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Aborto: favorevoli o no?

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2020 12:18
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28/02/2007 20:45
 
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Parlo da ventunenne e da "ragazza irresponsabile che ha deciso di fare sesso senza precauzioni".
Più che aver deciso, è capitato in un momento particolare, ma credo che la cosa sia irrilevante dal momento che i risultati sono gli stessi.
Il mese scorso ho rischiato di essere incinta di un figlio che non voglio e da un ragazzo irresponsabile, ancor più di me.
Prendo la mia situazione ad esempio: ho 21 anni, frequento l'università e non lavoro. Vivo con i miei genitori che mi mantengono in tutto e per tutt, dal momento che non ho un euro (se si escludono gli spiccioli che mensilmente mi passano mamma e papà per poter uscire a bere qualcosa con gli amici).
Mi sono lasciata con il mio ragazzo, con cui avevo una relazione seria e stabile, e scopro che il mio (ormai ex) ragazzo è un tossico e, dopo mesi e mesi in cui è stato più dolce di un cannoncino di crema, tenta di mettermi le mani addosso durante un litigio post rottura. Senza parlare delle minacce (anche di morte) che ho ricevuto.
Purtroppo la droga fa questi effetti...
Credo che concorderai, Janet, che la situazione non sia propriamente rosea. Per usare un eufemismo.
In tutto questo sorge il problema di una possibile gravidanza. Grazie al cielo non è stato necessario prendere una decisione simile nel mio caso, visto che ci ha pensato la natura, però mentre attendevo i tempi necessari per fare tutti i test del caso, ho pensato molto molto bene alla situazione.
Non sono "grande" abbastanza per prendermi cura di una piccola vita, tanto meno sarei stata in grado di occuparmene da sola (l'unica risposta del grande uomo è stata "Arrangiati. Io non ti ho violentato..."). Ma soprattutto non voglio un figlio, men che meno con quella persona.
Probabilmente le mie parole saranno disumane per molti, ma non consideravo vita umana quella che avrebbe potuto svilupparsi dentro di me. Non di certo quando era composta da poche cellule. Se io e la natura gli avessimo dato la possibilità di crescere lo sarebbe certamente diventata, ma allo stadio di zigote (l'ovulo fecondato) per me non lo è, come non lo è finchè non si sviluppa e si differenzia un po' di più.
In ogni caso, è solo dopo esserci passata che ho capito una cosa fondamentale: è molto facile, troppo forse, parlare di argomenti tanto delicati senza sapere quali pensieri e quali emozioni ti attraversano in una situazione simile. Purtroppo adesso parlo con cognizione di causa e non vorrei che fosse così.
Ti faccio solo una domanda, Janet: cosa pensi che passi per la testa di una donna che odia o è terrorizzata da ciò che ha dentro? Credi che pensi alla possibilità di vivere di un qualcosa che non si sa nemmeno se diventerà umano?
Ti assicuro che pensavo a tutt'altro io...

"Il sonno viene come l'avanzare della marea. Opporsi è impossibile. E' un sonno così profondo che nè lo squillo del telefono nè il rumore delle auto che passano fuori mi arrivano all'orecchio. Nessun dolore, nessuna tristezza laggiù: solo il mondo del sonno dove precipito con un tonfo."

(Thanks to jared-leto.org for the image)
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28/02/2007 21:03
 
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Re:

Scritto da: §yumeko§ 28/02/2007 20.45
Parlo da ventunenne e da "ragazza irresponsabile che ha deciso di fare sesso senza precauzioni".
Più che aver deciso, è capitato in un momento particolare, ma credo che la cosa sia irrilevante dal momento che i risultati sono gli stessi.
Il mese scorso ho rischiato di essere incinta di un figlio che non voglio e da un ragazzo irresponsabile, ancor più di me.
Prendo la mia situazione ad esempio: ho 21 anni, frequento l'università e non lavoro. Vivo con i miei genitori che mi mantengono in tutto e per tutt, dal momento che non ho un euro (se si escludono gli spiccioli che mensilmente mi passano mamma e papà per poter uscire a bere qualcosa con gli amici).
Mi sono lasciata con il mio ragazzo, con cui avevo una relazione seria e stabile, e scopro che il mio (ormai ex) ragazzo è un tossico e, dopo mesi e mesi in cui è stato più dolce di un cannoncino di crema, tenta di mettermi le mani addosso durante un litigio post rottura. Senza parlare delle minacce (anche di morte) che ho ricevuto.
Purtroppo la droga fa questi effetti...
Credo che concorderai, Janet, che la situazione non sia propriamente rosea. Per usare un eufemismo.
In tutto questo sorge il problema di una possibile gravidanza. Grazie al cielo non è stato necessario prendere una decisione simile nel mio caso, visto che ci ha pensato la natura, però mentre attendevo i tempi necessari per fare tutti i test del caso, ho pensato molto molto bene alla situazione.
Non sono "grande" abbastanza per prendermi cura di una piccola vita, tanto meno sarei stata in grado di occuparmene da sola (l'unica risposta del grande uomo è stata "Arrangiati. Io non ti ho violentato..."). Ma soprattutto non voglio un figlio, men che meno con quella persona.
Probabilmente le mie parole saranno disumane per molti, ma non consideravo vita umana quella che avrebbe potuto svilupparsi dentro di me. Non di certo quando era composta da poche cellule. Se io e la natura gli avessimo dato la possibilità di crescere lo sarebbe certamente diventata, ma allo stadio di zigote (l'ovulo fecondato) per me non lo è, come non lo è finchè non si sviluppa e si differenzia un po' di più.
In ogni caso, è solo dopo esserci passata che ho capito una cosa fondamentale: è molto facile, troppo forse, parlare di argomenti tanto delicati senza sapere quali pensieri e quali emozioni ti attraversano in una situazione simile. Purtroppo adesso parlo con cognizione di causa e non vorrei che fosse così.
Ti faccio solo una domanda, Janet: cosa pensi che passi per la testa di una donna che odia o è terrorizzata da ciò che ha dentro? Credi che pensi alla possibilità di vivere di un qualcosa che non si sa nemmeno se diventerà umano?
Ti assicuro che pensavo a tutt'altro io...



