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Recensione Damekko Doubutsu

Ultimo Aggiornamento: 16/08/2013 13:54
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16/08/2013 13:54
 
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Voto generale 8
Damekko Doubutsu (lett. “Animali inutili”, ma può essere reso anche in senso peggiorativo come “Animali incapaci”) è un manga del 2001 di Noriko Kuwata., trasposto in anime nel 2005 per la Kids Station, un’emittente che come suggerisce il nome si rivolge a un pubblico molto giovane, la serie conta ventisei episodi, della durata (abbastanza diffusa negli anime di questo periodo) di circa cinque minuti cadauno (in totale trattasi di poco più di due ore).
Il concetto base della trama è una sorta di completa e radicale presa per i fondelli sulle teorie che riguardano la sopravvivenza del più adatto in natura, dato che questi personaggi, che sono animali personificati (i personaggi hanno forma di esseri umani che indossano costumi relativi all’animale di riferimento), non è quindi una sere divulgativa o una versione anime del mondo di Quark, per cui se cercate qualcosa del genere questo anime costituirebbe per voi una delusione
Il protagonista della storia è Uruno, un lupo che potrebbe messo facilmente sconfitto anche dalla nonna di Cappucetto Rosso e che probabilmente verrebbe rinnegato da tutta la genia di lupi che popolano fiabe, racconti et similia (per non parlare di quello che penserebbe di lui la Bestia del Gévaudan…) e infatti assolutamente incapace di far del male a essere vivente né di agire come la sua specie imporrebbe, per questo nel primo episodio lo troviamo ramingo alla ricerca di un habitat a lui congeniale, finisce così senza saperlo nella “Foresta degli animali inutili”, dove il primo che incontra è Usahara,un coniglio bianco (ma se dovesse incontrare Alice la prenderebbe a sberle), oltre che manesco, il tipo è anche burbero e tabagista, si può dire che il loro primo incontro non sia dei migliori (per tutta la serie Uruno le prenderà di brutto da Usahara, per motivi fondati o meno), il primo incontro non sembra essere dei migliori, e lo sventurato lupacchiotto sta per riprendere il cammino, quando nota la leggiadra presenza di Chiiko, una ragazza ghepardo che non riesce a catturare nemmeno una farfalla e se prova a correre cade rovinosamente, ha l’hobby della cucina, ma prepara roba immangiabile, solo Uruno grazie alla forza dell’amore che prova per lei accetta di mangiare, con conseguenze facilmente prevedibili (però è molto dolce e sensibile, tanto che le macchie sul suo vestito sono a forma di cuore) costei insieme a una pantera, una gatta selvatica delle Ande e a una puma forma il “circolo femminile felino”, le cui attività di solito si traducono in colossali ronfate nonostante tutto quello che può accadere nei dintorni e le loro promesse di non addormentarsi; inutile dire che per tutta la serie Uruno proverà in tutti i modi a confessare i propri sentimenti a Chiiko, ma nella migliore tradizione dei “protagonisti di anime sfigati in amore”, non riesce mai a trovare il momento opportuno, quanto a lei, sembra considerarlo al più un buon amico.
Altro personaggio importante nel cast è Yunihiko, un unicorno (sì, nella foresta ci sono anche animali fantastici), costui a tutto pensa tranne che farsi irretire da belle ragazze (chissà, forse ha capito che c’è l’inghippo e che nessuno fa niente per niente), ma passa le giornate a bere saké e a mangiare gamberi fritti, è anche considerato il saggio del gruppo (il che, visto il livello medio di intelligenza del cast, è tutto dire) e di solito è quello che cerca con le sue idee di movimentare la realtà della foresta (con esiti che non sempre erano quelli previsti, ma lui sembra non dispiacersene troppo), in un episodio retrospettivo, è detto di lui che era un normale cavallo, ma a seguito di una dolorosissima delusione (venne privato della sua compagna) si è trasformato in uniscorno; costui ha un fratello, Peganosuke, un pegaso che è il suo esatto contrario, è timido e riservato, ma stringe abbastanza facilmente amicizia con Uruno, con il quale ha in comune soprattutto la timidezza, la sua funzione principale comunque è quella di fare da tramite: grazie al suo potere di volare garantisce il servizio di posta della Foresta con il mondo esterno.
