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La prima volta non si scorda mai

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2019 14:02
Autore
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07/09/2019 15:43
 
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Ciao, purtroppo l'idea che avevo all'inizio non si è rivelata essere così fattibile e decente come speravo perciò mi devo (a malincuore) ritirare.
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Post: 1.165
Giudice*****
07/09/2019 18:09
 
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Iamamorgenstern, 07/09/2019 15.43:

Ciao, purtroppo l'idea che avevo all'inizio non si è rivelata essere così fattibile e decente come speravo perciò mi devo (a malincuore) ritirare.

Ciao!
Non ti preoccupare, grazie per avermi avvisata.
Alla prossima!
10/09/2019 19:08
 
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Consegna!
Eccomi!

Nickname sul forum e su EFP: koan_abyss19; koan_abyss
Titolo: Distracting memories
Introduzione:
Una raccolta di frammenti della vita di Severus Piton e del suo rapporto con sua madre, Eileen Prince.
Severus aveva solo cinque anni, ma era deciso a compiere la sua prima vera magia: qualcosa di spettacolare, magari, che possibilmente non lo mettesse nei guai. Ma a cinque anni è facile lasciarsi distrare dai ricordi, anche quando si è alle prese con un compito grandioso e importante come fare una magia che possa piacere alla propria madre.
Genere: generale
Note: Trattandosi di una raccolta, il titolo è diverso, questo è il titolo del primo capitolo (la storia che partecipa al contest)
Contesto: Dai Fondatori alla I Guerra
Rating: verde


www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3859312&i=1

Spero sia tutto in ordine anche con la mail:)
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Post: 1.165
Giudice*****
10/09/2019 22:10
 
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Re: Consegna!
koan_abyss19, 10/09/2019 19.08:

Eccomi!

Nickname sul forum e su EFP: koan_abyss19; koan_abyss
Titolo: Distracting memories
Introduzione:
Una raccolta di frammenti della vita di Severus Piton e del suo rapporto con sua madre, Eileen Prince.
Severus aveva solo cinque anni, ma era deciso a compiere la sua prima vera magia: qualcosa di spettacolare, magari, che possibilmente non lo mettesse nei guai. Ma a cinque anni è facile lasciarsi distrare dai ricordi, anche quando si è alle prese con un compito grandioso e importante come fare una magia che possa piacere alla propria madre.
Genere: generale
Note: Trattandosi di una raccolta, il titolo è diverso, questo è il titolo del primo capitolo (la storia che partecipa al contest)
Contesto: Dai Fondatori alla I Guerra
Rating: verde


www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3859312&i=1

Spero sia tutto in ordine anche con la mail:)

È tutto in ordine ;)
Sono molto contenta che tu sia riuscita a partecipare, inserisco subito nel bando il link alla tua storia!
11/09/2019 13:12
 
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Ecco anche la mia storia!
efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3859423&i=1

Nickname sul forum e su EFP: Detective(efp) [sul forum], Detective [su Efp]

Titolo: Un compleanno veramente magico

Introduzione: "É l'undicesimo compleanno di Hermione e quest'anno l'aspetta una sorpresa veramente speciale! Tutto inizia con un barbagianni bianco fuori dalla finestra..."

Genere/i: Avventura, Commedia, Slice of life

Note: nessuna

Contesto: Infanzia di Harry, Primi anni a Hogwarts/Libri 1-4

Rating: verde

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Post: 1.165
Giudice*****
11/09/2019 13:58
 
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Detective(efp), 11/09/2019 13.12:

Ecco anche la mia storia!
efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3859423&i=1

Nickname sul forum e su EFP: Detective(efp) [sul forum], Detective [su Efp]

Titolo: Un compleanno veramente magico

Introduzione: "É l'undicesimo compleanno di Hermione e quest'anno l'aspetta una sorpresa veramente speciale! Tutto inizia con un barbagianni bianco fuori dalla finestra..."

Genere/i: Avventura, Commedia, Slice of life

Note: nessuna

Contesto: Infanzia di Harry, Primi anni a Hogwarts/Libri 1-4

Rating: verde


Perfetto, stasera appena torno a casa aggiungo anche il tuo link al bando :)

E, con la consegna della quarta storia, possiamo considerare il contest ufficialmente valido! 💜
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Post: 1.070
Giudice****
11/09/2019 15:25
 
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Jess, sai che io amo consegnare all’ultimo momento... volevo solo assicurarti che sto ultimando la storia e che spero di consegnare sabato al massimo.🙈
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Post: 1.165
Giudice*****
11/09/2019 16:39
 
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inzaghina.EFP, 11/09/2019 15.25:

Jess, sai che io amo consegnare all’ultimo momento... volevo solo assicurarti che sto ultimando la storia e che spero di consegnare sabato al massimo.🙈

Tranquilla, per me puoi consegnare anche all'ultimo secondo (anzi, considerando che quasi certamente passerò dall'amministrazione per far spostare la discussione solo lunedì, non sarò fiscalissima sulla mezzanotte del 15, ecco 😊).
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Post: 890
Giudice*****
14/09/2019 11:32
 
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Re:

E, con la consegna della quarta storia, possiamo considerare il contest ufficialmente valido! 💜



😀😀





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Post: 1.165
Giudice*****
15/09/2019 22:34
 
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Passo soltanto a ricordare che il contest è in scadenza.
Io questa sera non sarò a casa, quindi non potrò occuparmi di eventuali consegne e ritiri, né di contattare l'amministrazione per far spostare il contest fra gli scaduti.
Me ne occuperò domani mattina (spero presto), quindi eventualmente posso accettare qualche consegna o ritiro in extremis questa notte.
Se invece voleste chiedere all'ultimo una proroga, su questo mi sentirei di essere fiscale e accettare la richiesta fino alle 23.59 per correttezza nei confronti di chi ha già consegnato nei tempi stabiliti: avendo già valutato le storie sino ad ora consegnate, mi dispiacerebbe ritardare troppo il momento della consegna dei risultati, quindi su questo mi sento di essere più fiscale.
Scusate lo sproloquio, e buon lavoro!
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Post: 1.070
Giudice****
15/09/2019 22:58
 
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Eccomi qui!
Ti ho mandato l'email poco fa, fammi sapere se l'hai ricevuta o se devo inviartela di nuovo.

Nickname sul forum e su EFP: inzaghina / inzaghina.EFP
Titolo: Dogmi di famiglia
Introduzione: Le estati alla Tana sono sinonimo di divertimento, sfide a Quidditch tra cugini, nottate che sembrano infinite passate a ridere e, soprattutto, di rapporti destinati ad andare oltre alla semplice parentela. Ad otto anni, James Sirius Potter comprenderà che le parole hanno un peso e che, con cugine come le sue, è meglio pensarci due volte prima di lasciarsi andare a commenti avventati.
Genere/i: Commedia, Generale
Note: Presenti in fondo alla storia
Contesto: Dopo la II Guerra Magica / Pace
Rating: Verde
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Post: 1.165
Giudice*****
15/09/2019 23:14
 
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inzaghina.EFP, 15/09/2019 22.58:

Eccomi qui!
Ti ho mandato l'email poco fa, fammi sapere se l'hai ricevuta o se devo inviartela di nuovo.

Nickname sul forum e su EFP: inzaghina / inzaghina.EFP
Titolo: Dogmi di famiglia
Introduzione: Le estati alla Tana sono sinonimo di divertimento, sfide a Quidditch tra cugini, nottate che sembrano infinite passate a ridere e, soprattutto, di rapporti destinati ad andare oltre alla semplice parentela. Ad otto anni, James Sirius Potter comprenderà che le parole hanno un peso e che, con cugine come le sue, è meglio pensarci due volte prima di lasciarsi andare a commenti avventati.
Genere/i: Commedia, Generale
Note: Presenti in fondo alla storia
Contesto: Dopo la II Guerra Magica / Pace
Rating: Verde

Tutto è arrivato e tutto è in ordine! 🤩
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Post: 1.070
Giudice****
15/09/2019 23:49
 
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blackjessamine, 15/09/2019 23.14:

Tutto è arrivato e tutto è in ordine! 🤩

Ottimo!!☺
Come mio solito ci metto più tempo a scegliere un titolo che a scrivere una storia...
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Post: 1.165
Giudice*****
16/09/2019 08:49
 
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Cari partecipanti, il contest è ufficialmente scaduto.
Innanzitutto, vi ringrazio per avermi dato la possibilità di leggere e valutare le vostre storie: è sempre un piacere per me mettermi in gioco nei panni di giudice, e spero sarà lo stesso per voi nel confrontarvi con le mie opinioni.

Le storie in gara sono solamente cinque, di cui quattro già valutate, dunque sono piuttosto ottimista sui tempi di consegna dei risultati: non voglio fare promesse che poi potrei non mantenere, ma spero entro una decina di giorni di farvi avere tutto.
In ogni caso, sia che riesca a fare più in fretta, sia che abbia bisogno di un po' più di tempo, vi terrò aggiornati. Salvo catastrofi imprevedibili, ad ogni modo, sono quasi certa di riuscire a restare abbondantemente entro il mese a mia disposizione (sperando di non tirarsela XD).

Grazie di nuovo, e a presto!
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Post: 890
Giudice*****
16/09/2019 17:45
 
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Ottimo, grazie jess! 😁



16/09/2019 19:36
 
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Grazie a te e buon lavoro!!
A presto(sempre sperando di non tirarselaXD)!
OFFLINE
Post: 1.070
Giudice****
17/09/2019 11:46
 
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Grazie a te e buon lavoro!
Se non dovessi rispondere subito, ti anticipo che sarò in ferie dal 21 settembre al 6 ottobre... ma ogni tanto riuscirò ad avere accesso ad internet.
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Post: 465
18/09/2019 23:14
 
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Grazie 😀
Buon lavoro 😉
OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
21/09/2019 12:19
 
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Ragazzi, le valutazioni sono ultimate: devo solo dare un'ultima controllata a tutto e rifare per l'ennesima volta i conti, ché pure con la calcolatrice alla mano riesco a fare disastri, ma sono piuttosto ottimista: fra oggi e domani dovrei riuscire a farvi avere tutto.
Essendo le storie meno di sei, nel bando del concorso mi ero riservata di assegnare soltanto una recensione premio al primo classificato: tuttavia, siccome leggere mi piace, e so chei nei prossimi mesi dovrei avere abbastanza tempo, se siete d'accordo ridimensionerei la classifica in questo modo:

1° CLASSIFICATO: 2 recensioni premio
2° CLASSIFICATO: 1 recensione premio
3° CLASSIFICATO: 1 recensione premio

Vi ricordo inoltre che, di norma, io lascio comunque a tutti i partecipanti il testo della valutazione come recensione alla storia.

A presto!
OFFLINE
Post: 890
Giudice*****
21/09/2019 13:40
 
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Fantastica jess!

Certo che sono d'accordo, anzi grazie per averci fatto questa concessione 😊

A presto!



OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
21/09/2019 23:49
 
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Come promesso, eccomi qui a consegnarvi i risultati.
Innanzitutto, ci tengo a ringraziarvi ancora una volta per aver partecipato: è sempre un piacere per me poter leggere le vostre storie.
Poi, come sempre, ci tengo a sottolineare che, per quanto io mi sia impegnata per cercare di scrivere un giudizio quanto più accurato e oggettivo possibile, quello che troverete nelle valutazioni altro non è che il mio parere personale: questi concorsi sono una bellissima occasione per avviare un confronto mirato, ma si tratta di un contesto amatoriale, e le mie opinioni valgono, chiaramente, quello che valgono: ho cercato di essere precisa e obiettiva, ma il mio è pur sempre il parere filtrato dalla formazione, dalle preferenze, dalle letture e dalla personalità di una persona scrive molto e legge ancor di più, ma lo fa soltanto per puro piacere personale, non avendo alcuna professionalità in questo campo.
Ho cercato, anche qualora avessi esposto un parere critico, di esprimermi in maniera rispettosa e soprattutto costruttiva: l'ultima cosa che voglio è ferire qualcuno. Nel caso lo avessi comunque fatto, vi chiedo umilmente perdono.
Per qualsiasi dubbio, contestazione, chiarimento, resto ovviamente a vostra disposizione.
Vi ricordo, inoltre, che ogni storia è stata valutata in sé e per sé, senza essere messa in relazione con le altre (ecco perché è possibile che ci siano delle posizioni a parimerito).

Vi chiedo la cortesia, per non rischiare di perdermi alcun vostro intervento, di aspettare a rispondere fino a quando non avrò pubblicato il post con il riepilogo della classifica e lo schema con le recensioni peremio (e invito i vincitori, qualora ne avessero voglia, di indicarmi le proprie preferenze sulle storie da recensire, ricordando che non recensisco long, e preferirei restare nel fandom di Harry Potter - ma, come sempre, sono aperta al dialogo per trovare un accordo).

