Decima classificata
“Ice soul, river flows in you” di Cris297
Stile e lessico: 3,5/5
Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati.
”Tutto ciò che più agitato e impetuoso la mente umana potesse immaginare, quello ero io.” --->
”Tutto ciò che di più agitato”.
”Non ho ricordi nitidi del giorno in cui il fato si mise a ricorrere la mia esistenza” --->
”a rincorrere”.
”Mi entrarono nei polmoni bruciandoli e nonostante i mie sforzi per uscirne fuori” --->
”i miei sforzi”.
”Ma capire chi, fu ciò che più difficile ci fosse sulla faccia di questo mondo segnato e ferito.” --->
”Ciò che di più difficile”.
”prima che i miei occhi si chiusero sul mondo, in attesa di rinascere.” --->
”prima che i miei occhi si chiudessero”.
”Passarono i mesi e nonostante gli scontri, alcuni dei quali molto duri e difficili. Battaglie in cui spesso l'anima errante del vento e del mare rischiarono di perdere la vita, ai miei primi ricordi si associarono altri dettagli e altri particolari.” ---> Il periodo è confuso e sicuramente tra “difficili” e “battaglie” occorre la virgola anziché il punto fermo.
”Fino a quel momento non avevo ben chiaro quale fosse il mio ruolo su questa mondo” --->
”su questo mondo”.
”Fu proprio quello il momento in cui mi decisi di parlare alle mie compagne di sempre di ciò che la mia mente e i miei fiumi mi avevano consegnato.” --->
”mi decisi a parlare”. La forma da te utilizzata sarebbe stata corretta se non ci fosse stato “mi”.
In generale, hai uno stile fluido e scorrevole, improntato a frasi brevi e incisive, con poche subordinate, cosicché la lettura risulta immediata e non appesantita, nonostante la lunghezza del testo. Ho apprezzato la scelta che hai fatto di non costruire i periodi ricchi di subordinate, ma di sviluppare tutto con frasi semplici, perché questo ti ha permesso di essere più immediata nella narrazione e nel presentare i fatti. Inoltre, essendo il testo narrato in prima persona, questo modo di scrivere ti ha anche consentito di rendere meglio l’idea di pensieri espressi dalla protagonista. La base di partenza, dunque, è buona, ma ci sono alcuni problemi che ti andrò a illustrare di seguito. I refusi riscontrati non sono molti e sono praticamente fisiologici in un testo lungo, mentre ho notato invece un’ampia presenza di ripetizioni, che hanno reso la lettura poco scorrevole in alcuni punti. Per quanto riguarda la punteggiatura, non sempre il suo utilizzo è puntuale e preciso, soprattutto per quanto riguarda le virgole, che spesso sono assenti laddove invece sarebbero state richieste. Per quanto riguarda strettamente lo stile, invece, esso non è omogeneo lungo tutto il testo e ho riscontrato spesso delle “cadute di stile”: lessico più ricercato (come ad esempio il desueto “difronte” in luogo di “di fronte”) si accosta a parole più comuni, di uso quotidiano, in un’alternanza che non è giustificata né dal personaggio né dalla situazione. Questa “discontinuità” stilistica ha reso la lettura poco fluida.
