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Chiusure linee

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2015 17:00
27/12/2011 17:13
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Capotreno
UNA VERGOGNA NAZIONALE
Visto che siamo tutti un pò intorpiditi dalle feste natalizie, provo a ravvivare l'attenzione soffermandomi sulle chiusure di linee secondarie, recentissime e un pò meno:

Piemonte:

- Asti - Chivasso

- Asti - Casale - Mortara, ufficialmente per un cedimento in gallerie nei pressi di Moncalvo; tuttavia è stata chiusa anche la tratta Casale - Mortara, senza apparente motivo (anzi l'armamento era stato recentemente rinnovato)

- Asti - Castagnole delle Lanze, anche in questo caso per un cedimento in una galleria: ricordo che circa vent'anni fa, in questa linea è stata realizzata una variante di quasi tre km interamente in viadotto, una colossale cattedrale nel deserto.

A rischio, con corse ridotte ai minimi termini, Cuneo - Mondovì, Ceva - Ormea e Oleggio - Sesto Calende.

Centro (Toscana, Marche, Abruzzo, Molise)

- Fabriano - Pergola (rimane probabilemnte in servizio per i merci da e per lo stabilimento Ariston di Bellisio Solfare)

- Carpinone - Castel di Sangro - Sulmona, un delitto senza giustificazioni, una linea che sale a 1230 m ed è un capolavoro d'ingegneria, per non parlare dei paesaggi attraversati.
[SM=x1445361]

Ricordiamo che il servizio sulla Sangritana è tuttora sospeso...

A rischio, con corse ridotte ai minimi termini, Pistoia - Porretta, Cecina - Volterra Saline.

Sud (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia)

- Torre Annunziata - Cancello (già da qualche anno)

- Castellamare di Stabia - Gragnano, (malgrado le proteste dei cittadini di quest'ultimo Comune)

- Avellino - Rocchetta S. Antonio Lacedonia, forse l'unico taglio vagamente giustificabile.

- Rocchetta S.Antonio - Lacedonia - Gioia del Colle

- Caltagirone - Gela

A rischio, con corse ridotte ai minimi termini: Benevento - Bosco Redole (Campobasso), Barletta - Spinazzola, Foggia - Manfredonia.

Va ricordato che anche le linee a scartamento ridotto della piana taurense (gestione FC) sono state chiuse un paio di anni fa.

Abbandonato da anni, inoltre, il cantiere della nuova linea a scartamento ordinario Montalbano Ionico - Matera. [SM=x1567331]

Il dibattito è aperto.






[Modificato da Trammax 27/12/2011 17:17]
27/12/2011 17:26
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Che tristezza, tutte quelle linee piemontesi tagliate. Parlo del Piemonte perché sono quelle che conosco meglio.
Purtroppo il Piemonte paga lo scotto di avere molte linee secondarie e di non avere una società di gestione regionale “forte” al contrario di Emilia o Lombardia che hanno molte linee con condizioni simili, ma che possono contare su strutture ferroviarie regionali già capillari.
E' il classico federalismo all'italiana fai-da-te.

E' una vera ecatombe. Ovviamente questo non porterà altro che più auto in circolazione. Ad esempio chi deve andare da Asti a Chivasso deve passare da Torino PN, con un tempo di percorrenza di più di un'ora per fare 30 km [SM=g27996] [SM=g27996] .

Ma quello che ho notato è che non c'è una decisione precisa e definitiva, diciamo che è la solita “strategia” subdola e viscida di Trenitalia di procrastinare all'infinito i lavori sulle linee secondarie per far sì che l'utenza si disabitui al treno e quindi nel momento in cui la linea verrà definitivamente chiusa non se ne accorgerà nessuno [SM=x1177057] .
27/12/2011 18:09
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Grazie Massimo per il purtroppo triste punto della situazione
27/12/2011 21:17
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Un vero peccato e una vera vergona aver chiuso certe vie ferrate che hanno caratterizzato l'Italia, il paesaggio, la storia e la cultura di alcune località del bel paese.
E' vero non saranno linee redditizie, la situazione è ben diversa dagli anni d'oro delle ferrovie, ma mantenere un servizio minimo su alcune tratte mi pare pressochè fondamentale.
Faccio riferimento alla Asti-Chiasso che come già diceva qualcuno sono vicine ma con il treno al momento bisogna fare un "giro dell'oca", e ad altre linee del Piemonte chiuse per motivi legati a strani cedimenti...
Sbaglio o la Cuneo-Mondovì è stata riaperta solo anni pochi anni fa??