Grazie di nuovo!
OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
21/09/2019 23:54
 
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4°CLASSIFICATO: DETECTIVE(EFP) - Un compleanno veramente magico



STILE E LESSICO: 6.5/10
Devo ammettere che, per quanto riguarda questo paragrafo, ho qualche perplessità. In linea generale, quando una storia ha come protagonista un bambino, e il punto di vista del bambino viene a coincidere con la voce narrante, trovo piuttosto coerente che lo stile sia piuttosto semplice, la costruzione delle frasi lineare e il registro linguistico medio-basso. Mi capita poi, per lavoro, di leggere spesso romanzi pensati per i più piccoli, quindi non faccio fatica a godermi una lettura più semplice e lineare, anzi, quando questa linearità è accompagnata da una cura e una ricerca tali da far capire che si tratta di una scelta consapevole, lo apprezzo moltissimo.
In questo caso, però, ho trovato la semplicità un po’ eccessiva.
Prima di scendere nei dettagli e spiegarti meglio che cosa non mi ha convinta, però, ci tengo a sottolineare che alcuni passaggi secondo me sono molto brillanti: quando ti lasci un po’ più andare, mostrando parte della tua personalità, riesci a rendere delle immagini molto interessanti e, a mio parere, significative: il passaggio in cui descrivi l’emozione di Hermione come le bollicine di una limonata troppo frizzante, ad esempio, secondo me funziona molto bene, è fresco e originale e dà, pur nella semplicità, un’impronta personale al tuo testo.
La maggior parte degli altri momenti, infatti, a me sono sembrati un po’ impersonali: ho trovato la tua narrazione un po’ povera, tanto semplice da apparire spoglia e, in un certo senso, poco rifinita. Sono diversi i passaggi in cui utilizzi termini fin troppo semplici, quasi generici, e questo, secondo me, fa perdere molto brio alla narrazione. Proprio all’inizio, ad esempio, parli di una villetta a schiera in una città del Regno Unito: è vero che non sappiamo quale sia la provenienza della famiglia di Hermione, ma nominare “una città” senza specificare quale sia è un po’ strano, tanto più che non ha la minima importanza per la tua storia, e senza parlare in generale di alcuna città tutto avrebbe funzionato allo stesso modo.
Ho trovato, poi, diversi passaggi imprecisi, refusi o momenti confusi: è davvero un peccato che ce ne siano così tanti, perché rendono davvero complicato mantenere l’attenzione sulla trama della tua storia e, soprattutto, si ha l’impressione di leggere qualcosa di molto frettoloso e approssimativo, qualcosa a cui non è stata dedicata troppa attenzione. Ovviamente non voglio dire che sia così, ma ti consiglio davvero di cercare di fare un po’ più attenzione a questi dettagli, perché le potenzialità per scrivere qualcosa di più incisivo, secondo me, ci sono.
Ti riporto di seguito quelle che mi soni sembrate le imprecisioni più evidenti, sperando di esserti utile e di spiegarti il motivo di questo punteggio.
“In realtà sì che aveva a che fare con qualcosa di magico” questa frase è piuttosto confusa: non si capisce quale sia il soggetto; probabilmente intendevi che il motivo per cui era ancora sveglia aveva a che fare con qualcosa di magico, ma nella frase precedente parli delle avventure di Dorothy che non la tengono sveglia, quindi l’effetto finale è un po’ abbozzato.
Il passaggio in cui spieghi la composizione della torta risulta un po’ pesante, con tutto quel ripetere “come quello della principessa”, a maggior ragione perché poi si tratta di qualcosa che non ha nemmeno rilevanza per la trama.
“Avevano fatto colazione tutti insieme e poi era ora di aprire i regali!” qui secondo me sarebbe stato meglio scrivere “e poi era arrivato il momento di aprire i regali”.
In generale, poi, ho trovato un po’ esagerato l’uso dei punti esclamativi: so che era un modo per cercare di sottolineare lo stupore di Hermione, ma è un metodo che, a lungo andare, appiattisce molto la narrazione, suggerendo al lettore uno stato d’animo che non è mostrato per davvero.
Ci sono alcuni refusi, come “pastelli per colorate”, poi manca la e “le sue amiche”, “la finestra della cugina” e “ma anzi che”, “vice preside” (che ripeti staccato più volte),“un escursione”.
Infine, a metà storia il libro “Il meraviglioso mago di Oz” si trasforma ne“L’incredibile mago di Oz”.
Sono tanti elementi magari non poi tanto gravi, ma che, sommati assieme, danno davvero l’impressione di una scrittura un po’ frettolosa e poco curata, e questo è davvero un peccato.


SVILUPPO DEL TEMA DEL BANDO 7/10
In questo caso, come ho detto anche a un’altra partecipante, credo sia importante sottolineare che questo parametro non è un giudizio universale sul valore della storia, ma è legato soltanto al singolo momento del contest.
Leggendo questa storia, ho avuto un po’ l’impressione che il punto centrale del tuo racconto fosse l’undicesimo compleanno di Hermione. Il suo undicesimo compleanno, e l’arrivo della lettera per Hogwarts. Il che, ovviamente, ha a che fare con la presa di coscienza della capacità di fare magie, ma in maniera un po’ marginale.
Tu hai parlato anche delle prime magie di Hermione, ma lo hai fatto, a mio parere, in maniera un po’ marginale, senza metterle davvero al centro della tua narrazione.
È come se, sul finale, tu abbia voluto sì inserire quanto richiesto, ma senza tematizzarlo più di tanto, senza problematizzarlo, affrontandolo solo di passaggio.
In generale (e di questo di parlerò anche nel prossimo parametro), mi è sembrato che Hermione accettasse con fin troppa semplicità ogni cosa, pure sconvolgente, che le accade in questa storia. Arriva una lettera che parla di una scuola di magia, e sembra quasi che i personaggi non abbiano alcuna reazione, la verità è accettata senza alcuna riflessione, senza resistenza, senza cercare di ripercorrere l’infanzia di Hermione. Alla fine, quando lei prova a ripensare a quei momenti del suo passato in cui sembrava che la fortuna l’avesse assistita, mi sarei aspettata di trovarmi davanti a una carrellata di esempi un po’ più significativi, esempi che avrebbero potuto turbare una mente come quella di Hermione, e invece parli solo di un singolo episodio, peraltro molto marginale e poco significativo (anche se ho apprezzato il richiamo al talento di Hermione per accendere fuochi magici).
Mi è piaciuto molto il fatto che tu abbia inserito un momento in cui è Hermione a cercare di compiere volontariamente una magia, ma sono rimasta un po’ delusa dalla magia vera e propria: avviene, ma solo in fondo in fondo, e secondo me avresti potuto giocare un po’ meglio questa carta. Insomma, mi è sembrata un po’ forzata la situazione di “pericolo” che ha spinto Hermione a spegnere magicamente la luce: è carina come idea, ma un po’ debole, ecco.
Mi sarebbe piaciuto vedere più tematizzata questa magia, vedere qualcosa di più del suo passato, scavare più in profondità, ecco.

IC E INTROSPEZIONE: 7/10
Anche qui, seppur in un certo senso secondo aspetti un po’ diversi, ho avuto l’impressione di una caratterizzazione un po’ frettolosa dei tuoi personaggi.
Non è mai facile far emergere in maniera corretta la parte “bambina” di un personaggio che conosciamo bene, questo lo so, ma la Hermione che conosciamo all’inizio della “Pietra Filosofale” non è troppo più grande (e dunque troppo diversa) dalla Hermione della tua storia.
Eppure, a parte qualche caratteristica che però appare un po’ “esterna”, non tematizzata e non veramente approfondita, faccio un po’ fatica a mettere a fuoco Hermione.
Certo, c’è già la sua passione per i libri (e trovo che i libri che le hai messo in mano siano perfetti per lei), e mi è piaciuta moltissimo l’eccitazione ingenua e adatta a una bambina per l’arrivo del giorno del suo compleanno, ma oltre a questo, trovo che proseguendo con la storia la sua caratterizzazione si sia un po’ persa. O meglio, si è persa la sua introspezione, perché tutto ciò che le accade dopo sembrerebbe non riuscire a scalfirla, a non avere alcun effetto su di lei. Hermione, nei libri, già da ragazzina è presentata come una bambina sveglissima, molto intelligente, una grandissima osservatrice, ma anche molto razionale e un po’ “chiusa” su quanto non ha una spiegazione evidente (come ad esempio la sua avversione nei confronti della divinazione), dunque mi pare improbabile sia che non abbia mai avuto alcun sentore che quei “colpi di fortuna” avessero qualcosa di strano, sia che, soprattutto, una semplice lettera che potrebbe appunto tranquillamente essere uno scherzo riesca a convincerla che lei è una strega. In realtà, infatti, la Rowling su Pottermore ha scritto che la lettera di Hogwarts, per i Nati Babbani, è solitamente accompagnata da un funzionario del Ministero che possa spiegare di persona la situazione, perché francamente sarebbe molto difficile credere a una lettera del genere, almeno non con questa facilità.
Ho trovato anche un po’ infantile il ragionamento di Hermione sulla strega cattiva nel mago di Oz e sulla sua bontà.
Ammetto poi che (ma questo è un dettaglio) faccio un po’ fatica a immaginarmi la ragazzina saccente, altezzosa, rigida e piena di sé circondata da tante amiche che le fanno regali come un album di loro foto: non so, ho sempre pensato che Harry e Ron fossero i primi veri amici di Hermione, ecco.
I suoi genitori, invece, mi sono piaciuti, in linea di massima: si vede che sono genitori molto presenti e che amano la figlia, ma mi pare che, anche loro, abbiano accolto l’arrivo della lettera con fin troppa facilità. Non si sono preoccupati, sembrano non aver riflettuto sulla cosa… e questo da un lato ci sta, perché compaiono solamente in maniera molto marginale, ma al tempo stesso mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa, anche solo un dettaglio, che desse più profondità anche a loro.
Infine, ammetto che l’idea che qualcuno possa trovare la McGrannitt, anche se in lettera, gentile mi ha fatto sorridere, ma questo è veramente solo un dettaglio senza importanza.
In generale, ti consiglierei di cercare di approfondire un po’ di più i pensieri, le motivazioni, le reazioni dei personaggi, per cercare di renderli più vivi, più interessanti e tridimensionali, perché così la tua storia mi pare restare un po’ sulla superfici.

ORIGINALITA’ E STRUTTURA DELLA TRAMA: 7/10
La tua trama ha una struttura piuttosto semplice, che, a mio parere, ben si adatta a un tipo di storia tutto sommato lineare e non complessa.
Mi piace molto il fatto che, in un certo senso, la tua storia abbia una struttura che potremmo definire circolare: la storia si apre con Hermione, eccitata, la sera del suo compleanno, e poi, lentamente, disvela i motivi della sua eccitazione, ripercorrendo la giornata appena trascorsa, salvo poi ritornare alla stessa sera, dando un ulteriore sviluppo alla vicenda. È un piccolo guizzo che, a mio parere, aiuta a dare un po’ di colore a una storia che, tutto sommato, ricalca una tematica non del tutto inedita.
L’arrivo della lettera di Hogwarts, infatti, non è un argomento fra i più originali: quello che però importa di più, secondo me, non è tanto ciò di cui si parla, ma come si parla di un determinato argomento.
Devo ammettere che mi sarebbe piaciuto trovare qualche elemento più originale, più personale, nella tua versione dell’arrivo della lettera di Hermione: quando si comincia a capire quale sia la direzione della storia (e lo si capisce già dall’introduzione), si può già immaginare tutto quello che si troverà nella storia. Una lettera, una rivelazione, e la presa di coscienza di appartenere ad un altro mondo. Non ci sono particolari guizzi, non ci sono elementi imprevedibili o sorprendenti… insomma, mi sarebbe piaciuto trovare qualcosa di più personale, in questa storia.
Ammetto di essere forse rimasta un po’ delusa dal genere “avventura”, con cui hai etichettato la tua storia, senza che di avventura ce ne fosse poi molta. E, dall’altro lato, non ho trovato nemmeno una grandissima introspezione a fare da contraltare a tutto ciò, un’introspezione che avrebbe potuto essere l’ago della bilancia della storia, capace di caratterizzarla in maniera univoca.

TITOLO E INTRODUZIONE: 4/5
So che spesso si consiglia di non scegliere un titolo troppo lungo, per riuscire ad attirare meglio l’attenzione del lettore. Ecco, il tuo titolo forse è un po’ lungo, ma a me, sinceramente, piace molto. È chiaramente molto esplicativo, estremamente legato al contenuto della storia, e anticipa il giusto di quello che andrai a raccontare. Forse, ecco, non trattandosi di una trama con particolari colpi di scena inaspettati per il lettore (sappiamo tutti, anche se non l’abbiamo mai letto direttamente, cosa accade all’undicesimo compleanno di Hermione), avrei preferito che tu mantenessi un tocco di mistero in più: con un titolo tanto esplicito e “parlante”, si rischia di immaginare fin troppo, prima di iniziare la lettura, salvo poi non trovare nella storia niente di nuovo rispetto a quanto prefigurato. Ma si tratta in ogni caso di un titolo appropriato e, a mio parere, molto carino.
Lo stesso di può dire per l’introduzione: è molto breve e sintetica, è lineare e diretta, ma racconta il giusto, ponendo subito il lettore nell’ordine di idee di quel che sarà l’argomento della storia. Di nuovo, forse sarebbe stato un po’ più interessante leggere di qualcosa che giocasse un po’ di più con le aspettative del lettore, ma anche così direi che la tua introduzione serve benissimo al suo scopo.