Per quanto riguarda le descrizioni di luoghi, situazioni, ambientazioni e personaggi, esse sono del tutto assenti: ciò che accade non viene mai contestualizzato, mai tratteggiato neppure sommariamente, cosicché tutto rimane molto astratto e per il lettore è faticoso immaginare ciò che accade e alcune volte si sente anche disorientato, perché senza riferimenti gli è impossibile figurarsi ciò che sta succedendo o dove o come. Capisco che la tua scelta era quella di presentare un testo introspettivo, un flusso di pensieri della protagonista, e che quindi ti sia parso forse innaturale che lei descrivesse luoghi e personaggi, ma in una storia è comunque necessario, proprio per aiutare il lettore a comprendere e immedesimarsi, e ancora di più lo è in una storia fantasy, dove mondo e meccaniche sono completamente inventate e non vi si ritrovano riferimenti nella realtà, pertanto chi legge ha necessità di capire in che contesto si sta muovendo. Avresti potuto adottare degli stratagemmi per fare delle brevi descrizioni di scenari, situazioni e personaggi senza abbandonare l’idea di flusso di coscienza e introspezione che volevi dare, ad esempio legando queste descrizioni alle sensazioni provate, che hanno portato la protagonista a ricordare quel dato particolare. Ti sei totalmente concentrata sull’interiorità della protagonista, senza dare alcun tipo di riferimento per il resto, e questo ha reso la lettura molto criptica.
Uso dei prompt: 7/10
I prompt da te scelti sono lacrima, impetuoso, annegare. In generale, hai fatto un buon uso di tutti e tre i prompt che hai deciso d’inserire nella tua storia.
Per quanto riguarda la lacrima, essa è sicuramente il prompt meno incisivo dei tre. La protagonista, infatti, piange quando l’anima errante del vento viene uccisa la prima volta e il suo pianto si tramuta in pioggia, coerentemente con la sua natura. Questa è sicuramente un’immagine molto evocativa e che ben si accorda con la protagonista, tuttavia non ha un vero ruolo di rilevanza all’interno dell’intera vicenda e non è un concetto che poi viene ripreso anche altrove, pertanto rimane piuttosto sullo sfondo e poco sviluppato rispetto a tutto il resto.
Per quanto riguarda impetuoso, hai usato bene questo prompt per descrivere come la protagonista si sente e come vive il suo dolore per la morte ciclica dell’anima errante del vento. Hai reso molto bene l’idea di quanto tumultuoso sia il suo animo e quanto sia distante dalla pace e dalla quiete. Il concetto è ripreso indirettamente lungo tutta la storia, dove la protagonista è tormentata e cambia spesso atteggiamento e umore. Ne hai quindi fatto un buon uso, anche se avrei preferito vedere il concetto maggiormente sviluppato, con più attenzione su questo dissidio interiore, su questa lotta interna e su questo tumulto emozionale. La protagonista si trova a provare sensazioni forti, contrastanti in varie fasi della sua vita, ma non in contemporanea: infatti, in ogni momento si concentra a descrivere l’emozione prevalente, e in tal senso il concetto di impetuoso si perde un po’.
Per quanto riguarda annegare, hai fatto davvero un ottimo utilizzo di questo prompt che è sicuramente quello più centrale dei tre. Hai reso bene la sensazione di soffocare della protagonista, di annegare nelle tenebre nelle quali è più e più volte caduta: tenebre di diversa natura e che sono sopraggiunte per differenti motivi, ma che hanno avuto tutte lo stesso risultato di sopraffarla, di farle smarrire la via. Tenebre in cui lei non si è mai sentita in pace, ma in gabbia, stretta, stritolata e soffocata. Hai quindi reso davvero molto bene il concetto di annegare. Complimenti!
