlo] come sempre disponibile a ogni cosa, questo prima di tornare a questioni più serie [perdonatemi, ma so che voi vi siete occupata dell'ex sovrano di questo regno] comincia [Iago, che fu portato qui dal nord] informazioni sentite [avrei bisogno se non vi dispiace di sentire la vostra versione, cosa sapete, cosa avete visto] troppe domande aperte le sue, ma utili per il seguito [e anche se avete informazioni sugli uomini che lo portarono qui] infine fa un profondo respiro [volete qualcosa da bere o da mangiare?] Tenendo a mente che l'elfa potrebbe essere stanca dopo tutto il lavoro. Solo dopo ciò si zittisce permettendo al compagno di indagini di... Fare domande se lo vuole.
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[Nosocomio] Deve pensare lucidamente, cosa difficile visto che, colui che é mancato... Era una persona a lei molto cara. É un vuoto che é difficile da ignorare, ma per riuscire in questa indagine... Sta facendo appello a tutto il suo autocontrollo. Si. Si sta aggrappando con le unghie e con i denti a tutta la logica ferrea di cui dispone. Osserva l'elfa e si rende conto di essere stata un poco sgarbata, eppure ascolta tutto prima di poter prendere parola [perdonatemi se vi sembro sgarbata] sospira [di solito sono meglio di così... Ma il Re era un mio caro amico e non sapevo della sua malattia] ammette rattristata [non considerarlo un fallimento] mormora a quel punto, con il magone [vi siete trovata davanti un caso molto difficile... E se avete provato tutto non fatevene una colpa] sospira piano, ancora una volta cercando domande utili [riuscireste a dirmi qualcosa sui sintomi che presentava?] Domanda ora, si corruccia cercando di capire cosa manca [il fatto che non fosse infettiva é un bene o in molti sarebbero già morti] probabilmente almeno [vi prego] comincia [ditemi di più sugli uomini che dicevano di essere del Sole Nero] vuole sapere, quella é una incongruenza [avevano segni distintivi? O vi ricordate il loro aspetto?] Pensierosa, passa spesso lo sguardo dalla giovane al cacciatore al suo fianco, prima di tornare all'elfa che si sta preparando alle loro domande [in quanto tempo la malattia ha consumato la vita del re?] Vuole saperlo [avete controllato che non avesse ferite? O scritto dei documenti per tenere conto del decorso della malattia?] Troppe variabili [la febbre alta poteva essere sintomo di un'infezione] verbia piano valutando a quel punto le opzioni, ancora una volta lasciando il tempo a Lusha di parlare e porre quesiti.
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[Nosocomio] Ascolta ogni parola detta da Lusha, annuendo distrattamente almeno in apparenza. Almeno fino a quando non pone domande sul corpo. Lì a quel punto si irrigidisce notevolmente. Prende fiato un momento, visto che in quel momento ricorda alcune cose dette dal Lord anziano. Ascolta ogni cosa che viene detta e sposta lo sguardo su Lusha [si ho saputo che lo hanno seppellito] ammette a quel punto [suppongo per non profanare ulteriormente il corpo] un brivido ne risale lungo la schiena e istintivamente stringe il busto fra le braccia. Un sospiro viene rilasciato subito dopo, e un nuovo sorriso si palesa [era un amico prezioso, insostituibile] ammette senza problemi, prima di illuminarsi [vi sarei grata se poteste scrivere tutto quello che avete dei sintomi e che cosa avete fatto per curarlo] verbia gentile [so che é un lavorone, ma avere tutti i dati in mano sarebbero utili] ammette ancora facendosi seria, valutando ancora una volta quanto gli viene detto [siete certa che non avessero effigi simili?] Prende il medaglione mostrandolo alla donna, facendosi sempre più cupa [non ho saputo di nessun uomo che ha portato Iago e tantomeno del fatto che tornava al castello] questa cosa per un momento la spaventa e non di poco, anche se a quel punto pure lei ha da dire altro [ero a Heliriel e non mi sono ammalata, e come me molti altri del Sole] sospira [solo Iago é stato colpito da questa malattia...] Stringe gli occhi, prima di cercare una nuova neutralità [mi fareste un immenso piacere se mi faceste un rapporto anche su questi uomini, ogni dettaglio che ricordate, specialmente di quello che sarebbe tornato al castello] sorride gentile [vi ringrazio] nonostante la sofferenza non può che ringraziare [grazie per aver cercato di salvarlo] anche se... É stato del tutto inutile. Ma non infierisce su di lei. Può immaginare il senso di impotenza a giovane e tanto basta.