GRADIMENTO PERSONALE: 3/5
La storia, in generale, non mi ha del tutto convinta: ho avuto l’impressione (sicuramente errata, ma questo è quello che ho pensato leggendo) che si trattasse di una storia scritta un po’ di corsa, senza una particolare attenzione. È davvero un peccato, perché i semi per scrivere qualcosa di più incisivo, a mio parere, c’erano tutti: alcuni passaggi, alcune immagini particolari e brillanti mi sono piaciute molto, quindi, se vorrai accettare il mio consiglio, io fossi in te proverei a concentrarmi un po’ di più non solo sugli eventi puri e semplici, ma anche sul modo in cui li racconti. Non è necessario per forza scegliere uno stile complesso e articolato, ma anche una prosa semplice, de arricchita da passaggi acuti e immagini vivide, espressive (come, ripeto, la limonata frizzante, che nella tua storia è stata a mio parere una metafora perfetta) può ritrovarsi a essere estremamente efficace nel raccontare anche l’evento più semplice.
Spero davvero di essere riuscita a spiegare le mie ragioni (che, lo ripeterò sempre, sono comunque frutto della mia personale esperienza e formazione, non hanno alcun fondamento professionale e hanno valore solo in quanto opinione personale), e, soprattutto, spero di non averti offesa o mortificata in alcun modo, perché non era assolutamente nelle mie intenzioni.

TOTALE: 34.5/55

OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
22/09/2019 00:01
 
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3° CLASSIFICATO: INZAGHINA.EFP -Dogmi di famiglia

STILE E LESSICO: 8.5/10
Ho trovato la tua storia molto ben tratteggiata: la prosa non è mai troppo complessa, ma si adatta a mio parere molto bene alla vicenda raccontata, che vede come protagonisti sostanzialmente dei bambini.
La narrazione è semplice, ha un ritmo molto dolce e tranquillo, che accompagna il lettore trasportandolo senza troppi scossoni attraverso la storia.
Hai, secondo me, fatto una scelta molto interessante: non è mai facile far muovere così tanti personaggi in un racconto tutto sommato abbastanza breve, e soprattutto non è facile farlo quando si tratta di personaggi come quelli della nuova generazione, che potremmo considerare quasi come dei personaggi originali. Il rischio che il lettore si confonda o si trovi davanti delle voci tutti uguali e sovrapposte è alto, ma, a mio parere, tu hai trovato un ottimo modo per evitare questo rischio: oltre ad aver caratterizzato bene, anche con piccoli gesti, ogni personaggio (ma ci tornerò nell’altro parametro), hai scelto di adottare una voce narrante piuttosto neutrale e distaccata: non c’è un protagonista assoluto, ma c’è una sola voce che va a dare spazio poco alla volta ai diversi personaggi, presentando di volta in volta il lato della vicenda più rilevante per arrivare poi ad avere un quadro completo della situazione. Questo è davvero molto interessante, perché permette di dare spazio un po’ a tutti i personaggi e, soprattutto, non incarcera in una prospettiva troppo soggettiva una vicenda che sostanzialmente ha un valore più ampio rispetto al vissuto del singolo personaggio.
Trovo come sempre il tuo stile “gentile”, adatto a costruire una storia per atmosfere delicate, più che per eventi salienti. Il che, poi, ben si adatta a questo tipo di narrazione, che potremmo sostanzialmente considerare uno spaccato di vita, nonostante abbia comunque una sua dignità a livello di racconto.
Mi è poi piaciuto molto il fatto che, avendo tu scelto una voce narrante un po’ distaccata dai singoli protagonisti, il fatto che il registro, seppur comunque non aulico, sia leggermente più alto rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare dai pensieri di un gruppo di bimbi: è una finezza, che però dà molta coerenza a tutto il testo, e l’ho apprezzata molto, perché mostra quanto anche un testo tutto sommato scorrevole e privo di complessità esagerate possa richiedere molta cura.
Ho trovato soltanto qualche uso non precisissimo delle virgole, in alcuni passaggi dove forse dare qualche pausa più forte avrebbe contribuito ad alleggerire un po’ il ritmo della narrazione, ma nulla di troppo invadente.
Ti segnalo poi un errore di battitura, quando scrivi: “entrare a par parte”, se poi vorrai correggerla.
Ogni tanto, poi, ti è scappata qualche ripetizione: non sono molte, e, in realtà, io personalmente non le trovo particolarmente fastidiose. Tuttavia, soprattutto quando si tratta di termini un po’ più inusuali, la cosa salta un po’ all’occhio: all’inizio della descrizione della partita, usi due volte il termine “involarsi”, che è sicuramente corretto e adatto al contesto sportivo, ma che, forse, vista l’impostazione generale della trama, io avrei un po’ limitato.
Infine, ho notato che hai utilizzato spesso i trattini per delimitare degli incisi che, secondo me, proprio incisi non sono: credo sia una scelta stilistica consapevole, però alcune volte, soprattutto nei primi paragrafi, li ho trovati un po’ strani. Ho avuto come l’impressione che spezzassero il ritmo in momenti non necessari, ecco. Ti riporto quelli che mi sono saltati più all’occhio, consapevole che questi appunti sono un po’ sul filo del rasoio con quello che è semplicemente il mio gusto personale, dunque prendili un po’ per quello che sono.
“…stava stringendo a sé l’ultimogenito di Bill e Fleur – sotto lo sguardo divertito delle sue sorelle
“…domandò Dominique, incrociando le braccia – gli occhi fiammeggianti della stessa sfumatura…”
“Un innervosito James s’avvicinò a Dominique – distraendosi nuovamente…”
In generale, comunque, trovo che, sotto questo punto di vista, tu abbia fatto un ottimo lavoro.

SVILUPPO DEL TEMA DEL BANDO: 6.5/10
Questo parametro è, credo, l’aspetto un po’ più debole della tua storia. Non che la storia sia fuori tema, o che questo sia un difetto in generale, però ho avuto l’impressione che il punto della storia fosse un po’ un altro, rispetto a quello delle prime magie.
In generale, se avessi letto la storia al di fuori del contesto del concorso, avrei trovato la trama molto ben bilanciata, senza elementi forzati o fuori luogo, ma anzi, molto coerenti tra loro, quindi questo punteggio non è un giudizio in generale sulla storia, ma solo legato all’occasione specifica del concorso.
Se dovessi spiegare a qualcun altro di che cosa parla la tua storia, direi che è una storia che parla di amicizia e rispetto, e di insegnamenti assolutamente corretti e importantissimi, però direi che le prime magie dei bambini sono soltanto uno degli elementi secondari che compaiono nel testo, degli elementi che ricoprono solo uno spazio un po’ ristretto e abbastanza funzionale a scatenare la conclusione della storia, ma non mi sembrano strettamente necessarie all’avanzare della trama. Credo che ci sarebbero stati anche altri modi di passare dal litigio di James e Dominique all’intervento di Ginny, e la storia avrebbe funzionato comunque benissimo. Questo non è un male in generale, però, per il concorso in particolare, mi sarei aspettata di leggere qualcosa dove le prime magie avessero un ruolo chiave.
Le magie accidentali ci sono, questo è ovvio, e sono anche decisamente spettacolari, però mi sembrano un po’ poco tematizzate: non ci si riflette molto, ma anzi, passano un po’ sotto silenzio. Oltretutto, non si capisce nemmeno bene se queste siano state o meno le prime magie più o meno intenzionali e complesse di Dominique e Rose: è chiaro che questa è sicuramente la prima volta che Dominique fa qualcosa di tanto grande, però, da come ne scrivi - e da come ne parlano gli altri personaggi – potrebbe trattarsi tranquillamente di un caso di magia accidentale qualsiasi, che arriva quando ormai le bambine hanno già dimostrato i propri poteri, ecco.
Capisco bene che, all’interno dell’economia di una storia di questo tipo, insistere maggiormente su questo punto avrebbe un pochino tolto spazio e forza al significato della storia, quindi, da lettrice qualsiasi, approvo la tua scelta, ma nell’ottica del concorso mi trovo costretta a non poterti assegnare un punteggio molto alto sotto questo parametro.
Insomma, spero di essere riuscita a spiegarmi: sono stata un po’ combattuta, prima di scrivere questa parte di valutazione, perché mi dispiaceva penalizzare una storia che, a prescindere da tutto, mi è piaciuta molto, ma nel rispetto di tutti ho cercato di essere il più oggettiva possibile.

IC E INTROSPEZIONE: 9/10
Da questo punto di vista, invece, sono estremamente soddisfatta: parlare della nuova generazione è una scelta sempre un po’ rischiosa, perché, per quanto si abbia ovviamente un po’ di libertà di manovra in più rispetto a quando cerchiamo di mantenere coerenti personaggi già ben tracciati e conosciuti, il rischio di non riuscire a caratterizzare al meglio quelli che potremmo ritenere personaggi originali è alto. Soprattutto quando, come nel tuo caso, i personaggi messi in campo sono molti, e non c’è un singolo protagonista su cui concentrare tutta l’attenzione e lo spazio introspettivo.
Inoltre, ognuno ormai si è un po’ creato il proprio headcanon, quindi si rischia sempre che, anche se solo inconsciamente, un lettore molto legato a una determinata immagine di un personaggio resti un po’ stranito davanti a una caratterizzazione magari un po’ diversa.
Tu, secondo me, sei riuscita a fare un ottimo lavoro, dando concretezza ad ogni tuo personaggio in maniera molto vivida: non sei ricorsa a descrizioni lunghe ed “estranee”, ma hai preferito mostrare attraverso le parole e i gesti dei personaggi stessi le loro differenze. Questi personaggi sono vivi, agiscono e si muovono spinti da reali motivazioni, e anche se l’introspezione non è forse esagerata – e del resto, questo tipo di narrazione, secondo me, non lo richiede – è evidente che per te ogni personaggio ha delle connotazioni diverse e ben precise.
Inoltre, quasi tutti i personaggi di questa storia sono bambini: trovo sempre molto difficile caratterizzare i più piccoli in maniera molto credibile, ma trovo che tu ci sia riuscita piuttosto bene: le loro motivazioni sono realistiche, e i loro bisticci, nonché le sciocchezze che fanno (tipo James che dice qualcosa che sa essere sbagliato solo perché a volte la tentazione è troppo forte) sono perfettamente calibrate per la loro età. Giusto alcuni dialoghi, in certi passaggi, mi sono sembrati un filino forzati per dei bambini: in particolare James, quando racconta di come Teddy abbia rimesso al proprio posto i suoi compagni di classe ottusi, mi è sembrato fin troppo impostato, ecco: secondo me un bambino avrebbe raccontato l’episodio in maniera più frammentata e meno organica, ma capisco bene che, se già in generale i dialoghi sono piuttosto difficili da rendere realisticamente, quelli che vedono coinvolti i bambini lo sono ancora di più.
Un altro rischio che si corre quando si scrive della nuova generazione, poi, è quello di caratterizzare i personaggi solo per contrasto o riflesso dei propri genitori: è una tentazione molto comprensibile, ma a volte credo che questo chiuda un pochino il fandom. Invece, tu secondo me sei riuscita a mantenerti molto lieve, su questo: ci sono certo dei rimandi (e del resto, è fisiologico che i figli qualche volta assomiglino ai genitori, fisicamente e caratterialmente), ma sono leggeri, molto simpatici e non opprimenti.
Rose, ad esempio, ci viene presentata proprio partendo da due caratteristiche dei suoi genitori: sta leggendo un libro, e appena ne ha la possibilità inforca la scopa, amando la sensazione del volo. Eppure Rose appare come un personaggio autonomo, gentile e altruista, capace di riflessioni sue proprie e di una sua dimensione. Tra l’altro, ho trovato commovente il passaggio in cui ricorda il suo primo volo su una scopa, tra le braccia del suo papà.
Victoire e Dominique mi sono piaciute tanto: sono proprio delle brave cugine maggiori: sono attente e protettive, ma sono anche comunque delle bambine, preda di istinti e “bassezze” da bambine. In particolare, ho adorato l’ardore di Dominique, che è proprio una versione più incontenibile e selvaggia della sua mamma Veela: quando ha cercato in tutti i modi di avere il permesso di prendere a calci James sono proprio scoppiata a ridere. Mi piace anche come abbia perso il controllo, facendo vedere quanto spesso per un bambino sia difficile dosare la propria forza e comprendere appieno le conseguenze delle proprie azioni, ma il suo pentimento sincero mi ha fatto una grande tenerezza.
Anche gli altri personaggi, per quanto presentati solo di sfuggita, mi sono sembrati molto ricchi di dettagli interessanti (come Lucy che, pur non sapendo volare, scrive cronache appassionanti).
Anche Ginny mi è parsa molto coerente con quello che abbiamo conosciuto nei libri: è una mamma attenta e premurosa, ma anche minacciosa (ho adorato come, vedendo le bambine arrabbiate, abbia subito capito che il suo pargolo doveva averla combinata grossa).
Infine, anche se indirettamente, ho amato molto questo Teddy, così gentile ma pronto a levare gli scudi in difesa dell’emancipazione femminile.

