Storia di una donna che ama il mostro che l'ha fatta diventare la sua perfetta creatura
La violenza è una carezza ruvida che raschia l'anima e brucia la carne, fino a quando vittima e carnefice diventano un'unica cosa, come le facce della stessa fredda e metallica moneta d'oro: un luccichio che brilla impaurito tra le braccia dell'oscurità, obbligato a rifulgere perché il nero possa rinvigorirsi grazie alle ombre che esso genera.
Natasha è vincolata dal suo bisogno d'amore all'uomo che, con la sua virilità, l'ha trasformata nella sua deforme creatura. Ella lotta contro i più riprovevoli impulsi, in una complessa gara di tiro alla fune, dove la commiserazione per se stessa fa a pugni con gli stralci del suo essere donna.
N.d.A.
Questa storia è un'eco che può rimbalzare tra le pareti di una singola camera con le porte sbarrate o risuonare per il mondo, indignando o angosciando l'animo. Ma è anche la mia goccia nel mare, in onore a tutte quelle donne che tengono la testa china e i denti stretti, facendosi del male e amando il mostro che le sevizia: esse meritano di più, e devono sapere che là fuori c'è qualcosa di bello anche per loro, che la strada di sinistra non è un cammino solitario che scende solo all'inferno.
Ringrazio coloro che sono giunti fin quaggiù: se avete qualcosa da dire sulla storia o sull'argomento trattato, bella o brutta, fatevi avanti. Ho bisogno, come qualunque autore che pubblica sul forum, di poter discutere su ciò che scrivo, per capire se c'è qualcosa di salvabile o è solo roba da appallottolare e cestinare.
[Modificato da Nirvana_04 03/03/2017 14:39]