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Confutazione trasmissione Radio Maria del GRIS di aprile 2014 su...

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2014 11:36
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19/04/2014 19:04
 
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Grazie Admin,

viceadmintdg1, 16/04/2014 16:01:

L’ultimo intervento è di don Battista Cadei, che prosegue la rubrica “Punti da chiarire”

Ricollegandosi a quando affermato nella precedente trasmissione affronta il tema del Regno di Dio o Regno dei Cieli dicendo:

Iniziamo analizzando 2 brevi parabole che parlano del regno di Dio ma che secondo la l'interpretazione dei tdG riguardano in realtà un falso Regno!

Marco 4:30-32: “30Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra".”

Notiamo anzitutto nell’introduzione che Gesù precisa che vuol descrivere il Regno di Dio non vuol parlare di uno pseudo o falso regno!






viceadmintdg1, 16/04/2014 16:01:


Le parabole di Gesù non sono semplici illustrazioni come le chiamano i tdG. Ma contengono sempre qualcosa di inaspettato che suscita un interrogativo dietro il quale sta l’insegnamento della parabola stessa. Qui l’inaspettato è il contrasto fra l’estrema piccolezza del seme e la grandezza della pianta che produce.



Sbagliato!
Guardi come parla delle parabole l’ enciclopedia biblica PERSPICACIA NELLO STUDIO DELLE SCRITTURE, VOL. I:

Efficacia. Le illustrazioni o parabole servono come efficace mezzo didattico in almeno cinque modi: (1) Colpiscono e tengono viva l’attenzione; poche cose suscitano interesse come un’esperienza o un racconto. Chi non conosce le illustrazioni del figlio prodigo e della pecora smarrita? (2) Stimolano la facoltà di pensare; uno dei migliori esercizi mentali è scoprire il significato di un paragone, per cogliere le verità astratte così presentate. (3) Fanno leva sui sentimenti e, dal momento che in genere le verità vengono applicate in maniera pratica, toccano la coscienza e il cuore dell’ascoltatore. (4) Aiutano a ricordare; in seguito si può ricostruire la storia e farne un’applicazione. (5) Preservano la verità, poiché sono sempre applicabili e comprensibili in qualunque momento ed epoca. Ciò avviene perché si basano sulle realtà della vita e della natura, mentre semplici parole possono cambiare significato. Questa è una delle ragioni per cui le verità della Bibbia conservano ancora tutta la loro freschezza, come all’epoca in cui furono pronunciate o scritte.
Scopi. Come si è già detto, lo scopo principale delle illustrazioni è quello di insegnare. Ma le illustrazioni della Bibbia si prefiggono anche altri obiettivi:
(1) Il fatto che a volte bisogna andare a fondo per afferrarne il pieno, profondo e toccante significato tende a scoraggiare coloro che non amano Dio e che mostrano un interesse solo superficiale, cioè quelli che non desiderano sinceramente conoscere la verità. (Mt 13:13-15) Dio non intende radunare persone del genere. Le illustrazioni spingevano gli umili a chiedere ulteriori spiegazioni, ma non gli orgogliosi. Gesù disse: “Chi ha orecchi ascolti”. Mentre la maggior parte delle folle, dopo aver sentito parlare Gesù, se ne andavano, i discepoli rimanevano per chiedergli spiegazioni. — Mt 13:9, 36.
(2) Le illustrazioni nascondono le verità a coloro che ne farebbero cattivo uso e che desiderano intrappolare i servitori di Dio. Gesù rispose alla domanda tranello dei farisei con l’illustrazione della moneta del tributo e concluse: “Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio”. Lasciò che i nemici traessero le loro conclusioni; ma i discepoli di Gesù capirono benissimo il principio di neutralità enunciato. — Mt 22:15-21.
(3) Poiché sta all’ascoltatore applicare a se stesso i princìpi dell’illustrazione, questa può avere per lui un chiaro messaggio di avvertimento e di rimprovero, ma allo stesso tempo lo disarma, così che non ha motivo di prendersela con chi parla. Ovvero, ‘a buon intenditor, poche parole’. Quando i farisei criticarono Gesù perché mangiava con gli esattori di tasse e i peccatori egli rispose: “I sani non hanno bisogno del medico, ma quelli che stanno male sì. Andate, dunque, e imparate che cosa significa questo: ‘Voglio misericordia, e non sacrificio’. Poiché io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”. — Mt 9:11-13.
(4) Anche quando vengono usate per impartire correzione, le illustrazioni possono servire ad allontanare i pregiudizi dell’ascoltatore, pregiudizi che ne offuscherebbero la mente, e permettere così di ottenere risultati migliori di quelli che si otterrebbero con una semplice affermazione. Tale fu il caso di Natan, che trovò un orecchio attento quando riprese il re Davide per il peccato riguardante Betsabea e Uria. (2Sa 12:1-14) Anche nel caso del malvagio re Acab un’illustrazione gli fece soppesare senza saperlo i princìpi che egli stesso aveva violato risparmiando disubbidientemente il re di Siria Ben-Adad, nemico di Dio, e gli fece emettere un giudizio a propria condanna. — 1Re 20:34, 38-43.
(5) Le illustrazioni possono stimolare ad agire in un senso o nell’altro, a mostrare quello che si è, a rivelare se si è veri servitori di Dio o no. Quando Gesù disse: “Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna”, “molti dei suoi discepoli se ne tornarono alle cose lasciate dietro e non camminavano più con lui”. In tal modo Gesù ‘vagliò’ quelli che non credevano di vero cuore. — Gv 6:54, 60-66.



viceadmintdg1, 16/04/2014 16:01:




L’insegnamento è che il Regno di Dio in origine non ha nulla di appariscente o di grandioso. Nasce da un incontro, da una parola, da un atto di fede. E’ una realtà umile, apparentemente trascurabile, ma produce effetti grandiosi, anche se non di natura materiale, visibile.




E chi l' ha detto che la natura non sia "materiale, visibile"?
La parabola del granello di senape vuol mettere in risalto la straordinaria crescita del messaggio del Regno e la protezione data a quelli che accettano il messaggio. Nel passo marciano vi è una descrizione della crescita del “regno di Dio”, come dimostra la diffusione del messaggio del Regno e la crescita della primitiva ekklesìa cristiana dalla Pentecoste del 33 in poi. Il granello di senape è un seme minuscolo che può rappresentare qualcosa di molto piccolo (si veda Luca 17:6). A suo tempo, però, la pianta di senape può raggiungere una considerevole altezza e avere rami robusti, diventando simile a un albero, ciò è piuttosto evidente dal sinottico di Mt 13:31-32.
Tanto che l’apostolo Paolo poté dire ai colossesi che la buona notizia era già stata “predicata in tutta la creazione che è sotto il cielo” (Col. 1:23) …….
Guardi che ho riassunto brevemente quanto scritto nella Torre di Guardia del 15/7/2008!

(segue seconda parte...)
[Modificato da admintdg3 19/04/2014 22:08]
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