ORIGINALITà E STRUTTURA DELLA TRAMA: 8.5/10
A livello di struttura, la tua storia è piuttosto semplice: la vicenda narrata si svolge in un unico tempo e luogo, e segue in maniera lineare il racconto di una giornata. Dal momento che la vicenda raccontata è a sua volta piuttosto semplice, uno spaccato di vita volto a mostrare i caratteri e i modi di fare della nuova generazione, nonché a evidenziare i rapporti che li legano e a dare ai bimbi un insegnamento importante, trovo che la tua scelta di affrontare il tutto con un intreccio molto lineare sia particolarmente riuscita.
A questo proposito, però, ho solo qualche dubbio sul flashback iniziale, quello dove presenti “l’antefatto” della vicenda, lo screzio tra James e Rose che darà poi il via a tutta la storia: appena ho iniziato a leggere, vista anche l’impostazione grafica di quel passaggio, credevo mi sarei trovata davanti ad una storia che alternasse i piani temporali. Di solito, in casi come questi, di storie che alternano piani narrativi diversi, mi piace molto la scelta di distinguere graficamente i due momenti, indicando in corsivo (e talvolta allineandolo a destra) uno dei due piani, ma in questo caso l’ho trovata una scelta un po’ superflua. Il flashback è uno solo, e riguarda un momento non troppo lontano (non credo che Rose sia caduta più di un’ora prima della partita di Quidditch). Inoltre, per quanto quello sia un po’ l’antefatto della storia, non ha secondo me una tale rilevanza da aver bisogno di essere evidenziato in questo modo: sarebbe bastato ricordare le parole di James e Rose, allo stesso modo in cui James alla fine racconta di quanto accaduto a Diagon Alley con Teddy, e a mio parere il risultato sarebbe stato lo stesso (e, anzi, la storia ne avrebbe giovato in compattezza).
A parte questo, che comunque non mi ha minimamente impedito di godere della storia, mi è piaciuta molto l’atmosfera giocosa da lungo pomeriggio d’estate che hai saputo costruire: è proprio come mi immagino la Tana, piena di bimbi che giocano e litigano e si ritrovano. Certo, non è una situazione del tutto inedita, quando si parla di nuova generazione, ma a me la cosa non è dispiaciuta: hai presentato un momento quasi tipico, ma caratterizzando con molta attenzione ogni personaggio, facendo tuo ogni modo di fare, e soprattutto hai usato questa situazione diffusa per andare a parlare di un argomento che mi sta molto a cuore, facendolo con un piglio divertente e mai da favoletta che vuole a tutti i costi fare la morale. Credo che per Ginny non debba essere stato affatto facile essere l’unica figlia femmina in una famiglia piena di maschi, dunque è molto divertente vedere la situazione equilibrata con la nuova generazione, anzi, vedendola quasi ribaltata: le cugine Weasley sono tante, e sono tutte toste, ma è sempre bene ribadire anche ai bimbi che la forza e l’intelligenza non hanno un genere. E tu l’hai fatto in maniera molto leggera e perfettamente godibile, quindi non posso che essere molto soddisfatta.
Mi è piaciuto molto, poi, come tu sia riuscita, pur scrivendo una one-shot, a dare al racconto un’atmosfera quasi da storia corale: non c’è un protagonista assoluto, ma ogni personaggio ha modo di far sentire la sua voce, apportando qualche dettaglio e punto di vista alla vicenda. È una cosa molto bella, perché, a mio parere, in una storia tanto breve il rischio era un po’ di creare più confusione che altro, mentre tu sei riuscita in questo modo a dare spazio a tutti i personaggi per caratterizzare al meglio il loro modo di fare.

TITOLO E INTRODUZIONE: 3.75/5
Come sai, il titolo anche per me è sempre un parametro un po’ particolare perché, a mio parere, è molto difficile non farsi influenzare dal gusto soggettivo, parlandone.
In questo caso, trovo che il tuo titolo risponda perfettamente allo scopo di attirare l’attenzione del lettore, perché è tutto sommato breve, e sicuramente incuriosisce moltissimo, perché va a nominare qualcosa che non è subito del tutto chiaro e comprensibile solo dal titolo o dall’introduzione, e lascia un ampio margine per lavorare di immaginazione.
A lettura ultimata, credo che sia comunque abbastanza ben calato nel contesto della storia: nella famiglia Potter-Weasley le donne non possono essere certamente considerate deboli, e pensare di dire una cosa come quella detta da James è un po’ paragonabile ad una blasfemia. Non trovo forse del tutto a fuoco il termine “dogma”: un dogma ha un po’ un’aura religiosa, da verità sacrale e “data”, è qualcosa da accettare senza riflettere e senza necessariamente comprenderlo a pieno, mentre nella tua storia James dimostra di fare un percorso, di non scusarsi solo perché sua madre lo ha sgridato, ma perché davvero ha compreso che maschi e femmine non hanno differenze di forza. Non so, trovo che un termine tanto forte si presti un po’ a un’interpretazione un po’ ambigua (oppure sono io ad aver frainteso quello che intendevi, e in questo caso ti chiedo scusa).
L’introduzione, invece, mi è piaciuta moltissimo: presenta questa situazione quasi idilliaca, della Tana come casa, come luogo di ritrovo di un gruppo di bambini molto legati e uniti l’uno all’altro, e questo è molto bello. Introduci poi molto bene il nodo centrale della storia, lo screzio di James con le cugine e la loro capacità di riportarlo subito sui binari, ma lo fai lasciando quel giusto alone di mistero che incuriosisce e non rischia di anticipare troppo elementi che è molto interessante scoprire.

GRADIMENTO PERSONALE (ed eventuali commenti vari): 4/5
Come avrai capito, al di là del contest la tua storia mi è piaciuta molto: ha quell’atmosfera perfettamente in bilico tra il fluff e la commedia che riesce sempre a rasserenarmi e a scaldarmi un po’ il cuore.
Dopo tutto quello che hanno passato Harry, Ron e Hermione, sapere che finalmente le loro famiglie sono serene, e possono preoccuparsi solo dei piccoli/grandi drammi che avere dei figli piccoli comporta è davvero confortante.
Hai saputo tratteggiare molto bene i caratteri dei bambini, e la vicenda che hai sviluppato è divertente ma anche interessante, perché aiuta a riflettere su una tematica importante, su cui sarebbe bene insistere proprio con i più piccoli. Ho apprezzato molto il fatto che tu sia riuscita a inserire in questa storia una riflessione e un insegnamento importante, pur senza mai porti in cattedra, nell’atteggiamento di chi voglia fare la morale a nessuno.
Insomma, hai scritto qualcosa di molto bilanciato, che ho apprezzato davvero tanto.
Per di più, mi hai fatto così tanto ridere all’idea di Percy in versione conferenza HeForShe che mi sono beccata un’occhiataccia da chi avevo vicino mentre leggevo la storia per la prima volta, giusto per farti capire.

TOTALE: 40.25/55
OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
22/09/2019 00:04
 
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2° CLASSIFICATO: CARME93 - Il biscotto della pace

STILE E LESSICO: 8.75/10
Dunque, devo dire che, da questo punto di vista, la tua storia mi è piaciuta molto: lo stile è molto semplice, composto da frasi perlopiù brevi e prive di un costrutto particolarmente strutturato, ma questo, a mio parere, non è necessariamente un aspetto negativo.
Bisogna infatti tenere presente che il protagonista della storia è Teddy, che qui è soltanto un ragazzino, e la vicenda stessa, in generale, è molto incentrata sul punto di vista dei bambini, dunque trovo uno stile semplice e lineare particolarmente adatto a esprimere al meglio il tono della storia. Mi ha molto ricordato, per altro, lo stesso stile che la Rowling ha utilizzato nella saga, e in particolare nei primi libri, quando Harry era ancora un ragazzino.
Peraltro, nonostante i personaggi siano a mio parere costruiti molto bene (ma su questo tonerò meglio nei prossimi parametri), il punto focale di questa storia non è tanto l’introspezione dei bimbi, ma proprio l’azione stessa: è una storia fatta di avvenimenti, e uno stile così pulito, “trasparente”, è secondo me il modo migliore per concentrare tutta l’attenzione del lettore sull’intreccio di trama, senza perdersi in arzigogoli retorici che, forse, in una storia del genere sarebbero stati solo degli orpelli superficiali.
È una riflessione che mi sono già ritrovata a fare anche a proposito di altre storie (e del resto, visto il tema del contest, la cosa non dovrebbe stupirmi troppo), ma ho trovato che la tua storia e la tua narrazione richiamassero molto gran parte della letteratura per l’infanzia: per lavoro, leggo tanti libri per bambini e ragazzi (e li apprezzo immensamente), quindi questo per me non è affatto un aspetto negativo, ma, anzi, trovo che sia un valore aggiunto, quando ogni cosa è fatta per bene. Considerando poi che stiamo parlando di una fanfiction che prende le mosse da alcuni pilastri della letteratura per l’infanzia contemporanea, la cosa non può che essere apprezzata (e, a questo proposito, trovo molto significativa e coerente la citazione con cui si apre la storia).
Ci sono solo alcuni passaggi – si tratta davvero di sottigliezze, ma più una storia è scritta bene, più mi sento in diritto di andare a cercare anche il pelo nell’uovo, soprattutto per cercare di farti un quadro il più possibile approfondito – che in qualche modo mi sembrano leggermente confusi, per quanto riguarda il registro stilistico: spesso, cercando un sinonimo per indicare i protagonisti, utilizzi “esso, ella: non si tratta di errori di per sé (anche se, per gusto personale, preferisco soluzioni diverse), ma nel caso di una storia tanto semplice e diretta, mi sembra che espressioni simili (ella, soprattutto) stonino un pochino. Te lo faccio notare consapevole che si tratti veramente di sottigliezze, meccanismi che spesso abbiamo interiorizzato al punto da non fermarci nemmeno a rifletterci sopra, ecco.
Ho trovato poi alcuni piccoli errori nell’uso della punteggiatura, o delle piccole distrazioni che sono quasi sicura trattarsi soprattutto di errori di distrazione o refusi (cose quasi fisiologiche, quando si scrive un testo più lungo delle mille parole): ovviamente questo non ha inficiato il godimento della lettura, ma già che ci sono te li segnalo, magari possono esserti utili per correggerli in seguito.
“Ted Remus Lupin stavi ancora leggendo…” qui, (e in realtà anche in qualche altro punto simile, che non ti riporto per non sembrare la maestrina con la matita rossa), manca una virgola dopo il complemento di vocazione
“I maghinò, però, non sono dei Babbani, essi, nascendo e crescendo in una famiglia magica, conoscono perfettamente la…” per non appesantire il ritmo con tutte queste virgole, io forse avrei preferito l’uso dei due punti dopo “Babbani”.
“Ginny e Harry spesso, quando erano occupati, li affidavano…” ti è sfuggita una g.
“Conclusi i preparativi per il suo piano, il ragazzino, ritornò dalle due bambine.” Anche qui, dopo ragazzino io non avrei messo la virgola.
“Hai visto che tutto ok? L’abbiamo sistemato” qui molto semplicemente ti è sfuggito il verbo.”

sVILUPPO DEL TEMA DEL BANDO: 10/10
Da questo punto di vista, posso dirmi pienamente soddisfatta: hai rispettato perfettamente ogni richiesta del bando, interpretandola a modo tuo e declinandola secondo le esigenze della tua trama, senza mai farlo apparire un processo forzato. Non solo hai mostrato la prima magia di un bimbo (la prima, o comunque una delle prime significative, colte dalle persone che gli stanno attorno), ma hai anche reso il tema delle prime magie il punto focale di tutta la storia, la molla che fa scattare l’azione e che anima ogni successiva vicenda.
Oltre a tutto ciò, hai inteso perfettamente quella che temevo fosse la richiesta più fraintendibile, ovvero quella sul “tono emotivo” della storia: ebbene, quello che hai scritto era esattamente ciò che speravo di leggere. Una storia leggera, dai toni delicati e con diversi momenti molto divertenti, animata da protagonisti giovani e, per una volta, liberi di essere bambini spensierati, senza doversi preoccupare di tutte le disgrazie vissute dai propri genitori. Nonostante non manchino, tra le righe, delle riflessioni più profonde (mi ha incuriosito molto questo articolo del settimanale delle streghe, questa riflessione sui Maghinò e sul tramandarsi o meno dei poteri magici, con tutte le conseguenze sociali che questo ha), l’atmosfera, anche nei momenti più concitati e “drammatici”, resta molto leggera, perché si tratta comunque di drammi di bimbi sereni.
Immaginare i piccoli Weasley (e Potter, e Lupin) come una grande famiglia unita e serena è sempre una grande gioia, e ho trovato davvero esilarante questo architettare piani bislacchi e chiaramente senza speranza. Insomma, vedere i più piccoli all’opera mi diverte sempre molto, e il fatto che al centro di tutto questo ci fosse il tentativo (più o meno altruista) di spingere Albus a compiere la sua prima magia mi ha divertita moltissimo, soprattutto perché, in chiave tragicomica, ha appunto ripreso qualcosa di canonico, come le “bellissime” esperienze di Neville.
Credo che tu abbia trovato un ottimo modo di fare tua la tematica del contest, creando una storia che, anche senza conoscere l’ispirazione del concorso, ha un perfetto senso d’esistere, e questa è la cosa che preferisco. Brava davvero!