Un grosso dispiacere per la linea di Pergola e in particolar modo per la linea Carpinone-Castel di Sangro-Sulmona un vero e proprio capolavoro in quel dell'Appennino [SM=g27992]

Queste linee secondarie hanno un loro fascino, attraversano spesso paesaggi rurali, montani, desolati con opere ingegneristiche di primo livello, ponti, viadotti, gallerie, sono servite da convogli a trazione disel; proprio per questo dovrebebro essere valorizzate e non dimenticate.

Non nascondo un mio sogno che forse avevo già espresso nella discussione delle ferrovie secondarie italiane: fare un giro di queste linee di secondo piano ma comunque molto importanti. Forse adesso sarà un po' più difficile ma i sogni prima o poi si avverano... [SM=g27988]
27/12/2011 21:32
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Roba da veri sottosviluppati, poi ci lamentiamo se ci sono code in autostrada e sulle strade ordinarie, ah.. come odio le prime.
27/12/2011 22:27
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Direi che non c'è molto da stupirsi, data la situazione economica generale.
Rischiano la chiusura le aziende di TPL nonostante trasportino grandi percentuali, figurarsi linee a scarso traffico.
Non solo da noi, comunque, in Spagna stanno chiudendo linee tranviarie appena fatte.
Io non me la prenderei tanto con Trenitalia o FS, è proprio che soldi non ce ne sono.
28/12/2011 08:09
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Beh, giambo…..se non avessero dissanguato FS e le casse delle Stato (nel settore ferroviario) con tutte le linee AV forse qualche rimasuglio per le linee secondarie ci sarebbe ancora.

E invece per 20 anni la politica ferroviaria è stata quella di costruire AV a scapito di tutto il resto.

Ora che le linee AV potrebbero essere redditizie e i proventi utilizzati per le linee locali, si viene a dire che non ci sono più soldi [SM=g27992] [SM=g27996] .
28/12/2011 09:55
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Le linee nuove ad alta velocità non le hanno certo pagate le FS con i soldi risparmiati dalle ferrovie locali, sono soldi stanziati dallo stato nell'ambito di leggi apposite.
Il motivo perchè chiudono queste linee non è l'AV ma semplicemente perchè ormai, purtroppo, tutto deve essere sostenibile economicamente e non ambientalmente. Sono conti miopi, fatti da chi non vede al di là del proprio naso, ma il mondo di oggi è così, quello che conta è il denaro.
Del resto tu sei un sostenitore della privatizzazione delle aziende di trasporto, credi veramente che queste linee, gestite da privati, sarebbero sopravvissute? Io dico che ne avrebbero chiuso anche altre.
[Modificato da giambo64 28/12/2011 09:56]
28/12/2011 10:15
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Re:
giambo64, 28/12/2011 09.55:

Le linee nuove ad alta velocità non le hanno certo pagate le FS con i soldi risparmiati dalle ferrovie locali, sono soldi stanziati dallo stato nell'ambito di leggi apposite.
Del resto tu sei un sostenitore della privatizzazione delle aziende di trasporto, credi veramente che queste linee, gestite da privati, sarebbero sopravvissute? Io dico che ne avrebbero chiuso anche altre.




Allora mettiamola così. Dato 100 di risorse per il trasporto ferroviario fino agli anni ’80 il finanziamento era ripartito in modo equo tra trasporto a lunga percorrenza e trasporto locale, dal ’90 in poi il 95% è andato all’AV e il 5% al TPL.