Ti auguro di trovare un' uomo che si diverso dai due con i quali hai avuto a che fare.
Tornando in Topic, la situazione appena descritta è una delle tante per cui mi fa dire semi favorevole.
Perchè, se fossi donna, a causa di una cazzata dovrei rovinarmi la vita? E' vero potrei darlo in adozione o tenerlo. Ma se non ho la forza per farlo crescere e meglio non farlo crescere. E' ingiusto, secondo la mia morale, ma la donna è libera di decidere.
Per fortuna, yumeko, non ha dovuto fare questa scelta.


« In fondo ad ogni credenza c'è una verità. In fondo ad ogni salotto c'è una credenza. Questo dimostra inconfutabilmente che i salotti esistono. »
(Groucho Marx)


« Se l'onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli. » (San Tommaso Moro)







"Cosa Preferisce - un medico che le tiene la mano mentre muore o che la ignora mentre migliora?"


House: "Vede, tutti pensano che sia un paziente a causa del bastone"

Wilson: "Allora perchè non indossa un camice bianco come tutti noi?"

House: "Perchè altrimenti pensano che sia un medico".





"Il mare porterà agli uomini nuove speranze, come il sonno porta i sogni"










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28/02/2007 21:17
 
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Re:

Scritto da: Janet Mourfaaill 27/02/2007 12.38
Apro questo topic perchè l'aborto è un argomento che mi ha spesso messo contro a molti miei amici, dal momento che io ho una visione molto chiara in proposito.

Sono assolutamente contraria all'aborto.

Credo che non sia colpa di un bambino se dei ragazzi irresponsabili decidono di fare sesso senza precauzioni, ragion per cui credo che sia l'ultimo a dover essere punito.
In molti mi faranno presente la possibilità che si venga molestate sessualmente, indi, detto comunemente, stuprate.
In questo caso, mi addolora dirlo perchè comunque non è una opzione bella né tanto meno promettente per il bambino, ma esistono gli orfanotrofi. E mi spiace, ma non credo che un'esistenza in un posto dove non si verrà mai a conoscenza dei propri genitori possa competere con la morte di un essere umano. Preferirei di gran lunga sapere che mio figlio è vivo da qualche parte, e che un giorno potrà stare con qualcuno che sappia curarsene nel modo giusto -si spera- anzichè avere il rimorso costante di aver ucciso il mio bambino.
E non parlo per esperienza personale, è una convinzione.

Inoltre, molti bambini e ragazzi vengono ugualmente maltrattati nelle proprie famiglie, per cui non mi si dica che c'è l'opportunità che si venga affidati famiglie inappropriate o quant'altro... La possibilità c'è, certo, ma non solo quella. C'è la possibilità di vivere, e ditemi se non è una cosa da poco...





Io sono personalmente sfavorevole all'aborto. Se dovessi rimanere incinta per qualunque fortuito motivo credo al 90 per cento che non abortirei. Ma si tratta di me.
Al contrario, le altre persone possono fare le loro libere scelte. Ne io ne tu abbiamo il diritto di giudicare o comunque di dare dritte in materia, per prima cosa perchè nè io nè te abbiamo vissuto una situazione simile di persona(suppongo), ma soprattutto perchè non tutti nasciamo nelle stesse condizioni sociali e psicologiche.
Se una donna deve partorire una bambino, una creatura innocente, per ucciderlo a due anni di vita con lo stiletto delle scarpe o per abbandonarlo in orfanotrofio, non so fino a che punto valga la pena essere contro l'aborto per tutti.
A ognuno la sua scelta.







La mia lingua una katana!



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28/02/2007 21:19
 
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Il ragazzo è uno solo. Grazie al cielo...
Comunque si risolve tutto nel fatto che, alla fine, pensi sempre che tu donna sei qui adesso. Sei viva e completa e lo sei fino in fondo. Hai due gambe, due braccia, un cuore e un cervello. Hai sentimenti e sensazioni. Hai dei pensieri e hai una vita non solo biologica (perchè, diciamocelo, pure un'ameba ha una vita biologica).
Dall'altra parte, ti confronti con l'esistenza di un mucchio di celluline.
Io avrei abortito. Nessuna donna si alza la mattina e prende una decisione simile in leggerezza. Non ci dormi la notte, non pensi ad altro tutto il giorno. E non vivi finchè non prendi una decisione, qualunque essa sia. Se poi decidi per l'aborto è sicuro che ti ci vorranno mesi se non anni per far rimarginare almeno in parte questa ferita.
E, nonostante tutto ciò, io avevo deciso che avrei abortito.
Avere un figlio che non vuoi (deidendo di crescerlo o di darlo in affidamento) o abortire un figlio che non vuoi sono due situazioni egualmente drammatiche. E, in un certo senso, ti rovinano la vita entrambe, anche se in modo diverso.
In certe situazioni c'è chi se la sente di far nascere un bimbo e c'è chi invece non sopporta l'idea di avere dentro di sè un qualcosa che odia.
Il concetto proposto da Janet parte dal presupposto che ci sia una sorta di amore (seppur poco) o, al più, indifferenza verso il bambino. Il punto è che non è sempre così. Si può odiare quel bambino o provarne schifo o disprezzo. Chi vorrebbe fare da incubatrice per qualcosa che odia?