IC E INTROSPEZIONE: 9/10
Scrivere della nuova generazione è sempre, secondo me, un po’ un’arma a doppio taglio: da un lato, infatti, trattandosi sostanzialmente di personaggi originali, questo ci dà ampie libertà di movimento, lasciandoci liberi di fare le nostre scelte di caratterizzazione senza doverci preoccupare di restare coerenti con il personaggio originale. Dall’altro lato, però, abbiamo anche la responsabilità di creare un personaggio concreto senza alcun appiglio al quale aggrapparci, o, peggio ancora, rischiamo di aggrapparci troppo a quello che sappiamo dei genitori, rendendo i più piccoli delle copie un po’ sbiadite dei personaggi della Rowling. Oltretutto, spesso il lettore ha già in testa un headcanon più o meno preciso con la “sua” versione della nuova generazione, e una visione diversa rischia di cozzare un po’.
Tu, secondo me, da questo punto di vista hai fatto un buon lavoro: i personaggi che hai messo in campo sono, oltretutto, molto numerosi, ma tutti hanno una caratterizzazione precisa che traspare non solo dalla narrazione, ma anche dalle loro azioni. Oltretutto, mi è piaciuto anche molto la tua resa dei bambini: le differenze di età si avvertono anche nel modo di parlare e di ragionare, e questo è qualcosa di molto importante, quando si scrive di bambini.
Teddy, ad esempio, mi è piaciuto davvero tanto: si vede quanto lui sia in bilico fra l’infanzia e l’inizio dell’adolescenza, con i suoi modi che lo portano un po’ a staccarsi dall’atteggiamento di Victoire e Molly, a riflettere un po’ di più su azioni e conseguenze, ma senza mai arrivare alla presa di coscienza necessaria per porre davvero fine a quella follia, come forse avrebbe fatto qualche anno più tardi. Oltretutto, mi piace come si senta sulle spalle il ruolo di fratello maggiore, di punto di riferimento per tutti i “cugini” più piccoli, e di come questo lo inorgoglisca. Trovo poi che la sua preoccupazione per Albus e il suo senso di colpa davanti alle lacrime del piccolo lo denotino come un ragazzo molto sensibile, qualcosa che ho sempre sperato per il figlio di Remus Lupin.
Victoire, poi, mi è piaciuta tanto: mi è piaciuto come hai mostrato il suo attaccamento a Teddy, pur senza mai calcare la mano – trovo abbastanza poco credibili quelle storie in cui fin da bambini loro due appaiano come anime gemelle – e mi è sembrata avere proprio un bel caratterino (il fatto che faccia un’arringa ai suoi cugini come un generale Auror mi ha strappato una bella risata!). Anche lei, poi, si dimostra sicuramente più matura di Molly, pur con i limiti e le ingenuità del ragionare di una bambina.
Molly, invece, è quella che mi ha convinta un po’ meno: non perché non sia ben caratterizzata, sia chiaro, perché il suo modo di fare da piccola saputella (che però, come fa saggiamente notare Teddy, non sempre comprende davvero quello che legge e ripete) è divertente e anche ben strutturato, ma questo è uno dei casi in cui davvero il suo atteggiamento mi ricorda un po’ troppo quello di suo padre. E, di nuovo, la cosa non è sbagliata in sé, anzi, è perfettamente credibile che un figlio assomigli molto anche per carattere e atteggiamento ai propri genitori, ma in un caso come questo trovo che la cosa “chiuda” un po’ su sé stesso il fandom, non so se mi spiego.
Gli adulti, poi, pur comparendo di sfuggita, mi sono piaciuti: Molly è proprio la nonna che ci aspettavamo sarebbe diventata, e Harry è un padre attento e comprensivo, dotato di un atteggiamento molto costruttivo nei confronti di quelle pesti del suo figlioccio e delle sue nipoti.
Insomma, nel complesso sono davvero molto soddisfatta anche di questo parametro.

ORIGINALITà E STRUTTURA DELLA TRAMA: 8.5/10
A livello di struttura, mi è piaciuto molto come hai organizzato e gestito la tua storia: l’argomento si disvela pian piano, e c’è sempre una sorta di atmosfera leggera in cui il lettore, in un certo senso, si sente quasi mezzo passo più avanti dei protagonisti che a me piace molto. Non so se rendo l’idea, ma leggendo ho spesso avuto l’impressione di intuire dove la storia stesse per andare a parare nel paragrafo immediatamente successivo. Si fosse trattato di una storia di genere giallo, l’avrei trovato un difetto, ma in questo caso l’ho trovato un elemento piuttosto piacevole. È stata una lettura rassicurante, ecco, e questo, soprattutto in una storia che parla di “figli della guerra”, mi piace molto: è bello immaginare che gli eredi di chi ha combattuto per un mondo migliore possano effettivamente godersi un’esistenza serena, fatta dei piccoli drammi quotidiani dei bambini, ma senza preoccupazioni superiori alla loro età. Ecco, oltre all’atmosfera che hai saputo costruire, anche questa trama che non aveva sconvolgimenti inaspettati ha, secondo me, contribuito a costruire quest’orizzonte di sicurezza, di elementi solidi a cui il lettore può aggrapparsi, ecco.
A livello prettamente strutturale, ho apprezzato la scelta del punto di vista: sia perché, proprio a livello di gusto personale, amo molto il personaggio di Teddy, sia perché la sua è una voce molto interessante. È il più grande del gruppo, quello che dovrebbe prendersi cura dei più piccoli e tenere a bada gli entusiasmi di chi crede di essere già abbastanza grande, ma al tempo stesso è un personaggio fin troppo buono, che non riesce a imporsi e si fa trascinare. Ho apprezzato molto la divisione in un certo senso temporale dei vari momenti dell’esperimento: anche a livello grafico, non essendo la storia proprio cortissima (anche se a me la corposità non è pesata proprio per niente) si ha un rapido aiuto per comprendere cosa sta succedendo.
Sarebbe forse stato interessante provare a raccontare i diversi piani dal punto di vista o dei diversi ideatori, o proprio attraverso gli appunti di Molly: avrebbe potuto essere un modo per movimentare maggiormente la trama, ecco, o per giocare ancora di più con il genere commedia. È pur vero che in questo modo si sarebbe persa parte dell’introspezione di Teddy, che invece emerge proprio dalle sue considerazioni sui tormenti del povero Albus.
Diciamo che io non ho mai creduto, nemmeno per un secondo, che uno dei tre piani avrebbe funzionato, ma questo non ha fatto altro che aggiungere un livello di comicità in più: quando affrontiamo argomenti tanto leggeri, è quasi bello vedere i personaggi struggersi e “fallire”.
Se c’è un momento un po’ più debole, credo sia il finale: in realtà, mi è piaciuto molto il suo messaggio, e la sottile vena ironica che vede Albus perfettamente in grado di compiere magie a dispetto dei vani sforzi dei cugini, però l’ho trovato un filino troppo “anticipato”. Insomma, più o meno nel momento in cui Molly e Victoire hanno dichiarato che fosse il momento di fare qualcosa ho immaginato che tutti i loro tentativi sarebbero stati più o meno disastrosi, e che Albus si sarebbe rivelato in grado di fare magie proprio nel momento più inaspettato, quando loro avessero smesso di provocarlo. E, ripeto, la cosa non è necessariamente un male, perché si tratta di una storia dove ciò che conta, credo, è il viaggio, più che la meta. Tuttavia, per quanto a livello di godimento personale la cosa non sia stata del tutto un problema, devo ammettere che la struttura narrativa non è la cosa più originale che io abbia letto, ecco. Sono convinta che si tratti di una scelta abbastanza consapevole, però mi sarebbe piaciuto arrivare in fondo e trovare un qualche elemento che mi stupisse di più, magari.
Trovo comunque che, pur avendo tu seguito quasi uno stilema classico per raccontare questo tipo di storie, lo stilema sia stato gestito egregiamente, senza forzature e mantenendo un ritmo brioso che l’ha reso perfettamente godibile, quindi, di nuovo, brava!

TITOLO E INTRODUZIONE: 3,75/5
Il titolo a me è piaciuto molto: è abbastanza inusuale, ha attirato subito la mia attenzione e, per quanto abbia chiaramente un grande legame con il contenuto della storia, non è uno di quei titoli che già da soli dicono tutto, ma lascia quel briciolo di mistero che secondo me è fondamentale per godersi appieno una storia. Mi piace molto che il titolo abbia la stessa atmosfera leggera della storia, che parli di cose positive e familiari, che ben si collocano nel panorama di un bimbo. Mi piace sempre tanto, poi, quando il vero significato del titolo emerge solo a fine lettura.
Per quanto riguarda l’introduzione, invece, in linea di massima mi è piaciuta: a livello di gusto personale, non amo particolarmente che un’introduzione cerchi di mettere in luce l’argomento trattato attraverso delle domande, come appunto “cosa succederebbe se…”, ma mi rendo conto che si tratti soltanto di una questione di gusto, perché in realtà è un metodo che funziona abbastanza per attirare l’attenzione. Trovo poi che l’introduzione dica il giusto, in questo caso: ci dice che Teddy sarà il protagonista, trascinato in un’”Operazione Prima Magia” da due implacabili piccole Weasley, ma lasci abbastanza dubbi da aver voglia di approfondire. Il punto critico, però, è che secondo me l’introduzione, oltre ad attirare l’attenzione del lettore, dovrebbe fungere un po’ da biglietto da visita: dovrebbe essere il concentrato delle nostre massime capacità, e trovare degli errori (per quanto si tratti soltanto di refusi) è un po’ scoraggiante. Tu scrivi “Sì, sa dissuaderle è quasi impossibile”, invece che “si sa, dissuaderle”. Ecco, è chiaro che si tratti soltanto di un refuso, e io, da distratta cronica, di solito non trovo i refusi particolarmente fastidiosi, ma in un’introduzione li trovo davvero fuori luogo. Un lettore potrebbe erroneamente pensare che tutto il testo sia così, e non aprire quella che, invece, è una storia che merita tanta attenzione, il che è un vero peccato!

GRADIMENTO PERSONALE (ed eventuali commenti vari): 4/5
La storia, in generale, mi è piaciuta molto. Ho apprezzato tanto l’atmosfera leggera e divertente. Non solo hai sviluppato perfettamente tutti gli elementi presenti nel bando, ma lo hai fatto riuscendo a cogliere perfettamente l’atmosfera che mi sarebbe piaciuto leggere. Quando si tratta di scrivere di bambini, di solito io sono un po’ ipercritica, ma tu li hai secondo me gestiti molto bene, e ho soprattutto apprezzato le diverse caratterizzazioni che distinguono le varie età.
Il tuo Albus, così ingenuo e dolce, mi è proprio rimasto nel cuore, e mi è piaciuto tanto che, nonostante i modi criticabili, le azioni di Molly e Victoire fossero sostanzialmente positive.
Come ti ho già accennato, scrivere della nuova generazione è un po’ un’arma a doppio taglio, che però in questo caso, nonostante su alcuni elementi il mio headcanon sia ovviamente molto diverso, secondo me sei riuscita a gestire molto bene.
Mi è un po’ spiaciuto di non essere rimasta sorpresa, ecco: forse qualche elemento meno prevedibile avrebbe dato un guizzo in più alla storia, ma nel complesso trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro.