Quanto alla privatizzazione. Concordo anch’io che certe linee i privati non le terrebbero neppure un minuto nelle condizioni attuali. E infatti la privatizzazione non può farsi per singole linee, bensì per aree territoriali (Regioni o aree subregionali), possibilmente integrando gomma e ferro. In questo modo il privato assume le linee redditizie e riesce (anche grazie ai finanziamenti pubblici che comunque sono sempre fondamentali) forse anche a coprire le linee secondarie o comunque ad organizzare la rete con criteri di efficienza.
28/12/2011 10:28
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Giambo, le colpe sono molteplici, ma Trenitalia/RFI ha fatto fa bene la sua parte. Anzitutto, in generale, la colpa principale è stata quella di applicare a tutto una logica biecamente economica e a voler trasformare i servizi pubblici in macchine per fare soldi: questa è stata una strategia decisa da altri, ma il gruppo FS, trasformato in potente holding, ci si è adattata comodamente. [SM=g27988]

Non solo: si sono moltiplicati gli sprechi e le corruttele, ed è stata applicata una logicca di sistematico e deliberato sabotaggio di tutto quello che non fosse AV o servizi ad essa assimilabili, basta consultare un qualsiasi orario ferroviario per farsi schiattare il fegato: oarai fatti con il culo, coincidenze fatte deliberatamente saltare, imbarazzanti vuoti di ore nella griglia delle relazioni.

A pagare per questa logica non ci sono solo le linee secondarie, ma lo scadimento dei servizi regionali ( e la regionalizzazione in Italia non ha funzionato bene come in altri paesi), la soppressione dei servizi notturni a lunga distanza (il Secolo XIX ha dedicato un bel servizio alla soprressione degli espressi Torino-Sud), la progressiva conversione degli IC a più costosi e meno confortevoli EsC (ora Frecce Bianche), la soppressione delle relazioni internazionali: sulla linea del Frejus non circola quasi più niente, sulla Pontebbana nuova di trinca tutte le relazioni verso l'Austria sono state sostituite con i bus. E sul Brennero, abbandonati i servizi internazionali da parte di TI sono fortunatamente subentrate OeBB/DB, peraltro ostacolate da RFI (infatti non possono più arrivare a Milano [SM=g27996]

Questo dovrebbe valere per gli imbecilli pronti a sostenere che basti la realizzazione di nuove infrastrutture "per rilanciare il trasporto ferroviario" [SM=g27996] [SM=g27996]

Come vedi, ci saranno anche le conseguenze della crisi, ma la gestione scriteriata delle ferrovie rappresenta l'imputato principale. [SM=g27988]