"Il sonno viene come l'avanzare della marea. Opporsi è impossibile. E' un sonno così profondo che nè lo squillo del telefono nè il rumore delle auto che passano fuori mi arrivano all'orecchio. Nessun dolore, nessuna tristezza laggiù: solo il mondo del sonno dove precipito con un tonfo."

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01/03/2007 00:04
 
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Intendevo che non ci tengo proprio a cambiare idea. Aprendo il topic, volevo cercare di capire sotto quale ottica altri ocmponenti di questo sito vedono l'argomento. Ma il fatto che la stragran gaggioranza sia favorevole all'aborto non deve per forza costringermi a pensarla ugualmente. Stessa cosa per voi, io non costringo nessuno a pensarla come me.


Ma infatti l'ho specificato: capire non significa condividere. Se tu non condividi la nostra posizione, come noi non condividiamo la tua, nessuno ti obbliga a farlo.
Beh, come ha detto Simo, forse ti sei solo espressa male. Ora comunque è chiaro.

[Modificato da Trevor-CH 01/03/2007 0.05]

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Una forza irresistibile incontra un ostacolo inamovibile, e guai a chi sta in mezzo



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01/03/2007 12:16
 
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Re:

Scritto da: §yumeko§ 28/02/2007 20.45
Parlo da ventunenne e da "ragazza irresponsabile che ha deciso di fare sesso senza precauzioni".
Più che aver deciso, è capitato in un momento particolare, ma credo che la cosa sia irrilevante dal momento che i risultati sono gli stessi.
Il mese scorso ho rischiato di essere incinta di un figlio che non voglio e da un ragazzo irresponsabile, ancor più di me.
Prendo la mia situazione ad esempio: ho 21 anni, frequento l'università e non lavoro. Vivo con i miei genitori che mi mantengono in tutto e per tutt, dal momento che non ho un euro (se si escludono gli spiccioli che mensilmente mi passano mamma e papà per poter uscire a bere qualcosa con gli amici).
Mi sono lasciata con il mio ragazzo, con cui avevo una relazione seria e stabile, e scopro che il mio (ormai ex) ragazzo è un tossico e, dopo mesi e mesi in cui è stato più dolce di un cannoncino di crema, tenta di mettermi le mani addosso durante un litigio post rottura. Senza parlare delle minacce (anche di morte) che ho ricevuto.
Purtroppo la droga fa questi effetti...
Credo che concorderai, Janet, che la situazione non sia propriamente rosea. Per usare un eufemismo.
In tutto questo sorge il problema di una possibile gravidanza. Grazie al cielo non è stato necessario prendere una decisione simile nel mio caso, visto che ci ha pensato la natura, però mentre attendevo i tempi necessari per fare tutti i test del caso, ho pensato molto molto bene alla situazione.
Non sono "grande" abbastanza per prendermi cura di una piccola vita, tanto meno sarei stata in grado di occuparmene da sola (l'unica risposta del grande uomo è stata "Arrangiati. Io non ti ho violentato..."). Ma soprattutto non voglio un figlio, men che meno con quella persona.
Probabilmente le mie parole saranno disumane per molti, ma non consideravo vita umana quella che avrebbe potuto svilupparsi dentro di me. Non di certo quando era composta da poche cellule. Se io e la natura gli avessimo dato la possibilità di crescere lo sarebbe certamente diventata, ma allo stadio di zigote (l'ovulo fecondato) per me non lo è, come non lo è finchè non si sviluppa e si differenzia un po' di più.
In ogni caso, è solo dopo esserci passata che ho capito una cosa fondamentale: è molto facile, troppo forse, parlare di argomenti tanto delicati senza sapere quali pensieri e quali emozioni ti attraversano in una situazione simile. Purtroppo adesso parlo con cognizione di causa e non vorrei che fosse così.
Ti faccio solo una domanda, Janet: cosa pensi che passi per la testa di una donna che odia o è terrorizzata da ciò che ha dentro? Credi che pensi alla possibilità di vivere di un qualcosa che non si sa nemmeno se diventerà umano?
Ti assicuro che pensavo a tutt'altro io...



Yumeko, posso risponderti nel modo più chiaro e netto possibile?
Io sono terrorizzata al pensiero che ci siano persone che la pensino come te. E con questo non ricadiamo nel solito dramma "ma Janet, allora perchè hai aperto un topic in proposito, se non ti va di capire ciò che ti dicono gli altri dalla loro prospettiva?"

Il fatto è che io l'ho capito perfettamente quello che vuoi dire. E ne sono rimasta terrorizzata.

Sono oltremodo dispiaciuta per tutto ciò che hai dovuto passare, dico sul serio. Se mai mi trovassi in situazioni simili con una persona che credevo a posto, non so proprio come reagirei. Ma so di per certo che l'aborto non sarebbe un opzione nemmeno lontanamente plausibile, per me.
Se una persona mi ha in un qualche modo fatto del male -teoricamente o praticamente- non vedo il motivo per cui i gesti di questo debbano ricadere su un figlio che non ha colpa alcuna.