TOTALE: 44/55
OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
22/09/2019 00:08
 
Quota

1° CLASSIFICATO A PARIMERITO: CLOE SULLIVAN - Di Matilde, Guerra e Pace

STILE E LESSICO: 10/10
Ho trovato la tua storia davvero molto curata: pur avendola riletta diverse volte, non mi è parso di trovare alcuna sbavatura, nessun refuso, niente di niente (magari mi è sfuggito, anche perché il testo è abbastanza consistente, ma, se c'è, credo si tratti di qualcosa di talmente marginale da passare totalmente inosservato). Questo ovviamente è sempre un piacere, perché permette di concentrarsi interamente sullo stile e sul contenuto.
Come hai detto nelle note, lo stile è piuttosto semplice, ma si avverte che si tratta di una scelta consapevole, dovuta alla volontà di mantenere una certa coerenza tra gli eventi narrati e la voce del personaggio protagonista. Questa è una cosa che apprezzo sempre molto, in generale: uno stile lineare e pulito, studiato nei dettagli, apparentemente semplice, ma mai, mai mai sciatto, se accompagnato ad una storia dai contenuti appropriati a mio parere è spesso una scelta vincente. Soprattutto, trovo che questo modo di narrare sia perfettamente coerente con i primi capitoli della saga stessa (che, a livello temporale, e per certi versi anche per alcune tematiche, richiamano la tua storia). C'è tutta la leggerezza di una bella storia adatta anche ai bambini (e mai come in questo caso parlare di libri per bambini è appropriato!), di una storia semplice, con tematiche accattivanti e che promette di aprirsi anche ad altri scenari, più adatti a riflessioni che fanno piacere anche agli adulti. Per lavoro mi trovo spesso a leggere libri per bambini, e so che non è affatto facile quanto si potrebbe pensare riuscire a coniugare uno stile semplice e pulito con contenuti interessanti, dal ritmo vivido e capaci di catturare anche l'attenzione di un adulto. Per questo non posso che apprezzare moltissimo l'impronta che hai dato alla tua storia: la voce di Hermione è vivida, emerge molto chiaramente anche attraverso i passaggi più semplici e, soprattutto, il suo ragionare è sempre coerente con la sua età: Hermione è senza dubbio una bambina dall'intelligenza fuori dal comune, ma è pur sempre una bambina, e questo tu non te lo dimentichi mai. Lo sottolineo perché non è così scontato: è facile, quando si dà voce ai pensieri di un bambino, dimenticarsi i suoi limiti. Ed è ancor più facile ricordarseli fin troppo, ritrovandosi a scrivere cose piatte e al limite della banalità, scavalcando un po’ quella linea sottile che c’è fra il ragionare del protagonista e il filtro che, inevitabilmente, deve essere l’autore. Tu, a mio parere, sei stata davvero brava a giostrarti su questo limite: la voce di Hermione non stride mai, ma al tempo stesso sei riuscita a dare una forma interessante e accattivante al racconto.
Oltretutto, si avverte il leggero cambio di stile che contraddistingue le due narrazioni: la Hermione del 1985 è una bambina, vede il mondo attraverso la mente di una bambina, e filtra ogni informazione in maniera secondo me molto realistica. Il cambiamento di complessità, quando Hermione arriva sulla soglia degli undici anni, si avverte, ma è comunque una cosa appena accennata, che rende il testo estremamente coerente e piacevole.
Insomma, brava davvero: hai fatto un lavoro estremamente accurato, e questo è evidente, ma durante la lettura tutto il tuo labor limae si fonde con la narrazione, al punto che lo stile diventa quasi “trasparente”, ponendo il lettore al centro della narrazione.
Non riesco davvero a trovare dei difetti a questo tipo di narrazione, perché è tutto talmente coerente con il soggetto scelto e l’ambientazione originaria della saga (d’accordo, questo in una fan fiction non credo sia necessario, ma quando accade e ha senso che accada, la cosa a me piace), che la lettura diventa un’esperienza piacevolissima.

SVILUPPO DEL TEMA DEL BANDO: 9,75/10
Anche da questo punto di vista, sono estremamente soddisfatta: considerando anche che si tratta di una storia edita, il pericolo di scivolare un po’ fuori tema era tanto (anche se l’avevo un po’ preventivato, accettando anche storie scritte senza avere in mente questo concorso).
La prima magia, o comunque la presa di coscienza di essere in grado di fare qualcosa di fuori dal comune, credo sia un tema particolarmente interessante soprattutto quando parliamo di bambini cresciuti in una famiglia babbana. Ancor più interessante, poi, è vedere una bambina sveglia come Hermione confrontarsi con un evento del genere.
Mi è piaciuto il fatto che, pur non parlando esattamente della prima magia di Hermione (anche se nomini alcuni dei primi, inconsapevoli usi del suo potere, come il ciuccio che ricompare o la barbie della sua compagna che scompare), il tema della consapevolezza (o della non consapevolezza a tutti i costi) sia la struttura portante della storia.
In un certo senso, credo che aspettare fino al compimento degli undici anni per svelare la verità ai nati babbani sia una grande cattiveria: i bambini e le loro famiglie, nel frattempo, hanno tutto il tempo di scoprire il loro potere, di non capirlo, di temerlo, di odiarlo… e, ecco, credo che tu qui, pur mantenendoti su toni molto pacati, abbia reso molto bene questo rischio.
Mi ha davvero fatto tanta tenerezza questa Hermione così ostinatamente attaccata alla razionalità, che cerca in tutti i modi di convincersi che le cose non scompaiono nel nulla, che i libri non si bagnano né prendono fuoco da soli, che dev’essere stato solo un sogno...
Hai poi scelto, secondo me, un modo molto bello di far emergere in maniera chiara la magia di Hermione: con i libri, ovviamente con i libri. E come potrebbe essere altrimenti, quando si parla di lei? È davvero un’idea meravigliosa che l’immaginazione di Hermione sia a tal punto fervida e sollecitata dal meraviglioso mondo delle parole e delle storie da portarla a concretizzare ciò di cui legge, con la macchia d’acqua. Del resto, Matilde è un personaggio nei cui tratti più postivi Hermione potrebbe facilmente rivedersi. È anche molto bello ed estremamente significativo il tentativo dell’inconscio di Hermione di farle capire quello che, in realtà, già sa, ma che continua a negare anche a sé stessa: dapprima facendo apparire la Matilde della copertina del libro come lei, e poi ponendo proprio Hermione nei panni della strega di quel meraviglioso best-seller dei compiti per le vacanze (diciamocelo, Hermione ha fatto solo bene a dargli fuoco). È anche molto interessante che le prime magie significative di Hermione richiamino proprio una branca di incantesimi che le saranno particolarmente congeniali: evidentemente, anche il tuo inconscio la sa lunga!
Non ti ho assegnato proprio il punteggio pieno perché, per i parametri del contest, forse la parte finale ambientata a Diagon Alley va fin troppo oltre: non fraintendermi, per l’equilibrio della storia in sé secondo me ci sta benissimo, e anzi, mi ha divertito molto leggerla, ma per il tema del contest forse sarebbe stato sufficiente fermarsi all’arrivo della signora Jonson, ecco. Si tratta comunque di un dettaglio di poco conto, e mi sono permessa di fartelo notare perché, comunque, stiamo parlando pur sempre di un punteggio decisamente alto, quindi mi sento un po’ di poter andare davvero a cercare il pelo nell’uovo senza penalizzarti.

IC E INTROSPEZIONE: 10/10
Anche qui hai, secondo me, fatto davvero un lavorone: la protagonista assoluta della storia è Hermione, una Hermione bambina. Paradossalmente, a mio parere è quasi più difficile scrivere fan fiction mantenendo del tutto IC i personaggi maggiormente protagonisti dell’opera originale che quando si preferisce scrivere di personaggi secondari, perché le prime sono voci che il lettore conosce benissimo, e dunque ogni discrepanza, ogni piccola incoerenza salta all’occhio molto più facilmente.
In questo caso, invece, sei riuscita a mio parare a rendere in maniera estremamente fedele questa Hermione, pur con i dovuti accorgimenti per renderla la Hermione “pre-Harry e Ron”, e, soprattutto, pre-magia.
C’è tutto, in lei: la sua mente straordinaria, la sua leggera spocchia, il senso di superiorità nei confronti dei suoi compagni e al tempo stesso la sua solitudine, e le sue incertezze. Ci sono anche il suo coraggio e la sua perseveranza, a discapito di quello che i compagni potrebbero pensare, quando insiste nel votare per la sua proposta, nonostante sappia che è una battaglia persa e che le farà guadagnare solo qualche altra presa in giro.
Me la vedo proprio, esigente e determinata, a presentarsi dal bibliotecario per trovare esattamente quello che sta cercando, affamata di conoscenza e del tutto scandalizzata all’idea, a cinque anni, di perdere tempo giocando.
La sua reazione ai suoi poteri, la sua determinazione alla negazione, poi, mi sembrano perfetti: come dici nelle note (e come, in parte giustamente, le fanno notare Luna e suo padre), Hermione è una ragazzina intelligentissima, ma la sua è un’intelligenza tutta logica e razionalità, che si rifiuta di vedere ciò che va oltre i suoi schemi, ciò che appare inspiegabile e irrazionale… e la magia, indubbiamente, è qualcosa che lei sicuramente avrebbe scelto di negare.
Mi piace anche come, qui, tu l’abbia dipinta con tutti i difetti che con cui è arrivata a Hogwarts: un pochino arrogante, con un timore reverenziale delle regole (anche se, trovandomi io “dall’altra parte”, non posso che amare una bambina terrorizzata all’idea di aver rovinato un libro della biblioteca), sola e incapace di instaurare un buon rapporto con i suoi coetanei. E al tempo stesso fai intravedere anche l’altra parte di Hermione, quella più fragile e insicura, quella che forse degli amici li vorrebbe, ma non sa come farseli, e che ha un pochino di paura della sua stessa natura.
Gli altri personaggi, per quanto abbiano un ruolo minore, mi sono sembrati molto ben caratterizzati: si tratta, fondamentalmente, di personaggi originali, perché anche i genitori di Hermione nella saga vengono solamente nominati, e non li vediamo mai agire.
Il bibliotecario (sarò di parte, lo so) l’ho trovato davvero un bellissimo personaggio: ottima controparte della meravigliosa bibliotecaria di Matilde, un uomo attento, appassionato al suo lavoro, molto preparato e determinato: la persona che tutti i bambini dovrebbero trovarsi davanti, per innamorarsi del mondo dei libri.
Anche i genitori di Hermione mi sono piaciuti tanto: si vede che sono persone attente e che amano la figlia, e, seppur con poche battute, sei riuscita a delineare i loro caratteri: suo padre, più scettico e protettivo, mentre sua madre è più tranquilla, pronta ad ammettere che la spiegazione della “professoressa” potrebbe in effetti dare un senso a molti episodi strani nell’infanzia di sua figlia.
Insomma, brava davvero!

ORIGINALITà E STRUTTURA DELLA TRAMA: 9,75/10
Questa storia, sotto vari punti di vista, mi ha stupita: ogni volta che si avvicinava un elemento che rischiava di non convincermi appieno, tu sei riuscita a evitare “il fattaccio”, cavandotela egregiamente.
Innanzitutto, mi è piaciuto molto come hai strutturato la storia, alternando momenti al presente e al passato senza mai che ci fosse la minima confusione su quale fosse il piano temporale del racconto. Questa struttura, oltre a rischiare di essere “pericolosa” appunto per la confusione, qualche volta rischia anche di essere un po’ inutile, nel senso che spesso mi capita di leggere storie (e probabilmente ne ho anche scritte) in cui l’alternanza di piani temporali sembra più che altro un vezzo per movimentare la struttura di fondo, ma non è davvero necessaria a dare un “sapore” diverso alla narrazione. In questo caso, invece, questo lento disvelarsi della natura dei timori di Hermione, e l’intrecciarsi degli episodi di magia legati ai libri mi sembra perfettamente riuscito. L’attenzione del lettore, poi, è sempre tenuta pungolata da tanti elementi molto interessanti: è pur vero che, verso la metà della storia, si intuisce dove si sta andando a parare (e del resto, trattandosi di una fan fiction di questo tipo non ci possono essere molti misteri, in proposito), ma dal mio punto di vista la cosa non è stata affatto un problema: lo scopo di questa storia, credo, non era stupire il lettore con una trama particolarmente sorprendente, ma intrattenerlo raccontando di un episodio molto significativo che nel libro è dato quasi per scontato.
Quando ho cominciato a leggere, e a capire che la Matilde del titolo si riferiva proprio a quella Matilde e alle prime magie di Hermione, sono stata al tempo stesso felice e un po’ preoccupata: l’idea che Hermione, grande lettrice, da bambina babbana abbia passato ore e ore fra gli stessi libri che da bambina ho amato anche io, ovviamente, mi piace molto, e chiaramente Matilde sembrerebbe il libro perfetto per una bambina intelligentissima, grande lettrice e dotata di poteri insospettabili. Sembrerebbe un libro perfetto al punto che, in effetti, mi è capitato spesso di leggere, se non vere fan fiction, anche solo dei meme sul fatto che Hermione abbia scoperto di essere una strega cercando di imitare Matilde. E, insomma, all’inizio ho pensato che tu volessi andare in questa direzione, e se da un lato la cosa mi avrebbe fatto piacere, perché è pur sempre una gran bella trovata, dall’altro mi sarebbe anche un po’ dispiaciuto, perché si tratta, appunto, di un’idea già letta. E invece, tu mi hai stupito molto in positivo, perché da questo spunto hai trovato la tua strada che, a fine lettura, mi sembra molto più coerente dell’idea “originale”.
Un’altra cosa che, a metà della prima lettura, ha rischiato di farmi storcere un po’ il naso è stata la questione della professoressa: mentre leggevo, mi dicevo che fosse una coincidenza un po’ troppo forzata che, guarda caso, proprio dove c’era una strega nata babbana ci fosse anche una professoressa strega. E al tempo stesso, il fatto che lei fosse stata mandata lì apposta sollevava troppe incongruenze organizzative (seriamente, possibile che una povera sfigata del ministero si dovesse sorbire per un anno un’intera classe babbana, imparando a insegnare materie babbane solo per conquistarsi la fiducia di una giovane strega?). Insomma, sarebbe stato solo un dettaglio, ma mi sarebbe dispiaciuto, perché per il resto la storia era di una coerenza e di una cura nei dettagli straordinaria. E invece no, avrei solo dovuto essere un po’ più paziente, perché la tua spiegazione, ora, mi sembra l’unica sensata: è semplicemente logico e intelligente che gli inviati del Ministero assumano l’aspetto di una persona che gode della fiducia della famiglia e del ragazzino a cui devono svelare la verità, altrimenti, credo, la reazione del signor Granger sarebbe all’ordine del giorno, ecco.