[Modificato da Trammax 28/12/2011 16:02]
28/12/2011 10:56
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Io faccio parte degli imbecilli che pensano che sia giusto costruire nuove infrastrutture ferroviarie per rilanciare le ferrovie.
Non è vero che si investe solo sull'AV, l'avete sotto gli occhi, il nodo di Genova non è AV eppure stanno facendo grandissimi lavori di durata pluriennale. Non sono finalizzati ad avere freccie rosse o bianche, sono finalizzati ad avere una linea costiera per i locali e una alta per i treni a lunga percorrenza.
Sapete perchè è stato possibile questo?
Perchè negli anni 90 si costruì quella che molti definirono "inutile galleria" che da Voltri porta a Borzoli.
Se non avessero fatto quella, oggi non avremmo il nuovo nodo di Genova.
I lavori sui nodi cittadini sono in corso in tutte le città, Torino Milano Roma Napoli Bologna Firenze...
A Bologna, grazie all'AV, ci sarà un servizio ferroviario metropolitano invidiabile. A Genova, se faranno il terzo valico, la linea dei giovi sarà solo per i locali.
Le linee a scarso traffico chiudono?
Si, perchè prevale la logica del profitto, logica che io aborro ma che è la logica dominante.
Del resto, se vuoi le privatizzazioni per risparmiare, non puoi pretendere poi di avere servizi in perdita cronica, anche se inglobati in un contesto ampio.
Se giochi in una squadra con la maglia blu non puoi scendere in campo con la maglia rossa...
28/12/2011 11:36
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Anche io penso che sia molto miope (e frutto di una certa visione ideologica che va per la maggiore in certe aree politiche) dare la colpa a queste vere e propria ecatombe ferroviaria alle linee AV-AC, quasi che - come una sorta di principio dei vasi comunicanti - le risorse oggi impiegate i queste dovrebbero necessariamente salvare le amate linee secondarie.
Credo che un paese moderno e ricco come è (ancora) l'Italia possa e debba investire sia sulle moderne ferrovie veloci capaci di collegare le principali città e snodi logistici in breve tempo, sia sulle ferrovie periferiche, che oltre a costituire un presidio contro l'abbandono di zone spesso remote, rappresentano un valore aggiunto in termini di turismo (anche si tratta di un filone decisamente ancora da sviluppare in Italia) e rispetto del territorio (perché ogni treno che circola in più può - deve? - rappresentare un tot di auto in meno in circolo).
Mi sarebbe piaciuto almeno un tentativo di salvare queste linee, magari attraverso una privatizzazione (vera privatizzazione, con il pacchetto di maggioranza in mano ad imprenditori che vogliano puntare sulla linea), unitamente a sovvenzioni pubbliche per rendere remunerativo l'investimento a lungo termine.
28/12/2011 16:29
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Preciso: il termine "imbecilli" che ho usato nel post precedente non era riferito a nessun forumista di Metrogenova, ma a certi sedicenti "esperti" che di fronte all'evidenza dei fatti (calo progressivo del trasporto merci e, soprattutto, passeggeri) continuano a sostenere che la realizzazione di nuove infrastrutture AV/AC, di per sè, possa stimolare per magia nuova domanda di trasporto.

In realtà, è soprattutto la politica dei trasporti a poter cambiare le carte in tavola ed invertire l'attuale trend negativo. Le nuove infrastrutture, da sole, non possono portare a nessun risultato [SM=g27988]
Prova ne sia che anche le linee di indubbia utilità recentemente realizzate (la Pontebbana e le varianti sul Brennero, per esempio) non hanno portato, come ho già detto, nessun miglioramento, anzi.

Per quanto riguarda l' AV, ammesso che si tratti di infrastrutture necessarie, è pur vero che ha praticamente monopolizzato gli sforzi progettuali e finanziari degli ultimi dieci anni, ecomunque secondo pareri autorevoli (e non "ideologici") il rapporto costi/benefici dell' AV riamane molto sfvorevole.

Ma se cominciamo a parlare di AV, finiamo senz'altro OT: mi piacerebbe invece che questa discussione prendesse in esame gli elementi oggettivi che rendono poco competitive certe linee secondarie. Sarebbe interessante confrontarsi su questo. [SM=g27988]

[Modificato da Trammax 28/12/2011 18:18]
15/02/2012 14:47
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Letto sul numero di questo mese un interessante articolo sulle chiusure delle linee secondarie. Ovviamente la parte del leone la fa la Sulmona-Carpinone, ma si parla anche della Asti-Chivasso e della Asti-Castagnole delle Lanze.
Non conoscevo bene la Sulmona-Carpinone e mi sono un po’ documentato. Davvero una ferrovia bellissima che attraversa paesaggi mozzafiato e poi vedere la trazione termica, non so perché mi fa sempre piacere..
Ora, la linea è abbandonata a sé stessa, se si esclude qualche treno storico organizzato dall’attivisttima Associazione Le Rotaie di Isernia (stanno ultimando anche un bel plastico in proposito).

Quanto alle linee piemontesi la situazione è davvero preoccupante. Già sono linee molto in sofferenza, se poi aggiungiamo che la Giunta è dominata da forze politiche becere nemiche del treno (amici solo dell’AV), siamo a cavallo.
Continua dunque la chiusura di fatto della Asti-Chivasso, senza più treni circolanti dal 1 settembre scorso. Ma qui addirittura pochi sono gli autobus sostitutivi, si obbligano i pendolari a passare comunque per Torino Porta Susa.
Tuttora parzialmente chiusa anche la tratta Asti-Castagnole nelle Lanze-Cavallermaggiore, nella tratta Castagnole-Alba. I lavori dovrebbero terminare nella primavera del 2012, ma le prospettive non sono buone.