Perchè ditemi voi che colpa ha un bambino del fatto che il proprio ipotetico padre è un pazzo totale o in alternativa un maniaco -o come tu voglia definirlo, Yumeko-

Io credo: nessuna.
Tutto questo dire che "cosa pensi che passi per la testa di una donna che odia o è terrorizzata da ciò che ha dentro? Credi che pensi alla possibilità di vivere di un qualcosa che non si sa nemmeno se diventerà umano?"

Scusatemi se sembrerò in un qualche modo infuriata, ma può essere un eventualità, dal momento che lo sono, e anche molto.
Se tu, Yumeko, hai avuto relazioni di solo sesso con una persona, e poi hai rischiato di rimanere incinta, spiegami che colpa può avere il bambino?! E'forse l'unica persona tra voi che non c'entra affatto, non ha scelto lui di essere concepito, o sbaglio?
Riversare tali problemi su un figlio è una cosa che io trovo mostruosa. Non ho avuto da ridire in modo così deciso sugli altri post perchè nessuno mi aveva ancora esposto un suo caso personale, e ti ringrazio per averlo scritto tu, Yumeko.
Ma con questo non posso assolutamente darti ragione, in nessun punto -a parte ovviamente quello in cui reputi il tuo ex un totale imbecille, per usare un eufemismo; in quel caso sfiderei chiunque a contraddirti, visti i fatti da te descritti-

Ma purtroppo in punto non è solo questo.
Il punto è che ognuno di noi, quando è immerso fino al collo in un problema simile, decide praticamente sempre di far rimettere la vita a qualcun'altro, e quel qualcun'altro è l'unico che meriterebbe uscirne fuori immune.
Con questo non intendo, come spero sia chiaro, incolpare te. Ma si, ci ho pensato molto, e ti assicuro che non sarei asssolutamente terrorizzata da ciò che ho dentro, mai. Mai. Sarei terrorizzata da ciò che sarà di me, da ciò che diranno i miei, da ciò che potrebbero pensare gli amici, da come ciò potrà ricadere sulla mia vita, da come sarò capace io di allevare un figlio.

Ma mai terrorizzata da qualcosa che non ha la colpa di nulla.

EDIT: Il fatto che un embrione prima dei tre mesi non sia "vivo" è una cosa che non merita fiducia alcuna. Un bambino è essere vivente fin da quanto esiste.
Tutto questo i medici lo hanno modificato solo per poter in un qualche modo accontentare tutte quelle donne che avrebbero abortito lo stesso, anche nei mesi successivi. Una specie di tregua, insomma. Puoi abortire prima dei tre mesi, non oltre. Così le donne non si sentono in colpa, non hanno fatto nulla di male. Prima dei tre mesi non è vita, giusto?

Sbagliato.

La vita è vita, e non ci sono "mesi" che tengano. Le date di sicurezza imposte dai medici sono menzogne, e nonostante sono completamente sicura del fatto che mi contesterete in molti, dico una cosa completamente vera.
Se non sbaglio un embrione ha un cuore che batte lo stesso -e non è in un senso esclusivamente romantico, ma in un senso obiettivo- e tutti gli organi e il corpo in formazione.

Un figlio rimane un figlio dal momento in cui è stato concepito.
E dovrebbe essere trattato da tale.





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01/03/2007 12:23
 
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Oddio, Janet, ma allora dovremmo pure smettere di mangiare O___O
La gallina è una vita, così come la lattuga O_____O
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Under construction.
Firma in ristrutturazione dopo soli 4 anni!

"Cosa mi dici di te?"
"Beh..." Logan si guardò intorno: l'acqua che inondava il pavimento, le candele, il cavo metallico annodato alla testata del letto, le carte, le bottiglie di birra, lattine di zuppa vuote, le briciole di crackers in mezzo al letto, e Victor che provava con ben poco successo a non ridere. "Sto bene", disse onestamente.



"Se il tuo odio scorre profondo, fa' che diventi la tua anima, il tuo respiro, il sangue nelle vene, il nucleo di ogni tua cellula. Quando ti avrà riempito completamente prendilo e modellalo, plasmalo, fallo diventare la tua arma e scaglialo contro il tuo nemico. Che possa morire distrutto da ciò che egli stesso ha creato." (Mark Volk)
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01/03/2007 12:32
 
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Re:

Scritto da: Makichan 01/03/2007 12.23
Oddio, Janet, ma allora dovremmo pure smettere di mangiare O___O
La gallina è una vita, così come la lattuga O_____O



Scusa se ti sembrerò scocciata nel risponderti, non lo sono: sono solo un pochino stanca di venire continuamente fraintesa.

Dubito che ti troverai mai una gallina in pancia, Maki, e scusa la franchezza, ma dubito che potresti mai neppure trovarci una lattuga, un carciofo o un coccodrillo che sia.
La vita di un bambino che, sin dalla nascita, è legato alla madre è un argomento lievemente diverso da quello di ortaggi o animali, se mi permetti.

Se poi una gallina vorrà abortire a sua volta, quello è un altro problema...




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01/03/2007 12:35
 
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La vita di un bambino che, sin dalla nascita, è legato alla madre è un argomento lievemente diverso da quello di ortaggi o animali, se mi permetti.



Appunto, dalla nascita.
E comunque per come la vedo io, checché ne dica tu Janet, un embrione non è vita.
Non la considero vita, e sicuramente avrei fatto lo stesso discorso di Yumeko.
Totalmente e indiscussamente d'accordo con lei.
***



Per conoscere gli aggiornamenti del mio sito consulta il mio LiveJournal.