TITOLO E INTRODUZIONE: 4/5
Io, in generale, non impazzisco per i titoli “di X e Y”. O meglio, purtroppo ora come ora li trovo un po’ abusati, sia in storie originali, con titoli e accostamenti particolari, dove un simile espediente è del tutto sensato, sia, purtroppo, in storie con titoli un po’ più banalotti e poco incisivi.
Mi rendo quindi conto che qui si tratta soprattutto di gusto personale, però così, a una prima lettura, questo mi ha fatto storcere un po’ il naso. È però innegabile che, in questo caso, gli elementi che hai scelto sono a dir poco particolari, considerando in fandom, attirano l’attenzione e incuriosiscono moltissimo. Per di più, a fine lettura la relazione tra il titolo e la storia appare chiarissima, oltre che pregna di significato. Devo poi dire che, a prescindere dal mio gusto personale, che conta poi quel che conta, mi piace molto che in una raccolta accomunata dalla stessa tematica le storie abbiano una certa coerenza anche a livello strutturale, e vedendoli così, assieme, questi titoli hanno sicuramente un forte impatto. Sono simmetrici e musicali, sono particolari nei contenuti, e incuriosiscono molto.
Lo stesso, in un certo senso, vale per l’introduzione: è la prima volta, anche in un concorso, che mi ritrovo a valutarla, perché, pur essendo consapevole della sua importanza (quando scorro la home delle nuove storie aggiornate, sono la prima a non aprire storie prive di un’introduzione accattivante), anche come autrice è un mio grande punto debole, quindi sto cercando di rifletterci un po’.
La tua introduzione mi è piaciuta molto: riprende i titoli, incuriosendo molto (ammetto di essermi ritrovata a cercare di indovinare quali fossero i personaggi, prima di aprire la storia o guardare le specifiche nelle note), e apprezzo tanto che sia sì generica, adatta a tutta la raccolta, ma che comunque dedichi spazio ad ognuna delle storie presenti. Insomma, mi ha pienamente convinta, appena ne avrò il tempo, a leggere anche le storie che non partecipano a questo contest.

GRADIMENTO PERSONALE (ed eventuali commenti vari): 4,75/5
La tua storia, ormai lo avrai capito, mi è piaciuta davvero moltissimo.
Mi è piaciuto cosa hai scritto, e mi è piaciuto come lo hai scritto.
Hai trovato, secondo me, un giusto sguardo per raccontare di qualcosa che, per un certo verso, avevamo già visto con Harry, ma in una chiave tutta nuova.
Come ti ho detto anche in altri parametri, immaginare che le cose importanti per Hermione siano avvenute in mezzo ai libri secondo me è stata un’idea perfetta, perfettamente coerente con il personaggio e con gli eventi della saga.
In più, se avessi avuto bisogno di altro, per amare la tua storia, il tema di fondo va proprio a toccarmi sul personale: insomma, io sono una bibliotecaria che si occupa prevalentemente della sala ragazzi, quindi puoi immaginare quanto questa storia abbia toccato delle corde molto personali (e sì, lo ammetto, la bibliotecaria di Matilde è un po’ il mio spirito guida).
L’unica cosa che mi sento di precisare (ma qui sono gli anni di volontariato per Nati Per Leggere a parlare) è che gli albi illustrati sono libri veri, verissimi!
A parte gli scherzi (comunque, se può farti piacere saperlo, Elmer va ancora fortissimo tra i mini umani), la tua storia è davvero pregevole, e sono contentissima di aver avuto l’opportunità di leggerla con tanta attenzione per il contest.

TOTALE: 48,25/55
OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
22/09/2019 00:11
 
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1° CLASSIFICATO A PARIMERITO: KOAN_ABYSS 19 - Distracting Memories

STILE E LESSICO: 9.75/10
Ho trovato la tua storia estremamente curata: l’ho riletta diverse volte, ma non ho trovato refusi né imprecisioni.
A parte questo, ho apprezzato moltissimo lo stile che hai scelto di utilizzare: uno stile curatissimo, seppur, in apparenza, scorrevole. A una lettura distratta, infatti, il tuo è uno stile che potrebbe apparire quasi “trasparente”: non si fa notare in maniera chiassosa, non ci sono elementi che saltano all’occhio con prepotenza, ma scorre con una limpidezza e una facilità tale che è facilissimo lasciarsi trascinare nella narrazione. Invece, appena si presta un po’ più di attenzione si nota una ricercatezza estrema: c’è un ritmo musicale e piacevolissimo, che attira e culla in maniera a mio parere molto particolare e molto riconoscibile. Ogni frase è una costruzione precisa e ben calibrata, piena di immagini sottili, che colpiscono l’immaginazione del lettore andando a costruire un’atmosfera densa ed estremamente reale, che va oltre la semplice narrazione presente, rendendo evidente che i tuoi personaggi sono persone tridimensionali che si muovono in un mondo complesso e concreto. Già all’inizio, ad esempio, con quella descrizione delle piccole azioni compiute da Eileen per preparare una pozione, catapulti il lettore in un mondo complesso, pieno di finezze sottili, che si assaporano quasi inconsciamente, ma che aiutano a entrare in un mondo denso e vivido.
La cosa secondo me particolarmente interessante della tua storia è che il protagonista è un bimbo di cinque anni, che pensa, ragiona e vede il mondo proprio come potrebbe farlo un bambino di cinque anni, eppure la voce narrante, pur arrivando al punto di vista di Severus, è quella di un narratore tutto sommato onnisciente, sì, ma anche piuttosto distaccato e impersonale. Questo ti permette di mantenere un registro linguistico medio-alto, utilizzando dei sinonimi precisi e piuttosto ricercati, dando spazio a descrizioni ampie e vivide, che appagano appieno il gusto di un lettore adulto.
È un equilibrio sottile, questo protagonista piccino raccontato con una narrazione tanto adulta, ma è un equilibrio che tu gestisci divinamente, e che io ho apprezzato moltissimo.
Mi piace molto come poi tu sia riuscita a mostrare moltissimo pur nascondendo tanto tra le righe: i pensieri di Severus sono, appunto, appropriati per quelli di un bimbo piccolo, spesso sfuggenti o concentrati su dettagli non davvero importanti, e spesso incapaci di problematizzare o mettere completamente a fuoco questioni più complesse e difficili, eppure tu riesci a nascondere degli indizi, dei suggerimenti per il lettore ad andare oltre, e a leggere in un semplice gesto molto di più.
L’unica cosa che non mi ha convinta del tutto sono i lunghi incisi tra parentesi: mi piacciono, sono pensieri importanti e perfettamente inseriti nella trama però, essendo tanto lunghi e densi, forse avrei preferito una soluzione anche grafica diversa da queste lunghe parentesi.
Si tratta, comunque, davvero di un’inezia, perché il testo, in generale, è estremamente curato, molto maturo e riflessivo, denso di immagini suggestive e molto belle, quindi non posso che farti i miei complimenti.

SVILUPPO DEL TEMA DEL BANDO 9.75/10
Da questo punto di vista, sono pienamente soddisfatta: hai preso il tema centrale del contest, lo hai inserito in una storia complessa e densa di significato, lo hai reso il tema portante della tua trama, facendolo un po’ il vettore di tutti gli elementi che vi hai costruito intorno e, soprattutto, lo hai secondo me interpretato in maniera molto originale e personale.
Ho apprezzato moltissimo che il tema della prima magia fosse non solo presente alla fine, in maniera esplicita, ma anche la tematica che porta Severus a fare tutto quello che fa. È, secondo me, estremamente coerente con il personaggio di Severus (ambizioso, determinato, attento e brillante), seppur bambino, cercare esplicitamente di compiere la sua prima magia per scelta. Il fatto poi che non voglia compiere una magia banale e qualsiasi, ma qualcosa di bello, qualcosa di spettacolare che possa rendere felice sua madre, mi ha stretto il cuore.
Questa determinata ricerca della sua prima magia è l’asse centrale della tua storia, quello che porta Severus non solo a ripercorrere per noi lettori il bellissimo rapporto che lo lega a sua madre, ma anche il pretesto (decisamente plausibile, e apprezzabilissimo) per ripercorrere alcuni suoi ricordi: forse non i più salienti, forse non i più importanti, ma di sicuro dei ricordi estremamente adatti a mostrare al lettore le condizioni in cui è cresciuto, e il rapporto che fin da piccolo lo ha legato al mondo della magia.
A questo proposito, ho apprezzato tanto che il parlare dei primi scoppi di magia di Severus sia servito anche, in generale, a parlare del suo rapporto con un mondo che sembra molto lontano da lui e Eileen Prince: le descrizioni della magia, quell’elemento conosciuto e riconoscibile, che dà un odore diverso agli ingredienti e crepita fra le dita di sua madre, è qualcosa di veramente molto bello. Ed è bello che una descrizione così venga da Severus, un bambino attento, che brama la peculiarità del mondo magico forse per sfuggire a un ambiente che qui non è ancora del tutto degenerato, ma già inizia a mostrare i primi segni di disagio (ed è significativo invece che un ragazzino impulsivo ma a volte un po’ poco attento come Harry, queste sottigliezze non le avesse notate per nulla).
Mi ha fatto sorridere l’ingenuità di Severus che, convinto di aver fallito, si lascia alle spalle tutta una sica di piccole magie delicatissime, fino ad arrivare la finale buffo e inaspettato, con quella magia del tutto involontaria (proprio dopo una giornata intera a cercare di farne una volontarissima!) che, indubbiamente, è più che adatta a rendere felice sua madre.
Certo scrivere di Severus in un contest che non voleva storie angst è stato un bell’azzardo, ma anche da quel punto di vista te la sei cavata molto bene: i momenti divertenti non mancano, e per quanto gli accenni (impliciti, e soprattutto legati alle riflessioni del lettore, che sa come andranno certe cose) a situazioni difficili e potenzialmente dolorose ci siano, il fatto che siano più che altri riferimenti impliciti impedisce alla storia di scivolare completamente sulla china angst (che come sai, comunque, in linea di massima non mi dispiace per niente).
Insomma, brava davvero!

IC E INTROSPEZIONE: 10/10
Sotto questo punto di vista, credo che tu abbia fatto un lavoro davvero egregio. Non c’è un singolo dettaglio stonato, o anche solo poco a fuoco, e questa cosa mi fa impazzire di gioia.
Non è mai facile prendere un personaggio che conosciamo bene da adulto, e mostrarlo da bambino. Non è nemmeno facile scrivere di bambini in generale, secondo me. E non è facile scrivere di Severus Piton da bambino, perché è necessario spogliarlo di tutte le sue contraddizioni, del suo mistero, del suo conflitto interiore, di tutta quell’immensa complessità che lo caratterizza da adulto. Eppure, tu ci sei riuscita, e ci sei riuscita con una dolcezza immensa, che mi ha davvero commossa.
Severus non potrebbe essere disegnato meglio di così: ha un’ingenuità inedita, e qualche fragilità in meno, ma già si possono scorgere in lui i germi della personalità che svilupperà da grande, come il suo sottile snobismo e l’arroganza nei confronti di chi ritiene, per certi versi, “inferiore” (che sia un bimbo più piccino, una donnetta pettegola e impicciona o un commesso sciocco e supponente).
C’è tutto il conflitto che già lo lacera, dividendolo tra il mondo babbano in cui sta crescendo e quel mondo mitico, privilegiato, corteggiato da lontano, come una terra delle fiabe, che è il mondo magico. La passione e l’affetto con cui guarda alla magia della madre, l’avidità con cui conserva i brandelli di magia che lo sfiorano, i racconti su Hogwarts e sul suo mondo, le gite a Diagon Alley e quelle rare occasioni in cui può mettere le mani sulla Gazzetta del Profeta sono davvero commoventi, e secondo me molto significative.
Gli altri personaggi che compaiono in questa storia sono in realtà quasi dei personaggi originali, ma anche con loro hai fatto un lavoro egregio: prima fra tutti, Eileen.
La Eileen Prince che tu hai costruito qui è un personaggio davvero delizioso, che mi ha stretto il cuore con il suo entusiasmo un po’ infantile, e la dolcezza con cui ama Severus, e la dedizione con cui coltiva i suoi pochi momenti di contatto col suo mondo d’origine, nonostante i conflitti con un marito che forse, almeno con lei, ha già dimostrato parte della sua violenza. Questa Elieen mi appare come una donna molto giovane, che forse si è trovata coinvolta in una situazione più grande di lei, una situazione che non si sarebbe aspettata e che ora non sa bene come gestire, ma in cui lei sta davvero cercando di fare del suo meglio. Il suo legame con Severus mi ha commosso: in certi momenti, mi sono sembrati quasi due bambini entrambi, con le loro risate davanti a un gruppo di biglie colorate e le confidenze e l’entusiasmo per Diagon Alley a Natale. Eppure, nei piccoli gesti si vede l’amore che lei nutre per lui, e tutto il suo impegno nel cercare di proteggerlo dalla crudeltà della vita (che si tratti delle insinuazioni delle pettegole, o dalla rabbia e dal disprezzo di suo padre). Davvero, hai saputo costruire un personaggio bellissimo ed estremamente interessante, che spero davvero di poter conoscere meglio. Oltretutto, hai collegato la sua caratterizzazione a quel poco che sappiamo di lei nella saga originale in maniera molto leggera, senza mai calcare la mano: noi la conosciamo come campionessa di gobbiglie, e qui le gobbiglie ritornano, e lo fanno in maniera significativa e per niente forzata.
Anche Tobias Piton, pur apparendo solo marginalmente, mi è sembrato molto ben tratteggiato: non è ancora l’uomo violento e incontenibile che diventerà, ma già in lui si vedono i semi di quel disprezzo (e soprattutto della paura) che lo porteranno a rispondere nel modo più sbagliato possibile alle stranezze di sua moglie e di suo figlio. Ho apprezzato molto che tu, seppur solo di passaggio, abbia accennato alla complessità della sua situazione: quel gesto d’affetto incompiuto, le sue risate un po’ sprezzanti e un po’ spaventate, tutto concorre ad abbozzare l’immagine di un essere umano complesso, e non solo di un mostro bidimensionale.
Infine, credo sia estremamente interessante anche la folla senza nome, che incarna la società bigotta e pettegola che ha messo all’angolo Eileen, che continua a fare insinuazioni, che non sa tendere una mano… insomma, è soltanto un dettaglio, ma contribuisce appunto ad allargare il fuoco sul mondo oltre la tua storia, e io l’ho apprezzato davvero moltissimo.