A fortissimo rischio la Ceva-Ormea e la Alessandria-Ovada, linea che per me ha un alto valore affettivo [SM=g28000]

Invece sulla Ceva-Ormea è operativo un comitato che propone un tram-treno per quella linea (guardate la foto su questo sito [SM=g27988] ….). www.targatocn.it/2012/02/15/leggi-notizia/argomenti/monregalese/articolo/una-filoviaria-tram-treno-in-sostituzione-della-ferrovia-ceva-or...
Mah, mi sembra un po’ utopistico…e che dia solo fiato ai detrattori [SM=x1177057] .
15/02/2012 15:23
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Eh, qui mi tocchi sul vivo!
L'uso dei tramtreni: io spero sia il futuro per tutte le linee a basso traffico!
Meno male che la cosa incomincia ad essere conosciuta e che arrivino le prime proposte!
Un tramtreno è leggero, le sue ruote consumano meno le rotaie e la massicciata resiste più a lungo, se rinunci ad essere ferrovia e diventi tranvia abbandoni la necessità burocratica di avere due macchinisti per portare quattro passeggeri (motivo pesante per cui si chiudono le ferrovie e si usano gli autobus al loro posto).
Hanno usato l'immagine del nostro tramtreno, spero che sia di buon auspicio e che abbia grande successo.
Non sono certo i detrattori delle ferrovie che propongono questo, loro neppure sanno che esistono i tramtreni, come mezzo di trasporto loro conoscono solo la macchina.
Trazione termica? Orribile ed obsoleta! Piuttosto meglio il vapore!
15/02/2012 15:42
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Ho capito, giambo, di per sé il tram treno lo ritengo anch’io un ottimo vettore, però occorre contestualizzarlo.
Può andare benissimo per città di medie dimensioni (capoluoghi di provincia) aventi reti ferroviarie in via di dismissione nei dintorni. Potrebbe intercettare flussi di traffico privato e sarebbe anche un fattore di riconversione urbanistica (soprattutto nei centri storici).
Penso alle città del Piemonte (Alessandria, Asti o Cuneo) che sono di dimensioni limitate e dispongono di linee ferroviarie a forte rischio dismissione.
Ceva è davvero una città piccola per valere la pena fare un investimento di questo tipo, per non parlare dei Comuni limitrofi serviti dalla linea ferroviaria.
15/02/2012 16:52
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Teoricamente, trasformare in tranvia una ferrovia significa abbassarne i costi.
Se questa trasformazione non è economicamene vantaggiosa, allora vuol dire che hanno ragione quelli che la vogliono chiudere, visto che mantenendola così i costi sono ancora più alti!
Io spero vivamente che i costruttori di questi veicoli tramtreno abbassino i prezzi (4 milioni per tram sono veramente troppi) e che vengano utilizzati paripari sulle linee esistenti, senza modifiche alla linea.
Su linee non elettrificate, vanno bene anche tramtreni diesel, come a Kassel in Germania (anche se i motori termici io li odiooooooo).
15/02/2012 18:45
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In questi casi viene proprio da recriminare sulla chiusura e -rapidissimo- smantellamento delle linee tramviarie cittadine ed intercomunali che esistevano in questa zona che oggi, pur essendo "rurale", soffre di un traffico vecolare molto pesante, oggi la tecnologia deltram-treno permetterebbe forse di renderle più competitive, potendo un solo mezzo percorrere linee discretamente rapide e poi arrivare in città nei luoghi dove presumibilmente vuole recarsi la maggioranza degli utilizzatori.
Per converso, senza più le rotaie urbane, anche facendole diventare tramviarie queste linee perdono un po' della loro potenzialità
08/09/2012 11:04
08/09/2012 11:32
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