***

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01/03/2007 12:38
 
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Re:

Scritto da: =Hachi= 01/03/2007 12.35

La vita di un bambino che, sin dalla nascita, è legato alla madre è un argomento lievemente diverso da quello di ortaggi o animali, se mi permetti.



Appunto, dalla nascita.
E comunque per come la vedo io, checché ne dica tu Janet, un embrione non è vita.
Non la considero vita, e sicuramente avrei fatto lo stesso discorso di Yumeko.
Totalmente e indiscussamente d'accordo con lei.



Ho fatto un errore, intendevo dal concepimento.

Ad ogni modo, come ti ho già detto sul TPBM, non avevo alcun dubbio sul tuo parere, Haci.
Ma se permetti, mi sento abbastanza ragionevole da capire quando mi scandalizzo per una cavolata.
E questa non mi sembra che lo sia, altrimenti nessuno avrebbe risposto al topic, non credi?




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01/03/2007 12:47
 
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Re: Re:

Scritto da: Janet Mourfaaill 01/03/2007 12.32

La vita di un bambino che, sin dalla nascita, è legato alla madre è un argomento lievemente diverso da quello di ortaggi o animali, se mi permetti.



Mah, a parte che non intendo dire che mi troverò lattughe in pancia...
Non è diverso.
Tu chiami vita 4 cellule messe in croce e dici che è scorretto ucciderle. Io no.
Se dici che è scorretto ammazzare quattro cellule, allora smetti di mangiare.
Che queste cellule siano dentro o fuori una persona, non dovrebbe farti decidere cosa è meglio PER LEI.
Come ho detto, IO non abortirei, ma non vedo perché ALTRI non debbano farlo. Come non costringerei ad abortire chi non vuole farlo.

Sai, ne spavo parlando con una mia amica che è madre.
Mi diceva che sui forum di mamme (MAMME) sono tutte a favore dell'aborto. Non nel senso che lo praticherebbero, ma nel senso che sono a favore della libera scelta.

Tu...
Tu vuoi che una donna sia un'INCUBATRICE.
Ma che schifo.
Nove mesi di problemi e poi via, si molla il bambino.
Ma se lo incubasse un altro.
Non vedo perché se una donna non vuole fare l'incubatrice debba essere costretta.
Che discorsi disgustosi.
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"Cosa mi dici di te?"
"Beh..." Logan si guardò intorno: l'acqua che inondava il pavimento, le candele, il cavo metallico annodato alla testata del letto, le carte, le bottiglie di birra, lattine di zuppa vuote, le briciole di crackers in mezzo al letto, e Victor che provava con ben poco successo a non ridere. "Sto bene", disse onestamente.



"Se il tuo odio scorre profondo, fa' che diventi la tua anima, il tuo respiro, il sangue nelle vene, il nucleo di ogni tua cellula. Quando ti avrà riempito completamente prendilo e modellalo, plasmalo, fallo diventare la tua arma e scaglialo contro il tuo nemico. Che possa morire distrutto da ciò che egli stesso ha creato." (Mark Volk)
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01/03/2007 12:56
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Makichan 01/03/2007 12.47

Tu...
Tu vuoi che una donna sia un'INCUBATRICE.
Ma che schifo.
Nove mesi di problemi e poi via, si molla il bambino.
Ma se lo incubasse un altro.
Non vedo perché se una donna non vuole fare l'incubatrice debba essere costretta.
Che discorsi disgustosi.



Scusa se non ti rispondo per bene, come riterrebbe l'educazione. Mi ritengo una persona educata, ma dal momento che conosco le regole della sezione, non vorrei spprofondare in una conversazione poco adatta, da parte di entrambe.
Dico solo una cosa: quando ho letto il tuo post -quello qui su riportato- ti giuro, dico davvero, mi è venuta la nausea.

Perchè che tu ci creda o no, sono questi i discori che io trovo disgustosi.
"Ma se lo incubasse un altro" "ma che schifo" "nove mesi di problemi e poi via, si molla il bambino"...

Sono tutte frasi che mi astengo dal commentare perchè potrei parere veramente pungente e cattiva.

Sappi solo che mi sono sentita molto male al pensiero che delle mamme (si, MAMME) la pensino così.

E comunque, un sito di mamme non rappresenta un sito di tutte le mamme italiane.
Confido nel fatto che esista qualcuno che non veda un embrione come una cosa e la propria pancia un'incubatrice.
Apprezzo i tuoi commenti, il fatto che tu partecipi alla cosa. Ma come ho già detto non vorrei parlarne oltre poichè mi viene la nausea al solo pensiero.
Scusami ancora.



[Modificato da Janet Mourfaaill 01/03/2007 12.58]