Caratterizzazione personaggi: 6/10
Il personaggio principale della tua storia è l’anima errante dell’acqua, attraverso i cui occhi viene narrata tutta la vicenda, sotto forma di ricordi degli eventi della sua vita che l’hanno condotta a essere ciò che è attualmente, ovvero l’autentica sé. Indubbiamente, hai caratterizzato molto bene questo personaggio, non tralasciando d’indagare nessuno degli aspetti della sua personalità e concentrandoti molto sullo sviluppo e sull’evoluzione, sulla sua crescita, formazione e consapevolizzazione. Quest’anima errante ha attraversato una vita difficile, che è iniziata con il ripudio e la non accettazione da parte degli abitanti del suo villaggio, con l’esilio e la solitudine. La scoperta di altre anime erranti ha poi cambiato la sua esistenza, tirandola fuori da quelle tenebre nelle quali era scivolata e avvicinandola ancora di più a se stessa, in un viaggio che però è solo all’inizio, date tutte le insidie che l’anima errante incontra lungo il suo cammino, le perdite che deve affrontare, il ciclo di dolore che la portano di nuovo a cadere nel baratro. Quella che ci viene presentata è un’anima fragile, preda degli eventi, ma che pian piano impara ad acquistare consapevolezza di sé, del mondo che la circonda, di ciò che accade e dei suoi poteri. L’esperienza accresce la sua conoscenza e, dato che, come si suol dire, l’acqua conserva la memoria, ella ha sempre tutti i ricordi delle sue vite precedenti, di ciò che è accaduto prima, e questo le dà una conoscenza più esatta di quella delle sue sorelle, consentendole di spezzare il ciclo del quale sono preda e di poter infine trovare se stessa, la sua vera natura e abbracciarla. Hai indagato benissimo l’interiorità di questo personaggio, il tumulto di sensazioni ed emozioni che ha provato nell’arco della sua esistenza. Il suo è un viaggio interiore, compiuto con fatica, sacrificio e dolore, che l’ha portata a cambiare forma, modellarsi e plasmarsi, proprio come l’acqua, e a trovare infine la sua vera identità. Con questo personaggio hai fatto davvero un ottimo lavoro.
Il punteggio nella voce non è pieno perché la caratterizzazione della protagonista è l’unica che è presente: nessun altro personaggio, neppure quelli importanti come l’anima errante dell’aria, viene delineato o maggiormente approfondito. Inoltre, c’è una totale assenza d’interazioni tra i personaggi: in alcuni punti, descrivi sbrigativamente le reazioni delle altre anime erranti alle situazioni, o cosa la protagonista ha detto loro, ma questi scambi non vengono sviluppati, cosicché per il lettore è difficile immaginarli o immedesimarsi. Questo in particolare si riscontra con l’anima errante dell’aria, il cui rapporto con l’anima errante dell’acqua non viene trattato: intuiamo da ciò che dice la protagonista che lei è innamorata dell’anima errante dell’aria, e che probabilmente questa ricambia, ma non sappiamo nulla di come i due si siano avvicinati in tal senso, che cosa abbia fatto scaturire certi sentimenti, perché si siano avvicinati tanto. Non si sa nulla della natura del loro amore, né della sua intensità, e per questo non ci si riesce a immedesimare nella disperazione della protagonista quando l’anima errante dell’aria muore, né nella sua tenacia nel volerla salvare ogni volta. Non si riesce a essere partecipi del loro amore, perché non viene mostrato. Ciò è vero anche per altre situazioni simili della tua storia, come la scoperta del tradimento da parte dell’anima errante del metallo: come si è sentita la protagonista? Le ha chiesto spiegazioni? Era legata a lei in modo particolare? Di questo non sappiamo nulla, così come non si sa nulla di cosa emotivamente significhi per lei combattere contro il nemico: ci viene sempre presentato come un dato di fatto, come qualcosa che sembra non tangerla più di tanto e per questo non se ne rimane coinvolti. In generale, molti aspetti importanti sono stati lasciati in ombra e non sviluppati e questo ha creato un certo distacco dalla vicenda da parte del lettore.