Completano il cast un’aquila miope (nel primo episodio tenta di attaccare Usahara ma ha la peggio, inoltre è innamorato perso di una ragazza gufo ma quest’ultima invece ha una cotta per Peganosuke), un’orca che vive nei pressi della riva e indossa il salvagente perché non sa nuotare, un’orsa molto socievole e che fa la mercante (avrà un ruolo abbastanza importante verso la fine della serie) mentre il fratello ha ambizioni di sfondare nella danza classica, per non parlare del nume tutelare della Foresta, il “Dio inutile” , un simulacro (una colonnina con in cima una sfera su cui è incisa una X) che ospita una divinità che non esaudisce una grazia nemmeno per sbaglio, ma è comunque abbastanza vendicativo se qualcuno mette in dubbio i suoi poteri.
Il canovaccio degli episodi è sostanzialmente lo stesso: Uruno viene solitamente irretito dalla sottile perfidia di Usahara e di Yunihiko a fare qualcosa di cui ne farà inevitabilmente le spese; ma lo snaturato lupo, vuoi per farsi bello davanti a Chiiko, vuoi per semplice dabbenaggine, accetta sempre e di buon grado (per citare un paio di episodi tra i tanti, i due hanno aperto uno stabilimento termale, e convincono Chiiko e Uruno a essere i primi clienti, quest’ultimo spera di poter approfittare dell’occasione per stare solo con la simpatica felina, ma lei vi era andata solo con lo scopo di passare le acque, così il protagonista deve accontentarsi di sorbirsi le attività di animazione del duo, oppure quando deve vendere budini alla festa del Dio inutile, con i partecipanti che appena scoprono che sono stati realizzati da Usahara non ne vogliono sapere di acquistarli).
Il finale ovviamente non ve lo dico, ma diciamo che sarà per Uruno, abituato da una ventina di episodi a subire le beffe dei due compari, meno doloroso del previsto.
Quanto al comparto tecnico, la serie non è malvagia, il chara dei personaggi (che somiglia vagamente a quello di serie coeve come Guru Guru, insomma, i personaggi sono un po’ “tarchiati”) denuncia un target decisamente basso, le sigle sono orecchiabili (specie la opening), le animazioni sono da minimo sindacale, ma del resto questo non è stato certo pensato come a un prodotto che doveva essere una colonna portante dell’animazione nipponica.
Consigliabile? Tutto sommato penso di sì, si sprecano così tante ore della propria esistenza che un paio di orette per questa serie mi sembrano sacrificabili, come detto non aspettatevi nulla di serio o di istruttivo, al massimo qualche sorriso verso le avventure di questi animali piuttosto scombiccherati ma tutto sommato simpatici; se, come avvertiva Pirandello, l’umorismo è un avvertimento del contrario, questa serie allora è particolarmente riuscita proprio perché in essa i personaggi fanno il contrario di quello che dovrebbero fare secondo le leggi di natura, il bello (per così dire) di tutto questo è che pur accorgendosi che non dovrebbero essere così non fanno nulla per migliorarsi, preferendo vivere in una specie di foresta particolare adatta solo a loro (si sarebbe quasi tentati di chiamarla ghetto) vivono la loro “diversità” abbastanza bene, a volte manifestano il desiderio di essere come i propri simili, ma solo Uruno (forse perché è l’ultimo arrivato e non si è integrato nella nuova realtà) sembra davvero soffrirne.
Sitografia di riferimento:
www.animeclick.it/anime/Damekko+Doubutsu
en.wikipedia.org/wiki/Damekko_D%C5%8Dbutsu
www.animenewsnetwork.com/encyclopedia/anime.php?id=4994
myanimelist.net/anime/485/Damekko_Doubutsu
www.mangaupdates.com/series.html?id=15529
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