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01/03/2007 13:05
 
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Janet, se avessi letto bene il mio intervento avresti capito una cosa fondamentale: il contesto in cui è stato concepito il bambino è parte del motivo per cui non lo volevo. Ciò non toglie che non sia il problema fondamentale.
Il concetto di fondo è che io non volevo/voglio avere un figlio. Che poi il contesto in cui sarebbe nato è molto "particolare", questo è fuori discussione. Però io e il mio ex abbiamo iniziato a discuterne ben prima che ci lasciassimo (visto che il problema si è posto prima della nostra rottura) e la mia idea era sempre la stessa: aborto.
Ti terrorizzerà o ti scandalizzerà la cosa, ma non sempre l'istinto di una donn ala porta ad amare incondizionatamente ciò che le sta crescendo dentro.
Per farti un esempio, ho un amico che è nato da una situazione simile alla mia, quando la madre aveva 16 anni. Lei voleva abortire e i genitori l'hanno obbligata ad avere il figlio. Sai qual è il risultato? Che lei odia suo figlio. Lo odia veramente e ha aspettato solo il suo 18esimo compleanno per mettergli le valigie fuori casa con un "Arrangiati". Per molte cose non è stata in grado (o non ha voluto) occuparsi di lui ed educarlo. Non la giustifico, però ho capito cosa vuol dire odiare ciò che hai dentro di te. E mi sono chiesta una cosa "semplicissima": era questo che volevo? Volevo odiare me stessa e il mio bambino? Volveo crescere un figlio come è stato cresciuto il mio amico?
Per il resto non mi preoccupo certo nè del giudizio dei miei genitori (che sarebbero stati al mio fianco al 100% in ogni caso), nè degli amici (che mi hanno sostenuto in ogni modo possibile e immaginabile) nè del resto del mondo. Perchè? Perchè il corpo era il mio, la vita era la mia. E io decido secondo quanto mi dice la mia coscienza.
Ti terrorizza il mio pensiero? Probabilmente prima di questa storia avrebbe terrorizzato pure me, ma ti consiglio, prima di giudicare, di farti un giro per consultori dove ci sono donne che vogliono abortire.
Non lo so fa per divertimento, come ho già detto, nè lo si fa in leggerezza. Concettualmente potrai dirmi che 4 cellule sono già un essere umano, ma ti assicuro per esperienza diretta che l'istinto non ti dice questo.

EDIT: Ho letto ora il tuo ultimo post in risposta a Maki.
In realtà lei ha centrato il punto: io sarei stata un'incubatrice. Punto e basta. Non sarei stata una mamma (se non nel senso biologico del termine) e non avrei considerato mio figlio quel bambino. Ripeto: non sempre si provano sentimenti positivi per ciò che ci cresce dentro...

[Modificato da §yumeko§ 01/03/2007 13.09]


"Il sonno viene come l'avanzare della marea. Opporsi è impossibile. E' un sonno così profondo che nè lo squillo del telefono nè il rumore delle auto che passano fuori mi arrivano all'orecchio. Nessun dolore, nessuna tristezza laggiù: solo il mondo del sonno dove precipito con un tonfo."

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01/03/2007 13:11
 
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Credo che le parole di Yumeko siano perfette.
Io quando ho avuto il mio bel ritardo (cum preservativo) ho fatto esattamente la scelta opposta alla sua, nel mio animo. Fortuna ha voluto che fosse, appunto, solo un ritardo.
Ma ciò non significa che io debba imporre il mio punto di vista tramite una legge.
Non si deve costringere qualcuno a fare da incubatrice, o a portarsi dentro un figlio che non vuole.
E' meglio l'aborto, rispetto a uno spettro di scelte sicuramente peggiori, quali possono essere l'odio e la spazzatura.
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Firma in ristrutturazione dopo soli 4 anni!

"Cosa mi dici di te?"
"Beh..." Logan si guardò intorno: l'acqua che inondava il pavimento, le candele, il cavo metallico annodato alla testata del letto, le carte, le bottiglie di birra, lattine di zuppa vuote, le briciole di crackers in mezzo al letto, e Victor che provava con ben poco successo a non ridere. "Sto bene", disse onestamente.



"Se il tuo odio scorre profondo, fa' che diventi la tua anima, il tuo respiro, il sangue nelle vene, il nucleo di ogni tua cellula. Quando ti avrà riempito completamente prendilo e modellalo, plasmalo, fallo diventare la tua arma e scaglialo contro il tuo nemico. Che possa morire distrutto da ciò che egli stesso ha creato." (Mark Volk)
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Re:

Scritto da: §yumeko§ 01/03/2007 13.05
Janet, se avessi letto bene il mio intervento avresti capito una cosa fondamentale: il contesto in cui è stato concepito il bambino è parte del motivo per cui non lo volevo. Ciò non toglie che non sia il problema fondamentale.
Il concetto di fondo è che io non volevo/voglio avere un figlio. Che poi il contesto in cui sarebbe nato è molto "particolare", questo è fuori discussione. Però io e il mio ex abbiamo iniziato a discuterne ben prima che ci lasciassimo (visto che il problema si è posto prima della nostra rottura) e la mia idea era sempre la stessa: aborto.
Ti terrorizzerà o ti scandalizzerà la cosa, ma non sempre l'istinto di una donn ala porta ad amare incondizionatamente ciò che le sta crescendo dentro.
Per farti un esempio, ho un amico che è nato da una situazione simile alla mia, quando la madre aveva 16 anni. Lei voleva abortire e i genitori l'hanno obbligata ad avere il figlio. Sai qual è il risultato? Che lei odia suo figlio. Lo odia veramente e ha aspettato solo il suo 18esimo compleanno per mettergli le valigie fuori casa con un "Arrangiati". Per molte cose non è stata in grado (o non ha voluto) occuparsi di lui ed educarlo. Non la giustifico, però ho capito cosa vuol dire odiare ciò che hai dentro di te. E mi sono chiesta una cosa "semplicissima": era questo che volevo? Volevo odiare me stessa e il mio bambino? Volveo crescere un figlio come è stato cresciuto il mio amico?
Per il resto non mi preoccupo certo nè del giudizio dei miei genitori (che sarebbero stati al mio fianco al 100% in ogni caso), nè degli amici (che mi hanno sostenuto in ogni modo possibile e immaginabile) nè del resto del mondo. Perchè? Perchè il corpo era il mio, la vita era la mia. E io decido secondo quanto mi dice la mia coscienza.
Ti terrorizza il mio pensiero? Probabilmente prima di questa storia avrebbe terrorizzato pure me, ma ti consiglio, prima di giudicare, di farti un giro per consultori dove ci sono donne che vogliono abortire.
Non lo so fa per divertimento, come ho già detto, nè lo si fa in leggerezza. Concettualmente potrai dirmi che 4 cellule sono già un essere umano, ma ti assicuro per esperienza diretta che l'istinto non ti dice questo.