Originalità e trama: 6/10
La tua storia si presenta come un flusso di pensieri da parte della protagonista, un fiume di ricordi che scorre e che ci racconta delle sue peripezie passate. In generale, la tua trama presenta un buon contenuto a livello di storia e avvenimenti, ma purtroppo il modo in cui è stata strutturata, per via di alcuni aspetti che ho già trattato, l’ha resa caotica e difficile da comprendere. Il mancato approfondimento degli avvenimenti fa sì che questi si susseguano velocemente e spesso in maniera confusa, diventando difficili da seguire. Gli scenari e le situazioni cambiano repentinamente, lasciando il lettore confuso e disorientato, anche per il fatto che è difficile comprendere il contesto, perché questo non viene descritto. La sensazione è quella di personaggi che si muovono in uno spazio vuoto, che l’immaginazione del lettore non riesce a riempire, per mancanza di elementi e dettagli per farlo. Dove vivono queste anime erranti? Dove si allenano? Dove combattono? Che aspetto hanno? Che aspetto hanno i loro nemici? Tutti piccoli dettagli, questi, che aiutano chi legge a entrare nel tuo mondo e a muovervisi agevolmente, ma che in questa storia sono mancati. Inoltre, come ti dicevo anche nella voce “stile e lessico” in un fantasy è di fondamentale importanza dare delle coordinate riguardo il mondo che hai creato e nel quale hai voluto calare i personaggi: il tuo è ricostruibile sommariamente attraverso ciò che la protagonista dice, ma alcuni aspetti anche importanti rimangono insoluti e vaghi: è il caso del meccanismo dei mondi paralleli (come funzionano? Ci sono più realtà che coesistono o i mondi si susseguono uno dopo l’altro?), oppure dei nemici contro cui le anime erranti combattono (come sono organizzati? Agiscono sotto gli ordini di qualcuno, oppure si muovo caoticamente e autonomamente, preda di un qualche istinto?), e soprattutto non comprendiamo perché l’anima errante del metallo abbia deciso di tradire le sue sorelle, né cosa s’intende esattamente parlando del ciclo che si è innescato (l’anima errante del vento muore sempre perché fanno in modo che sia così? O si è entrati in un loop vero e proprio, in cui le cose si ripetono sempre identiche a se stesse, ricominciando da capo ogni volta?)
La tua storia presenta dei caratteri di originalità e degli spunti davvero molto interessanti che la renderebbero intrigante se adeguatamente sviluppati. Sono presenti dei cliché, ma sono affiancati a tematiche per nulla scontate nel genere. La base della storia, dunque, è davvero molto buona e c’è tutto il materiale per creare una bella storia. L’impressione è stata quella di aver voluto mettere tanta carne al fuoco, troppa per una one-shot, col risultato che, per dire tutto, non ti sei concentrata davvero su nulla. L’ideale sarebbe stato selezionare alcuni eventi fondamentali, e approfondire quelli, tagliando ciò che invece non era necessario dire e accorciando alcune parti introspettive. Certamente, il contenuto di questa one-shot sarebbe stato meno sacrificato in una storia a più capitoli, dove avresti avuto tutto lo spazio per sviluppare adeguatamente ogni aspetto e dare a tutto il giusto spazio.
Gradimento personale: 5,5/10
Il fantasy è il mio genere letterario preferito, quindi sono molto critica quando si tratta di storie di questo genere. Come detto in precedenza, il materiale di base del tuo racconto mi è piaciuto: anche se preferisco il dark e il grimdark fantasy all’high fantasy, ho trovato molto interessante la base della tua storia, così come la situazione che hai creato. Hai ideato un buon mondo, con ottimi spunti per creare una storia intrigante e coinvolgente. Tuttavia, per i motivi che ti ho spiegato sopra e che non riprendo qui per non essere pleonastica, non sono riuscita ad apprezzare totalmente il racconto, per via degli eventi per la maggior parte vaghi e descritti in maniera frettolosa, e per l’assenza d’interazioni, che mi ha impedito di sentirmi coinvolta negli avvenimenti o di provare empatia per ciò che accadeva. Torno a ribadire che la tua storia ha un’ottima base, che varrebbe davvero la pena ampliare e sviluppare. Spero che questa valutazione non ti abbia offesa, perché non era davvero mia intenzione farlo: quelli che ho espresso rimangono solo la mia opinione, per quanto ho comunque cercato di essere il più oggettiva possibile, e dei consigli che mi auguro possano esserti utili in qualche modo.
Punteggio totale: 28/45