ORIGINALITA’ E STRUTTURA DELLA TRAMA: 10/10
Questa credo sia la prima volta in assoluto che mi imbatto in una storia che parli di Eileen Prince. Il fatto, poi, che lo faccia mettendo al centro dell’attenzione il suo rapporto con Severus è ancor più originale, e io l’ho apprezzato moltissimo. Sono tematiche secondo me molto interessanti, anche se estremamente complesse, e sono molto contenta che tu le abbia affrontate con questa delicatezza e attenzione ai dettagli.
In generale, le storie che partono da una situazione al presente, e raccontando una trama tutto sommato semplice e non troppo significativa (come i tentativi di un bimbo di fare una magia) vanno a trovare il modo di raccontare una vita intera con ricordi e digressioni, a me piacciono molto. E ancor di più mi piacciono quando lo fanno in una maniera così delicata e attenta, in un connubio perfetto, dove ricordi e digressioni si inseriscono con una naturalezza incredibile all’interno della narrazione al tempo presente.
I ricordi scorrono in maniera molto naturale, sembra davvero di seguire il flusso di pensieri di un bambino, spesso un po’ incerto e ondeggiante, che passa da un pensiero all’altro con naturalezza e senza problematizzare troppo le sue riflessioni. I ricordi che proponi sono in apparenza casuali, non sono per niente forzati, eppure sono scelti con molta cura, e concorrono a creare una rete di rimandi a elementi e situazioni complesse che esulano dal mero intreccio di trama.
Parlando invece della trama in sé, ho trovato davvero adorabile l’idea di questo piccolo Severus che vuole mettere alla prova le proprie capacità per rendere felice sua madre: l’idea che lui sia convinto di aver fallito ogni tentativo, quando in realtà la magia è per lui qualcosa già di tanto naturale da seguirlo quasi in ogni cosa (l’albero che si fa scala o amaca assecondando i suoi desideri è un dettaglio finissimo) è molto divertente.
Certo, da un lato quasi c’era da aspettarsi che i suoi tentativi darebbero falliti, salvo poi rivelarsi alla fine in una magia involontaria e completamente spettacolare, ma in un tipo di storia come questa, dove il vero punto focale sta soprattutto nell’introspezione e nei rapporti fra i personaggi, non mi infastidisce per nulla che l’intreccio di per sé sia, in un certo senso, prevedibile. Anzi, questo è quasi rassicurante, tanto più che poi quella magia finale ha un tocco molto divertente, e un significato, dietro il primo livello di lettura, molto interessante.

TITOLO E INTRODUZIONE: 3.75/5
So che c’è una lunga diatriba sui titoli in inglese sì/titoli in inglese no: io, personalmente, trovo che soprattutto quando parliamo di un titolo sia fondamentale che una frase colpisca, attiri l’attenzione ma, anche, che sia musicale, abbia un bel suono anche a livello quasi inconscio. Ecco, in questo caso, secondo me, il tuo titolo risponde a tutti questi requisiti: è un titolo che attira l’attenzione, incuriosisce e non svela troppo (anzi, svela pochissimo, lasciando al lettore tante domande e la voglia di scoprire quali siano, questi ricordi. Eppure, una volta terminata la lettura, ci si rende conto che il titolo è perfettamente calato sul contesto della storia e che, anzi, sembrerebbe quasi dare la giusta chiave di lettura alla storia: al di là della semplice trama, che certo è divertente e molto piacevole, il punto fondamentale di questa storia sono proprio i ricordi di Severus, e l’intreccio di riflessioni lasciate al lettore, più che a Severus, che scaturiscono proprio dall’analisi di questi ricordi.
Mi ha convinta invece un filino meno l’introduzione: riassume bene il punto di partenza della storia, questo è indubbio, ma ho un po’ l’impressione che nasconda un po’ la profondità che si cela invece nella tua storia, e questo è un peccato, perché si tratta di una delle cose più particolari che io abbia letto. Ti è poi sfuggito un errore di battitura, scrivendo “distrare”: è chiaramente solo un refuso, però è un peccato trovarlo proprio nell’introduzione, che è il “biglietto da visita” di una storia.

GRADIMENTO PERSONALE: 5/5
La tua storia, credo sia ormai evidente, mi è piaciuta tantissimo: Severus non è uno dei miei personaggi preferiti, ma non lo è soltanto perché, temo, la sua complessità è tale che raramente ho trovato qualcuno in grado di descriverlo bene. Tu invece hai fatto un lavoro straordinario, incastonando il tutto in una storia che, pur rispondendo perfettamente ai requisiti del bando, ha una enorme dignità anche al di fuori del concorso.
Ho apprezzato moltissimo l’idea che tu abbia voluto dare spazio a un Severus bambino, e soprattutto a un Severus bambino e al suo rapporto con sua madre: Eileen è un personaggio molto sfuggente, ma il ritratto che tu ne hai fatto qui mi ha letteralmente conquistata (tanto che non vedo l’ora di leggere gli altri capitoli della raccolta.
Oltretutto, ne avevamo già parlato un sacco di tempo fa, ma mi piace tantissimo il modo in cui hai dipinto la nascita della passione di Severus per le pozioni: se io avevo inizialmente legato questo fatto a Lily, ormai questa tua storia mi ha fatto definitivamente cambiare idea: il suo rapporto con sua madre è una cosa così dolce e così struggente che non voglio nemmeno pensare ad altre ipotesi. L’infanzia di Severus è questa, punto.
Brava, brava davvero!

TOTALE: 48.25/55
OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
22/09/2019 00:18
 
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Classifica e Premi

CLASSIFICA:

1° CLASSIFICATO (a parimerito) - Koan_Abyssc19, con 48,25 punti
1° CLASSIFICATO (a parimerito) -  Cloe Sullivan, con 48,25 punti
2° CLASSIFICATO - Carme93, con 44 punti
3° CLASSIFICATO - Inzaghina.EFP, con 40,25 punti
4° CLASSIFICATO - Detective(EFP), con 34,5 punti



RECENSIONI PREMIO:

Koan_Abyss19 (2/2)

- Domus est ubi cor est]Domus est ubi cor est

- Troppo presto

Cloe Sullivan (2/2)

- L'ultima Cioccorana

Notte in Transilvania

Carme93 (1/1)

- Volatili grassocci, futuri Mangiamorte e promesse coraggiose

Inzaghina.EFP (1/1)
 
- Artefici del proprio destino







[Modificato da blackjessamine 02/10/2019 14:00]
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Post: 890
Giudice*****
22/09/2019 09:09
 
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Buongiorno jess, grazie mille!! 😍😍😍 Ammetto che avevo grandi speranze per questa storia a cui sono parecchio affezionata ed è un piacere non solo vederla al primo posto, ma anche (e soprattutto) sapere che l'hai apprezzata così tanto!

Ora non riesco a rispondere in modo adeguato ma intanto volevo passare a ringraziarti 😊

E complimenti anche a koan! 😀



OFFLINE
Post: 890
Giudice*****
22/09/2019 14:23
 
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Eccomi qui!

Allora, innanzitutto è sempre un grandissimo piacere leggere giudizi così curati, attenti e dettagliati. Ho letto anche gli altri e si percepisce davvero l'impegno che hai messo in ogni giudizio, tra l'altro sempre a modo anche quando devi far notare qualche aspetto non del tutto convincente.

Venendo al dunque, sono veramente molto molto contenta che ti siano piaciuti a tal pul punto i parametri stile e IC, perché li ho curati parecchio e sapere che non solo si percepisce, ma che il risultato è così apprezzato mi riempie di soddisfazione (tra l'altro l'IC è la cosa a cui tengo di più in assoluto). Ammetto che solo quando ho scritto questa storia (e solo mentre la scrivevo) ho realizzato che l'Hermione che conosciamo non solo non avrebbe razionalmente accettato di avere dei poteri come per esempio ha fatto Lily (in fondo, anche Harry non pensa mai in questi termini, è solo cosciente di 'strane cose' che capitano vicino a lui), ma che abbia anche negato l'evidenza.

Anche il dettaglio di farle scoprire la magia tramite i libri è stato qualcosa che ho inserito istintivamente nella storia, in effetti non ci ho ponderato affatto! Appena ho realizzato il collegamento con Matilde (che per certi versi è ovvio, ma per altri meno perché le immagino caratterialmente piuttosto diverse) mi è zompata in mente l'idea ed eccoci qui ^^
Tra l'altro onestamente non avevo mai letto altri meme o storie in merito, quindi sono contenta di aver inconsapevolmente scelto una strada originale ^^

Una cosa su cui invece mi ero interrogata era il rifiuto dei libri su princesse, tu cosa ne pensi?
[A proposito, mi fa molto piacere che Elmer vada ancora!!]

Per quanto riguarda la tua osservazione sull'attinenza al contest, hai pienamente ragione, anzi mi aspettavo anche una 'penalizzazione' maggiore, pur essendo convinta che la parte della 'prima magia importante' fosse ben rappresentata.
Avevo anche meditato se darti la versione ridotta (che si ferma prima della rivelazione della Jonson, in realtà), ma anche la tua richiesta di lascarti con un sorriso mi ha fatto propendere per inviarti anche la seconda parte, che si conclude con la speranza di avere finalmente degli amici.

Sul titolo, ormai lo sai che mediamente scarseggio, e io dico sempre che i titoli 'Di X e Y' sono quelli a cui si ricorre quando si è a corto di idee, quindi sfondi una porta aperta XD Ammetto poi che in questo caso sentivo anche l'esigenza di dare titoli 'simmetrici' alle varie storie della raccolta e non sarei mai stata in grado di trovarne quattro decenti E simili per quattro personaggi diversi ^^' Anzi, già che non abbia intitolato le storie con il nome dei personaggi è un mezzo evento XD
Mi fa piacere che l'introduzione ti sia piaciuta: devo dire che è un aspetto che cerco di curare; non sempre mi riescono accattivanti quanto vorrei (spesso più dei titoli, almeno XD), ma cerco sempre di far sì che trasmettano qualcosa emotivamente, anziché fare un sunto della storia.
Insomma, mi fa molto piacere avere un feedback positivo in merito e sono d'accordissimo con l'idea di giudicarla in un contest! 'Presenta' una storia anche più di un titolo, quindi è molto importante.

Ok, credo di aver detto tutto! Grazie ancora davvero!

Ah, no, per le recensioni premio – oltre alle storie della stessa raccolta – posso proporti per restare un po' in tema Notte in Transilvania* che è scritta dal POV della professoressa di Hermione (ovviamente non riguarda solo la scena già vista qui), e L'ultima cioccorana che invece racocnta una situazione un po' opposta, ovvero quella di Neville alle prese con una figlia di sei anni preoccupata perché ancora non ha fatto magie accidentali ^^

*in realtà questa l'ho tradotta qualche giorno fa e riprendendola in mano ho deciso di fare qualche piccola modifica che però ancora non sono riuscita a riportare nella versione italiana. è decente anche così e non ci sono enormi differenze, ma se per caso ti interessa leggere questa magari ti chiedo di aspettare un attimo che l'aggiusti ^^ 

Grazie ancora!!




22/09/2019 18:31
 
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Allora, innanzitutto congratulazioni ai vincitori e grazie a blackjessamine per aver organizzato questo contest e aver valutato le nostre storie!
Il tema di questo contest mi è piaciuto molto, anche se ahimè... sono arrivata ultima nella scaletta dei vincitori. Ne è valsa comunque la pena dato che mi sono veramente divertita a scrivere e è stato super utili ricevere un parere articolato sul mio contributo!
Grazie a tutti ancora e a presto!
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