EDIT: Ho letto ora il tuo ultimo post in risposta a Maki.
In realtà lei ha centrato il punto: io sarei stata un'incubatrice. Punto e basta. Non sarei stata una mamma (se non nel senso biologico del termine) e non avrei considerato mio figlio quel bambino. Ripeto: non sempre si provano sentimenti positivi per ciò che ci cresce dentro...

[Modificato da §yumeko§ 01/03/2007 13.09]




Ma non lo metto in dubbio, Yumeko, assolutamente. Non dico che non si possano provare i tuoi stessi sentimenti, dico solo una cosa: non lasciare che i tuoi sentimenti ricadano su qualcuno che non ha colpa. Punto.

Se vuoi che ti dica sinceramente che avrei fatto, io avrei menato per bene il padr... [SM=g27777][SM=g27777][SM=g27777]

Ovviamente scherzo, era per infossare un po'la tensione che ha comportato questo topic.

Ripeto, capisco che ci siano persone che abbiano problemi, prima di un parto, o anche solo del conepimento.
Però non mi piace il modo in cui descrivete un figlio, per nulla.

Se non volevi fare la fine di quella madre, potevi dare il figlio in adozione, come ho già detto.
Ehi, non venitemi poi a dire che "il dolore sarebbe troppo lacerante" come mi è già stato fatto presente in un altro post.

Se avete, scusate il termine esplicito, le palle di abortire, le troverete anche per darle un bambino in adozione.

Sicuramente farà una vita migliore di quella che gli avresti concessa tu, Yumeko, dal momento che probabilmente lo avresti odiato per tuttaa la vita.

O sbaglio?




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01/03/2007 13:26
 
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Se non volevi fare la fine di quella madre, potevi dare il figlio in adozione, come ho già detto.
Ehi, non venitemi poi a dire che "il dolore sarebbe troppo lacerante" come mi è già stato fatto presente in un altro post.

Se avete, scusate il termine esplicito, le palle di abortire, le troverete anche per darle un bambino in adozione.

Sicuramente farà una vita migliore di quella che gli avresti concessa tu, Yumeko, dal momento che probabilmente lo avresti odiato per tuttaa la vita.

O sbaglio?



Sbagli.
Perché portare avanti una gravidanza comporta forse anche più coraggio che abortire.
E poi, io sono convinta che sia molto più "doloroso" per una persona dare via il proprio bambino GIA' NATO, piuttosto che abortire una "cosa" che lei stessa non considera vita.
Tu, Janet, mi sembra che non parli con cognizione di causa ma che ragioni per supposizioni, che supposizioni ASTRATTE restano.
Vuoi mettere vedere per 9 mesi il tuo corpo che cambia completamente, e stringere fra le braccia UN BAMBINO, a confronto con una decisione presa prima che avvenga tutto ciò?
Dai, non c'è paragone che tenga.
E, sinceramente, mi piacerebbe vedere se TU che lo dici con così tanta leggerezza (a quanto pare), saresti capace di farlo. [SM=g27768]
Quest'ultima affermazione per dire che io dal mio canto, non sarei mai capace di dare "via" mio figlio dopo aver deciso di partorirlo.
IO partorisco, il figlio è MIO.
Se l'ho partorito me lo tengo.
Se sono stata disposta a provare i dolori del parto, a vedere il mio corpo cambiare, a farlo crescere dentro di me, allora lo tengo.
E come questa di cui sopra non è una scelta facile, non lo è nemmeno l'aborto.
(Specifico onde evitare fraintendimenti)

[Modificato da =Hachi= 01/03/2007 13.33]

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01/03/2007 13:36
 
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Re:

Scritto da: =Hachi= 01/03/2007 13.26

Sbagli.
Perché portare avanti una gravidanza comporta forse anche più coraggio che abortire.
E poi, io sono convinta che sia molto più "doloroso" per una persona dare via il proprio bambino GIA' NATO, piuttosto che abortire una "cosa" che lei stessa non considera vita.
Tu, Janet, mi sembra che non parli con cognizione di causa ma che ragioni per supposizioni, che supposizioni ASTRATTE restano.
Vuoi mettere vedere per 9 mesi il tuo corpo che cambia completamente, e stringere fra le braccia UN BAMBINO, a confronto con una decisione presa prima che avvenga tutto ciò?
Dai, non c'è paragone che tenga.
E, sinceramente, mi piacerebbe vedere se TU che lo dici con così tanta leggerezza (a quanto pare), saresti capace di farlo. [SM=g27768]
Quest'ultima affermazione per dire che io dal mio canto, non sarei mai capace di dare "via" mio figlio dopo aver deciso di partorirlo.
IO partorisco, il figlio è MIO.
Se l'ho partorito me lo tengo.
Se sono stata disposta a provare i dolori del parto, a vedere il mio corpo cambiare, a farlo crescere dentro di me, allora lo tengo.
E come questa di cui sopra non è una scelta facile, non lo è nemmeno l'aborto.
(Specificazione onde evitare fraintendimenti)

