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Dovevamo solo smettere di programmare

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2015 10:57
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Utente Junior
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29/06/2015 10:57
 
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- Lauren svegliati, sono le 10.30!
Era mia madre, al solito. Almeno però questa volta aveva un motivo per svegliarmi a quell'ora di domenica mattina. Dovevo andare in barca con il mio ragazzo, Daniel, e la sua famiglia. A fatica mi alzai dal letto, mi preparai, feci colazione e mi feci accompagnare da mia madre a prendere il treno delle 11.23. In una ventina di minuti arrivai da loro e mi sistemai in barca. Daniel si era appena svegliato e aveva una faccia confusa. Che carino che era. Ovviamente, come mio solito, appena sistemata mi buttai sul divano, stesa a peso morto peggio di un tonno spiaggiato, aspettando che arrivassero anche gli altri e che partissimo. Circa un'oretta dopo partimmo, diretti verso il golfo della città vicina. Quel giorno il mare era un po' mosso e io mi sentii male. Provai a mangiare qualcosa di asciutto, a guardare dritto davanti a me verso il mare, a stendermi davanti dove era più arieggiato...ma niente. La nausea non passava. Così, il padre di Daniel si offrì di accompagnarci sulla terraferma con il gommone e io, ovviamente, accettai. Appena scesi dal gommone cominciai già a sentirmi meglio e chiesi a Daniel di andare a prendere un gelato. Andammo in gelateria, ordinammo e ci sedemmo. Mentre stavamo gustando il nostro fantastico gelato, mi passò per la mente una cosa.
- Ma quindi...tu adesso hai la casa libera, no?
Daniel mi guardò per un attimo con l'aria pensante...
- Eeeehm...si.
- Bene.
Ovviamente ci capimmo subito e in neanche due minuti finimmo il gelato e ci incamminammo alla fermata dell'autobus, il quale arrivò dopo una ventina di minuti. In mezz'ora eravamo a casa sua e, neanche a farlo apposta, appena arrivammo la mamma di Daniel lo chiamò chiedendogli cosa stavamo facendo.
- No niente, abbiamo fatto un giro e ora andiamo a prendere l'autobus e andiamo un po' a casa perché Lauren non si sente ancora molto bene.
Stranamente non fece storie e attaccò subito.
Daniel andò in bagno per farsi una doccia e io decisi di sorprenderlo arrivando all'improvviso. Mi spogliai rimanendo in costume e andai verso il bagno. Aprii la porta e mi accorsi che aveva già finito.
- Volevo farti una sorpresa, non è giusto!
- Scusa amore. Vabbè dai, non fa niente.
Andammo in camera e, tralasciando i convenevoli, ci buttammo sul letto e cominciammo a baciarci e a strusciarci.
- Madonna questo costume da proprio fastidio - dissi io con un tono da 'mi sa che tocca toglierlo, oops'.
A quel punto, come prevedibile, Daniel rispose:
- Levatelo allora, no?
- Mmmh...okay.
Beh insomma, una cosa tira l'altra e ci ritrovammo entrambi nudi a strusciarci, baciarci e accarezzarci.
Piano piano lui scese sempre di più con la bocca, baciando ogni centimetro del mio corpo. Il mento, il collo, il petto, il seno, la pancia...fino ad arrivare al punto cruciale. Dio santo, come ci sapeva fare. Non era la prima volta che lo faceva, ma di sicuro era una delle migliori. Forse si stava impegnando così tanto perché sapeva di dover lubrificare bene. In ogni caso, stava andando benissimo e io ero totalmente in estasi. Dopo un po' non ce la feci più.
- Amore ti prego. Non resisto più, ti voglio.
Mi guardò con aria maliziosa e soddisfatta e poi prese il preservativo, lo aprì e se lo infilò. Io lo guardai e stranamente non mi misi a pensare 'oddio sta per succedere'. Lo facevo sempre quando si creava la situazione. E forse era questo che bloccava tutto.
Si avvicinò a me e infilò la punta. Era entrato leggermente di più dell'ultima volta.
- Vabbè se non ci riusciamo neanche oggi, la prossima volta sicuro.
Non feci neanche in tempo a dirlo che lo sentii dentro di me. Completamente. Ci guardammo negli occhi e sorridemmo, increduli. Ci avevamo provato talmente tante volte senza riuscirci che ormai avevamo perso totalmente le speranze. E forse fu quello che cambiò tutto. Il fatto che non ci speravamo più di tanto, che non ce lo aspettavamo, che non lo avevamo programmato giorni prima. Cavolo, se era bello! Bruciava un po' ma non mi interessava perchè la sensazione era bellissima. Era meraviglioso sentirlo dentro di me. Era meraviglioso baciarlo o anche solo guardarlo negli occhi mentre lo stringevo forte a me. Era meraviglioso sentire il suo corpo perfettamente incollato al mio. Era meraviglioso percepire il ritmo regolare dei nostri corpi che si muovevano assieme. Era tutto perfetto. Non molto simile a come lo avevo sempre immaginato, ma comunque perfetto. Per il semplice fatto che stava succedendo con la persona che amavo e che amo. Non riuscivo a smettere di gemere e sentivo lui fare lo stesso vicino al mio orecchio. Dio santo, era fantastico. Davvero, non saprei come altro descriverlo. I nostri corpi erano perfettamente sincronizzati. Era come se si cercassero ogni volta che si allontanavano. Strinsi Daniel forte a me e desiderai di rimanere in quel momento per sempre. Sarebbe stata la cosa più bella del mondo.
Provammo diverse posizioni, per verificare quale fosse la più vantaggiosa per entrambi. Ovviamente, io preferivo lui sopra, lui preferiva me sopra. Come è logico che sia. Ma questo non conta. Quello che conta è che, qualsiasi posizione ricreavamo, eravamo in sintonia perfetta e non smettevamo mai di guardarci e toccarci.
- Ti prego non fare mai niente per cui io debba lasciarti. Dio, quanto ti amo!
Era sempre bello sentirgli dire quelle due paroline. Ma in quel momento mi sembrò ancora più bello.
- Ti amo anch'io. Non sai quanto.
Dopo un po' lui venne. Io già sapevo dall'inizio che non ci sarei riuscita, ma non mi importava. Non l'avevo fatto per avere un orgasmo. L'avevo fatto perché amavo Daniel con tutta me stessa e non riuscivo a immaginare una persona migliore per perdere la verginità. Aveva reso tutto così speciale. Sapeva sempre come farlo.
Andò a pulirsi e io rimasi stesa sul letto a guardare il soffitto e a pensare a cosa era appena successo. Mi uscì un sospiro di soddisfazione e sollievo e allo stesso tempo un sorriso enorme mi si stampò sul viso. Non potevo crederci. Finalmente ci eravamo riusciti. Finalmente l'avevamo fatto.
Quando lui tornò dal bagno io mi misi a sedere. Lui si sedette di fronte a me, mi guardò per qualche secondo e poi, guardandomi dritto negli occhi e sorridendo come mai aveva fatto prima, mi disse:
- Ce l'abbiamo fatta, amore.
[Modificato da Flawlolo 30/06/2015 00:03]
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