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[Nosocomio] E' chiaro che alcuni argomenti siano difficili... E in quel caso lo sono semplicemente perché si tratta di una persona a lei cara. Ha espresso un disagio, un briciolo della sofferenza che prova in quel momento, e probabilmente lo ha fatto del tutto istintivamente. La corazza dietro cui é solita nascondersi é crepata, si é crepata proprio a causa della morte del re. Stringe i denti, ed é in quel solo delicato tocco che le viene offerto, che riesce in qualche modo a sentirsi meno sola. Sposta lo sguardo su Lusha, e mima la parola "grazie" prima di allungare una mano, e provare a stringerli un lembo della maglia, quasi fosse in piccolo appiglio necessario per portare a termine quella che é forse la missione più difficile mai affrontata. In caso sia riuscita nel suo intento, tornerebbe sull'elfa, pronta a dargli tutta l'attenzione, e infatti ascolta ogni cosa che ancora va dicendo, valutando effettivamente il percorso fatto [ha senso che abbiano seguito la costa é il percorso più rapido] lei stessa lo ha fatto più e più volte [vi ringrazio infinitamente per il vostro aiuto] gentile verbia verso ella [siate il più possibile precisa che ne prego] sollecita ancora su questa cosa, dovendo poi sospirare [immagino che più di così non posso chiedervi] é un poco rassegnata, ma sa quando é ora di arrendersi [grazie per le informazioni, ci saranno utili] le sorride ancora, ora con una certa stanchezza in corpo [consideratevi nostra ospite fintanto che resterete qui] pacifica in quel suo ultimo parlare [scusateci se siamo stati spicci e incuranti verso di voi... Andate a riposare ne avete bisogno] lasciandola andare [aspetterò le vostre informazioni] un ultimo dire per poi guardare il cacciatore, liberandolo dalla sua presa eventuale [bisogna aggiornare Sephiro e pure Naglfar] abbassa la voce notevole [ho la sensazione che non siamo più vicini di prima] ammette quasi... Esasperata.
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[Nosocomio] Ormai sa di aver preso dall'elfa tutto quello che poteva. Almeno a voce. Lo scritto é quello che le serve per poter avere sotto gli occhi tutto quello che l'elfa ricorda. Può essere tutto, come pure nulla. Eppure é sempre qualcosa a cui aggrapparsi quando si brancola nel buio. Grazie all'uomo ha ripreso la stabilità necessaria a non barcollare in emozioni che ha nuovamente chiuso nel cassetto, e di questo, sarà sempre grata al cacciatore. Un piccolo gesto che lei non scorda. Guarda l'elfa che a quel punto é pronta a congedarsi [ogni aiuto per quanto piccolo fa] assira con gentilezza verso di lei [riposate bene e grazie] ormai é giunta l'ora di lasciare lei e anche per loro é tempo di rientrare. Una volta rimasti praticamente quasi soli, lo sguardo dorato torna sul viso dell'uomo [appena avrò tutto vedremo di consultare e... Chissà che non ne escono notizie utili] una piccola speranza, troppo piccola forse, ma... Cerca di tenerla viva. Sorride nuovamente, stavolta rilassata [ci penso io a scrivere a loro, tu hai già fatto molto] e quel molto probabilmente ha senso solo per lei [piuttosto... Rientriamo] un invito a lasciare quel luogo [per stasera possiamo essere... Soddisfatti] sospira [almeno un pochino] fa per andare alla porta e a quel punto si ferma [stasera non torno al castello... Mi fermo a casa e domani aggiornerò tutti] verbia così cercando di essere positiva lasciando infine la struttura per dirigersi fuori città.
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