[Modificato da =Hachi= 01/03/2007 13.32]




[SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775]

Scusa se rido, ma vi contraddicete in un modo pazzesco, voialtri... No, Haci, io non credo di sbagliare, affatto.
Parlo astrattamente, è chiaro, perchè per ora non sono ancora rimasta incinta. E'forse un torto?
No perchè altrimenti non ci potrebbero essere discussioni, se ritenete che possano parlare di certi argomenti solo coloro che li hanno vissuti.
Questo tuo discorso, scusami, non lo reputo sensato.
Ad ogni modo no, Haci, non credo che sia la stessa cosa, come te hai già detto.
Ma credo sia ugualmente stupido dire che si abortirebbe e che invece, nel caso si abbia il bambino, ci si affezionerebbe ad esso.
E te credo scusami, eh, è il tuo bambino!

No, non credo di sbagliare, mi ripeterò ma sono sempre più convinta della mia teoria.





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01/03/2007 13:41
 
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No, non mi sembra che mi sia contraddetta.
Piuttosto mi pare che sia tu che non capisci cosa voglio dire io tanto sei presa da fare il bastian contrario [SM=g27768]
E non ho detto che solo coloro che hanno vissuto la cosa devono parlare, ma solo coloro che riescono obiettivamente a mettersi nei panni di chi si trova a dover fare una scelta simile, considerando ogni caso possibile immaginabile.
Perché altrimenti, per astrazione, tutti si sarebbe contrari o favorevoli.
Mi viene il dubbio che tu non mi legga, o che tu capisca solo ciò che ti conviene capire ed interpretare U.U

Questo tuo discorso, scusami, non lo reputo sensato.



Che ti devo dire?
Mi dispiace per te [SM=g27768]
E più che altro, spero che dai discorsi che fai, tu non ti debba mai ritrovare a dover decidere cosa fare in una situazione tra le tante che si possono immaginare.
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01/03/2007 13:45
 
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Re:

Scritto da: =Hachi= 01/03/2007 13.26


Sbagli.
Perché portare avanti una gravidanza comporta forse anche più coraggio che abortire.



Come non quotare queste parole?
Credo che non avrei MAI il coraggio di dare mio figlio in adozione, non dopo una gravidanza (per fortuna non l'ho avuta).
Immagina, dover interrompere la tua vita per un tot.
Io sarei dovuta rientrare in Italia e abbandonare l'università e i miei amici (che NON stanno nella mia isola d'origine).
L'avrei fatto, lo so.
Se i miei genitori mi avessero dato il loro appoggio, l'avrei fatto senza problemi (il possibile padre è svenuto e ha chiesto il nome della migliore clinica qui a Seoul), ma vedi, io non posso pretendere che tutte le altre donne la pensino come me.
Non posso imporre le mie scelte.
Una gravidanza mi darà sicuramente problemi, ma il fatto che possa volerla *io* non significa che *io* debba decidere per *altre*.
Il mio corpo è mio, e anche se ho problemi e decido di portare avanti la gravidanza, non posso coscientemente, con la mano sul cuore, prendermi la responsabilità di rovinare le vite altrui.
Rovinare quella del bambino che sa di essere stato abbandonato.
Rovinare quella della madre.
Rovinare quella di una famiglia che magari il figlio non se lo può permettere, ma non ha il coraggio di abbandonare quella creatura.
--
Under construction.
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"Se il tuo odio scorre profondo, fa' che diventi la tua anima, il tuo respiro, il sangue nelle vene, il nucleo di ogni tua cellula. Quando ti avrà riempito completamente prendilo e modellalo, plasmalo, fallo diventare la tua arma e scaglialo contro il tuo nemico. Che possa morire distrutto da ciò che egli stesso ha creato." (Mark Volk)
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01/03/2007 13:46
 
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Re:

Scritto da: =Hachi= 01/03/2007 13.41
No, non mi sembra che mi sia contraddetta.
Piuttosto mi pare che sia tu che non capisci cosa voglio dire io tanto sei presa da fare il bastian contrario [SM=g27768]
E non ho detto che solo coloro che hanno vissuto la cosa devono parlare, ma solo coloro che riescono obiettivamente a mettersi nei panni di chi si trova a dover fare una scelta simile, considerando ogni caso possibile immaginabile.
Perché altrimenti, per astrazione, tutti si sarebbe contrari o favorevoli.
Mi viene il dubbio che tu non mi legga, o che tu capisca solo ciò che ti conviene capire ed interpretare U.U

Che ti devo dire?
Mi dispiace per te [SM=g27768]
E più che altro, spero che dai discorsi che fai, tu non ti debba mai ritrovare a dover decidere cosa fare in una situazione tra le tante che si possono immaginare.



Tutt'altro, leggo i tuoi post con molta attenzione, atenzione che dedico ugualmente anche agli altri.
Se sono Bastian contrario solo perchè non la penso come voi, ben venga. Si, sono contraria all'aborto.
E scusa se ti contraddico, ma io invece spero, quando sarà il momento, di ritrovarmi in una situazione simile per poter dimostrare che non parlo per dar aria alla bocca.

Detto ciò ti chiedi cosa vuoi dirmi? Beh, di certo non voglio che tu ti dispiaccia per me.

Credo in quello che ho scritto, e non credo di meritare la tua compassione, Haci.
Mi sento abbastanza convinta da seguire nelle mie teorie senza dovermi costringere a tapparmi la bocca perchè sono fuori luogo.
Non dispiacerti per me, io sto benissimo [SM=g27776]







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