Aggiungo il prologo e il primo capitolo che sarebbe un anticipazione della storia effettiva che parte dal secondo capitolo in poi.
PROLOGO – UNA FAVOLA PASSATA
Tanto tempo fa, nel continente di Euphonia, il Regno di Tiresia, il potente popolo druido delle terre del sud capeggiato dal loro Re e tiranno Nerigal, incominciò ad estendere i suoi territori in tutto il continente.
Nerigal era inarrestabile e il grosso della sua potenza risiedeva nelle sue 12 fedeli guardie denominati i Flagelli.
I 5 piccoli Regni del nord: Ardeil, Hirilik, Nalsir, Noskell e Valbrim che erano solitamente in conflitto politico tra loro decisero di fare una tregua e organizzarono una riunione in cui tutti i Re decisero di stringere un alleanza per contrastare il pericolo imminente.
Per scegliere il leeder che gli avrebbe guidati decisero di fare un confronto nella quale partecipò la figlia del Re di Hirilik, Archana, salita al trono a causa della morte prematura del padre ucciso da Nerigal stesso mentre cercava di negoziare un qualche tipo di pace
Archana era da sempre disprezzata per la sua idea di unire i Regni del nord in modo pacifico e perchè era un orfana adottata dal Re, non aveva sangue reale nelle vene e non si sa bene da quale terra apparteneva, un oltraggio secondo gli altri nobili, ma la rivalutarono presto dopo che la principessa rivelò il suo potere, una magia antica che appartiene solo a pochi fortunati, così potente, rara e sacra che chi la possiede viene chiamato Profeta, si tratta della Magia del Cielo.
Archana per contrastare la minaccia dei flagelli decise di scegliere e occuparsi in segreto di giovani talentuosi maghi a cui potè donargli dei poteri speciali grazie ai suoi poteri, questi divennero i soldati scelti della principessa che avrebbero dovuto donare una luce di speranza a tutte le persone del Regno, per questo vennero chiamati i Cavalieri del sole o Helios.
La guerra fu cruenta e inevitabilmente ci furono molte perdite significative ma la più grande fu il sacrificio che la principessa dovette fare per sconfiggere il Tiranno Nerigal pagando con la propria vita per salvare tutti.
Senza il loro Re i Druidi si ritirarono scacciati dall’esercito della principessa caricati dalla tristezza della loro perdita e uno degli Helios, Logan, aiutato da un gran numero di volontari, si occupò di avanzare con la liberazione delle ultime resistenze dell’esercito nemico nelle loro terre.
I 4 Re avvicinati dall’esperienza decisero di mettere da parte le loro discordie e decisero di unirsi com’era volere della principessa in un unico grande Regno trasformando i loro reami in grandi regioni. Il posto della principessa lo prese Jiord che con il tempo si era dimostrato un ottimo leader.
Il Regno sarebbe stato governato da un Consiglio in cui loro erano membri e avrebbe dovuto avere un nome che rappresentasse tutti i valori in cui ora credevano, la principessa gli aveva loro insegnato quei valori e il suo nome fu di ispirazione: Archan.
Tornato però, Logan era cambiato, molto più ambizioso di prima si convinse che sotto la sua guida il Regni sarebbero stati più prosperosi che mai e dopo aver avuto l’opposizione dei suoi compagni decise di acquistare il potere con la forza mostrando poteri oscuri e terribili.
Gli ultimi Helios si unirono ancora una volta per un ultima grande battaglia, non avrebbero mai permesso a un altro tiranno la possibilità di regnare e lo sconfissero, Archana aveva lasciato in loro una luce di libertà e giustizia che non gli avrebbero mai fatti arrendere e non avrebbero permesso che nessuno se la sarebbe portata via, era la sua luce, la sua eredità e cosa più preziosa che avrebbe mai potuto lasciargli.
Da quel giorno il Regno di Archan visse un lungo periodo di pace che condivise anche il nuovo Re di Tiresia salito al trono dopo una guerra civile che fece cacciare la famiglia reale in esilio la quale condivideva ancora le idee di Nerigal e cercava di incitare la popolazione a una nuova battaglia di vendetta e conquista.
Da quel giorno nessun’altra minaccia oscurò il cielo di Archan, da quel giorno tutti furono felici e contenti.
Ma ben presto scoprii che quella pace in cui vivevamo e che prendevamo per scontato non sarebbe durata per sempre.
CAPITOLO 1: FRAGILITA’
Vian riprese i sensi... era svenuto per un attimo ma la voce di Felis lo aveva fatto riprendere, era cosi’ strano che in quel momento la storia che i suoi genitori gli raccontavano da bambino gli fosse venuta in mente, ma l’ideale di quella principessa... i suoi valori, sembravano così incrollabili e adesso... si trovava li... in una situazione dove il senso e il valore della vita era un qualcosa di terribilmente fragile...
Il terreno su dove era coricato era bollente, la neve si era tutta sciolta e intorno a loro vi era una gabbia di fiamme, il cielo era coperto da nubi e la neve cadeva su di loro ma evaporava non appena si sfiorava la loro prigione.
Si alza in piedi, Mutt e Musabo erano a terra e Gosa si era appena sacrificato per bloccare le gambe di quel mostro che si era presentato come “il Golem guardiano” e darci qualche possibilità in più, quello cosa ora era ancora li davanti a loro, un essere del colore del ferro rovente, troppo potente per batterlo, quella era la sua gabbia e noi le sue prede... e non avevano vie di fuga
Il golem attacca ancora con sfere di fuoco, tutti schivano, Felis dopo un po’ viene ferita alla gamba, un altra sfera era diretta verso di lei ma Vian gli si para davanti facendo da scudo umano, il golem allora prende l’occasione e lancia ancora qualche sfera che lo colpiscono in pieno, ora aveva le mani, un braccio e una parte di petto gravemente ustionate, la pelle gli bruciava terribilmente ma mantenne la posizione, non gli avrebbe mai più permesso che le facesse male...
Il Golem esita come se sorpreso, poi stende il palmo della mano e concentra le fiamme al suo centro creando una piccola sfera di un rosso così intenso da alterare il colore delle fiamme che gli facevano da prigione, la piccola sfera aumenta leggermente di dimensioni e Vian sente chiaramente il suo calore spingergli sulla pelle... non aveva mai provato una sensazione così grande di impotenza e un dolore così atroce e sapeva benissimo che quello sarebbe stata la sua fine ma decise ugualmente di non arrendersi, non in quel momento, non mentre Felis era lì dietro di lui, si prepara, sistema i piedi, fa un profondo respiro, braccia piegate in avanti, è pronto
Il Golem lancia la sfera, Vian rimane esterrefatto da quell’immensità di potenza, trema... aveva solo un rimorso... non esser riuscito a salvarli... e dire che era così vicino...
Dicono che quando sei vicino alla morte vedi tutta la sua vita davanti... ma non è così, in realtà in quell’esatto momento vedi la cosa che più ami al mondo come se inconsciamente la nostra testa ci allevi la consapevolezza di non avere più un domani...