SECONDO POSTO
La giraffa e il tappeto
di
Carmaux
- Grammatica e Stile
4.7/5
Non ci sono errori, è tutto molto pulito e scorrevole. Il punto di forza di questa storia è l’introspezione, questo scavo interiore che permette al lettore di sorridere e corrucciare la fronte non appena i pensieri di Michele cambiano direzione.
Unico appunto da fare è che per i dialoghi i trattini brevi ( - ) non vanno bene, puoi sostituirli con i trattini lunghi, le caporali o le virgolette (NON queste: <<…>>, ma «...»). Per il resto, niente da segnalare.
- Personaggi
10/10
Il piccolo Michele ormai è entrato nel mio cuore. Rappresenta un po’ tutto ciò che bambini come lui (come me, anche) hanno dovuto passare perché troppo timidi, troppo concentrati sullo studio, troppo buoni, troppo tutto... e così troppo diversi dagli altri.
Mette da subito tenerezza; non vuole piangersi addosso, non vuole piangere davanti agli altri e (come hai detto tu) nasconde “la polvere sotto il tappeto”, cosa che è assolutamente sbagliata. E non solo perché la gente poi scivola e cade (okay, sto scherzando) ma perché in questo modo le persone che ci sono vicine percepiscono che qualcosa non va e finiamo con il far stare male anche loro...
E poi c’è Diego. Il lettore impara a conoscerlo già da come lo descrive suo fratello. È pericolato, non propriamente uno studente modello – lui stesso è molto diverso da Michele.
Eppure il rapporto che li lega è profondo, molto. Lui è la sua “giraffa”, il suo sostegno.
Ho sempre adorato le storie con un rapporto fraterno come il loro ^^
- Morale
10/10
“Quando si è piccoli si cerca di essere tutti uguali, proprio perché nessuno vorrebbe mai sentirsi come te adesso” quanto di tutto ciò è vero?! I bambini non vogliono stare da soli, sono ingenui e quindi tendono a seguire un po’ la massa perché in questo modo (secondo loro) si assicurano tanti amici e tanto divertimento. E poi ci sono quelli come Michele... anche loro non vogliono rimanere da soli, eppure la loro indole è diversa.
Si deve accettare la diversità. Non tutti siamo uguali (e meno male!), non tutti siamo come Diego a cui basta un sorriso e una battuta per poter entrare in una conversazione, in un gruppetto di amici.
C’è che deve faticare di più, a prescindere da quanto sia bravo e intelligente.
Michele è un bambino più docile. È timido, uno scricciolo, non è atletico o bello (secondo lui), è basso e non ha la stessa forza di suo fratello.
Ed è triste pensare che alcuni bambini vengono messi in disparte per questi stupidi motivi.
Anche io ero un po’ la “sfigata” della classe, so cosa si prova a non essere “nessuno” ma anzi, a essere “quella contro cui tutti si accaniscono”, per delle ragioni stupide, poi...
Ragion per cui, ho adorato la storia ^^
- Giudizio Personale
5/5
Questa storia l’hai scritta pensando a me, dì la verità! ^^ Senza rendertene conto mi hai messo davanti agli occhi i miei anni più bui, eppure nella parte finale ho potuto fare un sospiro di sollievo.
Michele ha suo fratello a cui può raccontare ciò che gli succede, le cose brutte e i problemi che lo affliggeranno in futuro e sono felice per lui. Una bella, bellissima storia, senza ombra di dubbio ^^
29.7/30
+ 2 punti bonus*Ambientato tra i banchi di scuola
31.7