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Confutazione servizi denigratori sui tdG delle Iene (2016)

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2016 15:38
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27/01/2016 11:32
 
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#6 I 'capi' del gruppo

Affermazione della sig.a Tinelli, 'psicologa del CESAP': 'hanno un gruppo di circa dieci uomini al comando che hanno il potere di determinare le scelte di vita di cinque milioni di persone'.

GIUDIZIO DI MERITO: fuffa.

REALTA' DI FATTO: I 'circa dieci uomini' sono in realtà sette, ma questa piccola imprecisione (mica poi tanto piccola: sarebbe come dire che i nani di Biancaneve sono all'incirca una decina...) risulta insignificante se confrontata con ciò che segue. La sig. Tinelli afferma che gli uomini 'al comando' 'determinano la vita dei testimoni di Geova'.

La terminologia di 'comando' e 'potere', scelta ovviamente per l'effetto più che per la sostanza (non diversamente da quella del Pelazza che ci chiama 'setta'), risulta completamente estranea ai testimoni di Geova, che si riconoscono in un solo capo: il Cristo.

Naturalmente si può obiettare che una argomentazione del genere risulterebbe priva di valore dialettico, dato che, se pure la personale convinzione del singolo può essere questa, i tdG intesi come fenomeno sociale hanno pur sempre dei 'leader' umani con i quali, volenti o nolenti, devono confrontarsi.

Al che ci chiediamo: e dove sarebbe la differenza con gli altri gruppi religiosi? Facciamo un esempio a noi vicino, e che attinge da un tema di cui si sta tanto dibattendo in questi giorni: se il magistero ordinario della Chiesa Cattolica Romana, composto da uomini, stabilisce che un cattolico gay conclamato non può ricevere il sacramento del battesimo, inducendo quindi quest'ultimo ad interrompere una convivenza omosessuale, si può correttamente affermare che 'gli uomini al comando della CCR hanno il potere di determinare le sue scelte di vita'?

Se un sacerdote cattolico viene minacciato di destituzione perché ha iniziato a celebrare 'nozze omosessuali', e cede a queste direttive, si può correttamente affermare che 'gli uomini al comando della CCR hanno il potere di determinare le sue scelte di vita'? E se invece non cede, venendo scomunicato? E' quanto accaduto al sacerdote Greg Reynolds, scomunicato da Bergoglio nel 2013 per le sue prese di posizione favorevoli alle nozze gay e del sacerdozio femminile. Ciò, se non fosse chiaro, gli è costato il 'posto', la sussistenza finanziaria, la posizione religiosa e sociale, la rinuncia al privilegio di celebrare Messa e il pubblico ludibrio mediatico. Inoltre, essendo stato scomunicato, è ora ovviamente escluso dai sacramenti: se in teoria volesse - da prete spretato - sposarsi in Chiesa, con una donna, gli sarebbe impedito.

I leader della Chiesa hanno dunque anche loro il 'potere di determinare le scelte di vita di centinaia di milioni di persone'?
[Modificato da EverLastingLife 27/01/2016 22:46]
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